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#dopo questi giorni
mynameis-gloria · 2 months
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Una luce pazzesca
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nusta · 20 days
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In questi giorni mi sono concessa un poco di libertà in più e mi sono presa delle ferie. Dico sempre che dovrei farlo più spesso, come per molte delle altre cose che mi fanno stare bene. Tra il dire e il fare, però, bisogna che mi organizzi meglio >_<
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Ho giocato a carte per ore come quando ero piccola, a Macchiavelli (con due C perché a casa mia l'ho sempre chiamato così e quindi ormai è ribattezzato u_u), ho fatto morbide sculture color pastello, ho mangiato cose buone, ho camminato tra piante cariche di foglioline nuove e fiorellini. Avrei voluto rotolarmi nell'erba come F., il cagnolino della mia amica G., ma mi sono trattenuta ^_^
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Ho letto (anche un libro tutto di fila, come mi capita di rado ormai, ma questi di Bianca Pitzorno erano racconti brevi di quelli come le ciliegie, che uno tira l'altro, anche perché le protagoniste erano quelle di Ascolta il mio cuore e quindi ero già affezionata dalla prima pagina, e quella mattina sul balcone si stava proprio bene *_*)
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Ho girovagato per librerie e piccole mostre di illustrazione (avremmo voluto andare alla fiera del libro per ragazzi, ma non siamo riuscite :( sarà per un'altra volta), ho passato del tempo insieme a chi amo e insieme a me stessa e ho ricaricato un poco le energie. Stasera ho anche disegnato, che era da qualche tempo che avevo perso il ritmo, e sulla scia dell'entusiasmo e delle riflessioni su un post sui modi di incanalare l'energia mi sono detta che era proprio il momento di ricominciare u_u
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(P.s. questo è di Anna Kaźmierak, una delle autrici esposte che mi è piaciuta di più - se siete in centro a Bologna passate dalla Salaborsa, dura fino al 5 maggio)
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(questo invece è mio - da un selfie di ieri mattina nel verde *_*)
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Insomma, in questi primi giorni di primavera mi sono sentita come la rosellina che avevo preso un mese fa, che sembrava bruciata dal freddo e dalla mancanza d'acqua e che invece ha messo su le foglioline nuove dopo che l'ho comunque interrata in uno dei vasi in cui avevo spazio. Per i fiori vedremo. Chissà se il quadrifoglio che ha trovato G. porterà anche un poco di fortuna. Intanto ci ha portato un sorriso in quel momento di scoperta fortuita, e forse forse basta questo, in realtà.
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omarfor-orchestra · 6 months
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Andrea ci torni a casa a Natale
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ancilla-hawkins · 2 years
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themhac · 1 year
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pretty good pretty good yeah pretty good👍🏻 con quel sorriso e io dovrei stare bene?
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myinfinitystory · 2 months
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Alla fine di tutto penso che ci siano semplicemente giorni in cui si è "predisposti" a sentirsi belli.
Si, insomma, quei giorni in cui non noti tutte quelle cose che altri giorni invece ti pesano; ci sono invece quei giorni in cui sembra che nulla vada bene, le braccia un po' cicciottelle, le gambe un po' cicciottelle, la pancia che magari non è piatta se non quando sei distesa
E stesso in questi giorni guardacaso neanche i capelli che tanto ami vengono bene, in nessuna maniera eh, e il viso?
Oddio però non ho un viso così brutto, eppure se non mi trucco almeno un po' non mi sento tanto a mio agio.. dovrei uscire con questo cerchio nero sotto agli occhi? Ma perché sembra sempre che ho i baffi pure dopo averli fatti? Mettiamo un po' di correttore qua e là e magari si toglie tutto
Vabbè però il correttore mica ti toglie l'insicurezza
Eppure guardandomi, eccomi qua, mica so così brutta? In fondo no, ma ho bisogno di essere "predisposta"
E nei giorni in cui sono predisposta semplicemente tutto quello che vedo scompare, e penso: ma forse sono solo io a vedere tutte queste cose? Queste piccolezze, ma chi è che le va a guardare? Eppure alcuni giorni pesano così tanto che dopo aver messo l'armadio sottosopra passa anche la voglia di prepararsi per bene per uscire
Eh ma poi tu già ti senti brutta, poi non ti vuoi manco preparare?
Chiaro, dopo mi sento ancora peggio
Ma quando mi sento bella invece mi preparo ancora meglio e mi sento ancora più bella
Allora come funziona?
In teoria dovrei semplicemente accettarmi e basta, certo mangiare sano, ma accettare questa corporatura
Ultimamente sono ingrassata di due kili e vabbè magari leggendo, se state ancora leggendo, penserete "e che sarà mai?" E in effetti è vero, non è tanto il numero sulla bilancia il problema, ma è il fatto che a vederli su di me dopo averne persi 10 pesa così tanto che non sembrano solo 2
A volte penso che la gente se sapesse quello che penso realmente di me penserebbe che sono solo stupida e che magari "c'è gente che vorrebbe averlo il corpo come il tuo"
Ma come si fa quando vorresti essere più magra, semplicemente più piccola in generale
Allora mi auguro in futuro di sentirmi più predisposta a sentirmi bella per un periodo di tempo abbastanza lungo da superare il tempo in cui non lo sono
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kon-igi · 2 days
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QUA CI SAREBBE STATO UN TITOLO ALTISONANTE MA QUESTA VOLTA NO
Trovo difficile spiegare quello che sto per raccontarvi, non perché provi vergogna o esitazione ma perché ho impiegato 23 giorni a capire cosa stesse succedendo e tutte le volte che mi fermavo con l'intenzione di parlarne, sentivo che le parole scritte non avrebbero reso il senso di quello che stavo provando.
Questa volta lo butto giù e basta, ben consapevole che le parole immiseriscono ciò che una volta fuori dalla testa non sembra poi così universale o interessante.
L'errore più grande che ho fatto in questi cinque anni (conto un anno prima della pandemia ma forse sarebbero pure di più) è stato credere di avere un equilibrio emotivo tale da poter prendere in carico i problemi e le sofferenze delle persone della mia famiglia.
Non solo, mi sono fatto partecipe e a volte risolutore dei problemi dei miei amici e una volta che sono stato in gioco mi sono reso disponibile ad ascoltare chiunque su questa piattaforma avesse bisogno di supporto, aiuto o di una semplice parola di conforto.
Ho sempre detto che una mano tesa salva tanto chi la stringe che chi la allunga e di questo sono ancora fermamente convinto.
Ma per aiutare qualcuno devi stare bene tu per primo, altrimenti ci si sorregge e si condivide il dolore, salvo poi cadere assieme.
In questi anni ho parlato molto di EMPATIA e di sicuro questa non è una dote che mi manca ma c'è stato un momento - non saprei dire quando e forse è stato più uno sfilacciamento proteso nel tempo - in cui non ho potuto fare più la distinzione tra la mia empatia e la mia fragilità emotiva.
Sentivo il peso, letteralmente, della sofferenza di ogni essere vivente con cui mi rapportavo... uno sgangherato messia sovrappeso con la sindrome del salvatore, insomma.
Sovrastato e dolente.
Mi sentivo costantemente sovrastato e dolente e più provavo questa terribile sensazione, più sentivo l'impellente bisogno di aiutare più persone possibile, perché questo era l'unico modo per lenire la mia sofferenza.
Dormivo male, mi svegliavo stanco, mangiavo troppo o troppo poco, lasciavo i lavori a metà e mi veniva da piangere per qualsiasi cosa.
Naturalmente sempre bravo a dispensare consigli ed esortazioni a curare la propria salute mentale ma lo sapete che i figli del calzolaio hanno sempre le scarpe rotte, per cui se miagola, graffia e mangia crocchette, bisognerà per forza chiamarlo gatto.
E io l'ho chiamata col suo nome.
Depressione.
La mia difficoltà, ora, a parlarne in modo comprensibile deriva da un vecchio stigma familiare, unito al fatto che col lavoro che faccio sono abituato a riconoscere i segni fisici di una patologia ma per ciò che riguarda la psiche i miei pazienti sono pressoché tutti compromessi in partenza, per cui mi sto ancora dando del coglione per non avere capito.
All'inizio ho detto 23 giorni perché questo è il tempo che mi ci è voluto per capire cosa sto provando, anzi, per certi aspetti cosa sono diventato dopo che ho cominciato la terapia con la sertralina.
(per chi non lo sapesse, la sertralina è un antidepressivo appartenente alla categoria degli inibitori della ricaptazione della serotonina... in soldoni, a livello delle sinapsi cerebrali evita che la serotonina si disperda troppo velocemente).
Dopo i primi giorni di gelo allo stomaco e di intestino annodato (la serotonina influenza non solo l'umore ma anche l'apparato digestivo) una mattina mi sono svegliato e mi sono reso conto di una cosa.
Non ero più addolorato per il mondo.
Era come se il nodo dolente che mi stringeva il cuore da anni si fosse dissolto e con lui anche quell'impressione costante che fosse sempre in arrivo qualche sorpresa spiacevole tra capo e collo.
Però ho avuto paura.
La domanda che mi sono subito fatto è stata 'Avrò perso anche la mia capacità di commuovermi?'
E sì, sentivo meno 'trasporto' verso gli altri, quasi come se il fatto che IO non provassi dolore, automaticamente rendesse gli altri meno... interessanti? Bisognosi? Visibili?
Non capivo ma per quanto mi sentissi meglio la cosa non mi piaceva.
Poi è capitato che una persona mi scrivesse, raccontandomi un fatto molto doloroso e chiedendomi aiuto per capire come comportarsi e per la prima volta in tanti anni ho potuto risponderle senza l'angoscia di cercare spasmodicamente per tutti un lieto fine.
L'ho aiutata senza che da questo dipendesse la salvezza del mondo.
Badate che non c'era nulla di eroico in quella mia sensazione emotiva... era pura angoscia esistenziale che resisteva a qualsiasi mio contenimento razionale.
E ora sono qua.
Non più 'intero' o più 'sano' ma senza dubbio meno stanco e più vigile, sempre disposto a tendere quella mano di cui sopra - perché finalmente ho avuto la prova che nessun farmaco acquieterà mai il mio amore verso gli altri - con la differenza che questa voltà si cammina davvero tutti assieme e io sentirò solo la giusta stanchezza di chi calpesta da anni questa bella terra.
Benritrovati e... ci si vede nella luce <3
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mccek · 6 months
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“Nonoo” questa mattina sei venuto a mancare e dopo aver lottato per altri tre mesi, anche se in ospedale ti avevano dato pochi giorni, ininterrottamente non hai mai mollato quel filo sottile che divide la vita dalla morte; anche contro le tue volontà a testa alta col tuo carattere (in cui non mi rispecchiavo) sei riuscito a tenerti vivo, ahimè, purtroppo, la morte vince si tutto, non ha pietà.
Fin da piccolo il tuo sogno era di vedermi guidare, cosa che se pur col tempo ho saputo apprezzare non ho mai amato fare come te, prima che l’infarto ti colpisse definitivamente ti avevo fatto una promessa, di portarti a vedere un gran premio di formula uno, da noi tanto amata, questo seppur per evidenti problemi economici non mi avrebbe mai impedito di non farlo, però non avresti avuto le forze, anche se immagino che ti saresti commosso, anche se una persona come te era difficile vederla piangere.
Abbiamo avuto periodi in cui ci costruivamo mentalmente dei muri invisibili e proprio per la differenza del nostro carattere questo ci ha ferito entrambi, fuori sicuramente eravamo orgogliosi ma il problema poi è sempre dentro, quel peso che a lungo andare ti consuma fino a trasformalo in malattia.
Col senno di poi siamo bravi tutti, tu hai le tue responsabilità e io le mie, non esistono santi, nessuno di noi due ha vinto o perso, nonostante abbiamo sofferto, ci siamo riavvicinati pian piano, con più fiducia e lo abbiamo fatto raccontandoci la mia, la nostra infanzia, nostra perchè alla fine hai passato davvero tanti anni assieme a me quando ero piccolo, io non dimentico i tuoi errori nonno, ma nemmeno il bene che mi hai fatto, la tua immensa disponibilità per me e la mamma quando aveva bisogno di essere portata per lunghi anni su e giù in ospedale, sappi che queste cose rimarranno impresse nella mia testa, perché col tempo, forse crescendo, anche se ancora mi vedo, sai, un po’ bambino, quel Mattia che era il tuo idolo, che doveva essere il migliore di tutti, ma che in realtà voleva solo essere come tutti, e che quei tutti avessero il mio stesso cuore, quella bontà che col tempo è pian piano svanita.
Chi si dimentica di tutta quella gente che ci Incontrava in bici la mattina presto?
La tua felicità negli occhi, nel vedere come tutti si fermassero a guardarmi, a parlarmi e a sottolineare il fatto che il sorriso non mi mancasse mai.
Si andava a prendere il pane, ne volevo subito un pezzo, ci fermavamo a vedere tutti i cani della via con la speranza che rispondessero alle mie parole, e restavo lì convinto fino a quando sentivo abbaiare e tu mi davi conferma delle loro risposte.
Che periodi, cercavo sempre mia mamma, purtroppo per via del lavoro per me era come stesse via intere settimane ma in realtà così non era, però tu ben sapevi quanto io sia legato a mamma, e tranquillo ricorderò sempre quanto anche tu lo fossi, anche se spesso avevi qualcosa da ridere per via del tuo carattere ricorderò le tue ultime parole: “La mamma è la donna più intelligente che ho conosciuto, fin troppo buona e disponibile per tutti, voglio che lei lo sappia”.
Potrei scrivere un libro, non un poema su ciò che abbiamo vissuto insieme, sei stato la mia infanzia, il mio periodo preferito, lo rivivrei mille volte, nonostante il tuo modo di essere, ma chi sono io per giudicare? Certo, quello che penso lo dico, come hai sempre fatto tu, ma allo stesso tempo non mi nasconderò mai come non giudicherò mai!
Ora stai vicino alla nonna, e assieme fatemi il regalo più grande, che non sono i soldi, non sono una vita di successi, ma la speranza di vedere vostra figlia, mia mamma, stare un po’ meglio.
Solo questo.
Il pensiero rimbomberà sempre nella mia testa, fra cose belle e cose brutte, ma per vivere di questi tempi, bisogna affidarsi solo all’amore, lo sai nonno no?
Quella piccola parte di odio che io ho sempre avuto verso la mia generazione, e tu, verso chi ben sapevi, era molto simile, però se fossi qui so che con un sorriso, e magari una lacrima, diresti: “Qua te ghe rason”.
Ciao caro nonno, ti voglio bene❤️
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ilpianistasultetto · 7 months
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Insomma, nella guerra Ucraino-Russa, Putin e' il macellaio, il massacratore; ricercato su tutto il globo terracqueo per aver ucciso decine e decine di bambini innocenti in questi quasi due anni di guerra. Nella guerra Israelo-Palestinese, Netanyahu riceve pacche sulle spalle dall'Europa e dagli USA dopo averne uccisi 500 di bambini in pochi giorni. Oggi le notizie principe in tv e su tutti i giornali italiani sapete quali sono? una sede Unifil (forze interposizione ONU ) bombardata in Libano ( nessun morto, per fortuna) e la morte del numero due di Hamas. Nessun articolo, nemmeno un trafiletto, sulle vittime civili palestinesi. Siamo alla miseria umana. @ilpianistasultetto
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der-papero · 24 days
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Cosa è il nazismo
Più volte ho scritto post sul mio ex-padrone di casa, sostenitore (se non attivista) di quella ideologia, visto il gran numero di reperti trovati dopo aver acquistato l'immobile, però oggi vi mostro un modo che aveva, tutto suo, di odiare il prossimo.
Perché di fondo questo è, il problema dei nazisti e simil- (tipo i fasci) non è tanto l'odio verso gli altri esseri umani, dal mio punto di vista quello è un diritto della persona, bensì il fatto che loro ci tengono a fartelo sapere che gli stai sul cazzo (il 99.9% delle volte in forma violenta), te lo devono dire, è più forte di loro, e vogliono assicurarsi che tu abbia capito che gli stai sul cazzo, altrimenti non ci dormono la notte, diventa un odio a metà.
Il nostro eroe esercitava questo odio in tanti modi (chiamava la Polizei ad ogni ora per denunciare il vicino se faceva una scorreggia in bagno e si sentiva, alzava barricate, litigava con chiunque del vicinato, parlava male dei vicini in giro per il paese, e altre robe carine), ma uno di questi mezzi me l'ha lasciato purtroppo in eredità, e solo dopo anni sono arrivato quasi al punto di vedere il problema risolto.
Vedete questo giardino?
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Ne ho due, uno è quello della foto, un altro è più piccolo all'entrata della casa. Oggi ci sono due bellissime siepi di lauro, più un'altra pianta in fondo che non so bene cosa sia e non si vede benissimo dalla foto (ma è favolosa, perché potete entrarci letteralmente dentro e lasciare che vi abbracci 🥰), ma prima entrambi i lati e davanti erano disseminati di questa bestia, i cui due ultimi esemplari sto sradicando oggi:
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Per darvi un'idea, ogni "spina padre" è lunga due dita, e poi su ogni spina ci sono tanti piccoli aculei, e hai voglia ad usare protezioni, prima o poi ti fai male (infatti anche oggi ha chiesto il suo tributo di sangue).
E lui così dichiarava il suo odio verso i due confinanti, questa pianta cresceva, inevitalmente finiva anche sul loro terreno, e ogni volta che provavano a tagliarla puntualmente si facevano male (che poi ogni puntura, io non so che cazzo c'è sulla punta, ma lascia un fastidio/dolore che dura un paio di giorni).
Oggi, mentre il vicino mi guardava sradicare la prima delle due, ha esclamato "eh, erano proprio dei simpaticoni i nostri ex-vicini, due amabili vecchietti!".
Ma poi alla fine si combatte così il nazismo, con tanta pazienza e dedizione, sradicando piante urticanti una ad una e piantandone di nuove, magari di quelle che ti abbracciano mentre ti prendi cura di loro.
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l-incantatrice · 8 months
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Sabato scorso è stato il grande giorno,mi sono sposata dopo 25 anni di convivenza. È stata una cerimonia molto intima,solo i parenti più stretti. Preparatevi perché in questi giorni pubblicherò qualche foto
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ninoelesirene · 5 months
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Di tutte le cose che ho imparato a scuola ce ne sono alcune che mi sono entrate subito dentro come un cuneo, e lì sono rimaste, senza essere sempre messe a frutto. Ricordo con esattezza il momento in cui le ho recepite, colpito dallo stupore con cui si accoglie ciò che ci fa stare bene, come accade nei video in cui i neonati mangiano il gelato per la prima volta.
Spesso queste lezioni sono semplici parole e, non di rado, sono parole greche. La parola che mi gira in testa da qualche giorno è “tèmenos”, il cosiddetto “perimetro sacro”. Delimitando sulla terra il tèmenos, i greci distinguevano ciò che era sacro da ciò che non lo era. All’interno del tèmenos venivano costruiti i templi ed era una spazio così intoccabile che, rifugiandovisi, non si poteva essere uccisi.
Ciò che mi colpì, però, non fu tanto la spiegazione storica, quanto quella simbolica e legata all’etimologia del termine (derivante dal verbo “temno”, tagliare), che la professoressa aggiunse con evidente entusiasmo, forse pescando l’informazione tra quelle che a suo tempo avevano colpito lei stessa.
Il ritaglio di terra che designa un tèmenos, infatti, rappresenta simbolicamente un corrispondente ritaglio di cielo, connettendo di fatto il mondo degli uomini con quello delle divinità. Il tèmenos non era un semplice perimetro: tramite l’atto del tracciamento delle sue linee si costruiva un legame con l’intangibile.
Ma vengo al punto: sempre nello stesso periodo, all’epoca del liceo, mi capitava di utilizzare il concetto di “cosmogonia”, l’origine divina dell’Universo, per associare a ciascun corpo celeste una delle persone che per me erano importanti. Era umorismo nerd fatto per far ridere un amico, ma al quale credevo fermamente. Ed era soprattutto il segno di una tendenza all’idealizzazione che mi è servita e mi ha nuociuto, e che mi sta abbandonando solo ora, dopo molti molti anni.
In questi giorni sono stato male, come mai mi era successo in vita mia. Non ero mai entrato in ospedale come paziente, solo come familiare. È stato un cambio di prospettiva illuminante. Mi è stato detto spesso che non riesco a non anticipare, a non sacrificarmi, che non so stare fermo e ho bisogno di avere un ruolo di accudimento attivo nella relazione. Stavolta, però, ci ha pensato il corpo a immobilizzarmi. E senza i miei strumenti di conforto, disorientato su un letto, sono stato circondato da un recinto d’amore. Conoscevo già quell’amore, ciò che non sapevo è che quell’amore era un tèmenos.
Abbassando gli occhi, ho smesso finalmente di scrutare le stelle e, seguendo con lo sguardo il cielo proiettarsi, ho raggiunto una terra fatta di persone vive, fallibili, ma presenti, che si stringevano intorno a me senza risparmiarsi, contenendomi. Il loro amore non è una cosmogonia perfetta, perché le persone che ci amano davvero sono un tèmenos. Sono il segno che l’amore umano è anche divino proprio perché, non perfetto, alla perfezione aspira.
E dentro quel tèmenos non si può essere mai uccisi.
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angelap3 · 4 days
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Perché Dio ha creato il male? La risposta mi ha colpito fino al midollo dell'anima!
Un professore dell'università ha posto ai suoi studenti la seguente domanda:
- Tutto ciò che esiste è stato creato da Dio?
Uno studente rispose coraggiosamente:
- Sì, creato da Dio.
- Dio ha creato tutto? - ha chiesto un professore.
"Sì, signore", rispose lo studente.
Il professore ha chiesto:
- Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male, poiché esiste. E secondo il principio che le nostre azioni definiscono noi stessi, allora Dio è malvagio.
Lo studente è rimasto in silenzio dopo aver sentito una risposta del genere. Il professore era molto soddisfatto di se stesso. Si vantava con gli studenti per aver dimostrato ancora una volta che la fede in Dio è un mito.
Un altro studente ha alzato la mano e ha detto:
- Posso farle una domanda, professore?
"Certo", rispose il professore.
Uno studente si è alzato e ha chiesto:
- Professore, il freddo è una cosa?
- Che tipo di domanda? Certo che esiste. Hai mai avuto freddo?
Gli studenti hanno riso alla domanda del giovane. Il giovane rispose:
- In realtà, signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, quello che consideriamo freddo è in realtà l'assenza di calore. Una persona o un oggetto può essere studiato se possiede o trasmette energia.
Lo zero assoluto (-460 gradi Fahrenheit) è una totale assenza di calore. Tutta la materia diventa inerte e incapace di reagire a questa temperatura. Il freddo non esiste. Abbiamo creato questa parola per descrivere ciò che proviamo in assenza di calore.
Uno studente ha continuato:
- Professore, esiste l'oscurità?
- Certo che esiste.
- Si sbaglia di nuovo, signore. Anche l'oscurità non esiste. L'oscurità è in realtà l'assenza di luce. Possiamo studiare la luce ma non l'oscurità. Possiamo usare il prisma di Newton per diffondere la luce bianca su più colori ed esplorare le diverse lunghezze d'onda di ogni colore. Non puoi misurare l'oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare nel mondo delle tenebre e illuminarlo. Come si fa a dire quanto è buio un certo spazio? Misuri quanta luce viene presentata. Non è così? Oscurità è un termine che l'uomo usa per descrivere ciò che accade in assenza di luce.
Alla fine, il giovane ha chiesto al professore:
- Signore, esiste il male?
Questa volta era incerto, il professore rispose:
- Certo, come ho detto prima. Lo vediamo tutti i giorni. Crudeltà, numerosi crimini e violenza in tutto il mondo. Questi esempi non sono altro che una manifestazione del male.
A questo, lo studente rispose:
- Il male non esiste, signore, o almeno non esiste per se stesso. Il male è semplicemente l'assenza di Dio. È come l'oscurità e il freddo - una parola creata dall'uomo per descrivere l'assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male non è fede o amore, che esistono come luce e calore. Il male è il risultato dell'assenza di amore Divino nel cuore umano. È quel tipo di freddo che arriva quando non c'è caldo, o quel tipo di buio che arriva quando non c'è luce.
Il nome dello studente era Albert Einstein.
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crazy-so-na-sega · 5 months
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Ci sono brutte notizie per gli automobilisti europei: ben presto potrebbe essere vietato circolare di notte, ecco il perché di questa scelta / giornalemotori.it
Il Codice della strada sta cambiando e diventando sempre più severo e tra poco vieteranno di girare di notte: si tratta di una decisione dell’Unione Europea che sta già facendo discutere l’opinione pubblica tra chi è contrario e chi invece si trova a favore. E ben presto questo divieto potrebbe entrare in vigore cambiando per sempre le nostre vite.
Stanno per entrare in vigore misure ancora più severe: il Codice della strada italiano sta per cambiare e il decreto che lo modificherà dovrebbe essere approvato, secondo le stime del governo, pochi giorni dopo Natale. Si tratta di una misura drastica presa dal nostro governo per intensificare la sicurezza stradale, un tema su cui c’è ancora molto da lavorare.
Sono ancora troppi gli incidenti che avvengono nel nostro paese: l’esecutivo questo lo sa bene, visto le drastiche decisioni che ora si trova a prendere e che cambieranno per sempre la vita degli automobilisti italiani ed europei. I numeri sono ancora più drammatici quando si parla di feriti e di morti, che purtroppo in larga parte sono rappresentati dai più giovani.
Ecco la nuova decisione dell’Unione Europea, cosa prevede e quando potrebbe entrare in vigore.
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chi l'ha detto che ci vogliono ammazzare tutti?
questi ci vogliono vivi e vegeti, ma per poterci torturare meglio, altrimenti non si spiega...;-)
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nusta · 3 months
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In questi giorni sto cucinando un sacco. Cioè, cucino abbastanza spesso anche di solito, ma sto provando delle cose nuove o dei nuovi modi di fare la stessa cosa.
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Un po' è la voglia di sperimentare delle ricette, anche perché per Natale e compleanno mi hanno regalato dei bellisimi ricettari illustrati dopo avermi chiesto "cosa vuoi?" e quindi c'è l'euforia mista al senso del dovere di giustificare gli acquisti (altrui, ok, ma sempre spese sono u_u).
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Un po' sicuramente è anche l'intenzione di procrastinare altre cose da fare, che stanno lì nell'angolino della mia mente da diverso tempo e con diversa urgenza. Vabbè dai, prima o poi ci arriviamo, abbiate pazienza, mi dico. Dirlo con la pancia piena di cose fatte da me è più convincente, ecco. E tra una teglia di verdure al forno e l'altra, fare delle cose più strane o nuove mi fa sentire meno in colpa.
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Il problema più grosso è che quando comincio o ricomincio una cosa che mi piace, mi viene voglia di comprare l'impossibile e passo ore a pensare a quello che potrebbe servirmi. Eppure ormai dovrei sapere che è una trappola micidiale e che non devo cedere, perché rischio di riempire casa di roba che userei una volta all'anno (tipo la macchina per stendere la pasta ce l'ho da 10 anni, inaugurata l'altra sera >_<).
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Ora sto cercando di capire quali siano le misure massime che i miei mobili consentono per un tagliere di legno più grande per stendere meglio la pasta col mattarello, perché comunque è più pratico per certe cose, e stasera sono stata molto brava a fare solo giri esplorativi senza comprare nulla (complice il fatto che uscita dall'ufficio i negozi mi stavano chiudendo in faccia - anzi in uno una commessa mi ha proprio bloccato l'ingresso XD). Devo però stare molto attenta agli acquisti online u_u
Tra i miei buoni propositi classici ci sono sempre "cucinare di più" e "comprare meno roba inutile", e sono classici proprio perché per come sono fatta ogni anno vale il proposito per il successivo XD
La verità è che ho già un sacco di roba da usare e da provare. E sempre mi ritrovo comunque impreparata. E allora bisognerà improvvisare e trovare soddisfazione nell'imperfezione, giusto?
Stasera ho sperimentato dei muffin alla banana con gli stampini di ceramica, però solo mezza dose perché avevo un uovo solo.
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Dal profumo sembrano buoni, vedremo dopo cena ^_^
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