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#capogruppo
falcemartello · 4 months
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(Foto mia scattata a Bergamo)
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In Italia la Lega (primo firmatario il capogruppo sen. Romeo) vuole una legge penale per impedire le critiche a Israele.
In Francia Macron ne vuole una che commina tre anni di carcere e una multa pesantissima a chi dissuade dall'uso dei vaccini, definiti ufficialmente "sicuri".
In Lombardia l'assessore Bertolaso vuole la tessera sanitaria a punti per costringere il popolo ad adottare "comportamenti salutari".
In tutta la UE da ieri l'altro la Commissione può stabilire che quello che scrivo è illegale e farmi spegnere l'account SENZA l'ordine di un giudice.
Negli USA si levano addirittura voci che vorrebbero perseguire penalmente per attività sovversive quelli che dubitano dell'allunaggio nel 1969 👀
Dicono che l'Occidente è il paradiso della libertà, e che dobbiamo difenderci dai tiranni.
Comincerei dal difenderci da quelli di casa nostra, che distribuendo etichette di "negazionista" a piacimento pian piano uccidono la democrazia.
Comunque speriamo che ci tuteli Mattarella ...🤐
(Massimo Montanari)
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arcobalengo · 1 year
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La Nato in guerra. Da Draghi a Meloni si corre a compiacere il bellicista Biden.
Di Alessandro Orsini.
L’Italia deve prepararsi a inviare i soldati in Ucraina. Ma è un processo complicato che richiede sei condizioni. In primo luogo, è necessario uno scenario complessivo, o condizione strutturale, che prenderebbe corpo ove la controffensiva ucraina defunga. Zelensky si troverebbe tragicamente indebolito e la Russia potrebbe puntare a Odessa o altrove. Il trambusto nel Pd è legato a questo scenario che conduce a Bonaccini, la seconda condizione per l’ingresso dell’Italia in guerra. Quando richiesto dalla Casa Bianca, Bonaccini dovrà spingere il Pd a votare per l’invio dei soldati. Una prova? È iniziata in Germania e durerà fino al 23 giugno la più grande esercitazione aerea della storia della Nato, la “Air Defender 23”. L’obiettivo dell’esercitazione è la guerra con la Russia. In sintesi, mentre la Nato si organizza per sparare sui russi, Bonaccini fa il suo lavoro per conto di Stoltenberg nel Pd. La terza condizione per l’invio dei soldati italiani è la fornitura ininterrotta di armi avviata da Draghi in base alla strategia dell’ingresso in guerra un passo alla volta. La quarta è l’uso del Pnrr per le munizioni che pone le condizioni necessarie per la trasformazione dell’economia italiana in economia di guerra. La quinta condizione è il giornalismo compiacente. Ai giornalisti è proibito rivolgere a Meloni e Bonaccini l’unica domanda che avrebbe senso fare: “Se richiesto da Biden, lei direbbe sì all’invio dei soldati italiani?”. I giornalisti mainstream fanno le domande importanti a cose fatte per evitare che i cittadini diventino consapevoli dei pericoli. La sesta condizione è la disponibilità di un finto tecnico che sostituisca Meloni nel caso in cui la richiesta dei soldati italiani determini una crisi di governo. Il che conduce al discorso da candidato premier che Draghi ha pronunciato a Boston. In quel discorso di propaganda bellica, Draghi, il tecnico più politico del mondo, ha ripetuto le parole di John Kirby e Biden. La Nato e l’Unione europea – ha spiegato Draghi – devono battersi per la sconfitta della Russia sul campo, senza peraltro spiegare come sconfiggere una super-potenza nucleare. Draghi si è detto contrario a un’attenuazione del conflitto, persino al cessate il fuoco e a ogni soluzione diplomatica. Il discorso di Draghi svolge due funzioni nel processo di costruzione dell’invio dei soldati italiani. La prima è garantire alla Casa Bianca che, se Meloni traballasse, il banchiere sarebbe pronto a prendere il suo posto. Così facendo, Draghi incentiva Giorgia a radicalizzarsi per dare a Biden più certezze, un fenomeno che prende il nome di “outbidding”. Draghi si estremizza e Meloni rilancia. La seconda funzione del discorso di Draghi è spaventare Salvini affinché sappia che, caduta Meloni, perderebbe la sua posizione preminente nel governo. È noto, per bocca di Massimiliano Romeo, capogruppo Lega al Senato, che Salvini è iper-critico verso la linea iper-estremista di Draghi. La morte di Berlusconi, colomba contro i falchi, favorisce la corsa verso la distruzione dell’Ucraina.
Schlein, che proviene dal movimento pacifista, è al centro di questa contesa geopolitica e deve dimostrare di essere una leader. Meloni ha già superato la prova. Quella di Schlein è resa ardua dalla presenza dietro le quinte di Gentiloni, super-falco della Commissione europea, al punto che si parla di lui come presidente del Pd al posto di Bonaccini per rafforzare la componente guerrafondaia contro quella pacifista. Gentiloni non ha smentito la notizia. Vorrebbe diventare presidente della Repubblica. Per accreditarsi, deve dimostrare di essere pronto a calpestare gli interessi nazionali dell’Italia per curare quelli di Biden.
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soldan56 · 1 year
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Orazio Schillaci  nega assistenza ai 60 mila senza dimora Il ministro, in pratica, dice che si possono rivolgere al Pronto Soccorso.
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zadigo · 1 year
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fatalquiiete · 18 days
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Ne beccano uno al giorno e c'è ancora gente che sostiene questi scappati di casa...
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curiositasmundi · 1 month
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Nell'inchiesta che sta travolgendo la politica in Liguria, anche due esponenti di Forza Italia indagati per aver favorito il clan Cammarata collegato a Cosa nostra. E in passato già finiti nelle cronache per i saluti romani a Predappio
Un Governatore, il suo capo di gabinetto, diversi imprenditori e due fratelli con presunte connessioni con la criminalità organizzata. Il quadro delineato dalla Procura di Genova parla di un sistema corruttivo che andrebbe avanti da diverso tempo nell'ambito della regione Liguria. Dopo gli arresti domiciliari del Presidente della regione Liguria Giovanni Toti, la procura ha imposto l’obbligo di dimora anche ai gemelli Testa. Esponenti di Forza Italia nella bergamasca, Arturo Angelo e Italo Maurizio sono molto noti nel panorama del centrodestra lombardo. Entrambi sono accusati di corruzione elettorale con finalità di agevolare Cosa Nostra al nord. Arturo lavora al Consiglio regionale della Lombardia nello staff del consigliere Jonathan Lobati (Presidente della Commissione Territorio). Italo Maurizio, invece, è coordinatore della circoscrizione provinciale di Dalmine di Forza Italia.
Secondo gli inquirenti, i gemelli Testa, provenienti da Caltanissetta, sarebbero stati rappresentanti degli emigrati a Genova da Riesi. A detta della procura, avrebbero favorito il clan Cammarata collegato a Cosa nostra siciliana. Nel comunicato sui dettagli dell'indagine si legge che tra le contestazioni mosse ad Arturo Angelo e Italo Maurizio c'è quella di «aver promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova, almeno 400 preferenze, e comunque siciliani verso la lista "Cambiamo con Toti Presidente"».
In seguito agli eventi, Forza Italia ha deciso di sospendere i fratelli Testa. In un comunicato, il partito fondato da Silvio Berlusconi ha dichiarato: «A seguito dell'indagine che li ha visti coinvolti, sono stati sospesi gli iscritti Maurizio Testa e Arturo Testa. Forza Italia, totalmente estranea ai fatti, rivendica i suoi valori garantisti e attende la conclusione delle indagini ed eventuali esiti processuali». Il coordinatore del partito in Lombardia, Alessandro Sorte, si è detto certo della loro estraneità ai fatti. «Fiducia nella magistratura. Forza Italia è un partito garantista e siamo fiduciosi che possano dimostrare la loro estraneità. Sono persone che hanno 50 anni di attività politica alle spalle e che tutti conoscono in provincia di Bergamo e in Lombardia». 
Anche in precedenza Italo Maurizio era stato nell’occhio del ciclone. Durante il suo incarico come assessore e consigliere a Boltiere, fu costretto a rassegnare le dimissioni dopo esser stato fotografato nel 2011 a Predappio mentre faceva il saluto romano.
«Siamo di fronte a una pagina inquietante della politica italiana - ha detto Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Regione -. Noi siamo ovviamente garantisti, ma non possiamo non dirci preoccupati per il quadro che si andrebbe a delineare se le accuse fossero provate. Un quadro di forte opacità e rapporti con la criminalità organizzata nel nord Italia che va approfondito, quindi porteremo la questione in commissione speciale antimafia in Regione Lombardia per svolgere lì alcune valutazioni». Anche il M5s chiede trasparenza «affinché nemmeno il minimo dubbio possa essere avanzato in merito all’impermeabilità del Consiglio regionale lombardo riguardo possibili infiltrazioni mafiose».  
Secondo la procura di Genova, il capo di gabinetto del Presidente della Regione Giovanni Toti, Matteo Cozzani, in occasione delle elezioni del 2020, avrebbe promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori della comunità riesina di Genova, che conta almeno 400 presenze. Inoltre, sempre in cambio di voti per la Lista Toti, sarebbe stato fornito un posto di lavoro al compagno della figlia di Venanzio Maurici, secondo la DDA, referente genovese del clan Cammarata del mandamento di Riesi.
Ma chi sono questi Cammarata?
Sono un clan composto dai cosiddetti “scappati”, coloro i quali fuggirono dalla Sicilia per scampare alla furia omicida del clan dei corleonesi di Totò Riina. Nello specifico, andarono via da Riesi durante la guerra di mafia che si registrò in provincia di Caltanissetta all’interno di Cosa nostra negli anni ’90. Molti parenti dei fratelli boss Cammarata, pur cambiando il comune di residenza perché sbarcano in Liguria (in particolare a Genova), secondo la procura, avrebbero continuato a delinquere. Venanzio Maurici, cognato di Francesco Cammarata, è stato recentemente soggetto a obbligo di firma dal gip del tribunale di Genova.
In questo contesto, i fratelli Testa e Maurici si sarebbero impegnati attivamente per assicurare la rielezione di Giovanni Toti alla presidenza della regione quattro anni fa. Nella competizione elettorale del settembre 2020, Maurici avrebbe supportato la lista “Cambiamo con Toti Presidente”, accettando la promessa di un impiego per il compagno della figlia.
Parallelamente, i gemelli Testa avrebbero promosso la candidatura di Stefano Anzalone della stessa lista, offrendo posti di lavoro a diverse persone. Anzalone avrebbe ricambiato coprendo le spese di vitto e alloggio dei Testa a Genova prima dell'elezione regionale.
I fratelli Pino, Vincenzo e Francesco Cammarata sono attualmente detenuti con il regime del 41 bis, mentre l'anno scorso Maria Catena Cammarata, sorella di 69 anni, è stata sottoposta agli arresti domiciliari. Lei avrebbe gestito gli affari per i fratelli, occupandosi anche della cassa del clan nisseno.
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i-am-a-polpetta · 2 years
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oggi c'è stata la festa per il ventesimo anniversario dell'azienda per cui lavoro. il mio presidente, sfondato di soldi, ha organizzato un evento della madonna stra mega woow. uno dei miei capogruppo prima di andare via per prendere l'aereo mi ha abbracciato e mi ha detto che non devo avere paura di sbagliare perché sbagliare aiuta a crescere, poi ha detto di continuare così.
mi veniva da piangere ma non ho pianto.
c'era un bellissimo tramonto stasera e mi chiedo se anche la natura abbia sbagliato in qualcosa per imparare a crescere.
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toscanoirriverente · 2 months
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Il preside del liceo Maurice Ravel ha lasciato l'istituto per ragioni legate alla sua incolumità. Tutto è iniziato il 28 febbraio scorso, quando aveva chiesto a tre studentesse di rispettare la laicità della scuola francese
Parigi. Temeva di fare la fine di Samuel Paty, il professore di Storia e Geografia decapitato da un jihadista ceceno per aver insegnato la laicità ai suoi studenti, o di Dominique Bernard, docente di Francese assassinato da uno studente radicalizzato all’entrata dell’istituto Gambetta-Carnot di Arras per gli stessi motivi. Il preside del liceo Maurice Ravel, situato nel Ventesimo arrondissement di Parigi, ha deciso di dimettersi per “motivi di sicurezza”, dopo le minacce di morte di cui è oggetto da un mese. Tutto è iniziato il 28 febbraio, quando il preside, vedendo tre studentesse che indossavano il velo all’interno del perimetro scolastico, ha ricordato loro che è vietato per legge esibire simboli religiosi nelle scuole pubbliche.  
Due hanno subito tolto il velo, la terza, invece, ha fatto finta di non sentire. Il dirigente scolastico, stando al racconto fatto all’Afp dai servizi del ministero dell’Istruzione, si sarebbe avvicinato indispettito e avrebbe trascinato “verso l’uscita della scuola” l’allieva, che avrebbe “opposto resistenza”. Dinanzi all’aumento delle tensioni, il dirigente avrebbe lasciato perdere, fino all’intervento della polizia. Ma da quel momento, la situazione è degenerata. Sui social ha iniziato a spargersi la voce di un litigio tra un preside e una studentessa musulmana. Quest’ultima, oltre a sporgere denuncia per “violenze” (denuncia in seguito archiviata per mancanza di prove), ha riferito alla stampa di essere stata “spinta” e “colpita con forza sul braccio”, versione smentita da Valérie Baglin-Le Goff, direttrice del provveditorato di Parigi. La studentessa ha poi deciso di rincarare la dose contro il dirigente scolastico testimoniando sulla pagina Facebook del Collectif contre l’islamophobie en Europe, associazione sulfurea che nel dicembre 2020 era stata dissolta per propaganda islamista dal ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin sotto il nome di Collectif contre l’islamophobie en France. Risultato? Contro il preside del liceo parigino sono piovute le minacce di morte, secondo un meccanismo simile a quello che ha portato alla tragedia di Samuel Paty. Un ventiseienne originario del dipartimento degli Hauts-de-Seine è stato arrestato e sarà processato a Parigi il 23 aprile per minacce di morte sui social. Un altro uomo, arrestato a metà marzo a Trouville-sur-mer (Calvados), è stato posto in stato di fermo per lo stesso motivo, ma è già stato rilasciato.  
“Sono veramente triste, è una storia grave che ha portato alle dimissioni del preside quando invece doveva accadere l’esatto contrario”, ha dichiarato in forma anonima a France Info un insegnante del liceo Maurice Ravel. Tranne dalla France insoumise, il partito della sinistra radicale noto per intrattenere legami ambigui con un certo islam politico, tutta la classe politica francese ha manifestato solidarietà al professore, sottolineando la gravità di quanto accaduto. “È un fallimento collettivo”, ha commentato il capogruppo dei deputati socialisti Boris Vallaud. “Ecco dove ci portano le piccole pusillanimità e le grandi rinunce”, ha aggiunto Bruno Retailleau, patron dei senatori gollisti. Ieri pomeriggio, il preside dimissionario è stato ricevuto a Matignon dal primo ministro Gabriel Attal. Ex ministro dell’Istruzione, Attal, durante il suo primo discorso da premier il 9 gennaio, aveva affermato che la scuola “è la madre di tutte le battaglie”. Il caso del preside del liceo Ravel mostra che la lotta all’islamismo, in questa battaglia, deve essere prioritaria. 
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noneun · 2 years
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"La Costituzione è bella ma ha anche 70 anni. Bisogna anche riconoscere che nasce da criticità.
—Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Sì, le criticità erano la fine della guerra e del regime fascista.
Iniziamo bene, ma non benissimo.
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acquaconlimone · 2 years
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Tajani sprizza gioia da tutti i pori per avere la Ronzulli (adesso capogruppo) li vicino, si vede benissimo che i due vanno d'accordissimo.
Chissà se ha ripreso fiato...
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tettine · 2 years
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Come faccio a dire a quella che si è auto eletta capogruppo che la sua idea per il layout è brutta e che non tiene sveglia la gente, non è accattivante perché ha i bordi con gradazioni di blu, ma è solo datato??? E che io mi rifiuto di modificare il mio???
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conte-olaf · 2 years
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Ha RUBATO a Forza Italia? Ha rubato soldi rubati? Neanche tra di loro evitano di incularsi. Fantastico....
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salvo-love · 1 year
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“Ecco a chi dà le case di lusso”. #Gualtieri nella #bufera: l’ultima #follia del giunta #piddina a #Roma
Mentre in Italia, la povertà e l'indigenza si stanno diffondendo a macchia d’olio. Pare incredibile, ma oggi milioni di persone chiedono un pacco alimentare o un pasto gratuito.
Case in centro per gli omosessuali #migranti: il bando del #Comune di #Roma
21 Gennaio 2023 - Il provvedimento della la Giunta #PD del sindaco piddino di Roma #Gualtieri: "Il sospetto è che dietro ci sia un interesse lobbistico" di Ignazio Riccio de " Il Giornale.it "
Le coppie migranti gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender che chiedono asilo a Roma potranno usufruire di residenze in zone centrali della città dotate di wi-fi gratis e ascensore. Il bando di gara presentato dal Comune scade il prossimo 20 gennaio, ma le polemiche già imperversano da giorni. Ad essere presa di mira è Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Roberto Gualtieri. Nel bando si legge che le abitazioni dovranno essere individuate in “quartieri che favoriscano l'inserimento delle persone accolte nel contesto locale, facilitando la costruzione di rapporti relazionali necessari per il raggiungimento di un'adeguata integrazione sociale”.
Molte coppie di migranti si dichiarano gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender per rientrare nei requisiti richiesti dal bando per ottenere le suddette case di lusso.
VEDI IL SERVIZIO QUI SOTTO di #QUARTAREPUBBLICA⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
I privilegi
La casa, inoltre, dovrà garantire una serie di comfort per le coppie migranti. Dall’ascensore, se l’abitazione non è al piano terra, al servizio wi-fi gratuito “per permettere alle persone accolte la possibilità di poter accedere gratuitamente ai collegamenti online, in modo da consentire la fruizione di servizi educativo-formativi e lavorativi previsti dal progetto”. L’iniziativa, come riporta il quotidiano Libero, fa parte del progetto Sistema accoglienza e integrazione (Sai) voluto dall’Anci, l’associazione dei Comuni italiani, ed è finanziato con fondi nazionali. L’obiettivo è evitare che le coppie Lgbt possano essere ospitate nei centri di accoglienza dove, secondo un rapporto dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, c’è il rischio che venga “ostacolata l'emersione o l'espressione di un'identità di genere o di un orientamento sessuale dissimile dal resto dei conviventi”. In questo modo si paragonano le persone Lgbt ad altri soggetti fragili come disabili e donne vittime di violenza sessuale.
Le polemiche
Ad essere contraria al bando è la Lega che lancia una serie di accuse alla giunta Gualtieri. “Il provvedimento – ha dichiarato Fabrizio Santori, capogruppo del partito di Matteo Salvini – mette sullo stesso piano i problemi che potrebbero incontrare queste persone con quelli sicuramente già sperimentati, subiti e sofferti per anni dalle donne vittime di violenza con i loro bambini e per le quali è assurdamente previsto lo stesso numero di sistemazioni”. Il leghista, poi, ha aggiunto: “Perché dedicare alle persone Lgbt oltre 600mila euro, richiedendo oltretutto sistemazioni che non è esagerato definire da hotel di lusso? Il sospetto è che dietro ci sia un interesse lobbistico”.
Pro Vita Famiglia: migranti Lgbt equiparati a donne vittime di violenza
Sulla vicenda interviene anche Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus: "Il bando choc di Roma Capitale mette in campo una palese e vergognosa discriminazione tra migranti di serie A e migranti di serie B. Come farà ora il Comune a distinguere tra persone Lgbt e non per dare seguito al bando? Cosa dovrà fare un migrante per accertare di essere Lgbt e giovare dell’accoglienza? Questo progetto 'esclusivo' - prosegue Coghe - lede i diritti delle persone e gioca ideologicamente sulla pelle di tutti i migranti pur di portare avanti l’agenda arcobaleno promossa dall’amministrazione Gualtieri e iniziata con la creazione, appena eletto, dell’Ufficio Lgbt+ con a capo Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno. La solidarietà non dovrebbe aver nessun colore politico, figuriamoci quello arcobaleno che vuole aiutare i migranti solo in base al loro orientamento sessuale".
Roma. Da Comune 500mila euro per migranti Lgbt equiparati a donne vittime di violenza
«Accoglienza dei migranti Lgbt, finanziata con 500mila euro dei contribuenti, con appartamenti in centro, preferibilmente con ascensore e tutti i comfort come la rete Wi-Fi e soprattutto equiparando le difficoltà di questi ultimi a quelle delle donne vittime di violenze e con minori al seguito che scappano da discriminazioni, povertà e conflitti. E’ il bando choc di Roma Capitale che mette in campo una palese e vergognosa discriminazione tra migranti di serie A e migranti di serie B. Come farà ora il Comune a distinguere tra persone Lgbt e non per dare seguito al bando? Cosa dovrà fare un migrante per accertare di essere Lgbt e giovare dell’accoglienza? Questo progetto “esclusivo” lede i diritti delle persone e gioca ideologicamente sulla pelle di tutti i migranti pur di portare avanti l’agenda arcobaleno promossa dall’amministrazione Gualtieri e iniziata con la creazione, appena eletto, dell’Ufficio Lgbt+ con a capo Marilena Grassadonia, ex presidente di Famiglie Arcobaleno. La solidarietà non dovrebbe aver nessun colore politico, figuriamoci quello arcobaleno che vuole aiutare i migranti solo in base al loro orientamento sessuale», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Nazionale #Gualtieri regala #case ai #migranti #Lgbt. E "scorda" i #minori nei #commissariati
17 Gennaio 2023 - 21:34
I sindacati di #polizia di Roma sul piede di guerra: #agenti costretti a sfamare i migranti minori. "Ma non siamo baby sitter" di Bianca Leonardi
Gualtieri regala case ai migranti Lgbt. E "scorda" i minori nei commissariati
"Non siamo babysitter". Così i poliziotti rispondono al sindaco di Roma, riguardo alla situazione insostenibile all’interno dei commissariati della capitale dove ogni giorno sono accampati decine di minori migranti non accompagnati, mentre Roberto Gualtieri indice bandi per le case dedicati a migranti Lgbt+.
La prima #denuncia è arrivata dal Mosap, il #sindacato autonomo di #polizia: "I ragazzini sono accampati in condizioni disumane, costretti a dormire sulle panche perché non ci sono alloggi”, raccontava il Segretario Generale Fabio Conestà, “Il comune non è ancora riuscito a collocarli e di conseguenza alcuni agenti vengono distolti dal servizio in strada per provvedere alle esigenze die minori". Minori che restano insieme alle forze dell’ordine anche per più di una settimana in tutti i commissariati romani, costretti a dormire nelle celle o sulle panche in sala d’attesa a con gli agenti che devono prendersi cura di loro sfmanadoli e facendo i conti con le condizioni igienico sanitarie precarie.
Questa la situazione che, anche pochi giorni fa, è stata nuovamente presentata al sindaco di Roma, questa volta dalla Silp Cgil secondo cui "è questa la condizione in cui Roma gestisce l’accoglienza".
A conferma, l’altra denuncia all’Adnkronos, quella del Siulp - il sindacato italiano unitario dei lavoratori della polizia -, che ha mostrato la foto di piccoli migranti costretti a dormire per terra definendo la situazione "ignobile". A rispondere, timidamente, è Barbara Funari, assessore alle Politiche sociali della giunta dem capitolina che afferma “non ci sono fondi né strutture”. E ancora: “Le strutture a loro dedicate (i minori, ndr) sono quasi sature e stiamo lavorando in sinergia con la prefettura per ampliare l’offerta di accoglienza a loro destinata, da quando non ci sono più le strutture di transito”.
Eppure, se si parla di accoglienza, non si può non pensare - appunto - al bando milionario che scadrà tra qualche giorno e che, tra i vari lotti, dedica addirittura 580mila euro per 10 posti destinati ai migranti Lgbt+. Un “progetto pilota”, come lo definiscono dall’amministrazione, e che destinerà a queste persone appartamenti in centro per favorire l’integrazione: case con ascensore e copertura wifi. Una decisione voluta fortemente dall’ufficio Lgbt+ del Comune di Roma, cabina di regia creata ad hoc da Gualtieri. Il sindaco però sembra essere distratto sul concreto problema del sovraffollamento nei centri accoglienza.
“Una prassi inaccettabile che si consuma da anni”, hanno infatti dichiarato i portavoce del sindacato Silp. “Minori non accompagnati, perlopiù extracomunitari senza documenti e senza dimora, custoditi a volte per giorni grazie alla solidarietà delle donne e degli uomini in divisa”, concludono.
Roma, 23 gen — Casa di lusso in centro Roma con wifi e ascensore per le coppie di immigrati Lgbt che chiedono asilo politico o mirano all’ottenimento dello status di rifugiato in Italia: lo prescrive un bando di gara del Comune di Roma lanciato il 13 dicembre scorso, con scadenza il 20 gennaio.
Entro questa data dovranno pervenire le offerte per la messa a punto di un piano che, come fa sapere oggi Affaritaliani, mira a tutelare adulti singoli e famiglie «titolari del sistema nazionale di accoglienza Sai, in centri residenziali e di accoglienza diffusa». Come da determina comunale del 24 novembre, il progetto utilizza parte dei fondi statali per 23 milioni e 780 mila euro l’anno e prevede 1320 posti da utilizzare nel triennio 2023-2025». Un fiume di soldi.
Case accoglienza di lusso per immigrati Lgbt
Il bando ha la firma dell’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Funari. E’ il lotto 4 a lasciare particolarmente a bocca aperta, quello in cui vengono elencati i requisiti degli appartamenti destinati agli immigrati Lgbt. Questi dovranno «essere ubicati in zone centrali, in quartieri che favoriscano l’inserimento delle persone accolte nel contesto locale, facilitando la costruzione di rapporti relazionali necessari per il raggiungimento di un’adeguata integrazione sociale». Niente quartieracci periferici per i cocchi della giunta Gualtieri: quelli rimangono prerogativa di quei pezzenti dei romani, che tanto, a vivere stipati in casermoni malsani e senza servizi, ci sono abituati.
Gli appartamenti dovranno poi «prevedere l’assenza di barriere architettoniche e/o essere provvisti di ascensore, laddove gli stessi non siano edificati al pian terreno o non si sviluppino all’interno di unità immobiliari terratetto» e garantire al loro interno «la copertura di una rete wifi per consentire alle persone accolte la possibilità di poter accedere gratuitamente ai collegamenti on-line, in modo da consentire la fruizione di servizi educativo-formativi e lavorativi previsti dal progetto».
Gli immigrati sono i primi omofobi
Il motivo di tanto riguardo nei confronti degli immigrati Lgbt è spiegato dal rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: «Il livello di accettazione delle persone LGBT+» risulta essere «molto basso nei centri d’accoglienza: l’esperienza di convivenza di persone LGBT+ in contesti di accoglienza collettiva rischia di ostacolare l’emersione o l’espressione di un’identità di genere o di un orientamento sessuale dissimile dal resto dei conviventi». Che tradotto significa: i cari fratelli migranti non sopportano la convivenza con persone Lgbt nelle strutture di accoglienza; ma chi riceve implacabilmente la lettera scarlatta dell’omofobia (e del razzismo, e del riscaldamento climatico, e del sessismo) è sempre il signor Rossi.
Così, per evitare che i rifugiati riducano a brandelli le coppie gay o genderfluide di turno, si piazza queste ultime in strutture di accoglienza di super lusso, equiparandole alle donne vittime di violenza o di riduzione in schiavitù. Resta solo da capire se gli immigrati Lgbt dovranno tangibilmente dimostrare le loro inclinazioni sessuali non etero, oppure, come è più probabile, verranno creduti sulla parola. In tal caso, permetteteci di nutrire qualche dubbio sulla genuinità delle dichiarazioni che alcuni di questi soggetti effettueranno per ottenere un «posto in paradiso».
Il #partitodemocratico, con il suo falso buonismo e finto filantropismo, continua ad essere sempre dalla parte sbagliata, inopportuna, scorretta, ingiusta e favorisce una immigrazione clandestina, che per il 92% è maschile, giovanile e di tenore borghese e NON certo gente che scappa da povertà e neanche da guerre e persecuzioni. SI HA LA FORTE SENSAZIONE CHE AL PD INTERESSINO POCO O NIENTE I PROBLEMI DI MILIONI DI ITALIANI POVERI E SENZA FUTURO MENTRE INVECE INTERESSI TANTISSIMO OCCUPARSI DI MIGRANTI, CHE COME DETTO, PER LA STRAGRANDE MAGGIORANZA, NON SONO VITTIME NÉ DI GUERRE, NÉ DI PERSECUZIONI NÉ DI POVERTÀ O INDIGENZA !!! IL PD NON non HA ANCORA CAPITO PERCHÉ HA PERSO le ELEZIONI POLITICHE ULTIME SCORSE . Cristina Gauri
https://mediasetinfinity.mediaset.it/video/quartarepubblica/roma-lattenzione-nei-confronti-dellimmigrazione_F312336401004C11
Dal settimanale " Milano è Milano.it "⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
Altro sindaco del #PD ➡️➡️➡️Milano, 28 gennaio – Beppe Sala non si smentisce mai. Per non tradire i suoi amici immigrati, ora pensa a dar loro uno stipendio. Alla faccia dei disoccupati milanesi. Perché Milano è una città dove la disoccupazione giovanile, seppur in controtendenza con il resto d’Italia, è al 18% e al 10% quella generale.
Ma non basta, a Milano la parola migranti fa rima con delinquenza. Perché il blitz dei giorni scorsi in Stazione Centrale, elevata a dimora abituale di migliaia di immigrati che bivaccano notte e dì, ha restituito uno spaccato di furti, vandalismo, degrado, oltre a due arresti e all’espulsione di 9 risorse, per lo più marocchine, romene e tunisine. Altri 19 dovranno lasciare l’Italia entro una settimana, su altri 7 si sta decidendo in questi giorni.
Dinnanzi a uno spettacolo degno delle peggiori città malfamate, Sala che fa? Pensa a ripulire la città? Pensa ad aumentare la vigilanza? Pensa a mettere ordine? Niente di tutto questo. Pensa a dare uno stipendio agli immigrati. Come riporta il Giornale, il sindaco, ricordiamo indagato per scandali legati a Expo, a proposito dei migranti giunti a Milano sostiene: “bisogna cercare di farli lavorare, ma perché devono avere una assicurazione e il lavoro va retribuito. Il punto è solamente essere legittimati a farli lavorare: di lavoro a Milano, anche relativo alla manutenzione e al decoro della città, se ne può trovare. Continuo a insistere con il governo perché credo che sia nell’interesse di tutti il Paese, non solo di Milano”. La priorità a cercar forza lavoro, quindi, secondo Sala non va data ai milanesi, magari ai giovani o a quei cinquantenni che il lavoro l’hanno perso, faticano a ritrovarlo e per loro la pensione è un miraggio. No, bisogna pensare prima ai migranti.
Intanto la Questura ha precisato che Sala non è sotto scorta, ma che in seguito alle contestazioni al primo cittadino milanese da parte di militanti di Casapound, “la Questura ha disposto un’attività preventiva di vigilanza, a cura della Digos, nei luoghi degli incontri pubblici del Sindaco”.
Anna Pedri
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Foti (FdI) su scontri a liceo Firenze, violenza da condannare
(ANSA) – ROMA, 19 FEB – “Episodi di violenza politica sono sempre da condannare al netto di quella che sarà la dinamica da accertare. L’auspicio è che tutto ciò rimanga circoscritto a questo liceo”. Così il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, conversando con l’ANSA, commenta l’aggressione di alcuni militanti di Azione Studentesca davanti a un liceo…
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b0ringasfuck · 1 year
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crossroad1960 · 2 years
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