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#burocrati
megachirottera · 1 year
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Conflitti di interessi: la collusione segreta di Pfizer con il NIH
Ora non ci sono dubbi. Burocrati non eletti gestiscono l’intero complesso sanitario senza alcun controllo. Praticamente ci stanno dicendo di sederci… Source: March 21, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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daimonclub · 4 months
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Scienza, morale e medicina
Scienza, morale, etica e medicina Ho trascorso molto tempo nello studio delle scienze astratte; ma la scarsità di persone con cui è possibile comunicare su tali argomenti mi ha disgustato. Quando ho cominciato a studiare l'uomo, ho visto che queste scienze astratte non sono adatte a lui, e che immergendomi in esse avrei dovuto trovare alcuni compagni nello studio dell'uomo, dal momento che era così specificamente un dovere. Ero in errore. Ci sono meno studenti dell'uomo che della geometria. Blaise Pascal L’ultimo progresso della ragione è di riconoscere che c’è un’infinità di cose che la sorpassano; essa non è che debole cosa, se non giunge fino a conoscere questo. Ma, se le cose naturali la sorpassano, che dire di quelle soprannaturali? Blaise Pascal Vanità delle scienze. La scienza delle cose esteriori non mi consolerà dell’ignoranza della morale, nei momenti di afflizione; ma la scienza dei costumi sempre mi consolerà dell’ignoranza delle scienze esteriori. Blaise Pascal Come ho scritto nel mio articolo sulle emergenze sanitarie in Italia sono anni che mi occupo di testi sulla medicina, la sanità, le malattie, i medici, la salute, la stupidità, il potere, l'autorità e naturalmente la morte. Tra i miei tanti scritti e gli oltre 10.000 aforismi ve ne sono anche parecchi su questi argomenti, tanto è vero che nei primi anni del 2000 avevo pubblicato online il testo Ars Longa, Vita Brevis, aforismi sulla salute, la malattia i medici e la morte. Nel corso degli anni avevo poi approfondito l'argomento e raccolto ulteriore materiale che era confluito in un libro molto più corposo del precedente e che avrei voluto pubblicare. Tuttavia alla fine mi sono reso conto che non ne valeva la pena, i libri di aforismi che avevo stampato non vendevano quasi nulla, per cui era meglio continuare a scrivere nei miei siti, sui miei blogs e nelle pagine dei socials rendendo il tutto liberamente fruibile e grauito. Con l'avvento dell'emergenza dovuta al coronavirus, e alle decine di migliaia di morti che il nostro paese aveva accumulato, mi sono reso conto che la gente, soprattutto i parenti delle vittime, erano interessati a denunciare quanto era loro accaduto finendo nelle mani di un sistema sanitario da anni ormai in una situazione di decadimento, sia per una questione etica e civile, sia per sfogare la propria rabbia, sia forse per rendere un po' di dignità ai loro famigliari, così miseramente venuti a mancare anche a causa di una diffusa e ormi collaudata inefficiente disorganizzazione della sanità italiana. Le responsabilità comunque sono un po' generalizzate, tutti sono colpevoli, partendo dai politici, agli amministratori, ai medici, al personale delle aziende sanitarie, passando per le case farmaceutiche, i distributori, e i cittadini stessi, che sanno solo lamentarsi quando purtroppo è troppo tardi. La sanità e il welfare state sono cose serie che richiedono impegno, responsabilità e conoscenze, ed una organizzazione sociale e professionale molto seria, onesta ed efficace, tutte qualità che sembrano mancare al nostro bel paese. Emergenze sanitarie mondiali Ritornando ai testi brevi sulla salute, la malattia, i medici e la morte, mi sono accorto che pur avendo pubblicato nei miei siti parecchio materiale, alla fine ciò che risultava più evidente nei motori di ricerca erano solo le raccolte di aforismi e battute umoristiche sull'argomento, dimostrazione pratica che la gente, professionisti, intellettuali e scienziati allo stesso modo, non sono tanto interessati all'aspetto etico e morale della questione, risultando ovviamente più attratti dalle questioni economiche, e si vedano a questo proposito le alte rette delle case di riposo, che si abbinano alla scarsità del personale ivi impiegato, e alle modestissime cure che queste strutture sono in grado di garantire, e le corpose parcelle di tanti medici che cercano con profitto di affidare al privato tutte le carenze e le inefficienze del sistema pubblico. Non ho visto in tutti questi anni una grande dedizione alla cura e al rapporto umano con i pazienti, soprattutto quando questi hanno già un'età avanzata e sono ormai vicini alla fine. A peggiorare ulteriormente la situazione i corposi tagli alla sanità e il sempre aumentato carico di lavoro dei poveri sanitari, anch'essi miseri schiavi inconsapevoli di un sistema burocratico, economico e demenziale allo sfascio. In ogni caso avremo modo in vari articoli di approfondire la questione e per il momento vi lascio al testo che segue, tratto appunto dal libro Ars longa Vita brevis del sottoscritto. Io non sono un dottore, o meglio sul certificato di laurea c'è scritto questo termine, ma mi occupo di linguaggio, e per il momento la stupidità non è tra le patologie più riconosciute, per cui non siamo colleghi! Già, la creatività, le forme espressive, le emozioni, la logica, la scienza, i misteri dell'universo. A pensarci bene però, anch'io forse potrei dare il mio contributo alla ricerca, al comportamento, alla medicina, a quell'etica che cerca di alleviare il dolore e le sofferenze. In ogni caso comunque, almeno sono un paziente! In questo forse c'è dunque una seppur labile effige della multidisciplinarità del mondo moderno! Un panorama globale! Poor is that man who has got no patience! E che non ha una biblioteca! Uno dei miei desideri più profondi è sempre stato quello di vedere scomparire la povertà, le ingiustizie, il dolore, ma ciò non è possibile; almeno diffondiamo il sapere e la conoscenza! Tutti dovrebbero essere dei dottori in qualcosa! Essere dottori in poesia però al giorno d'oggi non è molto conveniente, e poi che brutta definizione, dottori in poesia! No, la nostra umanità non può più sopportare tali titoli di studio! E' così, ribadisco il concetto con delle parole di Alda Merini: "Ogni poeta è un sacerdote e sopporta pene indicibili per regalare la propria parola agli altri. E' un improbo recupero di forze per avvertire un po' di eternità. La gente cerca di amalgamarlo col volgo, di confonderlo con il pantano, di farlo morire di asfissia tra polvere e reati, e il poeta muore veramente, vinto dalla stanchezza e dalla preghiera che non riesce più a risorgere. Mai più?" Come sta? Bella domanda! Vorrei parlare a lungo, ma non c'è tempo, e poi la profilassi non lo consente! Per questo ci sono gli psicologi! Ma la natura, dico io, citando Shakespeare, non può scegliere il suo corso! La malattia invece si, e un medico ormai non è più il mago stregone delle origini, ma un perfetto esecutore delle linee guida delle università e della case farmaceutiche, per cui purtroppo non c'è tempo! Si cura il corpo, ma l'anima invece di ristabilirsi sembra che peggiori di pari passo con la terapia! Rimane sconsolato il mio verbo, chissà chi lo ascolterà? Il mestiere del medico, la sua figura che nel momento in cui nasce si identifica e si mescola con quella dello stregone, del mago, del sacerdote rituale, del potente imperatore! Mi ricorda il mitico Paracelso, nato nel cuore della Svizzera in una località tenebrosa, il ponte del diavolo, Teufelsbrucke, che fu allo stesso tempo medico, naturalista e filosofo, uno studioso in grado di interpretare i segreti e i mali dell'uomo come una parte del tutto universale. Ma anche i famosi dottori, furbi e pasticcioni di Molière, capaci solo di svuotare il corpo in un modo o nell'altro, con salassi di sangue e grandi purghe! E poi ancora i grandi medici dell'ottocento, epoca in cui nascono le figure grandiose del "medico condotto" e del medico di famiglia" e dove il concetto della scienza al servizio dell'uomo imponeva al medico di immedesimarsi nel ruolo irrinunciabile di operatore sociale. In un Galateo del Medico apparso nel 1873 si legge infatti: "Il medico si aggira e vive in mezzo al popolo; è depositario di suoi dolori e di sue speranze e anche a non volerlo diviene democratico d'indole". Una professione da amare insomma!
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Aforismi e citazioni sulla medicina Basta il morbillo a uccidere i bambini poveri del mondo. Nel rapporto Unicef del 2000 si legge infatti che l'anno scorso undici milioni di giovani vite sono state stroncate da malatie curabili in occidente. Ma del resto questo non è forse il male peggiore, visto che ben 500 milioni di ragazzi e ragazze devono vivere con meno di un dollaro al giorno e sono quindi destinati a subire violenze ed abusi di ogni tipo. Il debito internazionale e la stupidità della specie umana mantengono nella miseria molti popoli e questo ovviamente apre le porte al dolore, alla sofferenza e alla malattia. Nel frattempo però c'è chi dice che tra qualche lustro vinceremo il duello con il male e sconfiggeremo le malattie e continua poi a fare sfoggio del benessere psico-fisico raggiunto dalle popolazioni ricche del mondo. Evidentemente nella sua posizione non può che mostrare un certo ottimismo e tuttavia non manca di elargire consigli per migliorare la situazione globale. Speriamo che ci sia almeno qualcuno che li ascolta! Io da parte mia ho sempre odiato la stupidità del potere, il suo egoismo, la sua assurda mania di autoespansione e la sua ricca arroganza, elementi che di certo contribusicono ad alimentare la povertà del mondo, ma non mi pare che i miei messaggi siano stati molto apprezzati, ed è perciò che ancora una volta sto cercando di ribadire il mio pensiero sotto le spoglie di una raccolta di aforismi che hanno a che fare con il male e la malattia, e con chi cerca ogni giorno di alleviare le sofferenze della specie. Per questo ripeto ancora il mio verbo contro la povertà in favore di una certa creatività, iniziando questo libro con una piccola storiella! "Matthew Lukwiya era un medico nato in uno sperduto villaggio dell'Uganda. Aveva tre master universitari e a Londra dove aveva studiato gli avevano proposto di intraprendere la carriera di insegnante universitario, ma lui si era rifiutato. La sua gente lo aspettava e per la sua gente è morto. Se n'è andato alcuni giorni fa, come migliaia di altre persone destinate a rimanere senza nome, ucciso dal virus Ebola. Era il primario del St. Mary's Lacor Hospital di Gulu, un ospedale fondato da un italiano, un certo Piero Corti che oggi ha ormai 75 anni, pediatra, radiologo e neuropsichiatra, ricco erede di una famiglia di imprenditori di Besana Brianza in Lombardia e da sua moglie Lucille Teasdale, chirurgo canadese di origini piccolo borghesi, morta di Aids nel 1996 dopo aver strenuamente combattuto la malattia e aver rifiutato di tornare in Europa per curarsi. Ma ritorniamo al nostro Matthew, morto soprattutto a causa della sua ostinata determinazione a non lasciare soli i malati a lui affidati, e determinato a combattere fino in fondo la malattia nonostante la drammatica consapevolezza che il contagio sarebbe stato inevitabile. Lukwiya era stato il primo a lanciare l'allarme Ebola nel suo paese, ma non gli avevano creduto. In un paese dove sopravvivono terribili superstizioni e le nosrme igieniche sono massacrate dagli enormi problemi della povertà, era rimasto solo a gridare contro l'indifferenza del potere, più preoccupato di finanziare la guerra per mettere le mani sulle miniere di diamanti della zona che non delle sorti dei poveri reietti della terra. E così il nostro medico è andato in contro al suo calvario ed è morto, moribondo tra i moribondi. Ma non è il solo! Accanto a Piero Corti e al St. Mary Hospital ci sono anche i missionari comboniani e le Piccole Sorelle di Maria Immacolata, loro pure determinati a non abbandonare i malati, nonostante i rischi dell'epidemia. A documentare le tragedie dell'Uganda ci sono soprattutto le loro testimonianze, tra cui si erge quella di padre Elio che sta scrivendo una specie di diario quotidiano del dramma in atto. Dalle sue pagine ho scelto questo resoconto: "Lunedi 5 Novembre. Ieri sera alle 11.30 è morta suor Pierina. Aveva 45 anni. E' la prima suora che muore di Ebola: è rimasta contagiata durante il servizio volontario prestato ai malati nell'ospedale del Governo a Gulu. Purtroppo anche lei è vittima della situazione disastrosa in cui lavoriamo: il personale che si dedica alle persone colpite, infatti, non ha protezioni sufficienti. I burocrati pensano ai numeri e alle statistiche. Gli uffici del governo, ma anche di molte organizzazioni internazionali, sono pieni di persone che pensano solo a questo. Siamo sempre disperati nel riciclare, recuperare. Ma camici lunghi, grembiuli di plastica e mascherine sono sempre meno del necessario. Ebola è un virus che uccide e non si può pretendere che la gente si esponga senza alcuna protezione. Ma, da quando a metà ottobre è cominciata l'emergenza, nessuno ha ancora provveduto a far fronte alle necessità primarie". La morale della favola la lascio dedurre a voi, e qui mi appresto a concludere mentre ripeto scherzosamente a mio padre che un giorno gli uomini non moriranno più, ma al contrario vivranno in eterno con la loro stupidità viaggiando senza meta e senza scopo in un universo sempre più annoiato e gli rimprovero ancora più umoristicamente il fatto che siamo nati troppo presto, in un epoca ancora troppo fragile e troppo torturata dalla malattie e dal male! Tratto dal libro Ars Longa Vita Brevis, aforismi sulla salute, la malattia, i medici e la morte. Read the full article
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kommunic8 · 8 months
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Perchè rispondere semplicemente con un 'sì, va bene' quando puoi dire che la formula proposta contiene gli elementi per esserlo? E poi si parla ancora di semplificazione del linguaggio burocratico. TRASCRIZIONE [ENG translation below] Io ci ho questa cosa qua che sono refrattaria alla burocrazia e certe cose proprio non riesco a capirle. Allora, oggi ho fatto, ho finito un audio, non lo chiamo podcast, comunque una creazione audio che ho mandato a una specie di concorso, una specie di cosa in Italia. È importante dire in Italia perché io partecipo spesso a queste cose qua di solito tu fai la tua cosa audio, poi c'è un portale, una pagina web, qualsiasi cosa, tu carichi il tuo prodotto, metti nome cognome, il nome del file, poche altre cose, boom, spedisci e vai. Ecco, questa cosa qua in Italia, per spiegare la procedura c'è un libretto in pdf di 12 pagine, ed è una cosa complicatissima dove bisogna spedire email pec, da un'email pec devi spedire un email pec all'indirizzo che poi ti dà un codice, questo codice si usa per aprire una cosa in un sito e il sito poi ti fa entrare in un portale. Una cosa super complicata, eppure io che sono una persona avvezza alla tecnologia e che ci bazzico da un sacco di tempo, insomma, non è la prima volta che mi interfaccio con un portale per caricare qualcosa, beh, vi assicuro che ho dovuto mandare tre email per chiedere di volta in volta spiegazione perché in quell'opuscolo di 12 pagine c'erano le spiegazioni, ma le spiegazioni erano altrettanto difficili da capire. Bisognava specificare che il copyright come era per renderle in un certo modo e c'era l'esempio ma l'esempio non ti diceva cosa dovevi scrivere, per cui va bene se... ecco adesso vi dico, adesso vi leggo un pezzettino di un email, una delle tre, quattro email che ho scritto che appunto... la cerco, eccola qua, dicevo "scusate non sono sicura cosa scrivere per l'attribuzione, va bene Copyright Maria Cristina Marras 2023? Grazie" e questa è la risposta ve la leggo tutta quanta, quindi io chiedevo posso fare l'attribuzione così? E mi rispondono - preparatevi alla risposta - allora la risposta è: "È bene che l'attribuzione sia identificativa. La formula proposta contiene gli elementi per esserlo." Ma porca miseria, ma voi siete dei poeti? Ma veramente quando mi puoi semplicemente dire sì, va bene, "La formula proposta contiene gli elementi per esserlo". Io sono... niente 5 a 0, vincete voi, non c'è niente da fare. Poi non si capisce perché la burocrazia impedisce alla gente di vivere o almeno di sopravvivere. Ah, la poesia della burocrazia. TRANSLATION I have this thing here that I am refractory to bureaucracy and some things I just can't understand. So today I made, I finished an audio, I won't call it a podcast, anyway an audio creation that I sent to a sort of contest, some kind of thing in Italy. It's important to say in Italy because I often participate in these things here, usually you finalise your audio, then there's a portal, a web page, whatever, you upload your work, you put first name last name, file name, few other things, boom, up you send it. Here, this thing here in Italy, to explain the procedure there's a 12-page pdf booklet, and it's a very complicated thing in which you have to send certified emails, from a certified email address you have to send a certified email to the address that then gives you a code, this code you use to open a thing in a website and the website then gets you into a portal. A super complicated thing, and yet I who am a person who is accustomed to technology and who has been using it for a long time, I mean, it's not the first time I've interfaced with a portal to upload something, well, I assure you I had to send three emails to ask for explanation from time to time because in that 12-page booklet there were the explanations but the explanations were just as difficult to understand. So, you had to specify what kind of copyright and you had to put it in a certain way and there was an example but the example didn't tell you what you had to write, so it's okay if ... here I tell you now, now I'm going to read you a passage from an email, one of the three, four emails that I wrote that just... I look it up, here it is, I wrote "sorry I'm not sure what to write for attribution, is it okay if I say Copyright Maria Cristina Marras 2023? Thank you" and this is the answer, I'll read it to you as it is, so I was asking can I write the attribution like this? And they answer me - get ready for the answer - then the answer is, "It is desiderable that the attribution be identifying. The proposed formula contains the elements to be so." For crying out loud, are you people poets? But really? You could have just tell me yes, that's fine, "The proposed formula contains the elements to be." I am ... no 5-0, you win, there is nothing I can do. This in case it weren't clear why bureaucracy prevents people from living or at least surviving. Ah, the poetry of bureaucracy!
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thesteamer · 10 months
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Intanto io, poi vediamo
Per tutto il tempo in cui un diritto non sarà disponibile per tutti i cittadini, la sua definizione non sarà diritto, ma privilegio.
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godisaknife · 2 years
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the government is like if you need to reach us because you need help well that's a you problem fuck you we are unreachable we hate our citizens
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ilpianistasultetto · 5 months
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Cosa si può augurare a questo Paese per l'anno nuovo?
Una paresi facciale a tutti quelli che ridono delle disgrazie degli altri mi sembra obbligatorio, il minimo sindacale. Uguale sorte a tutti quelli che fanno soldi sulla miseria dei piu'poveri e la presentano come virtù umana, negando dignita' a chi ne ha ogni diritto.
Ai cardinali di mangiare meno, di regalare l'oro che indossano e alla chiesa di pagare l' IMU come gesto di solidarietà cristiana!
Ai predoni di Stato di perdere la favella, almeno ci risparmiano le cazzate per giustificare i loro guadagni d'oro; (ogni riferimento ai tanti Renzi e' puramente voluto).
Ai ladri di perdere la vista e l'udito;
ai burocrati in malafede di perdersi nelle carte come un asteroide nell'universo.
Per chi lavora e si guadagna il pane onestamente e paga le tasse non ho nulla da dire, se non un "resisti e continua così".
Per gli evasori fiscali? Che ogni soldo rubato alla collettività si trasformi in cenere!
Ai giornalisti venduti di avere uguali emorroidi per ogni bugia che raccontano.
Oggi sono buono e mi fermo qui, avrei altro da dire anche su me stesso che sono un perdente per ogni giorno che ho sciupato con il cappello a terra pieno di parole.
Cosa ci aspetta non lo sa nessuno, ogni predizione ha fallito, sicuramente ci saranno ancora questi politici nel 2024, con i loro culi protetti dalle poltrone di Stato e alla fine dei giochi sembrerà che nessuno abbia governato. " Si poteva fare di più, io ci ho provato, non eravamo soli al governo, fosse stato per me, ma se ci votate anche alle prossime elezioni, vedrete, faremo, diremo..." e diventeranno tutti pezzenti con il capello in mano a chiedere voti!
@ilpianistasultetto
P.S...a tutti quelli che apprezzano quanto vado scrivendo.. Buon 2024..
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abr · 9 months
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Bellissimo quello, uno famoso e per altri versi pure benemerito, che replica: senza lo Stato ci sarebbe la prevalenza del più forte.
Bella zio, quindi per impedirlo concediamo il monopolio della violenza e l'Autorità senza ritorno (*) non a un solo "cattivo" ma a un monopolio anzi a un Cartello del peggio: burocrati e politicanti.
(*) a un certo punto mi han detto che avrei firmato un "contratto sociale" che proprio non ricordo di aver mai firmato.
Al contrario, ho perfettamente presente quando, prima che mio figlio uscisse dalla nursery dell'ospedale, già mi avevan consegnato il suo codice FISCALE.
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arcobalengo · 4 months
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"Con un provvedimento notificato il 20 gennaio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha multato il comune di Trento per la violazione della riservatezza personale dei cittadini nell’ambito della sperimentazione dei progetti ”Marvel” e “Protector”, sanzione che dovrà essere pagata entro il termine di 30 giorni, cancellando i dati trattati in violazione di legge. "
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@monicaelis
https://www.federprivacy.org/informazione/flash-news/telecamere-con-microfono-incorporato-nei-luoghi-pubblici-sanzionato-il-comune-di-trento-per-violazione-della-privacy-dei-cittadini#:~:text=Con%20un%20provvedimento%20notificato%20il,dovr%C3%A0%20essere%20pagata%20entro%20il
E che adesso la corte dei conti faccia pagare la sanzione ai burocrati responsabili!
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quemajoiedemeure · 4 months
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J'avais mon rdv annuel avec la dame de la mairie qui gère le périscolaire (je surveille des maternelles 2 midis par semaine pour des clopinettes depuis genre 8 mois donc vraiment osef) et en fait on a passé 1h à parler de TRAVAIL pour dire que c'était de la merde, que les gens qui bossaient gratuitement en plus de leurs heures c'était des cons, que macron c'était un con aussi, qu'on est des esclaves, que la burocratie c'est np, qu'on devrait supprimer toutes les hiérarchies, bref comme je le fais à chaque fois que j'ouvre la bouche mais sauf que là on m'a payé une heure pour ca
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fridagentileschi · 4 months
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20 STATERELLI,20 PARLAMENTINI, AUTOREFERENZIALI, UNA PLETORA DI INETTI BUROCRATI,TASSE REGIONALI,OLTRE LE NAZIONALI,META' DEL DEBITO PUBBLICO LO FANNO LORO- BASTEREBBERO SOLO I COMUNI PER LE ESIGENZE DEI CITTADINI. AH SE DAVVERO CI FOSSE LA DESTRA SOVRANA E NON UNA SERVA GLOBALISTA...
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falcemartello · 1 year
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Ovviamente "tutti gli scienziati concordano", quando censuri tutti quelli che non concordano.
I danni fatti dai complottisti, quelli veri, che realmente diffondono vere teorie cospirative, sono infinitamente inferiori dei danni fatti alla libertà dai media di regime che propagandano le stesse idee decise dall'alto, dai governi, da enti sovranazionali e da burocrati UE.
È ipotizzabile che spesso le teorie complottiste siano Psyop create dal regime per delegittimare qualsiasi narrazione che non sia la loro. Dimostrando che una teoria è falsa, inducono a credere che tutte le informazioni che non provengono da loro è complottismo e disinformazione.
@ChanceGardiner
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crazy-so-na-sega · 7 months
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La Chiesa che propone un mondo secolarizzato, commerciale e socialdemocratico e vende la globalizzazione planetaria con lo stesso contenuto e lo stesso gelido fervore dell'ONU, della NATO e dei burocrati di Bruxelles...
Thomas Molnar, Moi, Symmaque 1999
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klimt7 · 2 months
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ATTUALITÀ\ actualité politique
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Quando l’Europa deciderà di avere un esercito unico? un unico Ministero degli Esteri? Un sistema sanitario unico e universale?
L’Europa costruita esclusivamente sull’euro si è rivelata un completo fallimento (non fa altro che mettere insieme gli egoismi nazionali!).
È ora di cambiare e ricominciare a sognare in grande. Un grande Paese europeo ha bisogno di grandi “visionari” che si preoccupino di immaginare un futuro degno delle nostre comuni aspirazioni.
Non abbiamo bisogno di questi piccoli uomini grigi senza immaginazione per il futuro che desiderano i cittadini europei.
Sono dei piccoli politici miserabili. Sono contabili e burocrati.
Abbiamo bisogno di pensatori e visionari come lo furono, nel loro tempo, Altiero Spinelli e i fratelli Rosselli.
Français :
Quand l’Europe décidera-t-elle de se doter d’une armée unique ? un seul ministère des Affaires étrangères ? Un système de santé unique et universel ?
L’Europe construite uniquement sur l’euro s’est révélée être un échec complet (elle ne rassemble que les égoïsmes nationaux !).
Il est temps de changer et de recommencer à rêver en grand. Un grand pays européen a besoin de grands « visionnaires » qui prennent soin d’imaginer un avenir digne de nos aspirations communes.
Nous n’avons pas besoin de ces petits hommes gris sans imagination quant à l’avenir que souhaitent les citoyens européens.
Ce sont de misérables petits politiciens. Ce sont des comptables et des bureaucrates.
Nous avons besoin de penseurs et de visionnaires comme Altiero Spinelli et les frères Rosselli l’étaient en leur temps.
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thesteamer · 11 months
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Pescato
“Se vedi qualcuno che ha fame, non regalargli un pesce: insegnagli a pescare”No Confucioooo, grosso erroreeee!
Se un affamato non ha avuto da sé l'iniziativa di mettersi a pescare - e magari tu lo stimoli e lo coinvolgi, anziché assisterlo per l'inetto qual è - costui pescherà un giorno, due al massimo... Poi si stancherà e farà di tutto per entrare in qualche carrozzone statale.
Grazie al suo ottimo curriculum nel settore ittico, te lo ritroverai tosto dietro una scrivania a chiederti quanti pesci hai preso, quali specie, la lunghezza media del pescato, la provenienza, l’etichetta di tracciabilità.
Quindi, oltre a mangiarsi in ogni caso i tuoi pesci, ti romperà pure i coglioni!
Se vedi qualcuno che ha fame ignoralo, pensa ai fatti tuoi e lascialo al suo destino. 
Se la tua coscienza te lo impedisce, non ti fare illusioni e preparati a mantenerlo a fare nulla finché campa, giacché l’alternativa "formativa" è peggio. Molto peggio.
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raffaeleitlodeo · 10 months
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Roma sta letteralmente consumandosi nel marciume. Il marciume dell'immondizia che produce ogni giorno e che il Comune non è più in grado di smaltire; e il marciume del suo sottosuolo che provoca ogni giorno l'apertura di voragini che né il Comune e nemmeno i Municipi sono in grado di riempire e aggiustare.
Roma è una città che in materia di degrado urbano sembra giunta a un punto di non ritorno. Non ha più un verde pubblico degno di questo nome, il suo sistema di trasporto è da tempo collassato, l'arredo urbano è andato a farsi benedire, i servizi sociali agonizzano.
A scanso di equivoci e onde evitare una sfilza di commenti su Raggi o Marino, su Gualtieri o Alemanno, dico subito che la questione è antica e ormai prescinde tranquillamente da questa o quella giunta comunale, dai governi di centrodestra o da quelli di centrosinistra. E poco mi interessano i commenti che leggo ogni tanto scritti da intellettuali di area prestati all'amministrazione romana nel corso degli anni: ogni volta leggo nei loro scritti concetti sensati ma avverto al tempo stesso una distanza abissale tra il loro sentire e la realtà del vissuto quotidiano, mio e della miriade di persone che abita questa metropoli.
Roma è ridotta così anche perché è praticamente in bancarotta. E' sommersa dai debiti: 12 miliardi di euro nel 2019 che non credo siano diminuiti. Di quei 12 miliardi di debito calcolati nel 2019, quasi la metà era stata accumulata prima del 2001. Un buco nero.
Comprendo il senso del tentativo della Giunta di Gualtieri di candidare Roma per l'EXPO del 2030: con i soldi dell'EXPO si potrebbero mettere a posto un po' di cose, compiere alcuni lavori non più procastinabili, aggiustare qualcosa. Al 2030 mancano però sette anni e ci sono candidature molto più forti. Dubito inoltre che la macchina amministrativa romana - i suoi manager, i suoi burocrati, i suoi quadri - sia in grado di gestire e portare a buon fine l'operazione. Per farlo ci vuole sostegno, consenso, credibilità, tutte cose che in questo momento latitano.
Qualche giorno fa, parlando dello stato del pianeta con Lanfranco Caminiti, è emerso un concetto: la "lenta apocalisse". La catastrofe ambientale che ci sta distruggendo ha esattamente questa forma di "lenta apocalisse". Quello che sta accadendo a Roma - che è una città unica non solo per meriti storici ma anche per la sua fragilità - penso abbia a che fare con la "lenta apocalisse". Roma non è l'unica metropoli mondiale a fare i conti con un modello di sviluppo semplicemente insostenibile, ma a Roma tutto è più accentuato.
Non sono un urbanista, di molte cose so veramente poco, ma tra le cose più sensate che ho letto ci sono quelle scritte a suo tempo da Walter Tocci e tutto, sempre, rimandava al modello di sviluppo scelto da Roma nel corso dei decenni e che si è trascinato fino a oggi. Un modello suicida, fallimentare.
C'è ancora tempo per rimediare? Sono pessimista.
Stamane al mio risveglio mi sono affacciato sulla voragine che si è aperta un mese fa proprio di fronte alle mie finestre. E' rimasta lì, aperta, e lo resterà a lungo: settimane, forse mesi. La strada è stata chiusa al traffico, sono state compiute delle ispezioni, la conclusione è che per oltre 20 metri il sottosuolo è friabile, compromesso, e che occorreranno lavori complessi. Tutta Roma Nord, dalla Cassia alla Balduina, lungo i rilievi di Monte Mario, si è riempita in questi mesi di voragini, quasi tutte ancora aperte e in attesa di interventi. Un gentile ingegnere del Comune (non sono sempre gentili e nemmeno disponibili a dare spiegazioni: prevale un certo nervosismo) mi ha spiegato che questo fenomeno diffuso ha almeno un paio di ragioni: una ragione riguarda il suolo di questa zona, da sempre interessato da fenomeni carsici, l'altro è legato al clima, mesi di siccità e poi violente piogge improvvise. "Ha presente i castelli di sabbia quando la sabbia è troppo asciutta e non è più cementata dalle giuste dosi di acqua e umidità? Succede esattamente questo, diventano fragili, si sgretolano". Non molto rassicurante.
Le condizioni meteo le conosciamo: mesi senza una goccia, poi nubifragi, poi caldo africano. E' il cambiamento climatico. Dunque Roma Nord è tutta un proliferare di voragini che il Comune e i Municipi non riescono a chiudere. Non ci sono i soldi, non ci sono i mezzi, il personale non basta.
Dopo aver fatto queste considerazioni sono uscito in strada per gettare l'immondizia. Giù all'angolo (nella mia strada, chiusa al traffico, i mezzi AMA non possono più entrare e hanno spostato i cassonetti all'incrocio) c'era una montagna di immondizia per terra: umido, secco, indifferenziata, plastica, un nugolo di mosche, una puzza da svenire. Lì l'AMA non passa da almeno un paio di giorni. Aggiungo che tra i romani (i cittadini) e la raccolta differenziata non c'è mai stata una gran sintonia: una parte la fa, un'altra parte se ne fotte e si rifiuta persino di ricorrere al servizio che il Comune offre per i rifiuti ingombranti, per cui televisori rotti, materassi, aspirapolvere finiscono a lato dei cassonetti. Sono gli stessi che imputano ai rom la causa dei rifiuti per terra: una bugia colossale. Siccome questo in cui abito è uno di quei quartieri di Roma Nord borghese che da sempre vota a destra, l'idea che la sporcizia, la puzza e lo schifo lo abbiano investito in pieno mi consola un po' (ma non più di tanto): la lenta apocalisse romana non guarda in faccia a nessuno e non si pone problemi di censo.
Comunque sia le cose stanno così e non miglioreranno. AMA e ATAC (ma mettiamoci pure ACEA) continueranno a essere l'emblema di questa catastrofe urbana, con i loro manager pagati a peso d'oro e prima o poi faranno il botto: una parte dei servizi saranno privatizzati (anche questi, come i manager, a peso d'oro), e si finirà per costituire delle belle "bad company" in cui far confluire debiti e un po' di personale in esubero.
L'apocalisse lenta ha sempre dei risvolti sociali di una certa rilevanza e questo vale anche per una grande metropoli allo sfascio. Non metto più piede in un grande parco pubblico dopo che mi sono ritrovato addosso una zecca e immagino che i cinghiali se la passino abbastanza bene. I parrocchetti verdi, la specie aviaria nextGen, stanno soppiantando passeri, merli e corvi, e i gabbiani sono molto felici, grassi e impigriti da tutta quell'immondizia a disposizione. Lungo le balze di Monte Mario, tra il verde che nessuno più ripulisce, nascono ogni tanto tendopoli di sventurati; tra qualche mese sgombereranno ma nessuno provvederà a ripulire e lì si accumulerà nuova immondizia (succede così da anni). Sono molto grato ai migranti africani che ogni tanto ripuliscono la strada dalle erbacce che crescono anche fino a un metro da terra e ogni volta che compaiono li ringrazio e lascio un obolo generoso: è lavoro quello, ma nessuno li regolarizzerà mai, anzi.
Parrocchetti e gabbiani, cinghiali e zecche, voragini e frane, puzza e mandrie infinite di turisti inebetiti: la nostra distopia è già qui, in questo presente. Un mondo marcio.
Peter Freeman, Facebook
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curiositasmundi · 8 months
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«Il mondo è governato da un milione di malvagi, dieci milioni di stupidi e cento milioni di vigliacchi» […] «Il vero potere è dei malvagi - ricchi, politicanti, fanatici religiosi - e le loro decisioni determinano il destino del mondo, che è segnato da avidità e distruzione». [--] «I veri malvagi non sono più di un milione in tutto il mondo. Quelli veramente ricchi e potenti, quelli che prendono le decisioni che contano... un milione al massimo. I dieci milioni di stupidi sono i soldati e i poliziotti che fanno rispettare le decisioni dei malvagi. Eserciti e polizia di una dozzina di nazioni importanti, più quelli di una ventina di altri paesi: in totale dieci milioni di uomini in grado di esercitare un potere effettivo. Spesso sono coraggiosi, non lo nego, ma anche stupidi, perché sacrificano la vita per governi che li considerano soltanto pedine su una scacchiera.  Prima o poi vengono traditi o abbandonati. Le nazioni dimenticano in fretta i loro eroi di guerra» […] «Poi ci sono i cento milioni di vigliacchi, vale a dire burocrati, pennaioli e imbrattacarte che fanno finta di niente e permettono ai malvagi di governare. Il capo del dipartimento, il segretario del comitato, il presidente dell'associazione. Dirigenti, funzionari, sindaci, magistrati. Quella gente si difende sempre dicendo che si limita a eseguire gli ordini: "Faccio solo il mio mestiere, niente di personale, se non lo facessi io di sicuro toccherebbe a un altro"... Cento milioni di vigliacchi che sanno la verità ma tengono la bocca chiusa, mentre firmano documenti che portano un uomo davanti al plotone d'esecuzione, o condannano un milione di persone a una lenta morte per fame». […] «Ecco tutto», concluse. «Il mondo è governato da un milione di malvagi, dieci milioni di stupidi e cento milioni di vigliacchi. Gli altri - sei miliardi di persone, inclusi i due qui presenti - fanno più o meno ciò che viene detto loro» «Sai cosa significa questo, ragazzo mio?» «Dimmelo». «Questa formula - un milione, dieci milioni, cento milioni - è la quintessenza di ogni politica. Marx si sbagliava.  Non è una questione di lotta di classe, perché tutte le classi sono in balia di quei pochi. Sono loro a creare imperi e rivoluzioni. E in base a quella formula che negli ultimi diecimila anni si è sviluppata la civiltà, sono state innalzate le piramidi e voi avete scatenato le vostre Crociate. Quei pochi hanno il potere di fare scoppiare guerre mondiali o d'imporre la pace».
Shantaram - di Gregory David Roberts (2003)
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