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#andrea giambruno fuori da mediaset
bicheco · 7 months
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Dalla mela alla pesca
La guerra per la Striscia di Gaza ci aveva un po’ distratti da quella, ben più decisiva per le sorti dell’umanità, per Striscia la Notizia. Ora che è chiusa con un blitzkrieg (il post della Meloni che molla Giambruno), possiamo trarne alcune provvisorie conclusioni. Non sugli aspetti privati della Guerra dei Melones. Ma su quelli pubblici, politici.
1. Chi di famiglia tradizionale ferisce di famiglia tradizionale perisce. Nessuno può dare lezioni di vita privata a nessuno. Ma qui crolla l’arrogante e ipocrita propaganda delle tre destre sulla famiglia tradizionale, dai Family Day alle intrusioni anche normative nei rapporti affettivi, dalla difesa di Vannacci e della sua “normalità” all’uso politico-elettorale dello spot della pesca. E viene smascherato il servilismo della stampa di destra (e non solo) che da 30 anni prende sul serio questi maestri di famiglia tradizionale capitanati prima dal puttaniere B. (che, va detto, faceva tutto in onda, non fuori), poi dal plurimaritato e plurifidanzato Salvini, infine dai Melones. Chissà che ora i sepolcri imbiancati non si decidano a vivere come pare a loro e a lasciarci vivere come pare a noi.
2. Chi di conflitto d’interessi ferisce di conflitto d’interessi perisce. Il post scriptum della Meloni contro “tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa”, fa il paio col “non sono ricattabile” a B. durante le trattative sulla Giustizia, ed è indirizzato anche a Mediaset. Che è stata fondamentale per la crescita vertiginosa del brand Meloni e che, morto B., continua a detenere la cassa e dunque le chiavi di Forza Italia. Noi sappiamo che ciò che fa Antonio Ricci lo decide solo lui: Striscia è l’unica repubblica separata nel Regno del Biscione (a parte il fatto di non attaccare la proprietà). Ma, finché non verrà risolto quel conflitto d’interessi e spezzato quel mostruoso trust finanziario-editoriale, tutto ciò che accade fra Mediaset e il governo sarà letto in chiave politica. Così come la resistibile ascesa di Giambruno in parallelo a quella della fidanzata e la sua repentina discesa agli inferi in sincronia con la separazione da lei. Ora forse la premier capirà l’errore di aver giustificato il conflitto d’interessi del suo ex (e pure il proprio), difeso i suoi deliri e attaccato i pochi giornali critici tirando in ballo la libertà di stampa,che è l’opposto.
3. Chi di Veronica ferisce di Veronica perisce. Quando la Lario piantò B. perché andava a minorenni, la destra politico-mediatica si schierò con lui e lapidò lei come “velina ingrata”. Ora che Giorgia pianta Andrea, sono tutti con lei. E non perché ha ragione lei (come l’aveva Veronica), ma perché comanda lei. La destra italiana è passata dal Banana ai Meloni, ma resta sempre una barzelletta: prima quella vecchia della mela, ora quella nuova della pesca.
Marco Travaglio
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giancarlonicoli · 5 months
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27 dic 2023 11:18
TROPPO MINZO! "IL FOGLIO": “MEDIASET MANDA VIA MINZOLINI DA “STASERA ITALIA”. PER CRIPPA E GLI SCIENZIATI DEL "BISCIONE" LA SUA CONDUZIONE NON RISPETTA IL “FORMALISMO TELEVISIVO” DELLA RETE. GLI RIMPROVERANO, INSOMMA, DI FARE IL GIORNALISTA SOBRIO AL POSTO DEL CONDUTTORE INVASATO. ANDREA GIAMBRUNO RESTA IL BUSTO DI MEDIASET PIÙ AUTENTICO. LUI CHE NEI FUORI ONDA DI “STRISCIA” SI GRATTA IL PACCO È SENZA DUBBIO PIÙ GENUINO DI MEDIASET, LA TV CHE CONTINUA A RIFILARCI IL “PACCO” DELLA TV AUTOREVOLE…" -
Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti
Chiamano Augusto Minzolini per alzare il livello, ma dopo tre mesi lo cacciano perché lo ha alzato troppo. Se Aristotele, il padre della logica, avesse conosciuto i vertici di Mediaset, sarebbe oggi un filosofo nichilista. La trasmissione è “Stasera Italia weekend” e va in onda, sabato e domenica, su Rete 4, la Los Alamos di Pier Silvio Berlusconi. La notizia dell’uscita di Minzolini l’ha data lo stesso Minzolini. Il 24 dicembre, l’ex direttore del Giornale annuncia che “è terminato il nostro tempo a disposizione così come il mio ciclo alla conduzione di ‘Stasera Italia’”.
(...) Niente risse, ma pensieri articolati. “Stasera Italia”, quest’anno, è stato suddiviso: un ciclo Nicola Porro, un altro Bianca Berlinguer, e a Minzolini il fine settimana. L’8 gennaio debutta la Salomè Berlinguer e la trasmissione dovrebbe cambiare pure il titolo per volere dei vertici.
L’Oppenheimer di Mediaset, il direttore dell’informazione, è Mauro Crippa, e i suoi esperimenti sono noti. L’ultimo lo ha raccontato il Foglio. Per costruire il traino alla Salomè aveva scisso “Lo Sportello di Forum”, la trasmissione di maggior successo, in due atomi. Dopo due giorni di sperimentazione, la combustione, il cambio di palinsesto, aveva provocato il crollo di “Forum”, e l’insurrezione dei volti storici. L’incendio della biblioteca di Alessandria aveva provocato meno effetti. Pure l’uscita di Minzolini è una decisione di Berlusconi-Crippa.
Minzolini non ha bisogno di essere raccontato. E’ un neologismo, il minzolinismo . E’ l’ultimo direttore del Giornale voluto da Silvio Berlusconi in vita. Quando Mediaset gli ha proposto la conduzione gli ha dato come mandato quello di fare un’edizione di “approfondimento”. I risultati auditel di “Stasera Italia weekend” sono stati positivi, in media con le altre serate, con la differenza che Minzolini doveva vedersela con la concorrenza di Fazio, del calcio, e delle le regine della tv Carlucci e De Filippi. Più volte ha superato La7 con Massimo Gramellini e Serena Bortone su Rai 3.
Per quale ragione gli viene tolta la trasmissione? Per una volta il retroscena, sul campione del retroscena, non lo scrive Minzolini. Per gli scienziati Mediaset la sua conduzione non rispetta il “formalismo televisivo” della rete. Gli rimproverano insomma di non interrompere gli ospiti in studio, di farli parlare troppo. Viene mandato via perché ha provato a fare il giornalista sobrio al posto del conduttore invasato. Ecco perché, ancora una volta, non si possono che porgere le scuse ad Andrea Giambruno, il busto di Mediaset più autentico. Lui che nei fuori onda di “Striscia” si gratta il pacco è senza dubbio più genuino di Mediaset, la tv che continua a rifilarci il “pacco” della tv autorevole.
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lamilanomagazine · 7 months
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Meloni-Giambruno, la Pemier dopo la fine della relazione
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Meloni-Giambruno, la Pemier dopo la fine della relazione. "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto", queste le parole su social di Giorgia Meloni, il giorno dopo il nuovo fuori onda di Striscia la Notizia. La reazione del Premier Giorgia Meloni Non sembra esserci traccia di rancore, nel pensiero della premier, solo consapevolezza che lei non è solo "una donna, una mamma", ma anche un capo di governo alle prese con difficilissimi dossier. Uno su tutti la crisi israelo-palestinese. I toni nel post su Instagram cambiano, quando la sfera privata sconfina in quella pubblica verso la quale Meloni non ha intenzione di usare cortesia, allora le parole si fanno più incisive: "Tutti quelli che hanno sperato indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua". "La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto" le parole su social di Giorgia Meloni. La telefonata alla Premier di Pier Silvio Berlusconi Venerdì, l'AD di Mediaset Pier Silvio Berlusconi, ha telefonato alla premier Giorgia Meloni e si è detto "molto dispiaciuto" per la messa in onda dei video e dei vocali di Giambruno. "Non ne sapevo nulla, altrimenti ti avrei avvisata - avrebbe assicurato a Meloni l'amministratore delegato di Mediaset - Non ho potuto far nulla per impedirlo". Pier Silvio Berlusconi avrebbe anche aggiunto che cercherà di fermare gli altri fuorionda dell'ormai ex compagno della leader di Fdi. Il primo fuorionda Il primo fuorionda è stato trasmesso da Striscia la Notizia in prima serata il 18 ottobre. Giambruno si lamenta delle critiche ricevute per il suo ciuffo. “Ma non mi rompessero il ca**o col ciuffo, ho 42 anni e ho i capelli, qua dentro sono tutti pelati, ma non mi rompessero i cog***ni, qua c’è gente che bestemmia in onda, mi vanno a guardare i capelli”, si sente nell’estratto. Il filmato continua con altri momenti di pausa durante il programma di Rete4, in cui il giornalista cammina su e giù per lo studio toccandosi le parti intime e dicendo diverse parolacce mentre parla coi collaboratori. “Che ca**o vuoi scusa? Non dire ca**ate, tu fatti i ca**i tuoi”, si sente. Poi si avvicina a una collega, Viviana Guglielmi, e aggiunge: “L’unico giudizio che conta per me è quello della Viviana”. E ancora, riferendosi al colore della camicia della giornalista: “Ma la bellezza di questo blu estoril? Una donna acculturata come te dovrebbe saperlo che si chiama blu estoril, non è blu Cina, non ti si addice, tu sei di un livello superiore”. E poi: “Meglio oggi? Sei di buon umore? Mi è dispiaciuto vederti un po’… Se una donna intelligentissima, ma perché non ti ho conosciuta prima, è incredibile”. Il secondo fuorionda Il secondo fuorionda è stato trasmesso il 19 ottobre. Striscia la Notizia ha fatto ascoltare l'audio di alcune conversazioni del giornalista in un'altra occasione. “Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo?”, domanda Giambruno. E una voce femminile replica: "L'hai già fatto". "Tu sei fidanzata?", chiede ancora il giornalista. "Sì, gliel'hai già chiesto stamattina Andrea", ribatte la stessa donna. Giambruno ancora: "Sei aperturista? Come ti chiami? Ci siamo già conosciuti? Dove ti ho già vista? Ero ubriaco?". Poi l'audio prosegue. "Come amore? Sai che io e ... abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset, adesso lo sai anche tu... Però stiamo cercando una terza partecipante, facciamo le threesome. Anche le foursome con .... Però ... generalmente va a Madrid a ciu... Ma hai sco...? C'è fi...? Sc...to?". "Ascolta, ti volevo dire una cosa, tu entrerai a far parte del nostro gruppo?", si sente ancora parlare Giambruno . "La risposta è: quale?", replica una donna. E il dialogo fra i due va avanti: "Entrerai a far parte del nostro gruppo di lavoro? Ti piacerebbe?", chiede lui. "Sì, sì", risponde lei. "Però devi darci qualcosa in cambio", dice lui. "La mia competenza", risponde lei. Lui: "Sì, devi far parte del nostro gruppo. Noi facciamo le foursome". Lei: "C'è un test attitudinale?". Lui: "Certo". Lei: "Cos'è il sottotitolo?". Lui: "Si sco..". Poi Giambruno si rivolge a un'altra persona. "Le ho detto: 'Vuoi entrare nel nostro gruppo?'. 'Sì mi piacerebbe'. 'Devi fare le foursome con noi'. 'In che senso?'. 'Tradotto si sc...'". Quindi interviene un uomo. "Se ti registra Striscia poi vedi te...". "Ma che ho detto raga - ribatte Giambruno -, si ride, si scherza, veniamo dalla pandemia". "Ma se è finita da 5 anni...", nota una donna. "Manco fossimo all'Agenzia delle entrate", replica il giornalista. Da Antonio Ricci: "Un giorno la Meloni scoprirà che le ho fatto un piacere". Giambruno si è autosospeso per una settimana Nel susseguirsi delle versioni, Mediaset informa che Andrea Giambruno, in accordo con la direzione di testata, ha deciso di auto-sospendersi per una settimana dalla conduzione di Diario del giorno su Retequattro. Nell’ultima puntata, infatti, il giornalista non è stato alla conduzione di Diario del giorno, la rubrica di informazione di Rete4 in onda in diretta dagli studi Mediaset del Palatino a Roma. Al suo posto, troviamo Luigi Galluzzo, che ha lanciato la puntata annunciando gli aggiornamenti sulla crisi in Israele e sull'allarme terrorismo in Italia e Europa. Non è chiaro se si tratta di un normale avvicendamento in conduzione o di un'indicazione arrivata in queste ore dall'azienda.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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giancarlonicoli · 7 months
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20 ott 2023 18:55
1. TUTTI GLI SCAZZI TRA MELONI E I BERLUSCONI CHE HANNO PORTATO AI DUE RACCAPRICCIANTI FUORIONDA DI GIAMBRUNO. REGISTRATI ALMENO DUE MESI FA, ERANO NEL CASSETTO DI ANTONIO RICCI. IN ONDA QUANDO MARINA E PIERSILVIO HANNO PENSATO CHE ERA GIUNTA L’ORA DI  RIDIMENSIONARE IL “COMPORTAMENTO SUPPONENTE, PREPOTENTE, ARROGANTE, OFFENSIVO, RIDICOLO. È UNA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO", COME SCRISSE PROFETICO PAPÀ SILVIO QUANDO RICEVETTE LA PRIMA SBERLA (ELEZIONE DI IGNAZIO LA RUSSA AL SENATO) 2. IL CAZZOTTONE RIFILATO A CASA MELONI COMPRENDE ANCHE UN AVVISO DI SFRATTO A TAJANI, CONSIDERATO UN PELUCHE DELLA SORA GIORGIA, INCAPACE DI ALZARE LA TESTA AI SUOI DIKTAT, CHE HA MOLLATO FORZA ITALIA NELLE MANI DI FULVIO MARTUSCIELLO – NEL MIRINO ANCHE SALLUSTI. IL NEO-DIRETTORE DEL “GIORNALE”, DI CUI È AZIONISTA CASA ARCORE CON IL 30%, SI È TOTALMENTE MELONIZZATO - COSA ACCADREBBE SE GIAMBRUNO, UMILIATO E SPERNACCHIATO, DECIDESSE DI DIRE LA SUA SPIFFERANDO TUTTI I SEGRETI FAMILIARI E POLITICI? - COSA SUCCEDERÀ AL GOVERNO SE ALLE EUROPEE FORZA ITALIA TRACOLLASSE NEI CONSENSI? - VIDEO
DAGOREPORT
C’è una corrente di pensiero che narra di Ricci e Meloni uniti nella lotta per incastrare Giambruno e buttarlo fuori di casa. La donna tradita, si sa, in Italia fa tenerezza e voti e solidarietà. Una narrazione che viene negata da alcuni ambienti vicini a Marina e Piersilvio dove non si nasconde soddisfazione per il gigantesco sputtanamento di Casa Meloni.
I due raccapriccianti fuorionda di Andrea Giambruno, trasmessi da “Striscia la Notizia”, sono stati registrati almeno due mesi fa. Erano nel cassetto di Antonio Ricci, pronti per l’uso. Se ci fosse stato un accordo, sarebbero andati in onda quando sono stati registrati e Giorgia non avrebbe fatto coppia con il suo Ken col ciuffo trapiantato a teatro per lo spettacolo di Pio e Amedeo al Brancaccio di Roma, appena due settimane fa.
Per comprendere il contesto in cui si inserisce il cazzottone rifilato da “Striscia” alla Meloni (ma anche a Tajani, oggi considerato un peluche della Ducetta), e quindi da Mediaset, e dunque dalla famiglia Berlusconi, nelle persone di Marina e Piersilvio, bisogna fare qualche passo indietro.
Dopo la trionfale vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, smaltiti i fumi dello champagne, Giorgia Meloni e i suoi alleati, Salvini e Berlusconi, hanno cominciato un lungo scontro a distanza per la spartizione – e la gestione - del potere.
Donna Giorgia, dopo anni vissuti alle periferie del “sistema”, in testa a un partitino del 4%, con molti colonnelli abituati alle “fogne” del Movimento Sociale, ha scontato una vertigine del comando, del successo e del consenso. “Qui comando io!”, tuonò la novella Marchesa del Grillo (Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo), dimenticando la tapina che, senza l’8,8% della Lega e l’8% di Forza Italia, con il suo 27% non avrebbe mai potuto salire a Palazzo Chigi.
Il primo, indigeribile rospo che dovettero ingoiare i primogeniti di Arcore si consumò sull’elezione del Presidente del Senato: era il 14 ottobre dello scorso anno e per l’ex Cavalier Pompetta quel giorno non c’era in ballo non solo la seconda carica dello Stato, ma soprattutto il suo trionfale ritorno nell’aula che lo aveva espulso con una ignominiosa decadenza.
Era il giorno del riscatto, la “vendetta” contro i magistrati e gli oppositori politici che godevano per la sua fine: Berlusconi immaginava un red carpet circondato dagli amici di sempre e da una claque festante di quelli che lui ha sempre considerato dei suoi sottoposti.
Sebbene fisicamente malconcio, il Cav., nel solito eccesso di autoconsiderazione, in quel periodo sognava il Quirinale, vedeva se stesso in subordine proprio alla guida del Senato. Insomma, debordava. Ma quando gli fu spiegato che la sua condizione di salute era incompatibile con certi sogni, si accontentò di poter almeno esprimere il nome da issare a Palazzo Madama. Voleva, nel suo piccolo, ancora dare le carte. D’altronde, Fratelli d’Italia aveva preso Palazzo Chigi, la Lega Montecitorio, per Forza Italia doveva esserci uno strapuntino di peso.
Anche i figli di Berlusconi aspettavano con magnum di champagne nel secchiello del ghiaccio il giorno della redenzione paterna, dopo anni e anni di tribolazioni giudiziarie. Al Senato, in quel momento, convergevano gli occhi di Casa Arcore. E cosa avvenne? Il suo sogno fu frantumato da una Giorgia Meloni in modalità olio di ricino e manganello e al Cav, e a tutta Forza Italia, fu detto chiaramente: il candidato è Ignazio La Russa, e voi lo votate.
Una purga invereconda per l’ego espanso di “Sua Emittenza” che, da uomo di comunicazione, non mancò di far trapelare tutta la sua incazzatura attraverso dei bigliettini, offerti volutamente a favor di telecamera.
In quei “pizzini”, Berlusconi metteva nero su bianco, a caratteri cubitali, la sua opinione sulla premier in pectore: “Giorgia Meloni, un comportamento supponente, prepotente, arrogante, offensivo, ridicolo. Nessuna disponibilità ai cambiamenti, è una con cui non si può andare d'accordo".
Il suo malumore si materializzò, sempre ripreso dalle telecamere, quando mandò a quel paese platealmente La Russa ma dopo il vaffa fu portato a braccio da Daniela Santanchè a votare per il suo fraterno amico ‘Gnazio, mentre i parlamentari di Forza Italia, guidati da Licia Ronzulli, disertarono la votazione.
Silvione ingoiò il rospo ma non smaltì il veleno. Uscito da un incontro faccia a faccia con la Sora Giorgia, sbottò: “Noi gli abbiamo chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok”.
Resosi conto della sua irrilevanza all’interno della coalizione, si travestì da guastatore: prima con esternazioni pro-Putin per mettere in difficoltà la novella turbo-atlantista Giorgia Meloni, poi l’artigliata felina su Andrea Giambruno: “Il suo uomo è un mio dipendente”. Un messaggio velenoso, nato dalla consapevolezza che il testosteronico Giambruno avesse qualche scheletro in gonnella nell’armadio, da tirar fuori al momento opportuno.
Qualche ora dopo, la Ducetta replicò alle polemiche sui giudizi espressi su di lei da Silvio con aria tronfia: “Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè 'non ricattabile'”.
L’“ammonimento” sul “dipendente Mediaset Giambruno” non servì ad ammorbidire la Meloni, che non indietreggiò dal suo approccio coatto da “Marchesa del Grillo”. Scelse i ministri in autonomia e gettò nella spazzatura le ambizioni di Licia Ronzulli che sognava di prendersi il dicastero della Sanità.
Diede a Tajani l’autorevole poltrona di Ministro degli Esteri, ma solo perché le conveniva avendo bisogno di una personalità conosciuta a Bruxelles e che avesse buoni rapporti con Manfred Weber, presidente del Ppe: la prima poltrona della Farnesina sarà importante, però, non porta consensi, né dividendi politici (è un ministero che non assume e non distribuisce soldi).
Al Mef, la Ducetta voleva l’ex Bankitalia Fabio Panetta, ma pur simpatizzante per la destra l’economista della Bce si sfilò subito temendo di finire a fare il maggiordomo di Casa Meloni e preferendo la poltrona, più onorifica che operativa, di Governatore di Bankitalia. Su consiglio di Mario Draghi, la premier chiamò allora il leghista Giancarlo Giorgetti, vicino all’establishment dei poteri economici-finanziari, con l’obiettivo nemmeno tanto nascosto di allontanarlo dalla morsa di Salvini e accoglierlo tra i fratellini d’Italia.
Cosa restò per Forza Italia? Le briciole: l’irrilevante Pichetto all’Ambiente, la trascurabile parrucca di Anna Maria Bernini all’Università, l’accidentale Zangrillo alla Pubblica Amministrazione e la decorativa Casellati Mazzanti Serbelloni vien dal mare alle Riforme. Altro rospo da ingoiare per il Cav., che si era già visto imporre da Mario Draghi la scelta di Brunetta, Gelmini e Carfagna nel ‘’governo dei migliori”.
Passano le settimane, ed esplode la faida dentro Forza Italia, con la lotta intestina tra il meloniano Tajani e la “pasdar” Ronzulli. Il partito di Berlusconi si indebolisce ancor di più diventando marginale nelle dinamiche di Palazzo e lo stesso ministro degli Esteri si vede scavalcato dalla premier, che gestisce in prima persona le relazioni internazionali dell’Italia alle prese con il conflitto russo-ucraino.
Giorno dopo giorno, agli occhi dei fratelli Berlusconi, c’è un presidente di Forza Italia totalmente superfluo: s’avanza un Tajani che non riesce a farsi valere nel governo, che ‘gna fa proprio ad alzare la testa ai diktat della Sora Giorgia. E’ capace solo di metter su un burinesco Berlusconi-day a Paestum: magari Milano, ma che ci azzecca Silvio con Paestum? Ma ormai il partito, affermano i soliti bene informati, è finito nelle mani di Fulvio Martusciello…
Marina Berlusconi osserva, tace ma non dimentica.
Quando il Governo si trova a gestire il dossier Rai, gli appetiti famelici di Fratelli d’Italia spazzano via ogni richiesta dei berluscones. Giorgia Meloni conferma in prima battuta Carlo Fuortes, ottiene al volo la striscia serale per Bruno Vespa, blinda il Tg1 con il sodale Gian Marco Chiocci e si pappa anche il Tg2 con la nomina di Nicola Rao. Un’abbuffata che fa imbufalire Salvini e costringe Gianni Letta a intervenire a difesa degli interessi azzurri e a obbligare la premier a cedere il Tg2 ad Antonio Preziosi, in quota Forza Italia.
Il decisionismo “ghe pensi mi” della Thatcher della Garbatella straborda quando, in tandem Matteo Salvini, attovagliati in una trattoria di Bolgheri, pianifica l’idea di sottosegretario Fazzolari per acchiappare consensi: la tassa sugli extraprofitti delle banche. Ma tenendo all’oscuro il vicepremier e presidente di Forza Italia, il superfluo Antonio Tajani. La norma avrebbe colpito pesantemente Banca Mediolanum, vero gioiellino della galassia Fininvest, e il ministro degli Esteri si sarebbe messo di traverso. Il resto, è cronaca. La misura, criticata anche dalla Bce, è stata annacquata e depotenziata, ma la rottura con Casa Berlusconi era ormai avvenuta.
Nulla ha convinto la premier a deporre il suo piglio decisionista, e a considerare interlocutori gli azzurri. La morte di Berlusconi ha dato poi alla Meloni l’illusione che Forza Italia non contasse più nulla, fosse ormai sul punto di liquefarsi, destinata prima o poi a confluire in Fratelli d’Italia.
La scarsa considerazione per gli azzurri si è ulteriormente manifestata con la decisione di vietare gli emendamenti di maggioranza alla legge di Bilancio. Una scelta, apertamente incostituzionale, e non condivisa da Forza Italia, tant’è che Tajani avrebbe chiesto a qualche amico dell’opposizione di presentare emendamenti al posto suo.
Ogni limite ha la sua pazienza, sappiamo da decenni che il Parlamento è sostanzialmente irrilevante, con deputati e senatori ridotti a pigiabottoni, ma formalizzare la sua inutilità è un passo ulteriore verso l’incoronazione a Ducetta d’Italia (vedi il premierato che Mattarella vede come il fumo negli occhi).
Arriviamo alla diffusione dei fuorionda di Andrea Giambruno da parte di “Striscia la Notizia”. Cosa c’entrano con le diatribe politiche del Governo di destra-centro? E perché saltano fuori solo ora, nonostante siano vecchi di almeno due mesi? Per gli “addetti ai livori” è un altolà al protagonismo della Sora Giorgia. Della serie: con gli alleati si discute e non si trattano a pesci in faccia.
Gli occhiuti osservatori di cose del Biscione hanno maliziosamente notato lo sfottò a Giambruno fatto da Alfonso Signorini e Cesara Buonamici, in diretta al Grande Fratello, giocando su “blu cina-blu estoril” della giacca dell’opinionista. Un esplicito riferimento alle valutazioni armocromatiche fatte dall’ormai ex Signor Meloni alla collega Viviana Guglielmi, che lascia intendere quale sia il “clima” dentro Mediaset: liberi tutti!
Le serpi di Cologno Monzese si chiedono: è finita qui? “Striscia”, ottenuta la separazione tra Giambruno e Meloni, chiuderà anzitempo la “rubrica” “il Giornalino di Gianbrunasca”, inaugurata appena due giorni fa? C’è chi giura che il tg satirico di Antonio Ricci abbia in canna altri contenuti imbarazzanti sul “provolone affumicato” di casa Meloni. Li manderanno in onda? O li terranno in cassaforte?
E qualcuno si chiede: cosa accadrebbe se Andrea Giambruno, umiliato, giubiliato e spernacchiato, decidesse di dire la sua spifferando tutti i segreti familiari e politici?
Ps. L’ira della famiglia Berlusconi è rivolta anche ad Alessandro Sallusti. I patti non sono stati rispettati. Il neo-direttore del “Giornale”, di cui Paolo è ancora azionista con il 30%, si è totalmente melonizzato e ha spostato il quotidiano sulle posizioni gradite a Fratelli d’Italia. Ad Arcore si confidava, invece, che il giornalista svezzato e cresciuto da Berlusconi mantenesse vivo il ricordo politico del Cavalier Estinto, dando una mano a Forza Italia.
Ps. /2 – Se è vero che ogni tavolo si regge almeno su tre gambe, cosa succederà al Governo se alle prossime europee Forza Italia tracollasse nei consensi? Può l’esecutivo Meloni sopravvivere allo schianto di uno dei suoi tre pilastri? Ah, non saperlo…
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giancarlonicoli · 7 months
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19 ott 2023 22:52
“LE HO DETTO DEVI FARE LE FOURSOME CON NOI. TRADOTTO: SI SCOPA” – “STRISCIA LA NOTIZIA” SCODELLA UN NUOVO FUORIONDA DI ANDREA GIAMBRUNO. IL COMPAGNO DI GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA NON SI LIMITA A QUALCHE COMPLIMENTO DA PROVOLONE, MA VA DRITTO AL PUNTO E FA UN INVITO POCO “ISTITUZIONALE” A UNA COLLEGA DI “DIARIO DEL GIORNO”: “STIAMO CERCANDO UNA TERZA PARTECIPANTE, FACCIAMO LE THREESOME. HAI SCOPATO? C'È FICA? ENTRERAI A FAR PARTE DEL NOSTRO GRUPPO DI LAVORO? DEVI DARCI QUALCOSA IN CAMBIO" – “POSSO TOCCARMI IL PACCO? LO SAI CHE IO E ***** ABBIAMO UNA TRESCA? LO SA TUTTA MEDIASET” – E QUANDO UN UOMO GLI DICE: “SE TI REGISTRA STRISCIA, POI VEDI TE”, LUI… - I FUORIONDA SONO DI DUE MESI FA: COME MAI ANTONIO RICCI LI HA TIRATI FUORI SOLO ORA DAL CASSETTO? SARÀ STATO UN ORDINE DI MARINA E PIER SILVIO? AH, SAPERLO... - VIDEO
IL SERVIZIO COMPLETO CON IL FUORIONDA DI GIAMBRUNO
Questi ultimi audio sono francamente imbarazzanti. Sei il compagno della presidente del consiglio, non puoi comportarti in quel modo, col cameratismo becero dei maschi in pausa pranzo. #Giambruno https://t.co/lyffqoSct1 — Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) October 19, 2023
Estratto dell’articolo di Gaia Martino per www.fanpage.it
Andrea Giambruno è ancora protagonista di Striscia La Notizia. Dopo il filmato del fuorionda nel quale si lascia andare ad alcune considerazioni e si rivolge alla collega, Viviana Guglielmi, con battute allusive, nella puntata di […] giovedì 19 ottobre, il tg satirico ha trasmesso nuove dichiarazioni del giornalista e conduttore.
[…] Gli audio trasmessi da Striscia La Notizia stasera fanno parte ancora di un fuorionda di Andrea Giambruno. Non è chiaro a chi si rivolga il conduttore e giornalista, ma le dichiarazioni sono ben comprensibili: "Posso toccarmi il pacco mentre vi parlo" dice, "L'hai già fatto" risponde una donna.
Il conduttore continua: "Tu sei fidanzata?". "Si, te l'ho già detto stamattina, Andrea", la risposta. Poi ancora: "Sei aperturista? Come ti chiami? Ci siamo già conosciuti io e te?, dove ti ho già vista? Ero ubriaco? Lo sai che io e *****, abbiamo una tresca? Lo sa tutta Mediaset, ora lo sai anche tu.
Stiamo cercando una terza partecipante, facciamo le threesome. Anche le foursome con **** . Però generalmente va a Madrid a ciu***e. Hai sco*ato? C'è fi*a? Sco**to? Entrerai a far parte del nostro gruppo di lavoro? Ti piacerebbe? Però devi darci qualcosa in cambio".
E allora che la donna risponde: "La mia competenza". "Noi facciamo le foursome, si sco*a", continua Giambruno. Il conduttore si rivolge poi a qualcun altro raccontando il botta e risposta avuto con quella donna: "Le ho detto […] devi fare le foursome con noi. Tradotto: si sco*a". A quel punto interviene un uomo: "Se ti registra Striscia, poi vedi te..". E allora che Giambruno ironizza: "Ma che ho detto? Dai. Si ride, si scherza. Veniamo dalla pandemia. Manco stessimo parlando dell'Agenzia delle entrate".
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