Alta sui naufragi
Dai belvedere delle torri
China e distante sugli elementi del disastro
Dalle cose che accadono al di sopra delle parole
Celebrative del nulla
Lungo un facile vento
Di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
Di armi in uso e in disuso
A guidare la colonna
Di dolore e di fumo
Che lascia le infinite battaglie al calar della sera
La maggioranza sta la maggioranza sta
Recitando un rosario
Di ambizioni meschine
Di millenarie paure
Di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
L'orribile varietà
Delle proprie superbie
La maggioranza sta
Come una malattia
Come una sfortuna
Come un'anestesia
Come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
Col suo marchio speciale di speciale disperazione
E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
Per consegnare alla morte una goccia di splendore
Di umanità di verità
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
E seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
Con improbabili nomi di cantanti di tango
In un vasto programma di eternità
Ricorda Signore questi servi disobbedienti
Alle leggi del branco
Non dimenticare il loro volto
Che dopo tanto sbandare
È appena giusto che la fortuna li aiuti
Come una svista
Come un'anomalia
Come una distrazione
Come un dovere
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Coltivando tranquilla l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta.
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Smisurata preghiera - Fabrizio De Andrè
Una delle più belle e,purtroppo, poco conosciuta di Faber.
Una preghiera che ci mette di fronte a una società dove predomina solo egoismo,interesse personale e odio per i diversi.
Un testo di una spaventosa lucidità intellettuale, la bellezza immensa dell'antichità.
In direzione ostinata e contraria, sempre.
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Guarda "Fabrizio De Andrè - Smisurata Preghiera (con introduzione alla canzone parlata)" su YouTube
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Amo il calore delle persone gentili.
La loro semplice timidezza.
Quel tiepido mostrarsi
agli occhi del mondo.
Le persone gentili
sono fuoco, musica e poesia.
Sono il mare dove il cielo si posa.
Le persone gentili
sempre attente a misurare parole
a non offendere la solitudine e il dolore
a riconoscere la felicità
a non dimenticare nessuno
e che si scusano
anche se non sono state.
La loro voce è polvere che brilla
nel controluce
dei respiri che abbracciano il silenzio.
Dei loro pensieri.
Delle loro notti.
Le persone gentili
sono cura, forza e smisurata bellezza.
Sono la preghiera che la vita
dedica all’Amore.
Mi commuove la loro guerra.
Mi commuove il loro coraggio.
Perché so quanto costa
vivere in bilico
sopra un filo di luce
che brilla più dell’oro.
Amo le persone gentili
che nonostante tutto, insistono
che ogni giorno inconsapevolmente
lottano, salvano e resistono.
Andrew Faber
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Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria, col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità, di verità.
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Come ti spiego
Amore mio,
da qui
che le cause della mia agitazione
in fila al patibolo dei sentimenti
portano
tutte
a te.
Come ti spiego
Amore mio,
che la forza necessaria
a ignorarci per la vita
è smisurata e insufficiente
ora che conosco a memoria:
Cose reali ed impossibili
Discorsi telepatici
La reincarnazione dell’amore
La tua schiena
Le tue lettere
Da qui
Amore mio,
tra le lacrime, in ginocchio,
come una preghiera.
A.
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"Sullo scandalo metallico
di armi in uso e in disuso
a guidare la colonna
di dolore e di fumo
che lascia le infinite
battaglie al calar della sera
la maggioranza sta
la maggioranza sta
Recitando un rosario
di ambizioni meschine
di millenarie paure
di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
l'orribile varietà
delle proprie superbie
la maggioranza sta
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
come un'abitudine"
Fabrizio de André, "Smisurata Preghiera", 1996
Che poi è ovvio che la maggioranza ti dà il diritto di governare, non quello di avere ragione.
(Ed il principio vale sempre. Mica solo quando vincono le destre.)
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Guarda "Smisurata Preghiera" su YouTube
De André died 25 years ago
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Smisurata Preghiera
Fabrizio De Andrè
Alta sui naufragi
Dai belvedere delle torri
China e distante sugli elementi del disastro
Dalle cose che accadono al di sopra delle parole
Celebrative del nulla
Lungo un facile vento
Di sazietà di impunità
Sullo scandalo metallico
Di armi in uso e in disuso
A guidare la colonna
Di dolore e di fumo
Che lascia le infinite battaglie al calar della sera
La maggioranza sta la maggioranza sta
Recitando un rosario
Di ambizioni meschine
Di millenarie paure
Di inesauribili astuzie
Coltivando tranquilla
L'orribile varietà
Delle proprie superbie
La maggioranza sta
Come una malattia
Come una sfortuna
Come un'anestesia
Come un'abitudine
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
Col suo marchio speciale di speciale disperazione
E tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
Per consegnare alla morte una goccia di splendore
Di umanità di verità
Per chi ad Aqaba curò la lebbra con uno scettro posticcio
E seminò il suo passaggio di gelosie devastatrici e di figli
Con improbabili nomi di cantanti di tango
In un vasto programma di eternità
Ricorda Signore questi servi disobbedienti
Alle leggi del branco
Non dimenticare il loro volto
Che dopo tanto sbandare
È appena giusto che la fortuna li aiuti
Come una svista
Come un'anomalia
Come una distrazione
Come un dovere
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Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione.
Fabrizio De André, Smisurata preghiera
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"non dimenticare il loro volto
che dopo tanto sbandare
è appena giusto che la fortuna li aiuti
come una svista
come un'anomalia
come una distrazione
come un dovere"
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Passa il tempo sopra il tempo, cantavi, e anche se il tempo non ha premura vent'anni sembrano proprio corsi come il vento, ad una velocità imbarazzante! Ero ancora una ragazzina quando, quel lunedì d'inverno, arrivò la notizia della tua morte. Il mio babbo era così triste che lo abbracciai. Anch'io ero triste, ci stringemmo forte, e ricordo che pensai che un po' lo invidiavo, perché lui ti aveva ascoltato suonare dal vivo ed io invece non ci sarei mai riuscita. Quando se ne va un grande artista come te, ancora in piena attività creativa, ci si chiede sempre con rammarico cosa e quanto altro avrebbe potuto ancora regalare al mondo. Era quel rammarico lì, soprattutto, il dolore che provavo, con l'egoismo di chi resta, di chi pensa che la fine di un'esistenza dannaggerà irrimediabilmente la propria. Oggi voglio invece guardare all'immenso patrimonio che comunque sei riuscito a lasciarci nonostante la tua prematura morte. Sono cresciuta con le tue canzoni e, anche se qualcuno potrebbe obbiettare che certi testi non sarebbero adatti ad una bambina, non sarei la donna che sono oggi senza tutto quello che mi hai insegnato attraverso la bellezza della tua poesia. La solidarietà verso gli ultimi, l'umiltà di non giudicare nessuno, la constatazione dell’intransigenza della legge, il binomio amore/morte, l'inumanità della guerra, l'importanza di denunciare apertamente i soprusi e le ingiustizie, sempre, non avere peli sulla lingua, mai. E poi sei tu che mi hai fatto scoprire ed amare autori come Brassens, Bob Dylan e Leonard Cohen, grazie alle tue stupende cover.
Ti racconterò una cosa, ma forse già la sai e sono sicura che non ti fa piacere, oggi sei diventato "di moda", sei molto apprezzato dalla tua odiata "maggioranza", persino Salvini ha detto di amare le tue canzoni. Chi è Salvini? Meglio che non te lo dica.
La Rai ha prodotto anche una fiction sulla tua vita, disegnando un personaggio slavato ed edulcorato per le masse che adesso dicono di apprezzarti tanto, credo ci sarebbe voluto il tuo bombarolo e farla saltare in aria con tutto il cavallo, la Rai.
Ieri, nel ventennale della tua morte, si sono sprecati articoli, speciali televisivi, celebrazioni e dediche. Mio padre è indignato per tutta questa ipocrisia, "non mi ricordo di un concerto di De André nel quale non sia stato contestato!", dice. Ti odiava la destra, ma ti odiava anche la sinistra, dicevano che eri benestante, falso, un radicalchic. E poi che le tue canzoni erano troppo tristi, "una lagna", che "copiavi" i cantautori francesi. Oggi per tutti sei un genio, che è la verità, ma temo che non sia dovuto ad un'evoluzione culturale e morale, non del tutto, almeno. Non credo che tutta quella gente che mi diceva "ascolti De André? Che palle!", sia rinsavita e abbia cominciato davvero a capire la poesia dei tuoi versi, la bellezza della tua musica e l'importanza del tuo messaggio. Altrimenti questo sarebbe un mondo migliore di quello che hai lasciato tu. E invece non hai idea di quanto odio ci sia in giro oggi, di cosa la gente pensi e dica sugli immigrati che tentano disperamente di raggiungere il nostro Paese, di quanto egoismo e ottusità trapeli dai certi pareri diffusi dal web, dei casi raccapriccianti di violenza e di razzismo che dilagano nelle nostre città. E di episodi che lasciano basiti, come quello di un vicesindaco che getta le coperte di un senzatetto e se ne vanta o di una netturbina che viene licenziata per aver preso dalla spazzatura un monopattino per il suo bambino.
"e per tutti il dolore degli altri
è dolore a metà"
Il tuo ultimo disco era interamente dedicato alle minoranze, a chi ogni giorno viaggia in direzione ostinata e contraria, ma dopo più di vent'anni ci tocca ancora pregare, con una preghiera che non può che essere smisurata,
Alta sui naufragi
dai belvedere delle torri
china e distante sugli elementi del disastro
dalle cose che accadono al disopra delle parole
celebrative del nulla
lungo un facile vento
di sazietà di impunità
Perché avevi ragione, "la maggioranza sta..."
come una malattia
come una sfortuna
come un'anestesia
Ma soprattutto
come un'abitudine
Con superficialità.
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Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore di umanità di verità
Fabrizio De Andrè, Smisurata Preghiera
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"E prima di credere in me, ho creduto in te, ed ora ho solo polvere tra le mie mani"
- Tmhh, Smisurata preghiera
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