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#Museo del Vetro
mote-historie · 9 months
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This Venetian goblet with baluster stem from the second half of the 16th century is characterized by the Venetian 'half filigree' workmanship.
Museo del Vetro
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luxebeat · 2 years
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Handmade traditions prevail on Murano and Burano
Handmade traditions prevail on Murano and Burano
A trip to Venice is often on many travelers’ bucket lists. With its picturesque canals, narrow streets and numerous historic sights, this renowned destination is a magnet for tourists, who flock there en masse. Some keep to the main areas, never venturing off the beaten path during their stay. Others wander into the more quiet and less frequented spots, delighted to find quaint and peaceful…
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pikasus-artenews · 7 months
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MURANO: UPCYCLING GLASS
Una mostra speciale pensata per sensibilizzare il pubblico sui temi del riciclo, dell’uso più consapevole delle materie prime e della sostenibilità
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recherchestetique · 6 months
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Il bellissimo vaso blu del I secolo d.C. conservato nel Museo Archeologico di Napoli
Decorato utilizzando la tecnica del vetro cammeo: ad uno strato di vetro blu cobalto, molto intenso, veniva aggiunto un secondo strato di vetro opaco, asportato poi in alcune zone in modo da formare un disegno dal colore bianco in forte contrasto con il blu dello sfondo.
La scena che rappresenta è legata al dio Dioniso, divinità del vino e dell’ebrezza.
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La suite n. 3309 dell’Orient Express.
Costruita nel 1926, la carrozza letto 3309, la più antica del Venice Simplon-Orient-Express, operò per oltre un decennio come parte del servizio Orient Express, compreso quel fatidico giorno del febbraio 1929, quando fu abbandonato per dieci giorni in un cumulo di neve a sessanta miglia da Istanbul.
Alla fine degli anni ‘70, in seguito all’acquisizione delle carrozze da parte di James B. Sherwood, il vagone letto 3309 insieme ad altre carrozze subì un ampio e delicato restauro e iniziò il servizio nel 1982 come parte del Venice Simplon-Orient-Express, A Belmond Train.
Dopo 100 anni ca. dal suo viaggio inaugurale, oggi questa carrozza ospita tre delle sei lussuose Grand Suite, magnificamente restaurate: Vienna, Praga e Budapest.
l'Orient-Express divenne un campo di espressione dell'Art Déco quando, intorno al 1920, fu chiamato il maestro vetraio René Lalique e il decoratore d'interni René Prou ​​​​per allestire alcune carrozze con pannelli di vetro e intarsi di legni pregiati.
La grande avventura dell'Orient-Express iniziò il 4 ottobre 1883, quando il treno lasciò la Gare de l'Est di Parigi.
Dagli anni Sessanta in poi la sua decadenza fu sempre più evidente e il 19 maggio 1977 il glorioso "treno dei re", diventato "democratico", effettuò il suo ultimo viaggio, con lo stesso percorso che lo rese famoso, il Parigi-Istanbul.
Il treno leggendario che ha attraversato l'Europa e che ha raggiunto il suo apice nei ruggenti anni Venti, ormai non esiste più: ora ci sono compagnie private che offrono viaggi di lusso su lunghe tratte internazionali .
Il servizio ferroviario è attualmente gestito da diverse imprese con il nome di Orient Express, ma l’intera tratta originale, con le sue lussuose carrozze, non è più stata ripristinata.
Nel 1982 l’imprenditore americano James Sherwood ha lanciato un servizio ferroviario di lusso, utilizzando carrozze restaurate originali dell’Orient Express, lungo diverse linee da Londra e Parigi fino a Venezia.
Alcune carrozze originali del mitico treno sono oggi in mostra presso il Museo Ferroviario di Salonicco, in Grecia.
By ArtsLife
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morelin · 7 months
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MIA (Museo d'Arte Islamica)
A Doha (Qatar) oltre al MIA Park abbiamo visitato il MIA, il Museo d’Arte Islamica, per ammirare la più grande collezione di arte islamica del mondo. La struttura del museo è stata progettata da I.M. Pei, l’architetto che ha disegnato la famosa piramide di vetro del Louvre di Parigi.
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Qui l’architettura tradizionale islamica (l’ispirazione proviene dalla fontana delle abluzioni presente nella moschea di Ahmad Ibn Tulun a Il Cairo) si unisce alla modernità dei motivi geometrici e degli archi.
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La collezione è davvero ricca e spazia dai tessuti alle ceramiche, dai gioielli ai testi sacri.
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Oltre a questo, il museo offre viste mozzafiato sullo skyline cittadino sia internamente dall’ampia facciata in vetro sia dalle terrazze.
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fashionbooksmilano · 2 years
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David LaChapelle  I Believe in Miracles
A cura di Reiner Opoku e Denis Curti
24Ore Cultura, Milano 2022,  160 pagine, 180 illustrazioni, cartonato,  23 x 28 cm,  ISBN 978-88-6648-535-3
Mostra Mudec - Museo delle Culture 22.04.2022 -11.09.2022
euro 30,00
email if you want to buy [email protected]
L’arte di LaChapelle nasce da un deciso strappo con il presente, motivato dal bisogno di definire un mondo possibile, costruito su un nuovo rapporto tra etica ed estetica, perché l’arte è un investimento sull’umanità.
Questa nuova narrazione ispira la mostra del Mudec I Believe in Miracles e il catalogo: le inimitabili, spettacolari immagini del fotografo e artista statunitense guidano i lettori in un percorso di consapevolezza, a partire dall’esperienza ineliminabile del sacro, attraverso una serie di tappe che obbligano a confrontarsi con alcuni dei nodi irrisolti del nostro tempo, per giungere infine, lasciatisi alle spalle le incertezze e oscurità del presente, a un nuovo Eden, nel quale uomo e natura celebrano un accordo basato sul rispetto reciproco.
È questo il miracolo in cui LaChapelle ci chiede di credere, reso possibile dall’amore libero da ogni vincolo e pregiudizio, e dalla bellezza, che alimentano la nuova consapevolezza cui tutti noi siamo chiamati, liberandoci dall’alienazione che sta mettendo a repentaglio la nostra stessa sopravvivenza.
Fotografie, installazioni, video, opere su vetro e lightbox sono i principali linguaggi che l’inesauribile immaginazione dell’artista utilizza, per catturare lo spettatore e il lettore, trascinandoli nel proprio mondo fantastico. Il miracolo dell’arte.
In mostra oltre 90 opere – tra grandi formati, scatti site-specific, nuove produzioni e una video installazione – che si dipanano in un racconto fluido e ricchissimo di suggestioni, attraverso la personalissima visione dell’artista di una fotografia ‘gestuale’, che è strappo sul presente e ‘alert’ per il futuro a venire.
17/06/22
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bongianimuseum · 1 year
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BIOGRAFIA DI SHOZO SHIMAMOTO
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BIOGRAFIA DI SHOZO SHIMAMOTO
Nato nel 1928 a Osaka, in Giappone.
1947 / Frequenta l'atelier del maestro Jiro Yoshihara, dove produce la sua prima opera "Høie".                       
1948 / Prende parte alla mostra "Sette artisti d'avanguardia" presso il department store Kintet-su a Osaka.                                                                                                                                                          
1950 / I laureati del Gakuin University Kansai in Hyugo.                                                                              
1953 / Partecipa alla prima mostra del gruppo Genbi, con Jiro Yoshihara,. Diver si giovani artisti che espongono si uniranno al gruppo Gutai .                       
1954 / Fonda Gutai con Jiro Yoshihara. Partecipa alle più importanti mostre Gutai.                                         
1955/ Alla prima mostra Gutai presenta un lavoro rivoluzionario per essere vissuto e goduto dal corpo: "Prego, camminate qui". Il lavoro è stato ricostruito nel 1993. 1956 / In occasione della mostra a cielo aperto Gutai mostra la sua opera realizzata attraverso l'utilizzo di un cannone a mano che verrà presentata alla Biennale di Venezia del 1993, in cui bottiglie di vetro contenenti pigmenti sono gettati ed esplodere il colore direttamente sulla tela 1957 / Mostra il suo video pionieristico arte alla mostra Gutai prestazioni. Un altro dei suoi lavori, un lavoro sonoro, che può essere considerato come musica concreta, è inserito nella Raccolta Centro Pompidou...                
1970 / Produttore artistico per 1000 spose al Festival EXPO
1976 / Partecipa a un progetto di Mail Art che coinvolge 60 paesi e con una rete di 8000 scambi. Crea una strada con 10.000 giornali lungo il lato del fiume Mukogawa 1992 / Mentre continua a produrre nuove opere, diventa Presidente della Japan Society Arte e Cultura di disabili-persona (ora Arte Giappone) e organizza la prima mostra su larga scala di persone disabili in Osaka. Nello stesso anno viene intervistato di Jane Kennedy Smith per il quotidiano più famoso giapponese, Mainichi Shinbun 1993 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia come membro del Gutai 1994 / Invitato ad esporre al Guggenheim (New York) 1996 / Shimamoto viene proposto come candidato per il Premio Nobel per la Pace in riconoscimento delle sue attività pacifiste da numerose riunioni Bern Porter, il medico che ha fatto la bomba atomica sganciata su Hiroshima.
1997 / Unico artista giapponese dopo la Restaurazione Meiji ad avere la sua foto in Storia dell'Arte, pubblicato da l'America Album
1998 / Invitato come uno dei primi quattro migliori artisti del mondo dal dopoguerra, insieme a Jackson Pollock, John Cage e Lucio Fontana, a partecipare a una mostra al MOMA (USA) 1999 / Invitato ancora una volta a partecipare alla Biennale di Venezia, con David Bowie e Yoko Ono 2000 / Tiene una mostra a Parigi (Unesco) e propone una collaborazione artistica in Francia, co-sponsorizzata dall'Unesco del Giappone e dalla Felissimo Museo. Inizia la creazione di un lavoro enorme che sarà conservata da 100 anni a Shin Nishinomiya (Prefettura di Hyogo. 
2001/ Invitato alla manifestazione Giappone Anno a Londra. Alcune opere sono assegnati alla Tate Modern da inserire nella collezione.
2003 / Invitato a partecipare alla Biennale di Venezia (Extra 50)
2004 / Performance con un elicottero vicino a Venezia.  Performance Nyotaku a Ca 'Pesaro Galleria Internazionale d'Arte Moderna (Venezia). Tre opere ora appartengono alla collezione della galleria.
2005 / Performance con Elicottero a Trevi e mostra al Trevi Flash Art Museum.  Mostra personale a Reggio Emilia (Pari & Dispari Agency, Italia). Realizzazione dell'opera piccola d'arte nel mondo, utilizzando nanotecnologie, per realizzare immagini sulle estremità delle setole di uno spazzolino da denti (in collaborazione con Ritsumeikan Università di Kyoto)
2006 / Invitato ad esporre alla ZONE ZERO a Duesseldorf. Invitato ad esporre alla Hsinchu City International Glass Art Festival. Exhibition e Performance della gru a Napoli. Invitato ad esporre alla Tokyo International Art Fair
2007 / Espone quaranta opere prodotte dal periodo Gutai ai giorni attuali nella mostra "Shozo Shimamoto: Action Colors 1950-2006" presso la Galleria Pier Giuseppe Carini di San Giovanni Valdarno. Presso il Fashion Museum di Kobe tiene la performance Felissimo WHITE PROJECT; le opere realizzate vengono esposte allo Hyogo Prefectural Diplomatic Estabilishment e al Kobe Fashion Museum. Presenzia al P3 Project per la Biennale di Venezia; qui si cimenta in una performance, Bottle Crash, nel Chiostro di San Nicolò, organizzata in collaborazione con l’Architetto Luigi de Marchi presidente del “ABCOnlus”. Viene coinvolto nell'organizzazione di un evento a Pechino, "Art Challenged Project", cui partecipano molti artisti disabili arrivati dal Giappone. Alcuni dei suoi lavori più rappresentativi vengono esposti nella collettiva "Artempo" organizzata da Mattijs Visser e Axel Vervoordt nel Palazzo Fortuny di Venezia. 2008 / Il 7 maggio realizza una performance a Punta Campanella, Napoli, coinvolgendo un gruppo di danzatrici vestite da spose con la testa ricoperta da bicchieri saturi di colore. Il 9 maggio fa una performance nel chiostro della Certosa di San Giacomo di Capri lanciando il colore su otto tele disposte a terra e su due contrabbassi disposti a lato delle tele, ricoperti da spartiti musicali e sorretti da due giovani donne. Sempre alla Certosa di San Giacomo di Capri espone alcuni suoi lavori nella mostra "Vento d'Oriente".   Presso il Museo Magi ‘900 di Pieve Di Cento (BO) si tiene la mostra Shozo Shimamoto / Yasuo Sumi - I colori della pace, con una performance nella sala Modigliani del Museo. Il 13 novembre 2008 presso il Museo d' Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova “Shozo Shimamoto. Samurai, acrobata dello sguardo”, curata da Achille Bonito Oliva.
2009 / In occasione di Roma. Road to Contemporary Art , sono esposte sue opere in diverse mostre: Hofficina d’Arte, a cura di Achille Bonito Oliva; Palazzo Barberini, “Cose mai viste II” a cura di Achille Bonito Oliva, dedicata alle opere delle collezioni private degli artisti. Palazzo delle Esposizioni, in collaborazione con la Fondazione Morra, l’Archivio Pari & Dispari e l’Associazione Shozo Shimamoto. Partecipa alla mostra collettiva “Madre Coraggio: l’arte” a cura di Achille Bonito Oliva che si tiene all’interno del Festival di Ravello. Tiene una mostra personale presso la galleria “VV8 artecontemporanea” di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Shozo Shimamoto, dal titolo “La danza del colore”, in occasione della quale ha luogo una performance del coreografo Mauro Bigonzetti e quattro ballerini della Fondazione nazionale di danza Aterballetto che animano gli abiti da sposa realizzati da Shimamoto nell’azione di Punta Campanella.
2011 / Sculture e grandi tele provenienti dalle performance di Venezia, Punta Campanella, Capri e Genova sono esposte nella basilica di Santo Stefano di Bologna in occasione di Arte Fiera OFF in una mostra a cura di Achille Bonito Oliva. Mostra personale presso la galleria “Nicola Pedana” di Caserta. Mostra personale presso la Fondazione Morra di Napoli. Assieme a opere di grandi dimensioni sono proiettati due video di Mario Franco che documentano le performance di Piazza Dante a Napoli (2006) e Punta Campanella. Viene invitato a condurre due performance presso il Moderna Museet di Stoccolma in Svezia in occasione dell’evento “AN EXPERIMENTAL CONFERENCE ON ART AND SCIENCE TO CHALLENGE THE MID-SUMMER SUN” dove reinterpreta la performance con il cannone del 1956 e quella su palcoscenico del 1957.
2012 / Dal 14 marzo al 5 maggio 2012 la mostra personale “SHOZO SHIMAMOTO” c/o la Axel Vervoordt Gallery di Anversa (Belgio). Mostra personale "Shozo Shimamoto, Opere 1950-2011" a Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Partecipa alla mostra "Explosion: Pittura in Azione" al Moderna Museet di Stoccolma. Mostra "Dipingere il Vuoto" al MOCA di Los Angeles con una sala dedicata a Shimamoto.
2013 / Partecipa a Milano  al  progetto internazionale di Mail Art  "INviso" curato da Ruggero Maggi. Prima del 25 gennaio  2013,  l'anno della morte, partecipa a Salerno al Progetto Internazionale "Wunderkammer Artistamps " a cura di Giovanni Bonanno, con  una delle ultime partecipazioni alla mostra Collettiva Internazionale in omaggio ai 70 anni di Marcello Diotallevi svoltasi  a giugno. Prima retrospettiva dopo la morte alla Galerie Hofburg a Bressanone con una ventina di dipinti  a cura di  Vittoria Coen. Prima antologica milanese di Shozo Shimamoto  allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano  con 30 opere presentate  in grado di ripercorrere la ricerca dell’artista giapponese.
 2015 / Collettiva internazionale “Add &  Return” con la partecipazione di 97 artisti dal titolo: “VIRTUAL FLUXUS POETRY” che lo Spazio  Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica all’artista giapponese Shozo  Shimamoto come  evento  contemporaneo ed indipendente  progettato in concomitanza con la 56th Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 2015, a cura di Sandro  Bongiani.
2016 / CRUCIFIXION - Shozo Shimamoto, ArtVerona I Art Project Fair 2016 - i7 Spazi Indipendenti Italiani, a cura di Sandro  Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
2019 / SHIMAMOTO - CAVELLINI – COHEN, IDENTITY OF ARTIST / Marginal Active Resistances, a cura di Sandro  Bongiani, Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno
2023 / MEMORIAL SHOZO SHIMAMOTO 2013-2023 . ”Relazioni marginali sostenibili “avere un’idea per capello”.  Mostra Collettiva Internazionale, per il decennale della scomparsa dell’artista giapponese  a cura di Sandro Bongiani e Ruggero Maggi. -  Galleria Sandro Bongiani VRspace e Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno.
  COLLEZIONI:
In  Giappone
Museo d’Arte Contemporanea di Tokyo, Museo d’Arte di Fukuoka, Museo di Kitakyushu, Museo d’Arte di Hyogo, Museo d’Arte Moderna di Osaka, Museo di Nara, Museo d’Arte di Takamatsu, Museo d’Arte di Ashiya, Museo d’Arte di Miyagi, Museo d’Arte di Shizuoka, Museo di Gifu, Museo d’Arte Contemporanea di Osaka, etc.
All’estero  
Tate Modern (Londra), Museo Nazionale di Arte Moderna di Roma, Art Center di Milano, Paris Gallery, Mail Art Museum (Berna, Svizzera), Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro, Collezione Bongiani Ophen Art Museum di Salerno, etc.
Il sito ufficiale di  www.shozo.net  
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carmenvicinanza · 1 year
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Carol Rama
https://www.unadonnalgiorno.it/carol-rama/
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La rabbia è la mia condizione di vita da sempre. Sono l’ira e la violenza a spingermi a dipingere.
Carol Rama, artista visionaria, tormentata e trasgressiva, che ha conquistato il plauso della critica mondiale grazie al suo inedito punto di vista. Una donna che ha cambiato il modo di fare arte.
Le sue opere sono protagoniste nelle mostre di arte contemporanea in molti paesi del mondo.
Nata a Torino il 17 aprile 1918 col nome di Olga Carolina Rama, ha avuto un’infanzia difficile dovuta alla prematura e tragica scomparsa del padre e della conseguente malattia psichiatrica che aveva colpito sua madre.Si è avvicinata all’arte da autodidatta, negli anni Trenta, rievocando il suo tormentato vissuto in acquerelli che raffigurano donne nude, amputate, in sedia a rotelle, cariche di un erotismo spinto e perverso. Soggetti accompagnati da animali, protesi e parti anatomiche del corpo come falli, piedi e lingue, rappresentazioni scabrose e inaccettabili per i suoi tempi. La sua prima personale del 1945, infatti, venne bloccata e le opere sequestrate.
Si è poi rivolta all’astrattismo e ha fatto parte del MAC – Movimento Arte Concreta. Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1948 e del 1950.
Le sue opere più conosciute, che l’amico Edoardo Sanguineti aveva definito Bricolage sono progetti polimaterici in cui macchie informali si combinano a denti, unghie e occhi di vetro. Utilizzando camere d’aria di bicicletta ha realizzato tele in apparenza astratte in cui compaiono riferimenti all’anatomia umana e alla sessualità (pelle, carne, budella, falli).
La sua sensibilità provocatoria ha vantato estimatori come Italo Calvino, Andy Warhol, Orson Welles e Man Ray.
Un’importante evoluzione della sua carriera è avvenuta grazie all’incontro con la critica e curatrice Lea Vergine, nel 1980, che l’ha invitata a esporre i suoi lavori nella mostra itinerante sulle più grandi artiste del Novecento, intitolata L’altra metà dell’avanguardia.
Nel 1985, sempre con la cura di Lea Vergine, ha allestito la sua prima antologica nel sagrato del Duomo di Milano.
Oltre a figure e personaggi ispirati alla sua storia personale, che raccontano anche di desideri e fantasie inespresse, tra gli anni Ottanta e Novanta il suo immaginario si è popolato di nuovi soggetti, come la Mucca Pazza, dipinti o disegnati sopra mappe catastali e disegni tecnici prescritti.
Nel 1993 ha avuto una sala personale alla Biennale di Venezia.
La sua prima personale negli Stati Uniti è stata a New York, nel 1997. Ha poi esposto nel Regno Unito, Germania, Austria, Australia, Paesi Bassi e in numerosi luoghi cardine dell’arte contemporanea del nostro paese e non solo.
Nel 2003 la Biennale di Venezia le ha conferito il Leone d’oro alla carriera.
Il 14 gennaio 2010 ha ricevuto il Premio del Presidente della Repubblica da Giorgio Napolitano, su segnalazione degli Accademici Nazionali di San Luca.
Ha lasciato la terra il 24 settembre 2015 a Torino. La sua casa studio è diventata un museo.
Carol Rama ha imposto nuovi punti di vista alla contemporaneità. Attratta da ciò che normalmente disgusta l’opinione pubblica, il suo stile trasgressivo è stato conseguenza delle sue esperienze profonde e traumatiche che ne hanno segnato l’estetica e la poetica.
Nelle sue opere ha ricercato l’inusuale e giocato con materiali poco convenzionali dando loro nuova forma e significato. Ha usato l’assemblage in maniera nuova e con esiti mai visti, in un periodo storico in cui provocazione faceva rima con volgarità e in un contesto sociale in cui una donna non poteva permettersi di essere poco elegante.
È stata trasgressiva, libera e dissacrante, ho osato come nessuna prima, cambiando inesorabilmente il corso dell’arte contemporanea.
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gyscafe · 1 year
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Architekturmuseum Wroclaw, PL Barbican Centre, London, GB Bard Graduate Center New York, US Berlinische Galerie Berlin, DE Berner Design Stiftung Bröhan–Museum, Berlin, DE Buchheim Museum Bernried, DE Bundeskunsthalle Bonn, DE Caixa Forum, Madrid, ES Centre d’innovation et de design au Grand-Hornu, Hornu, BE Centre Pompidou Metz, FR Cité internationale de la tapisserie Aubusson, FR CIVA, Bruxelles, BE Designmuseum Danmark, Kopenhagen, DK Fine Arts Museum of San Francisco, US Fondazione Nicola Trussardi Milano, IT Hamburger Bahnhof Berlin, DE Henie Onstad Kunstsenter, NO Henry Moore Institute, Leeds, UK Hong Kong Design Institute Gallery, HK Hortamuseum Brüssel, BE Kaiser Wilhelm Museum, DE Kunst Haus Wien, AT Kunstforum Wien, AU Kunsthalle Bielefeld, DE Kunsthaus Graz, AT Kunstmuseum Stuttgart, DE Kunstmuseum Wolfsburg, DE La Caixa, Barcelona, ES Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschichte Oldenburg, DE Landesmuseum Mainz, DE Leopold Museum Wien, AT Lieu du Design, Paris, FR Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, DK MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, IT Mathildenhöhe Darmstadt, DE McCord Museum, CA Meguro Museum of Art, Tokyo, JP MNAC Museu Nacional d’Art de Catalunya Barcelona, ES Modemuseum Provincie Antwerpen, BE Moderna Museet, Stockholm, SE MoMA Museum of Modern Art, New York, US Musée d’Art moderne de la Ville de Paris, FR Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain, Nizza, FR Musée d’Etat des Beaux-Arts Pouchkine, Moscou, RU Musée d’Orsay Paris, FR Musée des Arts Décoratifs, Paris, FR Musée Picasso Paris, FR Musées royaux d’Art et d’Histoire, Brüssel, BE Museo del Vetro Venedig, IT Museo Nazionale Romano, IT Museo Picasso Málaga, ES Museu Picasso, Barcelona, ES Museum Abteiberg, Mönchengladbach, DE Museum für angewandte Kunst Frankfurt am Main, DE Museum für Angewandte Kunst, Wien, AT Museum für Kommunikation Berlin, DE Museum für Kommunikation Frankfurt am Main, DE Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg, DE Nationalgalerie Prag, CZ Neue Galerie New York, US Neues Museum Weimar, DE Nottingham Contemporary, GB Palacio de Aramburu, Tolosa, ES Palazzo Roverella, Rovigo, IT Schirn Kunsthalle Frankfurt, DE Schloss Wernigerode, DE Staatsgalerie Stuttgart, DE Städtische Galerie Karlsruhe, DE Stavanger Art Museum, NO Stedelijk Museum de Lakenhal, Leiden, NL Stiftung Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf, DE Tap Seac Gallery Macau, MO TextielMuseum Tilburg, NL Textilmuseet, Textile Fashion Center Boras, SE Victoria and Albert Museum London, GB Villa Bardini, IT Vitra Design Museum, Weil, DE
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londranotizie24 · 3 days
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Italian Car Day al prossimo Great British Italian Journey: protagoniste le auto classiche italiane
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Di Pietro Nigro Alcune delle più belle autovetture classiche italiane saranno protagoniste assolute al prossimo Great British Car Journey - AUTO ITALIANE ad Ambergate nel Derbyshire il prossimo 28 aprile 2024. Great British Italian Journey - Auto Italiane protagoniste assolute Sarà interamente dedicato alle autovetture classiche italiane il prossimo Italian Car Day che si terrà al Great British Car Journey domenica 28 aprile 2024 al Derwent Works di Ambergate (Derbyshire DE56 2HE). L'evento richiamerà un gran numero di proprietari di auto italiane che si uniranno allo speciale appuntamento del Great British Masters of the Marque organizzato con Wera Tools. Insieme alle auto italiane, saranno coprotagoniste dell'evento anche altre bellissime auto d'epoca comunque partecipanti alla manifestazione e soprattutto le altre 150 bellissime auto d'epoca britanniche esposte nel Museo. La partecipazione al'evento, che è aperta sia a singoli proprietari di auto classiche che a club, è consentita ad una quota ridotta rispetto al prezzo di ingresso solito, £ 10 a persona. Il prezzo speciale d'ingresso scontato include l'accesso completo al museo interattivo, alla caffetteria e ai servizi del Great British Car Journey. Ogni auto italiana riceverà inoltre una targa metallica commemorativa della giornata, oltre alla possibilità di prendere parte al concorso a tema Great British Masters of the Marque. Tutti i partecipanti avranno la possibilità di vincere un trofeo in vetro o im set Wera Tools e l'iscrizione familiare al Great British Car Club. Prenotazione biglietti a questo link. ... Continua a leggere su
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lamilanomagazine · 4 days
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Terramara. Al via la festa per i vent'anni del parco.
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Terramara (MO). Al via la festa per i vent'anni del parco. Il Parco archeologico della Terramara di Montale compie vent'anni e per l'occasione si veste a festa e da giovedì 25 aprile propone al pubblico nuove emozionanti installazioni per rievocare l'età del bronzo ed esperienze di archeologia sperimentale riunite in un festival, degustazioni di panini gourmet e altre sorprese. La celebrazione del ventesimo compleanno si concentra in occasione del ponte del 25 aprile. Proprio quel giorno le due abitazioni ricostruite si rinnovano con un percorso sonoro (progettato dallo studio Delumen di Modena) che arricchisce la visita con un'esperienza sensoriale. "Che rumore fa una terramara?" I visitatori lo scopriranno entrando nelle case e ascoltando i rumori prodotti dalle attività dei loro abitanti e quelli dell'ambiente circostante. Nel weekend di sabato 27 e domenica 28 aprile "Il Parco in festival" propone una due giorni dedicata all'archeologia sperimentale con dimostrazioni e laboratori a cura di tutti coloro, italiani ed europei, che in questi vent'anni ne hanno condiviso il percorso, attraverso confronti, collaborazioni, scambi di esperienze. Tornerà la coppia dei Binggeli, gli straordinari archeometallurghi svizzeri che, oltre a essere autori di molte repliche in bronzo presenti nelle case ricostruite, hanno trasmesso agli operatori del Parco il know how necessario per proseguire e implementare le sperimentazioni e assieme a loro Il Tre di spade, composto dagli archeologi dello staff Federico Scacchetti, Luca Pellegrini e Andrea La Torre, che presenterà il processo di fusione del bronzo. Sarà presente anche Tiziana Aste che studia da anni le tecniche di tessitura su telai antichi. E parteciperà anche l'Università di Exeter, partner del Parco in diversi progetti internazionali, con tre ricercatrici esperte in tecniche di intrecci, filati e lavorazione del cuoio. Presenti anche i principali parchi archeologici dell'Italia centro-nord che si presenteranno al pubblico locale per coprire tutti gli aspetti delle produzioni dell'età del bronzo, con qualche incursione nei periodi precedenti: Parco archeologico di Travo (Piacenza), Archeoparc Val Senales dedicato a Oetzi, Parco archeo natura di Fiavè (Trento), Parco archeologico didattico del Livelet (Treviso), Parco archeologico e archeodromo di Belverde Cetona (Siena). E ancora tanti archeotecnici, per mettere in scena e far sperimentare ai bambini la realizzazione di frecce, la modellazione e cottura di forme ceramiche, la preparazione di alimenti, la tintura dei tessuti, la produzione di vetro e ambra, l'ascolto di suoni antichissimi. Due postazioni riproporranno la tavola dell'età del bronzo con preparazione di pane e formaggio e giochi di archeobotanica alla scoperta degli alimenti vegetali presenti nelle terramare (a cura delle Università di Bologna, dipartimento di Storia Culture e Civiltà, e di Modena e Reggio Emilia, Laboratorio di palinologia e paleobotanica dipartimento di Scienze della vita). Le dimostrazioni di archeologia sperimentale si susseguono durante l'intera giornata di apertura dalle 10 alle 19; i laboratori per bambini e ragazzi si svolgono ad orari più specifici, la prenotazione avviene direttamente all'ingresso del museo all'aperto. I posti disponibili sono molti perché tante attività si svolgono in contemporanea e si ripetono nel corso delle giornate per poter accogliere tutte le richieste. Il costo dei laboratori è già compreso nel biglietto d'ingresso, ridotto a 3 euro per tutti. Ad aprire e chiudere i festeggiamenti, dopo gli auguri delle istituzioni che si terranno alle 10.30 nel prato attiguo alla reception, ci saranno la banda di Marano sul Panaro, sabato mattina alle 11, e domenica dalle 18 la marching Wind Band dell'associazione Il Flauto Magico, grazie alla collaborazione del Comune di Castelnuovo Rangone. Ad assicurare street food tradizionale (gnocco, tigelle, borlenghi) ci sarà lo stand della Pubblica Assistenza di Castelnuovo a disposizione presso l'ingresso della Terramara. Il 1° maggio il "re del panino" Daniele Reponi chiude i festeggiamenti con "Un panino di auguri" per il compleanno del Parco: assaggi gourmet tra recupero della tradizione e insoliti abbinamenti, in collaborazione con Musa – Museo della Salumeria. Nelle giornate del 25, 27, 28 aprile e 1° maggio l'ingresso è ridotto a 3 euro per tutti (gratuito fino a 5 e oltre 65 anni). Il programma completo è disponibile sul sito www.parcomontale.it e sui social FB e IG @parcomontale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pikasus-artenews · 1 year
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SHATTERING BEAUTY L’artista svizzero Simon Berger crea straordinari ritratti su vetro, usando un martello.
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Volontariato, al Museo del vetro di Piegaro il saggio di Salvatore Fabrizio e Flavio Flamini “Volontariato, biografia non autorizzata, forma e sostanza di un mondo riformato“, è il titolo del saggio sul variegato mondo del volontariato in cui ...
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personal-reporter · 2 months
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Preraffaelliti. Rinascimento moderno a Forlì
Preraffaelliti. Rinascimento moderno è la mostra che, fino al 30 giugno, presenta presso il Museo Civico di San Domenico a Forlì circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, opere in vetro e metallo, tessuti, medaglie, libri illustrati, manoscritti e gioielli tutti appartenenti alla corrente del Preraffaellismo. L’esposizione si articola in diverse…
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Gli ecoattivisti contro le opere d'arte, di nuovo
Negli ultimi mesi, gli ecoattivisti per l'ambiente hanno nuovamente preso di mira alcune delle opere d'arte più famose del mondo. Il loro obiettivo è quello di attirare l'attenzione sulla crisi climatica e sui danni causati dall'uomo all'ambiente. Ultima illustre vittima è la Gioconda di Leonardo Da Vinci esposta al Louvre di Parigi che è stata nuovamente colpita con del cibo. Il vetro di protezione (dopo la torta di qualche mese fa) è stato vandalizzato con della zuppa alla zucca. Ecoattivisti: quando sono iniziate le proteste? La protesta è iniziata il 29 maggio 2022 al Louvre di Parigi, dove un attivista di Just Stop Oil, un gruppo ambientalista britannico, ha lanciato una torta alla panna sulla Gioconda di Leonardo da Vinci. L'opera è stata danneggiata solo superficialmente e l'uomo è stato arrestato. Da allora, gli attivisti hanno preso di mira altre opere d'arte in tutto il mondo, tra cui: - Un dipinto di Francisco Goya al Museo del Prado di Madrid - Un dipinto di Vincent van Gogh al Museo d'Orsay di Parigi - Un dipinto di Diego Velázquez al Museo del Prado di Madrid - Un dipinto di Andy Warhol al Museum of Modern Art di New York Le azioni degli attivisti hanno suscitato un forte dibattito. Alcuni hanno sostenuto che si tratta di una forma di vandalismo inaccettabile, mentre altri hanno affermato che è una protesta necessaria per attirare l'attenzione su un problema urgente. Gli attivisti hanno dichiarato che continueranno le loro proteste finché i governi non prenderanno provvedimenti per affrontare la crisi climatica. La questione etica Le azioni degli ecoattivisti sollevano una serie di questioni etiche. Da un lato, è innegabile che la crisi climatica sia un problema urgente che richiede un'azione immediata. Dall'altro lato, è anche vero che danneggiare opere d'arte di inestimabile valore culturale è un gesto che può essere considerato un atto di vandalismo. Chiunque abbia un minimo di sensibilità artistica non può che provare un senso di orrore nel vedere un'opera d'arte capolavoro, frutto di anni di lavoro e di passione di un artista, danneggiata o distrutta. Le opere d'arte sono un patrimonio dell'umanità che va tutelato e preservato per le generazioni future. Tuttavia, è anche importante comprendere le motivazioni degli ecoattivisti. Essi sono convinti che la crisi climatica sia una minaccia esistenziale per l'umanità e che i governi non stiano facendo abbastanza per affrontarla. Per attirare l'attenzione sul problema, credono che sia necessario compiere azioni forti e simboliche. La necessità di un dialogo? In definitiva, la questione degli ecoattivisti contro le opere d'arte è una questione complessa che non può essere risolta con un semplice sì o no. È una questione che richiede un dialogo aperto e sincero tra tutte le parti coinvolte. I governi devono prendere atto della gravità della crisi climatica e adottare misure concrete per affrontarla? Gli attivisti, dal canto loro, devono trovare forme di protesta che non danneggino il patrimonio culturale dell'umanità? Foto di 8926 da Pixabay Read the full article
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