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#Luna di Seta
sciatu · 2 months
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LA FAVOLA DEL MARE (da una lettura del filosofo Cacciari sula necessità della poesia).
Un ragazzo con un lento andare cercava sulla riva del grande mare il senso di quella distesa infinita che sollievo dava alla sua vita un senso si giusto, ma ben pesato quando incontrò uno scienziato che gli spiegò con fare dotto cosa era il mar da sopra a sotto. “Il mare è realtà non fantasia è una riserva di energia, il sole crea le nuvole bianche loro corrono via mai stanche, vanno nel mondo acqua a donare con essa la vita fan germogliare. L’acqua scende intensa o avara diventa ora rivolo, fiumara dona ricchezza gioia, dona vita al mare torna mai stanca, sfinita! Il mare quindi è energia infinita una pila che mai è esaurita” Il ragazzo ascoltava stupito ma quanto detto dall’erudito era giusto preciso, ma parziale, era il noto, il vero il reale. Continuò allora per la sua via finché non trovò un gran dottore della filosofia conoscitore “Il mare esiste, come scienza dice, della vita e origine e fattrice alla terra, opposto lo penso e dell’aria, molto più denso ma con l’uomo non ha affinità è acqua che va di qua e di là, necessario per la sua utilità però non ha nessuna santità, è un oggetto non fondamentale solo acqua, dei pesci e del sale se ci chiediamo la sua necessità capiamo che quindi non ne ha: della natura e uno strumento come la roccia o come il vento.” Il ragazzo alla fine si allontanò con pochi si e mille non so. Mentre deluso sulla sabbia andava vide un uomo che felice nuotava Gli chiese “Scusa nuotatore Tu che vi trovi gusto e sapore dimmi del mare il significato perché questo liquido manto a guardarlo porta all’incanto quale senso può mai avere guardarlo e provar piacere?” “il mare per quanto sia vecchio Dell’anima di ognuno e lo specchio lei lo guarda e vede dubbi, paure sente le ansie quelle più dure e quelle che sono meno vere quelle false e quelle più sincere e nel guardarle ne vede il confine pesa quelle pure e quelle meschine e capisce infine dove volgere la prua in quale direzione è la sorte sua. Questo lo capisci nell’esser poeta non nello scrivere versi di seta ma nel dare voce a quel che vede l’anima tua, nel capir quanto crede nel dar forma in modo sincero a quel che è il tuo pensiero. Per questo il gran mare è perfetto perché cambia muta e l’effetto di questo instancabile mutare è un tuo continuo poetare. Pensa alle albe quando si accende e presto di blu tutto risplende pensa alle tempeste, alla sua rabbia che non potrai mai metter in gabbia pensa al tramonto, il diventar quieto e della luna esser l’amante lieto Muta come l’animo nostro ora è pace ora diventa mostro.” Quando l’uomo ebbe finito Il ragazzo lo guardò stupito “Chi sei che ben hai definito quanto scienziato ed erudito non ha saputo voluto sviscerare e per parte loro raccontare” “Non sono un saggio o un profeta come ogni uomo sono poeta quanto non vedon scienza e filosofia lo trova e lo dice la poesia”
THE TALE OF THE SEA (from a speech by the philosopher Cacciari on the need for poetry). A boy with a slow walk, was looking on the shore of the great sea, the meaning of that infinite expanse, what relief it gave to his life, a correct but well-considered meaning, when he met a scientist, who explained to him with a learned manner, what it was the sea from above to below. “The sea is reality not fantasy, it is a reserve of energy, the sun creates white clouds, they run away never tired, they go into the world of water to donate and with it they make life sprout. The water descends intensely or sparingly, now it becomes a trickle, the river gives richness, joy, it gives life to the sea, it never returns tired, exhausted! The sea therefore is infinite energy a battery that is never exhausted" The boy listened in amazement but what the scientist said was precise, but partial, it was what was known, what was true, what was real. He then continued on his way, until he found a great doctor, a connoisseur of philosophy “The sea exists, as science says, of life origin and mother, to the earth, opposite, I think of the air much denser, but it has no affinity with man, it is water that goes here and there, necessary for its usefulness but it has no sanctity, it is a non-fundamental object only water, some fish and some salt if we ask ourselves its necessity we understand that it therefore has none: for the nature is an instrument like the rock or like the wind.” The boy finally walked away with a few "yeses" and a thousand of " I don't know". While disappointed on the sand he saw a man who was swimming happily, he asked him "Sorry swimmer. You who find taste and flavor in it, tell me the meaning of the sea, because this liquid blanket, looking at it, leads to enchantment, what meaning can it possibly have, looking at it and feel pleasure?” “the sea no matter how old it is, of everyone's soul it is the mirror, she looks at it and sees doubts, fears, feels the anxieties, the hardest ones, and those that are less true, the false ones and the most sincere ones, and in looking at them he sees the boundaries, weighs the pure ones and the petty ones and finally understands where to turn his bow and in what direction his fate lies. You understand this in being a poet, not in writing silken verses, but in giving voice to what your soul sees, in understanding what it believes, in sincerely giving shape to what your thoughts are. This is why the great sea is perfect, because it changes and the effect of this tireless change is your continuous poetry. Think of the dawns when it lights up, and soon everything shines blue, think of the storms, of its anger, which you will never be able to put in a cage, think of the sunset, the becoming quiet and of the moon being the happy lover Mute like our soul , now it's peace, now it becomes a monster.” When the man finished, the boy looked at him in amazement. “Who you are that you have well defined, as a scientist and scholar, he was unable to dissect, and for their part to tell” “I am not a sage or a prophet, like every man I am a poet, what science and philosophy do not see, poetry finds and says”
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la-novellista · 5 months
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Aveva la pelle color della luna, bianchissima. Nessun vezzo, i capelli sempre raccolti nerissimi. L'avevo vista un giorno affacciarsi alla finestra, i capelli sulle spalle, indossava un kimono di seta, rossa. La osservai. Dopo aver aperto la finestra, con garbo si sedette su di una sedia vicino allo specchio. Scese il kimono a scoprire le spalle, come a farsi accarezzare la pelle dai capelli e poi prese in mano un pennellino. Da quel momento iniziò la sua opera d'arte. Iniziò a dipingersi le labbra. Meravigliosi gesti,sembrava stesse facendo un quadro. Disegnò prima i contorni e poi iniziò a riempirne il tratto deciso. Sembrava lo stesse facendo senza vedere,sembrava appartenere ad un altro mondo. Lei abitava alla fine del tempo. Appena ebbe finito, le si avvicinò alle spalle un uomo che le scoprì del tutto le spalle e le baciò partendo dal collo. Era bellissima, vestita solo della sua opera d'arte. Non era per tutti non poteva esserlo una cretura così preziosa. Lei era sogno, capace di diventare realtà solo tra le mani di chi l'avesse saputa tenere.
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lunamagicablu · 3 months
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Camminare in un Bosco d’inverno è sempre un’esperienza intensamente spirituale. Il SILENZIO è assoluto, ovattato, liscio e morbido come un velluto di seta . Anche gli uccellini tacciono, rannicchiati al caldo dei loro nidi.
I rami degli alberi, ancora spogli, disegnano nel cielo chiaro preziosi merletti. Il Sole pallido, quasi come una Luna, spande sulla Natura i suoi tiepidi raggi. La TERRA, che sembra addormentata, già culla nel suo grembo, l’ esplosione di vita della Primavera.
La quiete ti accarezza l’Anima come un benefico balsamo. Riaffiora dentro al cuore, l’ innocenza di fanciulla, quando lo spettacolo della Natura era stupore, meraviglia, miracolo e…magia … MARZIA ORTOLANI art britta-jacobs- ******************** Walking in a forest in winter is always an intensely spiritual experience. SILENCE is absolute, muffled, smooth and soft like silk velvet. Even the birds are silent, huddled in the warmth of their nests.
The branches of the trees, still bare, draw precious laces in the clear sky. The pale Sun, almost like a Moon, spreads its warm rays over Nature. The EARTH, which seems asleep, already cradles the explosion of life of Spring in its womb.
The quiet caresses your soul like a beneficial balm. The innocence of a girl resurfaces within the heart, when the spectacle of Nature was amazement, wonder, miracle and...magic... MARZIA ORTOLANI art britta-jacobs- 
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missfreija · 8 months
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title: /// (mi rifiuto di dare un titolo lol)
fandom: vampire chronicles
pairing: armand/marius
romance, fluff, venice era
Il pennello intinto di nero scorreva veloce nello spazio della tela, stretto tra le dita sottili di Marius che, in piedi tra le pieghe del suo abito ampio, dipingeva la fine dell'umanità per mano del Dio cristiano. Le sue labbra si increspavano in un guizzo di nervosismo, mentre gli occhi, ombreggiati dai capelli biondi, gli conferivano un’ espressione assorta. Tra le mura del palazzo echeggiò un lontano rimbombo di passi. “Maestro, non dovrebbe affaticarsi troppo, è da più di una settimana che non stacca le mani da quel lavoro.” Gli occhi pensosi erano mutati in pozze colme di beatitudine non appena il giovane umano dai capelli ambrati ebbe varcato la soglia. “Dovresti sapere che non ti è permesso entrare in questa stanza senza il mio consenso, Amedeo" mormoró il vampiro, accennando un lieve sorriso indulgente. Amedeo si avvicinò alla composizione con curiosità, mentre Marius si accingeva a riprendere la sua meravigliosa opera, dopo aver ripulito frettolosamente le macchie di pittura disseminate sul pallido braccio. “Che concetto si cela alla base della vostra nuova creazione?” domandò il giovane. “È scaturito da un mio sogno.” Precisò. “Devi sapere, Amedeo, che ciò che per gli umani pare molto tempo, dal calar del sole al sorger della luna, per una qualsiasi divinità equivale a meno di un secondo. Così, il sole si abbassa sulla terra sfumando di rosa aranciato il cielo e le nuvole per poi scomparire, lasciando il palcoscenico alla luna ed accendendo le costellazioni davanti agli occhi di Dio. Rifulgono i bianchi marmi dei templi nella notte, colonne scanalate dai capitelli fioriti d'acanto sostengono fregi rappresentanti imprese eroiche e miti del passato. Bassorilievi muti fissano le tenebre della terra sovrastate dalle splendenti stelle accompagnate dal chiaro volto di Proserpina. E un soffio da oriente, vento ormai debole, adagia una corona intrecciata di fiori, in via di appassire, sulla gradinata di fronte all'alta ed imponente statua del Cristo. Io mi trovavo in questo scenario e piangevo, come morte, persone ancora in vita, guardando l'oro delle nuove città bagnarsi del sangue causato dalle guerre e i cadaveri dei morti venir risucchiati nel regno degli inferi, ove si nasconde il più profondo male dell'uomo, nutrimento demoniaco o forma del demonio stesso. Mi trovavo, in questa illusoria macchinazione febbrile, proprio nel cuore della strage, dove gli arcangeli sterminavano le creazioni dell’umanità. Desideravo scomparire, chiudere gli occhi e tornare a dipingere: illuminare il cielo nella raffigurazione per cancellare la notte che tentava invano di rammentarmi tele e dipinti passati, mai dimenticati nel mio cuore.” Il signore del palazzo veneziano sorrise amaramente, posò il pennello e premette una mano sulla schiena di Amedeo, attonito, in un invito a precederlo. Si avviarono lungo un buio porticato che si affacciava sul cortile. Gocce di pittura nera rigavano i volti di cento angeli nel cielo al tramonto.
Marius entrò nella stanza e i suoi occhi non ebbero bisogno di attendere qualche istante per abituarsi alla nuova atmosfera dalla scarsa luminosità. Il tenue bagliore sprigionato dalle poche candele sul tavolo era più che sufficiente per illuminare il suo mondo circostante. Pian piano andò notando la radiosa ed armoniosa figura che rimaneva semi sdraiata sull'ampio letto dai cuscini di prezioso velluto. Era abbastanza longilinea e sorrideva verso il vampiro, il ritratto della paziente attesa. La pelle chiara rifletteva la luce soffusa delle candele che sprigionavano profumi delicati di spezie e di sandalo, le gambe distese sui soffici cuscini erano leggermente piegate per dare una postura eretta al bacino. Marius mosse un passo verso l'oggetto del suo desiderio. Un sottile velo di seta, che copriva le spalle del giovane ucraino, era scivolato lentamente di lato nascondendo in parte i capezzoli che risaltavano più scuri nella sua trasparenza. Un braccio in tensione, il sinistro, reggeva il busto affondando la mano tra i cuscini mentre l'altro si scaricava rilassato su di un fianco mostrando l'avambraccio. Il giovane portava al dito un onice di piccole dimensioni. Lo sguardo limpido di Amedeo pareva ebbro di gioia, le sue palpebre inondate di una misteriosa polvere dorata che scuriva il contorno dell' occhio dando un' apparenza di intensa profondità. Le mani statuarie sul suo bacino fecero perdere l'equilibrio a quella postura precaria; il suo corpo si distese sui cuscini e la pelle fremette a quel contatto, bramando una connessione più penetrante e appagante. Il capo era reclinato sulla spalla sinistra, gli occhi ora semichiusi e ombreggiati dalle ciglia scure. ''Siete finalmente tornato, Maestro'' mormorò il cherubino. Quell'amore rendeva completa e significativa tutta la sua esistenza di giovane ragazzo umano, e Marius in qualche modo lo sapeva. Posó baci morbidi come petali sulle gote e sui capelli di Amedeo, con immensa gentilezza mentre il giovane si metteva a sedere e reclinava il capo in avanti per accogliere quel gesto, lottando contro le lacrime che minacciavano di rigargli le guance e contro l'emozione che gli serrava la gola. Le sue mani cercarono il petto ricoperto dalla tunica di Marius. Era troppo forte il desiderio di far scorrere le labbra sulla pelle marmorea del suo signore, in una scia di baci adoranti. Le labbra rosee si socchiusero in un respiro più profondo degli altri; il giovane alzò la testa con un movimento quasi felino, trascinante, e incontrò lo sguardo di Marius. Le iridi brune simili a granato parevano celare arcani antichi ed impenetrabili. Il potere insito in quello sguardo lo sopraffece. Armand serrò gli occhi al socchiudersi delle labbra fredde sulle proprie, baciando con trasporto il suo signore. Sotto il peso del corpo del vampiro, l'umano alzò involontariamente una gamba e la seta strusciò contro il suo fianco. La mano destra di Amedeo corse a sistemare una ciocca dei capelli chiari del maestro dietro l'orecchio; erano setosi e parevano vivi, sciogliendosi fino alle spalle in una morbida cascata color miele. Le sue labbra lasciarono intravedere visibili per un attimo i bianchi denti in un sorriso, la lingua rossa per un istante passò ad inumidire il labbro superiore, ma fu fermata, come animale intrappolato, tra canini aguzzi. Marius scoprì le parti nascoste di quel corpo che aveva imparato a conoscere; con adorazione, passò le dita tra i capelli profumati che giacevano sparsi sulla superficie morbida delle lenzuola. ''Esprimi i tuoi desideri, Amedeo''
Marius parlò con inflessione melodiosa, quasi vibrante, e con una punta di decisione nel tono, ma parve infinitamente dolce alle orecchie rapite di Amedeo. Gli attimi di felicità che aveva condiviso con lo scomparso Andrei gli restarono nei ricordi.
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miruvolp · 4 months
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Un Candido Segreto (Camelia)
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Un Candido Segreto
Guardava fuori dalla finestra, sospirando; i lunghi capelli ondulati le ricadevano sulle spalle e la vestaglia bianca in morbide onde dorate. Gli occhi di un leggero verde primaverile, scrutavano il paesaggio al di fuori delle mura calde, mentre i fiocchi di neve si accumulavano sul terreno, creando una vasta distesa bianca e candida, che poteva essere considerata pari, a un telo di morbida seta. Seta… lo stesso materiale di cui era fatta la rosa datale dal suo amato in un giorno innevato proprio come questo… si, esattamente come questo tuttavia con una piccola differenza, la luce che faceva brillare la neve appena caduta come un mare di cristalli di ghiaccio, non era quella del sole invernale che splendeva con una luce più fievole e gelida rispetto all’autunno o l’estate, ma era la luce della luna piena immutabile nel passare del tempo, delicata ed elegante nel lasciare un velo di oscurità lieve abbastanza da poter celare segreti in sua presenza.
Quella notte la giovane fanciulla colma di entusiasmo, curiosità e senso di ribellione, era sgattaiolata fuori di casa all’insaputa di suo padre che l’avrebbe sicuramente ripresa per avventurarsi all’esterno della dimora a notte fonda, tuttavia alla ragazza nella quale straboccava lo spirito della gioventù interessava ben poco l’opinione del padre in questi casi. I suoi passi che risuonavano leggeri sulla superficie soffice, erano nascosti dalla mantella di velluto verde che le volteggiava intorno mentre percorreva a passo spedito il giardino fino al boschetto di ciliegi; si arrestò per un momento e fu allora che lo intravide, alto e robusto stava appoggiato con il dorso contro la corteccia di un’albero, i capelli color carbone leggermente nascosti da un berretto trasandato, e le mani infilate nelle tasche della giacca blu notte mentre gli occhi color ghiaccio osservavano le nuvole formate respiro che si congelava a contatto con l’aria.
«CHRIS!» Il grido di lei fu sufficiente affinché il ragazzo portasse tutta la sua attenzione su di lei che con foga si gettò tra le sue braccia facendolo sbilanciare e sprofondare nella neve assieme a lei. «Camelia… ti saresti potuta ferire!» disse Christopher preoccupato per la sua amata mentre le scostava dalle guance rosee rimasugli di quel candido e freddo bianco. Camelia rise accarezzando le guance di lui sentendo con i polpastrelli la ruvidit�� di una barba leggera; mentre lei si perdeva nell’oceano degli occhi di lui, lui si immergeva prendendo a pieno la vista degli occhi di lei, come se fossero la prima giornata di piena primavera, ipnotica e inebriante.
Il bacio fu passionale, focoso, talmente da fargli dimenticare il freddo circostante, ma non durò a lungo, dovevano lasciare il perimetro della casa alla svelta senza essere scoperti, dopotutto la notte era ancora giovane; lui le prese la mano aiutandola ad alzarsi ed insieme iniziarono a correre verso l’oscurità della foresta, lasciandosi dietro le orme dei loro passi che sprofondavano nella distesa fredda.
Ora Camelia guardava di nuovo fuori, sorridendo al ricordo di quella notte, al ricordo di lui e il loro segreto, al ricordo della loro passione, era divertita inoltre dalla bufera che cancellò completamente le orme del loro passaggio, del loro amore proibito e della loro avventura notturna.
«Milady, la vedo alquanto pensierosa.» disse Ingrid la sua dama di compagnia, scrutandola con i suoi grandi occhi castani,«È per caso colpa della neve Milady?»
Camelia rise lievemente voltandosi verso la ragazza con occhi sorridenti ed espressione divertita, «È sempre colpa della neve Ingrid, perché in un modo o nell’altro in inverno si ritorna sempre alla neve.»
Camelia però tenne per sé una piccola informazione, una preghiera di gratitudine che la riportava con il pensiero a lui e a quella notte, “La neve, la mia unica complice e l’unica a conoscere il segreto di quella notte, poiché lei cancello le nostre tracce.”
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anocturnalanimal · 1 year
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Perché tu eri abituata
a camminare scalza per le stanze, e poi ti rannicchiavi sul letto,
gomitolo di piume, seta e fiamma selvaggia. Incrociavi le mani
sui ginocchi, mettendo in mostra provocante
i piedi rosa impolverati. Devi ricordarmi così – dicevi;
ricordarmi così coi piedi sporchi; coi capelli
che mi coprono gli occhi – perché ti vedo più profondamente così.
Yiannis Ritsos, La sonata al chiaro di luna
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Sanzuwu/Yatagarasu (parte 1)
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Mi piace questo sottile paragone tra gli umani/youkai e il corvo/coniglio e quindi Sole/Luna,Yang e Yin (ricordate che il Maten Kyo e il Seiten Kyo sono le Scritture che dominano lo Yin e Yang rispettivamente, tanto che lo stesso Maten Kyo aveva un lignaggio demoniaco prima dell’Anomalia) ma la cosa che ha attratto la mia curiosità è l’ultimo disegno raffigurante lo Yatagarasu o più precisamente il Sanzuwu (三足烏). Sappiamo come nella Minekura molti concetti, storie, miti ecc. spesso siano fusi e con-fusi come in questo caso e dunque vi è la necessità di scindere i vari pezzi pertanto dividerò in due parti (si spera XD) questa analisi.
Origini
Prima di parlare di esso però voglio agganciarmi al mito cinese implicito nell'ultima frase di Ukoku, come si può notare si vede un corvo (o cornacchia più probabilmente considerato l'areale di distribuzione del Corvus macrorhynchos colonorum nell'area del sito neolitico della cultura Yangshao e del Corvus macrorhynchos tibetosinensis se consideriamo la sovrapposizione geografica col C.m.colonorum della dinastia Shang), dalle parvenze più della fenice Fenghuang che di un corvide, inscritto nel disco solare poiché nel mito cinese e in quello giapponese derivato dal primo il corvo/la cornacchia è legato al Sole. In Cina le prime testimonianze del corvo solare (lo chiamo così perché come viene di solito chiamata “corvo/cornacchia a tre zampe” non mi convince molto e ve lo spiegherò più avanti) risalgono già nel 5000 a.C. dove viene rappresentato come uccello totemico e pare che il luogo d’origine di questa figura è Shandong provincia costiera situata lungo la regione più orientale della Cina. 
Già nelle ceramiche neolitiche risalenti dal 5000 al 3000 a.C. troviamo la rappresentazione del corvo solare,detto anche Sanzuwu, nelle culture Yangshao e Longshan. Altre scoperte archeologiche nel villaggio Quanhu-chun (città di Liuzi-zhen, provincia di Shaanxi) rivelano la presenza di ceramiche su cui è rappresentato l’uccello totemico sulle cui ali spicca il Sole. Interessante notare come nella cultura Yangshao oltre al corvo solare gli è affiancato nella rappresentazione un rospo su una Luna crescente.
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Notare il corvo a sinistra e il rospo sulla Luna a destra rappresentati in questo dipinto trovato nel sito archeologico di Mawangdui. L'immagine è lo stendardo del corteo funebre dipinto su seta della dinastia Han occidentale trovato nella tomba Mawangdui Han di Xin Zhui, nota anche come Signora Dai (morta nel 168 a.C.), raffigurante il rospo lunare (in alto a sinistra) e il corvo solare (in alto a destra). Qua vedete lo stendardo nella sua interezza, notare come ancora sia presente quell'antica traccia tripartita del mondo (cieli, mondo umano e mondo di sotto o aldilà di sciamanica memoria).
Questa rappresentazione già antica di 7000 anni,continuò per altri 3000 anni fino a che l’uccello divenne un corvo (o cornacchia) dorato e la rana in un rospo,ritratto di un credo secondo cui il corvo è l’anima del Sole mentre il rospo l’anima della Luna.
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Sanzuwu, dal sito: https://baike.baidu.com/item/%E9%87%91%E4%B9%8C/1513627?fromtitle=%E4%B8%89%E8%B6%B3%E9%B8%9F&fromid=5475459
È molto probabile che il motivo del corvo solare e il mito dei dieci corvi (che spiegherò anch'esso più avanti) si siano originati col popolo Shang il cui mito proliferò dal sud fino alla provincia Fujian,da notare tra l’altro che il loro mito della creazione asserisce che essi siano nati dall'uovo dell’uccello nero.
Nel libro di Sara Allen, Shape of the Turtle: myth, art and cosmos in early China, si dice:
“There appears to be an association between the ten-sun tradition and southern China. It might be argued that this was not a Shang tradition retained in the south during the Zhou, but one which originated in the state of Chu – a number of Shang sites in the Chu region and the connection between Shang and Chu culture has been confirmed by archaeological excavation. The most extensive finds were from Tianhu in Luoshan County, just south of the Huai River in southern Henan Province well connected to the south.  The Zhou ruler claimed this title “wang” or king exclusively for the son of heaven tianzi  history, in the Shang Dynasty, the rulers of many states used this title and were recognized by the Shang ruler who was also called king (wang).”
Col passare del tempo il mito dei dieci corvi solari si trasformò in quello dell’unico corvo solare e questo avvenne quando la dinastia Zhou conquistò e dominò sulla dinastia Shang nel 1045 a.C. da dieci corvi si passò ad uno solo tant'è che lo stesso Mencio cita Confucio dire “Il Cielo non ha due soli,i popoli non hanno due re…” comunque a livello popolare la credenza e il mito dei dieci soli rimase. A livello folkloristico si diceva che i dieci Soli fossero appollaiati sui rami del gelso (genere Morus) chiamato Fusang, situato ad Est ai piedi della Valle del Sole e che quindi questo albero fungesse da luogo d’origine dei dieci Soli.
Per capire come mai il corvo/cornacchia è una figura importante devo fare un’introduzione alla religione Shang impermeata di elementi sciamanici, ritualistici e religiosi vari, quindi scusatemi se vi rompo le balle con queste digressioni ma sono utili per meglio capire queste cose (cara Minekura quanto mi fai “dannare” per separare i vari pezzi che sapientemente hai fuso e con-fuso XD, non è vero lo adoro!).
Religione Shang
La religione del popolo Shang è molto vasta e complessa in quanto unisce elementi vari quali cerimonie, teologia, dogmi, rituali, divinazioni, elementi sciamanici ecc. La prima cosa da tenere in mente è l’importanza e il ruolo rilevante che il culto degli Antenati, con relativi sacrifici, aveva nel popolo Shang. La genealogia regale conteneva 35 Antenati storici, che includeva sia i regnanti pre-dinastici che dinastici con le relative consorti. Ad essi sono associati i miaohao ossia i “nomi-templi” a cui sono dati offerte e rituali vari. Oltre a questi troviamo figure storiche che hanno svolto il ruolo di importanti ministri quali Huang Yin, Yi Yin, Xian Wu e Xue Wu e insieme a loro ci sono figure mitologiche i cosiddetti gaozu ossia gli “Alti Antenati” e sono Nao, Er e Wang Hai.
Non è semplice poter schematizzare la religione Shang, tuttavia è possibile farsi un’idea tramite la seguente suddivisione:
Dio (o Dei) supremo: Di
Dei cosmici: Fang, Dongmu, Ximu
Forze naturali: Sole, Luna, Stelle, Fulmine, Pioggia
Spiriti naturali: Tu, Yue, He
Antenati mitici: Nao, Ji, Wang Hai, Wang Heng
Antenati pre-dinastici: Shang Jia,Bao Yi, Bao Bing, Bao Ding, Shi Ren, Shi Gui
Antenati dinastici: Da Yi, Da Ding, Da Jia, Bu Bing poi basta perché non ne ricordo più, sono un bel po'
Consorti degli Antenati dinastici: Bi Jia, Bi Yi ricordo solo queste due
Ministri reali: Huang Yin, Yi Yin, Xian Wu, Xue Wu, Jin Wu, Mie
Come detto i rituali svolgevano un ruolo dominante, ma anche come, quando farli e quali tipi (tutto questo era inciso sulle ossa da oracolo) ad esempio i sacrifici prevedevano molti tipi di cose e i più comuni erano: cibo, vino, buoi, maiali, pecore e cani (curioso poi che fosse praticata anche la castrazione di questi animali, soprattutto dei maiali). Oltre a questi si aggiungevano animali selvatici catturati durante le spedizioni venatorie e i sacrifici umani (guerrieri catturati e il metodo usato per il sacrificio era la decapitazione). Lo ammetto che sono della forte idea che lo Sciamanesimo abbia svolto un ruolo fondamentale in tutto questo in quanto era necessario il contatto tra i vari mondi (Inferiore, di Mezzo e Superiore) e per farlo erano necessari riti e offerte varie ma bisognava anche effettuarli nel modo corretto come la tradizione sciamanica esige, che poi sia divenuta una religione pre-burocratica non lo escludo anzi come tutte le cose c’è sempre evoluzione.
I sacrifici di vino e animali avevano proprio lo scopo di influenzare le forze cosmiche al fine di ottenere vantaggi, il che è più che naturale e logico. Le divinazioni avevano poi come scopo ultimo quelle di poter far diventare il regnante deceduto un Antenato per poi accedere al Dio supremo Di il quale controlla tutte le forze cosmiche e naturali, quindi si arrivava a negoziare ed eventualmente a controllare tali spiriti, Antenati e forze. Ai gaozu erano sacrificati ad esempio i buoi (gli animali grandi erano da preferirsi a quelli piccoli), specie se bianchi perché rari ma anche altri animali di colore bianco e in certi frammenti ossei su cui erano incise le divinazioni anche “uomini bianchi”,ma il carattere cinese bai per alcuni è da intendersi come “cento”.
Lo so che c’è molto, moltissimo da dire ma è per dare un’idea molto generale di quello che era la religione Shang, ora torniamo al nostro corvo.
Perché il corvo/cornacchia?
Il corvo (o cornacchia) è associato ai re Shang e alla dinastia Shang in generale e sappiamo come i regnanti divenissero gaozu una volta morti e come il regno dei vivi e dei morti sia altamente connesso,poiché il morto continua ad esistere come Antenato (tradizione sciamanica). Il mito Shang parla dei dieci Soli, il gruppo che governava aveva una relazione totemica con tali Soli e questo mito è intrinsecamente legato alla cultura Shang. Sappiamo anche che i corvi sono appollaiati sui rami del Fusang, albero di gelso i cui frutti sono rossi o bianchi e nelle iscrizioni oracolari ossee si dice che da esso ci siano molte bocche da cui si appollaiano i Soli, curioso poi notare come il carattere cinese che indica l’albero significhi anche “supporto” a significare come esso funga da supporto per i Soli (non è infrequente nelle mitologie la presenza di un albero che sorregga qualcosa che è vitale per il mondo). Un’altra cosa interessante, leggendo le parole di Ukoku in merito al fatto che i corvi risiedano all'interno delle macchie solari, è un passaggio del Shanhaijing un testo classico cinese che descrive vari luoghi e culture in modo mitologico. In esso si dice: “All'interno dei Soli ci sono giovani corvi; nella Luna rospi.” Anche nelle tombe della dinastia Han (ben postuma alla dinastia Shang) troviamo i Soli con i corvi inscritti e la Luna col rospo, notare poi che i corvi hanno due zampe e non tre, tuttavia in alcune tombe vedremo già tre zampe. Anche nella cultura giapponese né il Kojiki né il Nihon Shoki menzionano che lo Yatagarasu ha tre gambe, e il primo riferimento allo Yatagarasu con tre gambe è Wamyō Ruijushō (un dizionario giapponese di caratteri cinesi.), scritto a metà del periodo Heian (intorno al 930), e si pensa che a quel tempo volta Yatagarasu venne identificato con il corvo solare (a tre zampe), un uccello mitico della Cina e della Corea, e divenne a tre zampe. È possibile che la credenza nell'uccello come messaggero degli dei, originariamente esistente nella mitologia giapponese, si sia fusa con la credenza cinese nell'uccello spirituale del sole.
Per oggi mi fermo continuo la prossima volta con la seconda parte.
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kneedeepincynade · 9 months
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Hello everyone,it's me sov your dear translator. I would like to clarify a little misunderstanding on my part. Our dear writer is not in China,he was just referring to the time a certain document was published. Also,today's post is in first person as it was written by our writer. This Pov is not mine, but one of our writers,of course.
Also, we wish a happy ferragosto or whatever version of it is observed by our followers
Un felice ferragosto a tutti!
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
😘 月亮代表我的心 | LA LUNA RAPPRESENTA IL MIO CUORE 🌙
🇨🇳 Ieri stavo parlando con una gentile signora nata a Guilin, in cui si trova un pezzo del mio cuore, e che ora abita a Shenzhen ⭐️
🎶 Parlando di Musica Cinese, ha citato 月亮代表我的心, che in lingua Italiana è traducibile con «La Luna rappresenta il mio Cuore», dato che:
📖 月亮 significa "Luna", 代表 significa "rappresenta", 我 è "io" e 的 funge da particella che trasforma "io" in "mio", quindi 我的 è "mio", e - infine - 心 è "Cuore" 😍
💬 Ancor prima, stavamo parlando della tradizione Confuciana del pettine, un pegno d'amore tra uomo e donna in Cina, in quanto - nell'antichità - regalare un pettine aveva un significato molto profondo: invecchiare insieme ❤️❤️
😘 C'è anche il detto 执子之手,与子偕老 - prendersi per mano, e invecchiare insieme, che esprime un grande impegno lungo un'intera vita 😍
❤️ Prima del Matrimonio, la zia della sposa pettina con delicatezza i capelli della sposa, come scritto in questo meraviglioso articolo di RCI 📝
🇨🇳 Per i Cinesi, i capelli sono sia una metafora della vita che dell'amore. Ad esempio, il Poema 交丝结龙凤,镂彩结云霞,一寸同心缕,百年长命花 - "Seta intersecante per legare Drago e Fenice, colore scolpito per legare le nuvole, fili concentrici di un pollice, cent'anno di fiori di lunga vita" mostra come uomini e donne, in età da Matrimonio, vengano chiamati "jiefa", ossia in età da fasciarsi i capelli 🥰
🥰 La notte di Nozze, marito e moglie - seduti sul letto, si tagliano entrambi un ciuffo di capelli, e li incrociano tra di loro, come segno di eterno amore 👩‍❤️‍👨❤️👩‍❤️‍👨
🇨🇳 A Guilin, c'è una tradizione caratteristica legata ad 绣球, l'Ortensia, e il lancio di una palla ricamata 🧶
😘 Il lancio di una palla ricamata simboleggia l'Amore Puro. Nell'antichità, a Guilin, quando una ragazza raggiungeva l'età da Matrimonio, sceglieva un giorno propizio per far sì che i suoi pretendenti si riunissero, per poi lanciare una graziosa palla ricamata verso colui che sarebbe diventato suo marito. Questa tradizione è poi diventata un pegno d'amore 🥰
🔍 Approfondimento: 广西壮族的定情信物-绣球 🥰
🥰 Oggi, il lancio della palla ricamata è diffuso in molte zone del Guangxi, e l'arte del ricamo è molto importante:
一 Tutto in Seta 🥰
二 Dodici petali, collegati tra loro, per formare una sfera. Ogni petalo rappresenta un certo mese dell'anno, con i fiori che crescono in quel mese ricamati sul petalo 🌺
三 Alla sfera si attaccano nastri di pura seta, con decorazioni perlate, per simboleggiare l'Amore puro 😘
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😘 月亮代表我的心 | THE MOON REPRESENTS MY HEART 🌙
🇨🇳 Yesterday I was talking to a kind lady who was born in Guilin, who has a piece of my heart, and who now lives in Shenzhen ⭐️
🎶 Speaking of Chinese music, she mentioned 月亮 代表 我 的 心, which in English can be translated with «The Moon represents my Heart», given that:
📖 月亮 means "Moon", 代表 means "represents", 我 is "I" and 的 acts as a particle that transforms "I" into "mine", then 我的 is "mine", and - finally - 心 is "Heart" 😍
💬 Even earlier, we were talking about the Confucian tradition of the comb, a token of love between a man and a woman in China, as - in ancient times - giving a comb as a gift had a very profound meaning: growing old together ❤️❤️
😘 There is also the saying 执子之手,与子偕老 - holding hands, and growing old together, which expresses a great commitment throughout a lifetime 😍
❤️ Before the wedding, the bride's aunt gently combs the bride's hair, as written in this wonderful RCI article 📝
🇨🇳 For the Chinese, hair is both a metaphor for life and love. For example, the Poem 交丝结龙凤,镂彩结云霞,一寸同心缕,百年长命花 - "Intersecting silk to bind Dragon and Phoenix, carved color to bind clouds, one inch concentric threads, one hundred years of flowers of long life" shows how men and women, of marriageable age, are called "jiefa", i.e. of age to wrap their hair 🥰
🥰 Wedding night, husband and wife - sitting on the bed, they both cut a tuft of hair, and cross it between them, as a sign of eternal love 👩‍❤️‍👨❤️👩‍❤️‍👨
🇨🇳 In Guilin, there is a characteristic tradition related to 绣球, the hydrangea, and throwing an embroidered ball 🧶
😘 Throwing an embroidered ball symbolizes Pure Love. In ancient times in Guilin, when a girl reached marriageable age, she would choose an auspicious day for her suitors to gather, and then throw a pretty embroidered ball at her future husband. This tradition then became a token of love 🥰
🔍 Insight: 广西壮族的定情信物-绣球 🥰
🥰 Today, embroidered ball throwing is widespread in many areas of Guangxi, and the art of embroidery is very important:
一 All in Silk 🥰
二 Twelve petals, connected to each other, to form a sphere. Each petal represents a certain month of the year, with the flowers growing in that month embroidered on the petal 🌺
三 Pure silk ribbons are attached to the sphere, with pearl decorations, to symbolize pure love 😘
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canesenzafissadimora · 11 months
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Si amavano.
Pativano la luce, labbra azzurre nell’alba,
labbra ch’escono dalla notte dura,
labbra squarciate, sangue, sangue dove?
Si amavano in un letto battello, mezzo tra notte e luce.
Si amavano come i fiori le spine profonde,
o il giallo che sboccia in amorosa gemma,
quando girano i volti melanconicamente,
giralune che brillano nel ricevere il bacio.
Si amavano di notte, quando i cani profondi
palpitano sotterra e le valli si stirano
come arcaici dorsi a sentirsi sfiorare:
carezza, seta, mano, luna che giunge e che tocca.
Si amavano d’amore là nel fare del giorno
e tra le dure pietre oscure della notte,
dure come son corpi gelati dalle ore,
dure come son baci di dente contro dente.
Si amavano di giorno, spiaggia che va crescendo,
onde che su dai piedi carezzano le cosce,
corpi che si sollevano dalla terra e fluttuando…
Si amavano di giorno, sul mare, sotto il cielo.
Mezzogiorno perfetto, si amavano sí intimi,
mare altissimo e giovane, estesa intimità,
vivente solitudine, orizzonti remoti
avvinti come corpi che solitarî cantano.
Che amano. Si amavano come la luna chiara,
come il mare che colmo aderisce a quel volto,
dolce eclisse di acqua, guancia dove fa notte
e dove rossi pesci vanno e vengono taciti.
Giorno, notte, occidente fare del giorno, spazi,
onde recenti, antiche, fuggitive, perpetue,
madre o terra, battello, letto, piuma, cristallo,
labbro, metallo, musica, silenzio, vegetale,
mondo, quiete, la loro forma. Perché si amavano.
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Vicente Aleixandre
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IL SOLE E LA LUNA
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Tu non l'hai conosciuto mai
Ma sai che arriverà da te
E sul suo carro salirai
Lasciando i giochi dietro a te
Luna, tu non vuoi
Che ti prenda lui
Forse riderai
Ma è davanti a te
E aspetta che
Tu venga via
Ma gli dirai di no
Mani, mani di seta soffrirai
Ma i tuoi occhi di nubi vestirai
E la tua bianca pelle gli rifiuterai
Non puoi sciuparla insieme a lui
E su nel cielo te ne stai
E pensi solamente a te
Son mille secoli oramai
Che cerca di arrivare a te
Oggi sentirai
Dei sospiri che
Bruciano anche te
E non sai cos'è
Il sole che è qui per te
Ma gli dirai di no
Mani, mani di seta soffrirai
Ma i tuoi occhi di nubi vestirai
E la tua bianca pelle gli rifiuterai
Ma un giorno tu lo cercherai
E guarderà dentro di te
E tu confusa resterai
Ti aggrapperai ai sogni tuoi
Ma non potrai dirgli di no.
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A proposito di gatti...
Nelle case giapponesi abitano circa dieci milioni di gatti, a testimonianza di una relazione umano-felino che si è evoluta nei secoli. I primi gatti arrivarono in Giappone via nave dalla Cina, probabilmente dalla Manciuria e dalla Corea, nel VI secolo con l’avvento del Buddismo. Vennero amati dagli aristocratici della corte di Kyōtō, prima di divenire gli attuali gatti domestici presenti un po’ ovunque, dalle case ai café, dalle stazioni ai templi buddhisti, agli anime, ecc. Nell'arcipelago del Sol Levante i gatti furono onorati e ricercati non solo per la loro utilità contro i roditori, ma anche come propiziatori della fortuna; inoltre quelli dal mantello bianco erano sempre presenti nei templi buddisti, poiché erano considerati messaggeri celesti e depositari dell’energia che genera la vita.
Negli Annali Imperiali c'è scritto che “il 10° giorno della quinta luna dell’anno 999, una gatta bianca ed immacolata ha dato alla luce 5 bellissimi gattini nei giardini del Palazzo Imperiale ed essendo questi talmente incantevoli, l’Imperatore Hojiji ha decretato che vengano allevati con la cura riservata alle bimbe di sangue reale e che tutti i gatti siano venerati e non più utilizzati per cacciare i topi”.
A seguito dell’editto, i topi, indisturbati, proliferarono velocemente e causarono dei danni enormi, poiché il loro nutrimento preferito erano i bachi da seta, patrimonio principale dell’economia nipponica. Solamente nel XIV secolo, un nuovo editto imperiale permise di riutilizzare i gatti per la lotta contro i topi, precisando però che il gatto rimaneva un animale sacro del quale non si doveva fare commercio.
I marinai giapponesi ancora oggi portano le calico (gatti tricolori) sulle imbarcazioni perché ritengono che siano capaci di prevedere l’avvicinarsi della tempesta. Arrampicandosi sugli alberi maestri si crede, infatti, esse siano in grado di vedere e mettere in fuga le anime erranti dei naufraghi che, trasformate in spiriti cattivi, tentano di affondare la nave.
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la-novellista · 9 months
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Quando la vidi aveva la pelle chiara avvolta in un abito di seta nera. Era come vedere la luna illuminare l'oscurità della notte.
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jacopocioni · 2 years
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Spedale degli innocenti.
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Spedale degli Innocenti. Firenze e la Toscana sono sempre stati un passo avanti; per secoli e secoli da questa piccola cittadina sono partiti innumerevoli esempi in campo politico, artistico, economico. Inutile vergare elenchi, troppo lunghi, basta ricordare la Repubblica Fiorentina, l'abolizione della pena di morte e su tutto il rinascimento culla dell'arte. Potevamo essere secondi verso i bimbi? Prima del 1400 gli spedali presenti a Firenze erano moltissimi, spedali intesi come luoghi d'accoglienza, dove curarsi o essere aiutati. Si dice che in via Romana, dopo la porta fino a piazza Pitti erano presenti addirittura nove spedali atti ad assicurare le cure a tutti coloro che dalla Porta Romana entravano in città dopo lunghi e spesso pericolosi viaggi.
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Busto di Cione Pollini Gli Spedali fiorentini, prima del 1400, che si dedicavano anche ad accogliere bambini erano solo due, uno lo Spedale di San Gallo fuori dalle mura e l'altro lo Spedale di Santa Maria della Scala che Cione Pollini aveva assegnato all'amministrazione dei frati Serventi di Siena. Erano spedali che accoglievano i bimbi per le cure assieme ad adulti e morenti, tutti in un unico salone, come usava allora, con rischi altissimi di contagi e prostrazione psicofisica.
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Francesco Datini L'idea di uno spedale per piccoli abbandonati ed orfani scaturì dalla mente di Francesco Datini che non realizzandola in vita la rese possibile nella morte (1410) imponendo nel testamento un lascito che aveva lo scopo di creare un istituto per l'infanzia. Questo determinò che nel 1419 si iniziarono a mettere su carta i primi accordi per realizzare uno spedale per gli orfanelli, cioè un luogo solo per i bambini orfani o abbandonati che potesse prendersene cura. Stava nascendo Lo Spedale degli Innocenti. Questo spedale era il primo in tutta Europa, da qui sono partite tutte le opere a favore dell'infanzia. Fondamentale per la realizzazione del progetto fu "L'Arte della Seta" in quanto investita dell'uffizio della cura dei trovatelli su incarico dalla Repubblica fiorentina. L’Arte della Seta ottenne nel 1421 il benestare del Comune e l'equiparazione di tutti i privilegi goduti dagli altri enti ospedalieri cittadini per il nuovo Ospedale che fu intitolato a Santa Maria degli Innocenti.
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Stemma dell'Arte della Seta L'Arte della Seta aumentò il denaro donato molte volte e questo denaro assieme a quello offerto dai fiorentini, fra cui nomi illustri come i Medici e gli Albizzi, oltre l'aiuto della Repubblica Fiorentina, permise di comprare un podere degli Albizzi sulla Piazza Santissima Annunziata ed affidare il progetto dello Spedale a Filippo Brunelleschi. Lo Spedale fu progettato ed edificato tra il 1419 ed il 1444, i lavori ebbero inizio ufficialmente nel 1421 e rimasero sotto la direzione del Brunelleschi fino al 1427 ed affidati dopo a Francesco della Luna.
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Chiostro per le Donne L'architettura dell'Ospedale degli Innocenti si basa sul progetto iniziale del Brunelleschi e della Luna apportò modifiche successive senza però svilire il progetto iniziale. Tutto il progetto era fatto con il pensiero primario rivolto ai piccoli ospiti, il refettorio, i dormitori, l'infermeria, i chiostri, le camere, erano progettati in maniera che i bimbi potessero svolgere la loro principale attività, crescere e studiare, crescere e pregare, crescere e correre. Ne è un esempio il chiostro di forma rettangolare realizzato di questa geometria, invece che quadrato come usava all'epoca, proprio per permettere ai fanciulli di correre all'aperto e se la giornata era piovosa di poter stare all'aperto ma sotto il porticato.
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Putto di Andrea della Robbia In questo Spedale Brunelleschi fece della funzionalità il suo obbiettivo modulando equilibrio e geometria; è dirimente in questo il portico esterno, lungo 71 metri il quale presenta le arcate a tutto sesto e al disopra di esse sono presenti le finestre che permettono una perfetta illuminazione del piano superiore e sopra ancora sono presenti dei tondi in terracotta che rappresentano i putti, cioè gli innocenti, e sono realizzati da Andrea Della Robbia. Il 25 gennaio 1445 l'ospedale fu inaugurato e l'11 aprile 1451 fu consacrata la chiesa. Nella realtà delle cose i lavori proseguirono per buona parte del 1500 ma i bimbi cominciarono ad affluire nel grembo spedaliero già dal 1445. L'Arte della seta finanziava lo Spedale tramite il versamento obbligatorio di un contributo da parte degli iscritti e affidava la gestione ad un eletto "spedalingo", affiancato da tre "operai". Il primo spedalingo fu Lapo di Piero Pacini.
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Ruota degli Innocenti Lo Spedale accoglieva tutti i bimbi abbandonati sia lasciati ufficialmente che abbandonati presso la famosa ruota. In un primo tempo i fanciulli potevano essere abbandonati deponendoli in una pila cioè una conca posta sotto il porticato. In seguito fu sostituita da una finestra che poi nel 1660 fu spostata all'estrema sinistra del portico. Le madri lasciavano i loro figli e suonata la campanella questi venivano portati all'interno il tutto senza che le madri fossero viste e riconosciute. I bambini molto spesso venivano dotati segni di riconoscimento come una medaglietta spezzata di cui una parte era tenuta dalla madre e l'altra parte lasciata con il figlio, questo poteva permettere in un futuro un riconoscimento e un ricongiungimento. Nel 1875 la ruota fu murata. Già nel 1448 si contavano 260 bambini cresciuti grazie allo spedale e nel 1560 arrivarono a 1320 e a più di 3000 nel 1681. Il numero dei bambini era divenuto tale che il latte che le balie potevano fornire cominciò a scarseggiare tanto che nel 1577 si attuò per la prima volta nel mondo l'allattamento artificiale usando latte di mucca mediante dei rudimentali biberon cioè dei bicchieri con un beccuccio detto pippio. Lo spedale nei secoli ha permesso a innumerevoli bambini di crescere e poter avere una vita. Le ragazze cresciute spesso entravano nelle fila dei tessitori e affini o si facevano monache o ancora restavano nello spedale a prestare il loro aiuto. I bambini spesso diventavano ragazzi di bottega e imparavano un mestiere. Sia i bambini che le bambine frequentavano la scuola interna ed imparavano a leggere, scrivere e far di conto. Lo Spedale degli Innocenti e l'impegno dell'Arte della Seta hanno permesso di salvare e inserire nel mondo bambini che avrebbero avuto un ben triste destino ed infatti ancora oggi i cognomi Innocentini o degli Innocenti o ancora Nocentini sono cognomi diffusi a Firenze e testimoniano che almeno un antenato di quella famiglia è stato cresciuto all'interno dello Spedale. Oggi lo Spedale degli Innocenti è anche un museo visitabile.
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Jacopo Cioni Read the full article
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klimt7 · 2 years
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Spiga
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Abitavi la mia mente
come spiga dorata.
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Solitaria, discorde, segreta
Muta presenza
nel campo di grano
come sirena dentro il mare
.
Oro nell'oro
Fiamma che arde
ondeggiante
.
Quasi che la tua bionda anima
sussurrasse al cielo, ormai serale
la veste di seta da indossare
per innamorarci gli occhi
di rimpianto
.
Come ci ammala di nostalgie
la silenziosa, luna timida
del pomeriggio.
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seoul-italybts · 10 years
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[✎ TESTO ♫ ITA] Skool Luv Affair - BTS⠸ ❛ Just One Day ❜⠸ 12.02.14
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[✎ TESTO ♫ ITA] BTS
❛ Just One Day (하루만) ❜
🏫💕 Solo un giorno 🔔📚
__💿Skool Luv Affair , 12. 02. 2014
Spotify | Apple | Twitter
Prodotta da: Pdogg Scritta da: Pdogg, RM, SUGA, j-hope
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Solo per un giorno, se avessi tempo,
Inebriato del tuo profumo dolce, vorrei assopirmi sereno,
Tra tutti i miei impegni, ce ne fosse l'opportunità,
Vorrei lasciarmi avvolgere dal tuo caldo e profondo sguardo castano
Mi piace quando leghi i tuoi lunghi, lunghi capelli di seta
Il tuo collo mozzafiato e le ciocche ribelli che lo accarezzano
Ovunque andiamo insieme, la mia borsa è la tua vita
Sei il mio tesoro, ogni volta che ti vedo mi lasci senza fiato,
come le strade di Myeong-dong¹
[* Un distretto commerciale di Seoul in cui si trovano moltissimi negozi e bancarelle. Per questo motivo, di solito, è estremamente affollata e congestionata, n.d.t.]
La nostra colonna sonora è il suono del nostro respiro
Quando chiami il mio nome, nella tua voce
Vorrei tuffarmi e nuotare, vorrei conoscerti meglio
Come un avventuriero, esplorare a fondo la misteriosa foresta che sei tu
Non posso che ammirare che capolavoro sei
La tua esistenza è arte di per sé
Proprio così, ti immagino ogni notte
Perché questi non sono che futili sogni, ahimè
Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno, se solo io e te potessimo tenerci per mano Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno (Solo un giorno) Se solo io e te potessimo stare insieme (dài dài dài) Vorrei vorrei poter stare con te anche solo un giorno (dài dài dài) Sarebbe una festa festa per noi due soli (dài dài dài) Vorrei vorrei poter stare con te anche solo un giorno (dài dài dài) Sarebbe una festa festa per noi due soli
Se fosse possibile, quanto sarei felice
Se solo potessimo fare un giro, mangiare un boccone e guardare un film insieme
Farei di tutto purché si avveri, ragazza
Scusami, forse son fin troppo razionale
Ma quando quel giorno verrà, prima o poi, ti prego sorridimi
Probabilmente ce l'avrai un po' con me, forse molto
Lo so perché grazie ai miei sogni non riesco più ad incrociare il tuo sguardo
E allora ti prego, dammi solo un giorno, anche solo per sogno, solo un giorno
Così che, di tutte quelle parole che ho dovuto trattenere, dando la colpa alla realtà
Io riesca a dire almeno una cosa sensata
Già, incontriamoci al fiorire delle belle di giorno² e salutiamoci quando appassiscono
[* le belle di giorno sono piante della famiglia delle Convolvulacee i cui fiori sbocciano al mattino e si richiudono la sera, n.d.t.]
Non ho mai creduto dimenticarti sarebbe stato facile
Ma se ti dicessi che spero tu mi scorderai con facilità, sarei tanto egoista?
E continuo a mentire, a dire che l'ho fatto per il tuo bene
Ma tu sei sempre al centro del mio cuore
Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno, se solo io e te potessimo tenerci per mano Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno (Solo un giorno) Se solo io e te potessimo stare insieme
Vai col tempo
24 ore, se fossimo noi due soli
Fin dal mattino ti bacerei
Un boccone per brunch non possiamo dimenticare
E tenendoti per mano, mi beerei del sole con te
Ma non è tutto, quando scende la sera, bellissima,
Ti dichiarerei il mio amore, la luna a rischiararci
Sono tante cose, ma dimmi che
Anche avessimo solo un giorno, sarebbero possibili
Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno, se solo io e te potessimo tenerci per mano Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme Solo un giorno (Solo un giorno) Se solo io e te potessimo stare insieme (dài dài dài) Vorrei vorrei poter stare con te anche solo un giorno (dài dài dài) Sarebbe una festa festa per noi due soli (dài dài dài) Vorrei vorrei poter stare con te anche solo un giorno (dài dài dài) Sarebbe una festa festa per noi due soli
Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme
Solo un giorno, se solo io e te potessimo tenerci per mano
Solo un giorno, se solo io e te potessimo stare insieme
Solo un giorno (Solo un giorno)
Se solo io e te potessimo stare insieme
Ti prego, puoi restare con me?
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS | eng:  © doolsetbangtan © BTS_Trans⠸
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salva7orearato · 5 months
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E allora andammo dalla figlia del Minotauro. Eravamo soli, io e la mia sorellina, in marcia da tutto il giorno. Oh che fatica arrivare fin lì ma quale grande meraviglia e quale arcano terrore averla innanzi. Immenso era il suo palazzo ed immensa Lei con la sua mole taurina colma di mitologia. Entrati nella sua ombra gigantesca vi affondammo come due piccoli sassi in un cielo d’acqua gelida. Che paura fratellino, che paura sorellina! Con voce flebile e mugghiante ci disse che da quando viveva sola, a volte poteva accadere che la sua mente partorisse dei mostri con cui si abbandonava a lunghe conversazioni per trascorrere le serate in compagnia e non annoiarsi. Quel palazzo, per quanto magnificente, non era altro che la sua prigione, costruito da uomini malvagi come un labirinto di stanze e corridoi dove un tempo, il padre, in un giorno d'estate sotto un cielo terso e limpido, a tradimento, fu pugnalato. Si alzò e con un cenno ci invitò a seguirla. Al suo passaggio alcune pareti si scioglievano nella nebbia, altre ancora in sospiri. In una delle varie immense sale a cui si accedeva da un lungo viale di cipressi, arrivammo ad un'incantevole fontana di marmo che spillava acqua fino a lambire gli alti soffitti barocchi del palazzo. Ci accorgemmo che alcune porte delle camere erano coperte o quasi nascoste dal fogliame. Trascinando a terra la sua regale veste di seta rossa e le sue malinconie animali si avvicinò ad una delle infinite facciate che guardavano al mare. Meravigliatevi disse, la luna ha sbranato tutti i colori eppure è solo una goccia di luce sulle labbra della notte. Il bambino e la bambina pensarono che la regina dovesse sentirsi molto triste in sere limpide come questa perché, per un periodo di tempo incalcolabile, tacque e rimase immobile a guardare l'orizzonte. Poi si voltò verso di noi e riprese a dire: per una regina come me l'eternità è una solitudine infinitamente grande. Eternamente buia, eternamente vuota. Mi capita a volte di sognare il volto di colui che un giorno verrà ad ubriacarsi d'amore nel mio sangue. Pronunciate queste parole, con uno scatto improvviso e bestiale balzò sui due bambini e li divorò entrambi. In fondo era pur sempre la figlia del Minotauro.
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