Tessa Virtue and Scott Moir skating their original dance at the 2007 Canadian National Championships and, with a different flower, at the 2007 World Championships. Their music was Luis Bacalov's Assassination Tango.
(Sources: 1 and 2)
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Soundtrack Le Grand Duel - Luis Bacalov
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GialloMusica presents: GialloMusica - Best of Italian Genre Cinema Sounds - Vol.53 In this episode you can find: Giorgio Carnini, La Batteria, Janko Nilovic, Blue Marvin Orchestra, Nico Fidenco and many more!!! Enjoy and Listen it! Stay Giallo!
https://www.mixcloud.com/GialloMusica/giallomusica-best-of-italian-genre-cinema-sounds-vol53/
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Luis Enríquez Bacalov | Seduzione diabolica | | La strega in amore (1966)
La strega in amore | 1966 | aka The Witch in Love
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3:37 PM EST February 6, 2024:
Luis Bacalov - The Grand Duel - "(Parte Prima)"
From the Soundtrack album Kill Bill Vol. 1
(September 23, 2003)
Last song scrobbled from iTunes at Last.fm
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fascinated and intrigued by the promise of italian prog rock, only to be stymied by the complete lack of access on any mainstream music platform
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ROBERTO FIA: IL NUOVO ALBUM
Il nuovo album di Roberto Fia - Ci lasceremo. Interprete di Django autore di Uno su mille e altri successi
torna alla canzone con un album di inediti d'autore e provini.
Da venerdì 28 aprile in rotazione radiofonica il singolo il videoclip
Interprete di Django autore di Uno su mille e altri successi torna alla canzone con un album di inediti d’autore e provini
Roberto Fia – Ci lasceremo
Fra le collaborazioni: Pasquale Panella, Alberto Testa, Gianni Belfiore e un inedito di Piero Ciampi.
L’aristocrazia di un certo modo di fare canzoni, rivive i fasti di quelle…
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I've been tagged by @skylarbee, @extra-omnes and @multistanasitsfinest to share 13 songs I've been listening to recently (thank you so much lovelies 💗)
1. Ransom - Miles Kane
2. You still believe in me - The Beach Boys
3. Ballad of a Thin Man - Bob Dylan
4. A Forest - The Cure
5. Time - Pink Floyd
6. Wuthering Heights - Kate Bush
7. I don't like you any more - Last Shadow Puppets
8. Highway song - System of a Down
9. Lo chiamavano king - Luis Bacalov, Edda dell' Orso
10. Roads - Portishead
11. Tranquility Base Hotel and Casino - Arctic Monkeys
12. Dyo - Stereo Nova *
13. Strange Colour Blue - Madrugada
I'm tagging @the-thing-about-life-is, @paperlovesadness , @blacktrickle, @bethatbethis, @28-destiel-505, @barmans-fault, @joshus-lobster and everyone else that wants to share (feel free to ignore if you don’t want to answer)
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January's jukebox!
1. Concerto Grosso Per I New Trolls — New Trolls, Luis Bacalov
2. Diakopes Sto Sarajevo — Magic De Spell
3. Scarlet — Doja Cat
4. Dynamo — Soda Stereo
5. New Trolls — New Trolls
6. Artaud — Pescado Rabioso
7. Clics Modernos — Charly García
8. Pavlos Sidiropoulos — Pavlos Sidiropoulos
9. Peliculas — La Máquina De Hacer Pájaros
10. Nada Personal — Soda Stereo
11. Heavy Weather — Weather Report
12. Poll — Lefkó/White
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Hey Mae,
I just have a quick question, I think you've read a few chapters of awcad. Would you have any song recs for the Widow? (Feel free just to delete this if you want to, and sorry for bothering you!)
Love, Flora🌷
Hi!!!! I am so excited to suggest some! Feel free to throw them away if they don't fit but these are ones, I think fit :D Some fit the overall vibe and some fit the characters themselves, like Ghosts of Mississippi I feel fits Sheriff!Manwe.
EDIT: OMG i was so excited that I completely missed the bit where you asked just for the widow, sorry! Most of these I think suit really well, I like Johnny dear, the beast, this year's love, daddy's lessons, whispering waltz (not really the lyrics just the vibe) and the gold the most for her. Hope that helps!!!
Elk River Blues- Rockridge Brothers (or the littlest birds- depends which version you like best)
Cowpoke - Colter Wall
The Beast- Odie Leigh
Wyoming - Benjamin Tod
The Lone Prairie - Sam Shackleton
Whispering Waltz - Sierra Ferrell (she is the reason I am obsessed with Elk River blues but she never recorded it, she sings it on YouTube, it's amazing)
Big River Ballad - Benjamin Tod
Pay No Rent - Turnpike Troubadours
This Year's Love- Maggie Antone
Daddy's Lessons - Maggie Antone
Back to You - Benjamin Dakota Rogers
Little Mountain Town - The Harbour Union
Ghosts of Mississipi - The Steeldrivers
(Ghost) Riders in the Sky- Marty Robbins
Django - Luis Bacalov (even the intrumental version is great for the overall vibes)
Wayfaring Stranger - Rockridge Brothers
The Gold - Phoebe Bridgers
Johnny Dear - Kassi Valazza
Johnny Boy's Bone - Colter wall (I'm obsessed with this song and your series together)
I hope you like them!!!! I have to binge the series now because I think I've missed some and I'm so excited to dive back in!!!!
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LAGGIU’ QUALCUNO MI AMA_MARIO MARTONE
Non so se Mario Martone scegliendo il titolo del film-documentario dedicato a Massimo Troisi, abbia voluto schermirsi, ma quel che è certo è che Massimo Troisi è ancora, a tuttotondo, nel cuore di molti, forse di tutti. In realtà Troisi non appartiene a tutti, appartiene ai figli di un’epoca precisa della nostra storia e, se posso permettermi, appartiene ad un certo mondo politico e culturale. Solo a fatica e, forzatamente, possiamo dire che appartenga a tutti. Troisi non è patrimonio di tutti e in quest’epoca di facili ecumenismi, Martone lo ha voluto sottolineare nel taglio dato al suo magnifico film-documentario, nei prossimi giorni nelle sale. Massimo Troisi non appartiene, prima di tutto , alla cultura di destra, ammesso che esista o sia mai esistita una cultura di destra. Troisi è stato un militante della sinistra, lo è stato da uomo e lo è stato da regista, tanto da non accettare la censura preventiva che la Rai gli aveva imposto prima di un suo intervento al Festival di Sanremo, rinunciando alla partecipazione. Ma Troisi non è ascrivibile, forse proprio perché militante di sinistra, alla pletora di artisti, o pseudo tali, che la retorica italiana arruola nelle fila degli amanti della “napoletanità”, quella più stucchevole e ipocrita. Per fortuna Napoli ha, e ha avuto, grandi intellettuali e grandi artisti, che sanno distinguere ciò che è deteriore per Napoli e tra questi possiamo certo annoverare Mario Martone, Pino Daniele, Paolo Sorrentino, tutti e tre protagonisti, insieme a Troisi del documentario. Martone ripercorre, senza troppi geroglifici intellettuali la carriera di Troisi e lo fa nel miglior modo possibile, quello cioè di non partire da un teorema dimostrato, ma di lasciare che il teorema, o meglio la sua soluzione, si riveli nel finale del film. Ne esce così un ritratto delicato, umano e professionale, del Troisi regista comico e di un suo esistenzialismo a posteriori, condito non dalla insopportabile “napoletanità”, ma da quella sapienza napoletana che è parte importante della cultura italiana; non per nulla, credo, lo stesso Martone in una delle più belle sequenza del film, legge alcune illuminanti pagine di Raffaele La Capria, anch’esso “napoletano non-allineato”. Preziosissime nel racconto filmico le testimonianze di chi con Troisi, ha intrattenuto rapporti umani e intellettuali a cominciare da Anna Pavignano, con la quale, oltre ad aver scritto molti film, ha intessuto una relazione sentimentale, per proseguire con i registi Paolo Sorrentino ed Ettore Scola, il critico Goffredo Fofi, lo sceneggiatore Giuseppe Bertolucci, lo scrittore Francesco Piccolo. Martone racconta e analizza i materiali in compagnia del montatore Jacopo Quadri e l’inizio del film non è lusinghiero e illuminante, per il confronto tra il Troisi regista e personaggio dei film che mette in scena, anche con una certa ritrosia, con il suo scettico e dubitativo alter-ego, e quell’Antoine Doinel che è tutt’uno con gran parte del cinema di un mostro sacro come François Truffaut. Stesse introspezioni (formidabili quelle allo specchio), stessa timidezza, stessa incapacità di vivere il reale e le relazioni interpersonali. Ma se in un mero gioco di rimandi formali i due personaggi si assomigliano, diverso è l’ambiente in cui Troisi-personaggio si trova a vivere ed operare. Ed è proprio qui che è salutare la rottura con il cliché del napoletano, sempre emigrante e mai viaggiatore, come dice una delle più famose battute di “Ricomincio da tre”. Passo passo arrivano tutti gli altri film e la collaborazione con Roberto Benigni nel surreale “Non ci resta che piangere”, per finire con lo struggente “Il postino” del 1994 diretto da Michael Radford e montato da Roberto Perpignani e che, tra l’altro, valse l’Oscar per la miglior colonna sonora a Luis Bacalov. Pochi giorni dopo la fine del film Massimo Troisi morì. Dire però che Troisi lasciò un vuoto incolmabile è dire una banalità, per fortuna (e per bravura), Martine non ne ha fatto un santino partenopeo. Da vedere.
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Storia Di Musica #227 - Osanna, Palepoli, 1973
In uno degli anni più belli della musica progressive, il 1973, da Napoli arriva un disco davvero straordinario, che con gli anni è stato considerato album simbolo della scena musicale europea. Nella geografia del prog, gli Osanna sono la voce di Napoli, in una sorta di “contrapposizione” tra quella di Milano della Premiata Forneria Marconi, alla Genova dei New Trolls, alla Roma del Banco Del Mutuo Soccorso o del Rovescio Della Medaglia. Alla fine del 1970 i componenti della prima formazione del gruppo Città Frontale, già Volti Di Pietra, Lino Vairetti (voce), Danilo Rustici (chitarra solista), Massimo Guarino (batteria) e Lello Brandi (basso) incontrano il talentuoso flautista e sassofonista Elio D'Anna, proveniente dagli Showmen di James Senese. Il gruppo deve rimpiazzare Gianni Leone in procinto di entrare nel Balletto di Bronzo, l’altra grande band napoletana del prog: nascono così gli Osanna. L’inizio è folgorante, con la storica partecipazione al Festival Di Caracalla (vinto insieme alla PFM e a Mia Martini) e una performance notevole al Festival Di Avanguardia E Nuove Proposte di Viareggio, che valgono al gruppo un contratto con la FONIT. Incidono quindi nel 1971 L’Uomo: il disco già segna un percorso, in quegli anni estremamente innovativo. Gli Osanna si distaccano dalla matrice anglosassone, soprattutto per quanto riguarda le chitarre, e propongono una musica prog venata di mediterraneo, dove persino le ritmiche hanno echi di tarantelle e musica popolare. A ciò si aggiunge presto la scelta di presentare le canzoni presentandosi sul palco con maschere, scenografie e movimenti presi dalla commedia dell’arte, con un grande impatto scenico che finirà per influenzare persino dei giganti: i Genesis fecero uno dei loro tour seguitissimi in Italia con gli Osanna in apertura dei concerti, tra il 1971 e il 1972, e Peter Gabriel prese spunto dalla loro estetica per le sue esibizioni post Selling England By The Pound. Il disco è un portento e mentre sono al lavoro per il successivo sono contattati da Luis Bacalov, nel 1972, che li coinvolge nella colonna sonora del film Milano Calibro 9 di Ferdinando Di Leo. Bacalov è reduce dal successo del Concerto Grosso con i New Trolls e vorrebbe ripetere l’esperimento di prog sinfonico con la band napoletana. Il risultato è raccolto nell’album Preludio, Tema, Variazione, Canzona (1972) con esiti contraddittori, anche con discreto successo di pubblico ma il gruppo non è troppo convinto del risultato e non propone nell’edizione di quell’anno del Festivalbar la canzone più nota di quel lavoro, Canzona. La band si concentra quindi sul successivo lavoro, che viene alla luce nel 1973. È un concept album, in pieno stile progressive, che racconta una città ideale, che rifugge dall'uomo "nuovo" descritto da Pier Paolo Pasolini: non a caso il titolo, Palepoli, è un sofisticato gioco di parole in omaggio a Napoli, Neapolis, ma con una prospettiva diversa, che si richiama ad un passato mitico dei tempi d’oro, Palepolis. Il disco è composto da soli tre brani, due lunghissime suite e un piccolo intermezzo. Oro Caldo apre l'album con le voci di un mercato, una taranta, rumori di cose che si spostano, di passi della gente per esplodere immediatamente in una ballata piena di contrappunti di fiati, ampie aperture che sanno di King Crimson per poi svilupparsi in un crescendo mozzafiato di hard blues, tra cavalcate strumentali, flauti, batterie fiammeggianti, un autentico capolavoro. Stanza Città si collega al movimento precedente aggiungendovi un break classicheggiante ed è un piccolo rifiatare che porta ad Animale Senza Respiro: stupenda, si sviluppa in dose massicce di free-jazz, momenti più hard rock, perfino una parte acustica che dopo un dolente momento di languidi suoni elettronici, con l’incedere di un basso sinistro, cambia in dissonante jazz-rock. Il brano è costruito con uno sviluppo melodico classico in ogni variazione ritmica: fuga, mutazione, riappropriazione. Nessuno in Italia, e pochi in Europa, garantivano una solidità strumentale così elevata, in un disco che come nessuno altro, almeno nella nostra penisola, si spingeva così tanto sul lato strumentale nella ricerca di intrecci stilistici (il passaggio verso i 12 minuti in Oro Caldo è paradigmatico in questo senso). A tutto questo si accompagnava una copertina stupenda e un secondo piano estetico del lavoro: infatti il disco fu accompagnato da una rappresentazione teatrale scritta in collaborazione con il drammaturgo e regista teatrale Tony Newiller, sull'evoluzione della cultura popolare napoletana nel tempo, spettacolo che poi supporterà la tournèe di presentazione dell'LP con Tonino Taiuti quale protagonista, durante il quale Palepoli fu portato in giro come spettacolo musical-teatrale insieme a ballerini e mimi, in un tour che li vide al fianco di Genesis (nuovamente) e che toccò letteralmente tutta Italia, con decine di date in posti che all’epoca non avevamo mai avuto un concerto rock (date in Basilicata, Calabria e Sicilia per dire). Palepoli rimane uno dei capolavori del prog europeo, per consistenza musicale, dell’idea di fondo, per l’ardita scelta di mischiare l’antico al moderno, in questo senso con un intento di proclama-appello alla pulizia morale ed urbana (ancora inascoltato). La band dopo il dispendioso tour, sia in termini psicofisici che economici, ha un periodo di pausa, dove i componenti fanno cose diverse (alcuni di loro curano la produzione di Melos dei Cervello, che era la band di Corrado Rustici, fratello di Danilo, in seguito braccio destro di Zucchero, la formazione di una session band chiamata Uno, la ripresa del marchio Città Frontale e altre cose) ma l’aria è cambiata e solo per obblighi contrattuali pubblicano nel 1974 Landscape Of Life, che non vale i precedenti. Si sciolgono nel 1978 dopo la pubblicazione di un disco funk-jazz, Suddance. Ritorneranno, come molti nomi del prog, negli anni 2000, con la riscoperta del movimento e di quelle bellezze, riproponendo anche cose interessanti (Taka Boom nel 2001 e un live registrato al Teatro Mediterraneo di Napoli) e far scoprire ai più curiosi qualcosa di davvero magico, come Palepoli, uno dei dischi più belli della storia del rock italiano.
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10:21 PM EDT October 8, 2022:
Luis Bacalov - The Grand Duel - "(Parte Prima)"
From the Soundtrack album Kill Bill Vol. 1
(September 23, 2003)
Last song scrobbled from iTunes at Last.fm
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70 tracks curated by Tarantino and used within his work
01-Nancy Sinatra - Bang Bang (My Baby Shot Me Down)
02-Harry Nilsson - Coconut
03-Issac Hayes - Run Fay Run
04-Luis Bacalov, Rocky Roberts - Django
05-Luis Bacalov, Edda dell'Orso - Lo Chiamavano King (His Name Is King)
06-Dusty Springfield - Son of a Preacher Man
07-Luis Bacalov - Summertime Killer - Ricatto Alla Malla
08-Jennifer Jason Leigh, Kurt Russell, Samuel L Jackson - "Major Warren Meet Daisy Domergue"
09-Chuck Berry - You Never Can Tell
10-Bernard Herrman - Twisted Nerve
11-Randy Crawford - Street Life
12-The Tornadoes - Bustin' Surfboards
13-Santa Esmeralda - Don't Let Me Be Misunderstood
14-T. Rex - Jeepster
15-Al Hirt - Green Hornet
16-Charlie Feather - Can't Hardly Stand It
17-Chris Isaak - Two Hearts
18-The Statler Brothers - Flowers On The wall
19-David Hess - Now You're All Alone
20-The Delfonics - Didn't I (Blow Your Mind This Time)
21-The Mavericks - Foolish Heart
22-Peggy Simms - Spooky
23-George Baker Selection - Little Green bag
24-Joe Tex - I Gotcha
25-Soundgarden - Outshined
26-Jerome Patrick Hoban - Jack Rabbit Slims Twist Contest
27-Johnny Cash - Tennessee Stud
28-Ennio Morricone - Overture (From The Hateful Eight)
29-Johnny Cash - Satisfied Mind
30-Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich - Hold Tight
31-The Lively Ones - Surf Rider
32-Buddy Guy - Mary Had A little Lamb
33-Tomoyasu Hotei – Battle Without Honor Or Humanity
34-ZZ Top - She's Just Killing Me
35-Dick Dale & His Del-Tones - Misirlou
36-Al Green - Let's Stay Together
37-The Brothers Johnson - Strawberry Letter 23
38-Joe Tex - The Love You Save (May Be Your Own)
39-Meiko Kaji - The Flower Of Carnage
40-Kim Circle – I Put A Spell On You
41-Malcolm McLaren - About Her
42-Roy Orbison, Alex Orbison, Chuck Turner - There Won't Be Many Coming Home
43-Elisa - Ancora Qui
44-Ricky Nelson - Lonesome Town
45-Ennio Morricone - The Surrender (La Resa)
46-Shivaree - Goodnight Moon
47-Urge Overkill – Girl, You'll Be A Woman Soon
48-Ann O'Day - Fever
49-David Bowie - Cat People (Putting Out Fire)
50-Smith - Baby It's You
51-The Robins - Since I First Met You
52-Jim Croce - I Got A Name
53-The Marketts - Out Of Limits
54-The White Stripes - Apple Blossom
55-Bill Whiters - Who Is He (And What Is He To You)
56-The Blasters - Dark Night
57-James Russo - Winged
58-Charlie Feathers - That Certain Female
59-The 5.6.7.8's - Woo Hoo
60-James Brown, 2Pac - Unchained (The Payback/Untouchable)
61-Stealers Wheel - Stuck In The Middle With You
62-Lole Y Manuel - Tu Mira (Edit)
63-Bloodstone - Natural High
64-Brother Dege - Too Old To Die Young
65-Nymphomania - I Want Your Body
66-Bobby Womack - Across 110th Street
67-Howard Blake - Veins Mallika Sous Le Dome Edais From Lakem
68-Kool & The Gang - Jungle Boogie
69-Robert Palmer - (Love Is) The Tender Trap
70-Pacific Gas & Electric - Staggolee
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