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#Enrico Valentini
ohneweiterebedeutung · 9 months
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umbriasud · 1 year
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Valentini e la Bardot, quando uno scoop diventa Storia
Brigitte Bardot a Piediluco, fotografata da Enrico Valentini Uno scoop giornalistico che diventa una mostra. Perché quello di Enrico Valentini, storico fotoreporter ternano, un maestro dell’immagine ma non solo, non fu soltanto un scoop. Giorni e giorni di appostamenti, tenacia, sprezzo di ogni difficoltà logistica, il “rischio” corso per aggirare il servizio di sicurezza, ma alla fine lui…
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movienized-com · 2 months
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Una sterminata domenica (2023)
Una sterminata domenica (2023) #AlainParroni #EnricoBassetti #ZackariDelmas #FedericaValentini #LarsRudolph Mehr auf:
An Endless SundayJahr: 2023 Genre: Drama Regie: Alain Parroni Hauptrollen: Enrico Bassetti, Zackari Delmas, Federica Valentini, Lars Rudolph … Filmbeschreibung: Brenda ist schwanger. Alex ist gerade 19 Jahre alt geworden und wird bald Vater. Kevin erobert die Stadt mit seinem Namen. Alle versuchen, ihre Spuren in der Welt zu hinterlassen. Immer miteinander verbunden, schwingen sie zwischen…
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musicwithoutborders · 9 months
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Roberto Valentini/Enrico Casularo · Andrea Coen, Sonata No. 5 in E Minor, Op. 12. IV. Allegro I Italian Flute Music of Early 18th Century (The Birth of Italian Transverse Flute Repertoire), 2020
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umbriajournal · 1 month
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Elezioni amministrative, a Gualdo Cattaneo, il centrodestra a sostegno di Enrico Valentini from Umbria Journal TV on Vimeo.
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Centrodestra ricandida Valentini sindaco Gualdo Cattaneo
Ancora una ricandidatura di un sindaco uscente nel centrodestra dell’Umbria. E’ quello di Gualdo Cattaneo Enrico Valentini.     “Dopo un primo mandato caratterizzato da trasparenza, legalità e dalla costruzione di solide fondamenta per un futuro sostenibile e certo, il sindaco e la sua squadra hanno deciso di continuare il loro impegno a favore dei cittadini di Gualdo Cattaneo” hanno spiegato in…
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giancarlonicoli · 3 months
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23 gen 2024 12:01
“UNO A CUI SQUILLA DI CONTINUO IL TELEFONO NON È POTENTE. IL POTERE, QUELLO VERO, NON VIENE MAI DISTURBATO” – SABINO CASSESE APRE LE VALVOLE, DALLA MORTE DI MATTEI AI CARABINIERI CHE AL TEMPO DELL'ENI PRESERO INFORMAZIONI SU DI LUI (“SCRISSERO CHE AVEVO IDEE COMUNISTE”) - GLI INCONTRI SEGRETI CON DAVIGO PER SCRIVERE LA FINANZIARIA NEL ’93 AL TEMPO DEL GOVERNO CIAMPI. “CESARE GERONZI CI MISE A DISPOSIZIONE UN UFFICIO DELLA BANCA DI ROMA IN VIA DEL CORSO” – LA CANDIDATURA AL QUIRINALE NEL 2022: “L’IDEA FU DI RENZI, SALVINI VENNE A CASA MIA PER…” -
«Uso una frase che mi aveva detto Guy Braibant, il più rispettato membro del Consiglio di Stato francese, un super mandarino che era stato capo di gabinetto di Fiterman quando i comunisti francesi erano nella coalizione di governo: le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano».
Tommaso Labate per il Corriere della Sera - Estratti
Professor Cassese, in un libro-intervista con Alessandra Sardoni, lei ha delineato le strutture del potere. Chi è stato il primo potente che ha incontrato?
«Enrico Mattei, conosciuto quando nel 1957, un anno dopo la laurea, andai a lavorare all’Eni».
Che ricordi ha della notte in cui morì Mattei?
«Fui tra i primissimi a sapere del disastro aereo. Mi avvisò quasi in tempo reale Stelio Valentini, un ragazzo di cui seguivo la tesi di laurea, che era figlio del capo di gabinetto del presidente del Consiglio Amintore Fanfani. Seppi tutto quasi in presa diretta: l’aereo di Mattei scomparso dai radar, poi dato per disperso, fino alla notizia della morte. Andai anche io all’Hotel Eden, vicino via Veneto, dove Mattei abitava quando stava a Roma; e ricordo come venne organizzato il convoglio speciale per portare a Milano i rappresentanti del governo e dell’azienda».
Come cambiava l’Italia con la morte di Mattei?
«Noi dell’Eni, come scrisse Marcello Colitti, perdevamo un padre. L’Italia perdeva l’uomo del futuro. Consideri che a mio avviso, pur essendo passati quasi diciotto anni dal 25 aprile, c’erano ancora dei fortissimi elementi di continuità col Ventennio».
Per esempio?
«Le racconto un episodio personale. Quando mi chiamarono all’Eni, un carabiniere si presentò nel mio palazzo a prendere informazioni su di me e chiese con discrezione al portiere dello stabile di che orientamento politico fossi. Nel rapporto finale c’era scritto che ero un uomo di sinistra, che pencolavo verso le idee del Partito comunista, ma che comunque ero “uno studioso, un bravo ragazzo”. Quindi, non una testa calda».
Secondo lei, Mattei fu ucciso?
«Non ho mai avuto elementi per dare una risposta certa a questa domanda. Le tesi dell’omicidio sono le stesse da sempre: che lo volessero morto gli americani, visto che aveva cambiato i rapporti tra i Paesi produttori di petrolio; che lo volesse morto un pezzo di Democrazia cristiana, visto che lui foraggiava la sinistra del partito; che lo volesse morto la mafia. A quest’ultima tesi è legata anche la scomparsa di Mauro de Mauro, il fratello del mio grande amico, e poi cognato, Tullio».
Il fascismo, in Italia, è un capitolo che può riaprirsi?
«No. È un capitolo chiuso».
Secondo molti, nel pezzo di Paese limitrofo alle idee di Fratelli d’Italia...
«Come le dicevo prima, il fascismo per certi aspetti è proseguito anche oltre la morte di Mussolini: la polizia politica ha proseguito il suo lavoro, la censura cinematografica è arrivata fino agli anni Sessanta, l’Iri è rimasto in vita fino all’ultimo decennio del secolo... Poi però la riforma agraria, la messa in funzione della Corte costituzionale, la nazionalizzazione elettrica, la riforma della scuola, la “pensione sociale”, lo Statuto dei lavoratori, l’arrivo del Servizio sanitario nazionale, ecco, tutto questo ha abbattuto quello che era rimasto del fascismo».
È vero che è stato vicinissimo dal diventare presidente della Repubblica?
«È vero che si è fatto e scritto il mio nome nel 2015 e nel 2022, che è diverso».
Come si vive nel condominio del totonomi?
«Credo che tutti quelli di cui si fanno i nomi nel momento in cui c’è da fare un governo o il nuovo presidente della Repubblica la vivano con distacco, anche perché quel mestiere è difficile e non sempre gradevole. Come se la circostanza di essere nominati ministri o eletti al Quirinale stia nel mondo delle cose possibili ma non di quelle probabili».
Nel governo Ciampi, 1993, la sua nomina a ministro fu possibile, probabile, infine reale.
«Ciampi mi telefonò per dirmi “penso a lei”, all’epoca ci davamo del lei, “come ministro della Funzione pubblica”. Ovviamente, aggiunse, “non glielo posso garantire finché non lo annuncio”».
Si era in piena Mani Pulite.
«Le racconto questa cosa: viste la dimensione delle malversazioni che emergevano via via dalle carte delle inchieste dei giudici milanesi, decidemmo di scorporare il costo della corruzione dal bilancio dello Stato e quindi di toglierlo dalla legge finanziaria. Serviva un lavoro preciso, fatto bene, che tra l’altro aveva iniziato anche l’ufficio studi della Banca d’Italia. D’accordo con Ciampi, presi contatto col pool di Milano e il dottor Davigo viene in gran segreto a Roma a lavorare sulle cifre con me. A Roma nessuno, a parte noi due e il presidente del Consiglio, sapeva di questi incontri. Anzi, solo un quarto, che mantenne il segreto».
Chi era?
«Cesare Geronzi, che ci mise a disposizione un ufficio della Banca di Roma in via del Corso. Io e Davigo lavorammo per un intero giorno, entrando separatamente in quel palazzo da due ingressi riservati.La finanziaria del 1993 la scrissi dopo quegli incontri».
A gennaio del 2022, in piena elezione del capo dello Stato, l’uomo che dava le carte, Matteo Salvini, venne a casa sua e mangiaste insieme un passato di verdure.
«Salvini venne per fare una verifica, per farmi un esame. Ma l’idea che io potessi andare al Quirinale era stata di Matteo Renzi. Infatti, la prima a interpellarmi in tal senso, prima dell’inizio delle votazioni, era stata Maria Elena Boschi».
Quando ci sono incontri di questo tipo, che cosa viene chiesto esplicitamente?
«La domanda è: “Sarebbe disponibile o indisponibile per...?”. Ma molte persone sono “sondate”, come è giusto».
Lei di solito che cosa risponde?
«Uso una frase che mi aveva detto Guy Braibant, il più rispettato membro del Consiglio di Stato francese, un super mandarino che era stato capo di gabinetto di Fiterman quando i comunisti francesi erano nella coalizione di governo: le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano».
Credette alla possibilità di diventare presidente della Repubblica?
«Nel 2015 scrissi un fondo per il Corriere in cui elencavo le caratteristiche per cui di solito si viene eletti al Colle. Sostanzialmente, bisogna essere stati presidenti di Camera o Senato, presidenti o vicepresidenti del Consiglio. Il motivo è semplicissimo: il Parlamento vota uno che conosce. Può immaginare quindi quale conclusione ne traessi a titolo personale».
Chi è stato il potente che ha meno fatto pesare il suo potere, di quelli che ha incontrato?
«Ciampi. Si metteva sempre un gradino sotto i suoi interlocutori, in una stanza non lo notavi neanche, poi finiva per prendere il meglio da tutti quelli che stavano accanto a lui. Era la coralità del potere. E poi, scusi, chi mai avrebbe potuto ambire a diventare capo del Servizio studi di Bankitalia, voluto da Menichella e Carli, partendo da una laurea in filologia e sbaragliando la concorrenza degli economisti?».
Craxi com’era?
«L’esatto contrario. Con Craxi in una stanza si vedeva solo Craxi, era o voleva essere il centro di tutti. Lo stesso può dirsi per Spadolini, in cui c’era anche quell’elemento di vanità tipico degli uomini di cultura».
Il potente più simpatico che ha conosciuto?
«Ciriaco De Mita, il potente che più di altri ha conservato e coltivato quell’elemento dubitativo e raziocinativo che è proprio dell’intellettuale».
(…)
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personal-reporter · 8 months
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Autunno 2023 con il Treno del Foliage tra Italia e Svizzera
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Dal 14 ottobre al 11 novembre a bordo dei treni della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, tra il Lago Maggiore e la Val d'Ossola, torna una delle esperienze turistiche autunnali più amate tra Italia e Svizzera per i passeggeri che ogni anno, grazie al biglietto speciale Treno del Foliage, salgono a bordo dei convogli della Ferrovia Vigezzina-Centovalli per riempirsi gli occhi degli incantevoli scenari autunnali che i treni attraversano dal 1923. Sono cento anni di storia per questa ferrovia alpina che unisce la Svizzera all'Italia grazie a 52 km di binari, inserita dalla Lonely Planet tra le dieci linee più spettacolari d'Europa e proprio nell'anno del centenario, festeggiato da SSIF e FART, le due società che gestiscono la tratta ferroviaria, il Treno del Foliage si conferma dunque tra le proposte della stagione più variopinta dell'anno. Lungo le curve dell'autunno il tragitto sarà una tavolozza di colori e sfumature nella tratta italiana, con partenza da Domodossola, sale fino alla valle dei pittori, la Valle Vigezzo, con il suo punto più alto nel borgo di Santa Maria Maggiore, poi i treni proseguono fino al confine e superato il valico, iniziano a scendere lentamente attraverso le Centovalli fino a raggiungere Locarno e la romantica sponda elvetica del Lago Maggiore. Tra ottobre e novembre i boschi attraversati dai treni bianchi e blu si infiammano di calde tonalità e rassicuranti sfumature, in un susseguirsi di gole profonde e incantevoli pianori di media montagna, incorniciati dalle cime imbiancate. In questo spettacolo naturale c’è il segreto del successo della proposta, nata nel 2016, che ha portato alla ribalta internazionale la Ferrovia Vigezzina-Centovalli, dove si sfila davanti allo spettacolo delle colline punteggiate di filari di vite giallo oro, ci si addentra nei boschi popolati da betulle e castagni, fino a raggiungere le faggete, alle quote più alte, dove la visione sui fianchi multicolori delle montagne riempie gli occhi di quella meraviglia naturale di un periodo limitatissimo dell'anno. Sarà possibile acquistare online – a partire da lunedì 18 settembre,  il biglietto speciale, valido uno o due giorni, per salire a bordo del Treno del Foliage dal 14 ottobre al 11 novembre, con la possibilità di effettuare una sola sosta intermedia per scoprire una delle località toccate dal tragitto ferroviario. Il viaggio potrà iniziare, a libera scelta, dalla piemontese Domodossola o la ticinese Locarno. Domodossola conserva nel suo centro storico gioielli architettonici e perle culturali nascoste tra le viuzze del cuore antico, come la splendida Piazza Mercato e i meravigliosi palazzi storici. Da non perdere la visita a Palazzo San Francesco, sede delle ricche dei Musei Civici, che ospita fino al 7 gennaio 2024 la mostra “l gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir.  Locarno è la stazione di arrivo per chi parte dall'Italia, affacciata sul Lago Maggiore, con  un incantevole lungolago, ma anche un nucleo storico ricco di scorci, a due passi dalla rinomata Piazza Grande, simbolo stesso della città e sede del Festival del Cinema. A pochi chilometri da Locarno c’è Ascona, perla dal fascino mediterraneo sul Lago Maggiore e raggiungibile da Locarno in bus. Da segnalare alcuni eventi in programma da Locarno, dove gli amanti dei sapori tipici non potranno perdersi la 24a edizione dell’Autunno Gastronomico del Lago Maggiore e Valli, in calendario fino al 24 ottobre. Nella tratta italiana, Santa Maria Maggiore organizza il 14 e 15 ottobre Fuori di Zucca, apprezzata manifestazione per scoprire il borgo Bandiera Arancione del TCI con decine di eventi autunnali e un gustoso mercatino a km0., oltre una visita alla rinnovata Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini, che ospita la mostra Enrico Cavalli (1849-1919) Tra la Francia di Monticelli e la Val Vigezzo di Fornara e Ciolina e l'esposizione temporanea Residenze d'artista. Per l iniziative volute per festeggiare i primi 100 anni della Ferrovia, spicca a Toceno, paese della valle dei pittori raggiungibile anche da Santa Maria Maggiore, lungo il percorso outdoor I paesaggi di Giovanni Battista Ciolina, la mostra Andrea Testore e Francesco Balli. Dall'idea al binario: come è nata la ferrovia dedicata alla nascita, nel 1923, della Vigezzina-Centovalli e a Malesco, nelle sale dell'ex Ospedale Trabucchi, oggi centro culturale, c’è la mostra fotografica VigezzinaCentoanni. La ferrovia ha numerose fermate tra Italia e Svizzera e il biglietto del Treno del Foliage prevede una sosta lungo il percorso di andata o ritorno, utile per visitare il Santuario della Madonna del Sangue di Re o i meravigliosi borghi di Malesco e Santa Maria Maggiore e, nella zona svizzera del percorso, le località di Intragna, con il campanile più alto del Ticino e il Museo regionale, e Verdasio, da cui partono due funivie per raggiungere comodamente le alte quote e ammirare i colori del foliage da un punto di osservazione privilegiato. I biglietti del Treno del Foliage saranno acquistabili su www.vigezzinacentovalli.com/foliage Read the full article
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lemagcinema · 8 months
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Una Sterminata Domenica d’Alain Parroni
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Un film de Alain Parroni Avec: Enrico Bassetti, Zackari Delmas, Federica Valentini, Lars Rudolph Brenda est enceinte. Ale compiuto vient d’avoir 19 ans et s’apprête à devenir père. Kevin remplit la ville de son nom. Chacun essaie de marquer le monde de son empreinte. Toujours liés les uns aux autres, ils bourdonnent entre la campagne côtière et la ville éternelle, tentant de résister à leur manière à l’inexorable avancée du temps et de la chaleur.
Retrouvez l'article complet ici https://lemagcinema.fr/festivals/internationalfestival/venise/venise2023/una-sterminata-domenica-dalain-parroni/
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ohneweiterebedeutung · 11 months
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1. FC Nürnberg: Heute ist #Weltblutspendetag! Blutspenden rettet Leben - helft mit, spendet Blut. Nächster Termin in #Nürnberg am 22.6.  http://0cn.de/blutspende-2206 #fcn I #missingtype I #blutspende I #erstwennsfehltfälltsauf I UnserClub
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umbriasud · 8 months
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Torreorsina celebra il concittadino Aurelio De Felice
Aurelio De Felice Dal 2 settembre al 10 settembre Torreorsina tornerà a celebrare uno dei grandi protagonisti del Novecento, nativo di questi ameni luoghi, con una settimana di eventi dedicati al grande pubblico. Presso la Chiesa di Sant’Antonio sarà visitabile una mostra fotografica con immagini provenienti dall’archivio di Enrico Valentini. Le giornate dedicate all’artista Aurelio De Felice,…
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matchlessfootball · 5 years
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hannobehrens · 5 years
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Enrico Valentini, Mikael Ishak and Patrick Erras of Nürnberg look on after the Bundesliga match between 1. FC Nürnberg and RB Leipzig at Max-Morlock-Stadion on March 02, 2019 in Nuremberg, Germany. 
(Photos by Sebastian Widmann/Bongarts/Getty Images)
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Presentato un libro sulla centrale di Gualdo Cattaneo
L’associazione nazionale seniores Enel Umbria ha illustrato, a Gualdo Cattaneo, un libro relativo alla storia della centrale. L’iniziativa si è svolta alla presenza del sindaco, Enrico Valentini, del presidente del centro sociale, Basilio Becchetti, del presidente Anse Toscana-Umbria, Enzo Severini e di Enrico Marchionni e dei tanti ex lavoratori Enel della miniera e della centrale “Vannucci” di…
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george-russell63 · 5 years
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March 10: TSG 1899 Hoffenheim vs 1. FC Nürnberg 
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personal-reporter · 8 months
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Una mostra su Enrico Cavalli a Santa Maria Maggiore
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Nel 2023 sono 145 anni dalla fondazione della Scuola di Belle Arti di Santa Maria Maggiore, l’unica ancora in attività sull’arco alpino italiano e, dopo due anni di interventi strutturali, di ampliamento del percorso espositivo e di ristrutturazione delle sale, la Fondazione Rossetti Valentini ha riaperto le porte di questo luogo così speciale, che fu luogo di sperimentazione e confronto con le correnti artistiche europee. In occasione della riapertura della Scuola la mostra Enrico Cavalli (1849-1919) Tra la Francia di Monticelli e la Val Vigezzo di Fornara e Ciolina, organizzata dalla stessa Fondazione Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini in collaborazione con il Comune di Santa Maria Maggiore, intende approfondire, fino al 26 novembre, per la prima volta l’attività artistica e didattica, ma anche la dimensione umana di Enrico Cavalli. La Scuola Rossetti Valentini, fondata nel 1868 dal pittore Gian Maria Rossetti Valentini per accogliere i ragazzi della valle all’arte del disegno e della composizione pittorica, ha dato spazio all’estro artistico di diversi importanti protagonisti dell’arte italiana tra Otto e Novecento. Guidati da Enrico Cavalli, molto amato e apprezzato, pittori come Giovanni Battista Ciolina, Carlo Fornara e Gian Maria Rastellini, Maurizio Borgnis e Lorenzo Peretti Junior, hanno ricevuto proprio a Santa Maria Maggiore le basi del disegno di figura e del ritratto. Figlio del pittore Carlo Giuseppe, Enrico Cavalli, visse la giovinezza e parte della maturità in Francia: a Grenoble, a Lione e a Parigi. Con lo scoppio della guerra franco-prussiana Cavalli si trasferì a Marsiglia, dove conobbe Adolphe Monticelli, poi nel 1881 fece ritorno a Santa Maria Maggiore, dove, fino al 1892, insegnò nella locale Scuola d’Arte voluta da Rossetti Valentini. La sua pittura è stata molto valorizzata negli anni Venti – Trenta con riconoscimenti di affermati critici e con acquisti da parte di collezionisti come Alfredo Giannoni, benefattore novarese della locale Galleria d’Arte Moderna, Gustavo Botta, Giacomo Jucker, l’onorevole Giacinto Gallina e altri. Questa esposizione in particolare mette n evidenza da un lato i legami di Cavalli con la Francia di François-Auguste Ravier e di Adolphe Monticelli, i cui insegnamenti in materia di luce e colore furono determinanti per la sua formazione, dall’altro le radici vigezzine, che hanno visto in Fornara e Ciolina due eredi e che hanno trasformato quel piccolo centro di montagna nella famosa Valle dei pittori, ma anche far comprendere come l’attività di Enrico fu sempre in dialogo con gli artisti del suo tempo, in particolare lombardi. Il percorso espositivo si apre con gli anni della formazione, quando agli insegnamenti del padre Carlo Giuseppe si sono aggiunte le suggestioni francesi di Monticelli, che gli hanno fatto scoprire la forza della luce e la bellezza della pennellata sciolta, come dimostrano i numerosi ritratti, il genere più insegnato nella Scuola. Si affronta poi il rapporto di Cavalli con la Scuola e quello, costruttivo e appagante, con gli allievi, a cui seppe trasmettere l’importanza della libertà creativa e la forza di un colore che sa catturare la luce e infine si arriva ai paesaggi marini, realizzati in Liguria e nel sud della Francia, quando Cavalli aveva lasciato l’insegnamento, e con i progetti decorativi e le vedute vigezzini. La mostra è inserita nel progetto Val Vigezzo. La valle dei pittori, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando in Luce – Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili per le persone che li abitano e i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile sociale che economico. Read the full article
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