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#Basilica di Santa Margherita
kafkasdiariies · 2 years
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Basilica di Santa Margherita, Genova, Liguria, Italia | Chiara V. Rustichelli
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minami-mad-fish · 4 months
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they don't know I'm madly in love with a pic.
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curiositasmundi · 2 months
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Il “25 Aprile” del Veneto impiega almeno tre giorni per arrivare. I giornali continuano a nascondere la verità: “I sovietici ricacciati in contrattacco”, titola il Gazzettino del 25. Cadono le bombe su Santa Maria di Sala, Chioggia e Pellestrina. Il giorno dopo spazio ai “riti per San Marco nella Basilica d’oro”. E al cinema Santa Margherita “Il perduto amore, grande film a colori”, commedia tedesca con l’italiana Germana Paolieri: lei ama lui ma sposa l’altro, quando il primo ritorna il marito la lascia libera, ma lei si accorge di amare il marito che intanto muore! Soltanto il 27 aprile s’incomincia a capire qualcosa, quando in prima pagina compare l’annuncio del Comando tedesco alla popolazione di Venezia: “Qualora i combattimenti attualmente in corso dovessero avvicinarsi alla città di Venezia, e il nemico non porterà la lotta in città e la popolazione si comporterà in maniera assolutamente tranquilla, le FF. AA. germaniche non svolgeranno alcuna azione bellica e non eseguiranno distruzioni”. Il 28 aprile si capisce tutto. Esce il numero straordinario “Fratelli d’Italia-Il Gazzettino” firmato dal Comitato di Liberazione Nazionale che “dichiara iniziata anche nella provincia di Venezia la insurrezione nazionale per la liberazione del Paese dal giogo degli invasori tedeschi e dei traditori fascisti”. Il giornale dà anche altre notizie sorprendenti: “Mussolini Farinacci Pavolini e Graziani sono stati arrestati dai Volontari della Libertà”. [...]
Il Gazzettino di Padova 25/4/15
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Padova 30/04/1945
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lamilanomagazine · 7 days
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Modena, torna la Notte di concerti con la Festa europea della musica
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Modena, torna la Notte di concerti con la Festa europea della musica Notte di concerti con la Festa europea della musica che torna anche a Modena venerdì 21 giugno riempiendo di note cortili, chiostri e parchi con esibizioni che spaziano dalla musica classica al jazz, dalla lirica al rock, dal pop al blues. Giunta alla trentesima edizione, la manifestazione è realizzata con il coordinamento del Centro Musica e dell'amministrazione comunale e grazie alla collaborazione con tantissime realtà culturali del territorio. Il primo appuntamento, alle 19.30, sarà in Cattedrale con un concerto per organo insieme alla Cappella musicale del Duomo nel quale sarà presentato in anteprima l'inno del Giubileo 2025, a cura dell'associazione Amici dell'Organo "J.S. Bach" in collaborazione con la Basilica Metropolitana, mentre la musica barocca di Antonio Vivaldi e Tomaso Albinoni, eseguita dall'Ensemble Seicento (a cura di Grandezze & Meraviglie) in "Serenata Veneziana" risuona nel cortile dei Musei del Duomo. Per la prima volta, dopo la riqualificazione del palazzo, la musica entra anche nei cortili dell'ex Ospedale estense: nel cortile dell'Acero, con il blues del quartetto Doctor Delta (a cura dell'associazione Muse) tra il sound del Mississippi e composizioni originali, e nel cortile dell'Orologio con il rock di "Clockwave", il concerto degli italiani New Candys e degli inglesi Ditz anticipato e seguito dal live dj set a cura degli allievi del corso di formazione Inside Live del Centro Musica. Il chiostro di Palazzo Santa Margherita ospiterà "Bach to Beatles", viaggio con la Corale Gazzotti nella musica vocale che accosta la tradizione colta alla musica più popolare (in collaborazione con Biblioteca Delfini e Fmav) mentre nel chiostro del complesso di Santa Chiara il coro Ildebrando Pizzetti dell'Università di Parma esegue "Languir me fais, ossia degli amor perduti" con brani di compositori cinquecenteschi, tra i quali anche Orazio Vecchi, che danno voce a passioni laceranti e amori impossibili (a cura di Gioventù musicale italiana). Musica classica nel chiostro di San Geminiano dove l'orchestra del conservatorio Vecchi Tonelli propone musiche di Mendelssohn e Beethoven. Canti della tradizione spiritual afroamericana e gospel nella chiesa di Santa Maria della Assi con il Serial Singers Gospel Choir in "What a Wonderful Night" mentre in piazza XX Settembre sarà protagonista il pop con "La notte delle cover" con gli artisti di San Luca Sound che interpreteranno i grandi successi internazionali della musica italiana. La musica riempirà anche i parchi cittadini: al parco Amendola con il duo Eulidia formato da Lucia Dall'Olio, voce e piano, e Grazia Cinquetti, voce e chitarre; al parco Ferrari il duo di Daniele Paganelli, voce, e Davide Mezzanotte, chitarra, in un percorso tra i classici del rock e del pop italiani e stranieri; al parco XXII Aprile con due appuntamenti nell'ambito di Altrosuono Festival del Teatro Comunale: venerdì 21 l'ensemble Atse Tewodros Project, collettivo di musicisti tradizionali italiani ed etiopi, presenta il suo secondo disco "Maqueda" dedicato alle figure femminili della storia e della mitologia etiopi, domenica 23 è di scena la band multiculturale Ayom con membri da Angola, Brasile, Grecia e Italia che propone "Sa.Li.Va", il nuovo disco, un viaggio emozionante e intimo sulle rotte della diaspora africana. Completano il programma gli appuntamenti al Teatro Tempio, con il concerto Anime libere di Vivaverba, e nel giardino interno dell'Archivio di Stato di Modena con lo spettacolo teatrale con musica dal vivo "Magie notturne. Storie im/possibili in Archivio". In occasione della Festa della Musica, a Palazzo dei Musei si possono visitare fino alle 23 lo spazio immersivo "Avia Pervia" e la mostra "Franco Fontana. Modena dentro". Tutti gli eventi, se non diversamente specificato, sono a ingresso libero e gratuito. Il programma completo è disponibile sul sito del Centro Musica di Modena (www.musicplus.it) e sui profili del Centro Musica su Facebook e Instagram.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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manenterosari · 1 month
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Questo Rosario da Combattimento® – realizzato in onore della Madonna della Medaglia Miracolosa – è assemblato a mano nel nostro laboratorio in Roma. La catena a palline* e tutti i componenti sono in acciaio inossidabile, un materiale ipoallergenico, estremamente durevole nel tempo, capace di resistere a ossidazione, corrosione e ruggine.
Questo rosario, infatti, è uno dei nostri prodotti religiosi 100% Acciaio Inox: non scolorirà mai e, avendo una circonferenza standard di 62 cm, può essere indossato come fosse una collana. (Nel dubbio, vi consigliamo di misurare la circonferenza della testa utilizzando uno spago o un metro da sarta. Guarda QUI come fare).
L’originale Rosario da Combattimento® è un prodotto esclusivo della MANENTE Rosari – Roma; si tratta della riproduzione esatta dei rosari che venivano distribuiti ai soldati americani durante la Prima Guerra Mondiale: rosari particolarmente leggeri e resistenti, realizzati impiegando una catena a palline di metallo. Nella simbologia che lo connota, tuttavia, questo rosario vuole anche richiamarsi al tema del “combattimento spirituale”. (QUI + info sui Rosari da Combattimento).
Analizzandolo nel particolare, vediamo che questo rosario è corredato dal Crocifisso del Perdono e da una bellissima Crociera della Medaglia Miracolosa:
• l Crocifisso del Perdono è un meraviglioso sacramentale della tradizione cattolica, che la MANENTE Rosari ha fatto realizzare in acciaio inossidabile 316L con iscrizioni in latino; un’esclusiva unica al mondo, un gioiello sacro ricco di profondi significati spirituali. Analizzandolo nel particolare, vediamo che nella parte frontale, in alto, è riportato il Titulus Crucis “IESUS NAZARENUS REX IUDÆORUM” (INRI), un’antica iscrizione che si rifà a quella conservata nella Basilica della Santa Croce di Gerusalemme in Roma, a significare la regalità di Cristo. Mentre nella parte posteriore troviamo l’immagine splendente del Sacro Cuore di Gesù circondata da due iscrizioni che ne richiamano l’infinita misericordia: “Ecce Cor quod tantum homines dilexit” (“Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini”, dalle visioni di S. Margherita Maria Alacoque), e “Pater dimitte illis” (“Padre perdona loro“, le parole di perdono pronunciate da Gesù sulla Croce nei confronti dei suoi carnefici – Lc 23,34). Sempre nella parte posteriore, ma in basso, troviamo il monogramma mariano più diffuso nell’ambito dell’arte sacra: l’Auspice Maria (A+M), letteralmente “Sotto la protezione di Maria”. Infine, poco sopra il monogramma è presente anche una stella, a rappresentare “Maria stella del mattino”, uno dei titoli con i quali viene chiamata la Madonna nelle litanie lauretane.
• la Crociera della Medaglia Miracolosa è anch’essa un prodotto esclusivo dalla MANENTE Rosari (2,5 cm di altezza e 2,5 mm di spessore); è realizzata in acciaio inox 316L e presenta una lavorazione di rifinitura completamente manuale; inoltre è fedele in ogni dettaglio al modello originale, secondo quanto rivelato dalla Madonna a Santa Caterina Labouré nelle apparizioni di Rue du Bac (Parigi).
Sia il crocifisso che la crociera sono degli autentici gioielli sacri. Fanno parte, infatti, della nostra linea di prodotti 100% MANENTE Rosari, articoli religiosi di eccellenza, unici al mondo, che si contraddistinguono per l’assoluta cura dei dettagli e l’esclusività del design.
Bella, essenziale, leggera e resistente, questa corona del rosario è uno strumento ideale per la recita quotidiana del Santo Rosario Mariano. Chi dovesse acquistarla la riceverà all’interno di una scatola di metallo completa di garanzia (vd. foto).
Per chi lo desiderasse, infine, selezionandola dal menu a tendina qui sotto, è possibile aggiungere una Medaglia di San Benedetto (Ø 2 cm – acciaio inox 316L). In caso di acquisto la medaglia verrà montata su un lato della crociera.
⇒ QUI porta-rosario in vera pelle “pieno fiore” ⇒ QUI per visualizzare questo rosario in altre varianti ⇒ QUI + informazioni sui Rosari da Combattimento
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personal-reporter · 1 year
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Anche Caorle vedrà passare il Giro d’Italia 2023
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Il Consorzio Caorle spiaggia – Consorzio Arenili di Caorle, che gestisce 25 comparti spiaggia nella città di Caorle, è pronto ad accogliere con varie iniziative la carovana del Giro d’Italia, che il 24 maggio arriverà in città alla fine della diciassettesima tappa, che prenderà il via da Pergine Valsugana. Sulla spiaggia di Levante, in corrispondenza dell’incrocio tra Lungomare Trieste e via Milano,  e a pochi passi da dove transiteranno i ciclisti impegnati nelle fasi finali,  sarà realizzata un’installazione con ombrelloni di colore rosa e striscioni, che formerà la scritta Caorle nella quale le lettere C ed E di Caorle saranno abbracciate  a due ruote di bicicletta. Un altro banner di ampie dimensioni sarà posizionato sulla spiaggia di Levante, in corrispondenza dell’intersezione tra Lungomare Trieste e via Torino per salutare il passaggio dei ciclisti impegnati nelle fasi finali della diciassettesima tappa del Giro 2023, dove sarà riportata la scritta Caorlespiaggia.it saluta il Giro d’Italia. In tutti i pennoni delle spiagge di Levante e Ponente che identificano i comparti spiaggia, il Consorzio Caorlespiaggia innalzerà bandiere rosa dedicate al Giro d’Italia con la scritta Giro d’Italia – Caorle Città di Tappa 24-05-2023  per coinvolgere nella manifestazione sportiva tutti i turisti che in quei giorni saranno nella località balneare. Inoltre l’Amministrazione Comunale di Caorle, in collaborazione con la Consulta dei Giovani, ha organizzato una serie di appuntamenti per celebrare il Giro d’Italia. Il primo evento è La Notte Rosa, prevista per la sera di sabato 20 maggio. Si comincerà alle 17 in Piazza Matteotti con l’esibizione delle ginnaste dell’Asd Le Rondinelle, poi al termine prenderà il via una biciclettata con dj-set itinerante, che sarà  sul trenino che girerà per le strade di Caorle, seguito dalla comitiva in bici dei partecipanti, vestiti in rosa per l’occasione. Alle 20.30 da Viale Santa Margherita partirà un’altra manifestazione musicale, ovvero il concerto itinerante della Funkasin Street Band, che con la sua musica animerà le vie del centro storico. Il secondo evento, intitolato Caorlè Giro è per  la sera di martedì 23 maggio, a partire dalle 19.30 dove, in piazza Papa Giovanni XXIII e in collaborazione con I Pescatori,  si terrà una vongolata accompagnata da Dj-set che proseguirà fino a tarda serata. A pochi passi dal confine del Friuli, Caorle racconta una storia al tempo stesso antica e moderna. La storia della città inizia sotto il dominio di Augusto, quando le popolazioni locali decisero di fondare una nuova colonia tra il porto di Falconara e Concordia Sagittaria, allora due dei poli più importanti per il commercio romano in terra veneta. Con la caduta dell’impero, il piccolo porto divenne un punto di riferimento per gli abitanti dell’entroterra, che nel VI secolo iniziarono a fortificarlo per difendersi dagli attacchi dei Goti e dei Longobardi. Essendo la cittadina diventata un’importante sede vescovile, nel XI secolo gli abitanti di Caorle iniziarono la costruzione della Cattedrale, dove si trovava una precedente basilica paleocristiana. Agli inizi del XII secolo Caorle divenne parte del Dogado della repubblica di Venezia, oltre ad avere un proprio governo guidato da un reggente locale. Dalla fine del Trecento, con il trasferimento di gran parte della nobiltà locale a Venezia, per la cittadina cominciò un lungo periodo di declino, che si aggravò nel 1379 dopo un saccheggio da parte dei rivali della Repubblica di Genova. Nel XVII secolo Caorle tornò a essere uno dei porti più importanti del Veneto, ma tutto questo fin con l’arrivo delle truppe di Napoleone e il trattato di Campoformio. Con gli Austriaci, nel 1818 la cittadina cessò di essere una sede vescovile e venne annessa al patriarcato di Venezia. Dopo essere diventata parte del Regno d’Italia, nel 1918 Caorle ebbe un ruolo importante nelle ultime offensive della prima guerra mondiale e nel 1944 rischiò di rimanere vittima di gravi bombardamenti da parte dell’esercito tedesco. Sicuramente una chiesa decisamente suggestiva per gli amanti della storia antica è il medievale Duomo, che conserva al suo interno una quattrocentesca Pala d’Oro, donata da Caterina Cornaro, regina di Cipro, mentre al suo fianco si erge un singolare campanile eretto alla fine del X secolo. Molto noto è anche il santuario della Madonna dell’Angelo, che secondo la leggenda fu la prima chiesa eretta a Caorle, oppure la chiesa della Madonna del Rosario di Pompei, edificata alla fine dell’Ottocento. Famosa è anche la chiesa di San Giovanni Battista, costruita negli anni Venti del Novecento, oppure la settecentesca chiesa della Resurrezione. Molte sono le zone che, tra queste la piazzetta medievale, cuore della città, le splendide spiagge, che si estendono per chilometri fino ad arrivare ai confini del Friuli, con suggestive scogliere aperte sull’Adriatico, la diga di Caorle, una passeggiata che protegge il vecchio villaggio di pescatori dall’inizio dell’Ottocento fino ad oggi, e il porto, che tra passato e presente sono da sempre il simbolo dell’attività economica del borgo. Read the full article
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studentessamatta · 2 years
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La bellissima chiesa di Santa Margherita in Cortona! One of my favorite churches in Italy! I tell the story of Santa Margarita in my novel Waking Isabella and my character Nora visits this church and it is a pivotal scene in the novel! (at Basilica di Santa Margherita) https://www.instagram.com/p/CfFVyvQv8iL/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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church-history · 3 years
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St. Maria Guadalupe Garcia Zavala
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Feast day: June 24th
Patronage: Nurses, Handmaids of Santa Margherita Maria and the Poor
Mother Maria Guadalupe Garcia Zavala was co-founder of the Congregation of the Handmaids of St. Margaret Mary Alacoque and the Poor, and was the first mother superior of the congregation. She was beautified by Pope John Paul II on April 25, 2004, and will be canonized on May 12, 2013.
Maria was born on April 27, 1878 in Zapopan, Jalisco, Mexico. Her father, Fortino, ran a religious goods store situated in front of the Basilica of Our Lady of Zapopan. She had a special devotion to the Lady and she made frequent prayers in the basilica.
As a young woman, she made plans to marry, however she ended these plans as she felt called to religious life.
She then pursued religious life and co-founded a new congregation on October 13, 1901, known as the Handmaids of St. Margret Mary Alacoque and the Poor. Maria spent most of her time serving as a nurse and as the Mother Superior General of the congregation.
The Congregation grew rapidly and served ever more people. However, she was also devoted to poverty, saying that only by being poor can one be with the poor. She sometimes begged for money on the street to help meet the needs of the Congregation and the patients they served.
The sisters of the Congregation also served in nearby parishes and teaching catechism.
During the Mexican Revolution, a time of great persecution for the Catholic Church which lasted from 1911 to 1936, Mother Maria hid priests and even the Archbishop of the Archdiocese of Guadalajara in her hospital, saving them from their enemies.
Maria led the Congregation as it grew to 11 foundations in Mexico. Since her death on June 24, 1963, the Congregation has grown to include 22 houses in five different countries, with the most in Mexico.
Zavala began to suffer from a severe illness since 1961 and she died from this on 24 June 1963 in Guadalajara. Her order now operates in nations such as Iceland and Peru. In 2005 there were 147 religious in 24 houses though this declined in 2015 with 112 women in 22 houses.
Maria was declared venerable on Pope John Paul II on July 1, 2000, and beautified on April 25, 2004. She was canonized by Pope Francis on May 12, 2013.
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fotopadova · 3 years
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Bella e senz’anima una città da salvare – La mia Venezia
di Gianni Berengo Gardin (testo raccolto da Andrea Plebe) dal settimanale Specchio
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                 Traghetto di Punta della Dogana, Venezia 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Si tratta di una scena molto veneziana, un servizio di traghetto da Punta della Dogana a San Marco, che ora non esiste più. Ci sono due vogatori che frenano, che stanno fermando la gondola, e una serie di personaggi dell’epoca, in piedi e seduti, che mi affascinavano molto.)
 Mi sono sempre sentito veneziano anche se purtroppo la città di oggi non appartiene più ai veneziani e, quando mi capita di tornarci, cosa che avviene comunque abbastanza spesso, sento una stretta al cuore.
A Venezia ho dedicato otto libri fotografici: il primo, “Venise des saisons” realizzato in poche settimane e pubblicato nel 1965 con testi di Giorgio Bassani e Mario Soldati, è stato molto importante per me, una tappa fondamentale nella mia carriera di fotografo. In quelle fotografie ho raccontato la Venezia di tutti i giorni, e poi Burano, Murano, Torcello: Venezia dei veneziani, con l’acqua alta, la pioggia e la neve, con le sue cerimonie e i bambini che giocano. Oggi sarebbe impensabile fotografarla così, forse soltanto durante la stagione morta, quando i turisti si diradano, oppure durante questa pandemia, quando è apparsa anche troppo deserta.
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                         Neve in Piazza San Marco, Venezia 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Questa fotografia è stata scattata dal Museo Correr, che ero andato a visitare. Era nevicato, e sul bianco della neve i colombi risaltavano di più. Volevo fotografare Piazza San Marco e la visita al Museo era in realtà una scusa per potermi affacciare dalla finestra. Poi ho avuto il colpo di fortuna della ragazza che è passata nella piazza, correndo, e ho scattato.)
Quando ero bambino, ricordo interminabili partite a calcio nella piazzetta dei Leoni, a fianco della Basilica di San Marco, che è chiusa su tre lati e quindi perfetta per il gioco: oggi non si possono più fare, occupata com’è dal turismo di massa. Non sappiamo quando l’emergenza sanitaria finirà, ma credo che dopo, gradualmente, torneremo alle abitudini che siamo stati costretti ad abbandonare nell’ultimo anno.
Dico sempre che sono nato per caso a Santa Margherita Ligure, perché è lì che mio padre Alberto, venezianissimo, incontrò mia madre Carmen, svizzera, che dirigeva l’Hotel Imperiale, un grande albergo di lusso. Lui era un vogatore della Canottieri Bucintoro ed era venuto in Liguria per partecipare a una gara: conobbe mia madre in albergo e scoccò il colpo di fulmine.
A Venezia, alla Giudecca, i miei nonni avevano una tintoria di pellame, poi hanno aperto un negozio di perle e di vetri di Murano, gestito da due delle sorelle di mio padre, Olga e Lina. I nonni abitavano dietro la bottega e la casa aveva un’altana, un terrazzino in legno, affacciato su San Marco, sul quale giocavo.
A Venezia ho passato le estati tra il 1939 e il 1941, andando a fare i bagni al Lido, e poi ci sono tornato a vivere con i miei genitori, nel Dopoguerra: lì ho frequentato il liceo scientifico Benedetti, in Fondamenta Santa Giustina a Castello, e soprattutto il Cinema Pasinetti e il Circolo Fotografico La Gondola, dove ho fatto tante conoscenze importanti.
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                                   Acqua alta a San Marco, 1960 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Questa fotografia della piazza l’ho scattata dall’alto, dalla Basilica di San Marco. Mi ero sistemato in mezzo ai cavalli. Ci ero salito apposta, perché immaginavo che con l’acqua alta si sarebbero potute verificare delle situazioni interessanti. Così quando ho visto quelle due persone, da sole, camminare nella piazza, è nato quello scatto.)
 Abbiamo abitato in Campo della Guerra, dietro la chiesa di San Zulian, fino a quando mi sono sposato e sono andato a vivere con Caterina al Lido, dove ho abitato fino al 1965 prima del trasferimento a Milano.
Per un certo periodo, prima di dedicarmi completamente alla fotografia, ho lavorato anch’io nel negozio di famiglia: il nome era scritto sull’insegna, a mosaico. Il mosaico è rimasto ma il nome non c’è più: al posto della bottega c’è un bar. Allora c’erano tre negozi di quel genere in tutta Venezia, mentre oggi sono migliaia; il nostro aveva goduto una certa notorietà, anche perché lo scrittore inglese Frederick Rolfe, più noto come Baron Corvo, aveva scritto in un suo libro che lì si trovavano le perline più belle di Venezia. La casa dei nonni, invece, con il tempo è diventata un albergo.
A Venezia non ho più parenti, ma per fortuna ho ancora amici e, quando mi è capitato di tornarci per realizzare il libro “La più gioconda veduta del mondo. Venezia dalla finestra” sono stato ospite di Renato Padoan, per vent’anni Sovraintendente ai Monumenti di Venezia, all’ultimo piano di Palazzo Erizzo Bollani sul Canal Grande. Lì aveva abitato nella prima metà del Cinquecento Pietro Aretino, che così aveva raccontato ciò che vedeva, la Pescheria, il Ponte di Rialto che allora era di legno, il Fondego dei Tedeschi.
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Venezia, il Lido,coppia, 1959 © Gianni Berengo Gardin/Contrasto
(Era una domenica piovosa, molto brutta. Mi è capitato di incontrare questa coppia di sposi, lui in bici, lei con il bambino sul passeggino accanto. Lui e lei sono separati, ciascuno guarda il mare per proprio conto. Mi è sembrato il simbolo di un matrimonio che, con il passare del tempo, non va più bene, anche se magari non era così per quella coppia.)
 Se oggi realizzassi un altro libro su Venezia, dovrei farlo sugli aspetti negativi del turismo di massa, che ha ucciso la città. Negli anni scorsi mi sono già impegnato per documentare l’invasione delle grandi navi e il loro impatto su Venezia. Oggi i negozi sono pieni di oggetti che arrivano dall’altra parte del mondo, di maschere che non sono una tradizione veneziana, di frotte di turisti, scaricati dai pullman, persone che “devono” venire a vedere Venezia, ma che non la amano. Abitavo in una città di 145 mila abitanti, ora sono ridotti a 40 mila e quando si vota difficilmente riescono a ottenere quello che vogliono, perché pesano molto di più i voti degli abitanti della terraferma. I veneziani che hanno una visione diversa non riescono purtroppo ad avere voce in capitolo sulle scelte che li riguardano.
Oggi vivo gran parte del mio tempo a Camogli, in una casa nel verde che guarda il mare e, pur amando ancora molto Venezia, so che non potrei più abitarci.
Però è indubbio il richiamo che la città continua ad esercitare: Venezia è di una bellezza unica e appunto piena di contraddizioni. Nel corso dei secoli ha affascinato scrittori, poeti e pittori, lì ho cominciato a fotografare, tra calli e campielli, spazi brulicanti di vita e angoli nascosti e silenziosi, e non posso sottrarmi al suo potere. Per questo invito chiunque voglia visitarla per prima cosa a rispettarla e a cercare di entrare in sintonia con la sua vera anima, quella che si stenta a vedere dietro la cortina del turismo mordi e fuggi. Venezia va rispettata, curata e amata per poter essere consegnata alle nuove generazioni: non possiamo sottrarre loro una simile bellezza.
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Il maestro del bianco e nero Gianni Berengo Gardin, nato a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930, è cresciuto e ha studiato a Venezia, la sua vera città d’origine. Inizia a dedicarsi alla fotografia negli anni ’50 del ‘900. Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato la società italiana del dopoguerra.
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photohabcom · 5 years
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Cortona, Basilica di Santa Margherita http://photohab.com/photo/48177493177/cortona-basilica-di-santa-margherita
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minervaslegacy-blog · 5 years
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A trip to... Firenze!
Hi everyone! Welcome to the first column of A trip to…! I’m very excited to start this column because I think traveling is one of the richest things we can enjoy in life. Getting involved in someone else’s culture and language, getting to know other ways of living that are different from ours is the highest form of knowledge.
And to start things off, and keeping with the theme of the rest of the articles I’ve written for this week, today we make a small journey to Firenze, or Florence, as most people know her. I’ve never been to Florence, sadly enough, at least physically. In my dreams, I’ve been there quite a lot, or maybe I just went once and never left. But since I hope to one day finally go there, I have a few things that I’m dying to see and I want to share them with you. So, let’s go to Firenze!
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I can only imagine what an experience it is to visit Florence and wonder at all the magnificent works of art build all over the city. A city that in itself is a work of art. Her real name is Firenze, and it's the capital of the Tuscan region (as you know, Italy is divided into twenty regions, and every single one of the as a sort of capital).
As most of you know, Florece has a very strong connection to art since the italian Rinascimentobut in the medieval had already a reputation for being an important center for finance and commercial trade. One of the most important banks of the medieval and Rinascimento times was born here, the Medici Bank ran by the Medici Family, one of the most important florentine mecenes patrons in history (I actually did the experience of researching “patrons” on google and Cosimo di Medici popped up).
I had to read a lot of old traveling journals, all of them to some city in Italy, to do a paper for one of my master’s courses. And I was amazed how every single author was amazed by this amazing city. Some of them called it the City of Flowers, some others called it the Italian Athens and it looks like a city frozen in time, in that period where you could see the importance of culture, art, philosophy. So, since I hope to one day to live there and never leave, I have a list of all the places I want to visit. Get ready!
Piazza del Duomo: Florence's Cathedral Santa Maria del Fiore, with the Duomo engineered by Bruneleschi, Crypta of Santa Reparata, Campanile di Giotto, Battistero di San Giovanni, Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore.
Galleria degli Uffizi, one of the most important italian museums with amazing works of art, mainly connected to the Renaissance
Galleria dell'Accademia, that houses the magnificent word of Michelangelo, the sculpture of David, but it also houses and incredible collection of paintings
Ponte Vecchio, an historical landmark where today you can find jewelry stores, art dealers, etc.
Piazza della Signoria, the place where the florentine republic was born and 'till this day is stll seen has a political center for the city. Here, I'm really excited to city the Palazzo Vecchio (also known as Palazzo della Signoria) e La logia dei Lanzi.
I also want to visit Piazza Santo Spirito, where there's the Basilica di Santo Spirito, also designed by Bruneleschi (I'm a big Bruneleschi fan!)
Now, this one is very important! I did my thesis on some painting of Beato Angelico, so of course I have to visit the Museo Nacionale di San Marco, so I can fianlly see those beautiful frescos right in front of me.
Basilica di San Lorenzo and the Medici Chapel, I'm not sure but I think it's one of the biggest churchs in all of Florence. Another commision offered to Bruneleschi, but he couldn't finish it before he died.
Chiesa di Santa Maria Novella, the first basilica and the main dominican church of the city.
Palazzo Medici, also known as Palazzo Medici Riccardi, was the former home of the Medici Family before they moved to the imponent Palazzo Pitti. Now it's a museum, and I really want to see it!
Another basilica of this amazing city, is Chiesa di San Miniato al Monte, designed by Michelozzo. It holds the magnificent Cappella del Cardinale del Portogallo, a gorgous funeral monument holded in memory of Jaime de Portugal.
Palazzo Pitti, a rennaissance palace that became the official residence for the Medici Family in 1549, when it was sold to the wife of Cosimo I de Medici. Other than the amazing works of art, it also holds the Boboli Gardens, a master piece in itself.
Museo Casa di Dante, na via Santa Margherita. Needs no explanation! As a fan of Dante, I'm dying to see the place where he lived before he was exiled.
Piazza Santa Trinita, another very important point of the city. In the middle, you can find the Colonna della Giustizia, an ancient-roman column, given by Pope Pius IV to Cosimo I de Medici.
As you can see, it's quite a list and I don't think it's all there. For an art historian, especialized in the italian rennaissance, Florence is the very definition of heaven. And that's why I think the moment I set foot on florentine floor, I'll never leave.
Have you ever been to Florence? What did you visit? Have any recommendations? Please use the ask box and let me know!
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stregadelcrepuscolo · 2 years
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#flowers #flowersphotography #pink #travelitaly (presso Basilica di Santa Margherita) https://www.instagram.com/p/CcaV2lJMCQd/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lamilanomagazine · 6 months
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"Immagina Messina": prosegue il calendario degli eventi natalizi in città e nei villaggi
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"Immagina Messina": prosegue il calendario degli eventi natalizi in città e nei villaggi Messina si appresta a concludere l'anno con uno spettacolare calendario di eventi, promosso dall'Amministrazione comunale proponendo una serie di appuntamenti per concludere il 2023 in maniera grandiosa. Tra i principali appuntamenti il 28 dicembre, il concerto dei "Pooh Amici X Sempre", alle ore 21, a piazza Duomo; e per la notte di S. Silvestro il 31 dicembre, a partire dalle 22, tanta musica con "The Good Fellas e Dj Set di Radio Italia con Dj Paoletta", sempre a piazza Duomo per salutare il nuovo anno. In dettaglio gli eventi che da oggi, martedì 26 dicembre a martedì 2 gennaio 2024 allieteranno il centro città: - 26 dicembre dalle 16.00 "Babbo Natale a Messina" lungo il viale San Martino; - 26 dicembre dalle ore 17.30 "Concerto Notti disiata" nella chiesa di S. Caterina Valverde, via Garibaldi; - 26 dicembre dalle ore 20.30 alle ore 24:00 "Rueda di Natale" a Piazza del Popolo; - 28 dicembre alle ore 9.00 "Deposizione della Corona" al Gran Camposanto; - 28 dicembre dalle ore 10.30 "Commemorazione delle Vittime" presso Piazza Immacolata Di Marmo; - 28 dicembre dalle ore 18.30 "Rappresentazione teatrale sul Terremoto" al Palacultura; - 28 dic embre dalle ore 18.30 "Parata del fuoco Incantato" sul viale San Martino; - 28 dicembre dalle ore 19.00 alle ore 21:00 "Il Canto Di Natale Nel Mondo" presso la Basilica di Sant'Antonio; - 29 dic embre dalle ore 17.00 "Progetto Suono Jazz Orchestra" al Palacultura; - 29 dicembre dalle ore 17.00 "Notte funesta. Commemorazione Anniversario del Terremoto del 1908" presso il Palacultura; - 29 dicembre dalle ore 17.30 "La Magica Banda Dei Babbo Natale" lungo il viale S. Martino; - 30 dicembre dalle ore 11.30 "Le avventure di Pinocchio" a Villa Sabin; - 30 dicembre dalle 18.30 "Magia di Natale con Band" lungo il viale San Martino. Inoltre, gli eventi nei Villaggi sempre da oggi, 26 dicembre 2023 al 2 gennaio 2024: - 26 dicembre dalle ore 18.00 "Il Natale dei sentimenti" nella Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e S. Pietro apostolo di Spartà; - 26 dicembre "Mercatini di Natale" a Curcuraci; - 26 dicembre dalle ore 18.00 alle ore 22.00 "Presepe Vivente" a Bordonaro; - 27 dicembre dalle ore 16.00 "Spettacolo di Danza" presso l'Oratorio della Gioia APS di Santa Margerita; - 27 dicembre dalle ore 18.30 "Il Natale dei sentimenti" nel salone parrocchiale della Chiesa Santa Maria della Chiesa – Santa Margherita Runci; - 27 dicembre dalle ore 17.30 "Tombolata e animazione" presso la sede A.T.S di Gesso; - 28 dic embre dalle ore 10.00 "Spettacolo di Danza" presso la Parrocchia Santa Maria di Gesù di Provinciale; - 28 dicembre dalle ore 15.30 "Un Ritiro in festa" al Centro polisportivo Giovanni XXIII - via Palermo; - 28 dicembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00 "Christmas village party" a Santo Stefano di Briga Marina; - 28 dicembre dalle ore 17.30 "Il Natale di Martin" nella chiesa San Michele Arcangelo; - 28 dicembre dalle ore 18.30 Concerto di Natale presso la Chiesa Santa Domenica di Tremestieri; - 28 - 29 - 30 dicembre dalla mattina "Laboratorio per bambini" presso Oltredanza - Rione Taormina; - 29 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Musicisti sul bus ATM con tappe Altolia, Giampilieri Superiore e GiampilieriMarina, Briga San Paolo, Pezzolo, Mili Marina, Mili San Marco, Mili San Pietro, Larderia inferiore; - 29 dic embre dalle ore 16.00 "Il Grande Gigante Gentile presso Oratorio Santa Maria della Speranza - Santo Stefano Medio; - 29 dicembre dalle ore 16.30 "Fai un salto, fanne un altro" Oltredanza - Rione Taormina; - 29 dic embre dalle ore 17.00 "2° Giro dei Presepi" per le vie del borgo di Mili San Pietro; - 29 dicembre dalle ore 17.00 "Villaggi in festa" a Minissale; - 29 dicembre dalle ore 18.00 alle ore 20.00 "Christmas village party" presso l'auditorium della Chiesa Immacolata di Contesse; - 29 dicembre dalle ore 18.00 "Esibizione dello zampognaro" presso la Parrocchia Santo Stefano Iuniore – Salice; - 29 dic embre dalle ore 18.30 "Il Natale dei sentimenti" nella chiesa di San Giovanni Battista di Larderia; - 29 dicembre dalle ore 19.00 "Concerto polifonico" presso la chiesa di San Domenico; - 29 dicembre alle ore 19.00 "Christmas in Peace" nella chiesa Parrocchiale S. Paolino di Mili Marina; - 29 dicembre dalle ore 19.30 "Musiche di E. Morricone" presso la Chiesa Santa Maria di Gesù di Ritiro; - 29 dicembre dalle ore 19.30 "Festa di Natale in Musica" presso la sede A.S.D. Massa S. Lucia Villaggio Massa Santa Lucia; - 29 e 30 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 17.00 Laboratorio teatrale presso Via Gaetano Alessi 2 – Mangialupi; - 30 dicembre dalle ore 16.30 "Banda dei Babbi Natale" presso la Chiesa S. Maria Annunziata di Cumia superiore; - 30 dicembre dalle ore 16.30 "Fai un salto, fanne un altro" presso Oltredanza - Rione Taormina; - 30 dicembre dalle ore 18.00 alle ore 22.00 "Presepe Vivente" di Bordonaro presso la Parrocchia S. Maria delle Grazie; - 30 dicembre dalle ore 18.00 "Esibizione dello zampognaro" presso la Parrocchia Santo Stefano Iuniore – Salice; - 30 dic embre dalle ore 18.00 "Esibizione della zampogna" nella Parrocchia San Giuseppe di Bisconte; - 30 dic embre alle ore 18.30 "Manuale di sopravvivenza per boomer" spettacolo teatrale per famiglie nella Piazza Pozzo di Giampilieri Superiore; - 30 dicembre dalle ore 19.00 "Musiche di E. Morricone" presso la Chiesa Santa Maria della Lettera di Torre Faro; - 30 dicembre dalle ore 19.30 "Musiche tradizionali" presso Giampilieri Marina; - 31 dic embre dalle ore 10.00 "Natale In Citta" presso la Chiesa di Santa Maria di Montalto di Orto Liuzzo; - 1 gennaio 2024 tombolata per tutti presso Curcuraci; - 2 gennaio alle ore18.00 "Il Natale dei sentimenti" a Giampilieri Superiore; - 2 gennaio alle ore 18.30 "La notte di Giufà" spettacolo teatrale per bambini presso la Piazza della Chiesa di Mili San Marco. Si ricordano infine, gli appuntamenti presenti per tutto il periodo Natalizio: - Autobus Itineranti ATM con Musica e Babbo Natale in giro nei villaggi e nel centro città; - Presepe meccanizzato in centro città presso Piazza Cairoli; - Mercatini di Natale a Piazza Cairoli; - Natale in Teatro al Teatro Vittorio Emanuele; - Le 4 ville incantate con le attività a cura della Messina Social City (Le luci di Natale a Villa Dante - Il Villaggio del Natale presso Villa Mazzini - Il Bosco Incantato presso Pineta Montepiselli - Il mondo delle fiabe presso Villa Sabin); - sino al 6 gennaio 2024 "Il borgo dei 100 presepi" presso il villaggio di Ganzirri; - 26 dicembre "Beer & food" a Piazza del Popolo, con musica, cibo e intrattenimento; - sino al 7 gennaio 2024 dalle ore 16.30 alle ore 20.00 "XVIII Mostra di Arte Presepiale" presso i Chiostri del Palazzo Arcivescovile; - sino al 7 gennaio "Natale con Gioia a Castanea - Presepe Vivente" con orari: 26 dicembre e 1-6-7 gennaio dalle ore 17:30 alle ore 19.30 e 27-29-30 dicembre e 2-4-5 gennaio dalle ore 18:30 alle ore 19.30. - Per il programma completo degli eventi si invita a guardare il sito e seguire la pagina Facebook Messina Città degli Eventi... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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touritalia · 2 years
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GIORNO 1: 13-11 SABATO MATTINA CATANIA– BARI
Sveglia alle 06.10 per partire alle 07.00 per Catania parcheggio. Arrivo alle 08.05 al park e alle 08.28 sono in fila al gate senza passare dal check in. Imbarco alle 09.25 e partenza alle 09.36 per Bari. A bordo, Ryanair, ha ripreso la sua routine: bevande e snack; profumi e gadget; lotterie. Atterraggio alle 10.21 (previsto 09.20-10.30). Dalle mie info cerco lo Shuttle Bus Tempesta Autoservizi che porta a Bari Stazione che però parte solo alle 11.30. (€4.00) Ne approfitto per carpire informazioni per Matera dall'autista. Arrivo alle 12.00 e in pochi passi sono già in hotel. Preso possesso della camera esco alle 12.35 per la prima visita di Bari con una mappa fornita dall'albergo e una copia A4 stampata prima di partire. Faccio giusto una sosta per pranzare con una Focaccia al Pomodorino (€1,00). Visto che sono vicino alla stazione parto proprio da li, da Piazza Aldo Moro e la sua bella fontana che si illumina di sera. Imbocco la pedonale Via Sparano che porta direttamente a Bari Vecchia. Passo Piazza Umberto I con l'omonima Statua. Da Via Principe Amedeo raggiungo il Teatro Petruzzelli “il quarto teatro più grande d'Italia. Costruito nel 1898 e inaugurato nel 1903, il teatro venne distrutto nel 1991 a causa di un incendio che divampò dopo lo spettacolo "Norma di Bellini" e i lavori di ricostruzione durarono fino al 2009, quando venne restituito alla città.” Passo dalla Banca d'Italia e da Corso Cavour per arrivare al Teatro Margherita “Questo teatro è stato costruito all'inizio XX secolo in onore della visita della Regina Margherita di Savoia a Bari. La sua particolarità è che si trova praticamente sul mare. Dopo circa 40 anni di inattività, il Teatro è stato ristrutturato e restituito all'uso della città. Il piano più alto è utilizzato per l'esposizione di mostre di interesse internazionale, soprattutto sull'arte contemporanea, mentre il piano al di sotto della platea è del Circolo della Vela di Bari.”  A Piazza del Ferrarese trovo altre info per Matera e Lecce presso l'Ufficio Informazione Turistiche. Proseguo da Via Venezia fino al Fortino di Sant'Antonio (chiuso). “Questo fortino fu costruito per scopi difensivi, serviva infatti per contrastare gli attacchi nemici. Oggi è un punto di ritrovo per i baresi, non che sede di numerosi eventi.”  Sempre Via Venezia mi porta a Santa Scolastica e Piazza S. Pietro passando dal retro della Basilica di S. Nicola. Da qui mi infilo nei vicoli di Bari Vecchia. Sosto ai Ruderi di Santa Maria del Buon Consiglio e arrivo tra strette stradine alla Basilica di San Nicola che visito insieme alla cripta e alle reliquie del santo. “La basilica è dedicata all'omonimo santo patrono della città, fu costruita tra il 1087 e il 1197 e ha uno stile architettonico tipico romano; ad oggi al suo interno è conservata la cripta con il corpo del santo . Secondo la leggenda, fu proprio lui a dare origine alla storia di Santa Claus, da noi conosciuto come Babbo Natale.”  Poco distante la Basilica Cattedrale Metropolitana di San Sabino con l'alta torre campanaria e la cappella a base rotonda “Questa basilica, in stile romanico-pugliese, sede vescovile dell'arcidiocesi cattolica di Bari, fu costruita intorno al XII e il XIII secolo per volere dell'arcivescovo Rainaldo sulle macerie del duomo bizantino.” Passo al Castello Svevo-Normanno con il suo fossato. “Questo castello è un'imponente fortezza che fu costruita nel 1131 per volere di Ruggero il Normanno. In parte distrutto nel 1156 dagli stessi Baresi, fu ricostruito nel 1223 sotto Federico II di Svevia.” Taglio per Via Francesco d'Assisi e passo da Palazzo Fizzarotti in stile eclettico; da Piazza Garibaldi fino al Palazzo di Giustizia con fontana e statua omonima. Torno indietro imboccando Corso Vittorio Emanuele II fino al Palazzo del Governo rosso e lungo e al Teatro Comunale Piccinni in rosa. Rientro per mezz'ora in hotel, alle 17.00, perché piove. Riesco e ceno con Orecchiette con Cime di Rapa (€9,00). A fine cena rifaccio un giro di Bari Vecchia entrando dal passaggio su Via Benedetto Petrono. Entro nella Cattedrale si San Savino e nella cripta, la Basilica di San Nicola illuminata e Piazza A. Moro con fontana notturna. Percorsi 8 km.
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VENERDÌ 08 OTTOBRE 2021 - SANTA PELAGIA DI ANTOCHIA Pelagia (Antiochia di Siria, III secolo – III secolo) è venerata come santa dalla Chiesa cattolica.. Secondo alcune fonti, fu un'attrice e prostituta che, convertitasi successivamente, condusse vita da penitente e morì da eremita presso Gerusalemme. La sua storia è molto simile a quella di santa Taide, e potrebbe trattarsi di due versioni dello stesso racconto. Secondo altre fonti, fu una vergine e martire, menzionata da san Giovanni Crisostomo e sant'Ambrogio. È possibile che siano esistite due diverse donne di nome Pelagia, entrambe vissute ad Antiochia, entrambe del III secolo ed entrambe venerate come sante. Il nome Pelagia ricorre con una certa frequenza nel Vicino Oriente dell'epoca; ci sono altre due sante di nome Pelagia che vissero più o meno nella stessa epoca, una a Tarso (ma forse era la stessa di una delle Pelagie di Antiochia) e l'altra a Nicopoli. Vissuta nel III secolo ad Antiochia di Siria, una delle metropoli del mondo antico, era soprannominata Margherita per la sua rara bellezza. Come si legge nella Vitae Sanctae Pelagiae meretricis[2] era famosa per essere “la prima delle attrici di Antiochia, ed era anche la prima delle danzatrici mimiche”, nonché famosa prostituta. Soleva attraversare la città “con molta appariscenza” preceduta e seguita da “grande corteo di servi e di serve". Era ricoperta di “oro e perle e pietre preziose” e, come una regina portava “una collana d'oro al collo”; “dello splendore, poi, della sua bellezza, non si sarebbero saziati tutti gli uomini di questo mondo.” Questo corteo, passando un giorno nei pressi di alcuni vescovi che stavano seduti davanti alla basilica del beato martire Giuliano, «... riempì tutta l'aria del profumo di muschio e della fragranza di tutti gli altri soavissimi aromi» che Pelagia spandeva. I prelati distolsero lo sguardo da lei; tutti salvo il beatissimo Nonno, il più anziano e santo tra i vescovi presenti, che «invece, rivolse lo sguardo verso di lei intensissimamente e a lungo, tanto che dopo che fu passata egli ancora la fissava e la guardava.» Poi disse ai vescovi seduti lì attorno: «Non vi rallegra una così grande bellezza?» (presso 安提约基雅) https://www.instagram.com/p/CUw6Qa7IZHB/?utm_medium=tumblr
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domenicosolimeno · 3 years
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Weekend a Firenze sulle tracce di Dante
Weekend a Firenze sulle tracce di Dante
Il Museo Nazionale del BargelloLa Basilica di Santa CroceIl Museo Casa di DanteLa Chiesa di Santa Margherita de’ CerchiIl Museo della Lingua ItalianaIl Battistero di San GiovanniI resti della Basilica di Santa ReparataLa Galleria degli UffiziPiazza della SignoriaLe Biblioteche Nazionale, Riccardiana e Mediceo-LaurenzianaDove dormireDove mangiare A settecento anni dalla morte del Poeta più famoso…
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