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#Andrea Fabozzi
marcogiovenale · 3 months
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andrea fabozzi sul 'manifesto', a proposito dei fatti di pisa e firenze
Andrea Fabozzi https://ilmanifesto.it/ «Trovandone condivisione» è una di quelle formule politiche zoppicanti nella sintassi ma efficaci nella sostanza destinate a essere ricordate a lungo. Il presidente della Repubblica l’ha inventata per sgretolare la linea del ministro di polizia Piantedosi, che ancora l’altro giorno difendeva i pestaggi di Pisa e Firenze, senza umiliarlo…
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timriva-blog · 4 months
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Lugares ya no comunes: Un alfabeto político que reconstruir
A modo de “Diccionario de fin de año”, el diario italiano il manifesto ofreció a sus lectores al concluir 2023 un suplemento dedicado a glosar la actualidad de algunos términos políticos cruciales cuyo sentido está en entredicho. Escrito por Andrea Fabozzi (*) Recordando la costumbre italiana de tirar trastos viejos por la ventana en Nochevieja, su director, Andrea Fabozzi, define el empeño como…
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lamilanomagazine · 4 months
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Rieti. L'atleta delle Fiamme Oro, Mattia Furlani, premiato personaggio dell'anno 2023
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Rieti. L'atleta delle Fiamme Oro, Mattia Furlani, premiato personaggio dell'anno 2023. L’atleta del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato - “Fiamme Oro” – Mattia Furlani è stato nominato “Personaggio dell’Anno 2023 RietiLife” per i suoi successi in ambito sportivo che lo hanno reso un vanto per la città di Rieti e per la Polizia di Stato. A fargli ottenere il riconoscimento, ideato e promosso dalla redazione della nota testata giornalistica reatina “RietiLife”, hanno contribuito i primati e le vittorie sportive che l’atleta delle Fiamme Oro, che si allena da anni presso il campo sportivo “Raoul Guidobaldi” e si è formato sportivamente con la “Atletica Studentesca di Rieti – Andrea Milardi”, ha ottenuto in campo mondiale. Mattia, nato a Marino (RM) nel 2005, dopo essersi dedicato, tra gli 8 e i 13 anni, soprattutto al basket, sua grande passione che condivide con altri campioni Fiamme Oro, quali Marcell Jacobs e Paolo Dal Molin, si è avvicinato all’atletica cimentandosi, soprattutto, nella corsa veloce e nel salto in alto. A soli 16 anni ha fatto già intravedere le sue strabilianti qualità, giungendo settimo nel salto in alto ai campionati europei under 20 e salendo agli onori della cronaca sportiva dal 2022, anno in cui vince un doppio titolo italiano under 18 nel salto in lungo e nel salto in alto ma, soprattutto, ai campionati europei under 18 di Gerusalemme quando sale due volte sul gradino più alto del podio ottenendo, in particolare nel salto in lungo, il record italiano under 18 con 8.04 metri, record già strappato in precedenza, con 7.87 metri, ad Andrew Howe. E’ proprio in quell’anno che Mattia decide di arruolarsi nella Polizia di Stato per vestire la maglia delle Fiamme Oro nel settore dell’Atletica Leggera, presso il Centro Sportivo Nazionale delle Fiamme Oro di Padova. Nel 2023, Mattia ha stabilito il record europeo under 20 al coperto nel salto in lungo con 7.99 metri e, all’aperto, è atterrato a 8.44, ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione. Più tardi salterà anche 8.24 metri con vento nella norma, strappando un altro record ad Andrew Howe, quello italiano juniores. Mattia può ritenersi un atleta predestinato, infatti, il padre di Mattia, Marcello, è stato saltatore in alto di altissimo livello (2.27 metri nel 1985), mentre la madre, Khaty, senegalese di nascita, una velocista di livello internazionale ed ora anche sua allenatrice. Ma non solo. La sorella maggiore di Mattia, Erika è una campionessa affermata delle Fiamme Oro nel salto in alto (nel 2013 vicecampionessa mondiale allieve e nel 2017 bronzo europeo under 23). Questa mattina, nella Sala “Filippo Palieri” della Questura di Rieti si è tenuta la cerimonia di premiazione, durante la quale il Direttore Responsabile di RietiLife, Emiliano Grillotti, ha consegnato all’atleta delle Fiamme Oro, alla presenza del Questore della Provincia di Rieti, Mauro Fabozzi, l’ambito riconoscimento. Il Questore, nel corso della cerimonia odierna, ha sottolineato con orgoglio come il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato “Fiamme Oro”, promuova l’attività sportiva a livello agonistico per accrescere il patrimonio sportivo nazionale e fornisca, tra l’altro, un positivo esempio da imitare per molti giovani che intendono fare dello sport una professione. Il Direttore di Rieti Life Emiliano Grillotti, nel ringraziare la Polizia di Stato ed il Questore della Provincia di Rieti, Mauro Fabozzi, per l’ospitalità e per aver preso parte all’importante cerimonia ufficiale ha dichiarato: “Mattia ha confermato Rieti nell’Olimpo dell’atletica e lo ha fatto da diciottenne, dando tanto, tutto, arrivando anche ai Mondiali a rappresentare l’Italia e Rieti. Come gli altri vincitori del “Personaggio dell’Anno”, ha contribuito alla crescita del Reatino e di diritto entra in un albo d’oro fatto di storie e di impegno. Grazie per ciò che hai fatto e complimenti Mattia! “Rietilife” e il gruppo “Smyle Comunicazione” monitorano tutto l’anno per decretare il vincitore di questo premio e il “poliziotto” Mattia Furlani è stata la risposta immediata alla nostra ricerca della figura che potesse mettere in risalto il nostro territorio”. Alla cerimonia erano anche presenti i genitori dell’atleta, che hanno ringraziato la città di Rieti e la Polizia di Stato per le opportunità di crescita sportiva offerte a Mattia e, in rappresentanza della “Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi”, Alberto Milardi, il quale, rimarcando l’elevato numero di atleti che hanno mosso i primi passi nell’atletica in questo capoluogo prima di transitare nei gruppi sportivi delle Forze dell’Ordine, ha ringraziato Mattia ed i suoi genitori per aver scelto Rieti come trampolino di lancio della sua carriera sportiva.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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ferrolano-blog · 7 months
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La masacre inminente que el mundo no ve... Mientras esperamos la inminente matanza en tierra, la matanza aérea que ya ocurrió parece relegada a un mero detalle. Pero más de 5.000 palestinos han muerto desde el comienzo del asedio, en su mayoría mujeres y niños... más de la mitad de la población de Gaza está ahora desplazada... Han abandonado sus hogares, que es muy poco probable que vuelvan a ver. Como nos ha recordado la ONU, la reubicación forzosa masiva también es un delito. Y es un crimen particularmente atroz en este caso, ya que en varias ocasiones las personas que fueron desplazadas hacia el sur con la promesa de corredores seguros fueron bombardeadas de todos modos. Tanto es así que volvieron a huir hacia el norte... según el “realismo” de quienes incitan a la ira de Israel, el concepto mismo de crimen, e incluso el concepto de derecho internacional, son ahora irrelevantes. Las Naciones Unidas y los tribunales internacionales ya no sirven de nada... todos hemos descubierto que si se deja de lado la diplomacia y se desecha la legalidad, lo único que queda es la barbarie de la violencia. Esto es lo que viene ocurriendo... nada justifica la matanza que Israel está llevando a cabo con impunidad: ni siquiera el ataque de Hamas, ni siquiera el hecho de que el marco del derecho internacional esté ahora fracturado en varios lugares... hay que detener a Israel, no en nombre de lo que ha sido, sino en nombre de lo que aún puede ser. O no habrá paz, nunca (Andrea Fabozzi, Il Manifesto)
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corallorosso · 3 years
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Vincere perdendo voti, perdere crescendo un po’ L’illusione ottica del trionfo del centrosinistra (come, in attesa di inventare un nuovo nome, continuiamo a chiamare il Pd più i suoi satelliti con o senza i 5 stelle) sparisce quando appaiono i voti assoluti. Perché se è vero che nelle elezioni con i sistemi maggioritari a uno o a due turni quello che importa è arrivare prima degli avversari, è anche vero che prima di gridare al cambio di fase, o al «crollo dei sovranisti» è sempre meglio fare i conti con i voti veri e non con le percentuali. Perché quando l’astensione cresce com’è successo questa volta, si può anche vincere indietreggiando. Il che può certo consolare, ma non dovrebbe rassicurare per il futuro. Per capire un po’ meglio come sono andate le elezioni comunali di domenica e lunedì, adesso che sono disponibili i voti assoluti, abbiamo preso come campione i primi dieci comuni per dimensione tra quelli che andavano al voto. Nell’ordine Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste, Ravenna, Rimini, Salerno e Latina, nell’insieme 5,8 milioni di elettori su 12,1 – cioè il 48% di tutti quelli chiamati alle urne. Abbiamo confrontato i voti raccolti oggi da cinque partiti – Pd, Fratelli d’Italia, Lega, M5S e Forza Italia – in questi comuni rispetto alle elezioni di cinque anni fa. In qualche caso non è stato possibile fare un confronto pieno: i 5 Stelle cinque anni fa erano presenti solo a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste; il Pd non c’era (e non c’è ancora, visto che comanda De Luca) a Salerno e la Lega non c’era a Napoli, Salerno e Latina. Con i voti assoluti si vede bene perché con un’affluenza bassa – nelle nostre città è andato a votare un elettore su due – si vince con le percentuali anche quando si perde nei numeri. Il Pd, generalmente riconosciuto come il vincitore, nelle nove più grandi città italiane (Salerno come detto l’abbiamo dovuta escludere) tra il 2016 e il 2021 ha perso oltre 123mila voti, cioè quasi il 20% di quei 628mila e passa che aveva nello stesso campione cinque anni fa. Al contrario Fratelli d’Italia (dieci città su dieci) è cresciuta di 147mila voti, cioè di quasi l’82%. Ma è cresciuta anche la Lega, la grande perdente, che ha guadagnato quasi 22mila voti, cioè il 14,8%. Un dato che gli analisti in generale ed Enrico Letta in particolare non dovrebbero trascurare in vista delle prossime elezioni politiche. E magari anche dei ballottaggi di Roma, Torino e Trieste dove, come si sa, anche chi si è astenuto al primo turno può decidere di votare. Nel centrodestra la grande emorragia di voti, com’era previsto, è quella che ha colpito Forza Italia che in cinque anni nelle dieci città campione ha perso oltre 106mila voti di lista, cioè più del 45% della sua base 2016. Ma il burrone più profondo l’hanno scavato i 5 Stelle, passati (nelle prime sei città) da 698mila voti a 187mila, che significa meno 73%. Avvicinando lo sguardo ai dati delle prime tre città, si scopre che il Pd ha perso tanti voti a Roma (38mila, cioè il 18% in presenza di un’astensione che è cresciuta dell’8,2%), molti anche a Napoli (3.800, cioè meno 8,8% in presenza di un’astensione che è cresciuta del 6,9%) ma ha guadagnato voti a Milano dove ha intercettato la corrente ascensionale di Sala (più 6.200 voti cioè più 4,2% malgrado un astensionismo dal 6,9%). I 5 Stelle hanno perso tantissimo, oltre il 70% dei voti di cinque anni fa, sia a Roma che a Milano e hanno perso assai meno, il 12,5%, a Napoli dove hanno corso in coalizione con il Pd. Fd’I è esplosa, raddoppiando e triplicando i voti sia a Milano che a Napoli, mentre a Roma è cresciuta assai meno, appena 31mila voti in più. Quasi gli stessi voti, 29mila, che ha guadagnato anche la Lega nella Capitale e in questo caso la crescita di Salvini, che partiva da una base assai più contenuta di quella dell’alleata-rivale, è addirittura del 90%. Non male per uno sconfitto. (...) Andrea Fabozzi, "Il Manifesto"
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Marco Gasparri è un calciatore italiano con un ruolo offensivo. Suona a Legnano ed è schierato principalmente come ala sinistra o destra, completando il reparto offensivo con i suoi colleghi Andrea Borghi, Riccardo Cocuzza, Antonio Fabozzi e Francesco Gobbi.
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orbiscomunication · 5 years
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Festeggiamenti San Giorgio Martire 2019: musica e divertimento in piazza Padre Paolo Manna
TRENTOLA DUCENTA. Divertimento, musica e piaceri per il palato ai “Festeggiamenti in onore di San Giorgio Martire”.
In piazza Padre Paolo Manna non mancheranno le risate con il comico Nino Orabona, pronto a regalare tanti sorrisi alla platea nella serata del 24 agosto. Sarà l'occasione giusta, poco dopo, per ascoltare, tra gli altri brani, il nuovo singolo “Ce stong je cu tte” di Franco d'Amore, che affronta le difficoltà di un amore che è finito e che si ritrova nell’abbraccio di chi è stato sempre presente. Stefania Lay, invece, con il suo “Chistu Nnammurato” è pronta a creare atmosfere magiche. Il video del suo ultimo singolo (Autore R.Riera) ha raggiunto oltre 2 milioni di visualizzazioni su YouTube, confermando un trend che la vede protagonista assoluta nel palcoscenico neomelodico femminile da diversi anni a questa parte. La bellissima voce di Andrea Sannino, o scugnizzo della musica napoletana, approderà a Trentola Ducenta nella serata del 27 agosto. “Andrè in tour 2019” sta ottenendo davvero un grande successo, lo stesso che nell’ultimo anno l’artista si è guadagnato entrando nel cuore di chi lo ascolta grazie a brani che stanno scrivendo la storia, oltre che spopolando sul web.  Il tutto accompagnato dalle luci incantevoli della ditta “Arte Lux” che farà da sfondo a tutti i giorni festeggiamenti. Un programma civile che rimarca la tradizione con lo spassoso “O’ Pal e Sapon” (giovedì 29 agosto), grazie al quale aitanti cittadini cercheranno di conquistare i premi posti in cima al palo. Sarà possibile anche godersi il paese di sera in compagnia ed in bicicletta con la quarta edizione di “Bici in città”. Dulcis in fundo, il 30 e 31 agosto l’attesissima seconda edizione de “Piazza Piazza” durante cui i presenti assaggeranno le specialità tipiche del territorio come, ad esempio, i gustosi panini salsiccia e friarielli e pizze appena sfornate. Il 1°settembre il cielo si illuminerà grazie ai fuochi pirotecnici. Pirotecnica Russo & Albano da Melito (NA), alle ore 20:00, in via Spierto, darà vita alla “Batteria Napoletana” mentre in via Dumas, mezz’ora più tardi, sarà tempo dello “Spettacolo pirotecnico”. La Pirotecnica Luigi Di Matteo da Sant’Antimo (NA) coinvolgerà, prima, alle 21:00, via Nunziale Sant’Antonio presso la scuola elementare, poi incanterà i presenti con il “Grande spettacolo piro-musicale” (organizzato dai signori Pasquale Castiello, Nicola Mangiarosa e Luciano Fabozzi), che avrà luogo nei pressi del distributore “Fabozzi”.
PROGRAMMA CIVILE - Venerdì 23 agosto, dalle ore 09.00 alle 13.00, è in programma la raccolta dei doni offerti al Santo per la vendita (lato Aversa), mentre dalle ore 16.00 alle 20.00 avverrà nel lato trentolese. Sabato 24 agosto è tempo di musica e comicità: dopo l’accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”, prenderà il sopravvento, alle ore 22.00, in Piazza P. Paolo Manna, il comico Nino Orabona, cui seguirà il concerto di Franco d'Amore e Stefania Lay. Lunedì 26 agosto, alle ore 20.00, saranno accese le luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. In Piazza Padre Paolo Manna si terrà l’asta degli oggetti raccolti e del quadro di S. Giorgio. Al termine la banda musicale accompagnerà l'acquirente del quadro fino alla sua abitazione. Martedì 27 agosto, alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. Alle ore 22.00, in Piazza P. Paolo Manna, concerto del cantautore Andrea Sannino con il suo “Andrè in Tour 2019”. Mercoledì 28 agosto, alle ore 18.00, nel campetto del P. I. M. E., giochi per tutti i bambini con gonfiabili, trampolieri, spettacoli di magia e degustazione di pop corn, zucchero filato e gelati di "Nice Point". Entrata da piazzetta E. De Filippo. Alle ore 20.00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. Giovedì 29 agosto, alle ore 20.00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux“. Alle 21.30, in Piazzetta E. De Filippo, la “II Edizione del palo della cuccagna”, il cosiddetto “Pal e sapon”. Dopo tanti anni, è stato reintrodotto un gioco popolare che ha visto intere generazioni divertirsi. I partecipanti, divisi in diverse squadre, devono aggiudicarsi i premi posti in cima al palo. La serata sarò organizzata nella proprietà di Giuseppe Pesce, nei pressi della piazzetta E. De Filippo. Le squadre devono iscriversi quanto prima, presso la sede del Comitato Festeggiamenti in Via Roma. Venerdì 30 agosto, alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. Alle ore 20:30, IV° Edizione di Bici in città. Itinerario: partenza piazza Padre Paolo Manna. Vie: Roma, San Giorgio, Unita d' Italia, nunziale S. Antonio, Perillo, Roma, Natale di Roma, Salvo d’Acquisto, Marco Polo, IV Novembre, Romaniello, Circumvallazione, Nuova Cottolengo, Perillo, piazzetta E. De Filippo. Nei giorni 30 e 31 agosto, in Piazza Padre Paolo Manna, avrà luogo la seconda edizione di “Pizza Piazza - Pizza&Food Made in Sud”. Una riscoperta delle specialità culinarie del territorio da ritrovare in una cucina dai mille sapori. Verranno infornate margherite, marinare, pizze fritte e pizze con la nutella. Ma il piacere per il palato non finisce qui: non mancheranno panini con salsiccia e melanzane oltre a ad un primo piatti davvero irresistibile, ovvero le orecchiette con salsiccia e provola. Non resta che assaggiare.
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paoloxl · 7 years
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Alla camera passa  la fiducia sul decreto che istituisce un diritto di serie B per i profughi che cercano la protezione internazionale, e colpisce i poveri, i marginali e le forme di dissenso Il decreto Minniti-Orlando entra definitivamente nell’ordinamento giuridico italiano. In 53 giorni da quando il ministro dell’interno e quello della giustizia hanno firmato il nuovo rito processuale riservato ai richiedenti asilo, che prevede un grado di giudizio in meno e riduce le garanzie in prima istanza -, e aggiunge la riapertura e moltiplicazione dei Cie (con un altro nome) per velocizzare le espulsioni – il parlamento ha detto sì. Questa mattina l’ultimo passaggio, ormai solo formale, alla camera. Una doppia fiducia nei due rami del parlamento che ha impedito ogni dibattito su una misura che è però epocale: l’Italia accede al principio che per una categoria di persone, i migranti che chiedono la protezione internazionale, è possibile prevedere un diritto speciale. Attenuato. Se ne occuperà la Corte costituzionale. Sono in dodici nell’aula di Montecitorio quando comincia la discussione sulla fiducia, compresi il presidente di turno dell’assemblea, una stenografa e il ministro Minniti. Il ministro se ne andrà quasi subito, sostituito da due sottosegretari a staffetta. Convintissimi solo i deputati che si pronunciano per il No. Tutti quelli a destra che avrebbero voluto misure ancora più drastiche. I 5 Stelle, secondo i quali «quando si parla di immigrazione, la verità è una sola: il nostro paese non riesce a fronteggiare questo fenomeno». E Sinistra italiana-Possibile, che giudica il decreto «uno spot che però introduce gravissimi precedenti nella nostra cultura e prassi giuridica». Assai meno convinti i sostenitori del provvedimento, almeno quelli non iscritti al Pd che parlano tutti di «fiducia sofferta», «a malincuore» e «metodo sbagliato», «confronto impossibile». Alla fine sarà la fiducia più magra alla camera del governo Gentiloni (lo stesso record negativo registrato nel passaggio al senato, due settimane fa). Appena 330 sì, quaranta voti sotto la maggioranza teorica. Eppure non è mancato il sostegno dei bersanian-dalemiani fuoriusciti dal Pd. E per questo si è diviso il nuovo gruppo Mdp-articolo 1. Gli ex Sel (i deputati che non hanno aderito a Sinistra italiana) hanno negato la fiducia non partecipando al voto, con qualche eccezione. Gli ex Pd, con qualche eccezione anche loro, hanno deciso di non negare l’appoggio al governo, spaventati dalla propaganda renziana che li presenta come una forza di inaffidabile opposizione. Si ritroveranno stamattina, nel giudizio sul merito del provvedimento – alla camera è previsto il doppio passaggio – dove tutti voteranno no. Salvo l’eccezione di chi non parteciperà al voto. «C’è un oggi e c’è un domani», ha detto (ieri) il deputato di Mdp Fossati parlando a nome del gruppo. Fuori discussione l’appoggio degli ex Pd a Gentiloni, e così in una riunione convocata subito dopo Bersani ha chiesto ai nuovi compagni di sinistra di non evidenziare troppo il loro dissenso. Quindici deputati ex Sel hanno così evitato di rispondere alla chiama per la fiducia, mentre due (Duranti e Sannicandro) non hanno rinunciato al loro no. Uno invece, Kronbichler, ha votato sì, come il resto dei componenti del gruppo, gli ex Pd, salvo Epifani e Formisano che non hanno risposto. In definitiva una spaccatura a metà. Nel frattempo Laura Boldrini, che con Pisapia anima la sinistra ponte tra Mdp e Pd, ha espresso riserve sul decreto, compatibilmente con il ruolo di presidente dell’aula. «Le associazioni temono che possa essere lesa la fruibilità del diritto di asilo – ha detto – in fase di applicazione bisognerà verificare». E poi ha aggiunto che «è giusto dire che l’accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione, ma mancando le risorse la frase di Minniti resta un principio senza seguito coerente». Il decreto in effetti prevede la creazione di sezioni specializzate in 26 tribunali per le cause sul diritto di asilo, ma senza costi aggiuntivi per l’assunzione di nuovi magistrati o cancellieri né per la formazione. Prevede stanziamenti invece per i voli di riaccompagnamento degli espulsi e l’assunzione di altri carabinieri per le sedi diplomatiche in Africa. (Andrea Fabozzi) «I decreti Minniti-Orlando sono incostituzionali». Ecco perché «A rischio di incostituzionalità». Il giudizio è praticamente unanime, in Piazza Montecitorio dove decine di associazioni e formazioni politiche si sono date appuntamento per contestare i decreti legge Minniti-Orlando, mentre i deputati in Aula votavano la fiducia. Entrambi – quello sull’immigrazione, che oggi verrà convertito in legge con l’ultimo voto della Camera, e quello sulla sicurezza urbana che è passato all’analisi del Senato – violano i principi stessi su cui fonda lo Stato italiano, secondo molti militanti delle organizzazioni che hanno aderito al sit-in, tra le quali Antigone, Arci, Asgi, Acli, Cgil, Cisl, Cnca, Fondazione Migrantes, Legambiente, Libera, Lunaria, Medici senza frontiere, Radicali italiani, Rifondazione comunista, Sant’Egidio e Sinistra Italiana. A cominciare dalla necessità e dall’urgenza che hanno motivato la forma dell’atto normativo. Ma di punti «deboli», costituzionalmente parlando, i provvedimenti di Minniti e Orlando ne hanno molti. Basti pensare al «Daspo urbano» applicato anche il 25 marzo scorso a Roma per fermare preventivamente alcuni manifestanti «per l’altra Europa» provenienti dalla Val Susa e dal Nord-est, «che viola l’art.21 sulla libertà di espressione del pensiero». O alla riforma dell’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato, resosi necessario, secondo il legislatore, a causa dell’intasamento di alcuni tribunali, quelli su cui insiste la competenza delle commissioni che vagliano le richieste di asilo. Per intenderci, nel Lazio tutti i ricorsi degli aspiranti asylanten gravano solo su quella decina di magistrati della Prima sezione del Tribunale di Roma. «Ma il ministro Orlando, invece di cambiare le competenze e distribuire sul territorio questo carico di lavoro, ha deciso di semplificare l’iter a scapito di molti diritti costituzionali», spiega l’avvocato Stefano Greco, della Casa dei diritti sociali. Andando nei particolari del «decreto immigrazione», il primo punto è la giurisdizionalizzazione del procedimento amministrativo davanti alle Commissioni (le cui sedute saranno d’ora in poi videoregistrate e i cui verbali saranno informatizzati) che, secondo il ministro Orlando, permette di evitare il secondo grado di giudizio nel caso di ricorso davanti a un giudice. «In questo modo, si viola l’articolo 111 secondo il quale “la giurisdizione si attua mediante il giusto processo” – spiega ancora l’avv. Greco – che vuol dire contraddittorio tra le parti, parità, e un giudice terzo e imparziale. Davanti alle commissioni invece il richiedente asilo è solo, senza un avvocato e posto dinanzi ad un dipendente del Ministero dell’Interno. In sostanza, si fa confusione tra i poteri dello Stato, sostituendo in questo caso quello giudiziario». Se c’è diniego, poi, si hanno solo 30 giorni per trovare un avvocato, preparare e depositare il ricorso. E, se in seconda istanza si vuole fare ricorso in Cassazione, per un giudizio di legittimità, il tutto va ripetuto, compresa la delega all’avvocato (norma particolare, si badi bene, applicata solo ai richiedenti asilo). Ma come si forma il giudizio del tribunale di primo (e unico) grado? «Prima il giudizio si formava anche con l’ausilio di prove e testimonianze, la cosiddetta “cognizione piena” – ricorda Greco – poi con l’ultimo governo Berlusconi, nei cui piani c’era la semplificazione che sta portando in porto Orlando, si è passati alla “cognizione sommaria”, ossia un processo sostanzialmente documentale ma che poteva essere trasformato, al bisogno, in rito “pieno”, arricchendo il dibattimento con testimoni e prove. Con questo decreto invece si va oltre: si applica l’art. 737 del Codice di procedura civile, quello usato per le cause senza contenzioso, dove non c’è udienza, non c’è dibattimento, non c’è comparizione delle parti. Il giudice può non incontrare mai né il richiedente asilo, né il suo avvocato: visiona la registrazione della commissione e decide. Ed è la prima volta che ciò avviene in Italia in materia di diritti fondamentali della persona». Eleonora Martini da il manifesto
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gdsradio7 · 5 years
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La risposta piccata di Conte al giornalista del Manifesto che gli chiede di rivendicare i tagli all’editoria
La risposta piccata di Conte al giornalista del Manifesto che gli chiede di rivendicare i tagli all’editoria
Ognuno dovrebbe assumersi le responsabilità di quello che fa. È questa la sostanza della domanda che il giornalista de Il Manifesto Andrea Fabozzi fa al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stuzzicandolo sui tagli all’editoria previsti dal governo giallo-verde. In modo particolare, il riferimento è ai finanziamenti per quelle cooperative che sono voce di una precisa organizzazione…
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ppierluigi · 7 years
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Sgambetto renziano, ma Orlando va avanti.
Sgambetto renziano, ma Orlando va avanti.
Andrea Fabozzi
«Questa legge è una bandierina per il ministro della giustizia, non posso votarla neanche con la fiducia». È assai raro sentire un relatore parlare così del provvedimento che ha seguito, ieri sera in aula al senato lo ha fatto Felice Casson. Scelto come relatore del disegno di legge di riforma del processo penale quando era nel Pd, è adesso nel gruppo dei democratici e…
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orbiscomunication · 5 years
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Festa San Giorgio Martire 2019: II edizione Pizza Piazza, “palo della cuccagna” e concerti di Andrea Sannino, Franco d’Amore e Stefania Lay
TRENTOLA DUCENTA. Viva San Giorgio Martire. A Trentola Ducenta torna l’appuntamento con i solenni festeggiamenti in onore del Santo Patrono che cominceranno il prossimo 18 agosto e perdureranno fino al 1° settembre. Un grande evento che si preannuncia ricco di momenti di condivisione, tradizione e profonda fede, così come vuole il “Comitato Festeggiamenti San giorgio Martire 2019”. Un gruppo che fa capo al presidente Enrico Russo, che ha lavorato a stretto contatto con l’amministratore parrocchiale Don Vincenzo Marino, che è composto dal segretario Federico De Mattia, dal tesoriere Nazario Tomeo, dal porta bandiera Alfonso De Cristofaro e da Giuseppe Cannavacciuolo, Nicola Russo, Raffaele Petrillo, Antonio Barbato, Nazzaro Cassandra, Domenico Buonincontri, Francesco Fabozzi e Luciano D'Alessandro.
PAROLA ALL’AMMINISTRATORE PARROCCHIALE - “Anche quest'anno la festa di San Giorgio costituisce uno degli appuntamenti più attesi dalla comunità ducentese, che si stringe attorno al proprio patrono per invocare la sua intercessione, ma soprattutto per rinsaldare la propria identità cristiana alla sequela di Cristo - afferma Don Vincenzo Marino -. E' quanto ha fatto il santo della Cappadocia che non ha anteposto nulla a Cristo, arrivando a dare la sua stessa vita pur di non tradire il messaggio evangelico. La fortezza di San Giorgio nell'affrontare le sue sue battaglie personali e contro il potere costituito di allora, non è solo una qualità della sua personalità umana, ma dono di Dio e del suo Santo Spirito. Egli ha sperimentato come la preghiera e l'ascolto della volontà di Dio rendono forti e permettono di affrontare le difficoltà della vita con fede e speranza, con quella certezza che se Dio è con noi, nessuno sarà contro di noi. Questo è indubbiamente uno dei più grandi insegnamenti di San Giorgio per i suoi devoti. Pertanto, ancora oggi, il suo esempio può aiutarci a rivedere il nostro cammino di fede, perché liberato da compromessi e da falsi devozionalismi, e possa ritrovare quella freschezza evangelica che spesso perdiamo. D'altra parte, l'annuale appuntamento della festa patronale ci spinge a guardare verso l'Alto, a rinnovare la nostra devozione, ad elevare la nostra preghiera, a dare nuovo impulso e nuovo slancio alla nostra fede, per ricordare qual è il traguardo del nostro pellegrinaggio terreno, ovvero la santità. A questo il Signore ci chiama e questo è quello che San Giorgio ci aiuta a ricordare sempre (Siate santi, perchè io, il Signore vostro Dio, sono santo. Lev 11,45). Per crescere nella santità e nel bene, sono indispensabili persone che con il loro esempio siano punti di riferimento, in particolare per i più giovani. E oggi c'è un bisogno grandissimo di persone del genere, che attraggono non per quello che hanno, ma per quello che sono, che siano modelli non per ciò che fanno di straordinario, ma per come vivono la vita di ogni giorno; uomini e donne costruttori di pace e di perdono, non seminatori di odio, di violenza e di invidia. Ma oggi, più che mai, c'è soprattutto bisogno di persone di fede: quella fede autentica e genuina che ci è stata tramandata, quella fede che è sempre stata alla base della festa popolare di San Giorgio considerato prima di tutto ‘uno di famiglia’. Quella fede nel Signore per la quale proprio il nostro Protettore e i Santi non hanno esitato un solo istante a donare la propria vita. Ci aiuti San Giorgio a riscoprire il vero senso della vita, il vero valore delle cose, il vero volto dei fratelli. Ci aiuti a crescere nella fede e nella santità. Ringrazio tutti i componenti del comitato per il loro impegno e dedizione. Auguro a tutti voi di vero cuore una Santa Festa”.
PROGRAMMA RELIGIOSO
Domenica 18 agosto è il giorno della grande apertura con la benedizione della cappella restaurata e l’intronizzazione del simulacro di San Giorgio Martire. Alle messe mattutine, seguirà, alle 17:00, l’arrivo della gran concerto bandistico "Città di Casaluce" in giro per le strade cittadine. Alle ore 18:00 sarà recitato il Santo Rosario, mentre alle 18:00 è prevista la Solenne Celebrazione Eucaristica e "Benedizione della cappella" di San Giorgio Martire da parte di Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Angelo Spinillo. I canti saranno animati dal-la schola cantorum polifonica "Jubilate Deo". Al termine, discesa della statua del santo Patrono dalla cappella e vestizione dei paramenti. Alle ore 19:00, breve processione con il simulacro di San Giorgio Martire. In piazza Padre Paolo Manna, il Commissario Prefettizio donerà le chiavi della città al santo patrono, reciterà la preghiera di affidamento e porgerà l'omaggio floreale al Santo Patrono. Subito dopo, alzata del pannetto, per annunciare l'inizio della festa, accompagnato dallo sparo dei fuochi. Al rientro solenne intronizzazione della statua per la venerazione dei fedeli.
Martedì 20 Agosto ricade il 2° Anniversario dell'arrivo a Ducenta del Braccio reliquiario di San Giorgio Martire. Nell'ambito della festa patronale, ci sarà una giornata dedicata al momento storico vissuto dai ducentesi il 20 Agosto 2017. In quell’occasione, infatti, dopo mesi di minuzioso restauro artistico della statua di S.Giorgio ritornata all'antico splendore, quest’ultima è tornata tra la sua gente. Con la statua sono ritornate anche le reliquie di San Giorgio Martire, trafugate all'inizio degli anni 80. Alle ore 18:30 è previsto il Santo Rosario, mentre alle ore 19:00 la S. Messa Solenne al cui termine avrà luogo la venerazione, coroncina e bacio della Reliquia. Alle ore 20:00, nel salone parrocchiale, videoproiezione dell'arrivo della reliquia e del restauro del Simulacro avvenuto nel 2017.
Il triduo è previsto per i giorni 21, 22 e 23 agosto. In ognuno dei tre giorni si terrà alle ore 19:00, dopo il S. Rosario Meditato, la Santa Messa presieduta da un parroco. Il primo giorno presiederà Don Roberto Caterino, Vicario Foraneo; il secondo Don Davide Sglavo; il terzo Don Luciano Di Caprio, parroco emerito. In ognuno dei casi, al termine recita della coroncina al santo Patrono. Sabato 24 Agosto, alle ore 17:00, Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Vincenzo Marino. Alle ore 17:30, invece, inizierà la prima parte della processione (lato Aversa) accompagnato dal gran concerto bandistico "Città di Casaluce”.
Il giorno principale dei festeggiamenti è il 25 agosto. Alle ore 08:00 sono in programma la Diana mattutina della Ditta "Pirotecnica Russo & Albano da Melito (NA)" e il suono festoso dei sacri bronzi annunceranno il giorno della festa. Alle ore 09:00, Santa Messa. Ore 10:00: In P.zza Padre Paolo Manna, la partenza del corteo con arrivo in Piazza Marconi per la deposizione della corona d'alloro al Monumento dei Caduti nei conflitti 1915-18 e 1940-45, con la partecipazione de Clero, delle Autorità Civili e Militari e di ogni membro della Società Civile. Saluto del Commissario Prefettizio. Il corteo sarà accompagnato dal Complesso Bandistico "Città di Casaluce”. Alle ore 11:00, Solenne Celebrazione Eucaristica. Ore 17:00: Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da don Vincenzo Micillo. Alle ore 17:30 comincerà la seconda parte della processione (lato Trentola) accompagnata dal Gran Concerto Bandistico "Città di Casaluce”. Ore 20:00: Accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux " Piazza Padre Paolo Manna —Asta degli oggetti raccolti. Ore 22:00: Grande spettacolo pirotecnico in piazza Padre Paolo Manna, organizzato dalla Ditta "Pirotecnica Russo & Albano da Melito (NA). Ore 22.30: grande spettacolo pirotecnico in piazzetta E. De Filippo. A conclusione, rientro del Santo patrono in chiesa.
Da Lunedì 26 a Sabato 31 Agosto si terranno, alle ore 18:30, recitazione del Santo Rosario e, alle ore 19:00, la Santa Messa. Domenica 1° settembre, in octava, alle ore 09:00  e 11:00, Santa Messa. Ore 17:00: Ritrovo in Parrocchia. Ore 17:30: Inizio della processione con il Santo Patrono, alla presenza dei gruppi parrocchiali fino al cimitero di Ducenta dove sarà celebrata la Santa Messa in suffragio di tutti i defunti della comunità. Itinerario: Chiesa, Vie: Roma, PI.M.E, Perdio, Nunziale S Antonio, Spierto, Cimitero. Al termine della santa messa, il simulacro di S.Giorgio, percorrerà le vie: Spierto, Gorgia, Ronza,P Volpe, Dumas, II° Volpe, Roma, Perdi°, Nunziale S. Antonio, Unità D'Italia, San Giorgio Martire, Chiesa. Ore 20:00: accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux" mentre in Via Spierto è prevista la "Batteria napoletana" della Pirotecnica Russo & Albano da Melito (NA). Alle ore 20:30, in Via Dumas (piazzetta) "Spettacolo pirotecnico" della Pirotecnica Russo & Albano da Melito (NA). Alle 21:00, in Via Nunziale S. Antonio, presso la scuola elementare, spettacolo pirotecnico Pirotecnica Luigi Di Matteo da S. Antimo (NA). Ore 21.30: Grande spettacolo piro-musicale eseguito dalla Pirotecnica Luigi Di Matteo da S. Antimo (NA), nei pressi del distributore "Fabozzi", organizzato dai signori Pasquale Castiello, Nicola Mangiarosa e Luciano Fabozzi. Al termine rientro in chiesa, bacio della reliquia e canto del Te Deum.
PROGRAMMA CIVILE
Venerdì 23 agosto, dalle ore 09:00-13:00, è in programma la raccolta dei doni offerti al Santo per la vendita (lato Aversa), mentre dalle ore 16:00 alle 20:00 avverrà nel lato trentolese. Sabato 24 agosto è tempo di musica e comicità: dopo l’accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”, prenderà il sopravvento, alle ore 22:00, in Piazza P. Paolo Manna, il comico Nino Orabona, cui seguirà il concerto di Franco d'Amore e Stefania Lay. Lunedì 26 Agosto, alle ore 20:00, saranno accese le luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. In Piazza Padre Paolo Manna si terrà l’asta degli oggetti raccolti e del quadro di S. Giorgio. Al termine la banda musicale accompagnerà l'acquirente del quadro fino alla sua abitazione.
Martedì 27 agosto, alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. Alle ore 22:00, in Piazza P. Paolo Manna, concerto del cantautore Andrea Sannino con il suo “Andrè in Tour 2019”.
Mercoledì 28 agosto, alle ore 18:00, nel campetto del P. I. M. E., giochi per tutti i bambini con gonfiabili, trampolieri, spettacoli di magia e degustazione di pop corn, zucchero filato e gelati di "Nice Point". Entrata da piazzetta E. De Filippo. Alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux “.
Giovedi 29 agosto, alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux“. Alle 21:30, in Piazzetta E. De Filippo, la “II Edizione del palo della cuccagna”, il cosiddetto “Pal e sapon”. Dopo tanti anni, è stato reintrodotto un gioco popolare che ha visto intere generazioni divertirsi. I partecipanti, divisi in diverse squadre, devono aggiudicarsi i premi posti in cima al palo. La serata sarò organizzata nella proprietà di Giuseppe Pesce, nei pressi della piazzetta E. De Filippo. Le squadre devono iscriversi quanto prima, presso la sede del Comitato Festeggiamenti in Via Roma.
Venerdi 30 agosto, alle ore 20:00, accensione delle luminarie artistiche a cura della ditta "Arte Lux”. Alle ore 20:30, IV° Edizione di Bici in città. Itinerario: partenza piazza Padre Paolo Manna. Vie: Roma, San Giorgio, Unita d' Italia, nunziale S. Antonio, Perillo, Roma, Natale di Roma, Salvo d’Acquisto, Marco Polo, IV Novembre, Romaniello, Circumvallazione, Nuova Cottolengo, Perillo, piazzetta E. De Filippo.
Nei giorni 30 e 31 agosto, in Piazza Padre Paolo Manna, avrà luogo la seconda edizione di “Pizza Piazza - Pizza&Food Made in Sud”. Una riscoperta delle specialità culinarie del territorio da ritrovare in una cucina dai mille sapori. Verranno infornate margherite, marinare, pizze fritte e pizze con la nutella. Ma il piacere per il palato non finisce qui: non mancheranno panini con salsiccia e melanzane oltre a ad un primo piatti davvero irresistibile, ovvero le orecchiette con salsiccia e provola. Non resta che assaggiare.
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Marco Gasparri è un calciatore italiano con un ruolo offensivo. Suona a Legnano ed è schierato principalmente come ala sinistra o destra, completando il reparto offensivo con i suoi colleghi Andrea Borghi, Riccardo Cocuzza, Antonio Fabozzi e Francesco Gobbi.
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Marco Gasparri è un calciatore italiano con un ruolo offensivo. Suona a Legnano ed è schierato principalmente come ala sinistra o destra, completando il reparto offensivo con i suoi colleghi Andrea Borghi, Riccardo Cocuzza, Antonio Fabozzi e Francesco Gobbi.
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paoloxl · 7 years
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Il reato entra nel codice, ma la legge è debole. La camera approva definitivamente un testo che annacqua i principi della Convenzione Onu e sarà difficile da applicare Meno di duecento voti favorevoli (198), vale a dire meno di un terzo della camera dei deputati, sono bastati ieri sera a far entrare con trent’anni di ritardo il reato di tortura nel codice penale italiano. La ragione di tanto scarso entusiasmo è che la legge delude quasi tutte le attese, tanto da essere stata criticata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, dal Consiglio d’Europa, da una lunga schiera di giuristi e persino dai magistrati che hanno portato in tribunale le forze dell’ordine per le violenze del G8 di Genova. La «informe creatura giuridica» approvata ieri (secondo la definizione di uno dei tanti appelli al parlamento perché correggesse la legge, tutti inascoltati) secondo i giudici genovesi non sarebbe stata applicabile neanche alla «macelleria messicana» della scuola Diaz. Di fronte a un testo del genere, frutto di successivi compromessi al ribasso voluti dal Pd, soprattutto nell’ultimo passaggio al senato durato due anni, i sostenitori dell’introduzione del reato di tortura fuori dal parlamento si sono divisi tra chi apprezza comunque il passo in avanti (Amnesty Italia) e chi lo ritiene al contrario un passo falso, controproducente (A buon diritto, associazione Cucchi, comitato verità e giustizia per Genova). In parlamento ha votato a favore praticamente solo il Pd (gli alfaniani di Ap in teoria erano della partita, ma si sono presentati solo in 4 su 24); i democratici hanno registrato comunque il 40% di assenze. Segno di un forte malcontento, espresso giorni fa in un’intervista dal presidente del partito Orfini – «legge inutile, meglio non approvarla» – e in aula solo dalla deputata Giuditta Pini. Si sono astenuti i 5 Stelle, che tendono a vedere il bicchiere mezzo pieno, e infatti al senato sull’identico testo avevano votato a favore, Mdp che parla di «legge debole», i centristi di maggioranza del gruppo Civici e innovatori e anche Sinistra italiana che è assai più critica: «Abbiamo confezionato il reato impossibile per il retropensiero di alcuni che in questi tempi di terrorismo un po’ di tortura possa tornare utile», ha detto il deputato Daniele Farina. Mentre è noto che il senatore del Pd Luigi Manconi, che ha presentato il progetto di legge originario nel primo giorno della legislatura, ha parlato di un provvedimento «completamente stravolto». Contraria tutta la destra, che vede nella legge una minaccia alla libertà di azione delle forze di polizia. Con argomenti come quelli del «fratello d’Italia» Cirielli: «Il poliziotto che di fronte a uno stupratore o a un autonomo perde la pazienza e lascia partire qualche schiaffo o qualche calcio rischia più dei delinquenti». Difficile però che si possa applicare a casi del genere – «meno di un occhio pesto», per citare sempre Cirielli – il reato di tortura. Perché così com’è stato approvato definitivamente ieri non è più un reato proprio del pubblico ufficiale ma un «delitto comune» che può essere compiuto da chiunque si trovi nelle condizioni di esercitare «vigilanza, controllo, cura o assistenza» nei confronti della vittima. È forse la peggiore novità imposta nel passaggio in senato, rispetto al testo già approvato dalla camera nel 2015. Le altre, tutte negative, sono la previsione che le violenze e le minacce debbano essere «gravi» (un po’ come dovevano essere «particolarmente efferate» le sevizie escluse dall’amnistia del ’46) «ovvero agendo con crudeltà», una circostanza difficile da dimostrare per i pm. Perché si verifichi tortura è adesso richiesto che siano commesse «più condotte», sembrerebbe cioè non bastare un singolo episodio e neanche un episodio reiterato della stessa natura. L’azione del pubblico ufficiale è adesso sempre giustificata «nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall’esecuzione di legittime misure limitative di diritti». Infine è necessario che l’azione del torturatore cagioni sulla vittima «un verificabile trauma psichico», sempre difficile da provare soprattutto a distanza dai fatti (quando in genere si arriva al processo). Le pene sono alte, al massimo dieci anni aumentati a dodici nel caso in cui l’autore sia un pubblico ufficiale, ma la prescrizione non è del tutto scongiurata. Mentre è addirittura prevista la pena fissa, solo massima, di trent’anni e dell’ergastolo nel caso in cui dalla tortura derivi la morte, accidentale o intenzionale. «Tutti questi requisiti rendono difficile l’applicazione della nuova norma», ha spiegato il presidente della prima commissione, il centrista Mazziotti. D’altra parte nella legge è rimasto il divieto di espulsione dello straniero quando ci sono fondati motivi di ritenere che rischi di essere torturato, anche sulla base delle violazioni sistematiche dei diritti umani nel suo stato di origine. Ma 33 anni dopo la Convenzione dell’Onu e 29 anni dopo la legge italiana che la recepiva (al governo c’era Ciricaco De Mita), il nostro paese per adottare il reato di tortura ha avuto bisogno di snaturarlo. (Andrea Fabozzi da il manifesto) Ai microfoni di Radio Onda d’Urto il presidente della Commissione Diritti Umani,Luigi Manconi, primo firmatario del ddl originale, poi totalmente stravolto e disconosciuto dallo stesso Manconi. Ascolta o Scarica. Un ulteriore commento con Lorenzo Guadagnucci, giornalista e fondatore del comitato verità e giustizia per Genova. Ascolta o Scarica. ***************** Non basta che sia nel codice In Italia da oggi la tortura è reato. C’è voluto un dibattito parlamentare lungo quasi trent’anni per produrre una legge definita di compromesso dal deputato del Pd Franco Vazio, relatore del provvedimento. Ma si può accettare o siglare un compromesso su un crimine contro l’umanità? Il dibattito parlamentare è stato per lunghi tratti triste, incolto, illiberale, ricco di opposizioni pretestuose. Nel nome delle mani libere delle forze dell’ordine si è cercato di renderle immuni da responsabilità. Governi di destra e di sinistra hanno in passato detto no alla tortura. Oggi c’è un reato ad hoc. Retroguardie culturali hanno condizionato il dibattito pubblico contribuendo a produrre una legge criptica, non rispondente alla definizione presente nella Convenzione Onu contro la Tortura del lontano 1984. In vari punti la legge approvata ieri è di difficile digeribilità: la previsione della pluralità delle condotte violente affinché vi sia la configurabilità del delitto, il riferimento espresso alla condizione della «verificabilità» del trauma psichico. Un tentativo pacchiano di restringere l’area della punibilità del presunto torturatore. E poi non sono stati previsti tempi straordinari di prescrizione come un crimine di tale tipo richiede. Ed è stata prevista la pena dell’ergastolo contro cui si siamo sempre battuti e ci batteremo sempre. Era il 10 dicembre del 1998 quando Antigone elaborò la sua prima proposta di legge, fedele al testo delle Nazioni Unite. Non abbiamo mai abbandonato la nostra pressione pubblica e politica su questo tema. Siamo andati davanti a giudici nazionali, europei, organismi internazionali a segnalare questa lacuna gravissima nel nostro ordinamento giuridico. Il manifesto è stato sempre al nostro fianco. Nel tempo i governi che si sono succeduti hanno usato le più svariate strategie di risposta: dilatorie, apertamente oppositive, falsamente disponibili. Da ieri comunque abbiamo una legge che incrimina la tortura. Possiamo da oggi nelle Corti chiedere che un pubblico ufficiale sia incriminato non per lesioni o abusi vari o maltrattamenti in famiglia (come è accaduto ad Asti) ma per tortura. Purtroppo il delitto è configurato in modo a dir poco arzigogolato. È definito come un delitto generico, ossia che può essere commesso anche da un cittadino comune e non solo da un pubblico ufficiale. Per noi la tortura, nonostante la divergente previsione normativa, è e resta invece un delitto proprio, ossia un delitto che, come ci tramanda il diritto internazionale pattizio e consuetudinario, non può che essere un delitto dei pubblici ufficiali. Da domani il nostro lavoro sarà quello di sempre: nelle ipotesi di segnalazioni di casi che per noi costituiscono «tortura» ci impegneremo affinché la legge sia applicata davanti ai giudici nazionali. E se questi dovessero latitare – un po’ dipende anche da loro, così come dagli avvocati, rendere quella fattispecie operativa – andremo davanti alle Corti internazionali. Uno sguardo va rivolto alle altre parti della legge ugualmente importanti le quali riguardano la non espulsione di persone che rischiano la tortura nel paese di provenienza e l’estradizione di cittadini stranieri accusati di tortura e attualmente residenti nel nostro paese. Qualora applicate in sede giurisdizionale con ragionevolezza e spirito democratico tali norme potranno salvare molte vite da un lato e rompere il circolo vizioso della impunità dei torturatori di Stato dall’altro. Nessuno è però così ingenuo dal pensare che ottenuta la legge, buona o brutta che sia, la tortura sarà di conseguenza definitivamente eliminata dalle nostre prigioni, dalle nostre caserme, dai nostri centri per migranti, dalle nostre strade. Il reato è una condizione necessaria ma non sufficiente per mettere al bando la tortura. È necessario che vi sia un cambio di paradigma che porti la dignità umana al centro delle nostre politiche di sicurezza. Patrizio Gonnella da il manifesto
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