Non so perché, ma da sempre se incontro qualcuno con cui condividere un'attesa che sia in pizzeria, in ospedale, su un treno o ad un semaforo , le persone finiscono per parlarmi e/o raccontarmi la loro storia.
Oggi ero in ospedale e nella saletta d'attesa arriva un ragazzo su una 20anni, borbottava e parlava tra sé e sé, finché anche lui non ha trovato modo di parlarmi. É stato super educato e gentile, solo che quando ha posato la cartellina con scritto su "referti per l'oncologia" mi é venuto un nodo stretto alla gola e ho pensato che aveva un sorriso troppo bello per stare lì, con quella cartellina. Di tutto il male del mondo questo é quello che capirò sempre meno.
Mi sono alzata alla fine "in bocca al lupo per tutto" e sono andata via.