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#2 di denari
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WONKA Un film di Paul King
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/lGLfbqa3wv
:: Trama Wonka ::
Il giovane Willy Wonka arriva in città con pochi denari e una tavoletta di cioccolata nel cilindro. Il suo sogno è aprire una grande cioccolateria nella piazza in cui però coesistono già tre mastri cioccolatai che fanno cartello fra di loro e non ammettono un nuovo concorrente. Willy soggiorna presso una locanda la cui proprietaria gli fa firmare un contratto pieno di clausole, dove soggiornano anche altri malcapitati ingannati allo stesso modo in epoche diverse. Al gruppetto non resta che unire le forze e tenersi stretti i propri sogni, sperando un giorno di realizzarli tutti. Timothée Chalamet, nei panni di Willy, salta e balla come un pupazzetto da teatrino vittoriano, e canta canzoni scritte apposta per quello che è a tutti gli effetti un musical. E a proposito di ooompa loompa, qui ce n'è uno solo ma vale per cento, perché ha l'umorismo e l'autoironia di Hugh Grant. Il film di King irriterà il pubblico o lo incanterà a seconda di quale punto di vista sceglierà di assumere: quello purista e filologico, che vorrebbe riconosciuta l'originalità e la capacità sovversiva (e liberatoria) di Dahl, o quello disposto a farsi intrattenere da due ore di magia, colore, scenografie mirabolanti e (è il caso di dirlo) zuccherose, più ambiziosi numeri musicali. Di certo in entrambi i casi si uscirà di sala canticchiando "oompa, loompa, doompety doo", incapaci di togliersi dal cervello quel motivetto demenziale.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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wonka2023italiano · 6 months
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Wonka
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:: Trama Wonka ::
Il giovane Willy Wonka arriva in città con pochi denari e una tavoletta di cioccolata nel cilindro a metà fra il cappello del prestigiatore e la borsa di Eta Beta. Il suo sogno è aprire una grande cioccolateria nella piazza in cui però coesistono già tre mastri cioccolatai che fanno cartello fra di loro e non ammettono un nuovo concorrente: soprattutto uno che con i suoi cioccolatini riesce a far volare i clienti. Willy soggiorna presso una locanda la cui proprietaria gli fa firmare un contratto pieno di clausole che lo vincolano a lavorare per anni nella sua lavanderia, dove soggiornano anche altri malcapitati ingannati allo stesso modo in epoche diverse. Fra di loro c'è Noodle, una ragazzina che è stata recuperata dall'ostessa nel cassonetto dei panni da lavare e che è costretta a ripagare tanta generosità con il ruolo di schiava della locanda. Al gruppetto non resta che unire le forze e tenersi stretti i propri sogni, sperando un giorno di realizzarli tutti.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Dal web : Sergio Di Lauro
Ce l'ho in gola da tanto che ora la dico:
Nessuno ha il diritto di decidere cosa devo fare io a casa mia!
Se tenere 30 gradi d'inverno o 18 d'estate.
La casa è MIA. L'ho comprata io e pago regolarmente tutte le utenze.
Voglio vedere questa estate se nei vostri loschi uffici, con 40 gradi, in giacca e cravatta, spegnete i condizionatori?
In 3 giorni avete deciso di dare 30 euro al giorno a chi fugge dalla guerra.
E intanto chi ha versato contributi per 30 anni ha una pensione da miseria... avete calpestato ogni articolo della costituzione.
Mio nonno ha combattuto in guerra per difendere i confini italiani, e voi da più di 20 anni tenete le frontiere aperte che in confronto le gambe di una prostituta sembrano sprangate ...
Cosa volete dare pacchetti punitivi alla Russia se nel frattempo mandate armi in Ucraina...
Questa guerra la stiamo pagando noi popolo con prezzi alle stelle in tutti i settori.
Tutti i ricchi russi stanno benissimo comunque anche senza carta di credito che voi gli avete bloccato. Si sono trasferiti tutti (compresi i loro lussuosi yatch) negli Emirati Arabi dove pagano con Bit Coin.
State demolendo una intera nazione!
Non difendete gli operai e demonizzate le partite iva accusandole di evasione, quando voi per primi vi vendete per 30 denari. I politici più corrotti del mondo.
Siete solamente capaci di favorire interessi delle lobby petrolifere, farmaceutiche e bancarie.
Cosa insistete a dire alla popolazione di fare figli? Quale futuro aspetta loro? Senza lavoro, dignità, tutela?
Negli anni 80 bastava avere voglia di alzarsi alla mattina ed inventarsi un lavoro. In 2 anni acquistavi una macchina. In 10 ti costruivi una casa.
Adesso ti svegli alla mattina ed hai già i conati di vomito al pensiero delle bollette da pagare.
Ora in 10 anni sei bravo a ridipingere la facciata della casa.
Vi lamentate del disagio sociale adolescenziale con la crescita costante di baby gang...
Se dei ragazzini di 10 anni imbrattano le mura del bagno della loro scuola e la maestra si permette di sgridarli che fate voi? Insieme alla magistratura del cazzo che abbiamo, a dei genitori che invece di prendere a calci in culo i loro figli indisciplinati, punite la maestra perché ha preso provvedimenti ed adottato richiami troppo severi nei loro confronti, sospendendola dal suo ruolo. Questa merita di essere ministro dell'istruzione altroché. L'avessi fatto io ai miei tempi, quale denuncia??? Mio padre mi avrebbe portato nei bagni della scuola e mi avrebbe dato uno schiaffo che il muro me ne dava un altro, così lo pulivo pure.
Ma cosa avete nel cervello??
Avete fatto talmente tanti tagli alla sanità che durante la pandemia eravamo con le pezze al culo peggio dell'Africa.
Avete organizzato ronde di controllori per beccare chi faceva due passi fuori casa con l'aiuto addirittura dei droni. Invece gli spacciatori erano e sono liberi di fare il loro sporco mestiere.
Avete ridotto i ragazzini ad indossare le mascherine in ogni situazione che ormai la tengono anche per andare in bagno.
Vedo anziani sulla panda col cappello e mascherina. Da soliiii!!!
Il popolo si sta scassando la minchia.
E quando non si sfogherà più sui social arriverà il vostro momento.
Verrà a prendervi.
Voi siete il virus. Voi siete la guerra.
Non c'è supermercato che insieme ai carrelli c'è chi ti chiede l'euro. Ai cassonetti poi c'è l'anziano che rovista...
Non vi auguro neppure la morte.
Vi auguro di vivere con lo stipendio di un operaio pensionato e gli stessi "privilegi", così saprete cosa vuol dire veramente la miseria e la dignità.
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anaromantico · 2 years
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Nessuno ha il diritto di decidere cosa devo fare io a casa mia!
Se tenere 20 gradi d'inverno e 20 d'estate.
La casa è MIA. L'ho comprata io e pago regolarmente tutte le utenze.
Voglio vedere questa estate se nei vostri loschi uffici, con 40 gradi, in giacca e cravatta, spegnete i condizionatori?
In 3 giorni avete deciso di dare 30 euro al giorno a chi fugge dalla guerra.
E intanto chi ha versato contributi per 30 anni ha una pensione da miseria... avete calpestato ogni articolo della costituzione.
Mio nonno ha combattuto in guerra per difendere i confini italiani, e voi da più di 20 anni tenete le frontiere aperte che in confronto le gambe di una prostituta sembrano sprangate ...
Cosa volete dare pacchetti punitivi alla Russia se nel frattempo mandate armi in Ucraina...
Questa guerra la stiamo pagando noi popolo con prezzi alle stelle in tutti i settori.
Tutti i ricchi russi stanno benissimo comunque anche senza carta di credito che voi gli avete bloccato. Si sono trasferiti tutti (compresi i loro lussuosi yatch) negli Emirati Arabi dove pagano con Bit Coin.
State demolendo una intera nazione!
Non difendete gli operai e demonizzate le partite iva accusandole di evasione, quando voi per primi vi vendete per 30 denari. I politici più corrotti del mondo.
Siete solamente capaci di favorire interessi delle lobby petrolifere, farmaceutiche e bancarie.
Cosa insistete a dire alla popolazione di fare figli? Quale futuro aspetta loro? Senza lavoro, dignità, tutela?
Negli anni 80 bastava avere voglia di alzarsi alla mattina ed inventarsi un lavoro. In 2 anni acquistavi una macchina. In 10 ti costruivi una casa.
Adesso ti svegli alla mattina ed hai già i conati di vomito al pensiero delle bollette da pagare.
Ora in 10 anni sei bravo a ridipingere la facciata della casa.
Vi lamentate del disagio sociale adolescenziale con la crescita costante di baby gang...
Se dei ragazzini di 10 anni imbrattano le mura del bagno della loro scuola e la maestra si permette di sgridarli che fate voi? Insieme alla magistratura del cazzo che abbiamo, a dei genitori che invece di prendere a calci in culo i loro figli indisciplinati, punite la maestra perché ha preso provvedimenti ed adottato richiami troppo severi nei loro confronti, sospendendola dal suo ruolo. Questa merita di essere ministro dell'istruzione altroché. L'avessi fatto io ai miei tempi, quale denuncia??? Mio padre mi avrebbe portato nei bagni della scuola e mi avrebbe dato uno schiaffo che il muro me ne dava un altro, così lo pulivo pure.
Ma cosa avete nel cervello??
Avete fatto talmente tanti tagli alla sanità che durante la pandemia eravamo con le pezze al culo peggio dell'Africa.
Avete organizzato ronde di controllori per beccare chi faceva due passi fuori casa con l'aiuto addirittura dei droni. Invece gli spacciatori erano e sono liberi di fare il loro sporco mestiere.
Avete ridotto i ragazzini ad indossare le mascherine in ogni situazione che ormai la tengono anche per andare in bagno.
Vedo anziani sulla panda col cappello e mascherina. Da soliiii!!!
Il popolo si sta scassando la minchia.
E quando non si sfogherà più sui social arriverà il vostro momento.
Verrà a prendervi.
Voi siete il virus. Voi siete la guerra.
Non c'è supermercato che insieme ai carrelli c'è chi ti chiede l'euro. Ai cassonetti poi c'è l'anziano che rovista...
Non vi auguro neppure la morte.
Vi auguro di vivere con lo stipendio di un operaio pensionato e gli stessi "privilegi", così saprete cosa vuol dire veramente la miseria e la dignità.
ORA COPIATE E INCOLLATE TUTTI!!!
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loveantoniolove-blog · 2 months
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➡️🌺🙏Venerdì 12 Aprile 2024​
Madonna della Rivelazione alle tre fontane; S. Giulio I; S. Zeno; S. Giuseppe Moscati
2.a di Pasqua
At 5,34-42; Sal 26; Gv 6,1-15
Una cosa ho chiesto al Signore: abitare nella sua casa
👉🕍📖❤️VANGELO
Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 6,1-15
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.❤️🙏
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lamilanomagazine · 5 months
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I Carabinieri restituiscono all'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria e della Repubblica Araba d'Egitto materiale archeologico sequestrato
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I Carabinieri restituiscono all'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria e della Repubblica Araba d'Egitto materiale archeologico sequestrato. I Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine hanno consegnato all'Ambasciata della Repubblica di Bulgaria e all'Ambasciata della Repubblica Araba d'Egitto, rispettivamente 38 manufatti metallici di natura archeologica (tra cui monete, dardi, punte di freccia, appliques e fibule) e 2 bronzetti votivi mummiformi. Si tratta di materiale proveniente da un'illecita detenzione presso un privato, custodito in Italia senza alcuna autorizzazione. I preziosi reperti sono stati consegnati a Roma, lo scorso 6 dicembre, dal Comandante del Nucleo TPC di Udine, il Magg. Alessandro Volpini, direttamente nelle mani dell'Ambasciatore di Bulgaria, S.E. Todor Stoyanov, e del Vice Capo Missione Egiziana in Italia, dott.ssa Nevine Elsaaed (per conto di S.E. Bassam Essam Rady), al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Udine, intrapresa già dal 2021, a riscontro degli sviluppi dell'attività informativa finalizzata alla ricerca di beni culturali illecitamente detenuti da un privato cittadino residente in provincia di Udine. Le perquisizioni domiciliari disposte dall'Autorità Giudiziaria, condotte in concerto con il personale del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Cividale del Friuli, avevano infatti permesso di sequestrare un'ingente quantità di beni di natura archeologica, molti dei quali acquistati dall'uomo durante le proprie vacanze all'estero e portati in Italia come souvenir. I successivi accertamenti esperiti con l'ausilio della Soprintendenza A.B.A.P. del Friuli Venezia Giulia e di personale specializzato dell'Università degli Studi di Udine, nonché delle Autorità Culturali di Bulgaria ed Egitto hanno messo in luce che si trattava di materiale autentico, frutto di scavi clandestini e illecitamente introdotto in Italia. Tra tutti i reperti, quelli di origine italiana, sono stati confiscati ed assegnati alla Soprintendenza A.B.A.P. del FVG per il reintegro nel patrimonio dello Stato Italiano. Per ciò che concerne il materiale della Bulgaria, la perizia prodotta dal Ministero della cultura bulgaro aveva evidenziato che i beni archeologici, secondo la propria legislazione, rivestono lo status meglio definito di "ricchezza nazionale" definendoli come strettamente connessi alla storia, alla circolazione monetaria e alle tradizioni artistiche. Una parte delle monete sequestrate – antoniniani e denari in lega d'argento del III sec. d.C. - per il carattere omogeneo, dal modo in cui si presentavano, potrebbero essere riconducibili ad un unico tesoretto. Di rilievo risulta anche la presenza di alcune monete provinciali – tipicamente balcaniche – altre di epoca greca in argento e di una particolarissima "scodellata" (dalla curiosa forma concava) in lega di rame e argento risalente all'epoca bizantina. I bronzetti egizi, esaminati da una commissione della Direzione Generale delle Antichità Recuperate del Ministero del Turismo e delle Antichità d'Egitto sono risultati autentici manufatti legati al culto primario del dio Osiride, ben più antichi e risalenti presumibilmente ad un periodo ricompreso tra il IV ed il VII sec. a.C. Il procedimento si è concluso con un'archiviazione delle responsabilità contestate al possessore, ritenuto dal Tribunale di Udine in buona fede poiché ignaro della loro originaria provenienza illecita. Invece, il materiale sequestrato, facendo parte del patrimonio culturale dei rispettivi Paesi, è stato consegnato affinché venga rimpatriato per il tramite delle rispettive Ambasciate, nei luoghi in cui era illecitamente fuoriuscito tornando ad arricchire un patrimonio culturale depauperato nel tempo dai cosiddetti tombaroli. L'occasione permette di stigmatizzare il malcostume dei turisti che acquistano materiale archeologico presso mercatini ed attività che non garantiscono la documentazione attestante la liceità del bene. Tutto ciò testimonia, in un quadro ancora più ampio, come l'impegno dei Carabinieri dell'Arte, si estenda alla tutela dei culturali provenienti da altre Nazioni che si trovano sul territorio italiano in maniera illecita; essi infatti vengono attenzionati al pari di quelli italiani ed ancora una volta, si dimostra fondamentale l'importanza della cooperazione internazionale, che mira a salvaguardare il valore universale della tutela del patrimonio culturale.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Wonka Italiano SUB
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Il giovane Willy Wonka arriva in città con pochi denari e una tavoletta di cioccolata nel cilindro. Il suo sogno è aprire una grande cioccolateria nella piazza in cui però coesistono già tre mastri cioccolatai che fanno cartello fra di loro e non ammettono un nuovo concorrente. Willy soggiorna presso una locanda la cui proprietaria gli fa firmare un contratto pieno di clausole, dove soggiornano anche altri malcapitati ingannati allo stesso modo in epoche diverse. Al gruppetto non resta che unire le forze e tenersi stretti i propri sogni, sperando un giorno di realizzarli tutti. Timothée Chalamet, nei panni di Willy, salta e balla come un pupazzetto da teatrino vittoriano, e canta canzoni scritte apposta per quello che è a tutti gli effetti un musical. E a proposito di ooompa loompa, qui ce n'è uno solo ma vale per cento, perché ha l'umorismo e l'autoironia di Hugh Grant. Il film di King irriterà il pubblico o lo incanterà a seconda di quale punto di vista sceglierà di assumere: quello purista e filologico, che vorrebbe riconosciuta l'originalità e la capacità sovversiva (e liberatoria) di Dahl, o quello disposto a farsi intrattenere da due ore di magia, colore, scenografie mirabolanti e (è il caso di dirlo) zuccherose, più ambiziosi numeri musicali. Di certo in entrambi i casi si uscirà di sala canticchiando "oompa, loompa, doompety doo", incapaci di togliersi dal cervello quel motivetto demenziale.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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l giovane Willy Wonka arriva in città con pochi denari e una tavoletta di cioccolata nel cilindro a metà fra il cappello del prestigiatore e la borsa di Eta Beta. Il suo sogno è aprire una grande cioccolateria nella piazza in cui però coesistono già tre mastri cioccolatai che fanno cartello fra di loro e non ammettono un nuovo concorrente: soprattutto uno che con i suoi cioccolatini riesce a far volare i clienti. Willy soggiorna presso una locanda la cui proprietaria gli fa firmare un contratto pieno di clausole che lo vincolano a lavorare per anni nella sua lavanderia, dove soggiornano anche altri malcapitati ingannati allo stesso modo in epoche diverse. Fra di loro c'è Noodle, una ragazzina che è stata recuperata dall'ostessa nel cassonetto dei panni da lavare e che è costretta a ripagare tanta generosità con il ruolo di schiava della locanda. Al gruppetto non resta che unire le forze e tenersi stretti i propri sogni, sperando un giorno di realizzarli tutti. .
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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davedere2023wonka · 6 months
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
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In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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giancarlonicoli · 10 months
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8 ago 2023 17:45
“CAIRO NON SPENDE, È PATOLOGICAMENTE PERMALOSO E AMA ESSERE OSSEQUIATO” - RITRATTONE DI URBANETTO BY FELTRI: “QUANDO FONDAI ‘LIBERO’ AVVIAI UN NEGOZIATO PER AVERLO IN SOCIETÀ, AL TERMINE DEL QUALE VENNE STABILITO CHE IO AVREI SBORSATO 200 MILIONI DI LIRE PER RIFINANZIARE L’ATTIVITÀ. LO FECI, MA DI QUEI SOLDI PERSI OGNI TRACCIA, E ANCHE DI LUI. DA ALLORA L’HO RINCONTRATO VARIE VOLTEMA QUEI DENARI, CHE AVREI VOLUTO INDIETRO, NON ERANO MAI CON LUI. UNA VOLTA DISSI CHE NON AVREBBE FATTO BENE A SCENDERE IN POLITICA PERCHÉ NESSUNO CONOSCE IL SUO NOME, E AGGIUNSI: MIA MOGLIE PENSA CHE CAIRO SIA SOLO LA CAPITALE DELL’EGITTO. NON MI PARLÒ PIÙ PER MOLTO TEMPO…” -
Estratto dell’articolo di Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
[…] Ho già scritto più volte, con ammirazione, che Urbano Cairo è uno che non sbaglia un colpo. Ha certamente avuto un maestro di una certa qualità, Silvio Berlusconi, alla cui corte è nato come pubblicitario, e poi ha seguito la traccia a gessetto dei suoi contorni, almeno fino a un certo punto (anche solo perché dall’ombra di Silvio è destinato a debordare, è alto 1,75, cioè non un gigante, ma comunque dieci centimetri in più): squadra di calcio, televisione (La7), editoria (Mondadori), settimanali e quotidiani (Corriere della Sera).
Quando era studente alla Bocconi, chiamò Edilnord e chiese del Cavaliere. La segretaria non glielo passò. Richiamò e disse: «Ho due idee eccezionali, se non le posso spiegare al dottor Berlusconi lei rischia di fargli un danno». Ottenne un appuntamento con Dell’Utri e infine con Silvio. Le due idee erano «informazione» e «interconnessione». Berlusconi gli rispose che le aveva già avute lui, ma il ragazzo gli piacque e lo volle al suo fianco. Per tenerlo «basso», lo chiamava «aspirante assistente».
Quando nel 1995 fondò la Cairo Pubblicità, Urbano teneva i colloqui di lavoro al bar milanese Sant Ambroeus, poi mise un annuncio sul Corriere e fece dei biglietti da visita con un occhio come logo, in campo rosso: «Dagli occhi di una persona si capisce tutto».
Berlusconi una volta aveva detto di lui a Montanelli che i suoi occhi emanavano bollicine di intelligenza, e Montanelli gli aveva risposto, sbagliando: «Se segue i tuoi ritmi, le bollicine scompariranno».
Le bollicine, infatti, sono rimaste lì: avendo un talento proprio e un carattere praticamente opposto al suo maestro, per non dire delle inclinazioni politiche, Cairo almeno fino a ora ha evitato […] di scendere in campo. Una volta si sbilanciò dicendo che avrebbe voluto rinascere Berlusconi, poi lo chiamarono Berluschino, cosa che gli dava molto fastidio: nel 2013, quando gli venne riformulata la domanda, ritrattò: «Vorrei rinascere Urbano Cairo». A Silvio e Veronica Lario, come dono di nozze, regalò un ritratto d’autore fatto dipingere per l’occasione, che raffigurava...lui.
[…] Apparire gli piace poco, concede poche interviste, parla malvolentieri e per filosofia preferisce fare cose e lasciare che si annuncino da sé. E poi non è per niente prodigo, mentre, come si sa, la politica è un fondo perduto di uscite finanziarie. Attento anche alla cancelleria, ha lanciato un intero gruppo di settimanali popolari ed è riuscito nell’impresa di risanare il Corriere.
Quando, dopo aver acquistato La7 nel 2013, diede uno sguardo ai conti, gli prese un colpo vedendo che i taxi erano costati 500.000 euro nel solo anno precedente. L’emittente perdeva 100 milioni l’anno: «Mentre mi lavavo le mani in bagno ho pensato: ci ho messo un minuto, ho perso mille euro». Otto mesi dopo era in pareggio. Quando nel 2016 prese il controllo di RCS, avocò a sé tutte le deleghe: «Quando esce un euro, voglio sapere esattamente perché e come».
Anche Massimo Ferrero, patron della Sampdoria, lo prese in giro per la parsimonia: «Ha i soldi di cioccolato, quando li mette in tasca poi si squagliano e spariscono». E perfino io ho fatto le spese della sua scaltrezza e attenzione alla moneta: nel 1994 lui era a capo della pubblicità Mondadori io dirigevo Il Giornale. Raddoppiai le vendite e, ovviamente, bussai a quattrini alla sua porta. Mi rispose: «Non ti do una lira». Litigammo ma non ci fu niente da fare. Cinque anni dopo fondai Libero, che non navigava in acque calme, e con Urbano avviai un negoziato per averlo in società, al termine del quale venne stabilito che io avrei sborsato 200 milioni di lire per rifinanziare l’attività.
Lo feci, ma di quei soldi persi ogni traccia, e anche di lui. Da allora l’ho rincontrato varie volte, ci siamo parlati sempre amichevolmente, ma quei denari, che avrei voluto indietro, non erano mai con lui.
Va detto che Urbano Cairo ha anche dei difetti, dice di essere disordinato e impaziente, ma la verità è che certe cose se le può dire solo lui: è patologicamente permaloso, si arrabbia anche quando gli si dice che è spettinato. Una volta in un’intervista a ItaliaOggi dissi che non avrebbe fatto bene a scendere in politica, non solo per tutti i rischi, ma anche perché nessuno conosce il suo nome, e aggiunsi: mia moglie, per esempio, pensa che Cairo sia solo la capitale dell’Egitto. Non mi parlò più per molto tempo. […] Urbano ama essere ossequiato, quando passa bisogna usare il turibolo e aspergere d’incenso la via sulla quale cammina (ecco, adesso mi toglierà il saluto di nuovo).
[…] I due peggiori nemici di un buon amministratore sono la fretta e la paura, e Cairo, che è forse il miglior amministratore italiano, non è affetto da nessuno dei due. […] da quando Cairo guida il Toro i granata non hanno più sofferto guardando il basso, ma solo guardando verso l’alto della classifica, che dista ancora un tantino così. Inoltre, a puntare sul gruppo si spende di meno […]
Come calciatore, manco a dirlo, Urbano Cairo era un «veneziano», per sua stessa ammissione, un’ala destra che si teneva la palla allo spasimo, non la passava mai e dribblava tutto quello che aveva a tiro. […] Cairo è così, punta sul rischio più calcolato e non lo fa vedere a nessuno, è paziente e accorto, quindi alla fine sembra un miracolista. Ma in realtà il talento che gli permette di sfruttare tutti gli altri talenti che ha è la freddezza, unita al senso pratico […]
[…] Se ho visto giusto, per come lo conosco, Urbano Cairo scenderà in politica quando si ghiaccerà l’inferno. Il suo posto ideale, ovviamente, sarebbe il centro. È fiero nemico di Reddito di cittadinanza e Quota cento, perché considera, a ragione, che non si possa fondare la rinascita di un Paese sui sussidi e sul pensionamento delle persone. Ma ha visto nascere e finire nell’indifferenza gente ben più attrezzata di lui, come Stefano Parisi con Energie per l’Italia, Luca Cordero di Montezemolo con Italia Futura, Corrado Passera con Italia Unica, Flavio Briatore con quel suo Movimento del Fare. […]
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lestreghedifenix · 1 year
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Responsi
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Questo Arcano indica un inizio di un una relazione, un progetto,, un qualcosa che vi sta a cuore. C'è la volontà, la buona predisposizione ma è ancora tutto da valutare. Sicuramente ci sono buone condizioni di crescita. Ma può indicare anche un ragazzo più giovane con cui inizierete un rapporto o riprendere te I contatti. Non abbiate fretta lasciate che il tempo faccia il suo corso.
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Siete a un bivio ed è necessario prendere una decisione circa la situazione per cui avete interrogato le carte. State forse temporeggiando perché non sapete che fare. Per il momento dovete osservare e cercare di capire, il resto arriverà in base a ciò che avrete maturato e seminato in questo periodo. Non si tratta di un'ardua scelta, poiché voi sapete esattamente cosa avete davanti. Si tratta solo di maturare una scelta. Da una parte avete una via stabile e sicura, dall'altra, invece l'opposto. Ma dovete scegliere voi l'esperienza che volete vivere con tutte le conseguenze del caso. A voi l'ultima parola...
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Questo Arcano rappresenta la necessità di bilanciare la vita destreggiandosi tra i vari campi in cui la stessa si esplica: la famiglia, gli amici, il nostro benessere fisico, mentale e spirituale. Quindi essa ci invita a rimanere vigili, agili e ponderati, imparando a trovare un equilibrio tra le tante sfide della nostra esistenza. La carta del Due di Denari degli Arcani Minori presagisce la rinnovata necessità di verificare che le nostre faccende quotidiane siano in ordine.
Questa carta ci invita ad una buona gestione del tempo e delle finanze. Questa situazione potrebbe causare un'eccessiva preoccupazione. Tuttavia, abbiamo tutto quello che ci occorre per riuscirci: il talento e la sensibilità. La stabilità è precaria, ma, con una buona gestione di tutte le faccende della nostra vita, possiamo farcela
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Edi 3477556815
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