Tumgik
fra-phrase-blog · 6 years
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Io Aspetto
Era seduta su una panchina, le sue dita si intrecciavano con i capelli biondo cenere legati da una corda. Perchè? Perchè devo essere io ad aspettare sulla panchina, perché sempre io. Ho passato una vita intera ad aspettare, credo di aver passato troppo tempo in un'attesa interminabile, ho aspettato che mio fratello la smettesse, la smettesse di lasciarsi maltrattare, aspettavo che lui si facesse valere... e non lo ha fatto si è lasciato scivolare tutto via, ascoltava in continuazione quei servizi sul bullismo e vedeva e capiva che non servivano, diceva sempre che finchè i ragazzi, i bambini, gli adulti e anche gli anziani non avessero espresso la loro vera idea, per quanto cruda, cattiva e impopolare, nessuno mai avrebbe potuto estirpare le radici marce, insomma pensando di soffocare un fuoco con una teca di cristallo hanno permesso che questo prendesse altre direzioni, direzioni che lo hanno incrementato e che gli hanno permesso di fuggire da quel debole controllo. Chissà se anche quando quel ragazzo gli ha sparato si sia lasciato scivolare anche quella pallottola, chissà se avrà mai perdonato il suo assassino, no io non l'ho fatto perchè quel ragazzo ha reso vano il mio tempo d'attesa nei confronti di mio fratello è come se lui mi avesse dato buca, sono profondamente delusa da me e dai miei genitori non lo abbiamo mai capito e sono delusa da lui perchè non ha capito me, io sono quella ragazza che non da problemi ai genitori: ho voti davvero molto buoni a scuola sono quasi la ragazza migliore del mio liceo, non ho tanti amici ma quelli che ho sono fantastici mi amano e io amo loro ci sono sempre per me e anche i miei genitori li apprezzano davvero tanto li conoscono da una vita. Ho un bellissimo rapporto con mio padre lui fa il sarto e da quando sono bambina cucio con lui mi ha sempre insegnato che è giusto ferirmi perchè solo così imparerò ad apprezzare il fatto di non essere ferita, che dire di mia madre lei mi adora parla di me alle sue amiche pettegole che riprendono sempre i loro figli perchè debbano assomigliare a me... che buffo no? E poi un ragazzo che mi ama, mi ama alla follia non è troppo appiccicoso e neanche geloso ma guai se mi fa mancare le sue attenzioni, guai se mi da per scontata e guai se non mi lascia i miei spazi, tutto questo lo fa autonomamente a volte mi sembra un alieno. Mi fa strano pensare che un ragazzo bello come lui intelligente come lui non si fosse messo con me per i miei successi nella vita, lui ha 21 anni e ci siamo conosciuti al parco io sono andata a sbattere contro di lui, ho intruppato sul suo bastone bianco, e lui si è innamorato della mia voce. Io lo amo, lo amo come lui ama me lo amo da star male anzi da star bene lo amo... lo amo lo amo lo amo. Si ripete nella testa sempre più convinta e sorridente con una voce quasi senza fiato. Lo amo... ma sto aspettando, sono ancora su questa panchina sta diventando scomoda, so che forse non dovrei pensare a questo ma sta davvero diventando scomoda, dopotutto io non ho altro per cui lamentarmi, non ho altro per cui piangere non altro per cui urlare a squarcia gola fino a farmi del male e... e... e eccolo è lui, è bello con il suo lungo cappotto nero che è abbottonato solo da tre dischetti dorati che vanno a riempiree asole, il cappotto gli arriva fino alle caviglie e si apre con il vento quasi come in un anime giapponese, è magro e alto le sue scarpe, come i pantaloni del resto, hanno lo stesso colore del cappotto che contrasta perfettamente con il colore bianco della sua pelle e anche dei suoi capelli arruffati quasi come fossero un cespuglio di sublimi rose bianche. È una vita che aspetto ho sempre aspettato e ora lui è li mi porge una mano ha gli stessi occhi di mio fratello, mi alzo finalmente da quella scomoda panchina e lo abbraccio e lui mi porta via, via per sempre ho abbracciato la morte come la persona che ho sempre aspettato da tutta la vita, questa vita che non mi ha dato dei miei insuccessi da piangere che non si è concentrata su di me, questa mia vita che mi ha trattata come se fossi un personaggio secondario di una serie TV potrò essere amata o odiata, piangeranno la mia morte ma non sarò mai la protagonista. Ora datemi della matta, scema, inetta e superficiale ma provate a ragionare anche voi. Tu sei la protagonista, il personaggio secondario oppure sei intrappolata nel tuo ruolo. Non ti darò nessun tipo di consiglio ti chiedo di soffrire e cadere però e mi auguro tu ti faccia male, anche tanto male così quando ti rialzerai quel dolore sarà tuo e saprai che ricadendo potrai rialzarti e avrai il coraggio di cadere ancora.
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