"C'è qualcosa di sbagliato in me, e non so cosa sia. A volte penso di essere solo un groviglio di emozioni chiuso in un corpo, un nodo che non riesco a sciogliere."
Aristotle e Dante si immergono nelle acque del mondo - Benjamin Alire Sàenz
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Per me, i soldi non sono un mezzo. Sono io il mezzo dei soldi. Passano attraverso di me – tasse, assicurazioni, ipoteche, mantenimenti dei figli, affitti, parcelle legali. Tutto questo dignitoso sbagliare costa un occhio.
- Saul Bellow
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Cuanta Pasiòn ha compiuto 9 anni oggi!
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La Nausea non è in me: io la sento laggiù sul muro, sulle bretelle, dappertutto attorno a me. Fa tutt’uno col caffè, sono io che sono in essa.
Nausea è anche il percepire l’altrui sguardo, sotto il quale io non mi trovo libero ma mi sento una cosa.
Non riesco a svincolarmi da quegli occhi che mi gravano addosso ostacolando la mia autodeterminazione.
Tutto congiura contro la mia libertà, pure il mio passato e l’amore che vorrebbe collocarmi nei suoi effimeri schemi.
Non c’è niente che non riguardi la mia emancipazione: eccetto la morte che non appartiene alla mia libera scelta e diviene la massima negazione della libertà.
Dopotutto, non io sono nauseato; bensì è la nausea ad assediarmi.
Una nausea che intride le cose e m’insidia, marca pesantemente l’intera esistenza, non si fa circoscrivere e avvolge la verità del reale nel suo vischio dolciastro tentando di tramutarmi in oggetto tra oggetti indifferenziati e inidentificabili, privati d’ogni possibile trascendenza.
E tuttavia è ancora la stucchevole nausea che mi pone di fronte all’Essere facendomi avvedere che esisto: “Esisto. È dolce, dolcissimo”.
Jean-Paul Sartre, La nausea
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E pensavo dondolato dal vagone
"Cara amica il tempo prende, il tempo dà
Noi corriamo sempre in una direzione
Ma qual sia e che senso abbia chi lo sa
Restano i sogni senza tempo
Le impressioni di un momento
Le luci nel buio di case intraviste da un treno
Siamo qualcosa che non resta
Frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno"
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"Nei borghi, sui monti, dispiace dirlo tra tanto dolore intorno, sembra il paradiso terrestre ma è come se l’angelo stesse già posizionato sulla porta.La spada non l’ha ancora sguainata.Sono giornate di una dolcezza allibita, d’improvviso una tristezza con connotazioni cosmiche le avviluppa, prepotente l’inquietudine s’addensa e manca l’aria qualcosa non torna, lo sentono gli animali, lo sento anch’io.Il tempo non gioca a nostro favore – la bellezza, pur indispensabile, non ci salverà – in questo spazio in cui fluttuiamo come pulviscolo. Malattia morte dolore sono la normalità del vivere ma c’è molto altro: c’è bellezza, gioia, amore, c’è qualcosa che chiamiamo poesia e a volte ridiamo di cuore e ci abbracciamo.Mi innervosiscono consolazioni da poco, parole inutili, considerazioni ovvie o idiote. Nel caso necessito di parole antiche, un certo distacco, sacralità dei gesti e nel dire.Che il bene sia con noi è tutto ciò che ci possiamo augurare" #GiovanniLindoFerretti da Non invano
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“Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona.
E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi
E in sandali di raso, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
E arrafferò assaggi di cibo nei negozi, suonerò tutti i campanelli
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
E mi rifarò della sobrietà della mia giovinezza.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini degli altri
E imparerò a sputare.
Quando sei vecchia puoi indossare assurde camicie e ingrassare
E mangiare tre libbre di salsicce in un colpo solo
O solo pane e sottaceti per una settimana,
E accumulare penne e matite e tappi di bottiglia e cianfrusaglie nelle scatole.
Ma ora dobbiamo indossare vestiti che ci tengano asciutti,
E pagare l’affitto e non dire parolacce per strada
E dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo invitare amici a cena e leggere il giornale.
Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così chi mi conosce non rimarrà troppo scioccato e sorpreso
Quando improvvisamente sarò vecchia, e comincerò a vestirmi di viola.”
Jenny Joseph, WARNING dalla raccolta “Rose In The Afternoon”
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Odio il cittadino
EURIPIDE: Odio il cittadino che è lento nel giovare alla patria e veloce nel danneggiarla, abile per sé, sprovveduto per la città.
Aristofane, [Βάτραχοι - Bátrachoi, 405 a. C.], Le rane, Milano, R.C.S., 1996 [Trad. G. Paduano]
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Sto camminando e c'è luce, c'è anche tanto buio, ma se lo abito, lo respiro, lo "attendo", si riempie di lucciole.
Chandra Livia Candiani
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Nella notte entreremo
a rubare
un ramo fiorito.
Passeremo il muro,
nelle tenebre del giardino altrui,
due ombre nell'ombra.
Ancora non se n'é andato l'inverno,
e il melo appare
trasformato d'improvviso
in cascata di stelle odorose.
Nella notte entreremo
fino al suo tremulo firmamento,
e le tue piccole mani e le mie
ruberanno le stelle.
E cautamente
nella nostra casa,
nella notte e nell'ombra,
entrerà con i tuoi passi
il silenzioso passo del profumo
e con i piedi stellati
il corpo chiaro della Primavera.
Pablo Neruda
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Nel mio personale vocabolario, “famiglia” è quell'insieme di persone che sceglie ogni giorno di darsi a vicenda pane, amore, aiuto, cultura e risate. Qualcosa che c'entra poco o nulla con la biologia, qualcosa che c'entra moltissimo con il prendersi cura, “l'addomesticare”. A chi pensa che la famiglia sia solo sangue e geni auguro, sinceramente, di incontrare e trovare più amore, perché l'amore e la cura sono molto, molto più grandi di così, e ce n'è per tutti.
Cecilia Strada
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Carlos Ruiz Zafón
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#dalema
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