vaginosibatterica

[vaginosibatterica]

Ho una tale voglia di morire che la mia pelle scotta. Sono bollente come quando hai tra le mani una mela che sta marcendo dentro, scaldata dal processo.

#r

[vaginosibatterica]

Vado a sventrare una zucca.

[vaginosibatterica]

#img

[vaginosibatterica]

Tornavo dal supermercato (ho comprato: del lievito di birra, delle patate, due melanzane, un succo di frutta all'albicocca, un etto di pancetta, un euro e venti di noccioline): sono stata molto tentata dall'opportunità di raccogliere dall'asfalto un lecca lecca dai colori sgargianti (blu e rosso acceso), evidentemente caduto dal bottino di ieri sera di qualche bambino. Ieri ho riempito la ciotola nel salotto di cioccolatini, prima c'erano soltanto avanzi: caramelle al limone e chupa-chups dei gusti respingenti (al caramello). Mia madre mi ha mandato una zucca, anche la zucca è ora sullo stesso mobile. Aspettavo che passasse Halloween prima di smembrarla e conservarla in pezzi in frigo per i risotti a venire. In frigo ci sono degli ovetti kinder che promettono plasticose sorprese dalla forma di animale della savana. Purtroppo, non è passato nessun bambino. Luca doveva lavorare, ormai sono un paio di giorni che lo si becca sveglio nel cuore della notte a spiegare che con ogni probabilità i problemi di accesso ai comandi sono dovuti al fatto che era inserito il caps lock al momento di digitare la password. Così ho preparato la cena, mi sono disegnata dei baffi sulla faccia e ho tracciato delle ferite spillate in fretta da una cucitrice a Luca, ed abbiamo mangiato hamburger melanzane arrosto purea di patate lattughina carote pomodori tagliati a fette. Gli ho chiesto: "Dolcetto o scherzetto?" ed è saltato fuori un gelato gusto puffo. Dolcetto e scherzetto insieme ;-) Poi mi sono sbronzata da sola col gin rosa, ho letto poesiole sui topi e guardato un film horror cantato in polacco.

Questa mattina alle dieci ho annunciato: "Non riesco a cucinare per tempo, pranzeremo alle 15". Sto ignorando infatti le patate che bollono sul fuoco.

#r

[vaginosibatterica]

Vorrei passare dal cimitero della mia città per rivolgere mezze preghiere e preghiere intere ai miei nonni, agli zii, ai vicini di casa e a quegli amici di famiglia scomparsi presto di cui ho sentito parlare soltanto nelle storie dei pranzi domenicali. In questo posto mi sembra di non avere un passato, di essere sola, mi pare che ogni legame sia reciso ed io sia uno di quegli esperimenti fatti con la carne avariata, dove filosofi cercano di capire come da un corpo morto possano nascere i vermi che la appestano.

Per puro accidente il padre di una mia vecchia compagna di liceo è morto qui. Moglie e figlia lo hanno raggiunto in treno, e io mi sono offerta di dare loro una mano, foss'anche a far numero nella camera mortuaria prima che arrivasse l'auto delle pompe funebri a portarlo via. Il viaggio sarebbe durato ottocento chilometri.

Com'è fermarsi in autogrill quando stai trasportando la salma di qualcuno? Che tipo di panino prendi?

All'inizio, camminavo sulle uova. Non avevo notizie della mia compagna da dieci anni buoni (ho preso in considerazione la possibilità di aprire il mio messaggio con "Ciao, non so se ti ricordi... Abbiamo frequentato matematica applicata insieme") e la ricordo come una persona indipendente, socievole ma riservata. Avevo insomma paura di invadere uno spazio che non mi apparteneva, di essere di troppo nel loro dolore.

Quando M mi ha vista mi ha abbracciata a lungo... Era uno straccio, tremava. Una zia le ha suggerito di spostarsi nel cono di luce che attraversava il cimitero all'ora di pranzo, perché si riscaldasse.

Il corpo del padre di M era in un sacco grigio, la zip era giù in modo da mostrarne il volto; credo che avesse gli stessi vestiti che indossava al momento del malore. La moglie non ha mai smesso di tenergli tra le mani il viso, come a riscaldarglielo.

Tra le lapidi davanti alla cella ce n'era una di una bambina molto piccola, due anni appena: la tomba era piena di fiori freschi, e sul marmo era poggiato un carillon. I parenti i M tiravano la corda del giocattolo per sentirne la melodia in maniera nervosa, con lo stesso piglio e la stessa urgenza di qualcuno che altrimenti si sarebbe acceso una sigaretta. C'è davvero bisogno di qualcuno o qualcosa che non ti lasci mai solo.

Cosa so di quest'uomo? Lui e la moglie si erano conosciuti da ragazzini e sono rimasti assieme per i cinquant'anni seguenti. Si sono sposati a Pompei. Io lo vedevo spesso muoversi da solo per la città, compravamo il pane nello stesso posto. Aveva smesso di assumere caffeina. Da adulto aveva frequentato le lezioni serali del corso alberghiero dove insegnava la moglie, per imparare a cucinare. Devo aver cenato alla sua tavola un paio di volte, alle superiori. Aveva una casa in campagna. I suoi commenti sulle testate online locali (prima ancora c'era mIRC) erano così ficcanti che una volta io ed una compagna di banco avevamo lasciato un messaggio anonimo su una di queste pagine firmandoci come il suo fan club.

Ho pianto tanto.

#r

[vaginosibatterica]

Questo posto era una buona abitudine, come drogarsi ed i carboidrati.

#r

[vaginosibatterica]

faccio un nuovo blog @bucciadiarancia

[vaginosibatterica]

#img

[vaginosibatterica]

#img

[vaginosibatterica]

Sei da mordere tutta 😘

☺️🍓

[vaginosibatterica]

Ma non c'hai freddo amò? Con le tette di fuori. Comunque non riesco ad insultarti, ti trovo bona. Ma dormi un po' di più, si vede la faccia stanca

Fa caldo, dai (non ci sono term accesi).

Io ci provo pure a dormire, ma faccio dei sogni orribili. Nell'ultimo assistevo ad una lapidazione, preferisco restare sveglia.

[vaginosibatterica]

C'è una canzone che dice "Quanti problemi haiiii / non te lo dico / non voglio mentire".

(La canzone si chiama: Innamorata di un cavallo).

[vaginosibatterica]

Ho ricontattato il tipo conosciuto online (e solo online) la scorsa estate perché mi insultasse (robe del tipo: sei grassa i tuoi genitori non ti amano cosa sei uscita a fare con le tue amiche hai speso soldi che non sono i tuoi). Anche questo mi sembra un ottimo segno della mia sanità mentale.

#r

[vaginosibatterica]

Essere rifiutata sessualmente tutti i giorni mi sta mandando al manicomio (in un reparto diverso da quello a cui sarei destinata altrimenti), e la cosa peggiore è che questo mio malessere mi fa sentire orribile, assimilabile evidentemente a quella pletora di uomini molesti che allungano le mani, fanno commenti volgari e sbuffano se la moglie quella sera e le seguenti ha mal di testa e non vuole prenderlo in bocca.

Sono una persona tanto egoista e meschina che in effetti il sentimento più straziante non è, come pure ho detto su, interpretare il ruolo dell'adolescente stronzo con gli ormoni in subbuglio che fa pressioni perché la sua fidanzatina delle medie gliela smolli mettendo da parte le remore religiose ed il timore che la mamma infermiera se ne accorga,

la cosa peggiore è che io non faccio sesso, che non eiaculo che non sborro ecco appunto, sono un uomo (mio padre!), bleah. Mi maledicono tutte le donne che discutono a bassa voce mentre rifanno i letti la domenica mattina.

Però se ci sto insieme, se questa sensazione di sporcizia, di non interesse e repulsione mi tiene legata, ci deve essere un motivo (il motivo è che sono pazza, ho scomodato persino le figure genitoriali).

#r

[vaginosibatterica]

Torni al sud?

A saperlo...

[vaginosibatterica]

Si è rotto il phon mentre asciugavo i capelli, ho fatto una lunga treccia bagnata e sono corsa via, in ritardo. Il fumetto che avevo ordinato (con l'idea di leggerlo e restituirlo per farmi rimborsare i soldi) è stato rubato da qualcuno, il corriere lo ha lasciato in strada. Al mio appuntamento sono andata con una vistosa macchia bianca e appiccicaticcia (della pasta fresca) sul pantalone, non mi ero accorta fosse sporco. Ho assistito ad un colloquio di lavoro per un ruolo da contabile, la candidata ha detto: "È che non sono brava con i numeri, mi confondo sempre".

#r

[vaginosibatterica]

Hai voglia?

Si