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unvasorotto · 3 years
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E all'improvviso riemerge la mancanza, che lava via tutto con le lacrime, così ritorni al punto di inizio che è poi quello di fine
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unvasorotto · 4 years
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You can hide memories, but you can't erase the history that produced them.
— Haruki Murakami, Colorless Tsukuru Tazaki and His Years of Pilgrimage
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unvasorotto · 4 years
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Prima erano le 23:00, poi le 22:30, 22:00. Arriva il giorno in cui crolli alle 21:30 e senza che te ne accorga chiudi gli occhi alle 20:30
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unvasorotto · 4 years
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Shaping fog
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unvasorotto · 4 years
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Una volta caduto tutto, quando precisamente capisci quale delle due strade hai imboccato? la dissoluzione o la nuova costruzione, intendo, quando si capisce?
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unvasorotto · 4 years
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Le liste infinite di occasioni perse, di quando era meglio non aver dato spazio ai fraintendimenti, all'aver rincorso invece di essere scappati, dei "la prossima volta dovremmo scopare diversamente", della mano che non è stata afferrata, di quando sarebbe stato meglio essere meno ottusi, ma quando non ci sono occasioni perse? Quando è stata scelta l'opzione migliore, quando nient'altro si poteva fare se non ciò che è stato fatto. Ecco come si affronta quel buio vero?
Mr B. Ammonisce questa settimana "Non sottovalutare l’importanza di schierarti con le forze del bene"
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unvasorotto · 4 years
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unvasorotto · 4 years
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Questa cosa dell'ostinarsi a perseguire qualcosa che sia, credere d'aver agito per il meglio, aggirare le responsabilità, stare male, stare bene, prendersi cura degli altri, non curarsi degli altri, aprire nuovi rapporti, chiudere rapporti acerbi o talmente maturi che sono ormai passati, voler guidare per oltre 200 chilometri per una scopata e per un pianto con una persona sufficientemente vicina, ma abbastanza lontana.
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unvasorotto · 4 years
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Vedere chiaramente l’aura, prima non capisci, pensi solamente di non mettere a fuoco bene, poi ci sono le luci e capisci che sta per arrivare e che non potrai fare nulla se non farti attraversare dal dolore. 
Dopo mezz’ora arriva, senti il dolore che si irradia nel cervello, ogni nervo che pulsa partendo dalla nuca per arrivare al nervo oculare e devi essere lucido, devi entrare in fase del dolore, parlare nel momento giusto, guidare concentrandoti sul respiro, avere un sacchetto di fianco ché è l’unica presenza nel sedile a fianco da mesi. Respiri, azzeri i pensieri, non devi mandare giù troppa saliva per rallentare quanto più possibile il conato che sai arriverà. 
Ecco non è un fatto di evitare qualcosa, ma di sapere quanto. Ti ripeti, ancora qualche metro, chilometro, poi potrai varcare la porta, spogliarti ad una velocità che neanche quando hai più grande voglia di scopare, prendere sempre il fido sacchetto e metterti nel letto al buio, nel silenzio, sentire le pulsazioni che si irradiano ormai ovunque e volerti strappare ogni singolo nervo pur di non sentire quel dolore.
Essere lucidi, nel dolore, nell’entrare in fase con il dolore, perchè ora esiste solo quello, non c’è futuro, c’è solo il presente, nel dolore.
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