Tumgik
this-whomps · 3 years
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Onirodiario 28/03/21
Entro nel garage del mio palazzo, voglio prendere la macchina. Appena entro vedo tre ragazzi, tutti e tre miei vicini di casa, stavano pulendo in modo strano la mia macchina. Mi avvicino per capire cosa stesse succedendo, uno di loro mi parla e mi chiede disgustato perchè stessi frequentando un loro amico, io non so rispondere e il sogno finisce.
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this-whomps · 4 years
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Onirodiario 6/9/2020
Entro all’interno di un palazzo della via dove abito io, vedo un ascensore bellissimo e lo prendo, invece che muoversi in verticale, muoveva in orizzontale. Volevo riprenderlo col telefono, ma alla fine della corsa due chaperon mi dicono che non potevo stare lì e finisce il sogno.
Il secondo è ambientato in una stanza divisa in due da un muro, da una parte c’ero io, dall’altra ele. Le nostre camere erano piene di ragni e scorpioni, a lei non sembravano dare fastidio, io ne ero disgustata.
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this-whomps · 4 years
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X agosto
Non ci sono stelle per me
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this-whomps · 4 years
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31/07/20
É una di quelle giornate parecchio difficili da gestire, per mia fortuna capita di rado che mi senta così vuota. Se la frequenza di questo mio sentire è bassa forse significa che non ci sto dedicando le giuste attenzioni. Comprensibile, mi sento priva di energie, non ho voglia di ascoltare musica, mangiare, guardare serie, uscire, persino andare al bagno è uno sforzo assurdo da pensare di compiere. Non amo visitare questi posti della mia testa e per questo rimangono incompresi e impolverati. Cerco di sentirmi meglio mettendo giù quello che penso sia il punto della situazione. Ho passato circa sei giorni da sola, amo stare sola in casa, ho invitato amici, ho cucinato quel che piaceva a me, avevo i miei orari e il pieno controllo di tutto, nonostante ciò, più che mai, ho sentito il bisogno di essere colmata, un bisogno sempre crescente. Le mille cose che ho fatto in questi sei giorni mi riempivano come può saziare un piatto di cubetti di ghiaccio: all’apparenza. Mi chiedo dove sei? Dove è quel che cerco e perchè non si faccia trovare e anche se fosse che lo ho sotto il naso, come lo capisco? E mi chiedo anche se sia veramente giusto pensare che a completarmi possa essere una relazione a tutto tondo o se sia riduttivo circoscrivere desideri, pulsioni, necessità e passione a due sole persone. Siamo limitati da spazio e tempo, da un corpo che ha carica e vita finite, siamo in continua crescita o arriverà il giorno in cui potremo definirci completi? Non riesco a collegare come un essere finito possa avere desideri infiniti, forse li vede come infiniti, quando in realtà la loro fine arriva inevitabilmente con la morte e in questo caso non ha senso parlare di finito o infinito. Penso che io stia cercando di portarmi fuori strada, per sei lunghi giorni ho costantemente e ossessivamente bramato un rapporto sessuale. Non avevo in mente una persona precisa, volevo solo che l’implodente vuoto se ne andasse. Ma alla fine so benissimo anche io che tutto questo nero non si cancella con una semplice scopata. Ironia della sorte, ricerco disperatamente intimità, ma questa non mi soddisfa, nè che io sia da sola nè che io pratichi con un partner, non so cosa voglia dire provare piacere fisico, ma lo ricerco in tutti i modi, spesso bevendo e cercando di dimenticare che io non posso sentire quello che tutti gli altri son capaci di sentire. Mi ha da sempre spaventato oltremodo l’idea di perdere la vista piuttosto che l’udito, ma sembra che da troppo tempo io non abbia più il senso del tatto. La verità che cerco di non dire a nessuno, ma che ho necessità di dire è “TI PREGO FAMMI SENTIRE QUALCOSA”, ma come fai a dire a un partner che non senti nulla quando ti tocca, quando ti entra dentro? Allora spesso sto zitta o accenno a qualcosa, ma rimangio subito le parole dette. Lo stesso faccio con me stessa, non mi sono mai soffermata a pensare al perchè io sia così vorace e al contempo sempre più vuota di tutto. Forse non mi sento libera di essere chi sono, avrei bisogno di parlarne con l’analista, ma è in vacanza e io son vuota, uno scolapasta con buchi troppo grandi per poter trattenere qualcosa. 
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this-whomps · 4 years
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NON SO UN CAZZO
Il pianto è la reazione a tutte le mie emozioni, mi sento un bimbo in fasce, ma è il prezzo che paga chi non conosce i propri stati d’animo. Già sento alle spalle la voce della mia terapeuta “Vedi ti stai dando addosso” e di nuovo mi viene da piangere, questa volta per la frustrazione che si prova a essere consapevoli di non sapere come uscire da una spirale di autocritica che si fa sempre più stretta, ormai manco me ne rendo più conto che mi odio. Ora che scrivo, so un’altra cosa, andare in analisi è impegnativo, emotivamente faticoso. Cercare di capirsi è difficile e non capisco perché, insomma alla fine sono io, cosa dovrei mai nascondermi? Eppure a nascondino sono abbastanza brava, certe cose le ho in mente, sto male, ma già se mi chiedessero di spiegare che emozioni provo, io non saprei rispondere, nel mio vocabolario c’è posto solo per tristezza, noia e fastidio. Non provo emozioni diverse, forse perché non mi do il tempo di capirle. A volte continuo a stare male, ma dimentico il perché, è un meccanismo che non ritengo possa tornarmi utile. A proposito di tempo, penso di non averne, corro sempre, ma arrivo comunque in ritardo, sbrigo faccende a velocità x2 e mi accorgo che non basta  comunque. 21 anni sono passati troppo veloci e più passa il tempo più corte mi sembrano le giornate. Son stata con un ragazzo per un anno e mezzo, non ho vissuto nulla di quel rapporto, è un ricordo sbiadito e lontano, mi pare fosse un’altra vita, non la mia. É come se avessi la capacità di depersonalizzarmi, ma i momenti di merda li sento forti comunque e alla fine mi rendo conto troppo tardi che non ho capito nulla e ho perso tempo e che, di nuovo, mi sto incolpando. Sono incazzata, non so esprimere quel che provo, faccio e dico cose, ma non so perchè, non so chi sono e quel poco che penso di volere dalla vita è davvero troppo poco per soddisfarmi, a ruota libera direi che mi sono rotta il cazzo di non so che cosa, di me probabilmente, mi sento chiusa in quattro righe, tanta voglia di uscire, ma non ho i mezzi. Boh a forza di tirare testate al muro o mi spacco io o cede lui. Però cazzo che palle è come se stessi bene nello stare male, ma allo stesso tempo sto male nello star male e non voglio star male, se potessi sdoppiarmi mi prenderei a calci nel culo. Anni di video e libri sulla psiche, mesi di terapia e mi sento una merda lo stesso, non ho ancora capito nulla di nulla. E la bassa autostima e il padre castrante e il complesso di Elettra e tutte le cazzo di personalità e gli spettri annessi, le sincronicità, la quantistica, la madre remissiva e i passivo-aggressivi merda e il masochismo e il cazzo che la donna vorrebbe avere e non ha, la libido, la pulsione di vita, la pulsione di morte, il narcisismo, il covert e l’overt, la fase orale, anale, fallica, latente e genitale e tutte le cazzate che si eroticizzano in sta vita del cazzo, l’incapacità di provare piacere, l’anorgasmia, l’apatia, eiaculazioni precoci e disfunzioni sessuali e la società nevrotica e l’omosessuale che in realtà è etero e il padre che odia il bambino perchè la donna sposta il focus e le identificazioni sbagliate e tu ti trucchi troppo e tu poco e scheletri e magra e sono gialli e fottiti troia e succhiami il cazzo e stammi lontano e vattene anche tu e cazzo vuoi ancora da me e basta lasciami in pace mi fai schifo e fanculo ai porno li odio li odio li odio li odio li odio e che palle e che palle e che palle e che palle e che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle che palle l’ossessione che palle che palle che palle che palle che palle il filtro della realtà A B  e C fanculo a tutte ste minchiate di cui mi riempo la testa, fanculo alle sindromi, vai via vai via vai via vai via vai via vai via vai via vai via vai via vai via vai via va via va via
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this-whomps · 4 years
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A volte capita
che vorrei il pavimento potesse inglobarmi 
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this-whomps · 4 years
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:::::(
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this-whomps · 4 years
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Tela
In quanto artista delle trame del mio futuro ho raggiunto la consapevolezza che la parte più difficile è capire quando fermarsi.
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this-whomps · 4 years
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I move out in a heartbeat
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this-whomps · 4 years
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Certa gente
Certa gente pensa di poterti capire sino in fondo, ha la prepotenza di volerti conoscere con un solo sguardo. Ti inonda di parole e pensieri e tu sei lì, provi a parlare, ma son così presi da sè che si immaginano, e magari nella loro testa sentono anche, le risposte che vogliono tu dia. Certa gente è talmente presa da se stessa che non ti vede, è cieca e non c’è peggior cecità se non quella totalizzante dall’ego. Tu come spettatore esterno li osservi passare violenti alla stazione, sono treni ad alta velocità su binari che non hanno nè inizio nè fine. 
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this-whomps · 4 years
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Onirodiario 26/05/2020
É uno di quei sogni che mi fa dubitare del fatto che esista sul serio un inconscio che si esprime usando il mezzo del sonno. Mi spiego meglio, ieri prima di andare a dormire ho guardato qualche video divertente, gente americana imbottita di anestesia che rideva come pazza ad esempio. Sempre ieri due mie amiche mi hanno preso per il culo, amorevolmente parlando. Il sogno è stato il seguente: io e una di queste due amiche, Eleonora, andiamo a un concerto e sentiamo una canzone così bella che tutto il pubblico si mette a piangere, un genere completamente diverso da quello delle canzoni precedenti. Purtroppo il concerto dura pochissimo e io sono un mix tra ubriachissima e fattissima, vado con Eleonora a farmi tatuare da un receptionist consigliato da lei. All’inizio, fierssima dei miei tattoo, li mostro a tutti, vedo il mio ex storico (che non riesco a levarmi dalla testa buon dio) e mi metto a parlare con lui. Successivamente scendo in biblioteca e vedo che stavano tutti studiando (ero in una specie di campus universitario) allora torno su per non disturbare, arriva Lisa che mi dice di stare un po’ con lei e io la liquido dicendo “ma non vedi che sono fattissima?” Trovo le mie due care amiche, le stesse che ieri mi hanno bonariamente deriso, fanno comunella e iniziano a dire che i miei tatuaggi sono bruttini, io ci rimango malissimo perchè mi rendo conto dell’evidenza e mi preoccupo perchè non so come rimediare a quell’errore; tra l’altro ero troppo incazzata con Eleonora, infatti dal nulla me ne esco urlando “MA cogliona sei tu che mi hai consigliato il receptionist per farmi fare sti tattoo del cazzo”. Non sono mai stata più felice di svegliarmi. Non tanto per la presa per i culo che amen, ma il fatto di aver rovinato la mia pelle irreversibilmente mi stava devastando. 
Appunto questo messaggio è un mix di quello che avevo vissuto quella giornata, amiche che fanno le coglione, gente che mi parla di farsi tatuaggi, io che ho mille idee su cosa farmi tatuare, io che guardo video di gente piena di morfina in circolo e concerti di Yungblud. Quale dovrebbe essere il messaggio da decifrare? Non penso ci sia.
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this-whomps · 4 years
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Non ho voglia di fare un cazzo :(
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this-whomps · 4 years
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Ho sempre odiato il mare
Insomma nulla di personale, spero che questa mia affermazione non meriti il risentimento di nessuno. 
Odio da morire il mare perchè fa caldo, così caldo che a un certo punto non si capisce dove finisci tu e dove inizi il tuo asciugamano. Ti alzi tutto rincoglionito per entrare in acqua a cercare sollievo e lo sbalzo termico ti fa desiderare di non essere mai nato. Poi che palle la sabbia, se fai un passo falso in questa ipotetica relazione tra te e lei, si ossessiona a tal punto, da chiederti di divorziare da tua moglie. 
La verità però è un’altra. Io non odio il mare, o meglio, io provo tanto odio, ma non per il caldo, il sole o i tizzoni ardenti su cui mi ritrovo a correre perchè son troppo pigra per infilare un paio di infradito in borsa. 
Odio la luce del sole che sveglia l’evidenzia dei miei difetti, odio non potermi nascondere da me stessa, perchè anche l’acqua mi ricorda che ho un riflesso, odio mettermi a nudo perchè sento i giudizi altrui più stretti di un dolcevita nero in piena estate. Non parlo dell’involucro d’ipocrisia di cui mi piace vestirmi, ma di quello che sta dentro. Spesso l’odio serve a eludere la paura, non voglio mentire, io non odio nulla, io ho solo paura. 
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this-whomps · 4 years
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12/05
Il tuo fantasma mi perseguita da anni. A volte mi dimentico degli scheletri che ho nascosto nell’armadio e ogni volta che lo apro mi colpiscono forte. Ho così tanta roba in casa che non so da dove iniziare a far ordine, forse dovrei sbarazzarmi proprio degli scheletri, ma la gente che penserà? Son cose che si tengono nascoste queste. Dovrei aver la forza di guardarli, pulirli e trasformarli in qualcosa di utile, forse un manichino? Oppure una marionetta... Potrei finalmente tirare i fili della situazione, cambiare il finale e pretendere che torni tutto normale
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this-whomps · 4 years
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Not yet really sure on what I’m supposed to feel listening to this
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this-whomps · 4 years
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Piccolo robot cuore triste
È la storia di un robottino che dopo un percorso non troppo felice, ha capito che l’ unico posto nel quale c’è speranza di trovare risposte è in se stessi. Adesso sembra a pezzi, chiaramente non è nella migliore delle forme, ma se dato il giusto tempo, sarà capace di lustrare e mettere al giusto posto tutti i bulloni, nella speranza che la prossima volta gli ingranaggi non si intoppino.
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this-whomps · 4 years
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Cose che penso
Sono spaventata da quel che ricordo di quando ero piccola. Non mi riconosco o almeno in parte. Avevo un carattere che, chi mi vedesse ora, non riconoscerebbe in me. Un po’ mi manca, non che ora ogni tanto non esca fuori, ma son stata cazziata così tanto, che forse ho imparato a vederlo come sbagliato, quando sbagliato non è. Quel che ricordo comunque mi porta a pensare checccazzo mi girasse per la testa. 
Scuola materna, penultimo anno, avevo la fortuna di frequentare un asilo nei pressi di uno spazio verde pubblico, nel quale ci portavano per giocare. Avevo un’amichetta che mi seguiva, qualunque cosa facessi, anche se un po’ pezza di merda, però vabbè. Fatto sta che mi ero messa in testa di non ascoltare il maestro, che solo per quel giorno aveva sostituito la maestra Patrizia, credo. Voleva che io tornassi in classe, ma per me non se ne parlava proprio, così ho convinto questa mia amichetta a rimanere con me. Penso che i nostri compagni ci siano venuti a chiamare un paio di volte e ora mi chiedo, cosa aveva la coda di paglia? Non poteva presentarsi lui in persona? Bah. Fatto sta che non ricordo bene cosa sia successo, penso che la mia compare si fosse arresa all’idea di ritornare e con lei anche io. Quello che però ricordo molto bene è che tornati in classe era l’ora della merenda, faccio per sedermi vicino a lei quando ‘sto omone schifoso mi strattona malamente e mi fa sedere da un’altra parte. Di cosa hai paura bastardo? E se mi vuoi punire, pensi che star seduta vicino a un qualunque altro piscia letto mi metta a disagio? Tornata a casa ho raccontato tutto a mia mamma o forse lo ha fatto lui. Avevo paura che mio padre mi prendesse a sberle come al suo solito, ma quella volta ero così convinta di aver ragione che non mi disse nulla. 
Comunque chi dice che i bambini sono angeli è un coglione, i pregiudizi e le discriminazioni c’erano, anche tra noi, bambini sotto i sei. In classe avevo una compagna di colore, non so come fosse iniziata la faccenda, ma voleva a tutti i costi che si dicesse che lei avesse un colore della pelle “caffè e latte”, manco da dire, aveva alimentato il fuoco tipico di quelli che non si fanno imporre le cose, di chi non se ne sta delle richieste di chi è diverso e in minoranza. Si fiutava il disagio e il fastidio che provava nel venir chiamata nera e noi cosa potevamo fare? Noi ovviamente continuavamo, per noi era un dato di fatto, quel che vedevamo era nero e forse ci godevamo anche un po’ a vedere che una semplice parola avesse così tanto effetto su qualcuno. Anzi di sicuro ci piaceva, sentivamo di avere potere su come qualcuno si dovesse sentire. E lei doveva stare male perché era diversa e si era cacciata da sola nel mirino di tutta la classe. Quindi il prossimo coglione che mi viene a dire che i bambini son senza peccato lo prendo a sberle, i bambini sono delle merde, tanto quanto gli adulti. Sì c’è la scusante dell’educazione, dell’ambiente e quante altre cazzate si vogliono aggiungere, ma penso che l’ essere umano in sé, nasca già con una buona dose di cinismo, indipendentemente da educazione cazzi e mazzi. Noi siamo stati stronzi e ci piaceva esserlo, il fatto è questo.
Un altro esempio? Ero sempre con quella mia amichetta, Sofia. Avevano portato un televisore in classe, ci eravamo seduti tutti davanti per vedere cosa trasmettesse, io vicino a Sofia e Alice. Aspetta... ALICE? Come si permette ‘sta stronza di star vicino a noi? No, non va assolutamente bene, io e Sofia ci spostiamo e così per un bel po’ sino a che, la poverina, non si arrende. Eppure lei era mia amica, ma in quel momento a me conveniva non esserlo per compiacere Sofia. Senza che lei potesse capire le avevo imposto di starmi distante, alla fine non c’era molto da capire. Se fossimo tra adulti sarebbe riprovevole come comportamento, cosa dice la giuria? Comunque son sicura che situazioni del genere si generino anche tra persone che hanno ben più di 5 anni. Un bambino però non lo si può biasimare più di tanto, giusto? Ha ancora da costruirsi etica e morale, vero? Tutto a riprova che non nasciamo con questi concetti stampati in fronte, li impariamo nel tempo e nessuno lo mette in dubbio, ma la nostra natura ho paura sia un’altra. Quindi mi stupisce chi ancora si meraviglia della cattiveria intrinseca dell’uomo. Il bene è una scelta, è  sempre una scelta.
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