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#storia delle religioni
crazy-so-na-sega · 7 months
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La diversità di genere nei testi sacri ebraici
I testi sacri ebraici offrono l’opportunità di interagire con una varietà di voci ebraiche che sono state una parte centrale del pensiero e della pratica ebraica negli ultimi duemila anni. I testi stessi parlano tra loro. A volte litigano, a volte sono d'accordo. Tocca a noi entrare nella conversazione e rendere questi testi significativi e rilevanti nella nostra vita.
Termini per la diversità di genere nei testi sacri ebraici:
Zachar:  questo termine deriva dalla parola spada appuntita e si riferisce a un fallo. Di solito è tradotto come "maschio" in inglese.
Nekevah: questo termine deriva dalla parola "fessura" e probabilmente si riferisce a un'apertura vaginale. Di solito è tradotto come "femmina" in inglese.
Androgino: una persona che ha caratteristiche sessuali sia “maschili” che “femminili”. Nel Talmud, l'androgino è inteso come qualcuno che possiede sia un pene che alcuni tratti sessuali femminili. 149 riferimenti nella Mishna e nel Talmud (I – VIII secolo d.C.); 350 nel midrash classico e nei codici giudaici (II-XVI secolo d.C.).
Tumtum: una persona le cui caratteristiche sessuali sono indeterminate o oscurate. Nel Talmud il tumtum ha genitali indeterminati. 181 riferimenti nella Mishna e nel Talmud; 335 nel midrash classico e nei codici giudaici.
Ay'lonit: una persona identificata come “femmina” alla nascita ma che sviluppa caratteristiche “maschili” durante la pubertà ed è sterile. 80 riferimenti nella Mishna e nel Talmud; 40 nel midrash classico e nei codici giudaici.
Saris: una persona identificata come “maschio” alla nascita ma che sviluppa caratteristiche “femminili” durante la pubertà o successivamente. Un sari è considerato maschio, ma non ha pene o ha un pene molto piccolo. Un sari può essere “naturalmente” un sari (saris hamah), o diventarlo attraverso l’intervento umano (saris adam). Questo status è anche conosciuto come eunuco. 156 riferimenti nella Mishna e nel Talmud; 379 nel midrash classico e nei codici giudaici.
Testo 1: Creato in modo strano
וַיִּבְרָ֨א אֱלֹהִ֤ים ׀ אֶת־הָֽאָדָם֙ בְּצַלְמֹ֔ו בְּצֶ֥לֶם אֱל ֹהִ֖ים בָּרָ֣א אֹתֹ֑ו זָכָ֥ר וּנְקֵבָ֖ה בָּרָ֥א אֹתָֽם בראשית א:כז Dio creò l'Adamo [il primo essere umano] a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina [Dio] li creò.
– Genesi 1:27
אָמַר רַבִּי יִרְמְיָה בָּן אֶלְעָזָר: בְּשָׁעָה שֶׁבָּרָא הַקָּ דוֹשׁ בָּרוּךְ הוּא אֶת אָדָם הָרִאשׁוֹן. אַנְדְּרוֹגִינוֹס בָּרְאוּ – פָּרָשָׁה
Disse Rabbi Jeremiah ben Elazar: “Quando il Santo, benedetto sia l’Uno, creò il primo Adamo [essere umano], [Dio] lo creò [un] “androgino”.
– Midrash Rabbah 8:1
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Testo 2: I generi oltre il maschile e il femminile
Mishna Bikkurim Capitolo 4
פרק ד א אַנְדְּרוֹגִינוֹס יֶשׁ בּוֹ דְרָכִים שָׁוֶה לָאֲנָשִׁים, וְיֶשׁ בּוֹ דְרָכִים שָׁוֶה לַנָּשִׁים, וְיֶשׁ בּוֹ דְרָכִים שָׁוֶ ה לָאֲנָשִׁים וְנָשִׁים וְיֵשׁ בּוֹ דְרָכִים אֵינוֹ שָׁוֶה לָאֲנָש ִׁים וְנָשִׁים
Mishnah 1: Androgynos è in qualche modo simile agli uomini, e in qualche modo simile alle donne, e in qualche modo simile sia agli uomini che alle donne e in qualche modo né agli uomini né alle donne.
משנה ביכורים ד׳ ַאַנְדּרוֹגִינוֹס, יֶשׁ בּוֹ דְּרָכִים שָׁוֶה לָא ֲנָשִׁים; וְיֶשׁ בּוֹ דְּרָכִים שָׁוֶה לַנָּשִׁים; וְיֶשׁ בּוֹ דְּרָכִים שָׁוֶה לָאֲנָשִׁים וְנָּשִׁים, וְיֶשׁ בּוֹ דְּרָכִים אֵינוֹ שָׁוֶה לאַַ לָאֲנָשִׁים וְלא לַנָּשִׁים
Mishnah 2: In che modo egli (sic) è come gli uomini? Diventa impuro quando ha una secrezione seminale come gli uomini, e si veste da uomini. Può prendere moglie, ma non può essere preso in moglie come gli uomini... Non deve essere solo in compagnia di donne come gli uomini... E deve eseguire tutti i comandi della Torah come gli uomini.
כֵּיצַד שָׁוֶה לָאֲנָשִׁים? מְטַמֵּא בְּלֹבֶן כָּאֲנָשִׁים, וְזוֹקֵק לִיְבּוּם כַּאֲנָשִׁים וּמִתְעַטֵּף וּמִסְתַּפֵּר כַּאֲנָשִׁים, וְנוֹשֵֹא אֲבָל לא נִשָֹּּא א כָּאֲנָשִׁים, בְּכָל מִּצְוֹת הָאֲמוּרוֹת בַּתּוֹרָה כָּאֲנָש ִׁים
Mishnah 3: E in che modo assomiglia alle donne? Diventa impuro quando ha il flusso mestruale come le donne, e non deve stare solo in compagnia di uomini come le donne; e non condivide l'eredità con i figli come le donne... Come le donne, non è idoneo a fare da testimone.
כֵּיצַד שָׁוֶה לַנָּשִׁים?
Mishnah 4: In che modo assomiglia sia agli uomini che alle donne? Si incorre nella colpa per averlo ucciso o per averlo maledetto, come nel caso di uomini e donne; chi lo uccide involontariamente deve andare in esilio, e chi lo uccide intenzionalmente riceve la pena di morte... Eredita in tutti i casi di eredità sia come uomini che come donne.
ֵֵֵּּּכֵּיצַד שָׁוֶה לַאֲנָשִׁים וְלַנָּשִׁים: חַיָּבִים עַל מַכָּתוֹ וְעַל קִלְלָתוֹ כַּאֲנָשִׁים וְכַנָּשִׁים, וְהַהוֹרְגוֹ שׁוֹגֵג גּוֹלֶה וּמֵזִיד נֶהֱרַג כַּאֲנָשִׁים וְנָשִׁים, וְיוֹשֶׁבֶת עָלָיו דָּם טָמֵא וְדָם טָהוֹר כַּאֲנָשִׁים וְכַנָּשִׁים, וְחוֹלֵק בְּקָדְשֵׁי קֳדָשִׁים כַּאֲנָשִׁים וְכַנָּשִׁים, וְנוֹחֵל לְכָל הַנַחַלוֹת כַּאֲנָשִׁים וְכַנָּשִׁים, וְאִם אָמַר “הֲרֵינִי נָזִיר שֶׁזֶּה אִישׁ וְאִשָּׁה " הֲרֵי זֶה נָזִיר
Mishnah 5: E in che senso non somiglia né agli uomini né alle donne? … A lui non può essere assegnato un valore (per la tassa biblica del Tempio, perché è specificato un importo per gli uomini e un altro importo per le donne) a differenza degli uomini o delle donne; e non può essere venduto come schiavo ebreo, a differenza degli uomini o delle donne. Se qualcuno dice: “Diventerò un nazireo (prenderò i voti di ascetismo) se non è né un uomo né una donna”, allora diventa un nazireo.
כֵּיצַד אֵינוֹ שָׁוֶה לֹא לַאֲנָשִׁים וְלֹא לַנָּשִׁים: אֵין חַיָּ בִים לֹא עַל מַכָּתוֹ וְלֹא עַל קִלְלָתוֹ לֹא כַּאֲנָשִׁים וְלֹא כַּנָּשִׁים, וְאֵינוֹ נֶעֱרָךְ לֹא כַּאֲנָשִׁים וְלֹא כַּנָּשִׁים, וְאִם אָמַר “הֲרֵינִי נָזִיר שֶׁזֶּה לֹא אִישׁ וְלֹא אִשָּׁה” אֵינו ֹ נָזִיר . רַבִּי מֵאִיר אוֹמֵר אַנְדְּרוֹגִינוֹס בְּרִיָּה בִּפְנֵי עַצְמ ָהּ הוּא וְלֹא יָכְלוּ חֲכָמִים לְהַכְרִיעַ עָלָיו אִם הוּא אִישׁ א וֹ אִשָּׁה. אֲבָל טֻמְטוּם אֵינוֹ כֵּן, פְּעָמִים שֶׁהוּא אִישׁ פְּעָמִים שֶׁ הוּא אִשָּׁה
Rabbi Yose dice: Androgynos è una creazione a sé stante, e i saggi non potevano decidere se fosse un uomo o una donna. Ma questo non è il caso del tumtum: a volte un tumtum è un uomo, a volte un tumtum è una donna.
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Testo 3: Che colore di scarpine per il bambino: blu, rosa, viola o verde?
הֲרֵינִי נָזִיר לִכְשֶׁיִּהְיֶה לִי בֵן, וְנוֹלַד לוֹ בֵן, הֲרֵי ז ֶה נָזִיר. נוֹלַד לוֹ בַת, טֻמְטוּם, וְאַנְדְרוֹגִינוֹס אֵינוֹ נָזִיר. אִם אָמַר כְּשֶׁאֶרְאֶה כְּשֶׁיִּהְיֶה לִי וָלָד, אֲפִלּוּ נוֹלַ ד לוֹ בַת, טֻמְטוּם, וְאַנְדְרוֹגִינוֹס הֲרֵי זֶה נָזִיר
Se qualcuno dicesse: «Diventerò nazir quando mi nascerà un figlio» e gli nascesse un figlio, ecco, costui è un nazir!
Se gli nasce una figlia, un tumtum o un androgino, non è un nazir.
Ma se dicesse: “Quando vedrò che mi nascerà un bambino [sarò un nazir]”, anche se gli nascesse una figlia, un tumtum o un androgino, ecco, egli è un nazir!
– Mishna Nazir 2:7
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Testo 4: I nostri antenati Genderqueer: Abramo e Sara
דף סד:א דף סד:ב א”ר יצחק: מפני מה היו אבותינו עקורים? מפני שהקב”ה מתאוה לתפלתן של צדיקים א”ר יצחק: למה נמשלה תפלתן של צדיק Lo sai? Se hai bisogno di più soldi, non preoccuparti, non lo faresti più. של הקב”, שנאמר : +ישעיהו נ”א+ הביטו אל צור חוצבתם ואל מקבת בור נוקרתם, וכתיב: +ישעיהו נא+ הביטו אל אברהם אביכם ואל שרה תחוללכם אמר רב נחמן אמר רבה בר אבוה: שרה אמנו אילונית היתה,שנאמר: +בראשית י”א+ ותהי שרי עקרה אין לה Va bene, אפי' בית ולד אין לה
Talmud babilonese Yevamot 64a-b
R. Isaac ha detto: Perché i nostri antenati (Abramo e Sara, Isacco e Rebecca) erano sterili? Perché il Santo, sia benedetto, desidera ascoltare la preghiera dei giusti.
R. Isaac affermò inoltre: Perché la preghiera dei giusti è paragonata a un forcone? Come un forcone sposta i covoni di grano da una posizione all'altra, così la preghiera dei giusti trasforma il cuore del Santo, benedetto sia, dall'attributo del severo giudizio all'attributo della compassione.
R. Ammi disse: Abramo e Sara erano originariamente tumtum, poiché è detto: "Guarda la roccia da cui sei stato tagliato e la cavità della fossa da cui sei stato estratto". ( Isaia 51:1 ), e questo è seguito dal testo: “Guarda ad Abramo tuo padre e a Sara che ti ha generato”.
R. Nachman disse nel nome di Rabbah b. Abbuha: Nostra madre Sara era una aylonit, poiché è detto: "E Sarai era sterile, non aveva figli" ( Genesi 11:30 ). [il versetto dice sia 'era sterile' che 'non aveva figli' per dirci che] non aveva nemmeno un grembo.
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Testo 5: Dio apprezza le persone di genere
E non dicano i sari: “Io sono un albero secco”. Poiché così dice Dio: Quanto ai sari che osservano i miei sabati, che hanno scelto ciò che desidero e che si attengono alla mia alleanza , io li darò nella mia casa. , e dentro le Mie mura Un monumento e un nome, meglio che figli o figlie. Darò loro un nome eterno che non perirà.
-Di Ari Lev Fornari, Rabbi Elliot Kukla, Rabbi Dev Noily
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notti insonni di mezzo autunno....
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gregor-samsung · 5 months
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“ A partire dal 1223 si apre il periodo che i biografi [di san Francesco d'Assisi] definiscono della «grande tentazione», tentazione di abbandonare tutto, di disinteressarsi completamente della comunità, forse di non avere più fiducia in Dio. Ma ci sono momenti di remissione: uno di questi è la grandiosa celebrazione del Natale nell'eremo di Greccio nel 1223. Francesco organizza una sacra rappresentazione corale che trasforma in attore anche il pubblico accorso ad assistervi. Chiama un nobile di nome Giovanni, «di buona fama e di vita ancor migliore» sul cui affetto e devozione sa di potere contare e gli ordina, quindici giorni prima di Natale, di preparare lo scenario adatto. Dice all'amico: «Voglio rappresentare quel Bambino nato a Betlemme come se in qualche modo avessi davanti agli occhi i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu posto in una greppia e come stette sul fieno fra il bue e l'asino». Dobbiamo immaginare che per evocare la grotta siano state adattate le rocce della montagna, magari allargando qualche cavità naturale, oppure che per accogliere anche i fedeli sia stata costruita con tronchi d'albero una grande capanna? Quindici giorni sono un tempo eccessivo, se dedicati soltanto a preparare un po' di fieno e a condurre sul luogo due animali. Il bue e l'asino non fanno parte del racconto evangelico della Natività, ma furono aggiunti dai Vangeli apocrifi. Francesco, sensibile al messaggio delle immagini, ritenne bue e asinello indispensabili al suo teatro sacro.
Il racconto di Tommaso da Celano sembra la descrizione di un meraviglioso presepio vivente: vediamo accorrere «molti frati da varie parti; uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando, ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte nella quale s'accese splendida la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. [...] Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali. La gente accorre e si allieta di una gioia mai assaporata prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuona di voci e le rupi imponenti echeggiano i cori festosi. I frati cantano scelte lodi al Signore, e la notte sembra tutto un sussulto di gioia. [...] Poi il sacerdote celebra solennemente l'Eucarestia sul presepio e lui stesso assapora una consolazione mai gustata prima». Francesco è felice, profondamente commosso. Si riveste di paramenti diaconali e canta con la sua bella voce il Vangelo, predica con parole dolcissime, trascina ed entusiasma gli astanti rievocando la piccola città di Betlemme, il Bambino divino e poverissimo, con tale entusiasmo infuocato che un cavaliere, forse il medesimo Giovanni, ebbe una visione: «Gli sembrava infatti che un neonato giacesse esanime nella mangiatoia, che il santo di Dio si avvicinasse e destasse quel medesimo bambino da quella specie di sonno profondo. Questa visione non manca - conclude Tommaso da Celano - di un suo significato perché davvero il fanciullo Gesù giaceva dimenticato nel cuore di molti e per grazia di Cristo, tramite il servo suo Francesco, fu risuscitato e il suo ricordo impresso in una memoria di nuovo partecipe». Nella preghiera composta da Francesco per il Vespro di Natale, alla descrizione della nascita nella mangiatoia segue la citazione della lode angelica: «Pace in terra agli uomini di buona volontà» (Lc 2,14): Cristo è venuto a portare la pace, quella pace che gli uomini non sanno trovare proprio nei luoghi dove egli nacque, la pace che Francesco era andato ad annunciare prima ai crociati e poi al sultano, e vorrebbe accolta dai conterranei, dai frati, dalla Chiesa. “
Chiara Frugoni, Vita di un uomo: Francesco d'Assisi, introduzione di Jacques Le Goff, Einaudi (collana ET Saggi n° 824), 2006⁶; pp. 112-113.
[Prima edizione: 1995]
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turuin · 8 months
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Mi trovo in difficoltà.
La parrocchia locale ha "convocato" la famiglia per l'eventuale inizio del catechismo di Aurora, e ho saputo - io lavoravo, non sono andato all'incontro - che loro hanno un piano d'azione diverso dal consueto.
Normalmente, i bimbi seguono il catechismo preparatorio alla prima comunione, poi fanno la prima comunione, poi seguono il catechismo per la cresima e alla fine ricevono anche la cresima.
Questi no: visto che hanno notato un drastico tasso di abbandono dei fedeli tra l'uno e l'altro sacramento, hanno deciso che i bimbi fanno 4 anni di catechismo, alla fine dei quali vengono cresimati e ricevono la loro prima comunione.
Ora, piccolo background: io non sono mai stato un fervente cattolico e di sicuro non ho fatto sette anni di catechismo (mi hanno recuperato con due corsi ultra accelerati di 1 settimana il primo e 3 giorni l'altro) MA, post-cresima, ho suonato nel coro della chiesa di fatto frequentandone tutte le attività per SETTE anni. Quindi un po' d'esperienza sul campo ce l'ho.
Personalmente sono molto perplesso sul percorso proposto, per me non ha senso arrivare al sacramento della confermazione (la cresima) senza avere fatto i giusti passi - e la prima comunione, e la frequentazione "volontaria" da parte dei cresimandi, a indicare il preciso atto di volontà di confermarsi cattolici etc.
Il problema è che la bambina è interessata e vorrebbe frequentare il catechismo, molto probabilmente a causa degli insegnanti di religione della materna e della primaria. Per dire, una delle sue domande sull'argomento è stata "ma se vado in chiesa, Gesù è felice?"
Ora, Aurora è una bimba molto intelligente, razionale e sensibile. Io non riesco - è questa la mia grandissima difficoltà - a spiegarle la religione cattolica e il percorso che si trova davanti senza dirle come la penso in proposito ed affrontare i motivi per i quali me ne sono allontanato. E più penso a questo atteggiamento "di cattura" della parrocchia e più mi convinco che non sia la scelta migliore; ma, devo dire, è una scelta che sta manifestando di voler fare lei.
Ho provato a spiegarle un po' di cose sulle religioni, sul rispetto tra diverse culture e appartenenze, sul fatto che la religione non deve mai essere una tifoseria e che non esiste un dio migliore di un altro (e per alcuni non esiste, e vanno rispettati anche loro) ma devo ammettere che sento dentro di me un grande conflitto.
Un conflitto dovuto al fatto che si, io sono arrivato a determinate conclusioni, e ad abbracciare idealmente qualsiasi religione e appartenenza religiosa, e a ritenere che siano tutte originate da una stessa fonte, e a vivere bene senza dover per forza dare un nome, una storia, un corpus di precetti e tutta la compagnia a una entità di coesione universale che chiamo dio solo per mancanza di altri termini e in cui, alla fine della giornata, credo anche io.
Ma ci sono dovuto arrivare passandoci dal di dentro. E che diritto ho, io, di proiettare la mia esperienza personale su di lei? Non dovrei invece lasciarle fare le sue scelte e, casomai, rispondere alle domande che vorrà farmi? E però, non è giusto - da parte mia - avere perplessità su un percorso che questa parrocchia vuol fare in modo così alternativo e inconsueto per quello che dovrebbe essere un percorso cattolico "tradizionale" ?
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Ci fu un solo Nazismo, e non possiamo chiamare Nazismo il Falangismo iper-cattolico di Franco, dal momento che il Nazismo è fondamentalmente pagano, politeistico e anti-cristiano, o non è Nazismo. Al contrario, si può giocare al Fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia. Succede alla nozione di Fascismo quel che, secondo Wittgenstein, accade alla nozione di gioco. Un gioco può essere o non essere competitivo, può interessare una o più persone, può richiedere qualche particolare abilità o nessuna, può mettere in palio del danaro, o no. I giochi sono una serie di attività diverse che mostrano solo una qualche somiglianza di famiglia. (...)
Il Fascismo è diventato un termine che si adatta a tutto perché è possibile eliminare da un regime fascista uno o più aspetti, e lo si potrà sempre riconoscere per fascista.
Togliete al Fascismo l'imperialismo e avrete Franco o Salazar; togliete il colonialismo e avrete il Fascismo balcanico. Aggiungete al Fascismo italiano un anti-capitalismo radicale (che non affascinò mai Mussolini) e avrete Ezra Pound. Aggiungete il culto della mitologia celtica e il misticismo del Graal (completamente estraneo al Fascismo ufficiale) e avrete uno dei più rispettati guru fascisti, Julius Evola. A dispetto di questa confusione, ritengo sia possibile indicare una lista di caratteristiche tipiche di quello che vorrei chiamare l' Ur-Fascismo, o il Fascismo Eterno. Tali caratteristiche non possono venire irreggimentate in un sistema; molte si contraddicono reciprocamente, e sono tipiche di altre forme di dispotismo o di fanatismo. Ma è sufficiente che una di loro sia presente per far coagulare una nebulosa fascista.
Uno. La prima caratteristica di un Ur-Fascismo è il culto della tradizione. Il tradizionalismo è più vecchio del Fascismo. Non fu solo tipico del pensiero controrivoluzionario cattolico dopo la Rivoluzione francese, ma nacque nella tarda età ellenistica, come una reazione al razionalismo greco classico. Nel bacino del Mediterraneo, i popoli di religioni diverse (tutte accettate con indulgenza dal Pantheon romano) cominciarono a sognare una rivelazione ricevuta all'alba della storia umana. Questa rivelazione era rimasta a lungo nascosta sotto il velo di lingue ormai dimenticate. Era affidata ai geroglifici egiziani, alle rune dei celti, ai testi sacri, ancora sconosciuti, delle religioni asiatiche. Questa nuova cultura doveva essere sincretistica. Sincretismo non è solo, come indicano i dizionari, la combinazione di forme diverse di credenze o pratiche. Una simile combinazione deve tollerare le contraddizioni. Tutti i messaggi originali contengono un germe di saggezza e quando sembrano dire cose diverse o incompatibili è solo perché tutti alludono, allegoricamente, a qualche verità primitiva. Come conseguenza, non ci può essere avanzamento del sapere. La verità è stata già annunciata una volta per tutte e noi possiamo solo continuare a interpretare il suo oscuro messaggio. E' sufficiente guardare il sillabo di ogni movimento fascista per trovare i principali pensatori tradizionalisti. La gnosi nazista si nutriva di elementi tradizionalisti, sincretistici, occulti. La più importante fonte teoretica della nuova destra italiana, Julius Evola, mescolava il Graal con i Protocolli dei Savi di Sion, l'alchimia con il Sacro Romano Impero. Il fatto stesso che per mostrare la sua apertura mentale una parte della destra italiana abbia recentemente ampliato il suo sillabo mettendo insieme De Maistre, Guenon e Gramsci, è una prova lampante di sincretismo. Se curiosate tra gli scaffali che nelle librerie americane portano l'indicazione "New Age", troverete persino Sant'Agostino, il quale, per quanto ne sappia, non era fascista. Ma il fatto stesso di mettere insieme Sant'Agostino e Stonehenge, questo è un sintomo di Ur-Fascismo.
Due. Il tradizionalismo implica il rifiuto del Modernismo. Sia i Fascisti sia i Nazisti adoravano la tecnologia, mentre i pensatori tradizionalisti di solito rifiutano la tecnologia come negazione dei valori spirituali tradizionali. Tuttavia, sebbene il Nazismo fosse fiero dei suoi successi industriali, la sua lode della modernità era solo l'aspetto superficiale di una ideologia basata sul Sangue e la Terra (Blut und Boden). Il rifiuto del mondo moderno era camuffato come condanna del modo di vita capitalistico, ma riguardava principalmente il rigetto dello Spirito del 1789 (o del 1776, ovviamente). L'Illuminismo, l'Età della Ragione, vengono visti come l'inizio della depravazione moderna. In questo senso, l'Ur-Fascismo può venire definito come irrazionalismo.
Tre. L' irrazionalismo dipende anche dal culto dell'azione per l'azione. L'azione è bella di per sé, e dunque deve essere attuata prima di, e senza una qualunque riflessione. Pensare è una forma di evirazione. Perciò, la cultura è sospetta, nella misura in cui viene identificata con atteggiamenti critici. Dalla dichiarazione attribuita a Goebbels ("quando sento parlare di cultura, estraggo la mia pistola") all'uso frequente di espressioni quali porci intellettuali, teste d'uovo, snob radicali, le università sono un covo di comunisti, il sospetto verso il mondo intellettuale è sempre stato un sintomo di Ur-Fascismo. Gli intellettuali fascisti ufficiali erano principalmente impegnati nell'accusare l'intellighenzia liberale di aver abbandonato i valori tradizionali.
Quattro. Nessuna forma di sincretismo può accettare la critica. Lo spirito critico opera distinzioni e distinguere è un segno di modernità. Nella cultura moderna, la comunità scientifica intende il disaccordo come strumento di avanzamento delle conoscenze. Per l'Ur-Fascismo il disaccordo è tradimento.
Cinque. Il disaccordo è inoltre un segno di diversità. L'Ur-Fascismo cresce e cerca il consenso sfruttando ed esacerbando la naturale paura della differenza. Il primo appello di un movimento fascista o prematuramente fascista è contro gli intrusi. L'Ur-Fascismo è dunque razzista per definizione.
Sei. L'Ur-Fascismo scaturisce dalla frustrazione individuale o sociale. Il che spiega perché una delle caratteristiche tipiche dei fascismi storici è stato l'appello alle classi medie frustrate, a disagio per qualche crisi economica o umiliazione politica, spaventate dalla pressione dei gruppi sociali subalterni. Nel nostro tempo in cui i vecchi "proletari" stanno diventando piccola borghesia (e i Lumpen si autoescludono dalla scena politica), il Fascismo troverà in questa nuova maggioranza il suo uditorio.
Sette. A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l'Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. E' questa l'origine del nazionalismo. Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l'ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Ma il complotto deve venire anche dall'interno: gli ebrei sono di solito l'obiettivo migliore in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori. (...)
Otto. I seguaci debbono sentirsi umiliati dalla ricchezza ostentata e dalla forza dei nemici. Quando ero bambino mi insegnavano che gli inglesi erano 'il popolo dei cinque pasti' : mangiavano più spesso del povero ma sobrio italiano. Gli ebrei sono ricchi e si aiutano l'un l'altro grazie a una rete segreta di mutua assistenza. I seguaci debbono tuttavia essere convinti di poter sconfiggere i nemici. Così, grazie a un continuo spostamento di registro retorico, i nemici sono al tempo stesso troppo forti e troppo deboli. I fascismi sono condannati a perdere le loro guerre, perché sono costituzionalmente incapaci di valutare obiettivamente la forza del nemico.
Nove. Per l'Ur-Fascismo non c'è lotta per la vita, ma piuttosto vita per la lotta. Il pacifismo è allora collusione col nemico; il pacifismo è cattivo perché la vita è una guerra permanente. Questo tuttavia porta con sé un complesso di Armageddon: dal momento che i nemici possono essere sconfitti, ci dovrà essere una battaglia finale, a seguito della quale il movimento avrà il controllo del mondo. Una simile soluzione finale implica una successiva era di pace, un'Età dell'oro che contraddice il principio della guerra permanente.
Nessun leader fascista è mai riuscito a risolvere questa contraddizione.
Dieci. L'elitismo è un aspetto tipico di ogni ideologia reazionaria, in quanto fondamentalmente aristocratico. Nel corso della storia, tutti gli elitismi aristocratici e militaristici hanno implicato il disprezzo per i deboli. L'Ur-Fascismo non può fare a meno di predicare un elitismo popolare. Ogni cittadino appartiene al popolo migliore del mondo, i membri del partito sono i cittadini migliori, ogni cittadino può (o dovrebbe) diventare un membro del partito. Ma non possono esserci patrizi senza plebei. Il leader, che sa bene come il suo potere non sia stato ottenuto per delega, ma conquistato con la forza, sa anche che la sua forza si basa sulla debolezza delle masse, così deboli da aver bisogno e da meritare un Dominatore. Dal momento che il gruppo è organizzato gerarchicamente (secondo un modello militare), ogni leader subordinato disprezza i suoi subalterni, e ognuno di loro disprezza i suoi sottoposti. Tutto ciò rinforza il senso di un elitismo di massa.
Undici. In questa prospettiva, ciascuno è educato per diventare un Eroe. In ogni mitologia l'Eroe è un essere eccezionale, ma nell'ideologia Ur-Fascista l'eroismo è la norma. Questo culto dell'eroismo è strettamente legato al culto della morte: non a caso il motto dei falangisti era viva la muerte (...). L'eroe Ur-Fascista è impaziente di morire. Nella sua impazienza, va detto in nota, gli riesce più di frequente far morire gli altri.
Dodici. Dal momento che sia la guerra permanente sia l'eroismo sono giochi difficili da giocare, l'Ur-Fascista trasferisce la sua volontà di potenza su questioni sessuali. E' questa l'origine del machismo (che implica disdegno per le donne e una condanna intollerante per abitudini sessuali non conformiste, dalla castità all'omosessualità). Dal momento che anche il sesso è un gioco difficile da giocare, l'eroe Ur-Fascista gioca con le armi, che sono il suo Ersaltz fallico: i suoi giochi di guerra sono dovuti a una Invidia Penis permanente.
Tredici. L'Ur-Fascismo si basa su di un populismo qualitativo. In una democrazia i cittadini godono di diritti individuali, ma l'insieme dei cittadini è dotato di un impatto politico solo dal punto di vista quantitativo (si seguono le decisioni della maggioranza). Per l'Ur-Fascismo gli individui in quanto individui non hanno diritti, e il Popolo è concepito come una qualità, un'entità monolitica che esprime la Volontà Comune. Dal momento che nessuna quantità di esseri umani può possedere una volontà comune, il leader pretende di essere il loro interprete. Avendo perduto il loro potere di delega, i cittadini non agiscono, sono solo chiamati, pars pro toto, a giocare il ruolo del Popolo. Il Popolo è così solo una finzione teatrale. Per aver un buon esempio di populismo qualitativo, non abbiamo più bisogno di Piazza Venezia o dello Stadio di Norimberga. Nel nostro futuro si profila un populismo qualitativo Tv o Internet, in cui la risposta emotiva di un gruppo selezionato di cittadini può venire presentato e accettato come la Voce del Popolo. A ragione del suo populismo qualitativo, l' Ur-Fascismo deve opporsi ai 'putridi' governi parlamentari. Una delle prime frasi pronunciate da Mussolini nel Parlamento italiano fu: "Avrei potuto trasformare quest'aula sorda e grigia in un bivacco per i miei manipoli". Di fatto, trovò immediatamente un alloggio migliore per i suoi manipoli, ma poco dopo liquidò il Parlamento. Ogni qualvolta un politico getta dubbi sulla legittimità del Parlamento perché non rappresenta più la Voce del Popolo, possiamo sentir l'odore di Ur-Fascismo.
Quattordici. L' Ur-Fascismo parla la Neolingua. La Neolingua venne inventata da Orwell in 1984, come la lingua ufficiale dell' Ingsoc, il Socialismo inglese, ma elementi di Ur-Fascismo sono comuni a forme diverse di dittatura. Tutti i testi scolastici nazisti o fascisti si basavano su di un lessico povero e su una sintassi elementare, al fine di limitare gli strumenti per il ragionamento complesso e critico. Ma dobbiamo essere pronti a identificare altre forme di Nuovalingua, anche quando prendono la forma innocente di un popolare talk-show.
Dopo aver indicato i possibili archetipi dell'Ur-Fascismo, mi sia concesso di concludere. Il mattino del 27 luglio del 1943 mi fu detto che, secondo delle informazioni lette alla radio, il Fascismo era crollato e che Mussolini era stato arrestato. Mia madre mi mandò a comprare il giornale. Andai al chiosco più vicino e vidi che i giornali c'erano, ma i nomi erano diversi. Inoltre dopo una breve occhiata ai titoli, mi resi conto che ogni giornale diceva cose diverse. Ne comperai uno, a caso, e lessi un messaggio stampato in prima pagina, firmato da cinque o sei partiti politici, come Democrazia Cristiana, Partito comunista, Partito socialista, Partito d'Azione, Partito liberale.
Fino a quel momento avevo creduto che vi fosse un solo partito in ogni paese, e che in Italia ci fosse solo il Partito nazionale fascista. Stavo scoprendo che nel mio paese ci potevano essere diversi partiti allo stesso tempo. Non solo: dal momento che ero un ragazzo vispo, mi resi subito conto che era impossibile che tanti partiti fossero sorti da un giorno all'altro.
Capii così che esistevano già come organizzazioni clandestine. Il messaggio celebrava la fine della dittatura e il ritorno della libertà: libertà di parola, di stampa, di associazione politica.
Queste parole, libertà, dittatura - Dio mio - era la prima volta in vita mia che le leggevo. In virtù di queste nuove parole, ero rinato uomo libero occidentale. Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L'Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: "Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane". Ahimè, la vita non è così facile.
L'Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti. Il nostro dovere è di smascherarlo e di puntare l'indice su ognuna delle sue nuove forme - ogni giorno, in ogni parte del mondo. Do la parola a Roosevelt: "Oso dire che se la democrazia americana cessasse di progredire come una forza viva, cercando giorno e notte, con mezzi pacifici, di migliorare le condizioni dei nostri cittadini, la forza del Fascismo crescerà nel nostro paese" (4 novembre 1938).
Libertà e Liberazione sono un compito che non finisce mai.
Che sia questo il nostro motto: non dimenticate."
di UMBERTO ECO, “Il fascismo eterno”
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sofysta · 6 months
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Iron sky
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Siamo fieri individui che vivono per la città, ma le fiamme non possono arrivare più in alto. Troviamo un Dio e delle religioni che ci tormentano con la storia della salvezza ma nessuno, no, nessuno può darti il potere di sollevarti al di sopra dell'amore, al di sopra dell'odio ,attraverso questo cielo di ferro che ben presto diventerà la nostra mente che sovrasterà la paura e ci darà la libertà
Oh, questa è la vita che sta sgocciolando giù dai muri di un sogno che non può respirare in questa dura realtà.
La confusione di massa ha nutrito col cucchiaio la nostra cecità . Adesso è necessario definire la nostra fredda società dalla quale ci solleveremo al di sopra dell'amore, al di sopra dell'odio.
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lunamagicablu · 1 year
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Il lignaggio umano terreno primario è una Linea del Graal Cristico Umano Angelico che porta i potenziali dormienti del Modello di DNA a 12 filamenti; alcune parti della popolazione umana terrestre della Linea del Graal portano il modello di DNA a 24-48 filamenti delle "Linee del Graal Eieyani" Rishi e Yani (Yanas). Gli umani della Linea del Graal Eieyani attualmente incarnati sulla terra sono conosciuti come i Bambini Indaco di Tipo 1.
Attraverso gli Insegnamenti della Scienza Sacra del Cristo Interiore (Insegnamenti sulla Libertà) dei Fondatori, l'umanità potrebbe imparare a riattivare il Modello Umano Angelico a 12 Fili, in modo che gli umani diventino nuovamente capaci di utilizzare la Meccanica Templare Planetaria avanzata, che è gestita attraverso l'umano Modello di DNA. Se l'umanità può risvegliare il modello di DNA umano angelico dormiente, il corpo umano può interfacciarsi biologicamente con le funzioni elettromagnetiche del sistema dei portali stellari dei Templari planetari della Terra, come era stato originariamente progettato per fare.
Nell'attualizzare il potenziale Umano Angelico, gli umani non solo si libererebbero, ma potrebbero anche aiutare le Nazioni Angeliche Guardiane a liberare la Terra, proteggendo le Sale di Amenti della Terra e riconquistando il Sol Star Gate-4 del Sole sotto la protezione della Nazione Guardiana.
La Razza Umana Angelica è stata creata come una razza di esseri che potrebbero entrare in questo sistema e assistere altre forme di vita e razze che hanno dimenticato la loro Vera Natura di espressione della Sorgente. Pertanto, altre forme di vita dipendono dal successo della Razza Umana Angelica per diventare i Guardiani per cui siamo stati creati.
Senza il peso degli oscuri, sentiremo tutti la leggerezza che abbiamo sempre saputo fosse possibile. Renderà i nostri prossimi passi sul sentiero dell'ascensione molto più veloci e più facili.
È stato l'atto di Libero Arbitrio di Madre Terra a porre fine a questa distruzione del suo Corpo, con il conseguente pericolo imminente di perdere Tutto e tutti su di esso, che è stata l'origine di questa Missione dell'Ascensione.
È la responsabilità che rende impossibile che questa forma esista più in questo luogo. Chiunque scelga di non essere della luce non può più sostenere la vibrazione della realtà 5D. Noi la chiamiamo Terra Nova.
Dai nostri studi sapevamo che la sincronizzazione con il centro energetico della vostra galassia, le Pleiadi, non era possibile in quel momento della storia. La tua terra stava girando troppo velocemente mantenendola allineata dalla galassia. Ora i tuoi scienziati capiscono che la terra sta cominciando a rallentare.
Nonostante i fallimenti della campagna di Akhenaton, aveva reintegrato con successo i popoli Annu nel campo morfogenetico della Sfera di Amenti, quindi una disposizione simile fu fatta in riferimento alle famiglie Templari e Templari-Axion Sigillate. Questa volta, non solo le razze sarebbero state riportate al loro posto all'interno di Amenti, ma l'intera Sfera di Amenti sarebbe stata riallineata con il modello originale del DNA a 12 filamenti.
Durante l'evoluzione delle razze, le razze guardiane hanno tentato di risvegliare l'umanità alla realtà del suo destino evolutivo. Tutte le principali religioni della Terra sono state seminate una volta o l'altra da gruppi di guardiani, per aiutare le razze a prepararsi per la loro eventuale ascensione. Sebbene gli insegnamenti siano spesso piuttosto diversi o apparentemente contraddittori e tutte le religioni abbiano subito manipolazioni e distorsioni per mano dell'uomo e delle forze ET intruse segrete, sono unite attraverso il loro scopo originale di raggiungere l'ascensione e la libertà dalle illusioni della materia.
Alexandra Meadors art by Amanda Church ********************* The primary earthly human lineage is an Angelic Human Christ Grail Line that carries the dormant potentials of the 12-strand DNA Template; some parts of Earth's human population of the Grail Line carry the 24-48 strand DNA pattern of the Rishi and Yani "Eieyani Grail Lines" (Yanas). Humans of the Eieyani Grail Line currently incarnate on earth are known as the Type 1 Indigo Children.
Through the Sacred Science Teachings of the Inner Christ (Freedom Teachings) of the Founders, humanity could learn to reactivate the 12-Wire Angelic Human Model, so that humans would again become capable of using the advanced Planetary Templar Mechanics, which is operated through the human DNA model. If humanity can awaken the dormant angelic human DNA template, the human body can biologically interface with the electromagnetic functions of Earth's planetary Templar stargate system, as it was originally designed to do.
In actualizing Angelic Human potential, humans would not only liberate themselves, but could also aid the Guardian Angelic Nations in liberating Earth, protecting Earth's Amenti Halls and retaking the Sun's Sol Star Gate-4 under the Nation's protection Guardian.
The Angelic Human Race was created as a race of beings who could enter this system and assist other life forms and races who have forgotten their True Nature of Source expression. Therefore, other life forms depend on the success of the Angelic Human Race to become the Guardians we were created to be.
Without the burden of the dark ones, we will all feel the lightness we always knew was possible. It will make our next steps on the path of ascension much faster and easier.
It was Mother Earth's act of Free Will that ended this destruction of her Body, with the subsequent imminent danger of losing Everything and everyone upon it, that was the origin of this Ascension Mission.
It is responsibility that makes it impossible for this form to exist in this place anymore. Anyone who chooses not to be of the light can no longer hold the vibration of 5D reality. We call it Terra Nova.
We knew from our studies that synchronization with the energy center of your galaxy, the Pleiades, was not possible at that point in history. Your earth was spinning too fast keeping it aligned by the galaxy. Now your scientists understand that the earth is beginning to slow down.
Despite the failures of Akhenaten's campaign, he had successfully reintegrated the Annu peoples into the morphogenetic field of the Sphere of Amenti, so a similar arrangement was made in reference to the Templar and Templar-Axion Sealed families. This time, not only would the races be restored to their proper place within Amenti, but the entire Sphere of Amenti would be realigned with the original 12-strand DNA template.
Throughout the evolution of the races, the guardian races have attempted to awaken humanity to the reality of its evolutionary destiny. All of Earth's major religions have been seeded by guardian groups at one time or another, to help the races prepare for their eventual ascension. While the teachings are often quite different or seemingly contradictory and all religions have undergone manipulation and distortion at the hands of man and secret intruding ET forces, they are united through their original purpose of achieving ascension and freedom from the illusions of matter .
Alexandra Meadors art by Amanda Church
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fridagentileschi · 6 months
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Nel 1950 il barone Marcel Bich, francese, lanciò uno "strumento di scrittura" assolutamente rivoluzionario (come direbbero oggi i pedagoghi di Terra Nova che non erano nati all'epoca): la penna a sfera, che chiama Bic, abbreviazione più facilmente pronunciabile della sua nome. Niente più matita la cui mina si rompe costantemente e il suo essenziale temperamatite, niente più tratti in alto e in basso con un pennino Sergent-Major immerso nell'inchiostro viola e che ha fatto grandi blocchi!
La Bic Cristal, la più semplice in plastica, venduta all'epoca a 0,50 franchi (meno di tre volte niente...) sarebbe diventata presto la penna più venduta al mondo: oltre 100 miliardi di copie vendute in 160 paesi sul 5 continenti fino ad oggi! Ma restiamo in Francia… Da oltre 70 anni generazioni di scolari, liceali, studenti e adulti hanno utilizzato Bic anche. E per quanto ne so, nessuno fino ad oggi è morto per questo. A parte ovviamente quelli che inavvertitamente ne hanno ingoiato uno intero masticandone l'estremità.
La storia della penna a sfera potrebbe finire qui ed essere molto bella, quella di un successo francese come il Concorde, il TGV o il Beaujolais. L'asso! Senza tener conto della cultura Woke e dell'immaginazione delirante delle generazioni di palle morbide e cretini da allora prodotte dall'Educazione Nazionale... Apostoli delle tre religioni più alla moda nelle loro file (la mania dei bambini, il principio di precauzione e la paura del panico di avvelenarsi quando respirano normalmente o mangiano una salsiccia) questi idioti senza cervello chiedono loro di smettere di comprare penne a sfera per bambini! E come al solito, non me lo sto inventando...
Secondo UFC-Que Choisir, componenti POTENZIALMENTE pericolosi si nascondono di nascosto nel serbatoio del nostro buon vecchio Bic... "...a volte dosi considerevoli di composti tossici, cancerogeni, allergenici o interferenti endocrini". Ha capito bene, signora Michu? Non vi stiamo dicendo che ci sono, non abbiamo studio scientifico per dimostrarlo, vi stiamo dicendo che potrebbero esserci...😱😛
Gli ecologisti veri e propri gendarmi del finto ambientalismo ormai tutto ciò che è civiltà e cultura lo aborriscono...Ma prima di arrabbiarmi, ho provato a immaginare con cosa potremmo sostituire la penna a sfera:
- Non la penna del Sergente Maggiore, è di acciaio e le acciaierie inquinano molto! L'impronta di carbonio, la tosse...
- Non la piuma d'oca, non si sa mai: si scatena tutto l' arsenale fintamente interessato agli animali...
- Lo stilo e la tavoletta, non è possibile neanche: se la tavoletta è di legno, attenzione alla deforestazione. E se è fatto di pietra, ardesia, ecc., colpendolo con uno scalpello e un martello, fa volare la polvere. Fai attenzione alle particelle fini che si infiltrano nei polmoni, negli alveoli. La silicosi, la tosse, è ben nota...
Allora?... Buon Dio, ma certo! Perché preoccuparsi di insegnare loro a scrivere, le nostre care teste bionde o crespi? Adesso hanno tutti i cellulari. Non ha più senso avere una penna e saperla usare. Dittafono e funzione di registrazione per prendere appunti, riconoscimento vocale quando vuoi scrivere qualcosa e voilà!
In un click tutto viene cancellato ma non importa...la storia non serve...
Cara vecchia BIC, sei ormai vintage come la cabina telefonica, come il rullino di foto, come il mondo che fu ..pieno di valori che abbiamo perso e che manca. Verba volant scripta manent..ah no...ora solo verba volant perché la tecnologia non conservera' se non serve al potere. 🥹
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ambrenoir · 11 months
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L'UOMO CHE NON CREDEVA NELL' AMORE
Voglio raccontarvi una storia molto antica su un uomo che non credeva nell’amore. Si trattava di un uomo comune, proprio come voi e me, ma ciò che lo rendeva speciale era il suo modo di pensare: era convinto che l’amore non esistesse.
Naturalmente l’aveva cercato a lungo, aveva osservato le persone intorno a sé, trascorrendo gran parte della vita in cerca d’amore, solo per scoprire che l’amore non esisteva. Dovunque andasse, diceva a tutti che l’amore è soltanto un’invenzione dei poeti e delle religioni, usata per manipolare la debole mente umana, per controllare le persone.
Diceva che l’amore non è reale e per questo è impossibile trovarlo quando lo si cerca. Era un uomo molto intelligente e riusciva ad essere convincente. Lesse una quantità di libri, frequentò le migliori università e diventò un rinomato studioso.
Poteva parlare dovunque, davanti a qualunque pubblico, e la sua logica era inoppugnabile. Diceva che l’amore è come una droga: ti fa sentire bene, ma crea dipendenza. E cosa succede se una persona diventa dipendente dall’amore. e poi non riceve la sua dose quotidiana ? Quell’uomo diceva che la maggior parte dei rapporti d’amore è come il rapporto che c’è tra un tossicodipendente e il suo spacciatore. Quello dei due che ha il bisogno maggiore è il drogato, e l’altro assume il ruolo dello spacciatore. Quest’ultimo è quello che controlla il rapporto.
E’ una dinamica facilmente osservabile, perché in ogni relazione di solito c’è uno che ama di più e un altro che si limita a ricevere, ad approfittare di chi gli ha donato il cuore. E’ facile vedere come si manipolano a vicenda, tramite le loro azioni e reazioni, proprio come un drogato e uno spacciatore. Il tossico dipendente, quello che ha il bisogno maggiore, vive con il terrore costante di non ricevere la prossima dose d’amore.
Pensa: “Cosa farò se mi lascia?” E tale paura lo rende possessivo. Diventa geloso ed esigente. Lo spacciatore comunque può sempre manipolarlo, dandogli dosi maggiori o minori, oppure negandogliele del tutto. La persona con il bisogno maggiore si arrende ed accetta di fare qualunque cosa pur di non essere abbandonata.
L’uomo della nostra storia continuava a spiegare a tutti perché l’amore non esiste. “Ciò che gli uomini chiamano amore è solo una relazione basata sul controllo e sulla paura. Dov’è il rispetto ? Dov’è l’amore che dichiariamo di provare ? Non esiste.” Le giovani coppie davanti ad un simulacro di Dio, e davanti alle loro famiglie e agli amici, si scambiano una quantità di promesse: di vivere insieme per sempre, di amarsi e rispettarsi l’un l’altro, di restare uniti nella salute e nella malattia.
Promettono di amare e onorare l’altro. Promesse e ancora promesse. La cosa stupefacente è che credono davvero a ciò che promettono. Ma, dopo il matrimonio, dopo una settimana, un mese o alcuni mesi, le promesse vengono infrante una dopo l’altra. Scoppia una guerra di potere, di manipolazione per stabilire chi è il drogato e chi lo spacciatore. Pochi mesi dopo le nozze, il rispetto che avevano giurato di mantenere l’uno per l’altra è scomparso. Resta il risentimento, il veleno, il modo in cui si fanno male a vicenda, finchè ad un certo punto, senza che se ne rendano conto, l’amore finisce.
I due restano insieme perché hanno paura di restare soli, temono i giudizi degli altri e anche i propri. Ma dov’è l’amore ? Quell’uomo sosteneva di conoscere molte coppie anziane che avevano vissuto insieme per trenta o quarant’anni, e ne erano molto fiere. Ma quando parlavano del loro rapporto, dicevano:”Siamo sopravvissuti al matrimonio”. Ciò significava che uno dei due ad un certo punto si era arreso all’altro. La persona con la volontà più forte aveva vinto la guerra. Ma dov’era la fiamma che chiamavano amore ? Si trattavano come una proprietà l’uno dell’altro. “Lui è mio”. “Lei è mia”.
L’uomo spiegava senza fine tutte le ragioni per cui non credeva nell’esistenza dell’amore, e diceva: “Io ho già vissuto situazioni del genere e non permetterò più a nessuno di manipolare la mia mente, di controllare la mia vita, in nome dell’amore.” Le sue argomentazioni erano logiche e convincevano molte persone." L’amore non esiste.
Poi un giorno, mentre quell’uomo camminava in un parco, vide una bella donna in lacrime, seduta su una panchina. S’incuriosì e, avvicinatosi, le chiese se potesse aiutarla. Potete immaginare la sua sorpresa quando lei rispose che piangeva perché aveva scoperto che l’amore non esiste. L’uomo disse: “Stupefacente. Una donna che non crede all’esistenza dell’amore.” Naturalmente volle subito sapere qualcosa di più.
“Perché dici che l’amore non esiste?” chiese. E’ una lunga storia rispose lei. “Mi sono sposata molto giovane, piena di amore e di illusioni. Credevo che avrei condiviso tutta la vita con mio marito. Ci giurammo reciprocamente fedeltà e rispetto, e creammo una famiglia. Ma presto tutto cambiò. Io ero la moglie devota che si occupava della casa e dei bambini. Mio marito continuò a seguire la sua carriera. Il suo successo e la sua immagine esteriore, erano più importanti della famiglia. Smise di rispettarmi, e io smisi di rispettare lui. Ci facevamo del male a vicenda e un giorno scoprii che non lo amavo più e che neppure lui mi amava.
“Ma i bambini avevano bisogno di un padre e quella fu la scusa che adottai per non lasciarlo, facendo anzi di tutto per sostenerlo. Ora i bambini sono diventati adulti e se ne sono andati. Non ho più scuse per restare con lui. Tra noi non c’è rispetto, né gentilezza. So che anche se trovassi un altro sarebbe la stessa cosa, perché l’amore non esiste. Non ha senso cercare ciò che non esiste e per questo piango.”
L’uomo la comprendeva benissimo. L’abbracciò e disse:”Hai ragione, l’amore non esiste. Lo cerchiamo, apriamo il nostro cuore, ci rendiamo vulnerabili e troviamo solo egoismo. Questo ci fa del male anche quando pensiamo di essere usciti indenni. Non importa quante volte ci proviamo, accade sempre la stessa cosa. Perché allora continuare a cercare l’amore?”
Erano così simili che diventarono grandi amici. Il loro era un rapporto meraviglioso. Si rispettavano e nessuno dei due cercava di prevalere sull’altro. Ogni passo che facevano insieme li rendeva felici. Tra loro non c’era invidia né gelosia, non c’era controllo né possesso. La relazione continuava a crescere. Amavano stare insieme, perché si divertivano molto. Quando erano soli ciascuno sentiva la mancanza dell’altro.
Un giorno, mentre l’uomo era fuori città, gli venne un’idea assurda. “Forse ciò che sento per lei è amore”, pensò.” “Ma è così diverso da ciò che ho provato in passato. Non è ciò che dicono i poeti o la religione, perché io non mi sento responsabile per lei. Non le chiedo nulla, non ho bisogno che si occupi di me. Non sento la necessità d’incolparla dei miei problemi. Insieme stiamo bene e ci divertiamo. Io rispetto il suo modo di pensare e lei non mi mette mai in imbarazzo Non mi sento geloso quando è con altri e non invidio i suoi successi. Forse l’amore esiste davvero, alla fine, ma non è ciò che tutti credono che sia.”
Non vedeva l’ora di tornare a casa e parlare con la donna, per raccontarle dei suoi strani pensieri. Appena cominciarono a parlare lei disse: “So esattamente a cosa ti riferisci. Io ho avuto la stessa idea tempo fa, ma non volevo parlartene perché so che non credi nell’amore. Forse dopotutto l’amore esiste, ma non è ciò che pensavamo che fosse.”
I due decisero di diventare amanti e di vivere insieme, e sorprendentemente le cose tra di loro non cambiarono. Continuavano a rispettarsi e a sostenersi, e l’amore cresceva sempre di più. Anche le cose più semplici davano loro gioia, perché si amavano ed erano felici.
Il cuore dell’uomo era così pieno d’amore che una notte accadde un grande miracolo. Era intento a guardare le stelle, e ne vide una bellissima. Il suo amore era così forte che la stella scese dal cielo e finì nelle sue mani. Quindi accadde un altro miracolo e la sua anima si fuse con la stella.
La sua felicità era intensa, e andò subito dalla donna per mettere la stella nelle sue mani. Non appena lo fece, lei ebbe un momento di dubbio: quell’amore era troppo forte. Non appena quel pensiero le attraversò la mente, la stella le cadde di mano e si ruppe in un milione di pezzi.
Ora c’è un vecchio che gira per il mondo giurando che l’amore non esiste. E in una casa c’è una donna anziana che aspetta un uomo, versando lacrime amare per il paradiso che aveva tenuto tra le mani, perdendolo in un momento di dubbio.
Questa è la storia dell’uomo che non credeva nell’amore. Di chi fu l’errore? Cosa non funzionò? Fu l’uomo a sbagliare, pensando di poter dare alla donna la sua felicità. La sua felicità era la stella e l’errore fu quello di mettere la stella nelle mani della donna.
La felicità non viene mai dal di fuori. L’UOMO ERA FELICE PER TUTTO L’AMORE CHE PROVENIVA DA SE’ STESSO. LA DONNA ERA FELICE PER TUTTO L’AMORE CHE PROVENIVA DA LEI.
Ma appena lui la rese responsabile della propria felicità, lei ruppe la stella, perché non poteva farsi carico della felicità di un altro essere. Indipendentemente da quanto lo amasse, non avrebbe potuto renderlo felice, perché non poteva sapere ciò che lui aveva in mente, non poteva conoscere le sue aspettative, i suoi sogni.
Se prendete la vostra felicità e la mettete nelle mani di un’altra persona, prima o poi quella persona la distruggerà. Se la felicità invece vive dentro di voi, siete voi ad esserne responsabili. Non possiamo rendere nessuno responsabile della nostra felicità, ma quando andiamo in chiesa e ci sposiamo, la prima cosa che facciamo è quella di scambiarci gli anelli.
Mettiamo la nostra stella nelle mani dell’altro, sperando che ci renda felice e che noi renderemo felice lui, o lei. Ma indipendentemente da quanto amate un’altra persona, non sarete mai ciò che quella persona vuole che siate. Questo è l’errore che quasi tutti facciamo fin dall’inizio. Basiamo la nostra felicità sul partner.
Trovate la vostra stella e tenetela nel cuore. Sarà la sua luce a trasmettere l’amore. PERCHE’ L’AMORE ESISTE !
♥️🔥
Don Miguel Ruiz
“La Padronanza dell’ amore"
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gcorvetti · 6 months
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Non c'è scampo.
Anche quest'anno, come gli altri anni, arriva l'ultimo mese che porta con se feste religiose e indimenticabili momenti di stress e rotture di coglioni, oltre ad un perbenismo così esagerato che basterebbe per il resto dell'anno. Infatti è così, le persone si sforzano di essere buone perché è natale, poi per il resto dell'anno vi vengono in culo, tanto è il vostro. Lo so, è una cosa che scrivo ogni anno e che a molti fa storcere il naso perché è natale e per natale tutti DEVONO essere più buoni, dov'è scritto? C'è una legge che ci obbliga a esserlo? No, e anche se ci fosse sarebbe da eludere a occhi chiusi. Ma come sappiamo e da quello che si vede, l'umanità è prigioniera di un loop scandito dal calendario costruito ad hoc in modo che periodicamente si può allentare la morsa su di loro, tanto a darsi un controllo ci pensano loro stessi. L'ho scritto spesso quest'anno, però vedo che le cose non cambiano, cioè si stagna su questo andazzo errato e si persevera, non si impara più dai propri errori. Si cerca quel piacere effimero che danno le cose in prima battuta, per poi tornare alla solita tristezza non comprendendo che è il metodo sbagliato non l'oggetto in se, perché è un oggetto. Penso a tutti quelli che tornano bravi cristiani e magari durante l'anno fanno cose indicibili per il loro credo religioso (questo vale un pò per tutti quelli sotto oppio da setta), perché se le religioni una volta avevano un senso per il controllo, adesso se ne potrebbe fare a meno, ma ci sarebbero una marea di persone a spasso, papi, pope, preti, imam, suore ecc ecc, dove li metti, chi gli da un lavoro? Allora tutto ristagna così, mentre la società sprofonda in un panettone.
A me non frega niente se tu, si proprio tu che leggi, non sei d'accordo con quello che scrivo, che è solo una parte del mio pensiero, perché se tu mi dici "Però il natale è una tradizione della nostra cultura", ti dico che è una forzatura perché la nostra cultura è laica, ma se andavi contro la chiesa ti bruciavano vivo, senza contare che ad un certo punto della storia codesti signori erano così ricchi che il loro dio in persona si sarebbe vergognato di loro, ma sappiamo che dio non esiste quindi sono delle persone che in qualche modo hanno trovato la strada per fottere il prossimo e lo fanno in discreto silenzio, anche se ogni tanto rompono i coglioni con le loro menate medievali, non sto qua a fare esempi. Se poi insisti e pensi che sia una cosa bella, come la pasqua, il ferragosto, i morti e halloween, allora caro mio il problema non è religioso ma di paraocchi, nulla da obiettare la vita è la tua, ma non mi rompere le palle cercando di convincere più te stesso del tuo credo che me che di base non ci credo.
Detto questo, che come sempre è uno sfogo contro il natale e tutto quello che è connesso al loop in cui siete rinchiusi, come va? Abbastanza bene, sto scrivendo, oggi mi vedo con la Piccoletta così ci facciamo 4 risate in caffetteria, mi sono tagliato i baffi, saranno stati 10 anni che non li toccavo, ma erano rovinati e ci voleva. Fa strano vedersi per tanto tempo in un modo e poi d'improvviso in un altro, questione d'abitudine. Mi sono anche fatto la foto sequenza, ma non la posto perché so cazzi mia, e alcune foto stile Quasimodo (non il poeta, ma il gobbo), e tante tante risate. Vi lascio all'ascolto, alla prossima.
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P.S. Si nevica e spalo, Sisifo style.
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ginogirolimoni · 3 months
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Più emergono dati e informazioni su questa storia, più sono agghiaccianti e più mi sembra di sprofondare in un orrore senza fine. Ti chiedi: “Com’è possibile che sia successo” e “Perché?”.
Poi ti chiedi pure se non sarebbe più saggio bruciare tutti i sacri testi delle religioni monoteiste in un unico falò.
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toscanoirriverente · 2 years
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Piccola radiografia del pacifismo italico
… I cattolici
In questi mesi hanno oscillato parecchio, in sintonia con Papa Francesco. Il quale, per tutta la prima fase della guerra, ha fatto appello a Putin e a Zelensky come se fossero due belligeranti di pari grado e pari intenzioni bellicose, per di più il primo provocato dall’”abbaiare della Nato ai confini russi”. L’appoggio totale del Patriarca Kirill all’invasione russa, giustificata come missione sacra, l’accanimento barbaro contro la popolazione civile, l’appello di Putin a unirsi in crociata contro “l’Occidente satanico” hanno visibilmente spostato la posizione di Papa Francesco, come documentato dal drammatico discorso dell’Angelus del 2 ottobre: “la martoriata Ucraina” sta ora al centro di ogni sua presa di posizione.
D’altronde la Dottrina della Chiesa, sintetizzata nel Catechismo della Chiesa Cattolica, dedica alla “legittima difesa” i paragrafi dal 2263 al 2267.
Il n. 2265 afferma: “La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità”. Dunque, diritto/dovere di resistenza, così da porre “l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere".  
Al punto 2309 sono indicate le condizioni, alle quali è legittima una difesa militare: “Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:
che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;
che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;
che ci siano fondate condizioni di successo;
che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.
Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della ‘guerra giusta’.
La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune”.
Fin qui il Catechismo.
Allora, perché molti firmatari cattolici di molti Appelli si pongono invece nel mezzo tra Putin e Zelensky, negando però l’invio di armi agli Ucraini, di fatto esponendoli alla violenza bruta di un invasore?
La prima ragione è di tipo teo-ideologico: hanno semplicemente dimenticato “il peccato originale”, cioè lo sguardo realistico sull’uomo e sulla storia degli uomini, che è tipico della grande teologia patristica. Sant’Agostino scrive di “natura sauciata”, “ferita” dal peccato originale. Nell’antropologia cristiana è prevista la compresenza attiva del Bene e del Male nel cuore dell’uomo, anche se ottimisticamente il Male non vincerà, alla fine della Storia. Nelle religioni sumero-babilonesi e in Zoroastro, invece, si dà una contrapposizione metafisica eterna tra il Bene e il Male. A quanto pare, per il cristianesimo rousseauiano dei pacifisti l’Uomo è buono, la società è cattiva, soprattutto se fondata sul mercato capitalistico, di cui il commercio delle armi è solo una conseguenza. Se elimini il commercio delle armi, fiorirà la pace. Se poi elimini il capitalismo, allora sì, “Pacem in terris”! Peccato che il commercio delle armi nasca dalla guerra, non viceversa: la guerra che attraversa il cuore dell’uomo. Aboliamo la guerra? Certo. Straordinaria utopia, la cui realizzazione implica semplicemente un salto quantico morale nell’evoluzione della specie. Possibile? Sì, a condizione che l’utopia non diventi un alibi per chiudere gli occhi sull’aggressore di oggi.
Secondo alcuni, la colpa è, più radicalmente, del capitalismo, che ha sviluppato gli animal instintcs dell’uomo.  Detto in inglese, non per caso!
Tocchiamo la seconda ragione, più politico-ideologica: l’antimericanismo. Ha radici profonde nel mondo cattolico. Fin dal Sillabo del 1864 il liberalismo di origine anglo-sassone è una delle eresie condannabili insieme al socialismo e al comunismo. Il mondo anglosassone viene fatto coincidere con il protestantesimo, nemico della Chiesa cattolica. Così, ancora tra gli anni ’20 e ‘30, il Vaticano appoggia e si mischia con i regimi clerico-fascisti europei e latino-americani e diffida delle democrazie liberali. L’antiamericanismo si condensa politicamente nel 1949, in occasione della discussione in Parlamento sull’adesione dell’Italia alla Nato. Dall’11 al 20 marzo, in una seduta lunga ben 51 ore, caratterizzata da risse mai viste, l’adesione fu approvata, ma Dossetti, Gronchi, Gui erano fermamente contrari, così come lo stesso Mons. Montini, tutti su una posizione neutralista. Fu Pio XII a tagliare la testa al toro, in nome della difesa militare contro il comunismo ateo. Difficile indicare esattamente attraverso quali linee di discendenza personale questa posizione sia arrivata fino ai giorni nostri. Si allude genericamente al filone catto-comunista. In ogni caso, è questo filone l’erede oggettivo del neutralismo del secondo dopo-guerra.
I pacifisti di sinistra…
Se molti pacifisti cattolici conservano uno storico pre-giudizio negativo contro gli Americani, molti pacifisti di sinistra ne hanno uno positivo verso l’Unione sovietica/Russia. Che non significa esprimere una valutazione positiva dell’esperienza del “socialismo reale”. Continuano, però, a ritenere che la rivoluzione bolscevica abbia spezzato, una volta per sempre, l’ordine imperialistico e colonialistico mondiale, rappresentato nel ’17 dagli Inglesi, dai Tedeschi, dai Francesi e nel secondo dopoguerra dagli Americani. Un semplice esercizio mentale di contro-storia potrebbe far immaginare uno scenario in cui in Russia avesse vinto il socialdemocratico Kerenskij, l’Assemblea costituente già votata non fosse stata sciolta da Lenin… Come reazione ad una Russia democratica sarebbero insorti il fascismo e il nazismo? In ogni caso, alla Russia di Putin si continua ad attribuire la funzione weltgeschichtlich di Lenin. Alle spalle sta un giudizio inappellabile sugli Americani come “imperialisti”. Se non si può certificare che il pregiudizio filo-sovietico, coltivato anche da chi all’interno del PCI era antileninista e riformista, si sia trasformato, per inerzia storica, in pregiudizio filo-Putin, si deve certo constatare la continuità dell’antimericanismo storico della sinistra socialista e comunista del ’48. Dunque: magari non più filo-sovietici e, tampoco, filo-russi, ma certamente e indefettibilmente anti-americani. E poiché questi sono anche gli alfieri del modello di sviluppo capitalistico mondiale, che sta mettendo il pianeta a mal partito e che è stato adottato anche dal resto del mondo, Cina compresa, al pacifismo antiamericano si è aggiunto quello di origine ecologista. Se poi sopra vi si sparge lo zucchero a velo della rivolta ideologica woke contro l’Occidente imperialistico, colonialista, razzista, la torta é perfetta: il nemico siamo noi!
Il pacifismo bianco-rosso-bruno
In questi giorni, tanto le posizioni dei cattolici quanto quelle di sinistra quanto quelle “brune” alla Veneziani si sono fuse in un Manifesto, intitolato “Un negoziato credibile per fermare la guerra”, firmato da Antonio Baldassarre, Pietrangelo Buttafuoco, Massimo Cacciari, Franco Cardini, Agostino Carrino, Francesca Izzo, Mauro Magatti, Eugenio Mazzarella, Giuseppe Vacca, Marcello Veneziani, Stefano Zamagni.
I punti: 1) neutralità di un’Ucraina che entri nell’Ue, ma non nella Nato, secondo l’impegno riconosciuto, anche se solo verbale, degli Usa alla Russia di Gorbaciov dopo la caduta del Muro e lo scioglimento unilaterale del Patto di Varsavia; 2) concordato riconoscimento dello status de facto della Crimea, tradizionalmente russa e illegalmente “donata” da Krusciov alla Repubblica Sovietica Ucraina; 3) autonomia delle regioni russofone di Lugansk e Donetsk entro l’Ucraina secondo i Trattati di Minsk, con reali garanzie europee o in alternativa referendum popolari sotto la supervisione Onu; 4) definizione dello status amministrativo degli altri territori contesi del Donbass per gestire il melting pot russo-ucraino che nella storia di quelle regioni si è dato ed eventualmente con la creazione di un ente paritario russo-ucraino che gestisca le ricchezze minerarie di quelle zone nel loro reciproco interesse; 5) simmetrica de-escalation delle sanzioni europee e internazionali e dell’impegno militare russo nella regione; 6) piano internazionale di ricostruzione dell’Ucraina.
Si tratta di un manifesto senza verità storica e perciò anche senza giustizia.
Che la Russia abbia aggredito l’Ucraina, viene riconosciuto, ma non spiegato alla luce del disegno geopolitico che parte da lontano e che Putin non ha mai nascosto.  Quanto alla Crimea, la Storia ci avverte che il 1º dicembre 1991 si svolse il referendum sull’indipendenza dell’Ucraina, richiesto dal Parlamento ucraino per confermare “l'Atto di Indipendenza”, adottato dal Parlamento stesso il 24 agosto 1991.
Al referendum votarono 31.891.742 (l'84.18% dei residenti); 28.804.071 (il 90.32%) votarono "Sì". Nella maggioranza degli Oblast le percentuali andarono oltre il 90%, anche in quelle a melting pot a prevalenza russofono; in due o tre “soltanto” sopra il 75/80%. In Crimea – “regalata” da Krusciov alla Repubblica socialista sovietica ucraina il 17 giugno 1954 - la percentuale si fermò al 54,19%. Ma a Sebastopoli salì al 57% e a Odessa salì all’85%. Perché questa differenza della Crimea? Il 18 maggio del 1944 Stalin fece deportare l’intera popolazione tatara, che è la risultante dell’intreccio di molte etnie – circa 200 mila persone – verso l’Uzbekistan, il Kazakistan e altre località. Anche la comunità italiana fu deportata. L’accusa e la punizione: per collaborazionismo con i Tedeschi. Politica che Stalin ha praticato con ferocia anche nelle Repubbliche baltiche. I deportati morirono dal 30% al 46%, a seconda delle fonti statistiche. I sopravvissuti poterono tornare solo dopo il 1989, grazie a Gorbaciov. Intanto, Stalin ripopolò la Crimea di etnia russa. Ecco spiegato il mistero.
Il testo del Manifesto sostiene che la Crimea fu regalata illegalmente all’Ucraina. In base a quale criterio si definisce illegale la donazione, dentro un sistema dove non c’era nessuna legalità nei rapporti tra le Repubbliche? Se le linee di confine tra gli Stati sono definite da quelle etniche, la Crimea non è mai stata russa. Se sono definite dai Trattati e dai riconoscimenti internazionali – cioè dal Diritto internazionale – allora la Crimea è stata russa solo dal 1921 fino al 1991, quando se n’è andata insieme all’Ucraina. Le uniche linee di confine che contano tra gli Stati sono quelle stabilite dai Trattati. Così il 5 dicembre del 1994 venne firmato – non solo detto a voce, come sostiene per ignoranza o malafede il Manifesto succitato - il Memorandum di Budapest, in cui la Russia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna – successivamente vi si aggiunsero anche Cina e Francia – garantivano sicurezza, indipendenza e integrità territoriale dell’Ucraina, in cambio della sua rinuncia alle armi nucleari: ne aveva 1800! Nel 1997, a Parigi, la Russia e la Nato firmano l’Atto fondativo, in cui Mosca accetta l’espansione della Nato a Est, in cambio di una rinuncia della Nato a dispiegare “forze da combattimento significative” e a schierare armi nucleari nell’Europa orientale.
Il testo del Manifesto dimentica poi di dire che Putin ha annesso illegalmente, lui sì!, la Crimea nel 2015 ed ha scatenato la guerriglia civile nel Donbass.
Quanto al pericolo nucleare, la cui minaccia è agitata da Putin per piegare gli Ucraini e chiunque li aiuti, il Manifesto dimentica che dal 1949 in avanti la pace atomica nel mondo è stata garantita dalla MAD (Mutual Assured Destruction), che continua a funzionare come garanzia reciproca. Piacerebbe tanto poter fondare la convivenza dei popoli su fondamenta mento terribili, ma queste esistono e non consentono a nessuno di ricattare ogni altro. Eccetto, si intende, i nostri ricattabilissimi intellettuali.
… i pacifisti di destra
A destra si collocano gli eredi ideologici – consapevoli? - di Terza posizione, fondata nel 1978, che si dichiarava equidistante sia dal comunismo sia dal capitalismo imperialista.
I loro attuali eredi sostengono posizioni suprematiste, xenofobe, ultranazionaliste, teocratiche. La vicinanza con l’ideologia di Putin e del Patriarca Kirill è evidente.
Chi sono gli eredi? Intanto i gruppuscoli della galassia estrema, che ha come riferimento Fratelli d’Italia, anche se, nel caso specifico, non si riconoscono nell’atlantismo di Giorgia Meloni.
E poi Salvini. Che è filo-putiniano per comune ostilità putiniana alla democrazia liberale e per interessi “commerciali” più immediati. Si deve solo ricordare che, in occasione dell’annessione della Crimea, il Consiglio regionale della Lombardia e quello del Veneto hanno votato mozioni a favore dell’annessione. Esiste una base socio-culturale profonda del pacifismo neutralista leghista: il sovranismo. Che consiste nello starsene alla larga dalla storia del mondo, qualsiasi cosa accada dentro il quadro geopolitico-mondiale. Rispecchia una mentalità italiana, cresciuta negli anni, fatta di disinteresse, di egoismo provinciale, che non ritiene che ciò che succede nelle capitali estere possa/debba toccarci.
Quanto a Berlusconi è filo-putiniano per interessi commerciali e per nostalgia senile. Come dimenticare il suo ruolo giocato il 28 maggio 2002, quando nella base dell’aeronautica militare italiana di Pratica di Mare, vicino a Roma, furono firmati degli accordi fra la Russia e la NATO, quando Berlusconi  “costrinse” Bush jr. e Putin a darsi la mano? Certo lui non dimentica. Si vanta di “aver posto fine  a 50 anni di guerra fredda”. Che, ad onor del vero, aveva incominciato a finire sulle rive del lago di Ginevra nel gennaio 1985, con la passeggiata di Reagan e Gorbaciov, che fu ratificata il 29 maggio 1988 con la firma del Trattato INF e che finì, oggettivamente, con lo scioglimento dell’URSS l’8 dicembre 1991.
Tutti questi strati di pacifismo hanno in comune una piattaforma:
fermare la guerra, negando i mezzi agli Ucraini per opporsi militarmente all’esercito invasore;
concedere a Putin la parte già occupata: Crimea e Donbass.
Si tratta delle stesse condizioni che Putin stesso pone per smettere.
Come ci si possa interporre tra due belligeranti, assumendo integralmente le pretese di una parte, si dovrebbe chiedere ai catto-pacifisti, a Conte, alla sinistra radicale e a quella parte di PD che lo seguirà in piazza, ai catto-rosso-bruni, tutti in piazza il 5 novembre prossimo per la pace.
Come si possa essere ciechi di fronte alla guerra di liberazione nazionale degli Ucraini si dovrebbe chiedere:
a tutti coloro che hanno giustamente sfilato per decenni contro la violazione della sovranità nazionale degli Stati, operata a turno dalle Potenze grandi e piccole;
a tutti coloro che agitano il vessillo sovranista.
Le condizioni possibili per la pace sono molto semplici:
i Russi se ne devono tornare oltre confine;
la sicurezza della Russia deve essere costruita nell’ambito di Trattati di sicurezza collettiva, quale quello siglato a Pratica di Mare nel Maggio 2002, regnante Berlusconi, violato da Putin con l’invasione della Georgia nel 2008, con l’intervento in Siria, con l’annessione della Crimea il 20 febbraio 2014 e del Donbass  a fine settembre 2022. Nel luglio del 1878 la Conferenza di Berlino, convocata da Bismarck, sistemò con una seri di Trattati di assicurazione e di contro-assicurazione le relazioni tra tutte le Potenze europee. La pace durò fino al 1914. Occorre riprendere Pratica di Mare.
Le questioni interne dell’Ucraina vanno lasciate agli Ucraini, con eventuali garanzie internazionali per le minoranze. L’accordo De Gasperi-Gruber del 1946 continua ad essere un modello valido ancora oggi per gestire, all’interno di uno Stato, la presenza di una minoranza etnica. Far saltare i confini di diritto internazionale per seguire i meandri delle linee etniche dentro ogni singolo Stato sovrano porta alle pulizie etniche, ai massacri balcanici dei non lontani anni ’90 del secolo scorso.
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veritanascoste · 10 months
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“È tempo che il mondo si svegli, cresca,metta fine all'ignoranza e alle convinzioni che non hanno nulla a che fare con Dio o con le origini dell'umanità. Non abbiamo più il lusso di rimanere nell'ignoranza e di agire al di fuori della Legge Universale. Ciò che viene fatto in nome di Dio e del paese è un abominio. Ci hanno mentito e la mente ha controllato la nostra intera esistenza e deve finire!
La Terra è stata visitata e colonizzata molte, molte volte da centinaia di milioni di anni. Gli Annunaki, quelli che vennero dal Cielo sulla Terra, furono uno di questi colonizzatori. Alcune di queste razze operavano secondo la Legge Universale e servivano gli altri, altre erano egoiste e si avvantaggiavano della razza umana.
Sono arrivati ​​su navi fisiche e navi che erano solo pura energia.
Avevano armi che la mente umana non può nemmeno comprendere! La Terra è stata avviata e riavviata molte volte a causa delle guerre in corso. Città sommerse e piramidi sottomarine sono la testimonianza di queste guerre.
I governi e le religioni sanno tutto di questo, sanno tutto del nostro antico passato solo per tenerlo nascosto, per mantenere la razza umana ignorante, divisa e brillantemente controllata. Non c'è l'ala destra, né l'ala sinistra che è tutta una distrazione molto distruttiva. Esiste un sistema di controllo globale, planetario di cui la maggior parte non ha idea. So di martellare le persone fortemente religiose, ma sono totalmente ignoranti nei confronti del loro vero gestore.
Questo sistema di controllo globale non funziona, non solo controllano le religioni, il sistema monetario, il sistema finanziario, il sistema medico, ma hanno controllato le nostre menti e questo sta per cambiare. La nostra intera storia umana è stata una grande manipolazione! Il DNA della razza umana è stato unito e tagliato a cubetti molte volte nel corso di milioni di anni e solo ora stiamo diventando quell'ibrido umano interdimensionale che dovevamo essere e questo sistema di controllo globale lo teme.
Conosciamo tutti la storia di Adamo ed Eva e la storia ha valore se conosci la scienza e chi sono i veri giocatori. La Bibbia ha senso se interpretata esotericamente. Siamo tutti una coscienza, abbraccia tutti noi, è quella scintilla che si trova nella sede dell'anima vicino al cuore e quando attivati ​​siamo inarrestabili. La soluzione per la pace nel mondo e la fine della guerra è risvegliarsi a come sono realmente accadute le cose qui sulla Terra. Dobbiamo Risvegliarci alla vera verità per comprendere la connessione tra la razza umana, i nostri antenati galattici e ciò che Dio significa veramente.
“Fino ad oggi siamo stati sotto la Legge heloim, alcune persone la chiamano Griglia Arconica draconiana. Dobbiamo chiederci perché c'è così tanta disumanità? Morte, sofferenza, dolore, sacrificio satanico di bambini, pedofilia, guerra e malattia ecc. Questi atti disumani sono pianificati e sponsorizzati da queste entità negative fuori dal mondo. È ora di svegliarsi e porre fine a questo gioco di separazione. Questa sarà la soluzione alla libertà personale e alla liberazione planetaria. La Terra è nel tempo della liberazione e queste entità oscure vengono cacciate da alcune razze molto benevoli: i Pleiadiani, Asgardiani, nordici , Arturiani. Ognuno li chiami come desidera.
Per conto mio sono nordici Asgardiani. Molte altre razze positive sono qui in buona fede per aiutare la nostra razza e il nostro pianeta a essere liberi. Queste forze positive hanno abbattuto la griglia draconiana e hanno messo in atto la griglia 5D e molti di noi ne hanno sentito gli effetti.
Questa è una guerra transdimensionale, interdimensionale ed è già stata vinta. Gli eserciti di Dio intendono le vostre guide, la guida che riceviamo dagli ET positivi, dai vostri angeli, santi ecc. Questa guida è multidimensionale e vengono qui sulle navi come descritto nei nostri testi antichi. Molti di loro sono fisici, alcuni sono pura energia e alcuni hanno corpi di luce ingranditi.
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carmenvicinanza · 11 months
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Alejandra Pizarnik
https://www.unadonnalgiorno.it/alejandra-pizarnik/
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Credo che nelle mie poesie ci siano parole che ripeto incessantemente, senza tregua, senza pietà: quelle dell’infanzia, quelle delle paure, quelle della morte, quelle della notte, dei corpi. Scrivere una poesia è riparare la ferita fondamentale, lo squarcio.
Alejandra Pizarnik, poeta e traduttrice, è stata una delle voci più intense e originali del Novecento argentino.
Chiusa in articolati labirinti, coraggiosa nel delirio, accesa, ha vissuto senza sostegni, consegnandosi cruenta, fino a soccomberne, scrivendo fino all’ultimo istante. Ha tentato di placare, attraverso una passione ossessiva per la lettura e la scrittura, un vuoto interiore, fatto di inquietudine e disagio.
Bisessuale, dipendente dai farmaci, ha incarnato lo spirito libero, vissuto e sentito senza filtri, vulnerabile soprattutto di fronte a se stessa.
La poesia ha rappresentato, per lei, la vita negata. La sua ricerca di “perfezione poetica” era in contrasto con ciò che viveva, perennemente incompiuto.
Nata a Buenos Aires, in Argentina, il 29 aprile 1936, in una famiglia di ebrei russi, durante l’infanzia ha sofferto di parecchi disturbi fisici e un senso di inadeguatezza e estraneità che l’hanno portata a fare uso di anfetamine. La ricerca di identità è stata un’importante causa del suo complesso e disperato approccio all’esistenza che l’ha accompagnata per tutta la vita.
Ha studiato Lettere e Filosofia e, in seguito, Pittura con Juan Battle Planas.
Ha vissuto a Parigi dal 1960 al 1964, dove ha studiato storia delle religioni alla Sorbonne e lavorato per alcune case editrici e collaborato con diverse riviste letterarie.
I suoi primi maestri sono stati gli esponenti del surrealismo, sebbene avesse anche una notevole fascinazione per l’esistenzialismo e la psicoanalisi.
Ha tradotto autori come Antonin Artaud, Aimé Césaire, Yves Bonnefoy e altri.
La Ville Lumière è stata un rifugio letterario ed emotivo, il luogo dove ha conosciuto importanti intellettuali come Simone de Beauvoir, Georges Bataille, Italo Calvino, Ivonne Bordelois e il poeta messicano Octavio Paz, che scrisse il prologo ad Árbol de Diana, la sua quarta raccolta di poesie.
Nel 1962 ha conosciuto la poetessa italiana Cristina Campo, per cui provava una profonda attrazione e con cui si è scambiata poesie e lettere fino al 1970. A lei ha dedicato la poesia Anelli di cenere.
Il rientro in Argentina produsse i suoi principali testi quali I lavori e le notti, Estrazione della pietra della pazzia e L’inferno musicale.
La sua unica opera in prosa è stata La contessa crudele (o sanguinaria), del 1969. Un’inquietante profezia dello sterminio che, di lì a poco, ha violentato la gioventù del suo paese e fatto scempio della sua innocenza.
Nello stesso anno è stata a New York per ricevere la borsa di studi Guggenheim, tornandone frastornata dalla “ferocia insostenibile” della città. Dopo due anni ha vinto anche la borsa di studio Fulbright.
Per un periodo ha vissuto con la sua compagna, la fotografa Martha Isabel Moia.
Dopo un altro breve e deludente soggiorno in Francia, è tornata in Argentina, dove è iniziato un processo di chiusura e disgregazione, acuito dalla dipendenza dai farmaci e culminato in due tentativi di suicidio e un lungo internamento in una clinica psichiatrica.
È morta a Buenos Aires il 25 settembre 1972, dopo aver ingerito cinquanta pastiglie di barbiturici, mentre era in permesso dalla clinica. Aveva 36 anni.
Dopo la sua morte, l’amico e scrittore argentino Julio Cortázar le ha dedicato la poesia Aquí Alejandra.
Negli anni, sono stati pubblicati i suoi diari e altre opere rimaste inedite, a testimonianza del fatto che non è mai stata dimenticata e che la sua scrittura è ancora oggi molto apprezzata e letta.
Se c’è una ragione per la quale scrivo, è perché qualcuno mi salvi da me stessa.
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diceriadelluntore · 2 years
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Epidemie
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Si dice spesso che un grande romanzo è quello che racchiude in sé, oltre sue le storie, un Tempo che il suo autore ha voluto fermare nelle sue pagine. Questa è ovviamente una delle possibili soluzioni alla domanda su cosa sia un grande romanzo, ma se vogliamo tenerla per buona, questo che ho appena finito di leggere è un grandissimo romanzo. Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, torna con un libro che si rifà negli intenti ai  romanzi storici dell’Ottocento, quelli di Tolstoj, di Manzoni, di Stendhal: Le Notti Della Peste (Einaudi) Lo è nella struttura, nell’incedere, nella costruzione della trama. Ma è allo stesso tempo tempo una grandiosa allegoria dei nostri tempi, soprattutto di un epocale biennio appena passato.
Tutta la storia è incentrata nei circa 240 giorni che sconvolsero l’isola di Mingher, tra aprile e ottobre del 1901: isola fittizia, è situata sulla rotta che da Alessandria d’Egitto porta a Smirne, non lontano da Creta. Perla dell’Impero Ottomano, in quei tempi sull’orlo della dissoluzione, è famosa per l’acqua di rose, la bellezza dei paesaggi e per la pacifica e centenaria convivenza tra i romei, ovvero le diverse popolazioni orientali di tutte le regioni dell'antico Impero bizantino che utilizzavano il greco come lingua franca nei servizi liturgici, per i commerci e gli affari, i musulmani e le altre minoranze. Ma dall’Asia sono arrivati, su una nave proveniente da Honk Kong, dei ratti portatori di peste. Ai primi segnali, su una nave che trasportava anche una principessa nipote del Sultano, Pakize, con suo marito medico, il dottor Nuri, scende il Dottor Bonkowski, il massimo esperto di malattie infettive dell’Impero, con il suo fido assistente, Dottor Ilias, tutte e due inviati dal Sultano. La prima cosa che trova Bonkowski è la reticenza delle autorità che non credono ci sia la peste, infatti tutto sembra scorrere come sempre: arrivano le navi dagli altri porti, le strade brulicano di commerci, i minareti e i campanili chiamano alla preghiera. Ma basta una settimana a Bonkowski per confermare, scientificamente, che è in atto un’epidemia di peste. Subito la voce percorre le strade, sono già in atto le prime azioni di contenimento e di quarantena, quando il Dottor Bonkowski viene trovato senza vita. Pochi giorni dopo stessa sorte toccherà al Dottor Ilias, avvelenato durante un pranzo. Il Sultano ordina al Dottor Nuri di indagare sulle morti dei due medici. In un drammatico crescendo  di eventi, la peste dilaga, acutizzando e frantumando quell’equilibrio che aveva regnato, magari fittiziamente, sull’isola: ogni decisione ha troppe implicazioni politiche, religiose, di diplomazia internazionale (l’isola è contesa dalle grandi potenze europee che fiutano la malattia dell’Impero intero), dove si intrecciano vecchi dissapori, nazionalismo, paura della scienza, obblighi tradizionali. L’isola ne verrà totalmente sconvolta, in modi talmente travolgenti che la Storia verrà totalmente cambiata, facendo anche di chi era lì per altri motivi radice storica e comunitaria indelebile, pedina indiretta di una nuova speranza.
Questo è un libro monumentale, per l’idea mondo che contiene: le analogie, le sensazioni che trasmette nelle sue oltre 600 pagine, sono un motivo per ricordare ciò che tutta l’umanità ha appena passato, non si sa nemmeno ancora se definitivamente.  È un affresco che brulica di personaggi, di strade e monumenti inventati, di personaggi storici e di religioni, tradizioni, profumini e cibi esotici, e che indaga a fondo e in maniera esemplare alcuni dei problemi dei nostri giorni: il legame tra paura e potere, tra particolare e generale, tra fede e ragione, tra pratica e scienza, tra passato, presente e futuro.
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staipa · 1 month
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/giornata-della-terra/?feed_id=1466&_unique_id=66260d71d5e51 %TITLE% Il 22 aprile è la Giornata della Terra (in inglese: Earth Day), è il giorno in cui si celebrano l'ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. La data è fissata a, un mese e un giorno dopo l'equinozio di primavera. L'intento è chiaro e non serve una enorme spiegazione, come fatto altre volte mi limiterò a riportare quello che ha scritto qualcuno di decisamente più bravo a scrivere di me, dopo aver richiesto di realizzare nel 1990 le foto che ora ricordiamo come Pale Blue Dot (tenue puntino azzurro). La foto è stata scattata dalla sonda Voyager 1, quando si trovava a sei miliardi di chilometri di distanza dalla terra, ben oltre l'orbita di Nettuno. Pale Blue Dot Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare per un momento padroni di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che noi abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora. Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l'unica casa che abbiamo mai conosciuto.Carl Edward Sagan
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vintagebiker43 · 2 months
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Le recensioni che incoraggiano e mi spingono a provarci ancora in un genere che non va per la maggiore.
"Buonasera, oggi parliamo de "La fuggiasca" di Eugenio Bianchi.
È un romanzo fantapolitico, anche se poi questa fantapolitica (cosa che non accade di rado negli autori di questo genere) spesso è quanto viviamo nella realtà. Siamo nel 2063 e il mondo è diviso in tre blocchi: l'Unione, d'ispirazione socialista, guidata da Cina e Russia, la Federazione Democratica, costituita principalmente dai Paesi anglosassoni, Giappone e India, dall'identità fortemente laica e, per finire, la Pia Alleanza, una teocrazia tripartita (ebrei, cattolici e musulmani), dove le donne sono praticamente ammennicoli o gioielli da sfoggiare, un regime di cui lo scrittore mostra tutta l'ipocrisia.
Dicevamo di come la distopia molte volte sia vicina a noi più di quanto si possa pensare: «La guerra fredda non è mai finita, sono solo cambiati modi e interpreti. Però è sempre meglio di un conflitto armato>>, asserisce il presidente degli Stati Uniti Ferguson, frase probabilmente profetica se raffrontata con gli attuali rapporti tesi tra questi e la Russia.
La vertiginosa crescita demografica è un altro grande problema, rileva sempre Ferguson: <<Tuttavia, pur con le difficoltà che derivano dall’esplosione demografica degli ultimi due secoli, il grosso problema non sta nel reperimento delle risorse ma nel convincere chi le ha a spartirle con chi non le ha. Ad oggi è sempre stato impossibile convincere il ricco ad accontentarsi di essere, bada bene, solo ricco. Ovvero a non voler diventare oscenamente ricco>>. L'inquilino della Casa Bianca vuole "… un salario massimo che non vada oltre dieci volte il salario minimo; uguali opportunità e uguali compensi per uomini e donne; non saranno ammessi gli straordinari e nessuno, dirigenti compresi, dovrà lavorare oltre le trentacinque ore settimanali". Il presidente però viene ucciso da mano ignota.
Nello scenario politico internazionale Ue e Nato, in questo scacchiere, sono solo un ricordo, spariti, kaputt.
In questo mondo tripartito si muovono un famoso grafico, coinvolto, suo malgrado, in un complotto e una ragazza calabrese in fuga dal blocco delle religioni monoteistiche per rifugiarsi nella Federazione, stanca degli angusti confini culturali, due storie che finiscono col mischiarsi.
È un'opera la cui realizzazione, visto il nutrito numero di personaggi, comportava una non indifferente abilità nella loro gestione, dote che l'autore ha dimostrato di possedere, oltre alla capacità di raccontare questa storia con una prosa scabra, curata, che dimostra (non è l'unico esempio), come un testo possa essere pulito anche se autopubblicato, tanto per rifarci a una questione attuale: self publishing sì o no?
Per quanto detto è un romanzo che consiglio, in primis naturalmente agli amanti del genere, ma anche a chiunque voglia riflettere bene, in compagnia di un libro intelligente, sul mondo che abitiamo.
Dario Zizzo -
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