Tumgik
#speriamo arrivi presto la pizza
spettriedemoni · 1 month
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Spalle
Ho le spalle contratte. Mi servirebbe un massaggio.
Con un martello pneumatico.
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rock-n-travel-blog · 6 years
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#AUSTRALIANTRIP
Prima tappa Melbourne: è come iniziare il tour della California da Los Angeles: deludente. Ti sembra di stare in una metropoli qualsiasi, tra l'altro neanche tanto bella con tutta quella accozzaglia di architetture. Il melting pot è davvero incredibile, per ora ho capito che gli australiani sono quelli con le ciabatte anche se ci sono 12 gradi. Hanno infatti una strana concezione di primavera qui, in due giorni non abbiamo ancora visto il sole, meno male che non parto mai senza il mio adorato piumino! Vale il viaggio per riprendersi dal fuso (comunque io ancora mi sveglio alle 5!) e per la street art. Ora, dopo esserci fatti svenare da Uber, abbiamo preso la macchina per iniziare il nostro road trip. Giacomino se la sta cavando bene con la guida a sinistra, a parte quando per girare mette i tergicristallo invece della freccia...
Seconda tappa Great Ocean Road + Yarra Valley: Finalmente cominciamo ad avvicinarci all'idea di Australia. Percorrendo oltre 200 chilometri di Great Ocean Road abbiamo capito che se non hai un van e una tavola da surf sei un po' un looser. In effetti con tutto lo spazio che c'è qui, se non sei un minimo sportivo sei oggettivamente sfigato. Anche i bambini li portano in spiaggia durante le ore scolastiche, per dire. Ah, ho avvistato il primo uomo della mia vita con gli UGG mentre per ora l'unico canguro in cui ci siamo imbattuti è quello nel mio panino e quello morto sul ciglio della strada :( Ci ho bevuto su qualche bicchiere di rosso australiano e mi è passata la tristezza...almeno fino al prossimo cadavere!
Terza tappa Blue Mountains: Se piano piano ci si abitua a guidare per ore e ore tra panorami mozzafiato che pero' per chilometri e chilometri restano sempre uguali, tra angus e pecore a profusione, avvertimenti stradali fantasiosi (e a volte anche in rima) tipo "Don't trust your tired self" - "Stop, revive, survive", tra nomi di città assurdi che raddoppiano (Wagga Wagga, Yarra Yarra, Lirra Lirra, Mullum Mullum, ma dico erano ubriachi?!?), quello a cui proprio non ti riesci ad abituare in Australia è la lingua! Gli australiani hanno infatti preso il peggio dell'American e del British English e ne hanno fatto un polpettone incomprensibile! Degli inglesi purtroppo hanno preso anche il fish and chips e gli orari! Tutto chiude alle 5 (negozi, attrazioni, bar...fanno eccezione pochissimi ristoranti che comunque chiudono alle 9!). Anche per fare il check-in negli hotel ti devi spicciare, altrimenti dormi fuori. Comunque siamo stati nelle Blue Mountains. Bellissime eh, ma siamo partiti vestiti da eschimesi (sai com'è in montagna di solito fa freddo) e siamo arrivati che c'erano 29 gradi...strana proprio questa terra...
Quarta tappa Sydney e Central Coast: Dopo aver attraversato città australiane che assomigliano a città decadenti dell'epoca del Far West, Sydney è un piacere per gli occhi con la sua architettura moderna, i suoi ponti imponenti, i quartieri hipster, la gente sempre elegantissima, i ristoranti alla moda dove si deve "sharare" il cibo. A Sydney c'e' un sacco di gente in giro a tutte le ore. Mi chiedo quando lavorino. Nella maggior parte dei negozi, infatti, non ci sono scritti orari di apertura/chiusura. Ognuno fa un po' quello che vuole, ce l'ha confermato anche un arzillo vecchietto di origini italiane che si è bullato del fatto che lui suona l'arpa ogni tanto e ha una casa con tre stanze e due auto. Dice che se restiamo in Australia facciamo i soldi. Sarà. Intanto mi pare che queste città siano costantemente in cambiamento. O siamo sfigati noi, o la maggior parte dei posti dove vogliamo andare è chiuso definitivamente, trasferito, o in via di rinnovamento. Che bello poi quando arrivi che stai morendo di fame e sono chiusi per un evento privato. Comunque alla fine il ballo annulla tutte le differenze. Ti capita di ballare in una chiesa con un maestro di fama mondiale (lo scopri solo dopo comprando il suo libro) o di andare al Festival di Senigallia della Central Coast, Chromefest, dove un'orda di signore di una certa età con i tatuaggi di Elvis si strappano i capelli per le esibizioni dei sosia del Re del Rock'n'Roll. E ti dimentichi per un attimo di essere dall'altra parte del mondo.
Quinta tappa Byron Bay&Gold Coast: "In Australia, Kangaroos are like rats" ci disse una volta un australiano. Visto che in 10 giorni gli unici animali che abbiamo visto sono state le blatte dell'appartamento di Sydney e i Cacatua (simpatici pappagalli dal crestino giallo fosforescente) abbiamo deciso di andare in un parco. Così, dopo 2.500 chilometri passati con la testa all'insù perché Giacomo mi chiedeva se per caso vedessi dei Koala posso dire no, i Koala sono in via d'estinzione e comunque come fai a vederli se vai a 100km/h e quelli se ne stanno come delle palle sugli alberi? Comunque, oltre alla fauna del Currumbin Wildlife Sanctuary, abbiamo visto anche quella delle spiagge australiane. E non intendo i tacchini che girano indisturbati tra i bagnanti, ma gli australiani che, se non fanno surf, si alcolizzano e fumano erba a tutte le ore per poi cantare, suonare e fare i giocolieri sulla sabbia. E poi girano scalzi, sempre e ovunque. E quando prendono il sole diventano arancioni. Speriamo di non diventare di quel colore alla fine della vacanza! Nel dubbio, domani torniamo in città. Non prima di esserci spararati una bella puntata di Stranger Things nella dependance di Gerard in stile Orange County! <3
Sesta tappa Brisbane: E poi c'é la super moderna Brisbane, che sembra più una classica città americana che australiana se non fosse che anche qui si cena fino a "late" (saranno le 8, le 9, le 10 non si sa) e il cinema inizia "at sunset" che qui è alle 6.30 però il film comunque non inizia prima delle 7.30. Vabbe', resta comunque la città più vivibile che abbiamo visitato, si può girare tutta in bicicletta e grazie al fatto che è stata costruita lungo il fiume, non ci sono quei venti sgarbatissimi delle altre città. In primavera ci sono già oltre 30 gradi e questo fa si che tengano l'aria condizionata come se stessimo a Dubai! E proprio come Dubai, Brisbane sembra che la stiano ancora finendo di costruire e di conseguenza ci sono ancora molte opportunità lavorative e pochissimi italiani (ecco, per questo evitate la pizza). Il nostro uberista indiano ci ha detto che lui guadagna in una settimana quello che noi guadagnamo in un mese. Poi ti chiedi perché hanno sempre quel sorrido stampato sulla faccia, non si preoccupino di quando inizia il film o il concerto e ti rispondono per ogni cosa "no worries"...
Settima e ultima tappa - Whitsunday Coast: a sto giro c'è poco da dire. Qui é un paradiso tropicale dove la più grande preoccupazione è decidere in quale delle 74 Whitsunday Islands essere abbandonato. Il punto di partenza per scoprire queste isole da sogno è Airlie Beach, meta di backpacker festioli. Noi abbiamo lasciato ai più giovani i club e i fiumi di birra e ci siamo dati alle bocce, sport nazionale, facendoci ovviamente fottere 4 dollari da un gruppo di australiani che ci hanno sfidato al "nearest to the pin" o come diavolo lo chiamano loro. Qui non si fa surf, il mare è troppo piatto, ma stand up paddle. E poi si può scegliere tra le centinaia di escursioni che propongono ad ogni angolo. Noi abbiamo scelto quella per una delle spiagge più belle del mondo, la Whitehaven Beach, dove siamo riusciti anche a vedere quel poco che resta della barriera corallina (nel mentre dei simpatici gabbiani si sono mangiati le nostre patatine e defecato sul mio telo). Confermo che se ti abbronzi in Australia diventi arancione. Domani invece si torna a Melbourne, (quasi) pronti per rientrare a casina.
Conclusioni:  L'Australia in due parole? Da capire. Noi italiani, infatti, abbiamo un'immagine un po' distorta di questo paese. Partiamo pensando di trovare il sole, sempre, ma non è cosi. Pensiamo di incontrare canguri e koala per strada come da noi si incontrano i piccioni. Non è cosi. Pensiamo di poter essere punti da insetti e ragni alla Strangers Things, ma non è così. Pensiamo che ci siano offerte di lavoro ad ogni angolo della strada. Non è così, almeno non più. L'Australia è un paese immenso, in 15 giorni e 3.000 km siamo passati dai 12 gradi di Melbourne ai 30 di Arlie Beach, siamo passati per le montagne, per le foreste pluviali, per le isole tropicali, per le grandi metropoli incontrando persone di ogni nazionalità e colore. Tutte con un unico comune denominatore: la calma, una calma che non ho mai visto in nessun altro paese del mondo. "No worries" è la frase preferita degli australiani, in qualunque situazione. E chi li biasima. Le giornate iniziano presto e finiscono ancora prima. Alle 5 chiude tutto e c'è chi va in spiaggia a fare surf, chi a correre sul fiume, chi in un ristorante di lusso o in un pub irlandese. Qui é tutto easy, dal check-in in hotel, al noleggio della macchina, all'uscita in barca, alla cena al ristorante 5 stelle in felpa. Il nostro viaggio é stato un crescendo di esperienze e di emozioni. E alla fine se ti abitui ai loro orari assurdi, al cibo pasticciato, al vento ovunque e a tutte le ore e alla lingua incomprensibile la vita è davvero bella in Australia.
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