Tumgik
#si sono divertente lo so
larmegliamori · 8 months
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Grande giorno davvero, l'otto settembre: è nato il mio autore preferito, la regina ha tirato l'ala, ed ho evocato unə kpoppinə sul mio profilo
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deathshallbenomore · 2 years
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un giorno mi sarà chiaro il motivo per cui sto ripassando le origini e la diffusione del sistema di common law. ma non è questo il giorno 
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omarfor-orchestra · 2 years
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Hold on worst case scenario for S3 dropped
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yomersapiens · 7 months
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Unica regola del buon vicinato: ignorarsi.
Certe cose è meglio non saperle, penso. Cioè, nel mio palazzo io vivo quasi come un'ombra. Non credo che la gente si ricordi di me e quando si ricordano è sempre qualcosa tipo "l'italiano che ci guarda disgustati quando sente l'odore del nostro caffè". È vero, non mi sono fatto tanti amici ma perché lo so quanto è brutto conoscere sul serio i propri vicini.
C'era la vicina piccina che mi guardava in casa (c'è ancora, non è morta), un'anziana signora che monitorava lo spostamento delle visite nel mio appartamento e mi chiedeva perché non avessi una fidanzata fissa. Ecco, lei. Per descriverla, sembra una piccola prugna secca con labbra e occhi che parla gracidando e ti chiede di aiutarla a portare su e giù la spesa. L'altro giorno mi ha persino bussato per chiedermi di accompagnarla alla fermata del bus. L'ho fatto, perché comunque a me i vecchietti piacciono, anche quando sono spioni. A me non serve installare delle videocamere di sicurezza io ho lei che mi guarda in casa e mi avvisa se entrano i ladri per rubarsi quel ciccione di Ernesto. Mentre la accompagnavo ho notato che il sacchetto era pieno di viveri, così le ho chiesto dove stesse andando con tutto quel cibo. Mi ha risposto che c'era un'offerta al discount locale e che aveva fatto scorta da portare al figlio e i nipoti. Perché il costo della vita a Vienna adesso è insostenibile e quindi è il suo ruolo di nonna provvedere al benessere della famiglia. L'ho ammirata molto, mentre si spiegava in un tedesco scalcinato. Poi però siamo stati in contatto per più di due minuti e dopo due minuti le persone rovinano sempre tutto. Infatti al 2:01 ha aggiunto "E poi in questa città non funziona nulla! Ci sono troppi immigrati! Si stava meglio una volta!" allora io mi sono incupito. Mi stava simpatica accidenti. Le ho detto "Questi immigrati sono insopportabili, i peggiori sono quelli che la aiutano a portare la spesa e la accompagnano alla fermata del bus! Vero?". Lei ha sorriso e ha detto che no, io ero diverso. Forse perché sono bianco. Poi le ho chiesto "Ma mi tolga una curiosità, lei da dove viene?" e vai a scoprire che è mezza serba, mezza sinti, mezza puffo date le ridotte dimensioni. Mai parlare per più di due minuti con nessuno. Io non voglio sapere.
C'era un ratto nel palazzo. Si aggira da qualche giorno senza essere stato fermato. Io mi sentivo al sicuro, Ernesto ha bisogno di un amico e tanto mica riesce a fargli del male, al massimo lo abbraccia e ci dorme assieme. Ernesto odia solo me. Un po' ho sperato che bussasse alla mia porta, chiedendo ospitalità. Invece era la vicina prugna secca di nuovo a chiedermi di aiutarla a prendere un barattolo messo troppo in alto nella sua cucina. Questi immigrati alti più di 1.80, quanto sono fastidiosi eh?
Un altro vicino sta traslocando. Un tipo strambo, ma divertente. Sicuramente ha più di sessantanni ma non ha voglia di dimostrarli. Sembra in forma, nonostante la pancia pronunciata e i capelli grigio argento. Quelli che abitano dall'altro lato del palazzo hanno il bagno fuori dall'appartamento e quindi per usare la tazza devono uscire di casa, camminare nel giroscale e giungere nella loro toilette. Inutile dire che si sente tutto e molto spesso, quando escono, sono mezzi nudi. Il vicino in questione era il re del catarro mattutino. Si svegliava presto e andava a raschiare i fondali della gola tenendo la porta del bagno esterno aperta, non sia mai che non mi rendeva partecipe dei suoi ritrovamenti. Quindi quando ho capito che si stava trasferendo, non mi sono preoccupato più di tanto. Ho pensato "Dai, magari il ratto che sta girando nel palazzo può andare a vivere a casa sua!". Lui era un tipo atletico, durante la pandemia aveva costruito una palestra nella stanza adiacente al deposito bici e lo aveva fatto per tutto il palazzo! Non solo per lui, cioè ok principalmente per lui, ma era passato porta a porta per invitare tutti a usarla. Io c'ero stato una volta e vedendo le condizioni igieniche dei manubri ho optato per tornare a fare il mio sport preferito: piangere sul divano. Però qualcosa di buono l'aveva fatta, per questo quando ieri l'ho incontrato casualmente sul bus ho pensato di andare a salutarlo e chiedergli i programmi per il futuro.
Ma quindi te ne vai?
Sì, mi trasferisco, non so ancora dove di preciso, o in Ungheria o negli USA.
Beh dai, non male!
Sì! Ho bisogno di libertà! Qua mi hanno tolto tutto.
In che senso?
Durante il Covid, quando hanno chiuso le palestre!
Senti sono passati appena dieci secondi, questi discorsi dovresti iniziare a farli dopo due minuti.
Cosa?
No non ti preoccupare, una roba mia.
Ah ok. Dicevo, hanno chiuso le palestre, a noi sani! Capito? Io ero sano e non potevo andare a fare sport! Assurdo! I malati non vanno in palestra, non hanno le forze, guarda me, io sono pieno di forza! Non sono malato! Però io dovevo stare in casa!
Ma avevi costruito la palestra per tutti, abbiamo apprezzato.
Io voglio la mia libertà!
Vabbè ma è passato tanto tempo dai...
Non abbastanza, torneranno a prendersi tutto, vedrai.
Ok, come dici tu, va bene, fai buon viaggio.
Guardo fuori dal bus, non era la mia fermata ma sapevo che sarei dovuto scendere e invece no, pioveva e ha vinto la pigrizia, errore terribile. Così sono rimasto su e l'attempato vicino negazionista ha deciso di proseguire.
Tu sei italiano, vero?
Sì, dalla nascita più o meno...
Bene bene, mi piace la tua nazione, e quella vostra presidente. Come si chiama?
Ma come, ti piace la Meloni?
Certo! È una grande!
Ma è una cazzo di fascista.
Dice le cose come stanno, non si nasconde dietro a nulla!
Ok questo glielo posso riconoscere. Era fascista da giovane e lo è ancora oggi, non lo ha mai nascosto. Almeno è coerente. Se l'hanno eletta sapevano a cosa andavano incontro. Mica come quel deficiente di Salvini, lui era un cazzo di idiota completo.
Lui anche mi piaceva!
Ovviamente ti piaceva.
Certo! Lui. Non sento più parlare di lui.
E meno male, prima odiava noi terroni, poi l'hanno eletto ed era tutto Italia Italia Italia e se la prendeva con chi immigrava. Sempre a parlare alla pancia delle gente, a cercare nuovi nemici, a bere cocktail in discoteca e mangiare alla sagra della porchetta.
Un grande!
Ma proprio no. Sai una cosa, ti dirò questo, paragonato a questi suoi scarsi derivati, ecco, mi manca quasi Berlusconi. Lui al confronto era un genio.
E poi lui si scopava le quattordicenni! Io pure mi vorrei scopare le quattordicenni!
Scendo dal bus senza nemmeno salutare. Non avevamo parlato per dieci anni di vicinato, perché ho rovinato tutto alla fine? Non potevo farmi gli affari miei? No. Dieci stupendi anni di reciproco ignorarsi gettati nella spazzatura dopo due minuti di conversazione.
Apro il portone del palazzo, visibilmente afflitto. Davanti a me, per terra, giace il cadavere del ratto che girovagava da qualche giorno. Lo guardo e gli dico: "Ti capisco amico mio, ti capisco davvero. Non sai quanto ti capisco". Salgo in casa, prendo la paletta che uso per travasare le piante e torno giù. Vado a seppellirlo nel retro del cortile. Canto "Amazing grace". Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, perché purtroppo i peggiori traslocano solamente.
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0ssim0r0 · 3 months
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Sono uscito con una, giorni fa.
Come è andata?
Molto bene.
La rivedrai?
Non lo so. Non l'ho chiamata.
Sei un dilettante.
So quello che faccio.
Ah, sì?
Sì. Non si preoccupi per me, so quello che faccio. Questa ragazza, insomma, è bellissima, intelligente, divertente. È diversa dalle altre con cui sono stato.
E allora chiamala, Romeo.
Così mi rendo conto che non è poi tanto intelligente? Che mi rompe i coglioni? Questa ragazza è perfetta ora; non voglio rovinare questo.
Forse tu sei perfetto ora. Forse è questo che non vuoi rovinare. Questa la chiamerei una "super filosofia", Will, così puoi in effetti passare tutta la vita senza dover conoscere veramente qualcuno… Mia moglie scoreggiava quando era nervosa. Aveva una serie di meravigliose debolezze. Aveva l'abitudine di scoreggiare nel sonno! [ridono] Scusa se ti racconto questa cosa. Una volta fu talmente forte che svegliò il cane! [ridono] Si svegliò anche lei e mi disse: "sei stato tu?"; e io: "sì"… Non ho avuto il coraggio.
Si è svegliata da sola?
Eh, sì! Oh, È morta da 2 anni e questo è quanto mi ricordo. [Will smette di ridere] Momenti stupendi, sai, piccole cose così. Però sono queste le cose che più mi mancano. Le piccole debolezze che conoscevo soltanto io. Questo la rendeva mia moglie. Anche lei ne sapeva delle belle sul mio conto, conosceva tutti i miei peccatucci! Queste cose la gente le chiama imperfezioni, ma non lo sono. Sono la parte essenziale. Poi dobbiamo scegliere chi fare entrare nel nostro piccolo strano mondo. Tu non sei perfetto, campione. E ti tolgo dall'incertezza: la ragazza che hai conosciuto, non è perfetta neanche lei. Ma la domanda è se siete o no perfetti l'uno per l'altra. È questo che conta. È questo che significa intimità. Puoi sapere tutte le cose del mondo, ma il solo modo di scoprire questa qui è darle una possibilità. Certo, non lo imparerai da un rincoglionito come me. E anche se lo sapessi non lo direi a un piscione come te.
(Film Genio ribelle)
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Ossimoro
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Credo sia da quando ero piccola che ho la tendenza ad isolarmi. Forse un po' per emarginazione da parte degli altri, o un po' per le mie insicurezze, fatto sta che a 27 anni non so stare con le persone. Un conto era il ristretto gruppo di amiche che conoscevo, un conto la parentela mia o altrui con cui non so mai di cosa parlare perché tanto parlano esclusivamente di cose fra loro o al massimo ti fanno domande scomode. Ma anche col gruppo del mio ragazzo non sempre mi diverto o ci sto bene, secondo me non sono poi così inclusivi come vogliono far credere. Se li prendi da soli magari ci scappa una chiacchierata ma in gruppo torno ad essere isolata. Che poi non sono una che sa stare al centro dell'attenzione o che è particolarmente una persona interessante, anche se col gruppo vecchio di amiche mi sentivo un po' l'anima della festa, quella più divertente, scema e ora che non ho nessuno sono niente. Già mi ci sentivo prima un niente, nonostante fossi "qualcuno", figurati ora che non ho più nessuno se non la mia solitudine. Non mi piace stare con gli altri, io mi annoio. Non trovo mai nessuno con qualcosa da spartire. Ho sempre preferito la compagnia di una o poche persone e quando si è in troppi mi sento oppressa. Non sopporto infatti le festività, i parenti, i compleanni di gente che non mi è amica ma lo è del mio ragazzo, sto davvero in sofferenza quando è così. E credo di essere io il problema, perché tutti sanno stare con gli altri e io mi faccio problemi, mi annoio, mi isolo. Anche mio padre lo fa quando siamo fra parenti e io non lo sopporto, non voglio essere come lui però è più forte di me. Ho sempre vissuto il gruppo come conferma del mio essere invisibile, parlo e nessuno sembra ascoltarmi. Ma poi ho le mie esigenze, a tavola ad esempio, se finisco di mangiare prima non ho voglia di aspettare tutti che finiscano, perché devo essere io l'educata che sta a tavola? Non è irrispettoso nei confronti di chi vuol fare o deve fare altro, obbligarlo per educazione ad annoiarsi a tavola se non ha argomenti di cui parlare? Sarà che io nel gruppo era quella che inseriva, ma a me nessuno ha mai inserito nel gruppo eh. E questo fa abbastanza male e non tutti lo capiscono, danno le colpe solo a me. Ora non so più chi sono, non so più come mi comporterei. So solo che nessuno sembra adatto a me e io vivo continuamente all'ombra degli altri, non splendo mai. Vengo interpellata per cose inutili o fastidiose e dopo certo che mi isolo almeno nessuno ha da ridire. Vorrei sentirmi voluta da qualcuno, sapere che ama la mia presenza e la mia personalità. Invece non ho più niente e mai lo troverò. Sto sprecando anni d'oro nella mia solitudine, perché la gente non mi apprezza, non vuole conoscermi, non va oltre la mia timidezza e introversione perché tanto hanno le loro persone, giustamente che ci fanno di me. E questi pensieri mi fanno tornare in mente le idee suicide, il voler morire per non sentire più questa solitudine che mi accompagna. Odio dover arrivare a pensare certe cose, lo odio davvero perché non si può pensare di morire per queste sciocchezze. Non mi trovo bene in questo posto, ci sto malissimo ma non bene come vorrei. E mi sento un'aliena, perché non ho interessi comuni agli altri, perché a volte non so come comunicare con le persone, a volte ci riesco e so di essere ancora la ragazza divertente e simpatica che ero con le mie amiche, ma con la maggior parte della gente sono il niente. È anche vero che dipende con chi sto, se mi trovo a mio agio o no il problema è che col 90% non ci sto bene. E con il restante non si è creato un legame di amicizia perché fondamentalmente agli altri non interessa. A nessuno interessa più di me. Ho perso tutti. E sono così arrabbiata.
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mermaidemilystuff · 11 months
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Mia nonna, da parte di padre, era nera. Non so che origini, ma una brasiliana nera. Mio padre è nato a São Paulo. Quando sono nata -c'è questo aneddoto divertente che mi piace sempre raccontare- e dovettero darmi a mia madre dopo essere stata nelle cullette le rifilarono una biondina e al "ma questa non è mia figlia!" di mia madre la risposta fu "..ma è rimasta solo quella neretta là". 'Twas me.
Non mi sono mai bruciata a stare sotto il sole, forse arrossata quattro o cinque volte in tutta la mia vita. Se mi abbronzo per bene in estate il segno del costume mi rimane fino all'estate dopo. Con il tempo, crescendo e, soprattutto, avendo sempre meno possibilità e occasioni di stare quasi tutta l'estate sdraiata sotto il sole, mi sono sbiadita. Sì, mi sono sbiadita dio bestia. Ho sempre avuto una pelle un po' colorata, fino alle medie poi non ne parliamo ero bronzea, dopo mi è rimasto un olivastro e da qualche anno sono senza ombra di dubbio e molto tristemente: bianca.
Qualche settimana fa, poi, è successa una cosa per me impensabile. Sono stata in un parco al compleanno di una parente. Okay che mi sono rifiutata di stare nemmeno 5min all'ombra, passi che sono stata sotto il sole dalle 11:30 alle 17, vada anche che la mia pelle l'ultima volta che aveva visto il sole era settembre 2022, fatto sta che nel pomeriggio il mio braccio destro era un gamberetto. Io incredula, tutte le persone preoccupate.
"Ommiodio ti sei bruciata!" Ma no guardi non mi sono mai bruciata dico. "Oioi questo ti farà patire un bel po'!" Ma no guarda credo passerà tra qualche giorno senza troppi problemi. "Se lo sapevo avevo la crema solare dietro!" Crema solare? A maggio!? IN UN PARCO? Iniziano a venirmi i dubbi. Mi vede il mio ragazzo e fa una faccia preoccupata. Io inizio a sudare, ommiodio sono ufficialmente una bianca che si strina stando al sole in qualunque luogo, oh cielo dovrò iniziare a mettermi la crema da aprile a settembre ogniqualvolta esco di casa per non diventare un peperone perenne ma scherziamo.
Dopo due giorni di doposole il rosso è passato, non mi si è levato nemmeno un cm² di pelle a differenza dell'opinione di almeno cinque persone e, al momento, con uno splendido taglio t-shirt manica corta il mio braccio è: ⚫.
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auxoubliettes · 6 months
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giulia ha cambiato casa, che detto così sembra l'inizio di qualcosa di tragico, di una lontananza che non si può ricucire se non provvisoriamente, di un gioco fatto di ciao e di addii rinnovati troppo spesso etc etc., ma si è trasferita a 3 minuti di macchina da dove stava prima quindi tutto okay. andiamo avanti.
la cosa divertente è che per andare a casa sua adesso devo passare da una serie di posticini custodi di un ricordo o più a testa. uno di questi è la villetta dove viveva una delle mie migliori amiche del periodo elementari e medie. passando di lì io non ho mai visto nessuno, ma la macchinina di google maps è riuscita a immortalare la sua mamma per ben due volte. 2 a 0 per lei.
il primo posticino in assoluto che incontro, però, è una fermata dell’autobus che ad un certo punto della mia vita, tanti anni fa, non si è propriamente guadagnata un significato, quanto la possibilità di divenire l’avvertimento di un possibile incontro: banalmente, era la fermata dove ogni giorno saliva un ragazzetto mio coetaneo, bassino, con gli occhi chiari e i capelli scuri. più che piacermi i corpi a me le persone incuriosivano, e lui mi incuriosiva (per onor del vero e del cringe era bellino quindi, alla mia maniera, mi piaceva anche). e poi avevo un ottimo fiuto, nel senso che chi mi sembrava potesse essermi simpatico poi mi stava molto simpatico, e chi sembrava potesse essermi antipatico poi mi stava molto antipatico. quindi chi mi incuriosiva, mi incuriosiva sempre parecchio. e chi poi non ho potuto apprezzare o odiare perché non ho mai conosciuto, ha sempre continuato a rimanermi in testa. tipo lui.
patetica questa cosa dell'agognata visione mattutina sul bus? probabile, ma spero che abbiate una storia patetica simile anche voi. non so se avete mai letto la ragazza delle arance di jostein gaarder (che comunque non credo consiglierei, non ricordo neanche come finisce) ma questa ragazza delle arance era il pensiero ricorrente di sto tizio che una volta l'aveva vista sul tram, e se non la vedeva allora sperava di vederla la volta dopo. con cornerstone degli arctic monekys siamo già a due esempi di storie patetiche come la mia, quindi anche se voi non ne avete io mi sento sufficientemente in compagnia per andare avanti. con questo ragazzetto non ho mai fatto amicizia, ma ci ho solo avuto brevemente a che fare sette anni dopo, quando ormai non ci pensavo più, perché venne col mio gruppo di amici a festeggiare il 25 aprile. di lui per lunghi anni ho continuato solo a sapere che era appassionato di politica e calcio e che a quanto pare era intelligente, informazione che conferiva un’aura potenzialmente più interessante ad una persona che invece avrebbe potuto semplicemente essere un tipico maschio italiano medio.
qualche settimana fa, mentre aspettavo che venisse l’ora giusta per uscire e andare a vedere la nuova casa di giulia stavo leggendo degli articoli online. ad un certo punto ne trovo uno che parla d’attualità. l'aveva postato una mia amica. lo leggo. è accurato, ma ha anche un’anima seria e ironica e appassionata e critica. è qualcuno che mi parla di cose vere senza la freddezza di un certo tipo di giornalismo, né la retorica gratuita o il pathos vomitevole di un certo altro tipo di giornalismo. del giornalismo poi sicuramente mancavano la disonestà e la superficialità. ma chi l'ha scritto? ma che giornale è? e l’aveva scritto il ragazzetto dell’autobus sul suo blog, in realtà. che ridere. quel 25 aprile ricordo che mi disse una cosa (tutte le altre conversazioni furono di gruppo, ma a me disse - con una voce che non ricordo - questa cosa) riguardo al fatto che studiavamo cose simili, cose ritenute un po' sfigatelle. e guarda che cosa bella ne ha tratto, da queste cose che tutti ci dicono essere sfigatelle. ho letto altre cose che ha scritto. che cosa bella la scrittura, come ci disvela bene, anche nei suoi artifici. poi sono uscita e passando dalla fermata dell’autobus ho pensato: c'è voluto un po' di tempo, ma pare che questa curiosità sia stata parzialmente soddisfatta. stavolta posso apprezzare anche senza conoscere.
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fenitelaminaperdue · 1 year
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Ancore... ancora.
Fuori è buio. Ancora. Dentro è buio. Ancora. Il treno di questo viaggio direzione gianduiotto però è veloce e forse questa volta mi aiuterà ad uscirne in fretta. Non so. Ultimamente mi accorgo di non sapere più molte cose. Ho spacchettato tutto il mio pacchetto di piccole certezze messe insieme in fretta e furia e tenute insieme con lo sputo dei giorni migliori. Le ho messe in fila sul tavolo della cucina sminuzzate come la cipolla lacrimante e soffritte con la carota ma senza il bastone. Dovrei rimanere concentrato ma non ci riesco, la mia testa oh la mia testa ha ripreso a vagare. Ho bisogno di ancore. Ancora. Invece il treno corre , mentre io sono seduto fermo. Sistemi relativi che si sovrappongono, sono fermo ma mi muovo lungo l'asse delle x aspettando lo zero per affacciarmi sul lato negativo del mio equilibrio. Ah se riuscissi finalmente a lasciarmi andare nel fondo dell'asse delle Y , giù fino in fondo, scendere senza sosta. Che fatica galleggiare. Incapace di affondare , incapace di volare, fisso sulla piatta linea di un orizzonte senza colore. Sono le 06.27. Il treno mi informa che sono in orario, perché il tempo sembra non sbagliare mai, ripetendosi da sempre uguale a se stesso, incurante dei secondi , minuti, ore, giorni, anni in cui abbiamo cercato di racchiuderlo. Il tempo non si cura di me dei dinosauri, dei missili termobalistici, delle supposte alla glicerina, della pioggia acida, degli indici che salgono e scendono come la tua mano quando ti masturbi, degli acidi da sballo, di chi muore ,di chi vive , di chi nasce, dell'evoluzione e della riproduzione, se quando scopiamo io sono sopra o sotto. Il tempo è freddo ed insensibile ed io vorrei essere come lui , inconsapevole e strafottente, eterno ed inafferrabile, compenetrare il tutto senza essere niente. La pseudo alternativa maglietta blu seduta di fronte a me dice" Saving Humans" e questa coincidenza mi fa sorridere , come i suoi calzini giallo fluo abbinati alla perfezione da un terribile discromia e per questo apparentemente fuori dagli schemi socialmente noti, ma pur sempre in comoda 1^ classe con colazione servita da inappuntabili post teenagers in ordinaria divisa blu, perchè anche essere alternativi in fondo richiede i suoi sacrifici ed ha dei costi da sostenere. Oggi forse il sole si è dimenticato di sorgere che poi il sole non sorge mica, cavolo, il sole è pigro e fermo nel mezzo di uno spazio buio e freddo e noi ci giriamo intorno ma il nostro umano super ego vuole che tutto sia assoggettato alla nostra immagnifica persona. Siamo solo formiche in un terrario che litigano per la briciola di pane, la foglia di fico, un buco confortevole nella terra . Hai mai scritto di "è bello" "e' divertente"?. Non so, non ne ho ricordo, forse bello e divertente non sono in armonia con la mia faccia tagliente e seriosa e quando lo sono mi sembra uno stato così poco confortevole che trovo scomodo parlarne. Sono uomo di confine che si affaccia di qua e di la senza passaporto ed identità, sono un barbatrucco, ma anche un barbapapà, un barbafiglio, un barbaporco, un barbalacrima, un barbazitto ed altri mille insulsi personaggi da pacchetto di caramelle gommose e colorate, tutte apparentemente diverse ma tutte sostanzialmente uguali. Aggregati di molecole in ordine sparso confinate in una forma più o meno gradevole a seconda di una formula basica a forma di elica in cui ci sono i migliaia di noi che ci hanno preceduto, somma di numeri casuali battuti sulla calcolatrice mentre guardi la TV. Trovo questo "tutto" banale quasi come il "niente" come quando guardi un numero di alta magia, ma poi ti svelano il trucco e l'OOHHH si trasforma in EHM EHM. Forse dovrei lavorare di più e cazzeggiare di meno, sarebbe un buon inizio ma scoprire il colore del Barbaporco, quello si, sarebbe impagabile.
"It takes a lot to know a man.
A lot to know, to understand.
The father and the son.
The hunter and the gun"
It Takes a Lot to Know a Man - Damien Rice
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valentina-lauricella · 6 months
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Ho bisogno di parlare! E parla. Ma tu ascolta! Per forza… Che hai, uno dei tuoi soliti problemi sessuali? Sì, ci sto girando attorno da quando avevo quattro anni, non ne vengo a capo. Sei una gran testona. Ti trovi sempre sopra il tetto della mia casa? Sempre. Più su delle antenne, più giù delle rondini. Guarda…io credo che quello non sia il posto giusto. Dici che dovrei salire o scendere? Ma no, intendevo…quel buco non è al posto giusto, è messo lì per pura funzionalità pratica, ma le mie terminazioni nervose sentono che dovrebbe essere posto un po' più avanti e formare un tutt'uno con quell'altro punto che è così sopravvalutato… Ciò che dici è interessante e credo che sia condivisibile da altre donne. Perché, tu ne sai qualcosa? Hai ascoltato i pareri di altre? No, ma non voglio credere che tu sia così unica. Non vuoi darmi soddisfazione o non vuoi farmi sentire sola? Interpretalo come vuoi. Ma quindi? Che potremmo fare per questo? Non potendo modificare l'anatomia, è più semplice pensare soltanto all'amore. Semplice, dici? Quando mai? Sai che ho avuto sempre questo orribile problema di perseguitare i maschi. Chiarisciti le idee. Io sono stata testimone della tua vita e non te ne ho visti corteggiare più di due. Sì, ma in modo prolungato e insistente, quindi maniacale. Sarei potuta andare in prigione per loro! Ammettiamolo pure, ma infine non ci sei andata. Non hai fatto nulla che infrangesse la legge. Il disagio di quei due pover'uomini non sarebbe potuto sfociare in nessuna denuncia che fosse presa sul serio. Sia pure. Ma la coscienza mi rimorde. Ho una legge inflessibile, dentro di me. Dentro di te hai più cianfrusaglie di quante ne conservi nel ripostiglio. La prima e unica notte che Paris Hilton trascorse in prigione, fu traumatica: le mancava il suo cuscino. A te è bastato immaginare di poter finire in prigione, per importi un limite. Sì, ma l'eccesso di velocità in stato di ubriachezza e lo stalking a un uomo, sono reati di gravità diversa. Ma vuoi mettertelo in testa, che tu non hai mai fatto stalking? È come se lo avessi fatto. Li ho pensati troppo. La tua mente è fatta così; per quanto tu abbia sempre cercato di disciplinarla, è sempre caduta nella stessa forma ossessiva di pensiero. È scomodo. Secondo me, è funzionale alla riproduzione e niente di più. È tutto sbagliato. Chi ha cominciato tutto? Cerchi un colpevole? No: l'autore, l'artista, la mente geniale, insomma. Se dici che è tutto sbagliato… Sarà una forma di arte concettuale. Arte di denuncia. Certo, e cosa denuncerebbe? Il male: la perseveranza, la protervia del male. Siamo stati immersi in quest'opera d'arte per odiarlo e rigettarlo. Chi, stando qui, se ne innamora, dev'essere proprio pazzo. Non c'era altro modo di contrastarlo? Credo sia come un vaccino. La vita è un vaccino contro il male. Sicuro. È un'idea divertente. Sta facendo effetto, questo tal vaccino? Non so…in tanti siamo ammalati. Be', ma meglio beccarsi il male da piccoli, no? Così ci si toglie il pensiero. Sì. Meglio evitare battaglie più grandi. È un piccolo campo di battaglia per esseri altrettanto piccoli, intendi? Sì. È proporzionato. Le opere d'arte rispettano le proporzioni. Per questo diciamo sempre che la vita è bella, nonostante il male. Ne cogliamo le intime proporzioni e finalità. Quindi sei pacificata? Macché.
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petalidiagapanto · 24 days
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«Credo di aver imparato molto poco in tutti questi anni.
Ho imparato che ci sono molte cose sconsiderate che puoi fare. E tra quei milioni una che è ancora più sconsiderata delle altre. E di solito fai quella.
Ho imparato che certi odori si fissano nella memoria, e quando li risenti è come se tutti quegli anni non fossero mai passati.
Ho imparato che il sabato è meglio della domenica.
Ho capito che chiunque ha qualcosa da raccontare, ma ho capito anche che l’odio per certe persone ti aiuta a vivere meglio.
Ho imparato che certe mattine saresti disposto a dare via un braccio pur di dormire alti cinque minuti.
Ho constatato che alcune città sono capaci di farti scordare anche come ti chiami.
Ho imparato che ci sono persone così esteticamente stupefacenti che emanano addirittura luce propria. Sembrano, non so… fosforescenti!
Ho imparato che se ripeti una parola tante volte, all’improvviso perde di significato.
Ho imparato che una sigaretta, specie se sei a terra, può addirittura salvarti la vita.
Ho imparato che non c’è cosa più inebriante che impuntarti sulla tua scelta. E poi sbagliare.
Ho imparato che la voce di Frank Sinatra è uno dei motivi per stare al mondo. E la Heineken è l’altro.
Ho capito che certe regole sono fatte per andarci contro.
Mi sono accorto che non c’è cosa più divertente che dare ragione a un idiota. E dentro ridere.
Ho imparato che la nostalgia ha lo stesso sapore della cioccolata bollente.
Ho imparato che i film di Ingmar Bergman non sono solo capolavori: sono lezioni di vita.
Ho capito che niente è più bello che alzarsi la notte mentre tutti gli altri dormono e girovagare in solitudine come un cane tra i rifiuti, alla ricerca di una qualsiasi sensazione appagante.
Ho imparato che certa gente ha la testa solo per separare le orecchie.
Ho imparato che la tua camicia preferita attira il sugo in modo micidiale.
Ho imparato che non c’è cosa più bella che svegliarsi una mattina senza sapere che ore sono, senza riconoscere la stanza e soprattutto senza ricordare come ci sei arrivato. Ma soprattutto ho imparato che i giorni veramente importanti nella vita di una persona sono cinque o sei in tutto. Tutti gli altri fanno solo volume. Così fra sessant’anni non ti ricorderai il giorno della tua laurea, o quello in cui hai vinto un Oscar.
Ti ricorderai quella sera in cui tu e i tuoi amici, quelli veri, avete fumato 10 sigarette a testa e ubriachi persi avete cantato per strada a squarciagola fradici di pioggia. Quelli sono i momenti in cui la vita davvero batte più forte.
P.S.: Però, in fondo, qualcosa l’ho imparato»
(Federico Fellini)
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yomersapiens · 10 months
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Ho l'algo-ritmo nel sangue
Non riesco ad accettare il fatto che oramai l'algoritmo mi conosca meglio degli amici di una vita. Ricevo un sacco di video, reels, stories, quelle robe che ci si manda per generare un sorriso e a me non generano da sorridere anzi mi viene da dubitare dell'intelligenza delle persone che me li mandano. Ma come è possibile. Dovresti conoscere i miei gusti. Abbiamo condiviso serate, giornate, annate. Questo secondo te dovrebbe farmi ridere? Non so come interagire in questi casi. Si aspettano una risposta? Forse devo mandare una risposta. Ringrazio? O forse vogliono che mi metta a ridere digitando ahahaha ma io non voglio mentire anche se si tratta solamente di ripetere due innocue lettere per un pochino ahahahah. Non posso far capire quanto tutto questo mi faccia cagare, ché già lo sanno quanto me la tiro ma ho fatto credere di essere migliorato. Devo sembrare normale. Dimostrare apprezzamento ma vorrei pure smettessero ma poi se smettono chi cacchio mi caga? Il mio telefono vibra pochissimo e quando lo fa mi sorprendo e penso stia tirando gli ultimi. Sto bene con i video accuratamente selezionati nel corso di anni di passivo utilizzo di social. Ho educato l'algoritmo. Ora lui è dalla mia parte ma non posso uscire a bere una birra con l'algoritmo, almeno non ancora, magari con il prossimo aggiornamento sarà possibile. Posso uscire con i miei amici ma ora so che hanno gusti di merda e non apro manco più quello che mi mandano perché poi metti che il mio algoritmo pensa che i miei gusti stiano cambiando e decide di adattarsi di conseguenza e mi manda video di stand up comedians italiani. Ho molta paura. I comici italiani mi spaventano. "Ti mando un video di un comico che quando lo ascolto mi ricorda un casino te e il tuo stile di scrittura" cioè davvero secondo te faccio così pena? Eh ok, me la metto da parte. Cioè ci sta sono un morto di fame del resto, comprendo il tuo volermi dare il colpo di grazia. Ho deciso di usare delle emoji. Dovrei averle installate da qualche parte nel telefono. Mando la scimmia con le mani in faccia, quella funziona sempre perché non sai bene come interpretarla.
Ho provato a mandare altrettanti video di risposta, per far vedere che comunque faccio anche io parte di questo universo, però lo faccio senza nessuna voglia, mando cose a caso che nemmeno guardo perché tanto sono sicuro che dall'altra parte non saranno guardate. Ecco forse è questo il segreto. Ci si manda video che nemmeno si guardano solo per ricordarci della reciproca esistenza. Ma a questo punto non erano meglio gli squilli? O non sarebbe meglio ignorarsi e andare avanti. Ho eliminato molte persone dalla mia vita andando semplicemente avanti, ogni tanto le sogno ancora ma sono sogni di relativa importanza. Ecco questa è davvero una buona qualità che ho perfezionato nel tempo: eliminare e andare avanti senza serbare rancore. Mi spiace, certo, ma tutto è diventato simile alla mia infinita collezione di videogiochi. Alcuni li ho aperti e provati, altri li ho finiti, molti li ho accantonati. Me ne dimentico, lascio che prendano polvere, vado avanti con il prossimo. (Ho molta paura di espormi ancora più del necessario specialmente con te perché tu mi spaventi quasi più dei comici italiani contemporanei e non voglio essere costretto ad eliminare e andare avanti da te).
Quando scrivo mi chiudo e ho evitato di scrivere perché volevo essere aperto alle novità ma se le novità sono video di merda mandati da amici mentre magari stanno cagando anche no. L'algoritmo non deve mai andare in bagno. L'algoritmo vuole solo nutrirti mentre stai steso sul divano ad aspettare il video della durata massima di 15 secondi perfetto, prima di mandartene un altro subito dopo altrettanto giusto. Vorrei che l'algoritmo mi aiutasse anche con i rapporti umani e vorrei che tutti i rapporti umani avessero durata massima di 15 secondi, come me a letto.
Ero ad un'inaugurazione e c'era una ragazza incinta, le ho detto "Sai cosa sarebbe divertente? Se io ora andassi a svuotare la bottiglia di birra che sto bevendo e la riempissi con acqua e te la portassi e tu andassi in giro a bere facendo credere a tutti che ti stai allegramente sbronzando mentre sei incinta, non pensi sarebbe troppo divertente? Magari poi dici pure che è solo la terza e che ci stai andando piano, poi arrivo io e ti chiedo una sigaretta e tu me ne offri una e poi mi chiedi se ho droga e se possiamo andare in bagno a farne uso, come? Non lo trovi divertente? Che palle." Mi sono sentito come uno dei video che mi mandano i miei amici. Incompreso. C'è un intero cimitero di video non divertenti che vengono ignorati da qualche parte nei meandri oscuri del web.
Devo andare avanti con il mio libro ma devo sentirmi pronto. Mi è stato suggerito di leggerne un altro prima di tornare a lavorare sul mio. L'ho fatto ma ovviamente mi sono lamentato dicendo che non sarebbe servito a nulla perché IO so tutto e invece manco per il cazzo, avevano ragione. È bello quando ci azzeccano con le cose e ti consigliano un libro e il libro non solo è bello ma è pure utile e fa proprio al caso tuo. Durante le prime pagine di lettura me la tiravo come al solito "Figurati se sto libro mi piace, ma come si permettono, io so cosa voglio e cosa è giusto" ma già dopo poco era chiaro che non sapevo proprio nulla e il mio atteggiamento da coglione me lo dovevo mettere su da qualche parte. Forse è un bonus che ho sbloccato dopo aver ricevuto un milione di video sbagliati mandati da amici: numero 1 libro bello in omaggio.
Vogliono vedere la mani che si muovono. Sentirti sbagliare nella pronuncia. Fingere che non ti vengano le parole. Devi dargli l'Italia perché sono entrati nel locale per questo motivo. Entrano gruppi di persone e vogliono il caffè e glielo preparo. Il cappuccino è ancora uno schifo e talvolta ne faccio di così brutti che chiedo scusa. Dovrebbe essere naturale per me fare un cappuccino sono italiano che diamine, eppure no, non funziona, la schiuma non si monta e il latte resta piatto. Ma del resto posso dire che è così che lo beviamo noi italiani il cappuccino, che ne sanno i viennesi, io dico che questo è "il metodo originale superiore" e loro mi tirano soldi e scrosciano gli applausi. Entrano per l'italiano con il grembiule, come una scimmia nella sua gabbia in uno zoo decisamente razzista. Vogliono i cannoli e tutto quello che puoi raccontare riguardo la storia dei cannoli ma io non so niente dei cannoli così mi invento storie casuali e tutti ridono e si soffermavano sul movimento delle mani. Copio le battute dei comici italiani, a qualcosa sono serviti quei video orribili. Ricevo un sacco di mance che investo in cene da solo mentre parlo con cameriere a cui faccio pena. "Sei al primo appuntamento con un ragazzo, ti farebbe più schifo se lui si vomitasse o se si cagasse addosso? Non capisco perché il vomito sia più accettato della merda, anche tu la pensi così. Sì certo, capisco, vai pure, ci sono altri tavoli da servire" ma io lo vedo che il locale è vuoto e anche questa volta non vengo compreso.
Il dermatologo mi guarda i nei. Oramai trovarli è sempre più difficile con tutti i tatuaggi che mi sono fatto ma vedo che lui si diverte e anzi, forse sono come una copia della Settimana Enigmistica con la pancia per lui. "Sta facendo sport ultimamente?" e io sento che mi prende per il culo, se c'è una cosa che si capisce subito quando mi si guarda completamente nudo è che io non faccio sport. "Dottore siamo seri suvvia" gli dico sperando in un po' di clemenza. "Glielo chiedo perché queste macchie sono un fungo che spunta quando si suda molto, le prescrivo una pomata, deve applicarla una volta al giorno qua dietro la schiena, è un po' difficile da raggiungere come posto, ha qualcuno che la può aiutare nel farlo?" e lì mi sono sentito molto solo. No. Non ho nessuno che mi può spalmare la crema dietro la schiena. Ho quasi quarantanni e nessuno che mi spalma la crema. Ho un gatto ma figurati se lui lo farebbe. Ho molte piante. Ho moltissimi videogiochi. Ma sono solo. Ho amici che mi mandano video sbagliati e che stanno tutti lontani, dentro le loro chat nei rispettivi social. Ho l'algoritmo che mi conosce bene ma che non ha mani, non esce a bere con me. "In effetti no dottore, non ho nessuno a casa che mi può aiutare. Però posso venire qua, magari una delle sue assistenti potrebbe assistere me. Potrei pagarla, sto lavorando qualche ora in un bar siciliano, ricevo molte mance muovendo le mani come si addice a un italiano, potrei pagare volendo!" dico sperando di impietosirlo. Mi dice di tornare a settembre e di trovare una compagna nel frattempo.
Farò come gli orsi, spalmo la crema sulla corteccia di un albero e poi mi ci strofino sopra con la parte posteriore del corpo. Mi noteranno, "Aiuto!!! C'è un uomo seminudo che si strofina sugli alberi come un orso!!!" e qualche cacciatore sentirà le urla e accorrerà imbracciando il fucile ed esclamerà "È l'orso più glabro e pieno di tatuaggi e disgustoso che ho mai visto! Meglio porre fine alle sue sofferenze!" e non mi sparerà, perché sarà un cacciatore non violento, semplicemente avviserà i miei amici di smettere di mandarmi video di merda e piuttosto di venire a spalmarmi la crema dietro la schiena. Grazie amico cacciatore. Lui mi guarderà, sorridendo, e si toglierà il cappello e finalmente lo riconoscerò. "Non sono un cacciatore qualunque, sono l'aggiornamento dell'algoritmo che tanto desideravi. Rivestiti che andiamo a bere una birra, offro io".
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allecram-me · 7 months
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Mi pronuncio
Questo anno bianco di rumore e di umori fugaci è passato, e poche brecce nel muro di quella geometria serrata che ho imposto ai miei giorni hanno derogato il suo ritmo regolare. Praticamente, nel mio tentativo diretto e disperato di agire piuttosto che pensare, mi sono attribuita un sacco di responsabilità nuove, che dovevano avere il gusto della libertà dai vecchi epiteti, e dal naufragio che mi lasciavo alle spalle. Responsabilità estemporanee del tipo di indugiare tutta la serata in cucina, sigaretta dopo sigaretta, chiacchiera dopo chiacchiera - non vivere più sola mi ha posto condizioni che ho abbracciato come venivano, l’affitto sulle spalle lo pago ogni mese senza pensarci, e le bollette non le aspetto: i soldi che ci sono, se ne vanno, col tutto che mi fa meno effetto dello scorrere invano dell’acqua di quelle fontanelle pubbliche che ancora non hanno un interruttore a richiedere al flusso uno scopo. Sono sincera nel dire che non ho più chiesto a me stessa un bilancio, e lo testimoniano tutte le parole che avrei potuto scrivere - pensare - e che, sul serio, non sono venute più fuori. Adesso però sono qui a spolverare i banchi del mio dolcissimo e storico tribunale, e la tentazione potrebbe essere fortissima, è la cosa più animale che una creatura cerebrale come me potrebbe sperimentare in un lasso di tempo molto, moltissimo lungo. Sarà la voce che legge a giudicarmi, mi assolverò o disprezzerò con l’eleganza del distacco, la prossima volta. Poco fa ho fatto esperienza del fatto che questa capacità non si è persa al netto del poco esercizio, e a dire il vero a volte mi capita di trovarmi anche divertente, ma la verità è, credo, semplicemente che mi voglio bene come so voler bene al prossimo, e anche un po’ di più.
Qui giace, dunque, l’ammissione che mi piace davvero raccontare le mie storie, e forse sono a questo punto anche pronta a far pace col fatto che no, non era per le mie energie un percorso obbligato, non c’è determinismo a dettarmi una certa via di fuga alle pulsioni, adesso sì che ho in tasca un sacco di carte, le alternative. Il cerchio lo potrei chiudere dicendo che, in fondo in fondo, questo modo tutto sommato caratteristico di accettare sfaccettature di me attraverso esperimenti di astensione e imbocco della strategia diametrale, per imparare contemporaneamente il limite e l’onnipotenza, è il motore irriducibile di tutte le storie, e probabilmente assomiglia pure all’orizzonte di libertà coltivato in terapia, per quello che m’immagino. Come ballare, parlare in pubblico, non scrivere, disinnamorarsi, vivere in questo quartiere piuttosto ostile, lavorare per persone i cui valori sono il rovescio del mio cielo, fare chilometri a piedi per conquistare un tragitto in treno incredibilmente corto. E in tutto questo, poi, amarmi davvero, pelle, depressione, voce e ossa.
Mi è venuta voglia di farmi un tatuaggio, e di incidermi da qualche parte addosso qualcosa di molto simile a ciò con cui introdurrò nell’arco di un anno la mia tesi di dottorato. L’anima, la salvezza, la legittima, sacrosanta maniera squisitamente soggettiva di tenere insieme queste cose: dio mi fulmini se mi dimentico ancora di questo diritto. Dio mi fulmini se torno indietro. Ci meritiamo tutto: il rispetto, la scienza, e le storie. E anche la pace. Ci meritiamo di dimenticare, di ricordare, e di passeggiare tranquillamente in questo bosco.
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everyonehurtyou · 8 months
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allora, ieri serata particolare. Il punto è che quando bevo mi stuzzica di più l'idea di giocare, che se so che posso portarti al limite lo faccio senza pensarci due volte, anzi, ci metto il doppio dell'impegno per ottenere ciò che voglio: e cioè te che non riesci a resistermi
tutto bello e divertente se non fosse che l'ho fatto con una persona che provava qualcosa per me, poi lui sosteneva non gliene fregasse più nulla e ha cominciato con le frecciatine -> specifico che però lui al gioco c'è stato
a fine serata mi viene a dire che sono una merda io perché ho giocato con lui, e la mia amica perché ha proposto un gioco per cui, a suo dire si è sentito usato
ammettere che ti è piaciuto avermi addosso baciarmi ecc ecc no eh
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xion92 · 2 months
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A honest Quiche analysis (in Italian)
Today is Quiche's birthday, sooo it's the right time for me to write down my thoughts about him. He's not exactly my favourite character (euphemism), but I've never written anything about him so far. I've written a lot about Masaya and Ichisaya, in every sauce, but never about Quiche. Going against my habits, I'll post this analysis in Italian (I know, I'm lazy), but you can use google translate. First and last time I write about him, because, as you will read later, there isn't really anything else I could say about his character.
Vorrei soffermarmi ora su Quiche, e vorrei trattarlo in maniera approfondita, perché ho sempre un grosso punto interrogativo sulla testa quando si arriva a questo personaggio. Per essere chiara, non riesco a capire perché sia un personaggio che gode di così ampio consenso in una certa parte del fandom. Chiaramente non può essere per la sua costruzione, perché Quiche soffre di tanti problemi quando si arriva a questo punto. Certamente il suo più grosso problema è l’essere stato praticamente copia-incollato dal manga. Tutti i personaggi del manga avevano dei difetti di caratterizzazione più o meno grandi, ma nella trasposizione gli autori si sono curati di correggerli e ampliare i personaggi. Gli unici che potevano essere lasciati così com’erano erano quelli che anche nell’originale si reggevano bene, come Tart e Keiichirou. Quiche invece com’era nel manga l’hanno preso e l’hanno trasferito nell’anime, aggiungendo solo qualcosina che però non corregge nulla degli enormi problemi che aveva nel materiale di base, e anzi in certi casi lo peggiora.
Iniziamo dal principio: Quiche è un personaggio che ha la caratteristica di ruotare quasi interamente attorno a un altro personaggio, cioè Ichigo, e non lo dico esagerando. Dal momento in cui la vede si ossessiona all’istante e non fa altro che pensare a lei, sia durante le battaglie, sia sull’astronave, sia quando fa qualunque cosa, lascia le battaglie anzitempo quando lei non c’è perché senza di lei non si diverte, addirittura passa dall’ossessione per Ichigo all’ossessione per il Cavaliere Blu per gelosia (non lo dice chiaramente ma il motivo è facilmente intuibile). Okay, è un personaggio satellite di un altro e ci può stare, il problema è che non viene mai spiegato né mostrato in alcun modo il perché. Soprattutto perché per tutta la durata della storia non ci interagisce praticamente mai e quindi non arriverà mai minimamente a conoscerla, come è quindi possibile una cosa del genere? Semplicemente Quiche trova Ichigo divertente, ma è questa una giustificazione e costruzione accettabile e profonda? Un ragazzino infantile che trova un giocattolo con cui divertirsi? E perché solo lei e non le altre Mew Mew? Nulla ci viene mostrato e nulla ci viene spiegato. Ma ci rendiamo conto di che gigantesco difetto di caratterizzazione sia? Un personaggio che ruota attorno a un altro senza un perché?
E questo non è tutto: Quiche ha dei problemi psicologici evidenti che gli altri due alieni non hanno, il che significa che questi tratti caratteriali sono peculiari suoi, e non sono la norma per la sua specie. Viene forse spiegato o mostrato qualcosa sul suo passato che possa averlo fatto diventare così folle? Una backstory che lo approfondisca un po’, qualcosa? Assolutamente no. Quindi abbiamo un personaggio che non ha un fondamento e non ha una motivazione per il suo modo di comportarsi, e già si parte molto male. Vabbè, ma magari anche se parte senza basi, potrà comunque avere uno sviluppo adeguato, no? No. Quiche è un personaggio statico (o meglio, che “cresce” a scatti solo nell’ultimo quarto di storia) che considera Ichigo semplicemente il suo giocattolo, senza uno straccio di evoluzione o cambiamento per i tre quarti della serie, e poi, dal nulla, in uno degli ultimi episodi, si mette a piangere perché Ichigo non lo ama, in perfetto stile incel. Così. Senza una costruzione, una crescita, qualcosa che giustifichi questo cambiamento. È un cambiamento appunto a scatto, totalmente casuale e non supportato da alcunché. Certo, ci può sempre essere la possibilità che in quella scena stesse fingendo e stesse solo cercando di manipolarla, visto che in questo sembra essere bravo (lo fa con Minto e anche con Masaya), ma a me non sembravano affatto lacrime finte, il che, paradossalmente, è molto peggio. Se fosse stata una finta sarebbe stato quantomeno coerente con la caratterizzazione avuta fino ad ora. Veramente, a meno che questo alieno abbia problemi di personalità multiple, la cosa non ha alcun senso. Aggiungiamo anche il fatto che questo povero cristo cerchi di indagare sul Cavaliere Blu per un quarto della serie, e poi non è che “arrivi” a capirne l’identità tramite ragionamento, raccogliendo indizi e prove, ma ha letteralmente, semplicemente una visione, anche questa non giustificata e che di fatto annulla tutti gli sforzi che aveva fatto prima per arrivare a capire chi fosse, in quanto non c’è nessun collegamento con ciò che ha osservato prima su di lui e quello che ha “capito” poi. Quindi niente, accantoniamo anche le sue capacità di indagini e deduttive.
Oltretutto la sua improvvisa ribellione a Profondo Blu alla fine della serie è ugualmente senza senso e tirata fuori dal nulla, perché: PB è un dio, dal punto di vista degli alieni, positivo e che li voleva davvero aiutare; inoltre Quiche, per tutta la serie, è fedele a PB tanto quanto Pie, senza mai uno sprazzo di dubbio, quindi, per la seconda volta, che cambi all’improvviso idea solo per difendere una terrestre che neanche conosce e con cui non ha quasi mai interagito, senza un’indagine psicologica, un’evoluzione, niente, che lo giustifichi, quando fino a poche ore prima la avrebbe ammazzata perché non voleva stare con lui, dimostra ancora una volta la sua scrittura povera. L’unica giustificazione che potrebbe avere è il classico pensiero malato “se la ammazzo io va bene, ma se lo fa qualcun altro no”, che non sarebbe neanche lontano dalla realtà, visto che aveva provato a strangolarla poche ore prima, e se non era riuscito ad ucciderla era solo perché Masaya era intervenuto, non certo per un suo ripensamento all’ultimo. Ha infine un ultimo scatto di crescita “a caso” nell’ultima puntata quando, tornato in vita, dopo una serie intera passata a imporsi su Ichigo, dichiara che tutto quello che desidera è la sua felicità. Anche questo cambiamento, che dovrebbe rappresentare la maturazione del personaggio, viene fatto senza nessun approfondimento, spiegazione o giustificazione. Perché così all’improvviso? Forse perché si è reso conto che è stato proprio l’amore di Ichigo e Masaya a guarire il suo pianeta? Potrebbe essere, ma non viene accennato nemmeno uno straccio di spiegazione. Ironicamente, potrei pensare che questo improvviso cambio di idea l’abbia avuto perché l’esperienza di morire e poi resuscitare gli ha fatto bene alla testa, in fondo non è una cosa che ti capita tutti i giorni. Lo so che probabilmente la spiegazione non è questa ma, per quello che la serie ci ha mostrato, avrei tutto il diritto di pensarlo (d’altra parte, quando hanno fatto lo sforzo minimo di dargli uno straccio di motivazione con una battuta aggiunta lo hanno affossato ancora di più, considerando che tale battuta è “è la prima volta che una ragazza mi abbraccia”. Se non avessero aggiunto niente del tutto al suo personaggio rispetto al manga ne sarebbe uscito meglio e con più dignità).
Ora, fatta questa analisi, mi si può spiegare come mai questo personaggio piace così tanto? Veramente basta che un cattivo abbia un buon design e faccia delle facce da psicopatico per avere un consenso così grande? Cavoli, ma allora non mi stupisco affatto che lo staff di New non si sia minimamente preoccupato di caratterizzarlo e ampliarlo rispetto al manga, e quando ci ha provato lo ha di fatto peggiorato. Se alle sue fan basta così poco per apprezzarlo, perché sforzarsi di dargli una base, una backstory e delle motivazioni? Io me li vedo durante la scrittura del terzo episodio, in cui si era accennato a uno sprazzo di profondità del personaggio che poteva essere ben sviluppato, ma che non è stato toccato mai più. “Ragazzi, ho appena inserito questa frase aggiunta a Quiche che si incuriosisce che Ichigo salva le sue compagne, quando credeva che i terrestri fossero egoisti. Ora nelle prossime puntate dobbiamo sviluppare questo tema.” “Ma no, non serve. Basta che compaia in scena e le sue fan fanno la ola, non stiamo a sprecarci tempo.” Mi pare accurato.
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Tumblr media
TRA POCO INIZIO A PRENDERE APPUNTI E FARE FOTO!!
Pertanto ovviamente farò il post riassunto della visita guidata di oggi 🗒️✍️📸
Finalmente dopo tutti questi anni vedrò faccia a faccia lu mammocc (sarebbe il Guerriero di Capestrano), lo volevo vedere dalla recita in dialetto alle elementari fatta sul suo ritrovamento la cui battuta più divertente resterà sempre:
"Coma è lu repert? Carulì i so n'ommn nin teng nisciun reggpett"
Il bello è che io ero solo la presentatrice dello sketch dialettale nelle recite eppure durante i pomeriggi a casa dei nonni mi mettevo a ripetere le intere commedie e mi divertivo un sacco con come pubblico le piante dell'orto del nonno XD
Ma la mia storia legata a questo reperto archeologico non finisce qui, perché nel museo delle Genti d'Abruzzo di Pescara che ho frequentato mille mila volte per i laboratori da quando ero piccola piccola c'è una stanza dedicata all'era dei metalli e lì su una parete è raffigurata una sagoma simile al Guerriero di Capestrano e a ogni visita mi soffermavo lì davanti domandandomi ma questi oggetti in metallo (cinta, lancia e corazza) che sono attaccati alla sagoma sono presenti anche nell'originale che si trova a Chieti? O sono posizionati lì solamente per farne comprendere l'utilità e la posizione in cui stavano?... Oggi è il giorno della verità 😂
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