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#saepinum
homomenhommes · 7 months
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Ivory plaque depicting Dionysos, it decorated either a chest of a bed, Saepinum (Sepino, Italy), 1st century BC - 1st century AD, Archaeological Museum, Thessaloniki, Greece
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jakecarson90 · 2 years
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⁣ Samsung Galaxy Note 10+⁣ All taken on 18/12/2021.⁣ ⁣ One of Molise’s hidden treasures, the Roman ruins of Saepinum – known as Altilia since the Medieval period – are among the best preserved and least visited in the country.⁣ ⁣ Unlike Pompeii and Ostia Antica, which were both major ports, Saepinum was a small provincial town of no great importance.⁣ ⁣ It was originally established by the Samnites but the Romans conquered it in 293 BC, paving the way for an economic boom in the 1st and 2nd centuries AD.⁣ ⁣ The walled town retains three of its four original gates and its two main roads: the 'cardo maximus' and the 'decamanus'. Highlights include the forum, basilica and theatre.⁣ ⁣ 𝗛𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝗴𝗲𝘁 𝘁𝗵𝗲𝗿𝗲:⁣ ⁣ Saepinum is reachable by bus from Campobasso with the company 'ATM', Monday to Saturday.⁣ ______________________________________⁣ ⁣ #ParcoArcheologico #Sepino #Saepinum #Altilia #Molise #VolgoMolise #IlMoliseNonEsiste #Italia #Italy #ItaliaSegreta #SecretItaly #NeverStopExploring #IgersItalia #YallersMolise #PromozioneDelTerritorio #BeautifulPlaces #CultureVulture #Molise_Cartoline_ #MoliseDiscovery #WelcomeToMolise #MoliseDaScoprire #IgMolise #VivoMolise #VisitMolise #TravelAndLeisure #LonelyPlanet #Rg_Wywh #BorghiItaliani #BorghidItalia #TreasureItaly (at Sepino Altilia) https://www.instagram.com/p/CXomiiToLBH/?utm_medium=tumblr
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compassgr · 5 years
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Campobasso, Italy To Campobasso είναι μια ιστορική πόλη χτισμένη στις πλαγιές των Απεννίνων Όρων σε υψόμετρο άνω των 600μ. Από τα σημαντικότερα αξιοθέατα είναι το Castello Monforte, χτισμένο τον 15αι. και δίπλα του την εκκλήσία του 11ου αι. Chiesa della Madonna del Monte (Εκκλησία Santa Maria Maggiore). Δείτε επίσης τον καθεδρικό ναό, που ονομάζεται επίσης Chiesa della Santissima Trinita (εκκλησία της Αγίας Τριάδας) και την αρχαία ρωμαϊκη πόλη Saepinum. Επισκεφθείτε το αρχαιολογικό μουσείο Museo Provinciale Sannitico στο Palazzo Mazzarotta και το πανεπιστήμιο του Molise. Μπορεί να φήμιζεται για τον αρακά και το ημίσκληρο τυρί του, αλλά αξίζει να δοκιμάσετε το τοπικό κρασί τους. Discover Italy with COMPASS | We care. Mail to: [email protected] | t. 2310818111 #compassgr #campobasso #italy #molise #altilia #saepinum #portedeboiano #portaditerravecchia #castello #monforte #chiesa #santissima #trinita #palazzo #mazzarotta #museo #museum #sannitico #madonna #delmonte #visititaly #discoveritaly #ig_italy #wanderlust #tourism (at Campobasso, Italy) https://www.instagram.com/p/B39-j5llQH9/?igshid=qi1raysch5yl
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doricisms · 7 years
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While we were on our trip in the Bay of Naples, we stopped by the small Roman town of Saepinum. It was very chilly and picturesque!
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niaf · 5 years
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Learning about Saepinum, an archeological site containing ancient Roman ruins.
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giuseppecocco · 2 years
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Molise: Altilia
Se si è alla ricerca delle tracce del passato e ci si vuole perdere nei luoghi della storia antica, il suggerimento è visitare Altilia Sepino (Saepinum), la Città sepolta, una testimonianza incredibilmente ben conservata di una Città della Provincia Romana. Nelle Rovine dell’Area Archeologica di Altilia Sepino, per alcuni la piccola Pompei, il visitatore può vivere un’esperienza suggestiva a…
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valerainvoker · 2 years
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Archaeological sites in Southern Italy. Saepinum. Altilia di Sepino. Anc...
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fedelando · 3 years
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GEMELLAGGIO CON CIVITELLA PAGANICO, CI SARA’ ANCHE IL ROTARY CLUB VALLE TELESINA
Una tre giorni che guarda al futuro e con l’intento, ancora una volta, teso alla valorizzazione della Valle Telesina. Si terrà dal 24 al 26 settembre prossimo un gemellaggio culturale organizzato dall’associazione Istituto Storico Sannio Telesino, in collaborazione con il Rotary Club Valle Telesina, con il comune grossetano di Civitella Paganico-Casale di Pari.
"L’unione e la sinergia tra associazioni e comuni della valle – sottolinea Ciro Palma, Presidente del Rotary Club Valle Telesina - possono solo migliorare la conoscenza di un territorio bellissimo e fino ad oggi sconosciuto ai più ma che fa sempre innamorare per le sue bellezze artistiche, architettoniche e naturali.
"Il nostro sodalizio è onorato di essere parte attiva di questo gemellaggio che valorizza questi luoghi e che ci permette di proseguire nel solco dello sviluppo della conoscenza dei nostri principi e dei nostri intenti in questo anno sociale. Il confronto fra due culture dell'ospitalità molto sviluppate non può che accrescere la familiarità e creare altre occasioni di incontro, alle quali il Rotary Club parteciperà perché l'amicizia e la condivisione sono alla base di ogni rapporto".  
Sulla stessa lunghezza d’onda si collocano anche Michele Selvaggio ed Emilio Bove, presidente e fondatore dell’Istituto storico del Sannio Telesino: “Siamo lieti di ospitare gli amici ‘etruschi’ – affermano - e guidarli alla conoscenza del Sannio Telesino. Un’occasione per allargare la visione storica e culturale oltre i nostri confini, che è poi uno degli scopi fondanti dell’istituto.
“Nati in coincidenza del periodo Covid – aggiungono -, in questo primo anno e mezzo di vita abbiamo comunque prodotto cultura, fondato una casa editrice e pubblicati diversi studi. Saremo lieti di illustrare quanto fatto in presenza di un pubblico così prestigioso. Un ringraziamento al Rotary Club Valle Telesina e alla Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita per il supporto e l’impegno che profondono nell’aiutarci a far conoscere le nostre radici. E, infine, un grazie alla Pro Loco di San Salvatore Telesino e all’amministrazione comunale di Telese Terme per la disponibilità e sensibilità all’accoglienza”.
Del ricco programma fanno parte, oltre agli incontri tra delegazioni dei comuni di Civitella Paganico-Telese Terme e delle associazioni: Rotary Club Valle Telesina-Istituto Storico del Sannio Telesino-Odysseus-Società di Mutuo Soccorso di Cerreto Sannita, la visita all’Abbazia di San Salvatore Telesino e all’antica Telesia, quella guidata al Museo della Ceramica (ospiti del Comune di Cerreto Sannita) e, sempre nella cittadina titernina, alla Società di Mutuo Soccorso; e ancora, a Pietraroja al museo di “Ciro” (Scipionyx samniticus) e all’antica Saepinum.
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"Naturalmente è opportuno sottolineare quanto la romanizzazione dell'Abruzzo e del Molise abbia influito nello sviluppo degli abitati lungo i tratturi, soprattutto per soddisfare le accresciute esigenze commerciali. Per meglio evidenziare il fenomeno non è superfluo stilarne un elenco: a partire dalla costa adriatica, nel territorio frentano, sul tratturo Frisa-Rocca di Roscio è il caso di Ostia Aternum (Pescara) e di Ortona; all'interno, a controllo dell'Aquila-Foggia, troviamo prima Teate Marrucinorum (Chieti) e sulla prosecuzione Anxanum (Lanciano) ed Histonium (Vasto), anch'essa nelle vicinanze di questa pista; sempre nella regione frentana è ubicata Larinum (Larino), posizionata sulla collina dominante una fitta rete tratturale. Nel territorio interno sono intetessate al fenomeno: Marruvium (San Benedetto dei Marsi), Corfinium (Corfino), Sulmo (Sulmona) e Aufidena (Castel di Sangro) sul Celano-Foggia; analogamente Aesernia (Isernia), Bovianum Undecimanorum (Bojano) e Saepinum, sulla direttrice Pescasseroli-Candela."
-- Carroccia, 1999
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07.07.2021
In una vecchia guida turistica sulla Grecia si trova (vado a memoria) scritto: "Attenzione, per apprezzare veramente l'Argolide si deve veramente amare l'archeologia."
Pur trovandola piuttosto veritiera° mi sono sempre chiesto cosa volesse dire quel termine buttato lì: "amare".
Anzi, più che chiedermelo la questione era cercare di capire cosa volesse significare in senso generale visto che personalmente mi è sempre stato chiaro: le rovine (perché di quello si tratta nel 99% dei luoghi in questione e per lo più ridotte a, se si ha fortuna, qualche muro perimetrale) han sempre esercitato in me il fascino di passati e mondi dai quali, per giocoforza, sono rimasto escluso.
Non vorrei tirare in ballo l'attrazione che subdolamente ogni essere umano sviluppa per il decadente, il morente, l'oscuro (e così via) perché nel mio caso non do mai significati mistici o esoterici. Addirittura non mi occorre nemmeno cercare di immaginare come erano certi posti: davanti alle sei colonne rimaste del Tempio di Apollo a Delfi▪︎non ho mai pensato a come era ma mi sono sempre immerso nel contrasto della luminosità di quel cielo (entrambe le volte che ho avuto la possibilità di andarci ho avuto la fortuna di avere il meteo a favore), il silenzio invero religioso che pure le masse turistiche prestano all'interno di quei resti (perché sono essi stessi ad esigerlo, provare per credere) e la pietra ancora "viva" che fa da congiunzione tra le due cose.
Così è andata ovunque abbia visitato rovine•
Tornando al topic credo che un paio di giorni fa, visitando Alba Fucens (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Alba_Fucens), credo di aver capito: amare l'archeologia è affrontare viaggi anche piuttosto complessi (a parte arrivarci con vari mezzi poi affrontare scarpinate piuttosto perigliose), spesso in luoghi senza la minima organizzazione turistica, sotto qualsiasi condizione meteo sapendo di trovare un'accozzaglia di pietre ma trovarci ugualmente della poesia e della pace mentale: tutto qui, niente di meno, niente di più.
E lasciarsi andare e seguire la marea di una bellezza che si deve trovare dentro di sé.
E lasciarla poi volare verso il cielo: che tutto racchiude.
Mood: Interno
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*https://it.m.wikipedia.org/wiki/Argolide
°Per la maggior parte dei casi, sicuramente quello dell'Argolide, chi "affronta" dei siti archeologici non trova altro che "quattro sassi" (cit.) per i quali è necessaria una discreta fantasia mista a conoscenza per immaginarsi il come furono nei tempi gloriosi
▪︎https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tempio_di_Apollo_(Delfi)
•Ho una lista ormai piuttosto lunga: facebdi fatica a scriverle qui tutte, oltre alle citate e a quella del topic (foto), aggiungo tra le mie predilette Verghina, Saepinum, Pietrabbondante, Olimpia, Segesta, Selinunte, Agrigento, Fori Imperiali a Roma...
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michele72 · 4 years
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Altilia A Sepino negli anni ’50 sono state riportate alla luce le strutture della Saepinum romana come il foro, la basilica, la porta di Bojano, parte della cinta muraria e di alcuni edifici. 
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freedomtripitaly · 4 years
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Natura, bellezza, archeologia, buon cibo e anche acque termali: Sepino, città romana in provincia di Campobasso, è un luogo ricco di storia e dalle mille sorprese, immerso in una stupenda vallata, quella del Tammaro. Adagiata alle pendici dei monti del Matese, infatti, questa località, dalla storia millenaria, è considerata anche uno tra i più bei borghi italiani, fusione completa di storia, arte e natura. Oltre che un luogo magico, dove il passato aleggia ancora tra le rovine romane. Le rovine archeologiche di Sepino. Fonte: iStock Un borgo ricco di storia Circondato dai boschi, Sepino ha origini antiche che arrivano sin all’antica civiltà sannita, di cui molti segni si possono ritrovare ancora oggi. Il borgo è separato dall’esterno da una cinta muraria, intervallata da ben 4 porte monumentali. Tra queste Porta Bojano è certamente la più interessante, decorata con rilievi d’assoluta bellezza e particolarità. Superato l’ingresso, ci si troverà di fronte a un bellissimo spettacolo che nasconde tesori tutti da scoprire tra cui la Fontana del Grifo, il foro e il teatro dell’antica Saepinum, in cui è possibile ammirare l’orchestra e le parti inferiori delle gradinate. Tutte opere che abbelliscono e rendono unica questa stupenda località. Tra i vicoli del centro Sepino è un piccolo borgo che nasconde però tantissimi tesori. Come la Chiesa di Santa Cristina, struttura risalente al 12esimo secolo, che si trova nella piazza principale, ed è dedicata alla patrona della città, che viene celebrata l’8, il 9 e il 10 gennaio. Si tratta del monumento più prezioso della città. Sopravvissuto al terremoto del 1805, al suo interno si trovano la grotta, la cappella del tesoro con le reliquie della santa, battenti in bronzo, un coro ligneo settecentesco, l’archivio storico parrocchiale con pergamene del 12esimo secolo e otto busti in bronzo collocati nelle nicchie. Altri luoghi di sicuro interesse sono la Chiesa di San Lorenzo, l’ex Chiesa di Santo Stefano trasformata in teatro, le Chiese di Santa Maria Assunta e del Purgatorio e il Convento della Santissima Trinità, che all’interno custodisce un chiostro in pietra bianca e una statua raffigurante San Francesco d’Assisi. Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Le rovine archeologiche Sepino custodisce anche un sito archeologico importantissimo, l’area di Altilia Sepino in cui si possono ancora vedere i resti della cittadina sannita e che comprendono il villaggio fortificato sannita Terravecchia/Saipins e la città romana Saepinum-Altilia. Gli scavi rappresentano un esempio perfettamente conservato di un’antica città romana: oggi, infatti, è possibile individuare tutte le caratteristiche della tipica struttura urbanistica. Perfetto borgo per chi ama la natura e il relax Sepino è un’ottima scelta non solo per chi vuole fare solo una gita, ma soprattutto, per chi decide di passare un po’ di tempo in totale relax. Qui, infatti, si trovano anche le terme, con le note acque minerali dalle spiccate qualità terapeutiche. Acque che derivano dalle sorgenti Tre Fontane e vantano oltre duemila anni di storia e tradizione. Non solo, la sua posizione strategica, immersa nel verde, regala ai visitatori la possibilità di cimentarsi in cammini e percorsi trekking realizzati tra i boschi, respirando solamente aria pura. La buona cucina è di casa A Sepino si possono gustare, inoltre, specialità tipiche. Qualche esempio? I carciofi ripieni con carne trita e parmigiano oppure i maccheroni con il pane sbriciolato e i tagliolini alla Campobasso, con prosciutto, peperoncino e cipolla. Da provare anche il “Fiadone”, specialità nata per le feste pasquali con ripieno di formaggio, che si può assaggiare sia nella versione salata che dolce, con una spruzzata di limone. Il borgo di Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante https://ift.tt/2uVLUJI Sepino, un borgo immerso nella storia e nella natura Natura, bellezza, archeologia, buon cibo e anche acque termali: Sepino, città romana in provincia di Campobasso, è un luogo ricco di storia e dalle mille sorprese, immerso in una stupenda vallata, quella del Tammaro. Adagiata alle pendici dei monti del Matese, infatti, questa località, dalla storia millenaria, è considerata anche uno tra i più bei borghi italiani, fusione completa di storia, arte e natura. Oltre che un luogo magico, dove il passato aleggia ancora tra le rovine romane. Le rovine archeologiche di Sepino. Fonte: iStock Un borgo ricco di storia Circondato dai boschi, Sepino ha origini antiche che arrivano sin all’antica civiltà sannita, di cui molti segni si possono ritrovare ancora oggi. Il borgo è separato dall’esterno da una cinta muraria, intervallata da ben 4 porte monumentali. Tra queste Porta Bojano è certamente la più interessante, decorata con rilievi d’assoluta bellezza e particolarità. Superato l’ingresso, ci si troverà di fronte a un bellissimo spettacolo che nasconde tesori tutti da scoprire tra cui la Fontana del Grifo, il foro e il teatro dell’antica Saepinum, in cui è possibile ammirare l’orchestra e le parti inferiori delle gradinate. Tutte opere che abbelliscono e rendono unica questa stupenda località. Tra i vicoli del centro Sepino è un piccolo borgo che nasconde però tantissimi tesori. Come la Chiesa di Santa Cristina, struttura risalente al 12esimo secolo, che si trova nella piazza principale, ed è dedicata alla patrona della città, che viene celebrata l’8, il 9 e il 10 gennaio. Si tratta del monumento più prezioso della città. Sopravvissuto al terremoto del 1805, al suo interno si trovano la grotta, la cappella del tesoro con le reliquie della santa, battenti in bronzo, un coro ligneo settecentesco, l’archivio storico parrocchiale con pergamene del 12esimo secolo e otto busti in bronzo collocati nelle nicchie. Altri luoghi di sicuro interesse sono la Chiesa di San Lorenzo, l’ex Chiesa di Santo Stefano trasformata in teatro, le Chiese di Santa Maria Assunta e del Purgatorio e il Convento della Santissima Trinità, che all’interno custodisce un chiostro in pietra bianca e una statua raffigurante San Francesco d’Assisi. Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Le rovine archeologiche Sepino custodisce anche un sito archeologico importantissimo, l’area di Altilia Sepino in cui si possono ancora vedere i resti della cittadina sannita e che comprendono il villaggio fortificato sannita Terravecchia/Saipins e la città romana Saepinum-Altilia. Gli scavi rappresentano un esempio perfettamente conservato di un’antica città romana: oggi, infatti, è possibile individuare tutte le caratteristiche della tipica struttura urbanistica. Perfetto borgo per chi ama la natura e il relax Sepino è un’ottima scelta non solo per chi vuole fare solo una gita, ma soprattutto, per chi decide di passare un po’ di tempo in totale relax. Qui, infatti, si trovano anche le terme, con le note acque minerali dalle spiccate qualità terapeutiche. Acque che derivano dalle sorgenti Tre Fontane e vantano oltre duemila anni di storia e tradizione. Non solo, la sua posizione strategica, immersa nel verde, regala ai visitatori la possibilità di cimentarsi in cammini e percorsi trekking realizzati tra i boschi, respirando solamente aria pura. La buona cucina è di casa A Sepino si possono gustare, inoltre, specialità tipiche. Qualche esempio? I carciofi ripieni con carne trita e parmigiano oppure i maccheroni con il pane sbriciolato e i tagliolini alla Campobasso, con prosciutto, peperoncino e cipolla. Da provare anche il “Fiadone”, specialità nata per le feste pasquali con ripieno di formaggio, che si può assaggiare sia nella versione salata che dolce, con una spruzzata di limone. Il borgo di Sepino. Foto di Massimiliano Ferrante Sepino è un borgo d’origine romana immerso nella stupenda vallata del Tammaro. A renderlo unico le sue acque termali, i siti archeologici e il suo centro ricco di storia.
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stiletricolore · 3 years
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Saepinum, sinonimo di storia
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Saepinum, sinonimo di storia, ossia vi svelerò un sito che a qualcuno manca nella collezione personale. Chi ama viaggiare e visitare lo stivale, di sicuro avrà un bagaglio personale molto ampio. Cosa intendo dire, i luoghi visitati non saranno pochi. E l'intento di questa pillola è di consigliare ai più un luogo colmo di storia e fascino culturale. Per coloro appunto che amano visitare siti archeologici, questo sarà di sicuro interesse, sempre ovviamente se ignari della sua esistenza. Ci troviamo in Molise e precisamente in provincia di Campobasso dove troviamo Saepinum o Sepino, emblema di storia e cultura. L'Italia è ricca di rinvenimenti come Pompei in primis e le migliaia di reperti rinvenuti durante gli ultimi decenni o secoli. E qui ci troviamo di fronte ad una serie di scavi che hanno portato alla luce delle ricchezze indecifrabili. Saepinum, sinonimo di storia non a caso ma nel vero senso della parola. Sepino è il comune, in provincia di Campobasso, testimone dal 1950 di ritrovamenti dall'infinito valore storico-culturale. Anche se i primi ritrovamenti o reali interessi al sito archeologico risalgono al periodo Rinascimentale. Parliamo di un sito legato all'epoca romana che legava il Molise alla Campania. Trattasi di un viatico, percorso dal popolo del periodo storico citato, che per l'appunto collegava le due regioni. Trattasi comunque, anche se non certificato nel migliore dei modi ma per ipotesi, di un sito antichissimo, presieduto già in epoca preistorica. Non a caso vi sono state ritrovate anche diverse monete dell'epoca che testimoniano il passaggio di personaggi campani in terra molisana. L'antica Roma presente in Molise In ogni caso se doveste recarvi o trovarvi in loco, potrete ammirare la basilica o quel che resta di essa con le diverse colonne. Un teatro romano e i vari passaggi rappresentati dalle note porte, come Porta Bojano, Porta Benevento, Porta Torravecchia e Porta Tammaro. In sostanza trattasi di un vero e proprio villaggio o sito abitativo d'epoca romana. Anche se incisioni e reperti testimoniano la presenza umana all'epoca preromana. Trattasi comunque, anche se non certificato nel migliore dei modi ma per ipotesi, di un sito antichissimo, forse presieduto già in epoca preistorica. Vi troverete anche le classiche terme romane, dei mausolei funerari e ciò che resta di negozi e abitazioni, più che altro sotto forma di ruderi. Bisogna ricordare anche le cinta murarie, caratteristiche del luogo, che circondano il sito, protagonista della classica pillola. Diciamo che Saepinum è curato nel minimo dettaglio, essendo gestito dalla sovrintendenza del Ministero dei Beni Culturali. "Sepino (CB), 2004, Area archeologica di Altilia." by Fiore S. Barbato In sostanza vi troverete l'antica Roma a Saepinum che vi risplenderà d'innanzi agli occhi. Anche in questo caso vi renderete conto di quanto l'Italia sia ricca di storia, cultura, splendore architettonico attraverso tali siti. Quindi, per concludere, Stiletricolore ci mette lo zampino, tira la frecciatina come in questo caso. E lo scopo è quello di creare un contenitore colmo di ricchezze italiche a 360°. "Sepino - Anfiteatro di Altilia" by Pietro Valocchi Ovviamente con il solo ed unico scopo che il lettore possa approfondire l'argomento e magari effettuare un'eventuale visita. In ogni caso se avete voglia di approfondire l'argomento Saepinum allora moliseturismo.net è il sito adatto. E se desiderate soggiornare in zona allora Booking.com può tornarvi utile e di sicuro non ha bisogno di presentazioni ;-) . L'immagine di copertina"File:Altilia, Sepino - Porta Bojano - panoramio.jpg" è gentilmente concessa da Pietro Valocchi  Read the full article
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cultura70 · 4 years
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Saepinum. Un’antica, superba città molisana
Saepinum. Un’antica, superba città molisana
Saepinum è un’idea. Un concetto.
Uno svolazzo metafisico planato nell’immanente sotto forma di pietra e di marmo.
Le sue mura custodiscono un paradigma; l’essenza di un’italianità anche dolorosa, acquisita sulla sua pelle attraverso il secolare, crudele balletto tra vincitori e vinti, tra dominatori e dominati.
Pentri, romani, longobardi.
E battaglie, commerci, miserie e splendori. L’intero…
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losttravelernick · 5 years
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Pompeii free admission update
Pompeii free admission update
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Pompeii free admission update 2019
Pompeii has updated the free admission dates for this year . The new schedule of dates differs from the other major sites.
Il sito sarà aperto gratuitamente tutte le prime domeniche del mese da ottobre a marzo e nelle seguenti date: 30 marzo 25 aprile 8 maggio 8…
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paoloxl · 6 years
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Un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti organici minaccia il territorio dell’Alto Tammaro. L’impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti per 22 mila tonnellate annue posto a poche centinaia di metri dal confine con il Molise, in area inserita nell’istituendo Parco Nazionale del Matese, non lontano dal fiume Tammaro, dalla Diga di Morcone – Campolattaro, dal Regio Tratturo Pescasseroli – Candela, dal sito archeologico di Saepinum – Altilia, dal Parco Geopaleontologico di Pietraroja (BN) e dalla Valle del Tammaro come da . Le scelte della Regione Campania (Delibere di Giunta Regione Campania n. 386 del 20.07.2016 e n. 169 del 20.03.2017), mai concordate con la Regione Molise che non risulta aver a tuttora intrapreso azioni in merito, determinano pesanti ricadute su un territorio considerato erroneamente marginale che, al contrario, merita di essere valorizzato per le peculiarità agricole, turistiche, zootecniche, ricettive, culturali, artigianali, archeologiche, storiche e ambientali.  Anche la USB ha il dovere di tutelare quella parte di territorio sannita, preservandolo da impianti impattanti sia di trattamento di rifiuti che eolici, ed intervenendo a sostegno di un modello di sviluppo ecocompatibile ed ecosostenibile.  La USB da circa un anno ha organizzato manifestazioni e convegni per l’istituzione del Parco del Matese ottenendo un risultato importantissimo.  Per lo sviluppo del Settore trainante dell’agroalimentare e turistico e ambientale che metterebbe a repentaglio la stessa economia danneggiando non poco la qualità e la riconoscibilità delle produzioni locali. Per questo la USB Molise insieme alla Federazione USB Provinciale di Benevento si schierano insieme ai cittadini , associazioni, imprese agricole a salvaguardia del lavoro, dei diritti e della legalità.  Per questo non possiamo permetterlo e faremo di tutto come manifestazioni, lotte e presidi affinché l’impianto non venga realizzato.  “UNITI SI VINCE” USB MOLISE FED. USB PROVINCIALE DI BENEVENTO Fonte
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