Tumgik
#passione scantinati
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Pet Lamp / Sing Chan design
56 notes · View notes
Text
0 notes
ci-gi · 6 years
Text
Handbook spoiler free su come scegliere il tuo futuro fidanzato avenger
-Thor: è il dio del tuono, quindi se state programmando una gita all’aperto con lui state coperte sul meteo e potete mettervi la gonnellina anche se state a Febbraio. E’ il figlio di Odino, pertanto è cazzo pure che ci scappa un posto di lavoro a tempo indeterminato come social media manager del sito www.asgard-rentanhouse.it.  E’ alto, biondo, si è tagliato i capelli ma ha lasciato la barba incolta come piace a noi e francamente se si alza la maglietta non vi accorgerete di quanti occhi abbia al momento. E’ il figlio preferito, quindi il padre lascerà sicuramente a lui la casa a Palinuro per il mese di Agosto, mentre a Loki gli toccano solo due settimane a Luglio chè bisogna rifare le piastrelle in bagno. Il lato negativo è che ha sviluppato un’ossessione per Mjolnir al quale si riferirà molto probabilmente con epiteti femminili chiacchierandone al bar e potreste passare per cornuta, ma tutto sommato è un accettabile compromesso.
-Tony Stark/Iron-man: dall’ego smisurato, se vi piace il genere “faccio finta di essere contento che tu guadagni quanto me ma sotto sotto ti odio per questo”, è l’avenger che fa al caso vostro. Trafficante d’armi pentito per aver visto uno spot dell’unicef, ha deciso di diventare un filantropo e si è messo a produrre energia alternativa per impressionare le amanti delle balene e delle diete macrobiotiche. Ricordatevi che in fondo è un ingegnere, quindi potrebbe dirvi qualunque cosa per impressionarvi e voi gli crederete perché cazzo, lui sa la matematica, chi siete voi per contraddirlo. A cena paga sempre lui, sia perché ci tiene a sottolineare che ne tiene talmente tanti da poter sostenere il vostro fabbisogno giornaliero di calorie, sia perché in fondo è un inguaribile romantico e non vuole che voi stiate ai fornelli tutto il giorno. E’ l’uomo che vi dice “stasera andiamo al cinema” ma poi mentre voi siete sul divano ad aspettare i canonici dieci minuti prima di inviare il timido messaggio “ohi, ma che fine hai fatto?” soffocando la cieca ira che vi sta crescendo all’altezza dello stomaco, lui ti chiama e ti dice che non ce la fa a venire perché una delle sue invenzioni si è rotta il cazzo di rimanere in una teca e ora sta provando a conquistare il mondo.
Bruce Banner/ Hulk: è il ragazzo che aveva una cotta per voi al liceo, ma eravate troppo prese a sbavare dietro quello con lo scarabeo truccato che non rispondeva mai ai trilli su msn. I continui due di picche e i troppi “dai, rimaniamo amici” lo hanno scavato talmente nell’anima che ha dovuto ripiegare sullo studio, diventando il Leopardi della fisica nucleare. Cosa che lo ha esposto incidentalmente ad una doccia di raggi gamma e gli ha fatto sviluppare un lato della sua personalità un tantino più estroverso. Ma se seguite a ritroso la storia capirete che Hulk è nato solo perché Francesca della III C gli ha dato il palo la sera del mac pi. Hulk è tutto ciò che Bruce non è. Hulk può rompere le ossa al coglione che ti ha fischiato per strada solo perché avevi un polpaccio più in vista del solito. Hulk può spostarti la macchina con un braccio ed aiutarti ad uscire dal parcheggio di cui ti sei tanto vantata ma che era talmente millimetrico che ora il tuo paraurti è fuso con quello della macchina davanti. Sinceramente non riesco ad individuare un lato negativo della potenziale relazione con questo avenger, dato che avreste la tenerezza che solo un fisico nucleare con problemi di autostima può darvi, coniugata con la forza bruta di tonnellate di muscoli verdi che in certi casi (ammicco ammicco – tipo se dovete fare un trasloco, pensate sempre a male sciocchine) fa sempre comodo avere a disposizione.
Peter Parker/Spider-man: io ho la fobia dei ragni, quindi mi viene difficile suggerirvi perché intraprendere una relazione con un ragazzo che ha le stesse caratteristiche di un essere creato da Satana. Se proprio devo sforzarmi nel trovare una motivazione alla cosa potrei dirvi che è uno degli avenger con cui avreste la vita di coppia più facile. E’ giovane, ironico, in piena ribellione ormonale, quindi basta poco per averla vinta nelle discussioni anche quando avete torto marcio.
Peter Quill/StarLord: amante della musica anni ‘80 e con una passione per la roba vintage, vi sedurrà con il vinile introvabile di un gruppo che si esibiva negli scantinati di Birmingham e che conosce solo lui, questo non lo trovi da nessuna parte, ho dovuto chiamare mio cugino che lavora in Inghilterra per farmelo spedire. E mentre state ascoltando la versione inglese di Gaetano mi ha detto che viviamo nel ghetto ma nel mentre penso che, si avvicina guardandovi così intensamente da farvi sentire l’unica donna nell’universo degna di attenzione e mentre siete lì, pronte per innamorarvi di nuovo dopo che l’ultimo stronzo che avete conosciuto vi ha spezzato il cuore, ecco che bussano i suoi amici e irrompono nella stanza urlando e mimando l’atto sessuale con le mani credendo di essere pure discreti nel farlo. Ed ecco che nel giro di 10 minuti avete una peroni in mano, state guardando una partita di calcio al cardiopalma del calibro di sassuolo-udinese e siete in una stanza che odora come la vostra macchina a 17 anni, con i suoi amici imbecilli e pure con la sua bellissima ex che vi guarda dicendovi: “ah, Quill, non mi avevi detto che ti piacevano quelle con la pelle non verde”.
Steve Rogers/Capitan America: Steve è l’uomo ligio al dovere. Quello che non vi farà mai arrabbiare. Forse perché se non si è incazzato nemmeno quando lo hanno congelato buono e meglio, figuratevi se si incazza se fate ritardo di 35 minuti mentre vi aspetta sotto il portone. Lui è l’avenger che sarà sempre puntuale agli appuntamenti. Quello con una morale di ferro, quello che se passa una ragazza per cui anche voi mettereste in discussione la vostra eterosessualità continua a guardare voi. E’ l’uomo che aiuta la vecchietta ad attraversare la strada, l’uomo che salva il gattino dall’albero prima dell’arrivo dei pompieri. L’uomo che vi chiede cosa volete mangiare e non si arrabbia se voi rispondete “non lo so”. L’uomo che se non avete ordinato la coca cola perché seno’ vi gonfia vi lascia bere la sua senza farvi sentire in colpa nemmeno gli aveste rigato la macchina. L’uomo che mentre stai guidando non vi dirà mai che siete nel torto, chè pure se state camminando al centro strada, non curante del fatto che esistano due corsie e che sono appositamente delineate per scegliere dove cazzo mettervi, non vi dirà nulla. Vi dirà: “amore, come guidi bene”. L’unico lato negativo della relazione con Capitan America, è che non esiste nella realtà. E che seppure esistesse non gliela dareste mai perché non è manco un poco stronzo e vi risponde subito su whatsapp.
2 notes · View notes
grauniverse-blog · 5 years
Text
C’era la famiglia Corleone, anzi la “Famigghia” e ce n’è un’altra, quella del creatore del Padrino, ovvero “The Family Coppola: cinema, wine, food, hideaways & adventure” che, tradotto, significa un mucchio di soldi investiti in svariate attività legate al settore food, wine e hospitality. Non solo, c’è anche un linguaggio cinematografico applicato a questo settore e a quello del vino in particolare, condito con una punta di Kitsch italian style e una magnificenza tutta americana.
Tumblr media
The Family Coppola Wine si declina in 4 aziende principali:
Francis Ford Coppola Winery
Virginia Dare Winery
Domaine de Broglie
American Pioneer Wine Growers
Le Cantine sono tutte dislocate in California, ad eccezione di Domaine de Broglie che si trova in Oregon e nella quale si produce soltanto Pinot Nero.
Dietro ciascuna tenuta c’è una storia peculiare, ricca di aneddoti e con una immagine specifica. Minimo comune denominatore un nonno che vinificava negli scantinati di casa, in vasche di cemento costruite da lui. Ma, d’altra parte, un nonno o un bisnonno vinificatore al giorno d’oggi ce l’hanno tutti, non vedo perché Coppola no.
La Francis Ford Coppola Winery è la tenuta dedicata al cinema e insieme ai vini è possibile visitare un museo molto interessante con “reperti” provenienti dai set dei film del regista.
Tumblr media
Secondo Coppola c‘è uno stretto legame tra l’arte del cinema e la vinificazione:
La vinificazione e la messa in scena sono due grandi forme d’arte: entrambe iniziano con materie prime. Nel caso del vino, della terra e dell’uva e nel caso del film, lo scenario e le performance degli attori. L’enologo prende queste materie prime, le assembla, le crea. Un regista fa la stessa cosa. In entrambi i casi devi iniziare con materie prime di alta gamma, che si tratti di una sceneggiatura o della terra. 
Tumblr media
Virginia Dare è stata la prima bambina inglese a nascere nei territori d’oltreoceano inglesi nel Nuovo Mondo. A lei è dedicata la Virginia Dare Winery nello stile dei Padri Pellegrini.
Tumblr media
Sembra che da bambino il soprannome del regista fosse “Science” data la sua grande passione per la scienza. Questa ispirazione è alla base di Domaine de Broglie, il cui nome fa riferimento al Premio Nobel per la fisica Louis de Broglie. La tenuta si trova in Oregon, in una delle zone maggiormente vocate per la produzione del Pinot Nero.
L’ American Pioneer Wine Growers persegue una causa sociale, focalizzandosi su un tema molto importante, quello della tutela delle api. Con la Bees Box Wines il 10% delle vendite viene destinato alla Pollinetor Partnership.
L’ultima trovata della Family è, forse, quella che facciamo più fatica a farci piacere: il vino in lattina! Ideato per il mare, i pic-nic o in abbinamento al Baseball!
C'era la famiglia Corleone, anzi la "Famigghia" e ce n'è un'altra, quella del creatore del Padrino, ovvero "The Family Coppola: cinema, wine, food, hideaways & adventure" che, tradotto, significa un mucchio di soldi investiti in svariate attività legate al settore food, wine e hospitality.
0 notes
francolaratta · 7 years
Text
L'infedele (Incipit dedicato ai miei amici...infedeli (quasi tutti! Non è vero! 😂). ........ Quella sera al pub. La serata sembrava promettere bene, quasi tutti i tavoli erano stati prenotati per il concerto del gruppo rock locale di cui Karim faceva parte e che, quella sera, si sarebbe esibito davanti ad amici, parenti e qualche cliente occasionale in cerca di una buona pizza da mangiare. Karim si passò le mani tra i lunghi e lisci capelli neri ma non era un gesto vanitoso bensì l’esigenza di scostarsi la chioma fluente dal volto sudato per l’eccessivo caldo di luglio. Era il cantante del gruppo, colui su cui tutti gli occhi sarebbero stati puntati per la durata dello spettacolo. Lo sapeva e gli piaceva, cantare era la sua passione fin da quando era un bambino ma non aveva potuto frequentare nessuna scuola di canto che gli insegnasse la tecnica, non ne aveva avuto la possibilità a causa di una madre troppo distratta dai suoi bisogni e concentrata a vivere i numerosi flirt. Il padre, sempre ubriaco era talmente insoddisfatto e disincantato dalla vita per riuscire a coltivare speranze o sogni verso quella del figlio. Karim crescendo, aveva assimilato i maggiori difetti dei genitori. Tuttavia si era arrangiato da solo, passando le serate a strimpellare con gli amici nei scantinati dei palazzi di periferia. L’unica che lo aveva aiutato era stata la natura: la sua voce era talmente bella, intonata, calda e profonda da incantare la gente anche quando parlava. Perfino lo sguardo era ammaliatore e tutti non facevano che ricordargli quanto il taglio dei suoi occhi somigliasse a quello di Richard Gere. Un difetto lo aveva, era basso di statura e su quello c’era ben poco da fare, non avrebbe mai potuto lavorarci sopra per migliorare. Stava sistemando la strumentazione sul palco insieme al resto della band, mancava solo il bassista. “Qualcuno ha sentito Dario al telefono? Quando cazzo arriva?” sbuffò infastidito mentre portava alla bocca la bottiglietta dell’acqua che aveva a portata di mano. “Eccolo, è con Fulvia…” rispose Fabio “da quando si frequenta con quella si è rincoglionito!” Karim, che era di spalle ai tavolini, rise per l’esclamazione sarcastica dell’amico poi si voltò verso i nuovi arrivati e incrociò lo sguardo di Fulvia. Gli occhi grandi e neri, marcati dal pesante mascara lo ammirarono compiaciuti, poi la vide sedersi in prima fila, al tavolino più vicino al palco, accavallare le gambe sinuose e sporgersi in avanti per cercare qualcosa nella borsetta, lasciando intravedere il seno dalla camicetta bianca e un po’ sbottonata. Una gran gnocca davvero! Cominciarono a provare il primo brano, Angie dei Rolling stone e mentre Karim cantava “Oh Angie, Oh Angie, when will those dark clouds disappear? Angie, Angie, where will it lead us from here?” non riusciva a staccare gli occhi di dosso dalle labbra carnose e rosso fuoco di lei. Per fortuna Dario, che suonava la batteria ed era dietro di lui, non poteva vederlo. Dopo che ebbero provato a sufficienza i brani in scaletta, Karim decise di andare nella toilette del pub per rinfrescarsi il viso. Raccolse l’acqua nelle mani, godendo della frescura sulla pelle, quando si voltò al rumore della porta che si apriva. Fulvia si appoggiò alla porta che aveva chiuso a chiave e lo guardò con una tale passione che gli fece accapponare la pelle. Lei rimase lì, immobile ma era chiaro che lo stava invitando ad avvicinarsi. Karim le fu davanti in un attimo e Fulvia senza mai abbassare lo sguardo, come se con gli occhi lo tenesse in pugno, cominciò a sbottonare la camicetta dalla quale uscirono, prorompenti, i seni scuri come la sua carnagione. Non si fece pregare Karim e cominciò a prenderli tra le mani, a stringerli con foga per poi baciarli tra i mugolii della ragazza che, senza imbarazzo, gli stava già sbottonando i pantaloni. “Dobbiamo fare in fretta tesoro, prima che ci vengano a cercare.” Karim era spinto dal solo desiderio, già in precedenza si era costruito un film nella mente su quella ragazza seducente e più volte si era domandato, spinto dalla curiosità, come sarebbe stata a letto e le sue fantasie, quella sera, trovarono conferma. Quand’ebbero finito, si rivestirono e si diedero un’ultima occhiata complice, infine, come se nulla fosse, uscirono, prima l’una poi l’altro per non destare sospetti. Lo spettacolo stava per iniziare e i tavolini erano già occupati. Karim salì sul palco e diede una pacca sulla spalla a Dario. “Cominciamo e merda per tutti!”. L’amico, ignaro del tradimento appena consumato, gli sorrise speranzoso. *** “Ragazze, il cameriere dice che è rimasto libero un solo tavolo ed è quello più lontano dal palco.” disse Cecilia un po’ dispiaciuta. Alice scrollò le spalle indifferente. “Meglio così, siamo uscite per stare insieme e con tutto questo fracasso non riusciremo neanche a scambiare due parole.” By theincipit.com (THe iNCIPIT è la prima piattaforma italiana di racconti interattivi online, dove a tenere le redini della trama sono i lettori, a metà tra gioco e narrativa. Leggi gli episodi, vota, commenta e cambia la storia insieme agli autori!)
Da Facebook
1 note · View note
audiotelecenter · 7 years
Text
Il Restauro: Arte e Passione
Un altro aspetto del lavoro di un Restauratore di Radio d’Epoca e Grammofoni è quello relativo alla ricerca e allo studio delle tecniche per poter intervenire sui mobili delle radio e su tutte quelle componenti che ne costituiscono la costruzione finale.
Negli anni passati con l’avvento delle nuove tecnologie e dei nuovi prodotti, le Radio di un tempo conobbero il naturale declino che le portò ad essere abbandonate ed accantonate nei posti più impensabili. Le più fortunate ed amate giungono a noi come nuove, ma altre hanno dovuto subire maltrattamenti indicibili in scantinati, cantine, pagliai, sottotetti etc. L’incuria ed il tempo lasciano segni evidenti sia sulle parti lignee che sui telai all’interno.
Per i mobili si arriva, a causa dell’umidità, a veri marciumi, piegamenti, scollamenti che rendono veramente difficile il restauro di un mobile. Non di meno i telai, che vengono attaccati dalla ruggine o diventano tempio di animaletti distruttori.
Quindi il nostro lavoro sfocia in quella paziente opera che noi chiamiamo Arte, Passione che ci porta a combattere per far si che i nostri cimeli tornino a nuova vita.
Da qui in poi darò piccoli cenni e consigli per poter affrontare al meglio questi problemi.
0 notes
francescafiorini · 6 years
Text
Nelle viscere delle città ceche tra cunicoli, scantinati, catacombe e antri misteriosi
Nelle viscere delle città ceche tra cunicoli, scantinati, catacombe e antri misteriosi
In Repubblica Ceca sono tante le sorprese nascoste, ma davvero nascoste, sottoterra. Non solo grotte e anfratti naturali, ma veri e propri siti ipogei che custodiscono il passato tra storia e leggenda. Ben celato sotto il tessuto urbano di tante città ceche, ecco un mondo di sotterranei da esplorare. Basta avere un pizzico di curiosità, senso dell’avventura e passione per il mistero… Cunicoli,…
View On WordPress
0 notes
Text
0 notes
Text
0 notes
Text
0 notes
Text
0 notes