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#noccioline e banane
cerentari · 2 months
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Cento domeniche 650 quater
Cento domeniche è un film molto duro, parla di normalità quando questa viene meno. È la storia di Antonio, che vive in un operoso paesino del nord dove si lavora tutta la vita e si spera, in vecchiaia, di raccoglierne i frutti. Antonio è un tornitore provetto in prepensionamento, che ogni tanto torna in fabbrica per insegnare gratuitamente il mestiere ai più giovani. È separato dalla moglie e…
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posizioni-sessuali · 4 years
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10 alimenti che miglioreranno la tua vita sessuale
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Cioccolato Fondente
Scienziati dello University Hospital di Cologne hanno scoperto che il cioccolato fondente riduce l’ipertensione, cosa che potrebbe aiutare quegli uomini che potrebbero avere problemi a rispondere alla chiamata in varie occasioni. Sono i flavonoidi contenuti nel cacao che promuovono la produzione di acido nitrico, un agente chimico che aiuta i muscoli vascolari del pene a rilassarsi, migliorando la circolazione sanguigna e quindi garantendo una buona funzionalità erettile.
Zenzero
Lo zenzero è uno dei più antichi afrodisiaci conosciuti dall’uomo. In uno studio i ratti maschi a cui era stato somministrato estratto di zenzero hanno mostrato un aumento dei livelli di sero testosterone ed un aumento del peso testicolare. È possibile che lo zenzero possa avere un effetto simile seppur di minore intensità sui livelli di testosterone umani. Mettete in infusione un cucchiaino di zenzero grattugiato fresco in una tazza di acqua calda come alternativa al tè.
Peperoncino
Sappiamo tutti che i cibi piccanti fanno battere forte il cuore. È la Capsaicina, il composto che dona ai peperoncini il loro ardore, e agisce anche da innesco per il cervello per il rilascio di endorfine – sostanze che, in alti livelli, possono creare una sensazione di piacere. I peperoncini stimolano il sistema nervoso, il quale può, a sua volta, accentuare l’effetto della stimolazione sessuale. Portarsi a letto un phaal però probabilmente non è il modo migliore per affrontare la cosa.
Noccioline
Le noccioline possono aumentare la salute del nostro sistema vascolare, il quale assicura un adeguato flusso sanguigno per la regione genitale. Le noci sono ricche di acidi grassi omega-3, i quali è stato dimostrato che abbassano il colesterolo che blocca le arterie. Inoltre contengono altri nutrienti benefici per il cuore, come magnesio, acido folico e zinco.
Semi di zucca
Questi semi sono strapieni di zinco, che è uno dei nutrienti più importanti per la funzionalità sessuale e la fertilità (ciascuna eiaculazione contiene circa 5 mg di zinco). Uno studio olandese, pubblicato su Fertility and Sterility, ha trovato che una combinazione di acido folico e integratori dello zinco aumenta la conta spermatica del 74% negli uomini con problemi di fertilità.
Mirtilli
Secondo uno studio condotto dalla University of Texas Medical School di Galveston, un ammontare insufficiente di vitamina C all’interno della dieta di un uomo può provocare la formazione di grumi di cellule spermatiche conosciuta come agglutinazione, la quale inibisce la progressione massima del movimento dello sperma. I mirtilli contengono alti dose di vitamina C per far notare quelo sperma.
Ostriche
C’è una buona ragione per cui sono noti ostriche per le loro qualità afrodisiache, sono ad alto super in zinco, che è necessario per la produzione di testosterone. Essi contengono anche D-aspartico e NMDA (N-metil-D-aspartato) composti efficaci nel rilasciare ormoni sessuali come il testosterone e gli estrogeni.
PopCorn
Questo alimento ha i più alti livelli di arginina vegetale, che è il componente principale della testa e del corpo dello spermatozoo. Vari studi hanno dimostrato l’importanza dell’arginina per la conta spermatica, la qualità dello sperma e la sua mobilità.
Banane
Le banane contengono un composto alcaloide chiamato bufotenina, la quale agisce sul cervello per  migliorare il tuo umore, l’autostima e la carica sessuale. La parte più benefica si trova pene sotto la buccia, quindi cercate di trarne il meglio cuocendo in forno le banane e grattando via la polpa dalla pelle. Le banane inoltre sono ricche di vitamine B, sono importanti per la sintetizzazione di ormoni sessuali.
Pollo
Mantenere alti livelli di testosterone e importante per tutti i livelli di salute sessuale ed è fondamentale per la produzione dello sperma, per la fertilità, per la funzionalità erettile e per regolamentare il desiderio e la libido. La produzione di testosterone è altamente dipendente dallo zinco che dalla B6, le quali si possono trovare in abbondanza nel pollo.
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cesarecarta · 7 years
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Loop
Loop
 …quella vocina mi riempiva il cranio, sembrava trapassarlo. E non usciva, come un’aragosta dentro la nassa. E io inutilmente cercavo di fermarla, mi sarei cavato gli occhi dalle orbite se fosse servito per farla uscire come una rondine va via dal suo nido, ma avrei bruciato il nido e messo una grata al posto degli occhi. Inizialmente sembrava un fastidioso gioco tra me e chissà chi, poi dopo tre giorni quel gioco puzza più del pesce, ora sono ormai anni che persiste e insiste tra le mie sinapsi, ci si è incollata, vocina furba quanto fastidiosa. Il medico delle vocine mi ha dato le pastiglie e le gocce contro le vocine, un distillato di buonumore raccontato male la cui chimica interferisce solo parzialmente con l’aragosta nella nassa, che racconta la sua storia ormai triste del suo ingresso in quella nassa maledetta, e non capisce, l’aragosta, che per far smettere le vocine deve solo smettere di prendere le pastiglie, al contrario di me, che per farle smettere le devo prendere smodatamente. Mi guardo da fuori, come la nassa guarda l’aragosta, ma rido stupidamente credendo che Osho guardi me nello stesso istante, nella stessa diagonale, e che forse anche lui senta le mie vocine, allora decido di partire per la tangente, vado alla biglietteria della partenza per la tangente e mi dicono che non mi basta né la fantasia, ne l’acqua ne l’aragosta ancora viva per pagare il biglietto per la tangente, che è ancora, immaginate voi, al 7%. Domando al bigliettaio se lui aveva tangenti, e senza nemmeno rispondermi mi fa arrestare per mancata corruzione. Mi rinchiudono in una gabbia senza noccioline o banane, al mio fianco la nassa, e l’aragosta che ride, le dico: “Che cazzo ridi aragosta, non hai nemmeno un cognome e ridi, rinchiusa, o rinchiuso in quella nassa.” L’aragosta si palesa e dichiara di essere ermafrodita, e insiste nella sua risata, poi la sua vocina, fastidiosa, che mi riempiva il cranio, , sembrava trapassarlo. E non usciva, come un’aragosta dentro la nassa. E io inutilmente cercavo di fermarla, mi sarei cavato gli occhi dalle orbite se fosse servito per farla uscire come una rondine va via dal suo nido, ma avrei bruciato il nido e messo una grata al posto degli occhi. Inizialmente sembrava un fastidioso gioco tra me e chissà chi, poi dopo tre giorni quel gioco puzza più del pesce, ora sono ormai anni che persiste e insiste tra le mie sinapsi, ci si è incollata, vocina furba quanto fastidiosa. Il medico delle vocine mi ha dato le pastiglie e le gocce contro le vocine, un distillato di buonumore raccontato male la cui chimica interferisce solo parzialmente con l’aragosta nella nassa, che racconta la sua storia ormai triste del suo ingresso in quella nassa maledetta, e non capisce, l’aragosta, che per far smettere le vocine deve solo smettere di prendere le pastiglie, al contrario di me, che per farle smettere le devo prendere smodatamente. Mi guardo da fuori, come la nassa guarda l’aragosta, ma rido stupidamente credendo che Osho guardi me nello stesso istante, nella stessa diagonale, e che forse anche lui senta le mie vocine, allora decido di partire per la tangente, vado alla biglietteria della partenza per la tangente e mi dicono che non mi basta né la fantasia, ne l’acqua ne l’aragosta ancora viva per pagare il biglietto per la tangente, che è ancora, immaginate voi, al 7%. Domando al bigliettaio se lui aveva tangenti, e senza nemmeno rispondermi mi fa arrestare per mancata corruzione. Mi rinchiudono in una gabbia senza noccioline o banane, al mio fianco la nassa, e l’aragosta che ride, le dico: “Che cazzo ridi aragosta, non hai nemmeno un cognome e ridi, rinchiusa, o rinchiuso in quella nassa.” L’aragosta si palesa e dichiara di essere ermafrodita, e insiste nella sua risata, poi la sua vocina, fastidiosa, che mi riempiva il cranio…
 Cesare
 7 Luglio 2017
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orchidee-sauvage · 7 years
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Ingredienti per le banane al cioccolato (dosi per 4 persone)
2 banane mature ma sode 200 gr di cioccolato fondente o al latte 2 cucchiai di olio di semi dal gusto molto neutro (girasole, mais o arachide) noccioline tritate cereali croccanti confettini zuccherini colorati
Preparazione: Prendete una teglia che possa andare in freezer e copritela con la carta da forno. Sbucciate le banane e tagliatele a metà, infilzate la base con uno stecchino dei ghiaccioli (potete usarne anche metà) e poi mettete le banane in freezer per circa 15 minuti. ⚜️⚜️⚜️⚜️⚜️ Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagnomaria aggiungendo i due cucchiai di olio, se non avete quello di semi non mettete niente, quello di oliva è troppo forte e si sente e con il cioccolato direi che non è il massimo! Il cioccolato potete anche scioglierlo nel microonde ma secondo me a bagnomaria viene meglio. Immergete le banane nel cioccolato e copritele interamente, lasciando pulito solo lo stecchino. Poi spolverizzatele con i cereali, le noccioline o gli zuccherini e rimettetele in freezer per circa 30 minuti.
E... opla'! buona divertente e gustosa merenda.
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crccasiaitalia · 7 years
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Ci si cura con le Medicina, ma si guarisce con il Cibo!
Alcune caratteristiche e stranezze della cultura culinaria cinese.
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Puoi preparti quanto vuoi, studiare le tradizioni, le parole più usate, i modi di fare, ma come dice il proverbio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Come ogni paese ha le sue tradizioni più o meno strane e condivise  per chi non è nativo del posto e lo shock culturale che ti travolge nel momento in cui arrivi in Cina è inevitabile.
Non so se si possa definie come il primo grande divario o no, ma sicuramente la cultura culinaria cinese si discosta decisamente da quella tipica europea.  
In questo breve articolo vorrei darvi qualche consiglio, spiegarvi qualche stranezza e alcune caratteristiche delle usanze cinesi a tavola.
1.       Tavola rotonda e pietanze condivise. Ognuno a tavola ha a  disposizione le bacchette o un cucchiaio e una ciotola di riso, tutto il resto viene posto al centro del tavolo e viene condiviso con gli altri commensali. Il tavolo è rotondo è in molti casi girevole, per permettere a tutti di servirsi delle diverse pietanze. Non andate alla ricerca del boccone perfetto o di quello che vi ispira di più, ma prendete il primo che avete toccato con le bacchette, in cina è preferibile;
  2.       Bon ton cinese a tavola. Non avete idea di quante regole debbano essere rispettate per evitare di mancare di rispetto al padrone di casa o per non essere irrispettosi. Partendo dall’ordine con cui ci si deve sedere al proprio posto, questa è la parte fondamentaledi tutta l’etichetta cinese a tavola e bisogna fare attenzione a non commettere errori. Prima l’ospite d’onore e poi il padrone di casa , stessa cosa vale per iniziare a mangiare. I brindisi partono dalla persona più importante e proseguono verso quella più prominente. Ci sono anche dei casi in cui il non essere molto ferrati con le bacchette e la non attenzione potebbere portarti sfortuna, infatti se nel pendere un boccone di cibo dal piatto condiviso questo ti scivola dalla presa è considerato un segno di cattiva sorte. Quindi prima di andare a mangiare esercitatevi con le bacchette o richiedete un cucchiaio =);
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3.       Modalità per preparare un banchetto. Ci sono alcune regole che non avresti mai immaginato. Un pasto deve essere composto da un numero di portate pari a quello dei commensali più uno. Diversamente dalle nostre abitudini, non esiste un corretto ordine di presentazione delle pietanze, i piatti vengono portati in tavola a più ripese, senza un ordine predefinito;
 4.       Le bacchette regnano sovrane. Principale strumento per gustarsi un piatto cinese. Si dice che l’utilizzo delle bacchette ti permetta di gustarti di più  un pasto rispetto all’utilizzo delle tipiche posate occidentali: la spiegazione è che attraverso le bacchette si mangia meno e quindi più lentamente e questo ti permette di gustarti tutto di più, inoltre l’utilizzo delle bacchette ti permette di sentire maggiormente la consistenza del cibo. Tuttavia il loro utilizzo presuppone delle regole che devono essere seguite per evitare figuraccie. Vietato agitare le bacchette in modo indeciso sul cibo, considerato di cattivo gusto. Mai infilzare il cibo con bacchette, esse devono essere utilizzate per prendere il cibo non per infilzarlo. Se hai bisogno di appoggiare le bacchette, lasciale sul’appoggio pe le bacchette o sul lato della ciotola o del piatto. Non infilarle nel piatto di riso, perchè assomiglia ai doni ancestrali ed è disapprovato. Ultima cosa, non succhiare la punta delle bacchette, è molto maleducato;
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 5.    Coltelli banditi dalla tavola. Cercate in tutte le tavole cinesi e ditemi se avete mai visto un coltello? Molto improbabile. Durante il pasto vengono utiizzati esclusivamente bacchette e cucchiai. L’assenza di coltelli è dovuta al fatto che tutto ciò che deve essere tagliato viene tagliato in cucina. Da un citazione di Confucio “ L’uomo onorabile e retto si tiene ben lontano sia dal macello che dalla cucina. E non permette coltelli sulla sua tavola.”;
 6.       L’onnipresente RISO! Delle ricerche hanno permesso di scoprire che già 15.000 anni fa il riso era una fondamentale fonte di sostentamento non solo nello stato cinese ma anche nelle regioni limitrofi. Il riso è presente nella cultura cinese fin dall’età della pietra. Oltrea ad essere sempre presente durante i pasti, esso ha anche dei valori simbolici. In Oriente rappresenta la vita e l’abbondanza, in Cina invece viene usato come un elemento che si mette nelle mani dei defunti, in modo che essi possano darlo da mangiare ai cani che incontreranno nel corso del viaggio che li condurrà nell’al di là;
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 7.    Yin e Yang anche in cucina. Secondo la filosofia cinese tutto ciò che esiste è riconducibile allo YIN e YANG. Yin e Yang sono opposti ma non assoluti, cioè non esiste qualcosa che sia esclusivamente YIN o esclusivamente YANG, c’è sempre un po’ di entrambi. Essi si bilanciano a vicenda. Anche all’interno dei cibi sono presenti questi due elementi: i cibi Yin hanno proprietà rinfrescanti, poche calorie, e spesso colori pallidi, mentre i cibi Yang sono riscaldanti, ricchi di calorie, piccanti o speziati e sono consideranti stimolanti, talvolta addirittura irritanti;
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 8.    Pasto caldo richiama bevande calde. Attenzione a chiedere un bicchiere di acqua, specialmente se si vuole dissetarsi. Difficilmente avrete la fortuna di trovare sulle tavole cinesi una bottiglia di acqua fresca, sono soliti infatti accompagnare al pasto bevande calde, generalmente il the. Se andrete o se vi trovate in Cina ricordatevi che se chiedete un semplice bicchiere d’acqua potrebbe arrivarvi un bicchiere di acqua calda. Questo deriva dalla tradizione di bollire l’acqua per eliminare i batteri presenti all’interno e unirvi delle foglie di the per creare degli infusi;
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 9.       A fine pasto non aspettatevi dei dolci. Nella cucina cinese i dolci non rappresentano un cult. A fine pasto sono soliti offire frutta fresca preparata con qualche ricetta particolare oppure sorbetto e gelatine, anch’essi a base di frutta. Tra essa quella più popolare sono le banane e il cocco;
 10.   Cucina nazionale= somma di 8 cucine regionali. La cucina cinese varia dalla zona in cui andrete, essendo un paese molto vasto ogni zona possiede le sue caratteristiche e vanta una propria tradizione culinaria molto differente dalle altre.  Possiamo distinguere otto cucine regionali: Anhui, Cantonese, Fujian, Hunan, Jiangsu, Shandong, Sichuan e Zhejiang. Le due più conosciute all’estero sono il Cantonese e il Sichuan. In seguito una breve descrizione delle principali differenze.
·         Cucina del Guangdong (cucina cantonese, conosciuta anche come Yue): tende ad essere dolce e favorisce la cottura brasata o stufata;
·         Cucina del Sichuan (cucina Chuan): è molto piccante, fa largo uso di peperoncini, aglio, zenzero, noccioline e pepe del Sichuan;
·         Cucina dello Shandong (cucina Lu): salata e croccante, fa largo uso di pesce e carni brasate.
·         Cucina del Fujian (cucina Min): è leggera e con un sapore agrodolce, utilizza ingredienti misti di montagna e mare;
·         Cucina del Jiangsu (cucina Su): fresca, salata e dolce, è famosa per zuppe realizzate con tecniche complesse e precise;
·         Cucina dello Hunan (cucina Xiang): è piccante e speziata, i piatti sono generalmente fatti saltare in padella, cotti al vapore o affumicati;
·         Cucina dello Anhui (cucina Hui): fa largo uso di piante selvatiche medicinali, i piatti sono generalmente stufati e contengono molto olio;
·         Cucina del Zhejiang (cucina Zhe): usa pesci sia di acqua dolce sia di mare, il bambù è largamente utilizzato e i metodi di cottura sono molto vari.
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spazioliberoblog · 6 years
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di GIANCARLO LUPO ♦
Il complesso monumentale di Angkor Wat, immagine del monte Meru, seconda parte
….  Dopo ci spostiamo verso il tempio di Takeo a forma di doppia v.
  Verso l’una ci fermiamo a mangiare e un’orda di cambogiani ci assale per contendersi 2 dollari nei baracchini. Mangiamo all’aperto sotto un tendone. I marmocchi vogliono venderci le loro cose.
Tha Prom è il tempio più suggestivo e bello. Con gallerie concentriche e torri negli angoli. Le macerie del tempio sono perfettamente inserite nella foresta. Diversi tipi di albero (Il kapok o ceiba, l’albero di gomma e il ficus strangolatore) sovrastano le enormi pietre innervandosi su esse come un reticolo di radici aliene.
Quando arriviamo alla spianata di Elephant terrace inizia a piovere.
Vorremmo arrivare a Banteay Serei, il tempio delle donne, a circa 20 km da Tha Prom, ma mr. T, vista la pioggia e la situazione delle strade, ce lo sconsiglia.
Torniamo per le quattro di pomeriggio.
Affitto una bici da passeggio in un negozietto sgangherato simile a un garage, con una sola scrivania e polvere dappertutto.
Beviamo qualcosa con Ryan e i portoghesi a Pub Street, una via pedonale dell’old market. Li saluto e ci scambiamo i numeri perché partono domani, per vie diverse.
Io sto ancora in giro. Locali con luci tristi, insegne di spettacoli con lady boys, musica. Sul night market mi accorgo che gli occidentali, nei centri di massaggio bene illuminati, ridacchiano, coi piedi a mollo in vasche colme d’acqua e pesci, ridono e ritirano il piede, mentre i pesci mangiano la pelle morta. Per strada una vecchia minuscola, calva e buddista, emette una nenia ginocchioni, capo in giù, chiedendo l’elemosina. Mi disfo degli unici riel che ho. In Cambogia è meglio usare i dollari.
  17 giugno 2014
Mi sveglio alle 4 e 20, preparo la borsa, esco fuori. Buio. Nell’atrio solo il tuc tuc di Mr. T vuoto. Apro il cancello e procedo sotto una fievole lucina monca. Imbocco Tha Phui road, pedalo fino a National road e, in prossimità del fiume, svolto a sinistra verso Angkor Wat. Le strade larghe, a volte buie, sono suggestive di notte, costeggiate da enormi alberi a lungo fusto.
Al chiarore antelucano vedo emergere palafitte, costruite su gambe altissime, come gusci tra il fogliame dei banani. Nella stagione delle piogge di solito sono sommerse dalle acque generose del Mekong. Bufali male in arnese pascolano sulla terra rossa in cerca di qualche filo d’erba.
Passo da Angkor Wat anche oggi per vedere lo spettacolo dell’alba, ma è nuvoloso come il giorno prima.
Cerco di prestare più attenzione ai dettagli. Per gli architetti dei templi, ogni dettaglio aveva un preciso significato: le pietre, le sculture, i cortili, i bassorilievi erano tasselli del grande mosaico che doveva raffigurare i vari mondi, compreso quello superiore adagiato attorno al mitico monte Meru.
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Dai livelli superiori sono più visibili i chiostri cruciformi, con bacini per l’acqua, che collegano le quattro torri. Oltre il colonnato che chiude i chiostri ci sono i bassorilievi alle pareti: la piana di Kurushetra, che costituì il campo di battaglia della guerra tra due rami della dinastia dei Kuru: i Pandava, guidati dall’eroe Arjuna, e i loro crudeli cugini Kaurava. Grazie all’aiuto di Krishna, incarnazione Divina, i Pandava ottennero la vittoria nonostante l’inferiorità numerica del proprio esercito. Ci sono altri episodi dell’induismo: Ravana che scuote il monte per liberarsi; Kama, un dio dell’amore simile a Eros, scocca una freccia contro Shiva per destarlo, ma viene fulminato all’istante dal dio, assorto in meditazione, con un solo sguardo del terzo occhio. Riconosco tanti miti hindu: Garuda, Naga, Vishnu, Shiva, Rama, Krishna.
Riprendo la bici e giro tra i viali alberati. Tuc tuc e venditori a ogni istante dicono: “Sir, sir, water, water”. Concerti di grilli e cicale. Vedo fiori di loto negli stagni, pagode, una casa circondata di filo spinato. Su un prato pieno di acacie, fiori arancioni e gialli, ibiscus rossi, alberi fiammeggianti, palme, risaie e stagni coperti di fiori di loto.
Venditori di insetti con grosse ceste di scarafaggi e cavallette, venditori di frutta e altre mercanzie: durian, banane, noccioline, bibite, pesce essiccato, noodles istantanei e cibo a un dollaro.
Un uomo con una gabbia di uccelli chiede soldi per liberarne uno dentro il tempio come porta fortuna. Probabilmente sono ammaestrati e ritornano a lui.
Il sole batte forte. In un angolo ci sono amache per viandanti. Scendo dalla bici e mi stendo su una amaca. Una bambina malconcia, sporca in viso, senza scarpe, vuole vendermi paccottiglie. Ripeto con fermezza che non compro niente, venduto dai bambini.
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Dopo visito altri templi, come Bapuan con le scale altissime, all’ingresso del quale, un ufficiale prova insistentemente a vendermi il suo badge. Quando capisce che non mi interessa comprarlo mi racconta la sua storia. Ha un nome impronunciabile e 25 anni, suo padre ha perso le gambe a causa di una mina. Con il bambù il padre crea strumenti musicali simili al marranzano.
L’ufficiale si ferma a raccontarmi storie e leggende di guerra. Dice che gli alberi di zucchero hanno foglie molto appuntite che i khmer usavano per tagliare gole e addirittura teste. I cadaveri erano talmente tanti che per eliminare la puzza dei gas i khmer usavano il DDT, che serviva anche per dare il colpo finale agli ultimi sgozzati. Deportazioni di massa, famiglie separate costrette a vivere nel terrore. Parla di altre torture che mi richiamano immagini già viste: i carcerieri stringevano una corda attorno alle vittime, le mani legate dietro la schiena, li strattonavano con la corda verso l’alto finché, quando la schiena dei prigionieri cedeva, svenivano. I carcerieri svegliavano nuovamente i torturati immergendoli in bidoni pieni di feci.
Saluto l’ufficiale, compro uno strumento musicale costruito dal padre e giro altri templi.
Per esempio il tempio Banteai, una specie di Tha Prom più piccolo e meno spettacolare, con una serie di lunghi corridoi e chiostri cruciformi crollati a causa degli alberi.
A un certo punto con la bici torno indietro, di nuovo verso Angkor perché le storie dell’ufficiale dal nome impronunciabile mi hanno fatto venire una sorta di deja vu. In uno degli splendidi bassorilievi di Angkor, gli scultori khmer di secoli fa hanno rappresentato il giudizio di Yama. Yama è un dio dei morti, davanti a cui le anime si presentano per essere sottoposte al suo giudizio. Nel bassorilievo ci sono immagini di paradiso e inferno, premonitrici degli eccidi di Pol Pot. Fanno pensare ai racconti dell’ufficiale e decido di osservare le immagini prestando maggiore attenzione: uomini sprofondati sopra grandi mucchi di armi taglienti; altri condannati ad abbracciare una statua coperta di aculei di metallo; uomini sprofondati in un dirupo; altri tormentati dalle bestie feroci; uomini lanciati all’interno di forni ardenti; altri condannati a camminare sul suolo ricoperto di spine; uomini stesi sopra un letto di ferro incandescente e obbligati ad alimentarsi con immondizie; altri schiacciati dai piedi degli elefanti e ridotti in pezzi minutissimi; bambini sfracellati contro alberi; uomini picchiati a morte coi bambù e buttati nelle fosse comuni.
Accanto alle scene di spaventosa sofferenza ci sono quelle di grande serenità; accanto agli spaventosi torturatori senza espressione ci sono le apsaras, ballerine dai corpi sinuosi che danzano. Orge di dolore contrapposte ad orge di felicità, il tutto sotto gli occhi di pietra socchiusi in indecifrabili sorrisi.
18 giugno 2014
GIANCARLO LUPO
fine
SULLE ORME DI SAM PECK – CAMBOGIA (PARTE – 4) di GIANCARLO LUPO ♦
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news-ultimenotizie · 7 years
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Salvini: “Diamo noccioline ai migranti. Bello Figo vada a raccogliere banane” Il leader della Lega ha detto a La Zanzara che " "non possiamo ospitare tutta l’Africa in Italia" e "Morcone aiuta i delinquenti e favorisce l’immigrazione clandestina.
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cerentari · 4 months
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Quando Carlo Verdone faceva veramente ridere
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cerentari · 10 months
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Sull'infinitezza di Roy Andersson (2019)
Il fim Sull’Infinitezza è del 2019, una produzione tedesca/svedese/norvegese; il film ha vinto il Leone d’Argento alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia per la migliore regia, sempre nel 2019 dov’era stato presentato in anteprima. E’ un film curioso, fatto tutto di frammenti, a camera fissa e senza primi piani, i dialoghi sono ridotti all’osso e su tutto una voce fuori campo che introduce…
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cerentari · 1 year
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Il Tabaccaio di Vienna (2018)
Non c’è bisogno di capire l’acqua per tuffarcisi dentro. Il regista Nikolaus Leytner, la cui pur folta produzione è pressoché inedita in Italia, riempie il racconto di squarci visionari, con i ripetuti sogni del protagonista: uno sguardo surreale illuminato dalla bellezza di immagini metaforiche, che mettono in mostra anche effetti speciali di buon livello.La ricostruzione scenografica e la cura…
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cerentari · 1 year
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Quando Moretti non era rincoglionito
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cerentari · 1 year
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Genialate: quando Verdone mi fece ridere a crepapelle un'ultima volta
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cerentari · 1 year
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Cinema: Autopsy (2016)
Mi piace Brian Cox, è un bravissimo attore noto per aver interpretato Agamennone nel kolossal Troy. Mi piace Autopsy, un film a basso costo, claustrofobico e poco splatter, ma ricchissimo di tensione. La trama, giusto l’inizio per non rovinare e/o spoilerare nulla. Il cadavere non identificato di una giovane donna viene trovato semi-sepolto nel seminterrato di una casa in cui si è verificato un…
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cerentari · 1 year
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Troppo bello! Cretinetti e le donne (1909)
E’ un gustosissimo cortometraggio italiano del 1909 diretto da André Deed (dura poco più di tre minuti). Il personaggio di Cretinetti, stavolta, si declina in una riuscita parodia del dandy. Le inseguitrici di Cretinetti (in realtà per lo più uomini en travesti) mettono in scena in maniera per l’epoca inusuale un modello di donna aggressiva e predatrice, che non teme di ricercare l’immediata…
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cerentari · 1 year
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Genialate: le guerre convengono a tutti meno che alle vittime
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cerentari · 1 year
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Genialate: La cattedra sfuggente
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