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#lorissgargi
circusfans-italia · 4 years
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Il Circo Forstner mantiene la promessa: spettacolo gratuito prima di partire, a Castelnuovo Don Bosco
  Castelnuovo Don Bosco. Appuntamento domenica sera alle 21 e lunedì alle 17 sul piazzale del Peso dove il pubblico assisterà allo spettacolo all'aperto rispettando obbligo di distanziamento e mascherine Bloccati da 100 giorni Sono fra coloro che più duramente stanno pagando il lockdown e le severe misure di distanziamento sociale della Fase 2. Parliamo degli artisti circensi che sono fermi ormai da 100 giorni e che sono rimasti bloccati nei paesi in cui stavano portando i loro spettacoli allo scattare del divieto di spostamento ad inizio marzo. Uno di loro, il Circo Forstner si trovava a Castelnuovo Don Bosco per una serie di spettacoli prenotati per le vacanze di carnevale dei ragazzi. Erano arrivati da appena un giorno quando è scattato il fermo e da allora la loro casa è diventata il piazzale del Peso, a ridosso del cimitero del paese. L’aiuto ricevuto dal paese Le prime settimane sono passate attingendo ai risparmi, poi hanno accettato gli aiuti arrivati da volontari, associazioni e da persone generose del paese che si sono preoccupate affinchè non mancasse nulla sia alla famiglia che porta avanti il nome del Circo Forstner, sia ai loro animali (cani, cavallini e la vegliarda tartaruga William). Due spettacoli gratuiti domenica e lunedì E ha mantenuto la promessa. Sono apparsi in questi giorni per tutto il paese i cartelli con il buffo viso di un clown che annuncia due spettacoli: uno domenica sera 1a giugno alle 21 e l’altro lunedì alle 17. Read the full article
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circusfans-italia · 4 years
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Aiuti, coccole e fieno per il Circo Forstner bloccato nell'astigiano
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  La famiglia Forstner a causa dell’emergenza è ferma da marzo con il suo tendone nell’Astigiano Lo chapiteau è issato ma sotto non cela la magia del circo bensì ripara dal sole gli allenamenti dei suoi artisti orfani del pubblico. Il piccolo Circo Forstner aveva appena varcato i confini dell’Astigiano, quando per la pandemia vi è rimasto «in gabbia». Bloccato nel paese del Santo, il giovane Giovannino, che quando era missionario amava passeggiare sospeso su una corda legata tra due alberi. Oppure fare giochi acrobatici tra le vigne. Fu proprio l’amore per quell’arte circense agli albori a dettare al suo cuore la geniale intuizione del gioco, della squadra, come strumento educativo, elemento di unione e superamento delle barriere sociali.
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E si tratta di equilibrio precario pure quello che da ottanta giorni vive la compagnia famigliare. Sette artisti con tendone e carovane sistemati in piazza Rivalta, tra peso comunale e cimitero. Qui nessuno spettacolo è mai andato in scena, stoppati dall’emergenza. «Da fine febbraio non ci siamo più spostati» dice Loris Sgargi, titolare assieme alla moglie tedesca Yulia Forstner, originaria di Hannover, del circo. A circondarli ci sono i cinque figli Willard, Aisha, Zeudi, Elia e Ro Robin. Artisti anche loro che si dilettano tra acrobazia, equilibrismo, funi aeree, giocoleria, contorsionismo, magia oltre a vestire i panni dei clown. A completare la carovana ci sono quattro mini cavalli Falabella e la tartaruga gigante William, mezzo secolo di lentezza mai così serafica. Il paese li ha un po’ adottati. Ad aiutarli la Caritas, il Comune, i commercianti, la gente comune. Chi porta una borsa di spesa, chi una coccola per i ragazzini, chi cibo per gli animali. «Una famiglia cordiale e riservata, che aspetta solo di poter tornare a lavorare» racconta il sindaco Antonio Rago, che una decina di giorni fa è andato a trovarli consegnando la spesa donata dal supermercato. «Abbiamo ricevuto tanto affetto e solidarietà – dice la famiglia Forstner – pur non avendo mai chiesto nulla. In tanti, fra persone comuni ed istituzioni ci sono venuti incontro: chi portandoci cibo e viveri, chi regalandoci fieno e paglia per i cavallini». Aiuti indispensabili per una famiglia che vive di spettacoli presentati su tante piazze del Piemonte, con ultimo show nella torinese Piobesi. «Il calendario della tournée era stato definito praticamente fino a fine anno. Ma ora non c’è certezza di come e soprattutto quando potremo tornare in pista e le preoccupazioni aumentano, mentre le risorse diminuiscono» dice con il magone Sgargi. Il circo ha la propria base a Granarolo dell’Emilia (Bologna) ma è impossibile e soprattutto troppo dispendioso economicamente pensare di far ritorno. «Si combatte la noia e si tiene viva la speranza proseguendo negli allenamenti quotidiani. Pronti a riprendere. Ripartire sarebbe l’unica salvezza, consapevoli comunque che pure quando questo avverrà la gente avrà ancora paura e non sappiamo quanti saranno gli ingressi» continua il capofamiglia. Ma c’è una certezza: il primo spettacolo sarà qui, nella capitale delle Terre dei Santi. «Vorremmo presentare uno spettacolo in piazza gratuito per tutti. Sarebbe il nostro regalo di riconoscenza a questo paese che non ci ha lasciati soli e ci aiuta. Anche solo passando di qui a chiederci come stiamo e se occorre qualcosa» conclude la compagnia. Intanto anche a Callianetto, piccolo borgo patria di Gianduja, da tre mesi è fermo un altro circo, quello della famiglia Bruno Niemen. Anche loro con il pony Topolino e cinque cavalli sono stati adottati dal paese. Di Maurizio Sala Da “La Stampa” del 11/05/2020
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