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#fonti di ispirazione
duca-66 · 1 year
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Sono nata il ventuno a primavera
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
(da “Vuoto d’amore”)
Il 21 marzo 1931 nasceva Alda Merini, la poetessa "dei navigli". Il disagio, l'amore, la delusione, la sofferenza e l'emarginazione come fonti di ispirazione. Poesia non convenzionale, fuori dagli schemi canonici...unica come Lei...Alda Merini.
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Questo è un post a mo'di vera blogger stile Gemma Stone alias Jessica Jupiter la protagonista della saga "Segni d'Amore", una serie di libri meravigliosi a dir poco e romantici che fanno davvero sognare ad ogni sfogliar di pagina e forse inconsciamente anche la lettura di questi romanzi mi ha spinto a voler aprire un blog tutto mio: anch'io voglio avere uno pseudonimo come lei! E paradossalmente nel corso di questi anni su Tumblr ne ho avuti perfino due XD persa-tra-i-miei-pensieri e pensieri-per-la-testa, ma non ho mai scritto un post pensandolo effettivamente come un articolo di un blog tematico, con rubrica, titolo e sottotitolo e quindi vista l'ispirazione di oggi durante il consueto giretto in libreria eccovi qui cari lettori AFFEZIONATI (nome che avete votato voi stessi e finalmente utilizzo) un post dedicato ai bookslovers: affezionati collezionisti di libri e divoratori di racconti, sniffatori di libri vissuti e proprietari di librerie arcobaleno ordinate come il più prezioso dei tesori o come il punto focale della propria casa da far vedere con immenso orgoglio ad ogni ospite e arricchire sempre più.
Rubrica di persa-tra-i-miei-pensieri
BOOKSLOVERS
La scelta di un nuovo libro: le metodologie
Ho notato sia in base ad esperienze personali che sbirciando e origliando altre persone tra gli scaffali della libreria che ognuno utilizza un determinato metodo per scegliere il prossimo libro che gli terrà compagnia.
📖 Il passaparola: oh guarda questo è il libro che mi aveva suggerito tizio oppure di cui ha tanto parlato tizio, perché può esserci un passaparola anche indiretto
📖 La moda del momento: il libro di cui si parla di più sul web
📖 Il cinefilo: dopo aver visto il film ho scoperto essere ispirato a questo libro ma sai che è quasi quasi gli do una letta così da fare un bel confronto con il film (al 90% ci saranno grosse differenze e omissioni nel film il che significa che magari nel relativo libro sono risolte delle questioni lasciate in sospeso nel film). Un altro tipo di cinefilo (lo ammetto sono colpevole vostro onore) è quel lettore che scarta i libri in quanto ha già visto il film relativo e non gli è piaciuto (scusami Sophie Kinsella ma quel film "Sai tenere un segreto?" non mi è proprio piaciuto il che mi rende restia dal voler leggere il libro che l'ha ispirato e devo chiedere scusa anche a "Tutte le volte che ho scritto ti amo" e il seguito "P.S. Ti amo ancora" e l'ultimo capitolo della trilogia "Tua per sempre, Lara Jean" di Jenny Han perché mi sono bastati i film relativi quindi smettila per piacere di comparirmi sugli scaffali dei mercatini tanto non cedo nel comprarti ahah)
📖 Gli youtuber: a quanto pare ormai è diventata una moda che gli youtuber non solo scrivano libri autobiografici ma anche romanzi, addirittura un intero scaffale è dedicato a loro. Quindi può davvero chiunque scrivere un libro se ha una storia da raccontare (ne so qualcosa ihih. PS. Questo messaggio è per i miei carissimi affezionati ci vorrà del tempo perché devo dedicarci un vero e proprio studio approfondito su varie tematiche ma tra idee che sbucano come funghi e ispirazione da altre fonti che mi capitano a tiro presto tornerò a pubblicare gli appunti della Setta degli Elementi, il mio secondo romanzo fantasy)
📖 Le pagine: la scelta del libro può essere data anche dalla sua voluminosità, ci sono lettori che vanno a periodi e quindi può capitare che in un determinato momento per spronarsi a ricominciare a dedicare del tempo alla lettura scelgano di acquistare dei libricini di poche pagine giusto per riabituarsi gradualmente
📖 Il titolo: farsi attirare dal titolo è forse banalmente il metodo più utilizzato, se non incuriosisce minimamente quel titolo lo sguardo è già passato al prossimo libro
📖 La copertina: il colore, lo stile, l'eventuale illustrazione, il font del titolo ed anche la rigidità o flessibilità della copertina sono elementi da poter tenere presenti nella scelta di un libro, magari vedendo una copertina rosa con sfumature azzurre (il riferimento al mio libro preferito "Con un po' di magia" è solo casuale, forse ahah) si è maggiormente attirati dal voler estrarre quel volume dallo scaffale e dargli una possibilità rispetto a copertine anonime o a tinte unite
📖 Suggerito: il fatto di trovare determinati libri girati con il davanti della copertina verso il possibile lettore o negli scaffali posti all'ingresso della libreria può essere un metodo di scelta soprattutto per il lettore che va di fretta e non ha voglia di cercare di leggere ogni singolo titolo che si trova sugli scaffali
📖 Il genere: ovviamente ogni lettore anche il più propenso a variare letture ha dei generi che proprio non leggerà mai nemmeno se costretto, quindi il genere fantasy, fantascienza, horror, giallo, rosa, narrativa per ragazzi, romanzo, saggio, ma anche generi che si stanno affermando sempre più che posso definire rispettivamente: riscatto di una vita, intreccio di storie, libri che parlano di libri, risulta essere un elemento fondamentale nell'ardua scelta che accompagna il lettore
📖 La sinossi: leggere la prima pagina interna della copertina per avere una minima idea di cosa tratta il libro, se c'è una sottotrama differente rispetto a quella immaginata leggendo il solo titolo, spesso il titolo da solo può ingannare portando la mente del lettore da tutt'altra parte rispetto all'effettiva trama che viene trattata al suo interno per cui leggere la sinossi è particolarmente importante durante la scelta
📖 Il retro della copertina: spesso nel retro della copertina o viene fatto un riassunto della sinossi, o viene riportato un passo del libro oppure le recensioni fatte da esperti in tale ambito, in ogni caso dargli una letta chiarisce meglio sia i dubbi sul genere magari leggendo "ricco di colpi di scena, pieno di magia e mistero" oppure "con un finale struggente lo amerete in ogni singola pagina e vi farà versare lacrime alternate a piccoli istanti di ironia", ma anche "romanzo d'esordio che ha conquistato mezzo mondo" sono tutte informazioni che possono spingere o meno un lettore a scegliere proprio quel libro
📖 Il prezzo: banalmente il prezzo è un fattore da tenere presente nella scelta di un libro, magari un libro di sole 60 pagine che costa 25€ non è molto allettante anche se ho notato che i libri si trovano quasi tutti in un range che va dai 12 o 15 ai 18 o 22 euro
📖 L'autore: magari l'essersi affezionati ad un determinato autore dopo ad esempio aver letto una saga o un romanzo di quel determinato autore e aver dovuto dire addio ai personaggi che erano diventati degli amici immaginari può spingere un lettore a voler scoprire altre storie scritte da quell'autore sia per curiosità che per rendere meno amaro il distacco con le precedenti storie, cercando somiglianze tra i nuovi e vecchi personaggi
📖 Il seguito: l'attesa del libro successivo di una saga o trilogia può durare davvero tanto tempo quindi il lettore quando passeggiando tra gli scaffali della libreria nota con suo stupore o cerca proprio quel libro che gli manca per dare un seguito alla storia non se lo lascia di certo scappare e se lo abbraccia come il più prezioso dei tesori
📖 Spoiler: ci sono due tipi di lettori che rientrano in questa categoria entrambi non temono di spoilerarsi la storia e sono rispettivamente colui che legge l'ultima riga o parola del libro a mo'di manga e colui che apre il libro ad una pagina a caso e legge le prime righe che gli balzano allo sguardo a suo rischio e pericolo
📖 Somiglianze: questo metodo è del lettore che ha talmente amato un certo libro che non si capacita all'idea che la storia sia finita e quindi cerca un libro con una trama simile per illudersi in una continuità delle storie
📖 Il pirata: è il lettore che ha già scelto quale libro vuole ma non lo compra in libreria si segna soltanto il titolo o gli fa una foto con l'intento di scaricarlo gratuitamente da internet in formato ebook
📖 Il colpo di fulmine: il lettore in questo caso si affida completamente al destino, si posiziona davanti ad uno scaffale chiude gli occhi li riapre e sceglie il primo libro sul quale si posa lo sguardo
📖 Audiolibri: sono per i lettori che amano i racconti ma preferiscono immergersi a pieno nell'atmosfera suscitata da quel racconto narrato da qualcun altro attraverso musiche di sottofondo attinenti al tema. Un po' anche per tornare bambini coccolati dai genitori durante la favoletta della buonanotte
📖 Parere altrui: per il lettore anche il parere degli altri può essere il motivo per cui scegliere questo o quel libro, se un libro ha tutte recensioni negative meglio lasciarlo lì oppure essere talmente curiosi da dire ora voglio capire perché tutti lo ritengono un fiasco e una volta capito rivenderselo ad un mercatino dell'usato, il che ci porta al metodo successivo
📖 Mercatino: si può essere lettori accaniti e allo stesso tempo non ritrovarsi con il portafoglio vuoto in continuazione? Sì! Facendo un giretto in un mercatino dell'usato si possono trovare tanti libri alcuni ingialliti dal tempo ma altri chiaramente nuovi letti solo una volta e poi forse perché non troppo apprezzati o per necessità di spazio portati ad un mercatino per dargli nuova vita. Se si è fortunati possono capitare tra le mani libri con appunti a matita di cose che non c'entrano nulla tipo una ricetta, una lista della spesa, una dedica d'amore e dal fatto che si trova lì quel volume si può dedurre essere un amore ormai finito. In sintesi attraverso questo metodo si possono anche scoprire aspetti della persona che l'ha posseduto prima ed è una cosa troppo forte!
Per ora mi vengono in mente questi metodi, e voi affezionati quali metodi utilizzate? Lasciate un commentino qui sotto, intanto vi auguro una buona ricerca o lettura e a presto!
La vostra blogger persa-tra-i-miei-pensieri 🌻
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kanako91 · 1 year
Note
Dove prendi ispirazione per le tue storie?
Scusa la sparizione, ma la real life è stata incasinata nell'ultimo mesetto 😅
Risposta breve e un po' banale: prendo ispirazione da quello che mi circonda.
Risposta più lunga: dalle fonti più disparate.
Può essere da cose che succedono a me e conoscenti, che mi fanno partire il "e se...?" e via di immaginari alternativi con altri protagonisti, altre storie, altre conclusioni. A volte nemmeno cose che succedono, ma che potrebbero succedere (tipo sono in riunione a lavoro, sento mezza parola e mi parte un'idea articolata che mi appunto e lascio a marinare per il momento giusto).
A volte leggo o vedo qualcosa (non necessariamente fiction, a volte anche articoli) che mi fa partire l'idea sempre per il meccanismo "e se...?" o, in alternativa, per insoddisfazione mia per qualcosa che ho letto/visto.
Altre volte ancora sono oggetti in cui mi imbatto e mi fanno venire idee su come potrebbero essere utilizzati da miei personaggi XD
O in generale ci sono tematiche, ambientazioni e dinamiche che mi ispirano e capita che qualcuno dà un prompt che va a toccarle e via, parte il plot bunny che non mi aspettavo!
Tutto è sempre alimentato dagli stimoli vari che mi circondano e che non saprei nemmeno catalogare.
È un gran mischione, in sostanza, e se pure so puntare il dito sulla scintilla iniziale, quando poi scrivo vado così tanto per la mia strada che non è più riconoscibile (a meno che non faccio in modo che si vedano i riferimenti XD).
Spero che la risposta lunga sia più soddisfacente di quella breve ahahah
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fashionbooksmilano · 10 months
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Tonino Lamborghini Over the Years 1981-2021
Lamborghini, Funo di Argelato 2021, 128 pagine, 24 x 33,5 cm
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
A quattro decenni dalla fondazione, la storia della Tonino Lamborghini S.p.A. si riversa nelle pagine del libro “Tonino Lamborghini Over the Years. 1981-2021”, un progetto ideato e personalmente seguito da Ferruccio Lamborghini che dedica il volume al padre. Un libro stampato in edizione limitata di 500 copie, nato letteralmente “sotto il segno del Toro”, con una storia tutta italiana che merita di essere raccontata e celebrata. Nel corso di questi primi quarant’anni dalla fondazione, la Tonino Lamborghini ha scritto pagine di una storia tuttora in divenire, distinguendosi nel panorama imprenditoriale italiano per carattere e intraprendenza, dimostrando un’audacia fuori dal comune nell’escogitare e tentare sempre nuove imprese. L’inesauribile curiosità e l’eclettismo del fondatore hanno permesso al marchio di spaziare ed eccellere in diversi settori merceologici, che negli anni sono stati reinterpretati in maniera sempre innovativa e peculiare. Il frutto di questo sforzo costante è mostrato nelle pagine di questo volume raffinato destinato agli appassionati.
Sfogliando le pagine del volume, si nota come ogni prodotto sia riuscito a intercettare le mode e le necessità del momento, sempre con l’aggiunta di quel tocco personale che ha caratterizzato l’esperienza della Tonino Lamborghini. Nel volume Over the Years gli oggetti di consumo sono immortalati come opere d’arte da celebrare nel rispetto di una storia che ha fatto grande l’Italia. Perché “Heritage is our future”, come ha dichiarato Ferruccio Lamborghini.
Le collezioni del brand del Toro sono un concentrato di stile italiano: linee decise e un design originale sono sempre stati il punto di partenza per la creazione di nuovi accessori e l’ideazione di progetti, sempre pensati come vere e proprie esperienze di lusso. Nelle varie espressioni del lifestyle design del brand gli oggetti rappresentano un modo di essere attraverso una calligrafia stilistica che pone in equilibrio innovazione e solido background familiare; fonti di ispirazione per chi desidera vivere ed esibire con orgoglio un prestigioso pezzo di storia italiana.
26/06/23
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mezzopieno-news · 1 year
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L’AZIENDA SALVATA DAI DIPENDENTI
LE BUONE PRASSI AL LAVORO
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Ridare vita alle aziende attraverso una riconversione che ne risalti la capacità di generare valore e benessere. Francesco Borgomeo è un imprenditore laziale che attraverso interventi di salvataggio e recupero industriale porta nell’attività d’impresa più principi generativi, quello di salvare posti di lavoro, valorizzare le competenze e preservare l’ambiente. Presidente del gruppo Saxa Gres sorto nel 2015 in piena crisi del settore della ceramica italiana, ha fatto rinascere una decina di aziende destinate a chiudere come la storica Ideal Standard e la Marazzi Sud, facendole diventare leader di innovazione e di economia circolare capaci di trasformare gli scarti in prodotti di valore.
Il concetto di partenza è la trasformazione delle lavorazioni attraverso nuovi approcci alle fonti di approvvigionamento dei materiali e dell’energia. “Sono settori i cui costi fino a poco tempo fa erano considerati incomprimibili” afferma Borgomeo, “Oggi siamo in grado di pensare a nuovi canali di reperimento della materia prima, guardando al mondo degli scarti e delle fonti rinnovabili, abbassando i costi e tornando a essere competitivi senza colpire le persone; questa è la immensa opportunità dell’economia circolare”. Questa idea gli ha permesso di salvare il settore della ceramica italiano attraverso la creazione delle Circular factory e anche grazie all’introduzione di un nuovo materiale ottenuto dalle ceneri di scarto degli impianti termovalorizzatori che tramite una lavorazione industriale diventa prodotto di base per l’edilizia, il Grestone, a impatto ambientale bassissimo. “Così si evita che vengano scavate le montagne nei Paesi lontani e spesso a spese di mano d’opera sfruttata”.
“Dove ci sono le competenze si può salvare il lavoro e l’esperienza, reinventando i processi e valorizzando le persone e la loro capacità” racconta l’imprenditore a Mezzopieno. “Il Made in Italy è sinonimo di cose belle e di capacità di inventare e di fare. Nel nostro Paese abbiamo persone straordinarie che permettono agli imprenditori di fare miracoli, senza delocalizzare”. “Il mio obiettivo è creare benessere nelle comunità in cui si lavora e lavoratori felici oltre a produrre qualità che dura nel tempo, salvaguardando la natura”.
“Mettere la persona al centro significa valorizzarla nel suo rapporto con la società, l’ambiente e la storia, non solo come individuo ma come elemento di una comunità umana”. “Ciò che è alla fine può diventare un inizio” suggerisce l’imprenditore, rievocando la sua laurea in filosofia e la sua ispirazione radicata nella fede cristiana. Saxa Gres è stata inserita da Forbes tra le 100 eccellenze italiane per la sostenibilità nel mondo.
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CAMBIARE PUNTO DI VISTA PER CREARE VALORE
In un’era di veloci cambiamenti, la gestione delle risorse nei mutamenti dei mercati diventa un fattore fondamentale nella gestione e pianificazione dell’impresa. Ogni processo economico vive delle fasi ed ha un suo ciclo e saperne comprendere le evoluzioni e le opportunità è uno degli elementi più importanti per mantenere viva e generativa un’attività.
La riconversione è un processo che consente alle imprese di rispondere in modo più attento ai bisogni del mercato, ad essere competitive e sostenibili e ad inserirsi in settori di produzione a domanda più elevata, rispetto a quello in cui già operano, attraverso l’introduzione di nuovi processi o alla trasformazione di quelli esistenti. Lo scopo è quello di poter produrre beni o servizi differenti da quelli precedentemente prodotti o erogati e aumentare il valore dell’attività, rimanendo coerenti con il ruolo generativo dell’impresa. A differenza della ristrutturazione, la riconversione non richiede necessariamente una riduzione dei livelli occupazionali e può permettere una transizione dinamica che implementa nuovi valori, nuove figure lavorative e maggior benessere. Oltre ai motivi economici, i principi etici che spingono le imprese ad adottare una politica di riconversione possono essere guidati dalla volontà di essere più vicini al mercato, favorire l’implementazione di un progresso tecnico o di una scoperta che migliorino la vita e il mondo e cogliere le opportunità per rispondere ai bisogni della società, invece di crearne di nuovi come insegnano alcuni modelli di marketing. Riconvertire può ridare vita a settori che sono saturi o che hanno smesso di creare valore e allargare il campo di collaborazione dell’impresa nel rapporto con le università e il mondo della ricerca, con il settore bancario e finanziario e delle nuove tecnologie.
A questo proposito, le misure lanciate dal Green Deal europeo prevedono la mobilitazione di circa mille miliardi di euro per rendere l’economia del vecchio continente totalmente sostenibile attraverso un programma dalla durata trentennale che mira nei primi anni ad una riduzione delle emissioni di CO2 del 50% fino al raggiungimento dell’obiettivo finale previsto per il 2050 con un modello di società totalmente neutrale sotto l’aspetto delle emissioni. Approfittare del Green Deal può permettere una riconversione ecologica delle imprese e dell’intera economia, virando nella direzione dell’economia circolare, verso nuovi modelli di business dove il profitto è a servizio del mondo e della società.
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Fonte: Francesco Borgomeo; Saxa Gres per Mezzopieno
Questo articolo è tratto dal programma Mezzopieno nelle aziende per l’organizzazione positiva del lavoro | scopri di più.
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florensewatchclub · 2 years
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Patek Philippe Nautilus, storia di un orologio senza tempo. 
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Immagine che ritrae la pubblicità del Nautilus negli anni 70'
Ispirazione
Patek Philippe è azienda svizzera produttrice di orologi di lusso, tra le più antiche e prestigiose del mondo. Il modello Nautilus nasce nel 1976, Ref. 3700, grazie alla visione artistica di un grande progettista e ingegnere: Gèrald Genta. 
Il modello Nautilus è rimasto nella storia per il suo stile ingegnoso e unico per l’epoca, infatti si distacca completamente dai modelli di altre case orologiere di lusso. Il suo disegno s’ispirava alla forma degli oblò del Nautilus, il sommergibile presente nei romanzi di Jules Verne risalenti all'1870 circa. Da questo sommergibile unico e immaginario, nasce l’innovativa cassa che ricorda un oblò, la cui lunetta è di forma ottagonale e gli angoli dolcemente smussati, dando vita ad un orologio dal design unico e inimitabile.
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Foto che ritrae l'artigiano e Designer svizzero Gerald Genta
Aspetti tecnici
Il calibro che animava l’orologio del 1976, è stato veramente rivoluzionario, il 920 di Jeager-LeCoultre, un automatico con rotore centrale, rifinito secondo gli standard del sigillo di Ginevra. Il datario saltante ed uno spessore di soli 3,15 mm. completavano la sua linea sottile. La sua resistenza d'impermeabilità offriva prestazioni fino a 120 metri di profondità. Le dimensioni (42 mm di larghezza), gli attribuirono il nik-name "Jumbo". Nonostante il soprannome lasci immaginare dimensioni generose, il Nautilus era uno dei modelli piu’ sottili dell’epoca (7,60 mm). Del Nautilus furono prodotti in acciaio, acciaio e oro, oro giallo, oro bianco o platino, consegnato con una particolare scatola in sughero, oggi introvabile e molto ricercata dai collezionisti.
Nautilus oggi
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Patek Philippe Nautilus Ref. 5711
Il design intramontabile è rimasto molto vicino alla sua originale versione. Elegante e sportivo, minimal e accurato allo stesso tempo. Oggi il Nautilus rappresenta un'ottimo investimento e sicuramente uno degli orologi preferiti dai collezionisti.
Fonti: patek.com, wikipedia.it, pinterest.it
ENGLISH
Patek Philippe Nautilus, history of a timeless watch.
Inspiration
Patek Philippe is a Swiss luxury watch company, among the oldest and most prestigious in the world. The Nautilus model was born in 1976, Ref. 3700, thanks to the artistic vision of a great designer and engineer: Gèrald Genta.
The Nautilus model has remained in history for its ingenious style that was unique for its time; in fact, it is completely detached from the models of other luxury watchmakers. Its design was inspired by the shape of the portholes of the Nautilus, the submarine featured in Jules Verne's novels dating from around 1870. From this unique and imaginary submarine came the innovative case that resembles a porthole, whose bezel is octagonal in shape and the corners gently rounded, resulting in a watch with a unique and inimitable design.
Technical aspects
The caliber that animated the 1976 watch was truly revolutionary, Jeager-LeCoultre's 920, an automatic with a central rotor, finished to Geneva Seal standards. A jumping date display and a thickness of only 3.15 mm. completed its slim line. Its water resistance offered performance to a depth of 120 meters. Its size (42 mm wide), gave it the nik-name "Jumbo." Despite the nickname suggesting generous dimensions, the Nautilus was one of the thinnest models of the time (7.60 mm). Of the Nautilus were produced in steel, steel and gold, yellow gold, white gold or platinum, delivered with a special cork box, today unobtainable and highly sought after by collectors.
Nautilus today
The timeless design has remained very close to its original version. Elegant and sporty, minimal and accurate at the same time. Today the Nautilus represents an excellent investment and certainly a favorite watch among collectors.
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biceluce · 7 days
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Guida alla scrittura con il supporto di ChatGPTItaliano
Introduzione
La scrittura è un'arte che richiede creatività, ma anche una buona dose di strategia e supporto. Con l'avvento di strumenti avanzati come ChatGPTItaliano, i creatori di contenuti hanno a disposizione una risorsa preziosa per affinare le proprie capacità di scrittura. In questo saggio, esploreremo come utilizzare ChatGPTItaliano in modo efficace per migliorare la qualità dei tuoi contenuti e raggiungere il tuo pubblico in modo più coinvolgente.
Sfruttare la creatività assistita da ChatGPTItaliano
La creatività è al centro di ogni buon contenuto, e ChatGPTItaliano può essere il tuo compagno ideale per stimolare nuove idee e sviluppare concetti originali. Utilizzando la sua vasta base di conoscenze e capacità di generazione di testo, ChatGPTItaliano può aiutarti a esplorare nuove prospettive, trovare metafore interessanti e suggerire nuovi approcci alla tua scrittura.
Ottimizzare la struttura e la coerenza
Una buona struttura e coerenza sono fondamentali per mantenere l'attenzione del lettore e trasmettere efficacemente il tuo messaggio. ChatGPTItaliano può assisterti nell'organizzazione del tuo contenuto, suggerendo punti principali da includere e aiutandoti a mantenere una progressione logica nel testo. Utilizzando le sue capacità di analisi del linguaggio, ChatGPTItaliano può anche rilevare eventuali incongruenze o ambiguità nel tuo testo, consentendoti di raffinare la tua scrittura per renderla più chiara e coerente.
Migliorare la ricerca e l'approfondimento
Una ricerca approfondita è essenziale per creare contenuti informativi e accurati. Con ChatGPTItaliano, puoi ottenere rapidamente informazioni aggiuntive su argomenti specifici e approfondire la tua comprensione di determinati concetti. ChatGPTItaliano può suggerire fonti affidabili da consultare, riassumere informazioni complesse e persino generare esempi pratici per illustrare i tuoi punti.
Personalizzare il linguaggio e lo stile
Ogni creatore di contenuti ha il proprio stile unico, e ChatGPTItaliano può aiutarti a perfezionare il tuo stile personale. Puoi utilizzare ChatGPTItaliano per esplorare diverse tonalità di scrittura, sperimentare con la struttura delle frasi e affinare il tuo vocabolario. Inoltre, ChatGPTItaliano può aiutarti a adattare il tuo linguaggio al pubblico target, garantendo che il tuo messaggio sia comunicato in modo efficace e coinvolgente.
Conclusioni
ChatGPTItaliano rappresenta un'importante risorsa per i creatori di contenuti, offrendo supporto e ispirazione per migliorare la qualità della scrittura. Utilizzando ChatGPTItaliano in modo strategico, è possibile potenziare la propria creatività, ottimizzare la struttura e la coerenza del testo, approfondire la ricerca e personalizzare il linguaggio e lo stile. Con questa guida, sei pronto a sfruttare al massimo il potenziale di ChatGPTItaliano per creare contenuti più coinvolgenti e di alta qualità.
Per informazioni dettagliate, consultare: ChatGPT Italiano Contatto: Azienda: ChatGPT Italiano Strada: Via Crocefissetto, 17-38 Stato completo: Corinaldo AN Città : Corinaldo Paese : Italy Codice postale : 60013 Telefono :+39 351 287855 4 Sito web : https://chatgptitaliano.com/ E-mail : [email protected] Google Map : Via Crocefissetto, 17-38, 60013 Corinaldo AN, Italy
#chatgptitaliano, #chatgptitalianogratuito, #chatgptitaliano.com
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cinquecolonnemagazine · 2 months
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Alexey Navalny: morto il più famoso oppositore di Putin
Alexei Navalny è morto ieri, a 46 anni, nella colonia carceraria artica. La causa della morte, secondo le fonti ufficiali, sarebbe stata un trombo. Cordoglio in tutto il mondo per l'oppositore numero uno di Putin mentre i familiari del dissidente attendono conferme ufficiali. La carriera politica Nato il 4 giugno 1976 a Butyn, una località rurale nell'Oblast' di Mosca, si laurea in legge presso l'Università russa dell'amicizia tra i popoli nel 1998. Nel 2000 si iscrive a Jabloko, l'organizzazione pubblica nata nel 1993 diventata poi, nel 2001, un partito politico di ispirazione socioliberale filo-occidentale. Tra il 2004 e il 2007 ne diventa uno dei leader nell'area di Mosca. Nel 2005, intanto, fonda il gruppo giovanile Democrazia Alternativa (abbreviato in DA!). Nel 2007 fonda il movimento politico Narod (Popolo) la cui priorità è il tema dell'immigrazione. Criticato per le sue posizioni nazionaliste, xenofobe e razziste, Navalny è espulso da Jabloko. Nel 2008 il partito Narod si unisce a due partiti nazionalisti e xenofobi per formare il Movimento Nazionale Russo. Il più famoso oppositore di Putin Nel 2008 Navalny acquista piccoli pacchetti azionari di gradi compagnie al fine di ottenere informazioni in virtù del diritto riservato agli azionisti. Gli serviranno per ottenere le prove di comportamenti dubbi da parte di dirigenti. Sarà questa la base per la sua carriera di attivista anti corruzione che gli porterà notorietà in tutto il mondo. Fonda, infatti, l'organizzazione no-profit "Unione degli azionisti di minoranza" attraverso la quale inizia delle indagini anche sui politici e sul governo. Diviene, così, l'oppositore numero uno del presidente russo Putin. Emblematica la sua inchiesta sulla residenza extra lusso di Putin sul Mar Nero definita da Navalny "la tangente più grande". Divenuto il punto di riferimento del dissenso contro Putin, Navalny acquista sempre più notorietà a livello internazionale soprattutto dopo l'episodio dell'avvelenamento con la sostanza nervina Novichok del 2020. In quell'occasione, il dissidente fu colto da malore durante un viaggio aereo e il velivolo sul quale viaggiava fu dirottato da Mosca in Germania dove fu prontamente soccorso. Nonostante non si siano mai trovate prove, la comunità internazionale addossò la responsabilità dell'evento al presidente russo. Alexei Navalny morto in un carcere russo Dopo essere guarito dall'avvelenamento, Navalny ha voluto fare ritorno in Russia pur sapendo che ad attenderlo ci sarebbe stato un mandato di arresto. Tradotto in carcere al suo arrivo, la storia di Navalny da allora è stato un susseguirsi di processi e condanne. Una prima condanna a 2 anni e 8 mesi, una seconda a 9 anni in un carcere severo. Pena portata poi a 19 anni. Lo scorso dicembre, Navalny è stato dunque trasferito in un carcere di massima sicurezza IK-3 a 2.000 chilometri da Mosca, nel Circolo Polare Artico. Solo due giorni fa si era tenuta una nuova udienza alla quale aveva partecipato in videoconferenza. Era apparso in buona salute e sereno, diceva di non temere per la sua incolumità. Ieri poi la notizia della morte per un trombo sopraggiunto al termine di una passeggiata. Una versione che non ha convinto i familiari di Navalny e il suo entourage, diffidenti verso notizie provenienti da fonti cosiddette ufficiali. Anche stavolta la comunità internazionale si è mostrata unita nell'attribuire a Putin la responsabilità della morte di Navalny. In copertina foto di Pink_colibri da Pixabay Read the full article
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iotnoitutti · 3 months
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Alpi Apuane: la sua storia industriale e le sue vecchie fabbriche
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Alpi Apuane: la sua storia industriale e le sue vecchie fabbriche
Sembrerà strano e a molti suonerà come un termine incompatibile ma esiste anche l’archeologia industriale. Ci siamo sempre immaginati l’archeologia come una materia che studia e raccoglie documentazioni e materiali di tempi lontanissimi, risalenti a migliaia e migliaia di anni fa, ma come detto l’archeologia non è solo quella. Sono passati oramai oltre due secoli e mezzo dalla prima rivoluzione industriale e da quando verso la seconda metà del ‘700 la macchina a vapore prese il sopravvento. La rivoluzione industriale comportò una profonda ed irreversibile trasformazione della società, tanto da sviluppare lo studio di questa branchia dell’archeologia, meglio nota come archeologia industriale. L’archeologia industriale studia tutte le testimonianze inerenti al processo di industrializzazione, allo scopo di approfondire la conoscenza della storia e del passato industriale. Le testimonianze a cui fare riferimento sono molteplici: i luoghi dove sorgevano questi stabilimenti, lo studio delle vecchie macchine, i processi di lavorazione e le fonti fotografiche e orali. La prima volta che si sentì parlare di questa branchia di studi archeologici risaliva agli anni cinquanta del ‘900, in Inghilterra e tale espressione venne usata nel 1955 da Michael Rix professore dell’università di Birningham, in un suo articolo pubblicato nella rivista “The amateur historian”.
L’ingresso della SMI a Fornaci di Barga
Ma questa disciplina si può anche applicare in Garfagnana? La nostra è stata terra prevalentemente agricola o dedita alla pastorizia, eppure anche noi abbiamo la nostra storia industriale di tutto rispetto. Faremo quindi un viaggio nelle vecchie industrie della Garfagnana, naturalmente questo articolo non vuole essere un saggio di archeologia industriale (nemmeno ci si avvicina) però per chi è curioso da queste poche righe può prendere ispirazione per qualche sua personale e più approfondita ricerca.
  “…Mentre vedevasi l’Italia tutta camminare a gran passi per la via del progresso nelle associazioni e nelle industrie al fine di rendersi indipendente dagli stranieri ai quali fummo fin qui indirettamente tributari: nel mentre fuori di questa regione, sorgono ovunque società che fondano stabilimenti, opifici e stabiliscono nuove industrie; addolora il mirare questa bella parte della nostra terra italiana, fornita dalla natura di tanti doni per i quali altri sacrificherebbero ingenti tesori onde goderne, starsene neghittosa (n.d.r: pigra,negligente), non curante del presente e del bene che per l’avvenire può derivarle dall’uso di questi tesori. Non vi sarà alcuno che vorrà porre in dubbio essere la Garfagnana in generale un paese ricco d’ogni sorta di prodotti agricoli, di tesori nascosti nelle viscere dei suoi monti e sotto i letti dei fiumi e torrenti: ma nessuno vorrà poi niegare che questa Garfagnana sia la parte d’Italia che men siasi slanciata nella via del progresso rispetto all’agricoltura, al commercio ed all’industria…”
Prima dell’avvento dell’industria in Garfagnana si viveva così
Questa impietosa analisi di fine’800 di Paolo Stella (maggiore del regio esercito che prese residenza nella nostra valle)non lascia scampo, descrive la Garfagnana come una regione ricca di risorse naturali che non riesce a sfruttare, per favorire la nascita di nuove industrie che porterebbero ricchezza e benessere. L’Italia ha intrapreso la via dell’industrializzazione e la Valle del Serchio è ancora indietro e non ne vuole sapere di uscire dal suo torpore. Eppure le sue acque e il suo marmo sarebbero veramente da sfruttare per favorire nuove industrie, come già fanno nel versante opposto della Apuane.
Già delle cave infatti erano state aperte verso la metà dell’800 nella zona di Arni, addirittura i cavatori garfagnini andavano a lavorare nelle cave versiliesi e massesi. Ma perchè tutto questo? Mancanza di strade? Di capitali? O di spirito d’iniziativa? Non di meno la situazione era la medesima per lo sfruttamento delle acque del Serchio e dei suoi affluenti, possibile che in un momento in cui stava prendendo piede l’industria idroelettrica a nessuno fosse venuto in mente di sfruttare una zona ricca di acque come la Garfagnana? Volevamo forse rimanere una regione dedita ancora all’agricoltura? e coltivare il nostro orticello per il fabbisogno personale?
Operaie all’interno della SMI
D’altronde noi garfagnini siamo sempre stati un po’ allergici alle novità, per indole siamo abitudinari, ma il progresso non si ferma e non si fermò nemmeno (e a maggior ragione)nel nascere del nuovo secolo, quando agli inizi dell’900 un fremito di rinnovamento scosse dall’apatia tutta la valle. Fu così che proprio nel 1900 i comuni di Vagli e di Minucciano dettero il via alla prima e vera propria industria nostrana, quando due contratti di concessione per lo sfruttamento del marmo locale furono dati ad altrettante società di estrazione, dove dietro di esse c’erano prestanome e capitali esterni di banche. Nell’anno successivo la “Società anonima marmifera di Minucciano” cambiò nome in “Società marmifera Nord Carrara” acquisendo anche le concessioni sul bacino marmifero di Vagli (dal 1921 la Nord Carrara entrerà a far parte del Gruppo Montecatini).
Gorfigliano il trenino che trasporta il marmo
L’industria infatti non portò solo posti di lavoro per i garfagnini ma favori anche l’arrivo della ferrovia, la costruzione di nuove strade e cosa altrettanto importante la gente prese coscienza della propria posizione sociale, nacque così una classe operaia che ben presto diede luogo alla nascita di associazione ed enti per la tutela dei propri interessi, del resto l’incremento di questa nuova classe sociale (nel settore marmi)non era da trascurare dato che nel 1906 gli occupati erano circa 800 arrivando poi ai 3000 del 1920. Anche lo sfruttamento delle acque prese vita, quando fu operante la “Società idroelettrica garfagnina” che costruì gli impianti nel comune di Sillano, sorsero poi altre industrie idroelettriche “foraggiate” queste da capitali esterni, ecco allora nascere nel 1913 la diga di Corfino-Villa Collemandina e poi nel tempo gli impianti di Castelnuovo, Gallicano e Pontecosi. La diga di Vagli nascerà per ultima, nel secondo dopoguerra. Questa attività fu indubbiamente fonte di lavoro, ma ben presto nacquero disservizi, la gente protestava con l’impresa distributrice di energia, la S.E.L.T (SOCIETà ELETTRICA LIGURE.TOSCANA), paradossalmente molti paesi non erano raggiunti dall’elettricità…e ciò continuò fino agli 60 del 1900.
Centrale elettrica Gallicano
Non mancarono naturalmente le industrie manifatturiere, anzi queste furono la maggior parte. Già nel 1880 a Castelnuovo esisteva “la Fabbrica dei Tessuti”(nel tempo prenderà il nome di Valserchio tessuti) fondata dal Conte Carli, per molti e molti anni fra vicende alterne questa azienda darà occupazione a molte donne della valle. Sempre nel settore tessile a Gallicano nel 1904 nascerà anche la Cucirini che produrrà filati, ancora a Gallicano nei soliti anni la “S.I.P.E Nobel” porterà un suo stabilimento di polvere da sparo. Dall’altra parte del fiume, a Fornaci di Barga, ecco nascere la fabbrica per eccellenza della valle.
Operaie e operai della Cucirini di Gallicano
Era il 1916 quando la S.M.I (SOCIETA’ METALLURGICA ITALIANA) nacque per incrementare lo sforzo bellico producendo munizioni per la “Grande Guerra” che era in corso. Questa fabbrica cambierà per sempre il modo di vivere dei garfagnini, fu il più grande stabilimento industriale di sempre, presente in zona, arriverà ad occupare migliaia e migliaia di persone (fra le quali moltissime donne). Sembrerà strano ma proprio in quegli anni si comincerà a prendere coscienza che la Garfagnana poteva essere sfruttata anche da un  punto di vista turistico e sviluppare quindi una nuova risorsa economica. Sul finire dell’800 erano già presenti dei villeggianti e sui giornali locali si affittano case per vacanze. Nel 1904 proprio per sviluppare questo settore fu pubblicata una guida corredata da molte fotografie e da carte topografiche. La questione turistica cominciò anche ad essere dibattuta sui giornali locali, si cercò di dare linfa vitale a questa nuova “industria”, proprio come dovrebbe succedere oggi, dove ancora questa risorsa non viene ancora messa a profitto come si deve. Questo stralcio di articolo del 1927 tratto dalle colonne de “La Garfagnana” sembra essere stato scritto ieri data la sua corrente attualità:
1946 “La domenica del Corriere” pubblicizza la Garfagnana turisticamente
“…l’industria principale, che parrebbe la più possibile ad essere sfruttata, quella turistica, è purtroppo da scartarsi. Per varie ragioni…Mancano poi gli alberghi e i pochi esistenti non offrono il cosiddetto comfort moderno, che per i nuovi ricchi culmina nei divertimenti di ogni genere, leciti ed illeciti. La borghesia e la classe sociale più eletta inoltre hanno le loro ville altrove. Il ceto professionista trova la Garfagnana fuori mano a causa delle poco agevoli comunicazioni. Chi può dunque venire preso da noi? Non resta che il modesto impiegato”. Fu un cambiamento epocale quello dell’avvento dell’industria in Garfagnana, c’è chi ebbe a dire che i problemi per valle fossero finiti e che la povertà che ci affliggeva da secoli fosse definitivamente sconfitta, in parte fu vero…uno stipendio sicuro, la certezza di una continuità lavorativa…ma non era oro tutto quello che luccicava, ed in risposta a chi faceva notare la tanto decantata ricchezza metteva in evidenza che per il momento serviva “a due cose soltanto, a formare i dividendi delle imprese forestiere e versar quattrini nelle tasche dell’erario”.
  Bibliografia
“Dal fascismo alla resistenza. La Garfagnana fra le due guerre mondiali” di Oscar Guidi. Banca dell’identità e della memoria anno 2014
“La Garfagnana” articolo pagina 2 anno 1927
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fashionbooksmilano · 1 year
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Moschino 1983-1993. X Anni di Kaos!
Franco Moschino, Lidia Castelli
Lybra Immagine, Milano 1993, 384 pagine, cartonato con sovracoperta, 33,5 x 23,5 cm., Italiano/Inglese, prima edizione
euro 150,00
email if you want to buy :[email protected]
Franco Moschino ha raggiunto la vetta della moda italiana sovvertendo tutte le regole, da quelle dello stile alla pubblicità, dalle sfilate all’ironia con cui parlava della sua stessa professione. Gli inizi come illustratore, poi Versace e Cadette, azienda italiana storica in cui Moschino affina il suo linguaggio stilistico. La sua griffe debutta nel 1983 e si fa strada a colpi di look irriverenti e imprevedibili, forme classiche, tagli perfetti e particolari seducenti, in grado di esaltare la bellezza femminile.
Il libro documenta dieci anni di creatività di Moschino nelle diverse forme in cui si è espressa nella moda e oltre la moda. I capitoli di questo percorso per immagini raccontato da Moschino in prima persona sono: l'inventario immaginario, ossia i simboli, i temi, le fonti di ispirazione; La ricetta, ossia i disegni, i dipinti, gli schizzi, gli abiti, le collezioni; Les grandes défilées, ossia le sfilate-spettacolo e la loro fine; Le "buticks", ossia gli arredi dei negozi e le scenografie per le vetrine; La réclame, ossia le campagne pubblicitarie e la comunicazione.  Un libro che assume ormai un valore storico e di documentazione della moda e del costume Made in Italy.  
26/10/22
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sounds-right · 3 months
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"IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE” è l’album di Francesco Cavestri
Dal 19 gennaio 2024 sarà disponibile sulle piattaforme di streaming digitale "IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE", il nuovo album di Francesco Cavestri (Early 17 Records / Universal Music Italia), tra i vincitori del Top Jazz sezione Nuovi Talenti indetto da Musica Jazz.
"IKI - bellezza ispiratrice", come si comprende dal titolo, è ispirato alla bellezza della musica ed ai suoi legami tra i generi e gli artisti. E' un album col quale Cavestri procede nel suo percorso alla scoperta del jazz nella sua forma più libera e aperta che trae ispirazione da fonti musicali diverse e a sua volta contribuisce alla nascita e allo sviluppo di nuove musiche e stili, in un rapporto di continuo scambio e confronto con le innovazioni sonore della contemporaneità. Mentre nel primo album Cavestri analizzava i profondi rapporti che sussistono tra due generi così apparentemente diversi come jazz e hip hop, nel nuovo progetto, "IKI - bellezza ispiratrice", la ricerca è stata maggiormente improntata ai legami tra jazz e musica elettronica, mantenendo sempre la centralità del pianoforte nella quasi totalità delle tracce. Nel nuovo album, vi è solamente una traccia in cui pianoforte non compare, sostituito da strumenti come tastiere e sintetizzatori. Il legame di questo album con l'IKI, filosofia che racchiude l'essenza del pensiero giapponese, risiede proprio in questa concezione libera e multiforme che Cavestri vive verso la musica.
Commenta l'artista a proposito dell'album: "Il legame di questo album con l'IKI, filosofia che racchiude l'essenza del pensiero giapponese, risiede proprio in questa concezione libera e 'distaccata': l'IKI, infatti, per raggiungere la propria condizione ideale, esige un'anima aperta e disponibile al mutamento, rappresentata dal simbolo del Mitsudomoe disegnato in contrasto sulla copertina."
Questo album, formato da sei tracce originali, si apre con un brano costruito intorno al monologo di Steiner tratto da "La Dolce Vita" di Federico Fellini, e si chiude proprio con la ripetizione della parola "Distaccati", che ritorna nel corso del brano per richiamare il tema con cui si realizza pienamente l'IKI, ovvero quel "distacco" che permette all'anima di affrancarsi dall'infondato attaccamento alla realtà. In termini musicali, questo concetto apre alla visione del jazz come genere sempre più vicino alla modernità e meno distante ai suoni contemporanei. 
Le tracce successive mantengono una dualità tra jazz e musica elettronica, con arrangiamenti ricercati (come la fusione di "Naima" di John Coltrane con "Everything In Its Right Place" dei Radiohead) e riferimenti precisi (come  la citazione a "Teardrop" dei Massive Attack). Nel secondo brano, dal titolo "Sguardo", Cavestri cita la ritmica di brani come "Bump It" di Erykah Badu e "Growing Apart (To Get Closer)" di Kendrick Lamar, ovvero alcuni tra i più influenti artisti nella storia dell'hip hop. Questa reiterazione di incursioni hip hop nel jazz sono un marchio di fabbrica della musica del giovane pianista e compositore bolognese, e riaffiorano in tutti i suoi lavori. 
Di notevole interesse sono le partecipazioni del grande trombettista, flicornista e compositore italiano Paolo Fresu, e del batterista americano Cleon Edwards (già al fianco di stelle come Erykah Badu e Lauryn Hill, nonché Cory Henry, Shaun Martin, ecc...).
L'ultima traccia, che vede la collaborazione di Paolo Fresu, dà il nome all'album: si chiama "IKI - bellezza ispiratrice" e funge da anello di congiunzione di quel cerchio sonoro che ha inizio con il brano di apertura, dal titolo "Distaccati". Questo brano testimonia la fissazione discografica della collaborazione tra il giovane pianista/compositore Francesco Cavestri e il grande trombettista Paolo Fresu. Il breve estratto di un'intervista di Miles Davis è un tributo a colui che più di altri ha vissuto la sua carriera artistica alla ricerca del suono del futuro, anticipando spesso i grandi cambiamenti nella musica jazz e non solo
Link al pre-save dell'album > https://cavestri.lnk.to/iki
Tracklist: 
Distaccati (da "La Dolce Vita") 
Sguardi
Naima / Everything In Its Right Place (ft. Cleon Edwards) 
Apollineo e Dionisiaco
Giovani Lacrime (Teardrop) 
IKI – Bellezza Ispiratrice (ft. Paolo Fresu)
Formazione: 
Francesco Cavestri composizione, produzione (tutte le tracce), pianoforte (tracce 2,3,4,6), synth (tutte le tracce), voce (tracce 3,4)
Paolo Fresu tromba e flicorno (traccia 6) 
Cleon Edwards batteria (traccia 3)  
Francesco Argento batteria (traccia 5) 
Daisy voce (traccia 5) 
Biografia
Pianista compositore e divulgatore (classe2003), Francesco Cavestri studia pianoforte dall'età di 4 anni e si laurea a 20 anni in pianoforte jazz al Conservatorio di Bologna (il più giovane laureato del dipartimento Jazz). Negli USA ha modo di frequentare la scena musicale newyorkese e di studiare al Berklee College of Music di Boston, dove conosce un gruppo di musicisti americani con cui si esibirà in importanti rassegne estive a Bologna e a Boston. 
Il suo primo album "Early17," una combinazione di hip-hop, soul e R&B, con elementi di jazz contemporaneo,con 9 tracce inedite e feat di Fabrizio Bosso, ottiene consenso di pubblico e di critica. Cavestri in questi anni si è esibito in importanti Festival e Jazz Club italiani ed esteri  (il Bravo Caffè di Bologna, l'Alexanderplatz Jazz Club di Roma, la Cantina Bentivoglio di Bologna, il Wally's Jazz Club di Boston, la Casa del Jazz di Roma, il Festival Time in Jazz in Sardegna, il Festival JazzMi a Milano). Come divulgatore ha presentato la sua lezione-concerto "Jazz/hip hop – due generi fratelli) nelle scuole, nei teatri (anche a fianco di Paolo Fresu) e nei festival (Time in Jazz e JazzMI) e a breve uscirà anche una pubblicazione.
Al Festival "Strada del Jazz 2023" con il suo concerto in Piazza Maggiore a Bologna (che è stato registrato e prodotto dalla Regione Emilia Romagna per la rassegna Viralissima.) ha vinto il Premio come giovane pianista che unisce presente e futuro. 
Di recente ha anche registrato la sua prima colonna sonora per un podcast di produzione Rai, il cui album è in uscita. 
"IKI – BELLEZZA ISPIRATRICE" è il nuovo album di Francesco Cavestri disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 19 gennaio 2024.
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notiziariofinanziario · 4 months
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Renault accoglie vari ospiti per parlare di come oggi definisce il design
Renault accoglie vari ospiti per parlare di fonti di ispirazione, emozioni, di ciò che oggi definisce il disegno e di come tutto questo si traduca nei veicoli Renault. Per inaugurare questi appuntamenti, Cléa Martinet, Direttrice Sviluppo Sostenibile del Gruppo Renault, è la prima interlocutrice del designer. Il tema che affrontano è quello del design come catalizzatore dell’impegno sostenibile, dove la desiderabilità dell’auto elettrica incontra la mobilità del futuro. Entriamo in quest’appassionante discussione sull’eco-design, dove protagonista assoluto è Renault Scenic E-Tech Electric. In un’epoca in cui lo sviluppo sostenibile si sta profilando come elemento chiave per affermarsi come costruttore automobilistico della prossima generazione, consapevole delle sfide sociali ed ambientali, il design delle auto si sta attestando come una leva dall’impatto incontestabile, perché il punto di partenza di un’auto più sostenibile sta nel design. In questa ricerca, Renault, con il suo nuovo linguaggio stilistico sviluppato sotto la direzione di Gilles Vidal, si prefigge lo scopo ambizioso di dare forma ad una nuova user experience.  Al centro del nuovo paradigma ci sono la conservazione delle risorse e la riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli per l’intero ciclo di vita. Un approccio creativo che diventa, così, una vera e propria leva di impegno.  «Restiamo fedeli all’impegno del Gruppo di essere human-centric, rinnovando completamente il modo di progettare i veicoli. Per la prima volta con Scenic E-Tech Electric, Renault produce un veicolo impegnandosi a livello di sviluppo sostenibile, decarbonizzazione dalla culla alla tomba, ma anche dalla culla alla culla in termini di materie riciclate e riciclabilità.» Cléa Martinet, Direttrice Sviluppo Sostenibile del Gruppo Renault  Renault Scenic E-Tech Electric: più di una visione, una realtà    Ripensare la progettazione delle auto per proporre una mobilità innovativa, più responsabile e più sicura: è questo l’obiettivo della Marca Renault e dei suoi designer per la quinta generazione di Scenic. Nella prospettiva in cui si incontrano desiderabilità e sostenibilità, la visione di Renault va oltre le convenzioni. I veicoli elettrici possono essere, al tempo stesso, desiderabili e sostenibili? Per Gilles Vidal, la risposta è chiara. Il nuovo approccio è nobile, dando vita a prodotti non solo funzionali, ma anche radicati nel quotidiano.   Renault Scenic E-Tech Electric concretizza questo nuovo approccio, con l’utilizzo di tanti materiali riciclati, tra cui alcuni provenienti da settori a ciclo chiuso (ricomposizione di un materiale nello stesso materiale). A fine vita, la maggior parte del veicolo è riciclabile a livello industriale. Anche la sua produzione rientra in un ecosistema completo, più sostenibile e responsabile, con l’assemblaggio effettuato in Francia, il più vicino possibile al mercato, nello stabilimento di Douai (Centro ElectriCity), e il motore prodotto nella Megafactory di Cleon, nell’ambito di Ampère.  Lo sviluppo sostenibile diventa così il facilitatore di una mobilità più libera, divertente e piacevole. Lungi dall’essere costrittivo, lo spazio dell’auto diventa come un palcoscenico, in cui lo sviluppo sostenibile si coniuga con un utilizzo più soddisfacente.  ’eco-design: un approccio che alimenta la creatività  Cambiare il modo di pensare il design delle auto per rispondere alle politiche di sviluppo sostenibile: è questa la sfida che Gilles Vidal e i suoi team hanno raccolto fin dai primi schizzi del progetto. L’obiettivo ambizioso di creare un veicolo che fosse, al tempo stesso, più sostenibile ed esteticamente piacevole ha alimentato la creatività e dettato le scelte estetiche e non il contrario. Il design anticipa le evoluzioni della società e propone soluzioni innovative che, una volta incorporate, si trasformano in “oggetti automobili” moderni e adattati a tali evoluzioni. Un esempio concreto di quest’approccio sta nell’aerodinamica di Scenic E-Tech Electric. Più di una componente tecnica, è un elemento espressivo del design esterno che contribuisce a ridurre i consumi energetici e a migliorare l’autonomia.  «L'eco-design non è una fase successiva del processo di progettazione, bensì il punto di partenza. Il design è intrinsecamente connesso alla progettazione dei veicoli sostenibili. Ogni singola linea, curvatura, dettaglio è studiato con cura per incorporare elementi di sostenibilità fin dall’inizio del processo creativo.» Gilles Vidal, Direttore del Design della Marca Renault e di Ampere Verso l’“eco-emozione”: ridefinire il futuro   Secondo Gilles Vidal, il vero successo sta nel raggiungimento dell’“eco-emozione” a bordo dell’auto. Progettare veicoli funzionali, offrendo al tempo stesso un’esperienza di guida emozionale e sostenibile, è il Santo Graal di quest’approccio creativo. In tale ricerca, il design si presenta come un alleato insostituibile, un acceleratore che consente di produrre veicoli all’avanguardia che coniugano preoccupazioni climatiche, gestione responsabile delle risorse e considerazione degli utenti. Il futuro del design automobilistico rispecchia così la profonda evoluzione nel modo di concepire e percepire la mobilità. I veicoli diventano vettori di cambiamento positivo, fonti di ispirazione non solo per le linee estetiche e l’esperienza di guida emozionale, ma anche per la capacità di integrare nella loro progettazione gli imperativi ambientali, ponendo così le basi di una nuova era della mobilità ispiratrice ed eco-responsabile.  Read the full article
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koufax73 · 5 months
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Known Physics: "My Son" è il nuovo video
My Son è il nuovo singolo e video della band umbra Known Physics. Nati nel 2020 vicino Perugia, i Known Physics si distinguono per una potente fusione di rock ed elettronica, con un mix tra riff di chitarra taglienti e beat moderni. Tra le fonti di ispirazione principali del loro percorso musicale si possono citare artisti come Imagine Dragons, The score, Bring Me the Horizon e Planet Funk. E’…
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reginadeinisseni · 6 months
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Malombra 1/4
Miranda si compone di tre parti: La lettera, Il libro di Miranda e Il libro di Enrico svolgendo la vicenda di un amore irrealizzato: in Enrico, Fogazzaro avrebbe voluto rappresentare la figura di un giovane poeta estetizzante e troppo egoista per amare altri fuori di sé stesso, un figlio del suo tempo visto nel lato più negativo, mentre in Miranda è raffigurata una ragazza – come scrive il Gallarati Scotti (Vita di A. F.) - «nata tutta dal sogno, anima e corpo, e dei sogni ha perciò il pallore e l'inconsistenza. I suoi piedi non toccano terra e il suo cuore, in fondo, non batte con violenza, come chi ami in questo mondo reale un uomo reale [...] essa ci commuove per quel tanto del mondo interiore che del suo poeta che si accende in lei. Ma non appena essa si muove come un personaggio che è centro di un piccolo intreccio di avvenimenti [...] noi sentiamo che essa non ha mai avuto vita vera».
Se non ai critici e ai letterati, quella poesia piacque però al pubblico dei lettori dei quali solleticava l'allora dominante spirito sentimentale e Fogazzaro ne trasse incoraggiamento per proseguire nella via intrapresa della scrittura letteraria.
Malombra. Protagonista è Marina di Malombra, bella e psicotica nipote del conte Cesare d'Ormengo, nel cui palazzo vive dopo la morte dei genitori. Qui trova casualmente un biglietto scritto nei primi anni dell'Ottocento da un'antenata – moglie infelice del padre del conte d'Ormengo e amante di un certo Renato – Cecilia Varrega, che invitava chi avesse trovato il suo messaggio a vendicarla contro i discendenti del marito.
Il lago del Segrino, dove s'immagina ambientata la vicenda del romanzo Malombra
Puntualmente Marina, che si considera una reincarnazione della disgraziata Cecilia, consumerà la vendetta, facendo morire lo zio Cesare e uccidendo lo scrittore Corrado Silla, a sua volta considerato come la reincarnazione dell'amante di Cecilia. In una notte tempestosa, Marina scomparirà nelle oscure acque del lago.
I protagonisti del romanzo, Marina e Corrado, sono figure che Fogazzaro riprenderà pressoché in tutti i suoi romanzi successivi: Marina è la donna bella, aristocratica, sensuale ma inafferrabile, inquieta e nevrotica; Corrado Silla è l'intellettuale ispirato da importanti ideali che vorrebbe realizzare, ma ne è impedito dalle lusinghe del mondo e dall'inettitudine che lui stesso sente come fondamento del proprio essere.
Nel romanzo, percorso da un'atmosfera morbosa di occultismo, sensualità e morte, Fogazzaro introduce personaggi umoristici e generosi (il segretario del conte e sua figlia Edith, di casta purezza) o macchiettistici, come la contessa Fosca e il figlio Nepo. L'utilizzo del dialetto nei dialoghi di alcuni personaggi e il cogliere l'umana cordialità della provincia lombarda attenua la tensione di mistero e d'imminente tragedia che agita la vicenda.
Il libro, che mostra anche gli interessi spiritisti dello scrittore, suscitò reazioni contrastanti. Criticato da Salvatore Farina e da Enrico Panzacchi, fu parzialmente lodato da Giovanni Verga, che lo definì «una delle più alte e delle più artistiche concezioni romantiche che siano comparse ai nostri giorni in Italia». Anche Giuseppe Giacosa lo descrisse come «il più bel libro che siasi pubblicato in Italia dopo I promessi sposi», ma le maggiori riviste letterarie non lo citarono nemmeno.[1]
La vicenda è ambientata sulle rive del lago del Segrino, un piccolo lago della Brianza comasca. Il palazzo, invece, è l'antica villa Pliniana sul Lago di Como, che Fogazzaro visitò e che con la sua lugubre atmosfera costituì una delle principali fonti di ispirazione del romanzo. La versione cinematografica di Mario Soldati (1942), uno dei capolavori del cinema italiano, venne girata nella stessa villa Pliniana.
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