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#estremisti
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Il caso Biden e gli stremisti del globalismo
Il caso Biden e gli stremisti del globalismo
Inspiegabilmente proprio alla vigilia delle elezioni a medio termine, alcune autorevoli (si fa per dire) testate dell’universo globalista come New York Times e Cnn hanno preso a sottolineare le gaffe, i vuoti e le affermazioni false di Joe Biden, quando in precedenza hanno sempre cercato di nascondere o di minimizzare lo stato mentale del personaggio.  Forse si vuole dare l’impressione in…
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unita2org · 9 days
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ENRICO BERLINGUER E LA NATO
di Redazione I massocapitalisti festeggiano i 75 anni della North Atlantic Treaty Organization (NATO) l’organizzazione che ha operato nel rapimento e nell’assassinio di Aldo Moro e nella eliminazione di molti altri capi di Stato – come Olof Palme il premier svedese, vicino a Enrico Berlinguer, che fu assassinato il 28 febbraio 1986 a Stoccolma – e nella realizzazione di colpi di Stato, come…
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sauolasa · 9 months
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Perché Parigi si è candidata per le Olimpiadi del 2024 dopo gli attacchi degli estremisti?
Con il Paese indignato dopo gli attacchi estremisti del 2015, il sindaco di Parigi ha pensato che riportare i Giochi nella capitale francese avrebbe aiutato a risollevare gli animi e a trasmettere un senso di unità che in questo momento sembra perso in Francia
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pettirosso1959 · 1 year
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29 APRILE
Mi chiamo Sergio Ramelli e nel 1975 avevo 18 anni, vivevo a Milano ed ero un tifoso dell’Inter. Giocavo a pallone nella squadra di calcio dell’Oratorio S. Carlo, a centrocampo con il mio amico Giuseppe.
La mia famiglia era composta da mia mamma, mio papà, mio fratello e la mia sorellina più piccola. Vivevamo tutti insieme in un piccolo appartamento della periferia milanese.
Ero uno studente dell’istituto Tecnico “Molinari” e un giorno del 1974 il nostro docente di lettere ci assegna un tema libero, e io lo scrivo contro la violenza delle Brigate Rosse.
Non so come, ma questa mio tema pervenne agli estremisti di sinistra che allora imperversavano nell’istituto “Molinari” e io da subito mi trovai a subire quotidianamente processi popolari, angherie, sputi, schiaffi, aggressioni. Un giorno mi rifugiai all’Ufficio di Presidenza, mi venne a prendere mio papà e insieme a lui uscii di scuola tra due ali di studenti che ci calciavano.
Io rispondevo sempre, ma ero sempre solo. Non c’era mai nessuno con me. Per cercare protezione decisi di iscrivermi al Fronte della Gioventù. Non ne ero molto convinto, ma non vedevo alternative, cercavo solo qualcuno che potesse stare con me.
Mia mamma era molto preoccupata, io la tranquillizzavo rispondendole che non avevo mai fatto nulla di male a nessuno, quindi non avevo nulla da temere.
Il 13 marzo 1975 in via Paladini, vicino a casa, vengo aggredito da due sconosciuti della mia età che impugnano chiavi inglesi “hazet 36” del peso di tre chilogrammi e mezzo l’una. Il commando era composto da circa 8-10 persone che durante la mia aggressione controllavano che dalle vie adiacenti non provenissero poliziotti in mio soccorso.
Il 14 marzo l’infermiera dell’Ospedale dice a mia madre che in tanti anni di lavoro non ha mai visto ferite così devastanti in una scatola cranica.
Il 1 aprile miglioro, ma non riesco a parlare e a muovere il mio corpo.
Il 5 aprile viene a trovarmi il mio allenatore di calcio dell’Oratorio S. Carlo e mi dice che mi aspetta al campo. Piango.
Il 17 aprile ho provato a parlare per la prima volta con mia mamma e le ho chiesto una Coca-Cola e i libri della maturità.
Il 21 aprile ho la pleure.
Il 29 aprile 1975 alle ore 10 non ci sono più.
Nel 1985, dieci anni dopo la mia morte, il giudice Salvini, un uomo di sinistra, grazie alla confessione degli autori, identificò i responsabili della mia morte nel servizio d’ordine di Avanguardia Operaia della facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano.
Alcuni erano diventati medici affermati, altri avevano fatto carriera politica.
La lapide in mio ricordo sotto la casa della mia famiglia venne negli anni più volte distrutta e poi sempre riparata, e per tante volte venne gettata l’immondizia sul marciapiede ove ero stato aggredito.
Per molto tempo, mia mamma Anita avrebbe ricevuto telefonate e lettere anonime, nelle quali veniva definita “una vacca, perché solo da una scrofa come te poteva nascere un maiale come tuo figlio”.
Mio fratello fu costretto ad andare a vivere a Lodi, perché a Milano continuava a ricevere minacce.
Mio papà morì nel 1979 di dispiacere.
Mia mamma Anita è morta nel 2013 senza mai pronunciare alcuna parola di odio contro nessuno.
Mi chiamo Sergio Ramelli e nel 1975 avevo 18 anni, vivevo a Milano ed ero un tifoso dell’Inter. Giocavo a pallone nella squadra di calcio dell’Oratorio S. Carlo, a centrocampo con il mio amico Giuseppe.
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vintagebiker43 · 6 months
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Ieri sera, a #splendidacornice, Noa, ambasciatrice di pace per l'Onu, ha detto che la guerra in Palestina è una complessità, che Netanyahu è un pericolo per Israele e andrebbe arrestato, che il problema sono gli estremisti radicali della destra israeliana, speculari ad Hamas, che Israele non è una vera democrazia, che chi sostiene Hamas, anche in Italia, non ha capito che non sono liberatori e che fanno il male del loro popolo, lo tengono in ostaggio, sono il loro male, che la guerra va fermata e servono due Stati uno accanto all'altro. Ha chiesto pace. Sono quasi tutte cose per cui in Italia si passerebbe per antisemiti.
#3novembre
@Luca Bottura su X
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fallimentiquotidiani · 3 months
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I giovani sono noiosi
Hanno riti prevedibili e tediosi!
I giovani sono datati
Abboccano ai miti più scontati
I giovani hanno un gran talento
Per urlare forte controvento
I giovani sono molto curiosi, sai
Si uccidono per una foruncolosi
"Sempre sognatori, voi contestatori
Cercate solo i vostri valori
Sempre trasgressivi, sempre marginali
Da trent'anni con gli stessi ideali!
Resterete tutti sempre uguali!"
I giovani sono molto omologati
Con i capelli curati così colorati
Proprio come gli estremisti del perbenismo
Assuefatti ad ogni tipo di consumismo
Il giovane, mediamente, è poco intelligente
Infatti questa canzone non gli piacerà per niente
Invece lui dovrebbe essere molto contento
Che qui nessuno, proprio nessuno, cerchi il suo consenso
"Sempre a protestare, sempre a reclamare
Voi ci fate vergognare
Sempre a sproloquiare, sempre a disquisire
La vostra società da trasformare
Ma il mondo gira come gli pare!"
I giovani tutti con il cellulare
Anche se non hanno mai niente da dire
Niente da dire!
"Sempre sognatori, voi contestatori
Cercate solo i vostri valori
Sempre a protestare, sempre a reclamare
La vostra società da trasformare
Ma il mondo gira come gli pare!"
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abr · 5 months
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Nel corso della giornata di ieri, un uomo di nazionalità algerina ha accoltellato a Dublino cinque passanti, di cui tre bambine. Una di queste è in pericolo di vita. L’attentatore è stato neutralizzato , tuttavia da quel momento sono scoppiate violentissime proteste. Si parla addirittura di Dublin riots sui media. La polizia irlandese è stata addirittura costretta ad arretrare di fronte ai rivoltosi, venendo rapidamente soverchiata nei numeri. Il centro di Dublino è diventato terra di nessuno, con macchine date alle fiamme e negozi devastati e depredati. Si ha notizia anche di un centro per immigrati preso d’assalto e dato alle fiamme. (...)
via https://twitter.com/GeopoliticalCen/status/1727944559064133910
#RISORSE
Per radio 24 i disordini di Dublino sono causati da estremisti di destra (Deprecabili). Per radio24 il ferimento di tre bambini ed una insegnante e’ residuale.
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libriaco · 9 months
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Studio sulla rivoluzione antropologica in Italia
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L'Italia non è mai stata capace di esprimere una grande Destra. È questo, probabilmente, il fatto determinante di tutta la sua storia recente. Ma non si tratta di una causa, bensì di un effetto. L'Italia non ha avuto una grande Destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla. Essa ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo. In tal senso il neofascismo parlamentare è la fedele continuazione del fascismo tradizionale. Senonché, nel frattempo, ogni forma di continuità storica si è spezzata. Lo «sviluppo», pragmaticamente voluto dal Potere, si è istituito storicamente in una specie di epoché, che ha radicalmente «trasformato», in pochi anni, il mondo italiano. Tale salto «qualitativo» riguarda dunque sia i fascisti che gli antifascisti: si tratta infatti del passaggio di una cultura, fatta di analfabetismo (il popolo) e di umanesimo cencioso (i ceti medi) da un'organizzazione culturale arcaica, all'organizzazione moderna della «cultura di massa». La cosa, in realtà, è enorme: è un fenomeno, insisto, di «mutazione» antropologica. Soprattutto forse perché ciò ha mutato i caratteri necessari del Potere. La «cultura di massa», per esempio, non può essere una cultura ecclesiastica, moralistica e patriottica: essa è infatti direttamente legata al consumo, che ha delle sue leggi interne e una sua autosufficienza ideologica, tali da creare automaticamente un Potere che non sa più che farsene di Chiesa, Patria, Famiglia e altre ubbìe affini. L'omologazione «culturale» che ne è derivata riguarda tutti: popolo e borghesia, operai e sottoproletari. Il contesto sociale è mutato nel senso che si è estremamente unificato. La matrice che genera tutti gli italiani è ormai la stessa. Non c'è più dunque differenza apprezzabile - al di fuori di una scelta politica come schema morto da riempire gesticolando - tra un qualsiasi cittadino italiano fascista e un qualsiasi cittadino italiano antifascista. Essi sono culturalmente, psicologicamente e, quel che è più impressionante, fisicamente, interscambiabili. Nel comportamento quotidiano, mimico, somatico non c'è niente che distingua - ripeto, al di fuori di un comizio o di un'azione politica - un fascista da un antifascista (di mezza età o giovane: i vecchi, in tal senso possono ancora esser distinti tra loro). Questo per quel che riguarda i fascisti e gli antifascisti medi. Per quel che riguarda gli estremisti, l'omologazione è ancor più radicale.
P. P. Pasolini, dall'articolo: Gli italiani non sono più quelli in Corriere della Sera, 10 giugno 1974. Ora in: P. P. Pasolini, Il fascismo degli antifascisti, Milano, Garzanti, 2022
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arcobalengo · 10 days
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ULTIME NOTIZIE DAL MONDO LIBERO CHE PREDICA BENE, MA… 
A Yanis Varoufakis, ex ministro greco, è stato impedito di entrare in Germania per partecipare ad un Congresso sulla Palestina organizzato dal suo stesso movimento politico nato da una costola di Syriza, Diem25. Gli è proibito anche partecipare in remoto dalla Grecia. Del resto lo stesso Congresso è stato sciolto dalla polizia tedesca poco dopo l’inizio. 
I GIORNALI TEDESCHI non se ne sono occupati perché si tratta di un piccolo gruppo di “estremisti” che predicherebbe la scomparsa di Israele. E allora uno si chiede: ma come mai nel fiorito giardino dell’Occidente, per citare Borrell, si spaventano tanto per uno sparuto gruppo di facinorosi?
Non è la prima volta che accade. Nel lontano 2014, proprio all’inizio della guerra ucraina contro il Donbass, in Estonia, famoso bastione della giustizia e della libertà, venne arrestato ed espulso l’ex eurodeputato italiano Giulietto Chiesa, che avrebbe dovuto partecipare una Conferenza dal titolo: La Russia è nemica dell’Europa?
Dunque, i governi europei assicurano la libertà di parola, sì, MA SOLO a coloro che ripetono a pappagallo le loro litanie, e non dissentono mai, per carità. 
Nel suo discorso clandestino, ora pubblicato da Jacobin, Varoufakis avrebbe voluto dire: “Un popolo orgoglioso e rispettabile, il popolo tedesco, viene condotto lungo una strada pericolosa, verso una società senza cuore, essendo costretto ad associarsi a un altro genocidio compiuto in suo nome, con la sua complicità”.
QUESTE PAROLE NON RIGUARDANO ANCHE NOI?
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Giorgio Bianchi
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matzmerkelroleplay · 1 year
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Jacopo Levi (20 aprile 2005) è un soldato dell'unità Oketz nell'IDF (Israel Defense Force) e di origini italkim.
È attualmente single
Breve biografia
Jacopo Levi nasce il 20 aprile 2005 a Tel Aviv in Israele da una famiglia ebraica italiana sfuggita dall'evento dell'olocausto e collaborato temporaneamente con l'Italia di Mussolini e la Germania di Hitler tramite l'accordo Haavara e la milizia Irgun ostile alla Gran Bretagna pur di ottenere uno stato ebraico fuori dai territori europei.
Nel 2022, Jacopo viene reclutato nell'esercito dell'IDF (Israel Defense Force) nell'unità Oketz iniziando l'addestramento anche con il suo cane Marco.
Nel 2023, Jacopo fece una breve visita a New York e fece amicizia con Felix Foster con il quale condivide l'idea che gli ebrei che vivono all'estero odiano Israele e che i palestinesi non sono affidabili per la pace in Medioriente.
Il 27 gennaio, Jacopo chiude l'amicizia con Felix Foster perché quest'ultimo si è alleato con un musulmano antisionista, Marwan Ibn Youssef che guarda negativamente il sionismo e i sionisti in generale e questo contraddice quello che aveva concordato in precedenza Felix Foster nei giorni passati notando che quest'ultimo è disonesto.
Il 29 gennaio, Jacopo rimane sconvolto nel sapere non solo che sua cugina Margherita Sforno era ossessionata con Felix Foster al tal punto che non voleva accettare che la loro relazione era finita da molto tempo e che quest'ultimo ha voluto segretare in Tunisia sua cugina e il figlio avuto da lei in modo illegittimo e comprende che Felix Foster ora è diventato più violento del solito e che il partito GOP è sempre stato antisemita e fascista nei suoi atteggiamenti al tal punto di supportare gli ebrei sionisti più estremisti con le retoriche che lo terrorrizzano.
Nonostante la retorica del partito repubblicano del GOP oppure l'evento che sua cugina Margherita Sforno è stata messa in segretazione in un edificio in Tunisia con suo figlio Felix Sforno, Jacopo scelse di votare il partito Likud lasciando vincere un partito di destra e fece inviare una lettera a Felix Foster per fare una riconciliazione sul sionismo,supportare i discedenti degli ebrei che supportavano Irgun e organizzazioni simili e ostilità verso Iran.
Il 30 gennaio, Jacopo ottiene una risposta positiva da Felix Foster che tuttavia cerca di non farsi notare dal suo alleato Marwan Ibn Youssef o dal presidente libico Fayez el-Badri sulle intenzioni sioniste di ala destra e anti palestinese.
Il 9 febbraio, Jacopo continua a offendere e discriminare il suo collega Amir Menashe per il suo colore della pelle, perché sembra fisicamente un arabo e perché vota per il partito arabo israeliano The Joint List.
Il 14 febbraio, Jacopo rimane sconvolto dopo aver saputo in seguito la morte del suo alleato neo fascista Felix Foster per mano dei ribelli libici di Muhammad al-Husseini tuttavia continuò a sfrattare i palestinesi dalle loro case e trattarli con razzismo e xenofobia essendo un ebreo bianco supremacista che supporta il Likud ed è l'opposto del suo collega Amir Menashe di origini libiche.
Personalità:
La risolutezza e l’impulsività dell’Ariete sono addolcite dal tatto della diplomazia e da un maggiore rispetto per la sensibilità altrui, tipici della Bilancia. Può manifestare sensibilità estetica e inclinazioni creative e artistiche che vanno assolutamente incoraggiate.
Informazioni:
Luogo di nascita: Tel Aviv, Israele
Luogo di residenza: Tel Aviv, Israele
Etnia: Italkim
Nazionalità: Israeliano
Professione: Soldato
Animali: Marco (cane)
Segno zodiacale: Ariete ascendente bilancia
Partito politico che vota: Likud (origini fasciste e terroristiche attraverso il suo antenato Irgun)
Orientamento sessuale: Eterosessuale
Religione: Ebraismo ortodosso
Lingue: Italiano,Inglese,Ebraico e Yiddish
Parenti:
Fabio Levi (padre,deceduto)
Clara Sforno (madre)
Paola Levi (sorella)
Fabio Levi Jr (fratellastro da parte del padre)
Angela Levi (sorella)
Omar Levi (fratello,deceduto)
Edoardo Levi (fratello,deceduto)
Augusto Levi (fratello,deceduto)
Ida Levi (sorella)
Margherita Sforno (cugina materna,deceduta)
Felix Sforno (cugino di II grado, figlio di Margherita,deceduto)
Prestavolto:
Golan Rom
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gabriele-85 · 29 days
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È notizia di stamattina che l'artista cattolico Andrea Saltini autore dell'opera "Gratia plena" è stato accoltellato al collo.
Da settimane gruppi estremisti cattolici lo attaccavano per la sua opera che considerano blasfema.
È proprio vero che la malizia è nel cuore di chi guarda!
Un personaggio mascherato ha tentato di distruggere l'opera e quando Santini ha provato a proteggerla si è beccato una coltellata al collo.
Ecco il modo di agire di quelli che noi definiamo "catto-talebani"... persone non discepole di Gesù bensì seguaci di una idea di religione falsa e disincarnata.
Come si può, con la scusa dello zelo religioso, in nome di Gesù, accoltellare un fratello? Un artista che vuole evangelizzare con le sue opere?
In questo venerdì santo preghiamo per questo artista e preghiamo per la conversione dei catto-bigottoni violenti.
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curiositasmundi · 2 months
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[...] “Ho voluto consegnare questa opera a Papa Francesco per ringraziarlo per il suo costante e profondo impegno per la Pace – spiega Jorit su Facebook – Nelle ultime dichiarazioni si avverte la sua preoccupazione per il possibile scatenarsi imminente di una Terza guerra mondiale, che significherebbe la fine dell’ Umanità come la conosciamo. Nello specifico ho voluto regalare un serigrafia di Nelson Mandela per ricordare come l’Occidente che oggi si chiude a qualsiasi dialogo con la Russia, nascondendosi dietro una presunta difesa di valori ‘democratici’. È lo stesso Occidente che ieri appoggiava l’apartheid in Sud Africa che intrattiene relazioni con stati dittatoriali in tutto il mondo, quando non li sostiene direttamente e che oggi appoggia la mattanza del popolo Palestinese. L’Occidente non può dare lezioni di democrazia a nessuno e se considera Putin come un mostro sanguinario allora a maggior ragione può sedersi a un tavolo a dialogare, perché la Nato è la più grande e mostruosa macchina di morte che la storia dell’Umanità abbia mai concepito. Invito tutto il popolo cattolico italiano a unirsi con quello laico e progressista affinché si crei un fronte unitario contro un mondo sempre più nelle mani di estremisti guerrafondai e incoscienti. Dobbiamo ritrovare lucidità, dobbiamo aprire subito un negoziato di pace con la Russia. Non c’è più tempo, bisogna agire immediatamente, prima che sia troppo tardi”.
Jorit ricevuto da Papa Francesco (ANSA)
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klimt7 · 4 months
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Non farò bilanci
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Mi limito a ricordare alcuni punti positivi e altri negativi di quest'anno 2023.
In positivo:
E' stato l'anno che ha aperto gli occhi degli italiani, sul fatto che Giorgia Meloni lavori per la reintroduzione del Medioevo.
Che ogni suo atto politico si iscriva in una visione del potere che ci proietta all'indietro di secoli, ora, non c'è più alcun dubbio.
Che si batta per un potere che ostacola a tutti i livelli il mondo femminile, incarnando con una infinità di provvedimenti e di prese di posizione,una visione maschilista e antiquata delle relazioni.
Che la prima Presidente del Consiglio, donna, eviti volutamente, di presenziare ai funerali di Giulia Cecchettin ( il femminicidio che ha scoperchiato una volta per tutte, la natura violenta e la capillarità di questo tipo di cultura della sopraffazione) e che imponga addirittura di farsi chiamare "IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO", la dice lunga su quanto sia imbevuta di questa decrepita concezione della società (manco che la sua formazione fosse nata sui manuali del giovane Balilla di 90 anni fa!)
Alla donna, secondo questa politicante della Destra neofascista, compete solo il ruolo di fattrice, di madre, di strumento della difesa della razza italiana - come direbbe Lollobrigida. Non quello di persona che aspira ad una propria personale realizzazione umana, economica e professionale.
Che la prima donna che raggiunge una grande responsabilità politica, (invece che battersi per un avanzamento del mondo femminile, faccia approvare provvedimenti penalizzanti proprio come la nuova "Opzione Donna" e sostenga che una ragazza, abbia valore solo in quanto "madre", significa che la società italiana rischia oggi, 2023, una involuzione del tutto antistorica, assimilabile alla restaurazione talebana in Afganisthan.
Una nazione che finisce in mano a degli estremisti radicalizzati che vogliono imporre la loro visione ideologica, a tutti quanti visti ormai come sudditi di un Potere unico, che sceglie lui per tutti, quale sono i ruoli sociali.
L'azione della Meloni, a livello sociale e culturale, si traduce in un regime ideologico e non più in uno Stato Laico come è stato fino ad oggi.
Che le sue politiche non siano altro che un goffo e maldestro tentativo di manomettere la Costituzione Repubblicana per poter reintrodurre un regime autoritario è ormai chiarissimo.
In positivo:
Aver visto finalmente un film "sociale" dentro il panorama asfittico del Cinema Italiano. L'opera di Paola Cortellesi "C'è ancora domani" ha riaperto una stagione di discussione civile e pubblica sui rapporti di potere esistenti all'interno delle relazioni personali.
In positivo :
Aver smascherato definitivamente i bluff del duo Ferragni-Fedez. La loro pochezza umana e morale. Il cinismo tipico di questa figura del tutto finta e tossica dell'influencer.
In positivo :
Aver partecipato alla poderosa reazione delle piazze italiane in tema di parità di genere e lotta agli schemi del Patriarcato, in occasione della giornata del 25 novembre, proprio per fare rumore e per smentire la passività a cui ci vorrebbero condannare questi nostri governanti inadeguati.
In negativo:
Il persistere di ben due violentissimi conflitti contrassegnati da intollerabili crimini di guerra rimette in discussione tutta la storia europea e gli ultimi 70 di pace dei paesi occidentali.
In negativo:
La conferma in questo ultimo anno, degli effetti catastrofici del Cambiamento climatico, che non è più solo un dibattito della Comunità scientifica, ma un evento concreto, materiale, che ora tocca gli interessi economici e direttamente la vita delle persone.
Nelle alluvioni di maggio della Romagna e in quella della Toscana, abbiamo tutti preso coscienza, di cosa sia l'effetto di una Natura fuori controllo. Finalmente, comprendiamo che ciò che si ostinava a ripetere in ogni ambito, Greta Tumberg e cioè che "NON C'È PIÙ TEMPO", non era un semplice slogan, ma una drammatica verità.
I Gretini veri erano dunque i vari Nicola Porro, Vittorio Feltri, Giuseppe Cruciani e Belpietro con il loro arrogante negazionismo.
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AUGURI A TUTTI PER UN 2024 PIÙ SERENO E PIÙ COSTRUTTIVO.
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archivio-disattivato · 4 months
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In seguito ai fatti degli ultimi giorni, il governo italiano di Giorgia Meloni ha condannato l’attacco di Hamas, esprimendo sostegno e vicinanza alla popolazione israeliana, una posizione condivisa in generale da tutti i partiti politici presenti in Parlamento. Allo stesso tempo, però, sia oggi sia negli ultimi anni i partiti hanno espresso idee diverse su quelle che secondo loro sono le responsabilità del conflitto tra Israele e Palestina.
Fratelli d’Italia
Poco dopo la notizia degli attacchi di Hamas in Israele la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto una riunione con alcuni ministri per approfondire «quanto accaduto nelle ultime ore, sia a livello diplomatico che di intelligence». Il giorno successivo Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, durante il quale la presidente del Consiglio ha ribadito «la piena solidarietà del governo italiano per gli attacchi subiti e la vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti». «L’Italia è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento», ha concluso Meloni nella nota ufficiale. Posizioni simili sono state espresse da altri esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha dichiarato di provare «un grande dolore e una grande preoccupazione per Israele e i suoi cittadini, vittime di un indiscriminato e violentissimo attacco pari a una dichiarazione di guerra». Al netto della posizione presa dal governo italiano, nel 2014 Meloni aveva scritto su Twitter (ora X) che «nessuna causa è giusta quando sparge il sangue degli innocenti», sostenendo la tesi del riconoscimento sia di Israele sia della Palestina, ossia la soluzione dei “due popoli, due Stati”. 
Un'altra strage di bambini a #Gaza. Nessuna causa è giusta quando sparge il sangue degli innocenti. #Israele e #Palestina #duepopoliduestati— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) July 28, 2014
Un anno dopo, quando a febbraio 2015 il governo Renzi aveva approvato due mozioni riguardanti la Palestina, l’allora deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli ne aveva depositato una, poi respinta, per impegnare il governo a «sostenere la causa del dialogo diretto tra le parti coinvolte» per arrivare «in tempi rapidi all’obiettivo del riconoscimento dello Stato palestinese nella condizione di reciprocità con Israele». Una mozione è un testo non vincolante che deve essere approvato dal Parlamento e che ha l’obiettivo di indirizzare la politica del governo su uno specifico argomento.
Leggi anche: Fino a che punto la legge garantisce l’imparzialità di un giudice
Lega
Il 7 ottobre il leader della Lega Matteo Salvini ha espresso «sostegno al popolo di Israele, sotto violento e vigliacco attacco da parte di estremisti islamici». Il giorno successivo Salvini ha ripetuto che «il nostro pensiero e la nostra preghiera sono costantemente rivolti al popolo israeliano». La Lega si è sempre espressa a sostegno di Israele, come rivendicato dallo stesso leader. Ad aprile, per esempio, Salvini ha festeggiato i dati dell’Israel Ranking 2023, una classifica stilata dalla European Coalition for Israel per rilevare i partiti che hanno manifestato maggior supporto a Israele nelle votazioni al Parlamento europeo.
La Lega è il primo partito italiano 🇮🇹 nel sostegno a Israele al Parlamento Europeo, quarta tra tutte le forze politiche del continente. Un supporto condotto concretamente, negli anni, attraverso le votazioni e le attività dei nostri parlamentari, nel segno della storica amicizia… pic.twitter.com/ozuSKfbaNb— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 26, 2023
L’European Coalition for Israel è una piattaforma di organizzazioni cristiane che si batte contro l’antisemitismo in Europa e per i buoni rapporti tra l’Ue e Israele. «La Lega è il primo partito italiano nel sostegno a Israele al Parlamento europeo, quarta tra tutte le forze politiche del continente», aveva scritto Salvini su X. Nella classifica citata da Salvini la Lega è effettivamente quarta tra i partiti nel Parlamento europeo e prima tra gli italiani davanti a Fratelli d’Italia. Al primo posto c’è il Deutsche Zentrumspartei, partito tedesco di centro e di ispirazione cattolica.  Nel Parlamento italiano la Lega ha sempre manifestato posizioni pro-Israele, come accaduto con l’esposizione delle bandiere israeliane alla Camera a maggio 2021, mentre nel 2015 l’allora deputato della Lega Gianluca Pini definì «un azzardo pericolosissimo» il riconoscimento unilaterale della Palestina.
Forza Italia
Per quanto riguarda Forza Italia, il segretario del partito Antonio Tajani ha condannato «con la massima fermezza gli attacchi a Israele», affermando che il governo italiano sostiene «il diritto di Israele a esistere e difendersi». Nelle ore successive il ministro degli Esteri ha sottolineato su X che «ogni sforzo sarà a difesa dello Stato d’Israele». A dicembre 2022 Tajani aveva incontrato il suo omologo palestinese Riad Malki, a cui aveva «ribadito la posizione italiana per la soluzione dei due Stati come unica via per una pace duratura tra Palestina e Israele».
Lungo colloquio con @elicoh1 Ministro degli Esteri d'Israele. Ho espresso la solidarietà del nostro Governo per il duro attacco che ha subito 🇮🇱, anche per i due turisti israeliani uccisi in Egitto. Ogni sforzo sarà a difesa dello Stato d'Israele.— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) October 8, 2023
Anche per il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi il diritto di Israele a difendersi non poteva essere messo in discussione. Nel 2018 Berlusconi scriveva su Twitter: «Considero Israele una parte della nostra cultura e della nostra civiltà, un faro di libertà e democrazia nel Medio Oriente» e aggiungeva che «i palestinesi hanno pieno diritto ad avere uno stato pienamente sovrano, a vivere in pace, nel benessere e nella sicurezza, ma che a questo si potrà arrivare solo attraverso un processo di pace che garantisca pienamente i diritti e la sicurezza di tutti». Nel 2012 Tajani aveva espresso una posizione simile: «Israele non può essere cancellato dalla carta geografica, ha diritto a difendersi», per poi precisare che «i palestinesi musulmani e cristiani hanno il diritto di vivere dove sono nati, ma questo non vuol dire eliminare Israele».
Partito Democratico
Sul fronte dell’opposizione, la segretaria del Partito Democratico Elly Schelin ha condannato l’attacco di Hamas contro Israele attraverso i canali social del partito, invitando la comunità internazionale a mobilitarsi per «fermare questa aggressione ed escalation violenta». Il 9 ottobre, in un’intervista a la Repubblica, l’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è riconosciuto nella linea della segretaria, affermando che la prospettiva del partito sulla questione israelo-palestinese è quella di “due popoli, due Stati”. 
Le parole della Segretaria @ellyesse sull’attacco terroristico di Hamas contro Israele, a cui va la solidarietà di tutta la nostra comunità democratica. pic.twitter.com/MH6bbGNfaA— Partito Democratico 🇮🇹 🇪🇺 (@pdnetwork) October 7, 2023
Anche in passato il Partito Democratico si era espresso contro Hamas. L’ex segretario Enrico Letta aveva definito l’organizzazione «contro Israele e contro la Palestina» in occasione di alcuni attacchi avvenuti a maggio 2021, ricordando che la posizione del partito è «per la pace e per due Stati». Anni fa, invece, l’attuale segretaria Schlein aveva condiviso posizioni più decise sul riconoscimento della Palestina come uno Stato a tutti gli effetti. Nel 2021 Schlein aveva sostenuto che lo scontro tra palestinesi e israeliani non è «alla pari», a svantaggio dei primi. Negli anni precedenti l’attuale segretaria ha condiviso sui social network alcuni post dell’ex deputato del PD Giuseppe Civati, con posizioni pro Palestina.  Più di recente altri membri del Partito Democratico hanno espresso opinioni critiche nei confronti di Israele. In occasione della campagna elettorale del 2022 Raffaele La Regina, capolista nel collegio plurinominale della Basilicata alla Camera, è stato costretto a rinunciare alla candidatura in seguito alle polemiche per un tweet del 2020 in cui ironizzava sulla legittimità dello Stato di Israele, paragonando la sua esistenza a quella degli alieni. Anche Rachele Scarpa, oggi deputata del PD, era stata criticata per alcune frasi critiche nei confronti di Israele scritte su Facebook a maggio 2021.
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Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle ha condannato le violenze di questi giorni, facendo alcune precisazioni. Il presidente del partito Giuseppe Conte ha condannato «senza se e senza ma» gli «attacchi terroristici» di Hamas, ricordando però che per il suo partito «il popolo palestinese ha il diritto a vivere in pacifica convivenza». Da presidente del Consiglio, nel 2021 Conte ha inviato una lettera a Netanyahu in cui ripeteva come l’Italia sostenesse la formula di “due popoli, due Stati”. In passato, però, il Movimento 5 Stelle aveva posizioni più vicine alle istanze palestinesi: nel 2014 per esempio il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle aveva chiesto di interrompere la vendita di armi a Israele, suscitando accuse di antisemitismo da parte dell’ambasciata israeliana a Roma.  Nel 2015 invece, la Camera aveva respinto la mozione dell’allora deputato del Movimento 5 Stelle Gianluca Rizzo, che impegnava il governo a «riconoscere pienamente e formalmente lo Stato di Palestina», senza quindi aspettare il riconoscimento da parte di Israele. Al termine delle votazioni alcuni deputati del Movimento 5 Stelle definirono le due mozioni approvate dal Parlamento «un bluff vergognoso», dal momento che per loro era stato negato «il sacrosanto diritto di esistere a un popolo che da 67 anni attende giustizia».
Azione, Italia Viva e Più Europa
Azione e Italia Viva hanno condannato l’attacco terroristico di Hamas ed espresso solidarietà al popolo israeliano. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha ribadito il messaggio espresso durante il suo intervento alla Knesset (il Parlamento israeliano) nel 2015, quando era presidente del Consiglio e segretario del Partito Democratico: «Per me Israele ha il diritto e il dovere di esistere e di resistere». Il leader di Italia Viva ha dedicato al tema la sua newsletter Enews del 9 ottobre, definendo le azioni di Hamas «atti di terrorismo che tutta la comunità internazionale deve condannare senza se e senza ma».
Gli estremisti sostengono che Israele non abbia il diritto di esistere. L’ho detto da premier parlando alla Knesset, lo dico da cittadino e senatore oggi: per me Israele ha il diritto e il DOVERE di esistere e di resistere. La mia solidarietà alle famiglie delle vittime di… pic.twitter.com/3iB7RdK7dH— Matteo Renzi (@matteorenzi) October 7, 2023
Il leader di Azione Carlo Calenda ha auspicato «che si utilizzino tutti gli strumenti diplomatici a disposizione per fermare l’aggressione il prima possibile». Nel 2021, in occasione di una manifestazione a sostegno di Israele, il leader di Azione aveva sottolineato che «il primo passo verso una soluzione è quello di non trattare in modo equidistante una democrazia e Hamas, un’organizzazione terroristica che non può rappresentare i palestinesi in nessun negoziato». Benedetto Della Vedova, deputato di Più Europa, ha definito l’attacco di Hamas contro Israele come «un gravissimo e irresponsabile atto di guerra», mentre il segretario Riccardo Magi ha sottolineato che «la destra israeliana non ha certo lavorato negli ultimi anni per favorire la risoluzione del conflitto israelo-palestinese, ma questo non giustifica minimamente le atrocità che Hamas sta commettendo contro la popolazione civile israeliana».
Sinistra italiana
Sia Sinistra Italiana sia Europa Verde – che in Parlamento compongono Alleanza Verdi-Sinistra – hanno condannato l’attacco di Hamas a Israele, ma hanno messo in evidenza quelle che secondo loro sono le responsabilità della comunità internazionale e del governo israeliano.  Il 7 ottobre il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha detto, per esempio, che dietro alla situazione in Israele c’è la responsabilità della comunità internazionale, che «da troppo tempo si gira dall’altra parte, che dimentica il conflitto israelo-palestinese, che dimentica la violazione sistematica della legalità internazionale e dell’occupazione israeliana», aggiungendo che è necessario garantire la sicurezza di Israele ma anche la protezione del popolo palestinese.  Il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli è sulla stessa linea di Fratoianni. «Profonda angoscia per quello che sta accadendo in Israele. L’attacco di Hamas va condannato e non aiuta la causa palestinese. La questione  palestinese è stata dimenticata dalla comunità internazionale e per questo bisogna lavorare per la pace e per due Stati e due popoli», ha scritto Bonelli su X. 
Profonda angoscia per quello che sta accendendo in Israele. L’attacco di #Hamas va condannato e non aiuta la causa palestinese. La questione palestinese e’ stata dimenticata dalla comunità internazionale e per questo bisogna lavorare per la pace e per due stati e due popoli— Angelo Bonelli (@AngeloBonelli1) October 7, 2023
Unione popolare
Il partito più critico nei confronti di Israele è Unione popolare, il movimento di sinistra radicale guidato dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. In seguito all’attacco del 7 ottobre Unione popolare ha scritto: «Non simpatizziamo per Hamas ma va detto che non può essere qualificata come terrorismo la resistenza palestinese». Oltre al riconoscimento di «un libero Stato palestinese», Unione popolare ha quindi chiesto agli Stati Uniti e alla Nato di interrompere l’invio di armi a Israele.
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