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#corazze
fiammarock · 3 months
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Le corazze cadono,
quando ci accarezzano
le mani giuste.
Sonsoles
🔥
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La parte migliore di me, la conservo a chi mi rende migliore.
A chi entra in punta di piedi nelle mie fragilità, buttando giù le corazze che non hanno bisogno di alzare muri.
A chi percepisce il suono della mia anima , quando resto in silenzio.
La parte migliore di ognuno di noi, la vede solo chi usa i 5 sensi per percepire ed il sesto per entrarci. ..
📖🌹
Tania Catarama
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amespeciale · 7 months
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Cerca di essere tante cose.
Solare ma nostalgica.
Dolce ma sfacciata.
Sicura di te senza perdere
la tua timidezza.
Leggera ma non superficiale.
Fragile, ma non vulnerabile.
Non perfetta, ma senza filtri.
Cerca di essere una riflessiva
che affronta la vita di pancia.
Ribelle e libera.
E intensa.
Di quella intensità che
diventa debolezza, a volte.
Cerca di essere quella
con la sensibilità sotto tante corazze.
Quella che non si fa sfogliare
ma aspetta qualcuno
che abbia voglia di leggerla.
Riccardo Bertoldi
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Dietro le corazze
più Forti
si nascondono i cuori
fragili!!…💖
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apeir0nn · 5 months
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oggi ho ricevuto un messaggio qui, da un account che non mi segue e chissà se era un fake, ora appare disattivato e diceva " volevo dirti quanto stimo ciò che pubblichi e quanto sei bella e libera".
Ho sempre voluto essere libera, chi non lo vorrebbe, ed effettivamente non so se qui sopra appaio come tale. In realtà sono incatenata, non sono libera affatto, certo non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio perché non ho responsabilità tipo una famiglia con dei figli, ma mentalmente sono in trappola e non so come liberarmi. Una volta una persona che nonostante tutto stimo, mi ha detto "sei la persona più forte che io conosca" e ricordo che questa cosa mi fece piangere perché non mi sento forte per niente, ho corazze addosso ma non mi rendono più forte, servono solo a difendermi e se uno si difende e basta senza mai agire non è forte.
Mi chiedo sempre come mi vedono gli altri e perché, ma non ho mai avuto l'ardire di farla ai diretti interessati questa domanda.
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curiositasmundi · 2 months
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Le corazze Fasina - Uomini contro, di F. Rosi 1970
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Volokhov robota
flickr
Volokhov robota by Alessandro Cazzaniga Via Flickr: 1× gatling gun 1× solid shield 1× jumpjet 1× comm system 1× SSR This is the natural evolution of my previous build, the Arachnotron. It is bipedal instead of quad, and has a soldier setup instead of a recon by fire. Reference for the shape of the head wich is taken from Pascal's "Grunt". Arachnotron: flic.kr/p/2pCm7Kk Grunt by Pascal: flic.kr/p/c6yuSC The frame takes its name from its artificer, Mr. Volokhov, one of the first settlers of Kamchan, whose memory is lost between legend and myth. This kind of robot is used since many years for agricultural and mechanical work. Each new model is built faithfully following the original project, which is preserved like a relic. In case of need, its working equipment can be easily replaced by many types of battle equipments, including missile weapons, artillery, armor and flight systems. 🇮🇹 Il frame prende il nome dal suo artefice, il signor Volokhov, uno dei primi coloni di Kamchan, la cui memoria si perde tra leggenda e mito. Questo tipo di robot viene utilizzato da molti anni per lavori agricoli e meccanici. Ogni nuovo modello viene costruito seguendo fedelmente il disegno originale, che viene custodito come una reliquia. In caso di necessità, il suo equipaggiamento da lavoro può facilmente essere sostituito da molti tipi di equipaggiamenti da battaglia, tra cui armi da tiro, artiglieria, corazze e sistemi di volo.
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lory78blog · 10 months
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Non chiedere mai a una donna come fa ad essere così forte… Forte non ci si nasce, lo si diventa.. Non chiederle mai perchè indossa ancora le corazze con un uomo: forse ha combattuto troppo! Non scavare dentro ai suoi ricordi… Tienila stretta tra le braccia, e ascolta i suoi silenzi. Gustav Klimt, L'abbraccio
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moonyvali · 1 year
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LA MALATTIA TERMINALE
"Sta muovendo qualche onda l'esclusione del fisico Carlo Rovelli dalla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, cui era stato precedentemente invitato. La colpa di Rovelli è stata quella di contestare – peraltro in modo argomentato - le scelte del governo rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina.
Avendo fatto parte Rovelli fino a ieri del novero degli “accreditati” dal sistema mediatico, questa volta si è inarcato persino qualche sopracciglio nella borghesia semicolta, nei lettori di corriererepubblica e fauna affine. Purtroppo a quest’influente fascia della popolazione sfugge del tutto la gravità di ciò che accade da tempo, come un andamento sotterraneo, continuo, capillare.
C'è una linea rossa continua che si dipana nella gestione dell’opinione pubblica occidentale da anni e che ha subito un’accelerazione dal 2020. È una linea che si lascia vedere in superficie solo talora, come nella persecuzione di Assange (o Manning, o Snowden, ecc.) fino a censure minori, come quella assurta oggi agli onori delle cronache. Il senso profondo di questo movimento sotterraneo è chiarissimo: perseguimento della verità e gestione del discorso pubblico in occidente sono oramai indirizzi incompatibili.
A Rovelli viene imputato qualcosa di imperdonabile, ovvero di aver tradito l’appartenenza alla cerchia degli onorati dalle élite di potere, mettendole in imbarazzo. Questo non può e non deve accadere. Oggi il discorso pubblico ha il permesso di oscillare tra due poli, a un estremo la polemicuzza innocua e autoestinguentesi sull’orsa o la nutria di turno, all’altro i rifornimenti di munizioni alla linea dettata dal capo, cioè dalla catena di comando a guida americana dietro al cui carro - sempre meno trionfale - siamo legati.
Per le verità più pesanti e pericolose vige l’ordine di distruzione, come evidenziato dal caso di Assange la cui vita è stata distrutta per segnare un esempio e un ammonimento a qualunque altro soggetto eventualmente incline alla parresia. Per le insubordinazioni minori (tipo Rovelli, Orsini, ecc.) basta la caduta in disgrazia presso i cortigiani, che si riverbera in censure, piccoli ricatti silenti, e poi in discredito, blocchi di carriera, ecc.
Tutto ciò si condensa in una sola fondamentale lezione, una lezione implicita che il nostro intero sistema di formazione delle menti, giornali, televisioni, scuole, università, ecc. consapevolmente o inconsapevolmente implementa: “Tutto ciò che è discorso pubblico è essenzialmente falso.”
Questa è la lezione che i giovani ricevono precocemente e da cui traggono tutte le conseguenze del caso, in termini di disimpegno e abulia. A tale lezione si sottrae solo in parte qualche parte della popolazione meno giovane, in cui si agita ancora l’illusione di aspirazioni passate (“partecipazione”, “democrazia”, ecc.).
La “realtà” in cui ci troviamo a nuotare funziona però secondo il seguente ferreo sillogismo:
1) Tutto ciò che abbiamo in comune gli uni con gli altri come cittadini, come demos è il discorso pubblico mediaticamente nutrito;
2) Ma quel discorso pubblico è oggi puramente e semplicemente menzognero (o schiettamente falso, o composto di frammenti di verità ben selezionati, funzionali a creare uno desiderato effetto emotivo);
3) Perciò non c'è più nessun possibile demos, nessun possibile discorso pubblico, e dunque nessuna leva perché un’azione collettiva possa cambiare alcunché. Mettetevi il cuore in pace, si salvi da solo chi può.
In questa cornice peraltro si staglia per interesse l’atteggiamento dei superdiffusori di menzogne certificate, dei mammasantissima dell’informazione e del potere, attivissimi nel denunciare ogni eterodossia sgradita come “fake news”. E così ci troviamo di fronte allo spettacolo insieme comico e ripugnante dove i comandanti di corazzate dell’informazione chiedono il perentorio affondamento di canotti social per non aver benedetto abbastanza l’altruismo di Big Pharma, o per essere stati teneri con Putin, o per non aver rispettato l’ultimo catechismo politicamente corretto, e così via.
Viviamo in un mondo in cui la menzogna strumentale è oramai la forma dominante della verbalizzazione di interesse pubblico.
C'è chi vi reagisce con mero disimpegno rassegnato; chi si chiude angosciato nella propria stanza tipo hikikomori; chi cerca paradisi artificiali in pillole; chi accetta il gioco cercando di usarlo per tornaconti a breve termine (perché nessun altro orizzonte è disponibile); c'è chi cade in depressione; chi impazzisce; c'è chi ogni tanto spacca tutto per poi tornare a battere la testa contro il muro della propria cella; e c'è chi sviluppa quella forma particolare di pazzia che sta nel lottare disarmato contro i giganti sperando si rivelino mulini a vento.
Sul fondo fluisce la corrente della storia dove il nostro vascello occidentale ha preso un ramo digradante e con inerzia irreversibile accelera verso la cascata. Una volta che la parola pubblica ha perduto la propria capacità di veicolare verità, ridarvi peso è impossibile. Ogni ulteriore parola spesa per correggere le falsità del passato, se raggiunge la sfera pubblica viene per ciò stesso percepita come debole, logora, impotente. La società che abbiamo apparecchiato è una società senza verità e togliere la verità al mondo sociale significa condannarlo ad una malattia terminale. Quanto dureranno gli scricchiolii, quanto la caduta di intonaci, quanto le infiltrazioni d’acqua, quanto resisteranno ancora gli spazi abitabili sempre più ristretti, questo non è facile prevedere, ma un mondo senza verità è un mondo senza logos, e non può che sfociare in quella dimensione dove le parole sono superflue perché violenza e morte ne hanno preso il posto."
Andrea Zhok
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fiammarock · 8 months
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Ho imparato che chi ti vuole davvero
non si arrende e non cerca scuse,
ma scavalca i muri delle tue distanze
e scioglie le corazze delle tue paure,
fino a raggiungerti,
fino a farti sentire forte
anche nelle tue fragilità..
Gianni Torsiello
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susieporta · 1 year
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SUL DIRITTO DI SMARRIRSI
tra le tante giornate mondiali inserirei quella del diritto allo smarrimento.
Il diritto di poter dire mi sono persa, ho perso la strada che avevo imboccato, nel senso che ho scelto di non percorrerla più perché non rappresenta più il sentiero che il mio cuore desidera camminare.
Il diritto di cambiare idea sui noi stessi e affermare il diritto di essere conosciuti di nuovo e non ridotti all'abitudine che eravamo, al ruolo che a sacrificio di tante parti di noi sostenevamo.
La giornata del " tana liberi tutti" in cui mettere un punto è chiederci se abbiamo voglia di continuare quel gioco.
Poter dire che anche se siamo diventati bravissimi a giocarlo, quel gioco non ci diverte più.
Il diritto di non dare certezze a chi ce le chiede.
Il diritto di mutare, perdere pezzi di noi come corazze che si sbriciolano e non dover consolare nessuno per questo perché siamo noi a morire mica gli altri che ci guardano attoniti dalle loro fortezze inespugnabili tesi solo a riavere quel pezzettino che eravamo noi al loro posto per non essere obbligati a cambiare qualcosa in loro stessi.
Bisognerebbe inventare un logo, appuntarselo con una spilla sulla giacca. " Muta in corso, lasciatemi trasformare in pace".
Io mi sento così oggi, zaino in spalla, partita
per tornare da me, quanto mi risuonano queste parole della Chandra Livia Candiani
"Dove ti sei perduta
da quale dove non torni,
assediata
bruci senza origine.
Questo fuoco
deve trovare le sue parole
pronunciare condizioni
di smarrimento dire:
" sei l'unica me che ho
torna a casa"
Gloria Volpato
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L’immagine che abbiamo l’uno dell’altro. Strati e strati d’incomprensione. L’immagine che abbiamo di noi stessi. Vana. Presuntuosa. Completamente distorta. Ma noi tiriamo dritto e viviamo di queste immagini. «Lei è così, lui è così, io sono così. È successo questo, è successo per questi motivi…» Basta. Lotti contro la tua superficialità, la tua faciloneria, per cercare di accostarti alla gente senza aspettative illusorie, senza un carico eccessivo di pregiudizi, di speranze o di arroganza, nel modo meno simile a quello di un carro armato, senza cannoni, mitragliatrici e corazze d'acciaio spesse quindici centimetri; offri alla gente il tuo volto più bonario, camminando in punta di piedi invece di sconvolgere il terreno con i cingoli, e l'affronti con larghezza di vedute, da pari a pari, da uomo a uomo, come si diceva una volta, e tuttavia non manchi mai di capirla male. Tanto varrebbe avere il cervello di un carro armato. La capisci male prima d'incontrarla, mentre pregusti il momento in cui l'incontrerai; la capisci male mentre sei con lei; e poi vai a casa, parli con qualcun altro dell'incontro, e scopri ancora una volta di aver travisato. Poiché la stessa cosa capita, in genere, anche ai tuoi interlocutori, tutta la faccenda è, veramente, una colossale illusione priva di fondamento, una sbalorditiva commedia degli equivoci. Eppure, come dobbiamo regolarci con questa storia, questa storia così importante, la storia degli altri, che si rivela priva del significato che secondo noi dovrebbe avere e che assume invece un significato grottesco, tanto siamo male attrezzati per discernere l'intimo lavorio e gli scopi invisibili degli altri? Devono, tutti, andarsene e chiudere la porta e vivere isolati come fanno gli scrittori solitari, in una cella insonorizzata, creando i loro personaggi con le parole e poi suggerendo che questi personaggi di parole siano più vicini alla realtà delle persone vere che ogni giorno noi mutiliamo con la nostra ignoranza? Rimane il fatto che, in ogni modo, capire bene la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e male e male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando. Forse la cosa migliore sarebbe dimenticare di aver ragione o torto sulla gente e godersi semplicemente la gita. Ma se ci riuscite… Beh, siete fortunati.
Philip Roth, Tr. Vincenzo Mantovani, Pastorale americana.
Ph Elliott Erwitt, Connecticut 1990
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be-appy-71 · 6 months
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Non giudicare mai le persone dall'aspetto fisico, da ciò che indossano, da ciò che vedi. Impara che l'abito non fa il monaco, e non tutto quello che luccica è di valore. Impara a guardare davvero chi hai di fronte, senza farti ingannare dall'apparenza. Una persona dura può essere docile nel cuore, forse ha elevato muri di cemento perché ferita troppe volte. Non sempre chi è bello fuori è bello anche dentro. Sono tante le combinazioni. Dietro corazze potrai trovare piume e dietro piume potrai trovare corazze . Comprendi, ma la cosa più importante è ascoltare e leggere l'anima guardando oltre...♠️
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iocaotic · 3 days
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Immensa...magnetica...incantevole...potente.
È una Luna Piena collegata all' Inconscio ed alle Nostre parti più sommerse.
Le Corazze si sgretolano e diventiamo più Permeabili, più Morbidi, smettendo finalmente di Resistere...e portando guarigione e incanto.
Perdonando e andando Oltre.
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cuoredolce67 · 10 days
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Non giudicare mai le persone dall'aspetto fisico, da ciò che indossano, da ciò che vedi.
Impara che l'abito non fa il monaco, e non tutto quello che luccica è di valore.
Impara a guardare davvero chi hai di fronte, senza farti ingannare dall'apparenza.
Una persona dura può essere docile nel cuore, forse ha elevato muri di cemento perché ferita troppe volte.
Non sempre chi è bello fuori è bello anche dentro.
Sono tante le combinazioni.
Dietro corazze potrai trovare piume e dietro piume potrai trovare corazze.
Comprendi, ma la cosa più importante è ascoltare e leggere l'anima guardando oltre.
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thor82 · 1 month
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Se ti manca una persona,
non aspettare altro tempo per dirglielo,
perché i secondi sono importanti,
I minuti, le ore, i giorni, i mesi e gli anni,
se ami qualcuno, faglielo capire,
se vuoi dimostrare a qualcuno che è speciale, ricordaglielo!!!
perché le persone a volte se ne vanno,
e quando se ne vanno non tornano.
Se non vuoi perdere quella persona,
Falle capire quanto è importante per te,
Che tutte le tue attenzioni, i tuoi sbagli e le tue reazioni, i tuoi gesti insensati erano per lei, per non perderla, per non perdere forse qualcosa di bello, unico e irripetibile!
E faglielo capire ora, adesso perché forse domani non c’è più tempo.
Libera le tue emozioni ora. Spogliati delle tue corazze e delle tue paure!!! Domani è troppo tardi!!!
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