Otto templi vi sono in quel di Agrigento, ognuno nell’antichità dedicato ad un dio potente e generoso. Io li visito chiedendo il perché, i segreti e la magia di quanto chiamano amore (da un idea di @aphroditeurania22).
Υπάρχουν οκτώ ναοί στον Ακράγα, ο καθένας στην αρχαιότητα αφιερωμένος σε έναν ισχυρό και γενναιόδωρο θεό. Τους επισκέπτομαι ρωτώντας γιατί, τα μυστικά και τη μαγεία αυτού που λένε αγάπη (από μια ιδέα της @ Aphroditeurania22).
TEMPIO DI GIOVE - OLYMPIEION - Tra tutti quelli a cui questi templi sono dedicati, il tuo è il più possente, degno del padre della forza, del sacerdote della giustizia, unico signore della bellezza. Tra tutti gli dei la tua parola è l’ultima e scrive la legge, la norma a cui noi umani e gli immortali tuoi figli, dobbiamo solo obbedienza. Tra tutti i tuoi poteri, quello che ti definisce e ti rende invincibile, il potere con cui domini uomini e natura è il vivere al di là del tempo. Eppure, per noi uomini, blasfemi e corrosi dai difetti dell’ego e dalla provvisorietà della carne, vi è un Dio che della sua fragilità del suo mutare con il tempo e nel tempo morire e rinascere, cambiare e restare immutato, indebolirsi e rafforzarsi, di questa sua tangibile limitata esistenza, ha fatto il suo potere più grande. Un Dio che, più veloce della tua saetta, può rubarci i suoi doni da un attimo con l’altro, rendendoci folli a ragione di un tradimento e spingerci noi stessi a tradire senza remore e vergogna. Un Dio che ci dona una felicità grande per quanto è grande il mare, o che può renderci aridi ed arsi di vita come un fiume asciugato e imbiancato dal sole d’agosto. Un dio per cui rinunciamo a noi stessi, rinneghiamo il nostro egoismo e doniamo tutto quello che è in nostro potere pur di far vivere e crescere il suo dono all’infinito. È questo Dio che ci rende dei e schiavi, questo Dio che gli uomini chiamano amore, che ora è piacere della carne, ed ora è un legame sottile e forte come i fili di seta, fatto di sguardi, di carezze ed attenzioni, che trasformano passioni e carnalità in un legame intenso, immenso, invisibile, fragilissimo ed eterno anche se l’eternità non è dell’amore, ma l’amore rende ogni attimo eterno, ogni assenza una voragine infinita, ogni abbraccio un innesto di fiore su fiore a dare una nuova vita, a donare quei colori e profumi che i due fiori da soli non potrebbero mai avere.
Tutto questo è quanto proviamo di questo nostro essere che è fragile e delicato, che vive come alcune farfalle un solo giorno o mille infinite estati e benché siamo mortali e senza alcun potere, la bellezza dell’amore cancella ogni invidia della tua divinità, ci fa trascurare l’eternità ed ogni altro paradiso, parchè è l’unica luce che illumina le tenebre dell’anima, l’unica debole fiamma che riscalda la gelida provvisorietà della nostra carne. La fortezza sempre assediata dalle nostre debolezze e dalla seduzione del piacere, dall’arroganza del nostro ego e le cui mura sono salde quanto la forza con cui ci doniamo a chi amiamo.
Così come la tua immortalità ti rende padrone di ogni dio, questa immensa fragilità, ci rende dei e provvisori perché ci dona il loro potere sovrumano, ci santifica in ogni dolore che proviamo, giustifica i silenzi della vita che non può contenere o sapere, la gioia che proviamo. È questa fragilità, l’unica forza che abbiamo, l’unica ambrosia con cui ci nutriamo, la delicata, labile, provvisoria eternità che ci permette di vivere di giorno e di accettare le notti e l’assoluto nulla di cui sono gentili messaggere.
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