Tumgik
migliorello · 4 years
Text
Il fallimento della sinistra è cominciato in questo,nel proprorre una cultura inutile a chi avrebbe dovuto aiutare
E l'umanità stessa il problema,come concetto filosofico.Perchè si può parlare di umanità solo a livello biologico,di specie. Gli esseri che la compongono sono troppo diversi per avere qualcosa in comune al di là della specie.Coltivare una razza significa scegliere qualcosa ed escludere molto altro.L'esatto contrario del mescolamento.Che è di per sua natura antievolutivo. Certo,gli iniziati posso stare tra di loro e frequentare la massa solo quando gli serve ,ma se credono di degradare l'umanità con i mescolamenti e la morale insana non avranno ambiente in cui muoversi o agire. Un Italia divisa tra femministe,islamici,africani ,cinesi e tutto il resto sarà in nulla ricettiva a insegnamenti superiori o sedicenti tali. Non serve inventare per la sinistra,antitradizionale in maniera assoluta,un ruolo pedagogico quando ogni suo insegnamento è inutile alle persone nella loro vita quotidiana.E ha solo un valore moralista,troppo simile a quello cristiano . Per esempio sacrificarsi in maniera gratuita per umani estranei che per giunta non restituiranno alcunchè conduce l'umano normale,debole e insicuro nelle sue forze,a rimpiangere il prezzo del suo sacrificio.E portarlo verso una morale e dei pensieri non solo egoisti ma rancorosi . Il fallimento della sinistra è cominciato in questo,nel proprorre una cultura inutile a chi avrebbe dovuto aiutare
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Sinistra
Quando dai giornali e dalle televisioni vediamo che le forze di sinistra sono favorevoli all'immigrazione e alla società multirazziale a volte ci si stupisce pensando : "ma non si rendono conto del danno che l'immigrazione produce alle classi popolari più povere e ai lavoratori ? Non notano di come la criminalità,molto maggiore tra gli immigrati ,si riversa prima di tutto sui poveri?".Bene ,ci si dimentica qui dell'origine della sinistra.E quando si perde di vista l'orizzonte storico non si riesce a rendersi conto della realtà in cui si vive ne delle motivazioni degli avvenimenti.La sinistra nasce dalla rivoluzione liberale del seicento.Rivoluzione prima di tutto del pensiero .Che parte dalla concezione egualitaria secondo cui gli umani sono tutti uguali in quanto non c'è corrispondenza tra la genetica di un popolo e il suo carattere e cultura.Tutto dipenderebbe da circostanze storiche e ambientali.E quindi sarebbe possibile ipotizzare una società perfetta a partire da studi "scientifici".E realizzarla tramite la distruzione del vecchio e delle identità etniche. I sinistri sono dei razzisti che si sono radicati nell'utopia.La loro realtà è solo mentale ma che ha escluso il corpo.E hanno potuto farlo perchè la civiltà occidentale ha una tecnologia così sviluppata da permettere alla persona di alienarsi quasi del tutto dalla natura e dalla PROPIA NATURA, di cui il corpo è il centro.Sono convinti quindi che una migrazione immensa che stà portando alla sostituzione etnica degli abitanti delle città europee non li riguardi,propio perchè vivono in un altra dimensione.In una allucinazione mentale che solo in quanto condivisa da molti sembra normale.Ed è notevole il fatto che ,dalla rivoluzione liberale o meglio dalal rivoluzione francese in poi l'intero occidente è tutto di sinistra,a parte forse l'esperienza del fascismo .L'intero edificio della società capitalista è fondato ideologicamente su un ideologia di siniStra.Anche negli USA,in cui un duro darwinismo sociale sembra vedere all'opera una concezione differenzialista di destra le realtà non si differenzia dal resto dell'occidente.Perchè si tratta sempre di una società fondtata nella matrice liberale,in cui gli uguali competono tra di loro e ricco lo diventa semplicemente il più volenteroso. Ma non si esce dalla logica individualista.La sinistra pertanto è l'anima ideologica del sistema mente la "cosiddetta" destra è quella più tecnologica e commerciale.Sistema ,non dimentichiamolo,la cui essenza più intima stà in una visione del mondo che ha prodotto una tecnologia vincente.Non in una ideologia la cui forza stà nella sua "bontà" semantica.Il fascismo fu il tentativo di adottare la stessa tecnologia in un contesto nazionale in cui la valenza sovversiva di esso veniva neutralizzata tramite un totalitarismo che difendeva,con spesa eenrgetica,le identità e le tradizioni dei popoli.Fu sconfitto da una efficienza maggiore.A conferma che nell'uso dei mezzi vince chi riesce a adoperare in tutto e per tutto le potenzialità piuttosto che cercare di limitarne gli effetti negativi contrapponendo loro un controllo sociale limitante.La sinistra in questo è invincibile.Perchè mentalità connaturata al cittadino occidentale,fisicamente debole e tecnologico in tutto e per tutto.La distruzione dei popoli europei non potrà essere evitata da una vittoria elettorale di qualche partito identitario o nazionalista.E tantomeno da un ripensamento delle masse dei sinistrati.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Il cristianesimo è forse la peggiore religione del mondo.Perchè ha comandamenti contro natura ,che si rifanno a presunti comandamenti divini,tra cui l'obbligo di amare i propri nemici,porgere l'altra guancia e non resistere al male e OBBLIGA i suoi fedeli all'ipocrisia morale per poter sopravvivere in un mondo in cui bisogna difendere la propria vita e i propri interessi ,per sopravvivvere.La conseguenza di questo dualismo delirante è generare personalità schizoidi in cui fare promesse,professare una fede,dichirare intenti significa pura apparenza.Mentre nei fatti si comportano in maniera opposta.E sono così abituati al dualismo psichico schizoide da considerare normale la doppiezza morale. Perchè è radicata nell'inconscio e ha NECESSITA' ASSOLUTA PER SOPRAVVIVERE DI TROVARE CONFERME IN UNA ANALOGA PREDISPOSIZIONE IN CHI LI CIRCONDA.Quando si trovano di fronte a uno che non condivide nulla della loro fede e sbatte in faccia l'atteggiamento ipocrita i cristianomorfi reagiscono con violenza irrazionale e scomposta.Non sono in grado infatti di risolvere il contrasto interno che li dilania e causa un forte risentimento interiore.Possono solo proiettarli negli altri ,a cui fanno indossare il costume del diavolo di turno.Il DIAVOLO è il personaggio chiave delle menti cristiane ,perchè senza la figura del male loro non sono giustificati a usarlo e a comportarsi in meniera vile secondo la loro stessa religione.I mentecatti che predicano amore e bontà non si sentono obbligati a dimostrarli nel loro comportamento morale. Cosa impossibile e masochista.Ma a vedere in ogni avversario il NEMICO dell'amore e del perdono e quindi dare alui la colpa della cattiveria del mondo che li obbliga a tradire il loro dio buonista.Per un cristiano augurare il male dovrebbe essere altamente negativo nei confronti di una morale iperbuonista,ma conferma i miei giudizi su una religione così distante dalla natura da essere vissuta in maniera ipocrita e inconsciamente conflittuale.Difatti è stata proprio LA MORALE GIUDAICO-CRISTIANA a guidare ,fin dall'editto di Teodosio del 395,una serie di guerre di inaudita ferocia contro chi aveva il solo torto di essere diverso e credere in un altro Dio.E' l'occidente cristiano a guidare il colonialismo per espandersi nel mondo.Salvo poi abbandonarlo quando non era più utile. Accusare i bianchi di razzismo senza RICORDARE CHE ERANO CRISTIANI e leggevano la Bibbia significa partecipare di quella stessa ipocrisia che porta a parteggiare per gli invasori facendo il danno dei propri concittadini.Senza peraltro avere mai il coraggio di San Francesco . E quindi ospitarli in casa propria mettendo in gioco la propria vita.L'ipocrisia non è solo un brutto vizio ma un VELENO MORTALE per le società che su di essa fondano la proporia morale politica.Perchè abitua la gente a vivere nella menzogna e a mentire a se stessi. Il cristianesimo è diventato più che la religione di san Francesco quella di papa Borgia.E le guerre di religione hanno creato le condizioni per l'ateismo.Il buonismo ipocrita oggi non è più condiviso da tutti ed è facilmente messo sotto accusa in quanto sia la sinistra che i cristiani non sono coerenti .Quindi neppure credibili al di fuori della cerchia interna dei fedeli.E senza credibilità un discorso impegnativo come l'accoglienza di milioni di allogeni sarà valutato per quello che è,un atto di follia masochista.Imposto a tutti ,anche a chi non è d'accordo.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Emy Saigon
DOMANDA: Mi puoi parlare della potenza del discernimento?La capacità di discernere riguarda la compatibilità, non è una separazione tra giusto o sbagliato, non è una divisione tra ciò che è bianco e nero, è la capacità di riconoscere la propria impronta il proprio ormone.Il discernimento permette di sentire ciò che ti fa star bene da ciò che non ti fa star bene è l'atto di sentire qualcuno in affinità, in simpatia, in analogia con quello che sei e considerarlo buono con te, non è negativo ne’ positivo, è semplicemente vibrante con una reazione di assonanza e non di dissonanza.Discernere significa comprendere salvaguardare se stessi attraverso il nutrirsi di quello che permette il suo nutrimento e non l'intossicazioneLa New Age ha portato un dolore terribile, un dolore nell'atto di continuare a credere, ma di non essere però in contatto con la realtà.Pace e Amore non possono essere presenti in questa dimensione, non in quella forma, perché non è vero che tutto va bene e non è vero che ci sono cose che non esistono; tutto coesiste in questa dimensione, più ci si alza di frequenza verso il quinto strato, più ci si rende conto di quelle energie che continuano a volersi allontanare anche dal proprio stato di consapevolezza.Non è tutto così come deve avvenire, vi vuole che ognuno nella ricerca della propria verità abbia a tenere pulito il proprio giardino e irrorare il giardino che decide di occupare all'esterno nel macrocosmo, non perdendo il principio di individuazione. Si può essere tolleranti e nell'accettazione del diverso, ma non nella prevaricazione di se’ stessi. Molto forte la contraddizione interiore, perché ognuno è unico e irripetibile Non può essere matrice di qualcun altro, di qualcos'altro, di una altra ideologia.L’atto di farsi invadere, la perdita della autenticità è una controindicazione rispetto al principio di individuazione,Il principio di individuazione comincia quando la roccia diventa vegetale, quando il vegetale diventa animale, quando l'animale diventa uomo.Sono tutti i tentativi della creazione per dare forma a se stessa. Ma l'uomo che ancora è parte del branco non ha la connessione con l'anima, è parte di un anima collettiva che ha diversi filamenti che attiva più creature che hanno lo stesso stato di coscienza. Una creatura connessa da sola alla propria anima o in due verso un'anima, fanno la differenza, non possono vivere nella promiscuità di accettare ogni cosa devono e avere il discernimento.DOMANDA: Ma come mai in questi paesi che sono stati fonte di una ricchezza interiore incredibile come il Kashmir come l'Afghanistan, con maestri Sufi, con maestri tantrici, con maestri Indù, sono ora sono così all'epicentro adesso di energie cosi’ distruttive… guerre…terrorismo…?Perche’ non hanno compreso l’insegnamento, sono rimasti nel sacrificio e nella compassione. Non sono vertiti verso l'amore incondizionato non sono stati capaci di mettere i limiti e di preservare, di applicare quello che era una forma di imparare a vivere a quello che è divenuto la crescita esponenziale della vita, la duplicazione l'atto di essere parte di masse che attraverso forme che non sono state più in qualche modo riconosciute, vede i figli dell'Uomo propagarsi, non i figli di Dio e figli dell'Uomo sono ancora portatori dell'incapacità di poter coesistere e di potersi aprire aprire attraverso il condividere. Sono nella Brama del potere, attraverso di essa cercano di distruggere tutto quello che gli fa paura; questi luoghi sono molto sovrappopolati e del rischio che sta anche l'Italia compiendo con tutto questo immagazzinare creature che arrivano da altri luoghi e che attraverso l'istinto di sopravvivenza, sopravvivono proprio nel fare figli.Ma non e’ una dualita’, ma e’ una una verità , non sono tutti i figli di Dio quelli che sono sulla terra. Un'anima individuale che crea un figlio, crea un un figlio connesso all'anima. Un'anima collettiva si duplica come la cellula e quindi discendendo la generazione entra sempre più negli istinti più basici sempre piu’ bassi. Questo è il motivo per cui è stato detto di “non mescolare le razze”, perché ci sono figli di Dio che sono le persone come noi , fanno una differenza e quelli che invece servono solo a fare la massa, una volta venivano chiamati schiavi, dei replicanti senza coscienza o con poca coscienza.Sarebbero quelli che nel Tantra vengono chiamati i tre Gunas, sono le persone potentemente connessi con le eggregore e non riescono a separarsi da esse, perché troppo in principio di duplicazione; anche a livello cellulare sono quelli che sviluppano le malattie genetiche, le sindromi, perché sono dei replicanti. C'è la cellula che non avviene davvero una fecondazione, ma una replicazione.I Figli dell’Uomo, nati da replicazione non hanno salvezza, Non in questa vita.Noi stiamo cercando di elevarlo questo collettivo. Ma per quelli sono nel l'istinto di sopravvivenza, il tempo che e’ avvenuta questa evoluzione e’ troppo poco per loro e quindi sviluppano una aggressività enorme, una rabbia enorme, perché gli viene a mancare il sostentamento. Ma stanno litigando per il pezzo di pane e sono quelli che però poi ti portano via la “la possibilità di capire” cosa sta succedendo, perché ormai hanno creato un egreggora di massa, con la forma pensiero che ti impedisce, cerca di impedire,di comprendere, perché ovviamente la quantità loro quell'altra è molto diversa; il risveglio davvero.Non ha senso insegnare ai Tamas, gli inerti.In Atlantide la pena di morte fu istituita, perché i Tamas , hanno rubato gli insegnamenti spirituali e non avendo nulla di discernimento di che cosa stavano usando, hanno fatto scoppiare tutto e hanno operato la distruzione. Se una persona e’ ignorante va lasciata nel sua ignoranza, perche’ un tamas in questa vita non puo’ evolvere davvero.Preservare la razza, il preservare il codice primario è fondamentale perché attraverso di esso che le persone che vengono dopo capiscono come portare l'umanità all'evoluzione. E questa cosa qua sta arrivando molto forteMESSAGGIO IN CANALIZZAZIONE SPIRITUALE DELLA CHANNALER SABRINA DA PARTE DELLE GUIDE.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Possiamo paragonare la società ad un gas ove gli atomi si agitano in un moto incessante e casuale in tutte le direzioni
L'individualismo ha messo fine all'umanesimo.Considerazioni sullo sciopero dei camionisti
Possiamo paragonare la società ad un gas ove gli atomi si agitano in un moto incessante e casuale in tutte le direzioni.Nonostante in un fluido le particelle sono miliardi e si muovono nelle maniere più varie il loro comportamento collettivo è razionale e predicibile.L' impredicibilita' delle particelle non ci impedisce di mettere in campo delle tecniche con le quali possiamo prevedere ed amministrare grandi numeri di particelle, come capita in fluidodinamica.Analogamente nelle società umane in cui gli individui non sono più organizzati in formazioni omogenee in cui un elemento superiore di natura spirituale o ideale è garante della coesione del gruppo si possono prevedere i comportamenti della massa esattamente come fosse un gas.Infatti per grandi numeri l'operato di ogni particella (che si sbatte alquanto) e' compensato dall'operato in senso opposto di un'altra particella.E più grandi sono i numeri più aumentano le probabilità che per ogni spinta in una qualsivoglia direzione ve ne siano migliaia che vanno in direzioni diverse.Il fluido cosi' ottenuto avra' una proprieta' ovvia, quella di essere immobile fino a quando una forza esterna non lo smuove.Per esempio il marketing propone un nuovo prodotto, cioe' applica una forza sull'intero fluido.Il fluido applica una resistenza nulla perche' se da un lato sorge immediatamente un gruppo che che sostiene che l'azienda sfrutta i bambini per fare il prodotto, dall'altro immediatamente  sorge un gruppo altrettanto grande che la giustifica .I due gruppi si compensano e rimane solo la forza del marketing : e il prodotto si vende.Tornando a bomba, stavo parlando del fatto che la societa' sia inerte nel suo complesso ma attivissima negli atomi: un esempio classico e' stato lo sciopero dei camionisti.Possiamo pensare quello che vogliamo dei camionisti in se', possiamo togliere "camionista" dal problema e parlare dello sciopero di "X".  Momentaneamente il giudizio sui camionisti non mi serve, perche' mi interessa il giudizio sul loro sciopero come azione sociale in una massa dispersa e anonima.Diciamo che una categoria X ha diversi problemi: una tassazione troppo alta sulla materia prima (i carburanti), la manodopera a basso costo che fa concorrenza a ritmi disumani, e di conseguenza l'impossibilita' di lavorare.La categoria fa ovviamente qualcosa per protesta: blocca tutto. Blocca autostrade, rifornimenti, eccetera. Deve farlo perche' in un mondo parcellizzato lo sciopero dei camionisti italiani  otterrebbe solo che verrebbero arruolati piu' camionisti rumeni a sostituirli.Sin qui tutto bene. Se la societa' non fosse individualista si sarebbe riconosciuto che, a prescindere, se c'e' bisogno che qualcuno faccia un lavoro questo qualcuno andra' pagato e dovra' lavorare in sicurezza. Di conseguenza, autostrade bloccate = oggi sto a casa e non viaggio. Distributori vuoti = non posso venire al lavoro perche' se resto a secco non potro' piu' muovermi dovessi, per esempio, andare dal dottore o portarci qualcuno. Eccetera.Invece siamo in una societa' dispera,fluida e "gassosa", nella quale l'individualismo porta il singolo ad una visione atomica del problema: innanzitutto, si pretende che il governo usi la forza per rimuovere i blocchi.A chiedere questo al governo e' lo stesso precario che ha i medesimi problemi del camionista. Ovviamente, quando LUI blocchera' le strade per il SUOI problemi, i camionisti chiederanno al governo di intervenire per sbloccare le strade: se prendete la categoria X che per protesta blocchi le autostrade, immediatamente i camionisti chiederanno al governo di sgombrarle perche' devono lavorare e applaudiranno la celere che sgombra le autostrade.E non e' una supposizione: quando gli agricoltori schiacciati dalle quote protestarono bloccando un'autostrada, a tentare di forzare i blocchi ... furono per primi alcuni TIR.Ovviamente, quando i TIR bloccano le autostrade, si fanno avanti i medesimi agricoltori che al grido di "dobbiamo lavorare" pretendono che essi vengano sbloccati.Se fotografiamo la societa' in un preciso istante, avviene quanto sappiamo gia' dei processi casuali che governano la fisica dei fluidi : la componente stocastica e' nulla, troveremo la forza dei TIR che spinge in una direzione e una forza identica che spinge in direzione opposta. La volta dopo, quando fotograferemo la societa', vedremo gli agricoltori che prendono il posto dei TIR, e gli agricoltori che pretendono lo sgombero delle strade per far passare i loro prodotti verso i negozi.Ora si dira' che il trasporto su gomma non dovrebbe esserci e blablabla.  Certo. Ma questo e' vero in potenza, l'atto e' che abbiamo bisogno di camionisti che portino la benzina ai distributori, che portino le merci a destinazione, che riforniscano le citta'.Il fatto oggettivo che ci sia questa classe di lavoratori da' loro il diritto che lavorino in condizioni di sicurezza e di dignita' decenti; se decideremo di non averne piu' bisogno spingendo sul trasporto via rotaia (o piu' razionalmente in Italia, su quello via mare) , le cose saranno diverse.La rabbia dei camionisti per condizioni di lavoro che non permettono la realizzazione personale e' stata immediatamente compensata dalla contro-rabbia degli italiani che non potevano viaggiare e che vedevano i distributori vuoti.In definitiva, cioe', il fatto che l'individuo sia atomicamente determinato a risolvere i problemi nel piccolo non fa altro che aumentare la caratteristica "gassosa" della societa', trasformandola in una societa' in perenne equilibrio, ovvero perennemente priva di qualsiasi spinta propria: se una categoria o un singolo tentano di cambiare lo status quo immediatamente un certo numero di individui si schierano dal lato opposto e il risultato, istante per istante, e' nullo.Questo non implica che la societa' sia statica, al contrario, e' in perenne mutazione come qualsiasi gas chiuso in un contenitore: il guaio e' che le mutazioni sono interne, e non si trasformano mai in una spinta del gas medesimo in una direzione ben definita.Per questa ragione non solo e' fallito, alla fine, lo sciopero dei camionisti (hanno avuto indietro solo una parte dei soldi che la finanziaria 2007 aveva tolto loro) , ma e' destinata al fallimento qualsiasi iniziativa , per la semplice ragione che essa partira' da un individuo o comunque da un piccolo gruppo, e immediatamente un altro individuo o un altro gruppo prenderanno una posizione contrastante, che annullera' qualsiasi cambiamento.Questo regime non e' un regime orwelliano, perche' tutti i regimi precedenti hanno costruito il proprio fallimento reprimendo l'individualismo ; questo regime e' perfetto perche' ha convinto il singolo ad essere individualista ed ha smesso di temere l'individualismo ; anzi si e' messo ad esaltarlo.Sul piano matematico c'e' poco da dire: geniale e perfetto, fossi stato un dittatore non avrei saputo fare di meglio.Distruggere i popoli favorendo l'egoismo istintivo e "naturale" dell'essere umano e mescolando e rimescolando persone di diversa origine,carattere e inclinazione si è ottenuto un sistema di dominio che prescinde dalla necessità di imporre un'ideologia unica con una forza repressiva che potrebbe indurre a resistenza.Una massa di individui è schiava a prescindere da cosa creda o faccia il singolo componente.Ed è solo con la creazione di comunità organiche di persone simili ,di buona razza,e unite da elementi spirituali superpersonali ,che la parola libertà potrà riaquistare un senso.Cioè libertà di vivere secondo leggi e usanze che nascano dal sentire comune.
Tumblr media
0 notes
migliorello · 4 years
Text
RELIGIOSITA ANIMALE di Silvano Lorenzoni
RELIGIOSITA ANIMALE di Silvano Lorenzoni
I N D I C E0 Introduzione1 Impostazione del problema1.0 Introduzione. Il fenomeno religioso1.1 Sanctus e sacer. Demonico e indistinto1.2 La percezione del 'numinoso' secondo Rudolf Otto e la           possessione diabolica secondo Corrado Balducci1.3 Il 'demonico' di Paul Tillich e la Naturdämonie di Edgar      Dacqué2 Comportamento religioso animale2.0 Introduzione2.1 Attitudine verso la morte2.2 L'estro artistico2.3 La sessualità autonoma2.4 Impetrare il sacer: la Luna3 Religiosità animale e religiosità dei selvaggi3.1 Il problema della comunicazione. Percezione dell'umano da       parte dell'animale3.2 Psicologia del selvaggio e dell'animale3.3 Religione dei Naturvölker e degli animali 0 INTRODUZIONE   Lo spunto iniziale per l'argomento a essere trattato furono delle osservazioni fatte dallo scrivente, ancora nei primi anni Settanta, sulle mandrie di bestiame pascolanti semilibere nelle pianure della parte settentrionale dell'America del Sud. All'avvicinarsi della tempesta si osservava un cambiamento non solo nel comportamento ma addirittura nella fisionomia del singolo animale, il quale annusava l'aria e guardava il cielo con fare cupo e impaurito, misto di terrore e di avversione per la sinistra presenza che si avvicinava e della quale la tempesta era nel contempo simbolo e manifestazione tangibile (1). Seguiva generalmente la messa in moto dell'armento, senza direzione prestabilita, di gran corsa, 'fuga' senza obiettivo prestabilito e accompagnata da scomposti muggiti. Un comportamento analogo poté essere osservato anche presso le torme di scimmie del Sud America e del bosveld dell'Africa meridionale. - Una deduzione immediata fu che certe attitudini di sgomento , di paura, addirittura di terrore, davanti al manifestarsi di una presenza aliena e sinistra, ma essenzialmente incomprensibile, sono riscontrabili, a livello tanto individuale che collettivo, sia fra gli umani che fra gli animali. Eccoci davanti a quello che forse è il livello più basso di esperienza religiosa. Questo argomento sarà sviluppato in quanto segue.   Nella ricerca di un qualche supporto teorico a questa innegabile 'religiosità animale', lo scrivente ebbe modo di incontrare e leggere un celebre libretto, Das Heilige di Rudolf Otto (2), citato in un testo di Mircea Eliade; e le cui vedute - sinistre ma anche caricaturali - si videro poi confermate da quanto, sia pure con indirizzo molto diverso, fu scritto dal conosciuto esorcista Corrado Balducci (3). (Ambedue questi autori verranno esaminati in dettaglio in quanto segue.) E avendo potuto dare un sostegno teorico alle sue osservazioni empiriche, lo scrivente poté abbordare in senso vasto e generale la problematica della religiosità degli animali.   Sia chiaro che qui non si ha la pretesa di esaurire il tema - tema che però, che lo scrivente sappia, non è mai stato avvicinato. Di conseguenza, lo scrivente ha la convinzione che anche se forse si propongono più quesiti di quanti ai quali si dia una risposta, questo scritto apre all'indagine tutto un nuovo campo; e che i punti di vista proposti potrebbero aprire delle vedute del tutto nuove alla ricerca etologica ed etnologica.   Nell'ultimo capitolo si entrerà in qualche dettaglio dell'intricato problema delle analogie e correlazioni che ci possano essere fra la religiosità animale e quella dei cosiddetti 'primitivi' o Naturvölker. Ne rimane confortato quel punto di vista - al quale aderiva anche Julius Evola - secondo il quale essi non sono affatto dei 'primitivi' ma i resti degenerescenti di un'umanità che un tempo fu superiore. L'argomento è di una portata al di là di quanto deva essere ragionevolmente trattato nello spazio di questo libro - e lo scrivente ha in mente di stendere uno scritto specifico in riguardo, tempo e circostanze permettendo.(1) Casistiche analoghe sono state documentate da Friedrich von Tschudi per il bestiame semilibero nelle malghe alpine nel secolo XIX (Friedrich von Tschudi, Les Alpes, Jung-Treutel, Paris, 1859).(2) Rudolf Otto, Das Heilige, Beck, München, 1971 (originale 1917).(3) Corrado Balducci, Gli indemoniati, Colletti, Roma, 1959; La possessione diabolica, Mediterranee, Roma, 1974. 1 IMPOSTAZIONE DEL PROBLEMA1.0 Introduzione. Il fenomeno religioso   La fenomenologia religiosa ha la sua scaturigine nella percezione esistenziale di qualcosa che è al di là e al di fuori della comune esperienza sensoriale di veglia. Questo vale sia per gli uomini che per gli animali.   Quello che, assieme a Konrad Lorenz, fu il principale etologo del secolo XX, Rémy Chauvin (1), distingueva fra psichismo e comportamento. Mentre egli chiama psichismo l'attività dello 'spirito' (in termini tradizionali si dovrebbe piuttosto dire dell''anima' o, appunto, psiche), il comportamento viene a essere il riflesso dello psichismo nell'osservabile, cioé l'insieme degli atti attraverso i quali lo psichismo si manifesta (il Chauvin concede uno 'spirito'/psiche soltanto all'uomo, per gli animali ci sarebbe soltanto un''attività cerebrale').   È attraverso la psiche che può avvenire il contatto e la percezione di ciò che sta al di fuori dell'esperienza sensoriale di veglia: in altre parole, la psiche fa o può fare da tramite fra il mondo fisico e quello che non a caso è detto psichico. E un''anima' - non meglio definibile se non come l''essenza sottile' che, assieme al corpo fisico, costituisce ogni essere e, nel caso dell'uomo, questa combinazione costituisce la normale personalità di veglia - ce l'hanno gli uomini, gli animali, le piante, le macchine, i cristalli, le cose. Fino a che ci si limita allo studio di quei fenomeni che risultano dall'interazione di svariate psiche individuali, si rimane nel campo della parapsicologia. Quando invece ci si addentra nella casistica della percezione di ciò che sta al di fuori di questo ambito, cioé di quel mondo psichico posto del tutto al di fuori di quello organico, si entra nel religioso: si è nel campo del 'sacro', nelle sue molteplici sfaccettature.   E il comportamento religioso deriva appunto da questa particolare attività della psiche. Esso può manifestarsi sia come semplice sgomento, paura, avversione, sia come tentativo di impetrare le forze animiche della natura per ottenerne la compassione o l'aiuto. A livello più alto - umano superiore - si può voler dominare quelle forze attraverso l'azione magica; oppure la loro percezione può essere un tramite per aprirsi a ciò che sta al di sopra sia del fisico che del psichico, verso l'Urgrund ontologico dell'universo. Di questo non si tratterà, necessariamente, in questo scritto.   È opinione dello scrivente che anche presso gli animali è osservabile un comportamento religioso, sia pure di basso o di bassissimo livello.1.1 Sanctus e sacer. Demonico e indistinto   Gli Antichi conobbero due tipi di 'sacro' (2), in lingua latina il sanctus e il sacer. Il primo, 'sacro positivo', è ciò che ha forza divina; il secondo, 'sacro negativo', è ciò a cui  il contatto umano è interdetto. Ne seguono due atteggiamenti religiosi diversi, anzi opposti: verso il sanctus un atteggiamento di fiducia negli dei o forze divine; verso il sacer un atteggiamento di incomprensione, che si sviluppa nel timore di ledere il dio, con conseguenze negative o catastrofiche. E qui vale una profondissima frase di Goethe (3), secondo la quale "Dämonische ist dasjenige, was durch Verstand und Vernunft nicht aufzulösen ist [Demonico è ciò che non è risolubile dalla ragione e dal comprendonio]" Il demonico di Goethe viene a essere il sacer: ciò che è psichicamente torbido, indistinto. Gli Antichi attribuivano volentieri questo carattere al mondo dei morti.   La religiosità animale ha da vedersi esclusivamente come un'esperienza del sacer. E tale esperienza, almeno come ipotesi di lavoro, può essere descritta come "... un sentiment de terreur mystérieuse et d'êtonnement provoqué par la confrontation avec un pouvoir impersonnel [un senso di terrore misterioso e di sgomento provocato dall'incontro con un potere impersonale]" (4).1.2 La percezione del 'numinoso' secondo Rudolf Otto e la      possessione diabolica secondo Corrado Balducci   In che cosa deve consistere una certa percezione esistenziale di ciò che sta al di fuori dell'esperienza di veglia, è stato descritto in modo parecchio esatto da un teologo monoteista, il già citato Rudolf Otto, in un suo celebre libretto pubblicato ormai quasi un secolo fa (e che Mircea Eliade non esita a chiamare 'fondamentale'). L'importanza di quest'opera sta nel fatto che, scostandosi da quella che poteva essere la tradizione teologica monoteista, l'Otto rende esplicito che l'esperienza religiosa non è riconducibile alla 'ragione' (quella logico-discorsiva che regge l'esperienza sensoriale di veglia), ma dipende da una facoltà della mente che non è razionale - egli la chiama l''irrazionale', in quanto non sembra avere alcuna nozione di qualcosa di 'superrazionale', di anagogico. E ciò che questo 'irrazionale' percepisce - che egli, travisando il latino, chiama 'numinoso' - è qualcosa di assolutamente estraneo al soggetto - quindi il Ganz Anderes [totalmente altro] - e che il medesimo non percepisce e non può percepire se non come qualcosa di incomprensibile e che incute terrore: eccoci davanti al paradigma interpretativo da noi appena proposto per una religiosità animale. Ne segue che, secondo lui, una religione è tanto più veramente tale quanto più il soggetto si sente estraneo al 'dio' da lui venerato: il 'dio' del Nuovo Testamento sarebbe ancora più estraneo all'uomo di quello del Vecchio Testamento, e per questo il cristianesimo sarebbe un 'più' rispetto all'ebraismo (5). L'Otto si rende conto che per la descrizione delle fenomenologie psicologiche attinenti il 'numinoso', la lingua corrente non è appropriata e che bisogna usare un vocabolario che non si diriga alla facoltà logica raziocinante ma alla 'sensibilità interna' del soggetto - questo lo aveva capito già benissimo il buddismo Zen (6). Ma siccome il 'numinoso' dell'Otto non ha attinenza e non agli strati più bassi della psiche - l'irrazionale, appunto - le parole e le frasi da lui considerate eccellenti per questo scopo sono quelle semitiche e le religioni semitiche sarebbero le religioni per eccellenza (e quindi, secondo il nostro paradigma, quelle dovrebbero essere le religioni più adatte per illuminare la religiosità animale, ma anche quella dei Naturvölker - su di ciò si riverrà più avanti).   L'Otto conosce la differenza fra sanctus e sacer, e concede che il suo 'numinoso' è più sacer che sanctus, né cerca di scansare la conclusione che esso è incomprensibile, torbido, scostante. Egli quindi lo paragona al 'demonico', riproducendo quella citazione di Goethe anche da noi riportata poco più sopra; ma dimenticando che lo stesso Goethe aveva detto che "Mir wird immer bange ... wenn ich diese Tiere ansehe. Das Beschränkte, Dumpfe, Träumende, Gähnende ihres Zustandes zieht mich in das Mitgefühl desselben hinein, man fürchtet zum Tier zu werden ... Das Mitgefühl der Zustände dieser Tiere war ihm angeboren, die Kenntnis ihres Psychologischen war ihm gegeben [Mi viene sempre paura ... quando osservo questi animali. La loro condizione limitata, ottusa, sognatrice e sbadigliante innesca una sintonia con loro ... si teme di diventare una bestia ... in lui (un certo pittore) la sintonia con gli animali era innata, la conoscenza della loro psicologia gli era naturale]" (7). Quindi il senso del 'numinoso' di Rudolf Otto non può essere se non catagogico; non momento di elevazione spirituale ma il primo passo del risvegliarsi dell'animale nell'animo umano (8).   L'Otto procede poi a degli sviluppi caricaturali del suo pensiero. Adottando uno schema evolutivo, egli propone un geschichtliche Auftreten [insorgere storico] dell'idea di 'dio'; idea distanziatasi un poco alla volta dal 'demonico' dei Naturvölker (9). Continua poi proponendo che le capacità 'irrazionali' dell'uomo siano classificate come una quarta categoria aprioristica assieme a spazio, tempo, causalità (categoria che, secondo il nostro schema, l'uomo avrebbe quindi in comune con le bestie) - e si dimentica che lo schema kantiano è diretto soltanto alla sistematizzazione psicologica dei dati dell'esperienza sensoriale di veglia.   In ultima, siccome la manifestazione tangibile del 'numinoso' si darebbe soprattutto nelle scomposte estrinsecazioni di fanatici semiti (ma, perché no, anche bantù o papuasi) in stato di trance, l'Otto propone che il cosiddetto 'dono delle lingue' sia un segno sicuro di capacità 'divinatoria' (egli chiama Divination la capacità di certuni di cogliere psicologicamente il 'sacro' così come lui lo definisce - quindi, i fenomeni 'carismatici'). Qui si potrebbe incominciare con il citare Massimo Introvigne (10) che ci informa che proprio nel trascorso di sedute carismatiche, presso certi calvinisti canadesi, quando il fedele si apre allo 'spirito' egli occasionalmente emette versi animaleschi (cioé, goethianamente, sembrerebbe che l'animale si risvegliasse in lui). Ma una parola definitiva in argomento ce la da un altro teologo monoteista, il già citato Corrado Balducci, esorcista e demonologo. Nelle sue documentatissime opere egli dimostra come il 'dono delle lingue' (la xenoglossia) sia una delle fenomenologie parapsicologiche più indicative di 'possessione diabolica'. Le argomentazioni del Balducci sono tutte strutturate dentro a un paradigma interpretativo monoteista; ma quando per 'possessione diabolica' si voglia intendere l'apertura della personalità a forze psichiche subpersonali, i risultati del Balducci sono estremamente istruttivi. Balducci conferma l'Otto, dando un'interpretazione diversa - anzi, contraria - alla causa soggiacente la xenoglossia (11).   Il libro di Rudolf Otto, interpretato nel modo giusto e usando, quando si voglia, l'appoggio di opere serie di satanismo e demonologia, costituisce un'introduzione eccellente alla religiosità sia dei selvaggi che degli animali.1.3 Il 'demonico' di Paul Tillich e la Naturdämonie di Edgar      Dacqué   Ci sono altri due autori che vale la pena di ricordare in relazione alla contrapposizione sanctus - sacer, in quanto ognuno di loro, a modo suo, ha fattualmente affrontato il problema, pur volendo trattare del 'demonico'. Si tratta di Paul Tillich (12) e di Edgar Dacqué (13), due autori che godettero dell'interesse e dalla stima di Julius Evola.   Il Tillich, avendo notato che "Das geformte und Formwidrige, das Sinnhafte und Sinnwidrige gilt in gleicher Weise als heilig [ciò che ha forma e ciò che è contro la forma, ciò che ha senso e ciò che è contrario a ogni senso, valgono ambedue come 'sacro']" (cioé: sanctus contrapposto a sacer), passa a definire il 'demonico' come tendenza all'annullamento della forma (cioé: la caduta nell'indistinto), mentre 'satanico' verrebbe a essere "... das im Dämonischen wirksame, negative, zerstörende ... Prinzip, in Isolierung und Vergegenständlichung gedacht ... [il principio attivo, negativo e distruttivo, contenuto nel demonico ... immaginato come isolato e immanente]" - forse una specie di goethiano Mefistofele. In base a questo paradigma interpretativo il Tillich ha un calzantissimo commento da fare a proposito delle manifestazioni artistiche dei 'primitivi', che non solo dimostrano una mancanza di forma [Form-Mangel] ma proprio un'inimicizia per la forma [Form-Widrigkeit], non solo un 'meno positivo', ma un 'anti-positivo'. La religiosità dei selvaggi, come essa è espressa nella loro arte, si manifesta come una tendenza a discendere verso l'indistinto. Questo non è senza relazione con il nostro assunto; se ne riverrà nell'ultimo capitolo.   E non diverso, in fondo, è il punto di vista di Edgar Dacqué (anche se la sua adesione all'antroposofia cammuffava il suo discorso dandogli tinte monoteistiche). Avendo definito il demonico come ciò che volontariamente ha distolto lo sguardo dal sanctus per cercare un sacer fine a sé stesso, il Dacqué passa a esprimere l'idea che tutta la natura - animali e piante - possa essere incarnazione percepibile di quel sacer - donde una genuina 'demonia della natura' [Naturdämonie]. Siccome poi pulsioni demoniche sono insite nell'uomo, egli può divenire pianta o animale quando abbia del tutto reciso ogni legame con il sanctus. L'animale viene quindi a essere forma tangibile del demonico contenuto nell'umano, una volta resosi autonomo; mentre l'uomo è ancora tale finché non abbia reciso ogni legame con il sanctus.   Per quanto queste idee del Dacqué possano essere discutibili, il loro interesse risiede nel fatto che egli vide nella 'natura' - animale e vegetale - il risultato della decadenza dell'uomo, il quale può divenire teriomorfo o dendromorfo attraverso lo stadio intermedio del selvaggio. Quindi non evoluzione, ma involuzione, per quel che riguarda l'animale e la pianta, che vengono a essere potenzialità demoniche contenute nella forma-uomo in eterna marcia nel divenire.(1) Rémy Chauvin, Comunicazione epistolare allo scrivente, datata il 13.12.01.(2) Cfr. Jean Haudry, Les indo-européens, tr. tedesca Karolinger, Wien, 1986 (originale 1981).(3) Citato da Johann Peter Eckermann, Gespräche mit Goethe, Knaur, München, 1911 (originale 1835).(4) Mircea Eliade, La nostalgie des origines, Gallimard, Paris, 1971.(5) Qui l'Otto diviene un precursore del filosofo francese Marcel Gauchet (Le désenchantement du monde, Gallimard, Paris, 1985) che, con il medesimo argomento, deduce che il cristianesimo è la religione antireligiosa per eccellenza.(6) In riguardo, cfr. Daitaro Suzuki, Introduzione al buddismo Zen, Ubaldini, Roma, 1970 (originale 1934); e anche Silvano Lorenzoni, Chronos. Saggio sulla metafisica del tempo, Carpe Librum, Nove, 2001.(7) Citato da Johann Peter Eckermann, Gespräche, cit.(8) Ma l'Otto mette Goethe scherzosamente da parte, tacciandolo di 'pagano'.(9) Questo carattere caricaturale del pensiero dell'Otto fu messo in risalto, fra l'altro, da un altro teologo monoteista, l'etnologo Wilhelm Schmidt, nel vol. I del suo Der Ursprung der Gottesidee, 12 voll. pubblicati fra gli anni Venti e Trenta dalla Aschendorffsche Verlagsbuchhandlung, Münster.(10) Massimo Introvigne, I protestanti, LDC, Torino, 1998.(11) Stranamente, e ponendosi in contraddizione con tante strane barzellette raccontate nella cosiddetta Bibbia, il carattere 'diabolico' della xenoglossia era accettato anche dal Rituale Romano.(12) Paul Tillich, Das Dämonische, Mohr, Tübingen, 1926.(13) Edgar Dacqué, Leben als Symbol, Oldenbourg, München, 1928.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Europa arancia meccanica. Italia arancia meccanica. Rimini arancia meccanica.
Europa arancia meccanica. Italia arancia meccanica. Rimini arancia meccanica. Il primo dovere di un popolo è garantire la sicurezza delle donne. Tra gli appartenenti allo stesso popolo c’è un patto di non aggressione. Chi viola questo patto è considerato un criminale, perseguito e disprezzato. Chi non appartiene a quel popolo non riconosce quel patto.
Il cosiddetto multiculturalismo, persone di etnia e lingua diversa, con strutture etiche diverse e una diversa maniera di concepire i rapporti uomo e donna che convivono su uno stesso territorio, è un’utopia mortale che permetterà lo sterminio della civiltà più impalpabile ed etera da parte di quella più brutale. Chi non appartiene a quel popolo non riconosce quel patto di non aggressione e se lo viola non è considerato un malvagio dai propri pari. Non da tutti. Ed è considerato un eroe da parecchi dei propri pari.
Introdurre in un territorio centinaia di migliaia di maschi oltretutto nullafacenti, senza la dignità e la stanchezza che dà un lavoro, sradicati dal proprio contesto, privi di controllo sociale, mantenuti in una situazione di irresponsabilità, di impunibilità e di non rintracciabilità , è un crimine che può portare solo in una direzione: l’annientamento di un popolo. Sono tutti maschi in età militare, 15/45 anni, senza donne, coesi dall’appartenenza a una stessa religione, una religione che vieta la convivenza pacifica, che ordina l’aggressione agli infedeli, che permette ufficialmente lo stupro delle loro donne. (Il Corano nella sura 4:24 E vi sono vietate le mogli sposate di altri popoli a meno che non siano cadute nelle vostre mani (come prigioniere di guerra o schiave comprate).
Qualche mese fa ho tenuto una conferenza a Verona su San Giuseppe, spiegando l’ovvio. È uno dei santi armati. Perché un falegname e non un fornaio, o un sarto? Perché i due Misteri più belli, una Donna bellissima e il suo Bambino non potevano essere affidati a un uomo disarmato. Gesù si dichiara figlio del Padre: il Padre è il Dio degli eserciti. I falegnami hanno le asce. E duemila anni fa partivano dalla materia prima quindi avevano sempre con se l’ascia perché in qualsiasi momento poteva capitare a tiro il ramo giusto, il tronco perfetto.
George Orwell affermava che tutti devono essere armati, essere armati deve essere obbligatorio. Deve essere vietato essere disarmati. Un popolo dove ogni operaio ha un fucile, afferma George Orwell è un popolo dove le ingiustizie e l’arbitri resteranno piccoli. Durante quella conferenza, ho affermato che chi non è in grado di combattere, di combattere fisicamente per la propria libertà, la perde. Alla violenza si risponde con la forza. Gli orchi si fermano militarmente. Quella conferenza ha fatto scandalo. Persino il settimanale femminile del Corsera si è scandalizzato. Ma come? Uno scrittore di libri per ragazzi che non scrive le solite quattro fregnacce che sono il verbo. Il dialogo risolve tutto. L’indignazione e la collera sono sbagliati. Le armi uccidono. Fregnacce. La crudeltà uccide. Le armi uccidono oppure proteggono. In quella scandalosa conferenza ho mostrato l’ascia, un’ascia piccola, quella con cui la mia antenata Barbara De Mari a Capo Corso ha combattuto contro i saraceni, restando viva e libera perché era armata.
Chiunque vi voglia buoni, compassionevoli fino al suicidio, incapaci di indignazione e collera, le due fondamentali emozioni di difesa, e soprattutto disarmati, sia fisicamente che spiritualmente , in realtà vi vuole morti. Oppure schiavi.
di Silvana De Mari
0 notes
migliorello · 4 years
Text
MA CHE CAXXO DI KARMA E' ?
MA CHE CAXXO DI KARMA E' ? :) Conversando su internet con i buonisti accoglioni mi è capitato di incontrare una fauna pittoresca,quello dei moralisti cristiani che usano terminologie induiste come il karma per spiegare i motivi della condanna dell' "egoismo" di chi non vuole servire gli interessi dei migranti e dei pezzenti.Cito un pezzo del discorso .... ...........che l'egoismo sia la madre di tutti i mali è ridicolo :) allora anche gli invasori stranieri sono "criminali" visto che abbandonano la propria gente per seguire il proprio tornaconto invece di "sacrificarsi"per la libertà e la democrazia. Piegare poi la legge del "karma" al moralismo cristiano non è poi solo ridicolo ma grottesco perchè semmai le conclusioni sono all'opposto di quello che i moralisti cristianomorfi pensano di ottenere. Infatti se la situazione che viviamo in vita è una conseguenza delle "buone azioni" altruiste o "cattive azioni"egoiste compiute nelle "vite passate"ne consegue che la povertà e il sottosviluppo sono la giusta "punizione" per le colpe commesse nelle esistenze pregresse. Perchè dunque i farabutti che sono stati "egoisti" meriterebbero un aiuto indebito che contrasterebbe con la giusta espiazione ? I poveri e i disgraziati subiscono quindi quello che "hanno voluto". Interferire con la loro "espiazione" sarebbe credersi superiori alla legge del karma,che per gli spiritualisti cristianomorfi sarebbe una specie di dio giudice e punitore. Viceversa i ricchi sono i buoni che ricevono il giusto premio ,perchè dunque vessarli con una solidarietà che toglie ai buoni per dare ai cattivi ? Semmai va loro chiesto di diventare più buoni coltivando le qualità che generano ricchezza e benessere . E permettono di conservarle. E quindi un sano egoismo di difesa e un rigoroso discernimento intelligente tra chi è invitato nel cerchio degli amici e dei concittadini e chi ne è escluso. Se il karma premia chi si è comportato bene con la ricchezza e il benessere essa diviene il mezzo per riconoscere quello che è il vero bene dal male. E le conseguenze morali sono all'opposto di quelle che il pietismo e il solidarismo cristianomorfo predicano . Legge di causa effetto signor C.....i ? Valutiamo allora le cause e gli effetti...................
Che ne dite ? Pensate anche voi che l'altruismo sia una violazione della giustizia karmica ?
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Essere razzisti è un meccanismo di difesa selezionato dalla natura
Essere razzisti è un meccanismo di difesa selezionato dalla natura. Non si tratta di fare i moralisti tipo "aprirsi alle altre culture" o "superare i pregiudizi",come se essere razzisti fosse una forma di maleducazione da superare con la buonite propagandistica. Ma di affrontare una invasione secondo cui gli altri sono presentati come migliori perchè "hanno più voglia di lavorare" e "pagheranno le pensioni facendo tanti bei bambini". Il mescolamento nella stessa società di tipi umani diversi porta a conflitti e odi capillari che disgregano il tessuto sociale e favoriscono il controllo da parte di chi detiene il potere economico.Analogamente nelle società umane in cui gli individui non sono più organizzati in formazioni omogenee in cui un elemento superiore di natura spirituale o ideale è garante della coesione del gruppo si possono prevedere i comportamenti della massa esattamente come fosse un gas. Infatti per grandi numeri l'operato di ogni particella (che si sbatte alquanto) e' compensato dall'operato in senso opposto di un'altra particella. E più grandi sono i numeri più aumentano le probabilità che per ogni spinta in una qualsivoglia direzione ve ne siano migliaia che vanno in direzioni diverse. Il fluido cosi' ottenuto avra' una proprieta' ovvia, quella di essere immobile fino a quando una forza esterna non lo smuove. Per esempio il marketing propone un nuovo prodotto, cioe' applica una forza sull'intero fluido. Il fluido applica una resistenza nulla perche' se da un lato sorge immediatamente un gruppo che che sostiene che l'azienda sfrutta i bambini per fare il prodotto, dall'altro immediatamente sorge un gruppo altrettanto grande che la giustifica .I due gruppi si compensano e rimane solo la forza del marketing : e il prodotto si vende.In definitiva, cioe', il fatto che l'individuo sia atomicamente determinato a risolvere i problemi nel piccolo non fa altro che aumentare la caratteristica "gassosa" della societa', trasformandola in una societa' in perenne equilibrio, ovvero perennemente priva di qualsiasi spinta propria: se una categoria o un singolo tentano di cambiare lo status quo immediatamente un certo numero di individui si schierano dal lato opposto e il risultato, istante per istante, e' nullo. Questo non implica che la societa' sia statica, al contrario, e' in perenne mutazione come qualsiasi gas chiuso in un contenitore: il guaio e' che le mutazioni sono interne, e non si trasformano mai in una spinta del gas medesimo in una direzione ben definita. Questo regime non e' un regime orwelliano, perche' tutti i regimi precedenti hanno costruito il proprio fallimento reprimendo l'individualismo ; questo regime e' perfetto perche' ha convinto il singolo ad essere individualista ed ha smesso di temere l'individualismo ; anzi si e' messo ad esaltarlo. Sul piano matematico c'e' poco da dire: geniale e perfetto, fossi stato un dittatore non avrei saputo fare di meglio. Distruggere i popoli favorendo l'egoismo istintivo e "naturale" dell'essere umano e mescolando e rimescolando persone di diversa origine,carattere e inclinazione si è ottenuto un sistema di dominio che prescinde dalla necessità di imporre un'ideologia unica con una forza repressiva che potrebbe indurre a resistenza. Una massa di individui è schiava a prescindere da cosa creda o faccia il singolo componente.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Sindrome di Waldo e idioti umanitari
ci sono poveri pirla ,lo dico con pietosa simpatia,che vorrebbero salvare la gente perchè spinti da "pietà","umanitarismo","senso di responsabilità" e altre amenità che costituiscono la sindrome dell'eroe,del buon samaritano. Cioè del tipo che si sacrifica per gli altri anche se poi gli sputano in faccia dicendogli "fascista","razzista""rompiballe bigotto" ecc. Ma lui continua perchè convinto che ci si debba sacrificare per le idee "giuste",perchè è un percorso "spirituale" o perchè "le donne e i bambini". Ma questo ATTEGGIAMENTO E'PARTE DELL'ERRORE che porta al trionfo del male non il suo rimedio. Salvare la baracca invece che bruciarla con il nemico dentro significa vivere una vita infernale.
E' la "sindrome di waldo ",che l'articolo sotto esposto narra in maniera chiara --------------------------------- Il mio nome e' Waldo. Risolvo problemi. Scritto da Uriel Fanelli il 11/09/2011 Ultimamente c'e' una religione che e' piuttosto in crisi. Non e' quella cattolica, o quella raeliana, o quella del Dio-Imperatore di Dune, che godono tutte di discreta salute, bensi' quella del [manager-dio]. Si sta facendo sempre piu' comune l'abitudine di criticarli, e adesso dei matematici sono pure andati a misurare le loro performance, scoprendo quello che e' noto: una scimmia che lancia una moneta ha le stesse probabilita' di ottenere risultati analoghi. E non solo: hanno sostituito per prova dei manager "sani" con alcuni pazienti di un trattamenti psichiatrici, e hanno scoperto che -a detta dei dipendenti e dei collaboratori- i malati di mente erano sembrati persone piu' trattabili e piu' affidabili. Se considerate che si trattava di bipolari acuti e schizofrenici, avete un quadro della situazione.
A questo punto, le domande sono due:
    Come e' stato possibile che queste persone abbiano tirato avanti sino ad oggi, in qualche modo, situazioni comunque complesse?     Come mai adesso ce ne accorgiamo e prima ci credevamo?
Personalmente io ho una teoria, che credo sara' condivisa da ogni consulente del pianeta. Ho chiamato il fattore distorsivo come "fattore W", dal nome di Waldo, il nipote di Mister Magoo.
Se avete visto Mr Magoo, si tratta di un vecchietto caratterizzato da un orgoglio smisurato, una miopia incredibilmente potente e selettiva -al limite delle allucinazioni- e una sordita' che gli permette di distorcere le frasi che sente. Il risultato di tutto questo e' un individuo che sbaglia, con la particolare caratteristica che non solo non si accorge di sbagliare prima e durante l'errore, ma non e' in grado di ascoltare spiegazioni sui propri errori.
Come mai sopravvive un individuo che cammina in continuazione sin dentro tombini aperti convinto di essere in un campo da golf, che entra nelle gabbie dei leoni dello zoo convinto di essere in un museo d'arte moderna, e cosi' via?
La risposta e' che sopravvive principalmente perche' c'e' suo nipote, Waldo, che spesso e volentieri lo salva, mettendo qualcosa a coprire il tombino ove sta per cadere, o ripescandolo al lazo quando cade in un burrone, o lottando coi leoni quando entra nella gabbia dello zoo . Di tutto questo Mr Magoo ovviamente NON si accorge, per la semplice ragione che non solo non vede i pericoli, ma non sente le spiegazioni e gli avvertimenti.
Cosa succederebbe a Mr Magoo se per un qualche motivo Waldo smettesse di salvarlo? Occorre poco per immaginare che morirebbe di qualche morte atroce, annegato in qualche fogna, spiaccicato in qualche burrone o divorato dai leoni. Ed e' proprio qui il punto: il segreto del successo di Mr Magoo, cosi' come la sua sopravvivenza, sono legati con estrema forza alla presenza di Waldo e alla sua determinazione nel salvarlo.
Cosi', possiamo fare la prima ipotesi: il manager incompetente (con rare eccezioni come Jobs) si salva quando, se e perche' ha attorno tutta una serie di Waldo che lo salvano dalle conseguenze catastrofiche delle decisioni che prende. In genere si chiamano "consulenti", o "collaboratori", a seconda di quanto sia stretto il rapporto.
Cosi', supponiamo che ci sia stata un'epoca "felice" nella quale il manager prendeva le sue decisioni lanciando la monetina. Il 50% delle volte ci azzeccava, il 50% no. Ma nel 50% in cui NON ci azzeccava, arrivavano i Waldo, e , diciamo il 25% delle volte, salvavano il manager-magoo dalle sue stesse decisioni. Ma anche il collaboratore del CEO e' un grosso manager, che fa il waldo, e a sua volta sbaglia: per questo corregge SOLO il 50% degli errori del suo capo. Ma anche lui ha i suoi waldo, e dopo qualche passaggio quasi tutti gli errori non portano alla catastrofe perche' interviene qualche waldo.
Quando, cioe', esisteva un livello di "waldo" sotto ogni livello di decisione, cioe', l'impressione era che il CEO non sbagliasse MAI.
Sara' successo a tutti di salvare il proprio capo-magoo dagli errori che fa nel prendere decisioni. E sapete bene come dovete (dobbiamo) farlo in totale silenzio, per la semplice ragione che non capire l'errore fa parte dell'errore, ragione per cui il capo non percepisce che ci sia il bisogno di fare qualcosa per impedire il disastro dopo una sua decisione sbagliata.
Waldo, quindi, non solo fa qualcosa che Mr Magoo NON ha richiesto, ma fa qualcosa che farebbe arrabbiare molto Mr Magoo, che e' convinto di essere in un museo mentre e' nella gabbia dei leoni dello zoo. Cosi', Waldo e' in un qualche senso un protettore silenzioso, una specie di angelo che lavora gratis, fa un lavoro che non viene riconosciuto come tale, opera addirittura CONTRO le convinzioni di Mr Magoo. E spesso si becca pure degli insulti per questo.
Ora, che succede se, improvvisamente, il ruolo di Waldo scompare? Che succede se improvvisamente i Waldo non salvano piu' mr magoo?
Succede che il CEO prende le decisioni con la monetina, e ne azzecca solo il 50%. Di questo 50%, l'applicazione e' legata ai collaboratori di Mr Magoo, che non hanno alcun Waldo, e ne sbagliano a loro volta l'applicazione il 50% delle volte. E cosi' via. Col risultato che, essenzialmente, tutto va a ramengo. La sensazione e' che niente funzioni piu', che ci sia sempre qualcuno che commette un errore fatale, e che OGNI errore sia fatale.
    Il segreto del successo di OGNI manager e' "Waldo".  Waldo e' un individuo di buon senso e discreta esperienza sul campo che interviene in background, lavorando nell'ombra , facendo in modo che le decisioni di Mr Magoo-manager NON producano i disastri che sottendono. Se un manager ha abbastanza "Waldo" tra i sottoposti, e i suoi sottoposti hanno abbastanza "Waldo" a loro volta, l'azienda o il governo funzionano. Altrimenti, vanno a ramengo.
Quello che e' successo e', a mio avviso, che i Waldo per un qualche motivo non salvano piu' le chiappe a Mr Magoo.(1)
Dire come mai la cosa non stia succedendo e' difficile, ma possiamo cercare di capire perche' Waldo salvi Mr Magoo, e stabilire che almeno queste motivazioni si siano esaurite per qualche motivo.
La prima ragione per  la quale Waldo salva Mr Magoo e' che si tratta di un suo familiare. Ovvero, entra in gioco un legame affettivo di qualche genere.
Da questo punto di vista, in effetti, le aziende sono molto cambiate. La frenesia del licenziamento in 30 minuti e del "niente e' personale" ha distrutto questo genere di rapporti, che prima erano rapporti di amicizia. Oggi le aziende sono molto asettiche, non solo il legame col dipendente e' molto labile rispetto ad un tempo, ma succede anche che "niente e' personale" , la logica "cool" di molte aziende multinazionali, impedisca di fatto vere amicizie, che sono sostituite dal semplice "networking".
Ora, se e' vero che un collaboratore-amico puo' farsi in quattro, di nascosto e senza che gli sia richiesto, per salvare il vostro culo , non potete aspettarvi che lo faccia un vostro contatto su Linkedin.
Waldo, quindi, non ha piu' ragioni personali per salvare Mr Magoo.
Un altro motivo per il quale si salva un familiare e' che , essenzialmente, la famiglia e' vista come gruppo di appartenenza, e il bene della famiglia e' visto come bene comune. Ma oggi il dislivello tra i redditi e i benefit di manager e dipendenti e' enorme, e come se non bastasse le aziende chiedono di continuo di poter licenziare il personale piu' facilmente, col risultato che non solo e' difficilissimo percepire il "bene comune" di un posto ove domani non lavorerai piu', ma e' difficile percepirlo come gruppo di appartenenza. Se Waldo ha accettato di lavorare in un posto ove puo' essere cacciato in 30 minuti, non lo ha fatto perche' ha eletto quel posto a gruppo di appartenenza, ma a dettaglio circostanziale. Casomai il manager lo licenzi in 30 minuti, Waldo e' attrezzato psicologicamente per tenere botta, cercare altro senza farne un dramma. Cosi', se un errore del manager -quello di licenziare Waldo, almeno dal punto di vista di Waldo- e' ridimensionato, lo sono tutti gli altri. Non ha senso lavorare nel sottosuolo per salvare il tuo manager, senza che ti sia richiesto, per di piu' rischiando di essere licenziato in 30 minuti se vieni scoperto, per salvare un posto ove ti si licenzia in 30 minuti.
Cosi', Waldo ha perso un altro motivo per cui salvare Mr Magoo dai suoi errori.
Un altro motivo per il quale Waldo salvava il capo dagli errori era , essenzialmente, che un tempo il management lavorava in squadre, che spesso crescevano di carriera tutte insieme. In Vaticano questa cosa e' chiamata "cordata", per rendere l'idea, ma il concetto era che se almeno l'azienda non e' piu' qualcosa che Waldo vuole salvare, almeno Waldo si identifica in un gruppo di persone che, dentro l'azienda, intende raggiungere degli obiettivi. Waldo ha ancora un bene comune, che e' il gruppo di cui fa parte e non l'azienda, ma almeno salva Mr Magoo per salvare il gruppo.
Oggi, tuttavia, le carriere sono parcellizzate  e solo pochi manager hanno una "cordata" attorno a se'. Sono quelli che ancora "funzionano", perche' la cordata riesce a mantenere molti Waldo nei dintorni.
Tutti gli altri manager, essenzialmente, procedono per carriere individuali e non trascinano nessuno nella propria ascesa. Il risultato di questo, essenzialmente, e' che non hanno quasi mai un Waldo che lavori sottoterra per salvarli dai loro errori.
Nessun manager immagina quante volte un Waldo abbia salvato il suo culo dalle decisioni sbagliate che ha preso. Il manager moderno e' cosi' pieno di se' che non tollera l'idea di assomigliare a Mr Magoo, ragione per cui rifiuta anche solo di considerare l'idea che per sopravvivere deve dare ai suoi sottoposti l'opportunita' di salvargli il culo quando sbaglia: lui non sbaglia mai.
Cosi' oggi i Waldo se ne stanno fermi. Fanno il loro mestiere, e se il manager sbaglia lo fanno cadere. Anche nelle PMI, tranne che in pochi casi, ormai l'arroganza del padroncino e' tale che nessuno -o quasi- fa qualcosa per salvarlo dai suoi errori. In molti casi, al disastro seguono delle risatine di compiacimento "aha, il padreterno alla fine e' cascato!".
Senza i Waldo, nessuno di noi (me compreso) puo' sopravvivere. Nessuno e' infallibile, e ci sara' sempre quel sottoposto che dice "e' una cazzata, ma facciamola in modo un pochino diverso cosi' gli salviamo il culo".  O meglio, non ci sara' sempre: c'era quando le cose andavano bene, e non c'e' piu' oggi.
Senza Waldo, Mr Magoo e' spacciato.
Oggi i manager pensano di essere colpiti dalla sfortuna. Ogni cosa che fanno necessita di infinite correzioni. Niente funziona come pensato. Ogni errore e' fatale o ha costi immensi. Il mondo e' improvvisamente aspro, e le loro preziose decisioni, che un tempo funzionavano sempre, oggi sembrano sempre sbagliate, o si arenano negli errori di qualcun altro. Delegare e' diventato impossibile, anche usando le celebri matrici "skill,will".
La pura e semplice verita' e' che Waldo non c'e' piu'.
E i Mr Magoo della finanza stanno iniziando a realizzare che cosa succede quando nessuno fa qualcosa per salvare il padreterno dalle sue conseguenze disastrose. Ma non illudetevi, perche' daranno la colpa a tutto, ma non ammetteranno MAI di aver perso qualcosa di cui avevano bisogno, se questa cosa e' una persona: si sono fatti da soli, loro.
Quindi non aspettatevi che le cose continuino a funzionare.Piano piano vedremo crollare lentamente tutto. Lo sciopero silenzioso dei Waldo rende impossibile a qualsiasi sistema complesso di funzionare correttamente.
Uriel
(1)Normalmente i Waldo tendono a ritenersi indispensabili all'azienda proprio perche' conoscono tutto questo lavorio sotterraneo, col quale salvano di continuo i loro managers. In passato dimenticavano di poter essere sostituiti da un altro Waldo, oggi pero' i Waldo sono cosi' rari che non funziona piu' nulla. Ciononostante, l'atteggiamento di "dopo di me il buio" del Waldo che lascia l'azienda e' malato quanto quello del manager che dice "io mi sono fatto da solo", sia chiaro.
0 notes
migliorello · 4 years
Text
La Svezia assomiglia sempre più a uno Stato fallito: nelle 61 "no-go zones", si contano duecento reti criminali composte da circa 5.000 membri. Ventitré di queste "no-go zones" sono particolarmente critiche, con bambini di 10 anni coinvolti in gravi reati – legati anche alle armi e allo spaccio di stupefacenti – e letteralmente addestrati a diventare dei criminali incalliti.
Lo Stato svedese, in vero stile orwelliano, combatte i propri cittadini che fanno notare tutti i problemi evidenti causati dai migranti.
https://it.gatestoneinstitute.org/10807/svezia-stato-fallito?fbclid=IwAR1Cno4FMzP8Egeyt6WuvCz946jPQn1Egh1w8l3DU97VhfMvr1Tj6wqP1PA
0 notes
migliorello · 4 years
Text
Soros rappresenta un potere magico malefico.Il potere del denaro come astrazione che permette di rappresentare la ricchezza.La ricchezza piace a tutti e tramite i simboli monetari la gente collabora tra di loro in maniera più efficiente che tramite i "contatti umani",e le belle parole vuote come "amicizia,fratellanza ,empatia umanesimo ecc." .Già Simone Veil si era accorta della potenza ctonia della concretezza rappresentata da una somma di denaro rispetto ai legami sottili ,difficili da costruire e mantenere,tra gli esseri umani.Parlo dei legami di amicizia,amore ,unione spirituale ecc. Le transazioni monetarie sono più veloci,rapide ed efficienti in quanto non necessitano di implicazioni sentimentali e umane. Per questo la modernità ha creato un mondo così efficiente nella creazione della ricchezza e dello sviluppo tecnologico. Il mondo di Soros è un cerchio magico in cui Sauron è destinato a vincere perchè affascina anche le sue vittime. Con la promessa di maggiore ricchezza grazie alla partecipazione ad un gioco in cui i rapporti umani sono facilitati e semplificati grazie alla loro rarefazione. Quanto è più facile farsi pagare in cambio di lavoro e comprare quello che serve interagendo in maniera rapida con sconosciuti ,piuttosto che farsi rompere le scatole coltivando rapporti stretti di prossimità umana come ai tempi in cui gli esseri umani vivevano in piccole comunità. La riduzione dell'essere umano ad oggetto ,a merce,piace prima di tutto agli umani che subiscono tale svalutazione. Perchè li libera dal peso della coltivazione di faticose e incerte relazioni. Ma incoraggia le filosofie e gli atteggiamenti dis-umani.L'esatto contrario della vittoria dell'empatia accogliona o dello spiritualismo affratellatore mondialista tipico della new age
0 notes
migliorello · 4 years
Quote
Tutto quello che è qui è altrove, tutto quello che non è qui non è da nessuna parte (Vishvasara tantra)
1 note · View note