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SUL CONCETTO DI TRIDIMENSIONALITÀ IN FOTOGRAFIA
C'è un gran dire intorno alla tridimensionalità delle immagini. Come dobbiamo intenderla? Beh, per me una foto è tridimensionale nel momento in cui si riescono a distinguere chiaramente i vari piani dell'immagine, come in questa che ho postato qui.
C'è tuttavia da qualche tempo una idea sbagliata (ammetto di aver fatto confusione anche io in passato) di tridimensionalità, più precisamente quella in cui in una immagine il soggetto spicca su uno sfondo sfocato, quasi a volere uscire dalla foto. Questo effetto io lo definisco più precisamente"3D Pop" (come quei libri che contengono una rappresentazione tridimensionale di qualcosa che prende forma aprendo le varie pagine), ma nulla ci dice sui piani della foto, fondamentalmente perché esiste solo il piano del soggetto a fuoco mentre tutto il resto è sfocato, inconsistente, spazio negativo appena riconoscibile.
La differenza è nei movimenti oculari quando si visionano queste foto: una foto tridimensionale è una scoperta continua per l'occhio e viene da questo esplorata in una ricerca incessante dei vari elementi presenti sui vari piani; la foto 3D Pop è di sicuro impatto immediato, ma si esaurisce velocemente, l'occhio è attratto quasi esclusivamente dal soggetto perfettamente nitido.
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Non amo il bianco e nero.
Non amo il bianco e nero.
Non amo il bianco e nero.
Ma a volte devo piegarmi alle necessità e questa foto rende meglio in bianco e nero.
Meno del bianco e nero amo l'orizzonte, che non sai mai dove piazzarlo e allora il più delle volte finisci per metterlo sulla linea dei terzi. Ma questa volta no caro orizzonte, questa volta starai lì dove sei capitato, con buona pace di tutti. Perché in fondo le regole le rispettiamo prima di tutto per far stare bene gli altri.
E poi l'orizzonte è deleterio perché - per citare una canzone - chi vive sul mare non vede il confine oltre quella linea chiara e quindi finisce per credere ai miracoli.
Un po' come me, che vedo la mia vita scivolare come acqua tra le dita perché ancora non le so dare consistenza, mentre scruto l'orizzonte aspettando Godot.
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Un pezzo di resina sporco in inverno, il sedile di un pedalò in estate.
Tutto è di là da venire, tutto è già in trasformazione.
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ALLORA, BUTTIAMO GIÙ QUALCHE IDEOOOONA...
Dunque, ormai siamo in ballo e allora balliamo. Ma come faccio a portare avanti un blog se la mia autostima è praticamente inesistente?
Beh potrei scrivere articoli sulla mancanza di autostima... No, decisamente no.
Allora potrei raccontare storie inventate e ogni tanto "taaaaac", piazzarvi il link per acquistare un prodotto citato nella storia.
Potrei raccontare quello che mi succede durante il giorno.
Potrei usare questo spazio come un muro alto dal quale affacciarmi ogni tanto per gettare merda sul primo che mi capita a tiro.
Potrei scrivere poesie.
Potrei condividere fotografie e inventarmi una storia per ogni foto che condivido.
Ma tanto mi conosco, pertanto vi dico già che scriverò o posterò solo cose inutili.
Forse belle qualche volta, ma inutili.
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