In un altra vita avrei fatto volentieri la spesa con te.
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Non c'è più speranza.
Spero di vivere senza.
Perché sono un bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
Bugiardo
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"Frasi libere."
Mi prendi il braccio
Mi porti fuori da qua
È l'errore che spesso faccio
E chi mai mi capirà.
Mi guardi così
Non so che dire
Ma giunti fin qui
Finirò per morire.
L'epitaffio è stato scritto.
Qui giace l'uomo trafitto.
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"non mi piace un granché."
Sono un percorso a strapiombo nel vuoto.
Un diavolo ben vestito che chiede aiuto.
Il grilletto di un arma che non spara.
Il cuore di una persona che non ama.
Chi distrugge senza avere mai edificato.
L'amore rubato dalla quale ti sei allontanato.
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Sono malato d'amore.
Lo vedo dappertutto.
Lo vedo nelle possibilità,
nelle persone per strada,
nelle auto in colonna.
Lo vedo ovunque.
Ed un giorno spero di averlo.
Di renderlo mio.
Dirompente, sincero, potente.
Come ho sempre immaginato.
Un amore vero.
Ma forse la risposta è quella.
Sono malato d'amore.
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"Ammasso."
Non ci sono più parole giuste.
L'uomo nello specchio mi guarda.
E ormai non c'è più empatia.
Ognuno per la sua strada.
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"Concetto d'amore."
Il cuore si crepa, si avverte la luce.
Corri ai ripari, ricuci e rattoppi.
Ma la luce pervade le fredde pareti.
La ferita si apre, non c'è sutura che tenga.
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"Rabbia immotivata"
Sbatti le mani contro il tavolo.
Urli "l'amore non è che uno scivolo."
Sali in alto convinto di voler giocare.
E comici a scendere pensando di volare.
Ma quando arrivi in fondo
Ti sbucci il ginocchio in mezzo secondo.
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"Esali l'oscurità."
La notte affonda le mani nei poeti.
Intreccia parole come fili d'argento.
E le esonda in lettere di ribellione.
Nella guerra della vita.
Nelle trincee dei poeti.
Armati da sole parole.
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"Scindere mente e cuore, nel profondo e nella vita."
Ho finito parole utili,
Per arrivare a discorsi inutili.
Animate da persone volubili.
Che hanno addosso solo lividi.
Di ricordi troppo vividi.
Ed ora che non c'è più nessuno attorno.
Chiudi gli occhi e perditi, si è fatto giorno.
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"Poeta maledetto"
Dietro gli occhi spenti
C'è un voto ai tormenti.
Perché ho deciso di sguazzare
Nelle cose che non so apprezzare.
Perché io amo il mio dolore.
È cio che mi dona colore.
O meglio lo tinge di nero.
Alcool allungato con il veleno.
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"Nella sincerità dell'amore."
Ti sei persa lì,
In mezzo ai pensieri.
Tra le memorie fittizie
Delle cose non dette.
Ma quando eri qui
Eri speranza nell'inferno.
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M'inganna il cielo sopra di noi,
come se stesse da sempre in piedi.
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"Strati di povere."
Ecco, ho perso la mano per la scrittura.
Lo chiamerò punto di rottura.
Anche se le parole sono tante,
Anzi sono proprio un monte.
Non so dargli il peso necessario.
Come il negoziante dell'antiquario.
Che accatasta oggetti impolverati,
Che sono rimasti lì abbandonati.
Sperando che qualcuno gli dia un senso.
Almeno penso.
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"La vita, comunque."
Continuo in questo deleterio labirinto.
Come se appartenessi a questo recinto.
Vago tra le alte mura e i vicoli ciechi.
Nella lontananza sento l'ombra degli echi.
La frenesia m'accoglie, corro e poi cado.
Nell'alzarmi nessuna uscita malgrado.
Sollevo la sguardo e vedo le nuvole.
Mi rialzo e continuo a rincorrerle.
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"Cuori d'arte."
Siamo liberi di sognare,
anche se dipingiamo l'amore.
Copriamo d'arte cio che è carne.
La finiamo in confini conosciuti.
E in trincee di silenzi,
Le sfaldiamo come attimi persi.
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"Abissi ed affini."
Cadi.
In fondo, dove non c'è dolore.
Cadi.
Lontano, dal rumore della gente.
Cadi.
Dove la nebbia sfoltisce le luci.
Cadi.
Per sentire ancora il tuo calore.
Cadi.
Perché è l'unico modo per rialzarsi.
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