Tumgik
frncsccrstn · 7 months
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REBLOG SE SEI UN BLOG NSFW Tutti noi abbiamo letto quello che Tumblr ha comunicato sui blog nsfw,  che vieteranno nuovi post “per adulti” o che li hanno di già. Pensano che non causerà loro alcun danno, ma siamo davvero una parte importante della comunità. Agiamo e diciamo al personale che tumblr morirà lentamente dopo aver preso questa decisione.
Segui questi passi:    Prima di tutto, REBLOG QUESTO POST, quindi qualsiasi blog NSFW può postarlo e vederlo.    Dai a Tumblr il punteggio peggiore su App Store o Play Store    Scrivi un commento negativo su come vietano i conti e censurano la libertà di espressione.    Scopo come commento sotto un nuovo sito per spostarsi come comunità NSFW. Se lo fai prima del 17 dicembre, possiamo cambiare questa decisione. Facciamo sentire lo staff.
Fai che tumblr sia nuovo, un posto libero per menti libere e contenuti gratuiti! Personalmente, mi sono goduta ogni singolo momento qui su tumblr, e apprezzo tutti i miei follower e blog che seguo. Se cancellano il mio account … è stato un piacere conoscerti tutti. Ma possiamo ancora cambiare questo !!! Saluti!
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frncsccrstn · 8 months
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È il mio 6 anniversario su Tumblr 🥳
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frncsccrstn · 9 months
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😂😂😂
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frncsccrstn · 9 months
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Pompa che ci passa. Ovvero: Come sentirsi una gomma di bicicletta da gonfiare
Modalità oltreconfine attivata. Questa volta mi son fatta un giro di un'ora in battello per non usare l'auto e che poi mi costa di meno, arrivando comunque nello stesso punto di recupero dove il Sig. DLP e la sua vespa arancio mi stavano aspettando. Durante il viaggio, plug nel culo e rossetto sulle labbra. MA PRCD DOVE SEI? HAI DETTO ALLE 18.00. Battello in ritardo su tutta la tratta. 18.10 Amen. Casco, niente giacca. Si soffoca. Le mie gambette "sotto" la minigonna e le braccine nude ne hanno giovato tantissimo. A ogni rallentamento, si ricominciava a sudare. Per fortuna l'abile guidatore schivava e sorpassava a manetta pur di non fermarsi mai.
Toccata di figa in moto come da prassi, attaccata al cazzo come da prassi. Altrimenti che gusto ci sarebbe ad andare in vespa con la minigonna e la zip dei bermuda abbassata?
A casa, subito nudi e aria condizionata. Devo dire che, dopo un attimo di sudori freddi, mi sono acclimatata bene, quasi freschino. E perché non metterci il nostro bel paio di calze a rete bucato e perché non darne un paio anche a lui da bucare e indossare, per essere fashion insieme e tener al caldo le gambette? Ma sì dai, due troie da scoparci vicendevolissimamenticivisi.
TI MANCA QUALCOSA. Guarda cosa ho preso dal garage. Cinghie per auto. Gialle. DAI TIENILE CHE TE LE LEGO BENE. Le mie mammellone son state abbindolate e bloccate come si fa con i bagagli che metti sul portapacchi dell'auto. Per un tocco di classe, due mini elastici sui capezzoli. COSÌ SI CHE SEI UNA BELLA TROIA. Come sa fare lui i complimenti...
MA LA PORCA HA MESSO IL PLUG. Eh sì cazzo che l'ho messo. Dopo un'ora addosso non lo sentivo nemmeno più (tranne sui dossi porcatroia), non mi son nemmeno accorta che me l'ha tirato fuori quando ero a quattro zampe, intenta a sistemare bene la pelle delle tette tra le cinghie e a farmi una foto dal basso. Che troia che sei Ura, hai un buco del culo ormai così morbido e sempre pronto che un dito non lo senti nemmeno, ma neanche due e nemmeno tre. E qualcuno dirà "ma ha il coraggio di vantarsi?", ebbene sì. Me ne vanto! E ho gongolato tantissimo nel vedere le foto dei miei buchi oscenamente spalancati per le foto. Cazzo che foto!
DAI TROIA, RESTA COSÌ CHE TI INCULO. E opplà, entrato subito e di colpo. Quei brividini bellissimi e potenti che mi assalgono ogni volta che vengo inculata. Si mischiavano al frescolino del condizionatore che avevo sopra la testa. TI PIACE FARTI INCULARE, VERO VACCA? Oh sì, a quattro zampe, con le tette che penzolano e si muovono tutte contente, come una vera mucca la pascolo. Mi dovrei procurare la campanella da mettere al collo, oltre al guinzaglio, e un vestitino sexy da mucca, bianco a macchie nere. Chissà quanto starei bene.
VACCA PULISCIMELO UN PO’ CHE HO VOGLIA DI METTERLO AL CALDO NELLA FIGA FRADICIA DI SUDORE. Ass to mouth, due leccatine e una succhiata e da supina ci siamo goduti qualche colpo forte, mentre il culetto cominciava le sue scorreggine da pompaggio. SENTILA LA VACCA, MI PIACI QUANDO SCORREGGI. Ha continuato finché non ha ricevuto una telefonata da un amico. STAI ZITTA O STO CAZZONE INIZIA A FARMI UN SACCO DI DOMANDE. Mi prendo il tempo per riposare le gambe e girarmi sul divano ricoperto da asciugamani doppi. Visto che l'altra volta l'ho praticamente allagato, questa volta ci ha messo anche uno strato di plastica sotto. Altrimenti Ura pisciona lo rovina ancora.
DAI VACCA SCHIFOSA, GIRATI CHE SENTIAMO QUANTO SI È RISTRETTA LA FIGA DALL'ALTRA VOLTA. Gambe larghe e le sue dita iniziano a lavorare le labbra della figa, entrano, si infilano nella caverna, io inizio i miei lamenti, lo dirigo un pochino perché certi movimenti mi fanno male, meglio altri. Ecco, così, muoviti deciso ma con calma, senza fretta. Gel sulla mano perché sento attrito da un lato, e spinge due o tre volte, si fa spazio. Ormai sa come entrare. E infatti, dopo alcune prove, la senti che entra, la parte più larga con le nocche è quella che mi fa sempre sudare, è un attimo, un secondo ma te la senti che potrebbe squarciarsi da un momento all'altro e invece non succede. SON DENTRO, VEDI COM’È ENTRATA FACILMENTE, MEGLIO DELL’ALTRA VOLTA? BRAVA TROIA, SI STA ALLARGANDO, PRONTA PER PRENDERE TANTI CAZZI E CHISSÀ COS’ALTRO. Ha continuato a entrare e uscire per un po', sempre meno fastidio comunque. Ma poi se ne è rimasto dentro e la muoveva lentamente in circolo e su e giù. In quel momento ho goduto tantissimo da sentirmi in paradiso. Avevo un sorriso stampato in faccia da non crederci. MA GUARDATI, SEI UNA VACCA FELICE IN QUESTO MOMENTO. E non sai quanto!
È passato al mio buco del culo quando non sentiva più la mano perché indolenzita nello stare allo stretto tra le mie pareti calde. Le sue quattro dita mi sono entrate una a una e ha continuato a entrare e uscire così e a spingere finché poteva, per farlo abituare alla spinta e allargarlo un po' di più. E con quelle dita mi ha fatto squirtare di brutto, muovendole a ritmo nel mio culo. E io ho iniziato a pisciare senza volerlo. E ogni volta fa un effetto così strano ma allo stesso tempo piacevole. Ti lasci andare e senza fatica tu perdi piscia e squirt e umori da ogni buco. Peccato che voi uomini non avete la figa da provare questo piacere. Vi perdete una gran goduria.
GUARDA VACCA COSA MI È ARRIVATO. Un plug gonfiabile a tre rigonfiamenti. Si inizia a gonfiare per prima la punta e poi tutti gli altri. Provato in figa varie volte, un filino fastidioso quando ti senti allargare dall'interno ma divertente. Mi piace gonfiare e poi cercare di sputarlo fuori, come partorire. Infatti dopo varie volte di dentro e fuori, ho provato a gonfiarlo finché son riuscita a sopportarne il fastidio. Lui mi ha fatto il video mentre lo spingo fuori, il primo pezzo mi son aiutata e poi con una spinta non troppo forte ma continua ho partorito un bellissimo palloncino dai capelli neri, tutto bagnato ma contento di essere fuori, saran stati circa 10 cm. Ma lo si vede nel video che si adatta alle mie misure massime di allargamento, bello vedere la pelle in tensione. L'ho inviato subito stamattina presto all'amico, dopo il suo buongiorno, prezioso compagno di giochi e confidente fidato dei miei preziosissimi segreti e pettegolezzi. Mi piace spettegolare con lui, ma alla fine ce ne usciamo sempre con "Boh, io non ci capisco più un cazzo". Troppi miscugli. È come tirar fuori dal frigo tutto il ben di dio che hai e farci una insalatona che poi non capisci più di che gusto sappia talmente è piena di boh, mah, ma dai, lo sai questo, lo sai quello, ma non ci credo, ma che cazzo.
SENTI TROIA, IO HO FAME, MA PRIMA DI FAR CENA, HO VOGLIA DI UN POMPINO COME APERITIVO. FAMMELO! Obbediente mi metto con il corpo tra le sue gambe. Aspetta che mentre ti lavoro, mi allargo la figa con il gonfiabile. Qualche succhiata di cazzo e una pompatina al pallone, finché ho detto stop, fa male ora. Ero poi intenta a gustarmi il suo cazzo che non mi son nemmeno resa conto che il pallone era sempre lì ma faceva sempre meno male della volta prima. TU SEI BRAVA A FARE POMPINI, CAZZO SE SEI BRAVA. E mentre ce l'ho in bocca, la mia testa tra le sue mani viene spinta ancora più giù fino a sentirmi soffocare. SI TROIA, INNONDALO. Tosse e conati di saliva. Tanta saliva che ricopre il cazzo, tanta saliva sputata sulle palle e poi asciugate per bene. INFILAMI UN DITO O DUE NEL CULO. Detto fatto. Dita bagnate sul cazzo pieno di saliva e poi piano, prima un dito e poi anche l'altro. CHE BELLO E RILASSANTE AVER IL CAZZO NELLA TUA BOCCA E LE DITA NEL CULO. DIVERTITI TROIA. In mio dito medio che entra il più in fondo possibile, lui che gode. Ops, c'è un ospite. AH SÌ. ASPETTA CHE PROVO A SPINGERE. SE LO CAGO FUORI TU LO PRENDI CON LE MANI? Ok, glielo avevo promesso che lo avrei fatto se fosse successo. Un qualcosa da provare. Ma purtroppo (o per mia fortuna) non è riuscito nell'impresa e l'idea è stata accantonata. E ALLORA FAMMI VENIRE. FAMMI UNA SEGA E GODITELO IN BOCCA. Quando viene è come se gli passasse sopra una macchina asfaltatrice, non rimane nulla, solo un uomo squassato dal piacere ma anche tanto distrutto, tanto da far fatica a rimanere in piedi. Un po' come quando mi si incula tanto, cammino anch'io un po' traballante e sfinita. Ma forse a lui prende molto di più. Nel frattempo sgonfio un pochino il plug e lo sputo fuori. Sento la figa che mi ringrazia e si rilassa, finalmente.
Abbiamo rinunciato a provare anche l'altro nuovo arrivato, il divaricatore a 6 punte. PIAN PIANO VOGLIO ALLARGARTELO FINO A QUANTO SI PUÒ. Non vedo l'ora, guarda, vedendo bene il diametro di quel mostro. Eh, ma prima o poi, o con lui o con l'amico, le 6 punte le assaggerò. Chissà se Ura urlerà o godrà come una troia quando poi si mi riempirà il culo di piscia altrui. E come dico sempre, lo scopriremo solo vivendo.
Si cena, si discute, i suoi brontolii sui miei lamenti, sulla mia disobbedienza, come in chat, tante madonne che volano tra un tortellone alla ricotta e l'altro. Le differenze tra uno stato e l'altro. STATO LADRO OVUNQUE VAI, COMUNQUE. Finita la cena ce ne torniamo in salotto, sul divanone. GUARDIAMO UN PEZZO DI FILM POI CONTINUIAMO LE NOSTRE PORCATE. Wasabi con Jean Reno, un po' Quinto Elemento, un po' Leon. Lo stile di Luc Besson è inconfondibile. Mentre le nostre mani sono tranquille sul divano e con le dita intrecciate, sento il suo braccio tremare, tipico di una persona che si sta addormentando. Mi giro e lui dorme pacifico. Ciao film, ciao porcate, ciao tutto. OGGI MI SON COTTO AL SOLE STANDO IN GIRO TUTTO IL GIORNO, SCUSAMI. Lui ha continuato a dormire sul divano, io in camera da sola, PERCHÈ RUSSI, NON RIESCO A DORMIRE. Che brutto però dormire da soli, con un uomo che dorme nell'altra stanza. Che palle proprio.
Al risveglio, mentre sto spettegolando con l'amico fidato, eccolo che ancora mezzo rincoglionito mi appare in camera. Uno zombie che cammina mi si butta nel letto. SCUSAMI ANCORA, MA TU PRCD SE RUSSI. (Lo so che scrivendo questo non riuscirò a dormire più con un uomo, almeno tra quelli che leggeranno questo racconto, mi sto facendo pubblicità negativa da sola).
Gli vado vicino, quattro bacini, lui si mette supino, mi prende la testa. CHE BELLO INIZIARE LA GIORNATA CON UN POMPINO DELLA MIA TROIA. Inizialmente resto distesa al suo fianco succhiando il cazzo che mi si porge. DIOCN COME SUCCHI. DAMMI LA FIGA. Mi metto a fianco a lui a quattro zampe, con il culo a portata delle sue mani. Quattro sculacciate belle toste e poi quattro dita in figa. ECCO COSÌ, NON POTREI STARE MEGLIO, SENTIRMI SUCCHIARE IL CAZZO CON LE DITA NELLA FIGA. Le spinge, me la tortura, quasi entra la mano di nuovo, ma resta solo sul bordo ma nella posizione di stuzzicare i punti giusti. Praticamente gli vengo in mano, qualche goccia di pipì cade sul letto. Ho goduto col cazzo in mano e l'ho lasciato perdere un attimo per avere il godimento tutto per me. RIPRENDI A SUCCHIARE TROIA E FAMMI VENIRE. E dopo qualche colpo di sega, mi sento la sborra calda in bocca. Una prima colazione coi fiocchi. La seconda arriverà poco dopo, dopo che ci siam sistemati, lavati, rivestiti e pronti per andare. Colazione e via.
Altro giretto in moto fino al battello. Mi lascia all'imbarcadero un po' prima per delle commissioni che ha da fare. Io mi siedo sulla panchina, chatto con l'amico, gli racconto un po' com'è andata, della strada lunga da percorrere che ho davanti, da sola o chissà con chi. Salgo sul battello piena di pensieri, sapendo che l'amico ci sarà sempre per me, di questo ne sono certa, comunque vadano le cose. Per il resto, ritorno nel mio mood da disoccupata e squattrinata appena giunta a casa. Con la figa a cui manca una mano. Ma chissà di chi.
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frncsccrstn · 9 months
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Lei.(2017)
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frncsccrstn · 9 months
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frncsccrstn · 10 months
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Camera 113
Ieri sera ho varcato di nuovo la porta verde, è stata chiusa dietro di me, ma non vi ho appeso nulla. Un gesto a me caro, come tanti altri ricordi, che non rifarò più, con nessun'altra persona. Perché era un gesto unico e speciale. Perché le cose belle non durano per sempre, almeno per me, che ho la sfiga sulle spalle, come Fede aveva la sua carogna. E qualcuno godrà di questo. Lo so bene. Dirò solo una cosa: trattalo con tutti i riguardi perché è un uomo che merita solo questo.
Il Sig. Doc, avrei dovuto incontrarlo già l'anno scorso ma per impegni di entrambi, rinunce mie, silenzi, cazzi e mazzi, non ci siamo mai riusciti. Ha sempre avuto il desiderio di incontrarmi perché gli ispiravo tante porcate da fare insieme.
E questa volta abbiamo preso la palla al balzo. O adesso o mai più. Gentilmente mi viene a prendere a 3/4 di strada. Alto (adoro gli uomini che mi dominano anche in altezza), simpatico, biondo bianco, qualche anno più di me, SONO IO L'ANZIANO, MICA TU, l'accento del basso Piemonte anche se vive qui in zona.
Alla fine dell'incontro mi dirà che mi sono comportata esattamente come lui si immaginava mi comportassi, da Grande Vacca. Da 10 e lode, se non di più. (Lasciatemi gongolare un attimo).
È stato un sesso un po' vanilla ma con tanta porcaggine intorno. DIMMI COME VUOI INIZIARE. Non mi piace iniziare, fai tu, io ti seguo.
Iniziano i baci slinguazzati, bacia bene, mi viene tolta la camicetta, niente reggiseno, subito una succhiata alle tette, mi fa scendere la gonna, la panciotta viene scoperta, la ammira, la tocca, la abbraccia. LO SAI CHE ADORO LE DONNE BBW. MI PIACE TUTTO DI TE. Gli slip se ne vanno per terra insieme ai suoi. E mo? Lascio fare tutto a te, da brava sottomessa. Mi spinge sul letto, atterra sopra di me accucciato, mi acchiappa le tette tra le mani e inizia a succhiarle, nel mentre mi prende un piede e me lo mette tra le sue gambe, per stuzzicare il cazzo che sta diventando duro. Lo sento contro la mia pianta del piede. Divertente stuzzicarlo così. Muovo il piede su e giù delicatamente, sento lui che succhia più forte. E pian piano abbandona il mio seno e mi scende con la testa tra le gambe e inizia a leccare la figa e a infilarci una o due dita ravanando per esplorarla. TI LECCO ANCHE IL CULO, VUOI? Stavo per rispondergli Ma che cazzo di domande mi fai? Ma ho scelto un innocuo, Sì ti prego fallo. Mi metto sul fianco e lui comincia a leccarmi il culo, sento la sua lingua che entra, che gira intorno al buco, un dito entra, un altro lo sento dentro in figa. CHE BUONA CHE SEI. All'inizio era solletico e poi è stato solo piacere, godimento e relax. DAI ORA TOCCA A TE, SUCCHIAMI IL CAZZO, lo dice mentre si sdraia sul letto. Io mi attacco al cazzo, non ne vedevo l'ora. Bello dritto, gocciolante. Me lo ingoio fin che posso. Non dici nulla? MI STO GODENDO LE TUE SUCCHIATE, STAI RISUCCHIANDO ANCHE L'ANIMA. Lo lecco in ogni pertugio, ogni centimetro è bagnato di saliva, mi procuro i conati per averne di più. DAI SPUTACI SOPRA. Ecco fatto. Un fiotto di saliva lo va a bagnare e poi cola giù sulle palle. Io rincorro il rivolo e vado ad occuparmi del sacco, le succhio una a una, in bocca insieme non ci stanno, son grosse. Vero che posso leccarti anch'io il culo? SÌ TESORO, LECCAMELO, È TUTTO TUO. PUOI ANCHE INFILARCI LE DITA. Ubbidisco senza farmelo dire due volte. Bel culetto chiaro, morbido, si lascia inculare dalla mia lingua e dal mio dito. Adoro quando i maschi mi lasciano leccare bene e a lungo il loro buco. Tutta questa operazione l'ho svolta a pecora col culo rivolto verso di lui, le sue dita le sentivo nei miei buchi, compreso il mio vibratore nero che teneva in mano e mi stuzzicava il buco del culo con quello. Il suo cazzo è ormai bello pronto. Cotto a puntino, tutto per me. Mi fa mettere a pecora. Una puciata in figa con qualche bel colpo vigoroso. Una leccata e una sputata sul mio culo e il cazzo lo sento puntarmi il buco. Entra in un colpo solo, entra così bene nel mio culo ormai sfondato!
Dalla posizione a pecora, pian piano scendo con la testa, mi accuccio sul letto, un braccio verso l'alto e l'altro sulla mia schiena. Mi tiene il polso, mentre mi sta inculando. Si appoggia a me sulla schiena per spingermelo tutto dentro. Con un ginocchio sul letto e l'altra gamba piegata me lo fa sentire fino in fondo. Mi passa il vibra nero. GIOCA CON LA FIGA MENTRE TI INCULO. Detto fatto. Il vibra comincia a fare il suo dovere, le gocce di piscia cominciano a scendere. SEI STANCA? POSSO CONTINUARE? Continua pure, sfondami bene il culo, restaci dentro. Instancabile, in quel momento ci resterà dentro per quasi un'ora, con qualche pausa per leccarmi il culo e cambiare posizione. E io comoda comoda con il culo all'insù. La mia posa preferita per la monta. VUOI CHE CONTINUO A INCULARTI? DIMMELO. Inculami, sì inculami, continua ti prego, sfondami il culo. Mi viene dentro dopo alcuni colpi forti. Ci resta ancora un attimo e poi viene da me, ancora a pecora, PRENDILO IN BOCCA. Ass to mouth. Non sa di culo ma solo di sborra e i peli profumano di figa. Me lo godo tutto, mentre lui mi va a toccare il culo pieno di sborra, la raccoglie con le dita e me le fa leccare. Faccio anch'io la stessa cosa. La raccolgo e mi lecco avidamente le dita. Sa di buono. Peccato non essere snodati come i gatti che riescono a leccarsi il proprio culo. Mannaggia.
Ci riposiamo un attimo sdraiati sul letto. LO SAPEVO CHE SAREMMO STATI IN SINTONIA. L'HO SEMPRE SAPUTO, A PARTE I VARI PROBLEMI DI ENTRAMBI, TU TESTONA HAI SEMPRE VOLUTO RIMANDARE ANCHE SE SAPEVI CHE SAREMMO STATI BENE. E chissà perché ho sempre rimandato. Me lo domando ancora adesso.
Mentre parliamo, la mia mano è sempre sul cazzo. Adoro quando comincia a indurirsi, e adoro ancora di più quando inizia a tirare e a muoversi. È come se mi dicesse, vieni qui e assaggiami, mangiami, divorami. E come una calamita che mi attira a sé, mi fiondo sul pezzo con la bocca. Lo scappello per bene, inizio a leccare. Lui emette un gridolino di godimento appena ho la cappella in bocca. Mi tiene la testa mentre io inizio a lavorarmelo bene. STAI FERMA COSÌ. TI FACCIO QUALCHE FOTO. Mi sposta i capelli. Scatta mentre ho il cazzo in bocca. Mi faresti qualche foto del mio culo sfondato? CERTO. SALTA SU E INFILATI IL CAZZO NEL CULO, SCOPALO. Mi metto a cavallo, col culo rivolto verso di lui. Una inzuppatina nella figa e poi mi aiuta a infilarmelo nel culo. Ha scattato foto quando era infilato a metà, ma io poi mi ci sono seduta praticamente sopra. Ero seduta comodamente su di lui con il suo cazzo nel culo e schiena bella dritta. Impalata, come una vera Troia. Lo sentivo bene. Da ferma lo sentivo tirare. Lui con le mani sui miei fianchi mi dava il ritmo. Bello il panorama da lì? TU NON IMMAGINI NEMMENO QUANTO. Ha scattato foto del mio buco del culo sfondato, la mia testa tra le sue gambe, culo in aria, le mie mani che lo aprono, il suo cazzo dritto in evidenza. Mentre io guardavo noi nello specchio grande a lato del letto. E poi di nuovo seduta sul suo cazzo. Il mio culo era così contento di ingoiarselo tutto che non ha nemmeno fatto i capricci. È durata parecchio la cavalcata, non volevo smettere, troppo bello. E lui è rimasto bello dritto finché una mia mossa in avanti non gli ha schiacciato una palla. Ammosciato all'istante. Ma solo per un istante.
Cuscino taaac, asciugamano taaac, culo sul cuscino per averlo rialzato taaac, cazzo in culo taac. Cambio di posizione, cambio di goduria. Le mie gambe sulle sue spalle, le mie gambe tenute spalancate e in alto da lui, lui che mi succhia le dita dei piedi, piacere inaspettato. Lui che mi tiene i piedi sul suo petto. E il cazzo sempre nel mio culo, che pompa e mai smette. PISCIAMI SUL CAZZO, VACCA. Passami il vibratore e ti accontento. E così iniziano i giochetti acquatici di ZizzoUra. Io inizio a pisciare sul suo cazzo. SENTILA COM'È CALDA. CHE PORCA. Mentre mi sbatte il culo, la figa si riempie di piscio e comincia i suoi rumorini da pozzanghera piena. Lui gode a sentirli. SCHIFOSA, CONTINUA A PISCIARE. E io continuo ancora per un bel po', finché non vengo e butto fuori tutto il rimanente piscio. Si fa la conta dei danni. Asciugamano inzuppato e pure il cuscino.
Però c'è qualcuno che vorrebbe sborrare ancora una volta. SAI COSA VORREI DA TE? UNA POMPA CON MASSAGGIO PROSTATICO. Se mi guidi tu alla ricerca del punto giusto, te lo faccio più che volentieri. Mi metto accucciata tra le sue gambe. Il gel sulle dita e sul suo buco. Lui si tiene il cazzo in mano, bello dritto, per facilitarmi la succhiata e la leccata di cappella, mentre l'indice e poi il medio, uno alla volta, entrano nel suo culo alla ricerca del suo piacere. Ho capito dai suoi occhi spalancati e dalla sua bocca aperta che ho centrato il punto. È qui vero? SÌ, L'HAI TROVATO DA SOLA. Finito lo sfintere, senti una parete dura che se stimolata a dovere, promette all'uomo orgasmi da urlo. E infatti, dopo che ho iniziato col gesto del "vieni qui" con le due dita contro la parete, lui ha iniziato a sbattersi come un pesce fuori dall'acqua, godendo all'infinito come un porco. Sarà bastato un minuto. La sborra che sentivo nella mia bocca mi invogliava ancora di più a muovere le dita nel suo culo. Non ho mai visto un uomo godere così tanto quando viene. È stato bellissimo e emozionante, sapendo che era merito mio, soprattutto. SARÀ STATA ANCHE LA TUA PRIMA VOLTA MA SEI STATA PAZZESCA. HAI ESAURITO PER STASERA LA MIA SCORTA DI SBORRA. LA PROSSIMA VOLTA NE AVRÒ ANCORA MOLTA PER TE. Lascio la mia postazione per mettermi sopra di lui a pecora, lui sorride e mi prende il viso tra le sue mani e mi molla una gran bacio di ringraziamento, concludendo così la serata.
Ci diamo una sistemata e una ripulita in bagno, ci rivestiamo, raccogliamo le nostre cose. Prima di chiudere la porta, mi fermo pochi secondi a guardare la stanza. Un sorrisino pieno di ricordi mi si stampa in faccia. C'est la vie e chiudo.
Mi riporta alla macchina, lasciata in un parcheggio lontano da lì. Lungo la strada mi racconta di quella volta che è stato con un trans con un cazzo che non finiva più. VOLENDO, QUALCHE VOLTA, POSSIAMO RICONTATTARLO E TROVARCI TUTTI E TRE, CHE NE DICI? Perché no, dico io. La vita è bella quando si scopa. E più siamo e meglio è.
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frncsccrstn · 10 months
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Sei una lurida vacca schifosa
Bel complimento, vero?
Ne è l'autore un signore distinto di qualche anno più grande di me, capelli quasi alle spalle, fisico asciutto, più alto di me (meno male), che chiamerò Sig. DLP (non chiedetemi il perché). Come tutti, insospettabilissimo fuori ma dentro un gran lurido porco pervertito, schifoso e bestemmiatore seriale, che si sfoga con chi capisce, con chi ha la mente perversa come la sua. Perché tra il parlare e il fare, questi titoli se li merita tutti.
Conosciuti su un sito di incontri, gli ho messo like, è scattata l'affinità. Lui mi scrive, io rispondo, è più comodo Whatsapp o Telegram, gli do quest'ultimo così al momento il mio numero di telefono è al sicuro. Poi si vedrà. Si chiacchiera, lui subito al dunque, non gli piace perdere tempo e parlare di altro, cose di tutti i giorni, almeno non principalmente. Parliamo di sesso (e di cosa d'altro?), cosa piace, cosa no. Gli racconto dei miei amici, di Fetlife (forse si iscriverà), di cosa mi piace e di cosa non mi piace fare. MAGARI CON ME LO FARAI, TI ABITUERAI A FARLO. Staremo a vedere. Decidiamo di incontrarci la sera dopo. Lui arriva dalla nazione degli orologi, deve fare una cinquantina di chilometri e passare il confine. Perde il traghetto. I suoi bestemmioni li sento fin da casa. Nel mentre chattiamo. Arriva alle 22.00 VA BENISSIMO, È BUIO.
La sua unica richiesta è stata di non mettere intimo sotto la gonna e la camicetta. Mi presento così, con in più i miei sandali slingback neri. MA CHE CARINA. STAI BENE. Si sale verso la montagna in direzione dell'antennone che svetta sulla cima. Mentre guida, mi fa aprire le gambe, mi tocca la coscia, SPALANCALE FIN CHE PUOI, mi fa scivolare le dita dentro la figa, la ravana un po' e poi se le lecca. CHE BUONA CHE SEI. Il navigatore ero io, immaginatemi a pensare alla strada mentre mi si sta ravanando la figa. Arriviamo al posto dopo circa 15 minuti di strada. Buio totale, auto sotto l'albero, non c'è anima viva.
Mi fa vedere i cazzi finti che ha portato. Uno lungo e uno corto ma largo. Quello lungo lo usa lui su di sé, quando ha voglia di sentirsi il culo pieno e sborrare più violentemente grazie al massaggio prostatico. Mi dice che se andremo d'accordo ed entreremo in sintonia, cercherà una bella trans gnocca che farà divertire entrambi, e io e lei faremo divertire lui. Sarà divertente, con questo tipo di incontro. Una mia prima volta. Passa al dunque allargandomi le cosce, le dita nella figa, riesce ad allungarsi e leccarmela un po'. I miei piedi sul cruscotto. MA SE CONTINUO IO TI FACCIO SQUIRTARE E MI BAGNI L'AUTO. Ma dai? L'avevo avvisato che io se inizio a pisciare è finita. Esce dall'auto, apre il mio sportello, mi mette sotto al culo una coperta piegata, i piedi vanno a finire sul tetto dell'auto e il mio culo che sporge fuori dalla portiera. Ricomincia a stimolarmi. E inizio a squirtare. MA PORC... QUANTA! ADORO! Non sa che cosa gli aspetta dopo, penso. Il buco del culo è morbido e bagnato, infila un dito e poi due o tre dita, lo ravana, inizia a conoscerlo. I miei mugolii iniziano a farsi sentire. STAI FERMA COSÌ. Si leva i bermuda e i boxer. E mi ritrovo il cazzo in figa. La scomodità più assurda. Una puciata e basta perché anche lui si accorge che così non è possibile far nulla.
Scendo dall'auto, lui sistema una coperta sul terreno di asfalto, ciuffi d'erba e foglie. Prende i cazzi finti, mi fa distendere, prima mi lecca bene la figa, la ravana un po' e poi mi infila il cazzo lungo nel culo e quello largo in figa. PENSA A QUANDO NE AVRAI DUE VERI CHE TI POMPANO COME MERITI. Ci penso, ci penso, è da parecchio che ci penso, che lo sogno. Prima o poi. Chissà chi saranno i fortunati di questa mia prima volta. Spero che siano chi dico io. Se no m'incazzo!
Me li muove, mi prepara i buchetti, mi fa rilassare. La sua mano sulla mia pancia per avere miglior controllo sull'inserimento. Immaginate la scena, io distesa con i cazzi finti e gambe larghe. ALZATI GONNA E CAMICIA IL PIÙ POSSIBILE. Che cazzo vuol fare, penso. Si mette in piedi, prende il cazzo in mano. Non si mette mica a pisciarmi addosso, quel porco? SPALMATELA BENE, SENTI COME È CALDA. Mi ha preso alla sprovvista. Ho iniziato a ridere divertita. Tette, pancia e figa bagnati di piscio. Allegria! QUESTO ERA SOLO UN ASSAGGIO. Ah! DAI SIEDITI E APPOGGIATI CONTRO LA MACCHINA. Ubbidisco lentamente, l'età e la mole non mi consentono di fare scatti atletici. Si abbassa, mi dà il cazzo in bocca. SUCCHIA VACCA. Inizio a succhiare, largo il giusto, lungo il giusto per infilarlo fino in gola. Qualche conato arriva, tossisco. Impossibile che io abbia tutta questa saliva in bocca, mi dico. Cazzo, è piscia. Senza dirmi nulla mi stava pisciando in bocca, il lurido schifoso. DAI BEVI, COSÌ TI ABITUI AL GUSTO. Non era tanta, un po' è andata giù, un po' l'ho fatta scivolare fuori, bagnando i vestiti. Mi son pure strozzata. SENTI COM'È BUONA. Mi annusa la bocca, passa la lingua sulle labbra. Io mi sento la bocca salatissima e con un gusto non proprio piacevole, ma nemmeno così schifoso, anche se un conato mi stava venendo. Non ci devo pensare, mi ripetevo. Ma che maiale ho conosciuto? In chat avevo capito che gli piaceva fare certe cose ma non ero ancora pronta a farle, cazzo!
DAI, ALZATI, CHE TI VOGLIO FAR SQUIRTARE DI NUOVO. Mi aiuta ad alzarmi prendendomi le mani. Il gusto di piscia in bocca e me lo sento anche addosso, come una lurida cagna. ALLARGA LE GAMBE BELLA VACCA. E le dita cominciano il loro movimento. Senza il mio volere, il liquido comincia a sgorgare nella sua mano, lungo il suo braccio e lungo le mie gambe. È bastato un attimo ed ero in pieno allagamento. Muoveva le dita e mi leccava. GUARDA CHE BELLO, LASCIATI ANDARE. SEI UNA VACCA SCHIFOSA. Il rumore della pozzanghera ha continuato per un po', i colpi me li sentivo in pancia, mi squassava tutto. Poi esce dalla figa ed entra nel culo e da lì mi fa squirtare ancora, stessi movimenti, ma in più li sento amplificati, mi vengono i brividi quando mi si incula. Ero in piedi con le gambe che tremavano, e lui tutto contento di vedere quel ben di dio che usciva. Ha continuato per un bel po' così, e io ho continuato a innondarlo. E mi domando sempre in quale posto io abbia nascosto tutto quel liquido che non finisce mai, squirt e piscia. CHE VACCA DI MERDA CHE SEI. MI PIACI. DAI GIRATI CHE TI INCULO E TI SCOPO QUELLA BELLA FIGA CARNOSA.
Mi giro con le tette a contatto col baule dell'auto, un braccio che mi protegge dai colpi della lamiera contro la testa. ALLARGALE BENE STE CAZZO DI GAMBE, DAI TROIA. E mi dà qualche colpo alla figa, colpi forti. MI PIACE LA TUA PANCIA. MI PIACE TENERLA TRA LE MANI MENTRE TI SCOPO. In effetti piace anche a me perché me la tiene ferma e non ciondola e non mi fa male perché i colpi mi rimbalzano anche all'interno. ALLARGATI BENE IL CULO CON LE MANI CHE ENTRO. Fatemi capire, se potete, perché in quel momento voi uomini non riuscite mai a trovare il buco giusto al primo colpo. È sempre stato un mistero per me. La punta del cazzo non vi fa capire dove siete? Tipo bacchetta da rabdomante? No, stai entrando ancora davanti, ahi quello è il divisorio, me lo strappi, no sei più sopra, stai fermo che mi muovo io. Evviva, è entrato. E anche subito. Tutto. E sono iniziati i colpetti che piacciono a me, quelli che mi fanno venire i brividi ogni maledetta volta. E il rumore del pube e delle sue gambe contro di me. Piano e poi forte e poi ancora piano, fermarsi e poi ricominciare. Parole oscene gli uscivano dalla bocca, me le faceva ripetere. DILLE CAZZO, DILLE. SEI UNA LURIDA VACCA SCHIFOSA, HAI IL CAZZO NEL CULO E GUARDA COME GODI, TI PIACE VACCA. DILLO CHE TI PIACE. DILLO FORTE, CHE TANTO QUI NON TI SENTE NESSUNO. GRIDALO. E ha continuato per un bel po' allargando bene il culo. Fuori col cazzo, dentro con le dita, quattro dita fino in fondo, fin dove entravano. Mi stava inculando così. E io pisciavo stimolata dai movimenti. E poi le fa uscire, le annusa, le lecca, me le dà in bocca. Cerco di schivarle ma non riesco, sanno di figa e di culo, il mio culo. Per fortuna pulito. IMPARA A CONOSCERE IL SAPORE DEL TUO CULO, TI DEVI ABITUARE. PRENDI IN BOCCA IL CAZZO. DAL CULO ALLA BOCCA. Il famoso ass to mouth, fatto su di me. Mi si avvicina per annusare la mia bocca, come fa Alien con Ripley in quella famosa scena di Alien 3. Pure al porco viene la bavetta solo a sentire che la mia bocca profuma come piace a lui. E me lo fa rifare ancora un paio di volte. Quasi sbocco. DAI, BASTA, NON SEI ABITUATA.
Mi fa girare, un attimo di riposo, io non riesco a trattenere la piscia, sto pisciando gli dico. Lui mette sotto la mano sporca di culo, così se la lava con la piscia e subito mi infila le quattro dita in figa per farmene uscire ancora e ancora. Madonna come mi sento porca in certi momenti. Questo è uno di quelli. Esce dalla figa e mi accarezza bagnandomi il viso e il seno con la mia piscia, lo rifà ancora una volta. MI PIACI COSÌ LURIDA. SEI PROPRIO UNA VACCA COME PIACE A ME. SE CI VEDREMO ANCORA NE COMBINEREMO DELLE BELLE, VEDRAI. SEI PERFETTA PER QUESTE PORCATE. Mi fa sedere, sento la coperta sotto il culo che è bagnata dal mio piscio. Tolta la coperta si vedrà poi una chiazza sull'asfalto, colpa mia. Io ho anche la gonna lievemente bagnata un po' qua e là, mi sento lurida e schifosa, una Gran Vacca. Sorrido nel pensare a cosa diranno i miei amici quando gli racconterò il tutto o leggeranno questo racconto. Sicuramente "Sei stata Luridissima e fortemente Maiala, una Lurida Troia, è quello che ti meriti".
SDRAIATI DAI VACCA, MENTRE TI FACCIO ANCORA SQUIRTARE TU LECCAMI IL CULO. COSÌ ASSAGGI ANCHE IL MIO. Mi viene col culo sopra la faccia, non ci arrivo, qualche sistemazione e ho il suo buco a contatto con la mia bocca. Lo sento morbido come il mio, come ho detto prima è abituato a infilarsi un cazzo finto nel culo. TI PIACE TROIA? VUOI CHE SPINGO COSÌ LO SENTI CHE SI APRE BENE? Ok, spingi, gli dico. Lo sento aprirsi di più, succhio, lo lecco dentro e fuori. E poi con la lingua sento qualcosa di duro che avanza. Ho fatto a tempo a spostarmi che un pezzettino di stronzo mi ha sfiorato la guancia per finire poi sulla coperta. "Ma che cazzo, mi stai cagando in bocca!!" DAVVERO? SCUSA, NON PENSAVO, SCUSA, MI DISPIACE. VABBÈ È SOLO MERDA, MICA CHISSÀ COSA. Non saprò mai se lo ha fatto apposta per vedere la mia reazione o non se ne è accorto davvero. Solo merda dice. Mi viene un conato mentre mi raddrizzo e mi metto seduta.
DOVE VUOI CHE TI SBORRI? FIGA, CULO O BOCCA. Bocca, ho detto, non sprechiamola in altri buchi. E così me lo ritrovo abbassato davanti a me col cazzo a livello della bocca. Inizio a succhiare, son bastate pochi slinguate per farlo venire, era già bello carico da prima. La sborra la sento riempirmi la bocca e andare giù in gola. Il porco mangia bene, è in salute, la sborra ha un buon gusto, non è male. ODDIO SVENGO, TIENIMI, ODDIO FAMMI SEDERE. MI GIRA LA TESTA. Minchia che spavento. Dice che quando gode tanto ed è bello carico questo è l'effetto che gli fa. Sei un vecchietto, gli dico. Ride. Visto che non si era in un letto dove poteva distendersi, si è seduto accanto a me appoggiando poi la sua testa sulla mia pancia, perché doveva riprendersi un attimo. Tra qualche risata e chiacchiera, lui che riposava sdraiato su di me, io mi son presa uno dei cazzi di gomma, quello largo e bagnato dalla piscia che usciva ancora, me lo sono infilato in figa e mi son rilassata. Altro allagamento, perché stuzzicando il clitoride e la zona dell'uretra la piscia esce a fiumi. Io continuo a pisciare. ANCORA? FAI PURE, A ME PIACE SAPERLO E VEDERTI. Ho continuato ancora un pochino finché non è arrivata l'ora di tornare verso casa.
Lui si è rivestito, raccolta la coperta bagnata, la mia gonna bagnata un po' dappertutto, tra le gambe pure. Faccio per salire in macchina. Oddio, mi scappa di nuovo. La stimolazione mi ha innescato la piscia continua. Son scesa, messa a gambe larghe accucciata e ho pisciato il residuo. Basta ora. La tengo fino a casa. Arrivati al parcheggio, ci si saluta, ci rivedremo ancora per altre marachelle chissà dove e chissà quando. Forse la prossima volta verrà in moto. Vuole che gli piscio sul sedile mentre viaggiamo, così si sente il culo bagnato dalla mia piscia. È un lurido pervertito, porco e schifoso. Ve lo avevo già detto?
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frncsccrstn · 10 months
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La gente pensa che l'intimità riguardi il sesso. Ma l'intimità riguarda la verità.Quando ti rendi conto di poter dire a qualcuno la tua verità, quando puoi mostrarti a loro, quando ti trovi di fronte a loro e la loro risposta è "sei al sicuro con me" - questa è l'intimità.
TJ Reid
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frncsccrstn · 11 months
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frncsccrstn · 11 months
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Avete mai sentito Ura che urla?
Mi incontro con il Sig. D. stamattina. Mi sistemo e parto. Inizio bene dimenticandomi dove ho lasciato la macchina. Dopo un lungo giro la trovo. Mi do della cogliona da sola. Forza che facciamo ritardo. Mi fermo a far benzina, c'è traffico. Faccio l'autostrada, lavori in corso nelle gallerie, ci fan cambiare corsia in continuazione. Il ritardo aumenta. Un messaggio con scritto CAMERA 111. Arrivo, posteggio. Entro.
Il Sig. D. in attesa, in tenuta estiva ma sempre elegante. Un Porco sotto mentite spoglie, proprio così. BUONGIORNO, FINALMENTE LA TROIA È ARRIVATA. SAI COSA TI ATTENDE VERO? Sì, ne abbiamo parlato ieri. Mentre lo dice, mi lascia appoggiare le mie cose, poi mi alza la gonna e SPANK!, una sonora e ben piazzata sculacciata sul culo da 5 dita. SAI COSA FARE ADESSO. Ah, sì! Tolgo gli slip e subito vado ad appenderli alla porta. Ormai è un rito. SVESTITI TROIA E SIEDITI SUL LETTO. Eseguo. SALUTALO PER BENE. Mi si piazza davanti con il cazzo bello in tiro, mi prende la testa, lo succhio, lo lecco, me lo spinge in gola fino ai miei conati, che producono tanta saliva da avvolgerlo tutto in una strato di bollicine bianco opaco. FAI I FILI TROIA. BRAVA, SEI SEMPRE LA SOLITA PORCA. QUANTO TI PIACE IL CAZZO, EH? Io annuisco con la testa avendo la bocca occupata a sputare sulla cappella.
FORZA, METTITI A PECORA. Tra le gambe ero bagnata e sudata. Si mette dietro, punta alla figa e infila il cazzo tutto dentro di colpo. Da quanto non lo sentivo nei miei buchi, mi è mancato. Iniziano le pompate, mentre vuole che gli racconti le mie porcate passate. TI RENDI CONTO CHE SEI UNA LURIDA VACCA SCHIFOSA, DOVRESTI VERGOGNARTI. AH NON LO SEI? E mi sfonda la figa con bei colpi forti per punizione. Da sentirlo in gola. Ogni colpo un versetto. Gode anche lui nel sentirli. HO PORTATO I MIEI GIOCHI. Apre la borsa, prende un plug e me lo inserisce nel culo, che non mi fa sobbalzare per nulla. Scatta foto. CHE TROIA, HAI IL BUCO COSÌ LARGO CHE NON LO SENTI NEMMENO. L'ho sputato fuori subito. Sculacciata punitiva. CI VUOLE QUALCOSA DI PIÙ GRANDE PER LA TROIA SFONDATA. Dopo un'altra prova con un dildo più grande ma che non resta dentro, ne trova uno della misura giusta. Questo lo tengo. Altre foto. Mi lascio scopare la figa così da sentirmi piena in ogni buco. GODI TROIA AD AVERNE DUE? CHE PUTTANA LURIDA. Mi piace quando lo dice perché mette più enfasi sulla parola "puttana", lo rimarca, gli viene bene con quel suo accento. La doppia è durata un po'. Mi sentivo in completo relax sotto i suoi colpi. Pur sapendo quello che mi aspettava poi. Ho persino iniziato a pisciare, poche gocce, da quanto ero rilassata.
Una sosta di riposo per entrambi, per due chiacchiere e due coccole che quelle non mancano mai. Sarà anche un Porco ma sa come farti star bene con tante tenerezze.
Però la pipì mi scappa, già da prima, e dovrei andarla a fare. ALT! HAI PORTATO IL BICCHIERONE? È vero, l'altra volta ho riempito solo un bicchierino. Lo prende dalla mia borsa, io a pecora, me lo mette incollato sotto la figa. Lo tengo per evitare che si rovesci e inizio la pisciata. Gli scatti. Lui che ride. MA GUARDA QUANTO PISCIA LA PORCA. SPINGI CHE LO RIEMPI, DAI VACCA. Ne faccio un bel po', il bicchiere è quasi pieno. Resterà poi sul comodino in attesa, raffreddandosi. Mi fa girare supina, la sua mano nella figa per bagnarla del mio piscio, me la strofina sul viso, mi prende per i capelli, mi sposta la testa, iniziano gli sputi a ripetizione, in bocca, sugli occhi, me li spalma su tutta la faccia con la sua mano. ORA PRENDIMELO IN BOCCA E FAI IL TUO DOVERE DI TROIA. Si mette di traverso sopra la mia faccia col cazzo a penzoloni. Lo prendo, lo succhio, lo lecco, lo ingoio. Me lo spinge fino a soffocarmi, non respiro, arrivano i conati. La saliva riempie la mia bocca, tantissima. Mentre scatta io gli lavo il cazzo con la saliva. Foto della mia bocca bavosa, lurida, oscena, da troia ingorda. SPUTALA SULLA MIA MANO, DAI VACCA, SPUTA. Accumulo saliva e la lascio colare sulla sua mano. ECCO, COSÌ SEI ANCORA PIÙ LURIDA, mentre me la spalma sul viso. Mi piace quando lo fa e il modo in cui lo fa. Gli piace, gode nel farlo. Mi deve dominare.
Mi lascia riposare mentre se ne va in bagno. RIMETTITI A PECORA, FORZA TROIA, CHE TI DEVO ALLARGARE QUEL LURIDO BUCO DEL CULO, LO SAI. Gel e sento che mi spinge qualcosa dentro. E poi ancora, ancora e ancora. E poi capisco. Sciocca Ura, cosa vuoi che siano, una dopo l'altra in fila indiana? ALZATI E CAMMINA (cit.). COSA SENTI? Le palline che si muovono e creano ingombro. Non sono male, mi piacciono. Meglio di un plug. RITORNA A PECORA, VACCA. SPUTALE FUORI, FORZA. Inizio a spingere, oltre alla pipì ne sento scivolare fuori una e poi un'altra e un'altra ancora. STOP. FERMA. RESTA COSÌ. In posa plastica con tre palline che penzolano fuori dal buco del culo. SPUTA L’ULTIMA. Stranamente faccio fatica. Scatta a ripetizione mentre la butto fuori con pisciata annessa. Mamma mia che foto oscene usciranno. Ogni tanto me ne fa vedere una. Che vergogna, direte voi. E invece no. Mi piacciono, sono fiera di quelle foto e di quelle pose oscene.
Altri baci e tenerezze, ma pochi perché mi sento dire DAI, A PECORA CHE TI VOGLIO INCULARE. Così dal nulla, se ne esce con questa frasetta, questo signore così distinto. Mi dà in mano il mio vibratore nero che ha preso dalla mia borsa. Ormai è di casa nella mia borsa dei giochi. ACCENDILO E GODI. E nel culo mi sento infilare un dildo che lo occupa in pieno. E poi di colpo un altro nella figa. Dio quanto son piena e come godo col vibratore sul clitoride. SEI PIENISSIMA, TROIA. Mi lamento un pochino però mi piace. VUOI FARE LA DOPPIA CON DUE UOMINI. È QUESTO CHE TI ASPETTA. ABITUATI VACCA. Ma i cazzi sono più malleabili e si adattano ai buchi meglio di quelli finti. Godrei di più e meglio. Non vedo l'ora. A PENSARCI BENE IO NON TI HO ANCORA PUNITO PER LA TUA TROIAGGINE DELL’ULTIMO PERIODO. HAI FATTO LA SCHIFOSA LURIDA CAGNA CON LA COPPIA DI FETLIFE. MERITI "LA" PUNIZIONE. Gli rispondo che ha ragione mentre lui prende il flogger rosso lasciandomi dentro i due dildo. Dieci colpi per ogni chiappa e sempre più forti. Alcuni colpiscono anche un dildo. Mi rimbalza all'interno. Lo vedo nello specchio quando partono i colpi, mi dico che son pronta al colpo ma è inutile, non sei mai pronta a colpi del genere. Scatta foto alle mie chiappe rosse, mi fa sputare fuori i dildo e ci mettiamo a riposare un pochino.
Le mie chiappe bruciano mentre parliamo. Sorride. Si sta divertendo un sacco, il Porco, insieme a me. Ma tra poco io sicuramente mi divertirò di meno, stando alle cose dette ieri. I giochi ripartono dopo una rinfrescata in bagno. DAMMI IL CULO, VACCA, DAI A QUATTRO ZAMPE, QUI. Riaccendo il vibratore. Mi penetra nel culo col cazzo, con svariati colpi ben dati, piano e poi forte. Dentro tutto. Mi sento spingere con la testa contro il materasso, le sue mani sulla schiena. ADESSO TI MONTO COME IL TORO MONTA LA VACCA. Si mette in piedi sul letto, si piega, si appoggia a me e iniziano i colpi che a me piacciono tanto. Sottomessa, piena di cazzo nel culo fino a sentire i suoi coglioni sbattermi la figa. È DENTRO TUTTO, TROIA. LO SENTI? Mette i piedi davanti alle mie gambe per colpire più forte e in perpendicolare al mio culo. Miseria, se lo sento nell'intestino. Ci dà dentro quel Porco schifoso del Sig. D. Mi prepara. Vuole il mio culo aperto e accogliente per provare ad entrare con la mano. Ebbene sì. Un obiettivo mio da raggiungere. Ne ho paura ma voglio che succeda. Mi fa foto del buco ormai spalancato. SEI OSCENAMENTE APERTA, UNA GRAN VACCA DAL CULO SFONDATO. Quando esce io resto a pecora, lo sento poi di fianco a me. Inizia a ravanare con le dita il buco. Fai piano, non mescolare così. DEVO FARMI SPAZIO. Tre, quattro dita e si ferma. Lubrifica bene. Sento le cinque dita che spingono. Poi le toglie. Sento del movimento dietro di me, starà prendendo qualcosa, mi dico. Mi sento infilare qualcosa di grosso dentro il culo. Dico, sarà il dildo nero, la bestia. Sento spingere sempre di più. Non capisco. Non mi parla. I miei lamenti si fanno più forti ma non servono a fermarlo. COSA SENTI? Sento qualcosa ma non capisco cosa. FA MALE? Per ora non molto. E d'improvviso mi esce un urlo terrificante e a volume altissimo dalla bocca, mentre mi sento spingere qualcosa nel culo. Scende qualche lacrima, fa malissimo, son rimasta senza fiato, non respiro, il dolore è fortissimo. Poi momentaneamente si placa perché lui si è fermato. L'ingombro è tanta roba. Indescrivibile. Lo sento uscire piano. Sollievo. CARISSIMA, TI HO FISTATO IL CULO. Ma era la mano quella? Pensavo al dildo nero. NO MIA CARA, AVEVI LA MIA MANO NEL CULO. OLTRE LE NOCCHE, NON ANCORA AL POLSO, MA È ENTRATA. No, non ci credo. GUARDA. Mi mostra la foto. Come mio solito, per l'emozione, mi sono lasciata andare in un pianto pieno di adrenalina e felicità. Ero contenta del mio culo aperto e dolorante. Ridevo. Lui rideva insieme a me. Una persona normale mi darebbe della pazza, e invece sono una persona molto seria e ho (avevo) tra i miei obiettivi anche questo.
Dopo un giro in bagno per riassettarmi e rinfrescarmi il buchetto(ne), ritorno sul letto ancora incredula di quel che è successo. Ci siam messi a parlare delle mie sensazioni, di quanto è riuscito a entrare. Riproviamo gli ho detto. MA CHE TROIA SEI? PRIMA NE AVEVI PAURA E ORA LA VUOI ANCORA LA MIA MANO NEL CULO. Sai come sono fatta. Anche con la mano nella figa ho voluto subito riprovare. Ma ora stai ai miei comandi.
Altro gel e si è piazzato con le cinque dita pronte all'entrata. Vai. Piano. E poi fermati. Esegue. Sento già la sensazione di pienezza. Avanza un pochino. Fatto. Faccio rilassare i muscoli. Li lascio abituare. Vai. Avanza di più. Stop. La muove. Una sensazione strana, di piacere ma anche voglia di vomitare. Avanza ancora. È dentro tutta come prima. La muove avanti e indietro di poco. Si ferma. Mi lascia respirare e sentire l'effetto che fa. Mi parla. Mi chiede. Prova ad avanzare ancora ma non sono più in grado, per oggi, di sopportare questo dolore, questo fastidio. Mi vien da vomitare. Esce pian piano. Che sollievo. Siamo comunque soddisfatti. La prossima volta entrerà fino al polso, ne son sicura. Io atterro sul letto sfinita e sudatissima. Lui va in bagno a lavarsi. Poi tocca a me. Per ora mi faccio solo un bidet. L'acqua fredda è un piacere sentirla sui buchi usati e arrossati. La porta del bagno è aperta, tanto cosa c'è da nascondere, ormai mi ha già vista sia dentro che fuori. Mi appare lui con la macchina fotografica in mano. Provate a immaginarlo, nudo con la macchina in mano. Mi scappa un sorrisino. GIRATI SUL BIDET VERSO IL MURO. Ho capito ed eseguo tutta contenta. La parte esibizionista che è in me sta gongolando. Metto il culo fuori dal bidet e la figa appoggiata sul bordo. Il flash parte all'impazzata. Varie pose. Mi sposto più in avanti. ALZATI DAI VACCA. A 90 E APRITI BENE IL CULO CON LE MANI. Ubbidiente svolgo il mio compito. Mi diverto. Le mani sulle chiappe che spalancano quel buco tanto aperto quanto osceno. Vedo una foto. Madonna che vergogna, e rido. MA DI COSA TI VERGOGNI, LURIDA TROIA. Ride pure lui. GUARDA CHE FOTO. DA MILLE LIKE! Mister Bel Sorriso quando fa così è troppo divertente. Cerca di fare il serio ma poi non ci riesce e ridiamo come bambini.
Resto ancora in bagno un attimo, lui va in camera e lo sento tornare. E DI QUESTA COSA NE FACCIAMO? In mano il bicchierone di piscia ormai fredda. Lo guardo. Ci capiamo subito. È tanta, gli dico. MEGLIO, risponde lui. Entro in doccia e guardandomi divertito comincia a versarmi addosso la mia piscia partendo dalla fronte. Mi entra in bocca, scivola giù su tutto il corpo. Un altro giro. Altra bevuta. LURIDA, GUARDA COME SEI LURIDA. Mi mette una mano nella figa e poi me la spalma sulla faccia e, non contento del risultato un paio di grossi sputi gli partono verso la mia bocca e le guance facendo finire così la sessione acquatica. COSÌ SEI PERFETTA. LERCIA COME UNA TROIA SI MERITA. Mi lascia fare la doccia per poi tornare sul letto vicino a lui per qualche coccola. Si parla di foto viste, di fiori infilati nel culo che il Sig. F., amico in comune, mi ha fatto vedere giorni fa. Gli dico, lo sai che ho portato gli Sharpie? MADDAI, LI HAI PORTATI? DAI, TIRALI FUORI CHE GIOCHIAMO. Un appassionato di cancelleria dovrebbe sapere cosa sono gli Sharpie. Sono semplici pennarelli che costano tra l'altro un botto, che ho da anni ma che uso raramente. Ne ho 23. Ora un uso l'ho trovato. E voglio battere il record di 19 che si vede in una foto vista online. Tutti nella figa o nel culo. DAI PROVIAMO. Mi metto sul fianco e inizio a spingerli dentro in entrambi i buchi. Lui ride e fotografa. Mi aiuta. Scappano fuori pian piano ma riesce lo stesso a scattare qualche foto ugualmente. CHE VACCA INGORDA DI PENNARELLI. La prossima volta ci riproviamo, pensando a una tattica per tenerli dentro fermi al loro posto. Distesi con i pennarelli sotto il culo e sparsi per il letto, ci rendiamo conto che l'ora del ritorno si sta avvicinando. Si alza, si mette in ginocchio, me lo dà in bocca, lo succhio un po'. Mi allarga le gambe e mi scopa a missionario finché non mi sento venire sotto i suoi colpi. Esce, si mette in ginocchio, FAMMI SBORRARE, TROIA. Lo succhio e me lo gusto finché lui si tira indietro, se lo prende in mano, lo mena un pochino e viene sulla mia faccia e in bocca. Io ero ad aspettare con la lingua fuori, da vera troia ingorda. Bacio al sapore di sborra, per concludere la nostra mattinata. Pienamente soddisfatti, sempre più maiali.
Ci laviamo, ci sistemiamo, le mutandine recuperate dalla maniglia. Ci salutiamo, ci attendono altri incontri, quando si sa e non si sa.
Tornando a casa scrivo al Sig. F. "Sto tornando a casa con il culo fistato". Come sempre è a lui per primo a cui dico le novità. Perché così deve essere. Perché è ciò che entrambi vogliamo. SEI STATA BENE? Sì, come sempre con il Sig. D. SONO MOLTO CONTENTO.
Ora che ho finito di scrivere il racconto, il culo mi brucia un po'. Chissà perché.
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frncsccrstn · 1 year
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Sono stesa sul letto, più comoda che posso, poggiata a tanti cuscini, con le gambe aperte e lui disteso in mezzo, con la faccia che affonda tra le labbra della figa bagnata. Le sue mani si stringono alle mie cosce, le dita affondano nella carne e la sua lingua sfrega il clitoride. “Tieniti bene aperta, mostrati” mi dice e io ubbidisco: con le mani allargo meglio per offrirgli la mia figa, per permettergli di raggiungere meglio il clitoride esposto. Vorrei dirgli di infilarmi due dita nel culo, ma non credo sia il caso. È ancora largo, è appena stato usato e abusato abbondantemente, cerco di tenerlo stretto più che posso per non perdere la sborra che mi ha svuotato dentro qualche minuto fa. Mi ha sbattuto il cazzo nel culo con una tale forza che ora ho il buco gonfio e largo… e provo un leggero fastidio. Vorrei essere io ad infilarci le dita dentro adesso, ma preferisco aspettare: dopo ne voglio ancora, voglio di nuovo essere fottuta in quel modo! Quindi per adesso una pausa ci sta bene, mi lascio leccare con calma, la sua bocca si stringe attorno al clitoride, me lo succhia, ci struscia il naso e va avanti. So bene che non riuscirò mai a venire così, ma è piacevolissimo! Lascia scivolare due dita nella figa aperta, continuando a leccarmi, e io sussulto. Muove le dita veloce, in maniera ritmica, cercando di affondarle più che può. Io gemo e mugolo di piacere, muovo i fianchi assecondando i movimenti della sua mano. Lui, con le mani, mi allarga bene, come a volermi guardare dentro. “Guarda come sei aperta adesso!” mi dice, “Hai il culo rotto e la figa aperta, che implora di essere fottuta…” “Fottimi allora…” gli dico io. “Non ancora” dice perentorio. Io lo imploro, pensando che implorarlo per essere scopata basti… Lui invece, mi chiede di passargli il lubrificante e io, ancora, ubbidisco: lo lascia colare abbondante sulla figa e ci passa le dita. Le affonda, tre dita di colpo. E poi quattro. È una sensazione che conosco bene e che mi piace da impazzire. Lo so che dovrei tenere il culo un po’ a riposo, ma quanto ci starebbero bene adesso un po’ di dita anche nel culo, a toccare quelle che mi si muovono nella figa? Non faccio in tempo a chiederlo, perché lui stringe le dita e aggiunge anche il pollice… e affonda. La mano mi sprofonda nella figa spalancata. “Come stai? Ti faccio male?” mi chiede dolcemente. Io sono eccitata in modo incredibile, sono lontana dall'orgasmo eppure mi sento come se potessi esplodere da un momento all'altro. “Continua, ti prego…” sussurro, e lui affonda la mano ancora di più, fino a riuscire a sfiorare la cervice. Sfila la mano e, di nuovo, ci lascia scivolare del lubrificante, prima di sprofondare dentro di nuovo. Questa volta, arriva ancora più a fondo e le dita muovono la cervice, quasi giocandoci. Io grido di stupore, di fastidio e di piacere insieme, è una sensazione stranissima, come se mi si stesse muovendo tutto dentro. La sborra mi cola via dal culo, ma non mi interessa: l'odore pungente però mi raggiunge subito, eccitandomi ancora di più. “Che troia che sei…” mi dice, insieme a tanti altri dolcissimi insulti che suonano come complimenti alle mie orecchie eccitate. “Tieni, esageriamo un po'” mi dice, e io non capisco bene come si possa esagerare più di così, finché non vedo che mi porge un vibratore. Mentre lo accendo, lui sfila la mano, chiude le dita, le stringe più che può, aggiunge altro lubrificante e le infila ancora tutte dentro, con la mano quasi chiusa a pugno. Il vibratore acceso raggiunge il clitoride proprio mentre lui ricomincia a spingere: più di così non entra, ma quel movimento mi fa venire praticamente di colpo. Godo sulla sua mano, tremo, urlo, mentre lui, ancora non soddisfatto, sfila via il pugno di colpo e si prepara ad affondarlo di nuovo, questa volta più veloce… 
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frncsccrstn · 1 year
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Le confessioni (stavolta davvero oscene) della signora Ura
So che hai incontrato una coppia conosciuta su Fetlife ed ho la sensazione che tu abbia battuto ogni record di troiaggine. È vero. Una vergogna… e mi vergogno a raccontarlo. Sei andata a casa loro e il Porco ti ha aperto la porta col cazzo dritto? Sì. Il Porco e la sua Troia avevano già iniziato a giocare tra loro; mi ha aperto Lui,  maglietta e cazzo duro in evidenza. Ci siamo salutati, Lui subito una mano sotto la gonna; io subito una mano sul cazzo. “Guarda tesoro, la signora si è già presa il cazzo in mano” e così me lo sono trascinato in sala dove c'era Lei in piedi per presentarsi. A quel punto, il cazzo l'ho dovuto mollare, perché sono tornati sul divano e mi hanno invitato a unirmi a loro. Mi sono spogliata e, in reggiseno e perizoma, sono andata da loro. Lui svaccato sul divano, lei accucciata a terra a leccargli il culo. Mi sono avvicinata, li ho osservati un attimo e poi mi sono accucciata anch'io e ho iniziato a leccargli palle e cazzo. “Brave le mie Troie, succhiate bene" diceva il Porco con la mano sulle nostre teste. L'hai sbavato come si deve? Non subito. Ci siamo dedicate alle palle, una a testa, a succhiare forte; vedevo quello che faceva Lei e copiavo. Ho scoperto che il Porco adora sentirsi le palle tirate e succhiate. Dopo ho preso in bocca il cazzo, me lo sono goduto fino in fondo, un po’ ingoiavo io, un po’ mi soffocava Lui: ovviamente conati e saliva a non finire che colava sull'asta. E la sua Troia? Mi ha lasciato fare. È stata carinissima a lasciarmi campo libero. Io leccavo e Lei lo baciava, gli leccava i capezzoli, a un certo punto ho sentito che il Porco le ha sputato in faccia e le ha dato degli schiaffetti leggeri. Dopo il pompino, Lui si alza dal divano, fa mettere la sua Troia davanti a me, io a pecora e Lui dietro. “Vero che ti fai leccare la figa dalla signora, come mi hai promesso?”. Lei ha aperto le gambe, le ha alzate e io ho cominciato a leccare, mentre il Porco mi sputava sulla figa e sul culo, iniziando a toccare i buchi con le dita, a ispezionarli, a conoscerli. “Senti la troia che lago ha tra le gambe”. E così nel lago ci è finito il cazzo, bello in tiro che non vedeva l'ora di entrare. Ti ha montato brutalmente? All'inizio no, perché gli avevo chiesto espressamente di iniziare piano. Poi, quando la figa ha avuto modo di abituarsi, di fare la sua conoscenza, ecco sì, allora ci ha dato dentro. Talmente forte che non riuscivo più a leccare Lei, perché sbattevo la faccia contro la sua figa. Poi è passato al culo? Il Porco quando vede un culo non capisce più niente; l'aveva già puntato prima, ma ha voluto aspettare. Gli ha sputato sopra un paio di volte, ha infilato le dita e poi ho sentito la cappella che iniziava a spingere. Piano piano all'inizio, finché è entrato tutto fino in fondo. La sua Troia ci guardava e basta, sorridendo e parlando con lui a volte, oppure faceva foto. Il Porco ha cominciato a darmi gran botte pure nel culo, alternando piano a forte. Lo sentivo fino in fondo. “Alla signora piace nel culo, vero troia? senti come gode la porca”. Ci ha dato dentro per un po’. Dentro e fuori. Ogni colpo, un mio verso.  Dopo l’inculata, abbiamo fatto una pausa; merenda, chiacchiere su gente conosciuta, racconti di incontri, vita di ognuno, tante risate. Nudi, sul divano oppure sul materasso. La sua Troia che tipo è? Calma, tranquilla, semplice. Non urla, parla piano. Simpatica, molto alla mano. Dopo la merenda e le chiacchiere…vieni al sodo. La sosta è durata poco. Il Porco voleva che ci occupassimo di lui, di nuovo. Sempre insieme a leccargli cazzo e palle e culo. È un estimatore di questo tipo di relax. Invece che sul divano ci siamo messi sul materasso. E lì altre foto memorabili. Racconta nei dettagli, Troia. Io e Lei che succhiamo le palle, una ciascuna, lei che lecca il culo e io le palle entrambe nella mia bocca, lei a baciargli il culo e le gambe, io a succhiare il cazzo e farmelo andare giù in gola per produrre saliva e sputargliela sulla cappella. E lui sigaretta in una mano e telefono per far foto nell'altra. “Sì, brave troie, oh sì, continuate così, dio che succhiate, sono in paradiso”. Gli devo aver succhiato la cappella chissà in che modo speciale, perché il tono della sua voce si è fatto più acuto, il suo godimento era alle stelle. “La signora succhia bene, cazzo se succhia bene, si vede che ha esperienza” e mi guardavano entrambi, il Porco perché godeva e la sua Troia incuriosita di cosa gli stessi facendo. E dire che a me sembrava un’innocua succhiata di cappella con la lingua che la lavorava… Hai dimostrato di meritarti l'invito Nel mentre, avevo la sua mano nella figa che ravanava e ogni tanto mi mollava qualche sculacciata sulla chiappa già arrossata dalle sculacciate che mi aveva dato prima. Dopo la sua Troia si è spostata e si è messa di fianco a noi a guardare. Il Porco mi ha messo a pecora sul materasso e giù un altro giro di figa e di culo con annesse sculacciate e parole sconce. Colpi forti, colpi secchi, entrava tutto e si sdraiava sopra la mia schiena restando dentro. Che bello sentirlo tutto nel culo, bella piena. E spingeva come un dannato per farlo entrare finché si riusciva. E lì è successo un patatrac, nel senso che mi sono sporcata. Come hanno reagito? Non hanno fatto una piega. Anzi, il Porco tutto contento. Sono abituati a certi “inconvenienti”. Il cazzo quando è uscito si è portato dietro un po’ di tutto, poltiglia colorata, gel e a saliva degli sputi. Non me lo hanno detto subito, visto che godevo tanto. Lui non ha mai smesso anche se ero sporca. Poi ha messo in mezzo anche Lei, già allenata a situazioni estreme. Il Porco le ha fatto appoggiare la testa sulle mie chiappe, vicino al mio buco del culo. “La signora ha il culo sporco, adesso la mia troia mi pulisce il cazzo, vero che lo fai?”. E la sua Troia  ha ubbidito, come sempre. Così entrava nel mio culo e ogni volta che usciva lo metteva nella bocca di lei. Ass to Mouth. Lei si lamentava un po’, ma ha continuato a farlo. Fa parte del loro gioco. Quando ha smesso di incularti, che è successo? Lui mi ha fatto distendere tenendo il cazzo dentro, e mi ha inculato così, da sdraiata. Piacevolissima posizione perché io riposo e il cazzo scivola dentro benissimo. Mi dava dei bei colpi, restava dentro e spingeva fino in fondo e poi ricominciava. Altro disastro. Tutto che colava. Ho le foto del mio culo usato, aperto e sporco. Le ho viste. Una roba davvero laida e immonda. Da Troia schifosa. Hai ragione. Ti ho detto subito che mi vergogno di quello che ho fatto. A quel punto mi hanno permesso di andare in bagno a lavarmi e rinfrescarmi. Tutti avevamo fame, erano ormai le sette di sera. Hanno ordinato un paio di pizze e, nel frattempo, il Porco, seduto sul divano mi dice: “vieni qui troia”; son andata da lui come un cagnolino, mi sono accucciata e via, altro giro di succhiate, leccate e menate di cazzo. "Senti la signora come succhia bene", mentre con le mani riusciva a toccarmi schiena e chiappe e mi dava altre sculacciate. “Sei propria una troia con tanta voglia di cazzo”. Io gli univo le palle e le ingoiavo. Godeva come un maiale. Mi spingeva il cazzo in gola per farmi avere i conati. “Brava, adesso sputa la saliva sul cazzo”. Facendo così ho risvegliato il Porco…Mi ha messo a pecora col corpo appoggiato sul divano e ha iniziato a stuzzicare di nuovo la figa, cazzo in figa e cazzo in culo. E poi ritornava dentro con le dita. L’ho avvertito: “Guarda che se continui con le dita a stuzzicarla in quel modo, lei inizia a pisciare”. “Ma dai – risponde Lui - la vacca piscia anche, ma è bellissimo”. A Quel punto, la sua Troia è andata a prendere una traversina e un telo di plastica. Così lui ha potuto continuare il lavoro di prima. Cazzo in figa e poi le dita. Le muoveva bene dentro, perché ad un certo punto ho iniziato a far uscire gocce di pipì. “Dai vacca, pisciami in mano“. Ho aperto i rubinetti. …non l'avrei mai detto! Guardando Lei, esclama: ”Guarda come piscia la troia“. Lei curiosa a guardare e commentare. Lui stimolava con le dita e io pisciavo, gli pisciavo in mano e poi ancora, getti continui, me la sentivo letteralmente scorrere lungo le gambe. Poi lui con le mani faceva il rumore della pozzanghera e così la faceva schizzare piscia dappertutto, fino sulla sua faccia. ”La porca mi ha bagnato la faccia, che vacca“. Tutto contento. Me l'ha leccata bagnata e ha dato da leccare la sua mano a lei, finché non è arrivata la pizza. Finita la pizza, vado in bagno a darmi una pulita. Ritorno e, guarda che caso, il Porco è di nuovo svaccato sul divano con la sua Troia lì vicino che se lo coccola. ”Prego, troia, se vuoi favorire“. È stato il mio digestivo. Lei se lo coccolava e io a soddisfarlo di nuovo tra le gambe. E poi ancora a pecora appoggiata al divano, ha leccato bene i buchi puliti, li ha usati con le dita, guardando dentro. Te li ha spalancati. Ho una foto polaroid che mi ha regalato, di lui seduto sulla mia schiena, col cazzo appoggiato sul mio culo, le sue dita che allargano sia culo che figa. E lui che ci guarda dentro. Spettacolare. Peccato non poterla esporre in casa. La adoro. L'ho vista…bella. Poi si è seduto dietro di me, mezzo sdraiato, e si è messo a giocare con i piedi con i miei buchi. Gli alluci che allargano la figa, le dita che entrano. Un bambino al parco giochi. Mi dava colpi col piede tra le gambe, lo lasciava lì e pressava sulla figa, mi stimolava. Ma prima quando era seduto su di me, mi sculacciava anche la figa, che sberle mi ha rifilato! Un vero Manigoldo Sì, davvero. A un certo punto, ci siamo scambiati di posto, io sul materasso a pecora, lui accovacciato dietro di me; è entrato di nuovo in figa, sempre con colpi forti e decisi. E ha provato di nuovo a farmi il culo, ma era infiammato, mi faceva male e non ha voluto insistere, dedicandosi alla figa. Ti ha sbattuto come un tappeto. Mammamia!. Gran colpi, rimaneva dentro, si muoveva piano e poi di nuovo botte forti. E tu guaivi come una cagna. Sì, a ogni colpo. E così si arriva alla fistata. Lo sento che gioca con le dita, le infila, le gira dentro, ne sento tre, si crea spazio. All'inizio non pensavo lo volesse fare, ma quando mi ha detto che le quattro dita erano entrate tranne il pollice, allora ho capito. Si è messo il gel sulla mano e ha ricominciato. L'ho sentito spingere, io che dicevo di far piano, lui che diceva rilassati, stai tranquilla… e così la mano è entrata. ”Hai la mia mano nella figa". Si è tolto l'orologio ed è entrato un pochino di più, fino al polso.  L'ho sentita sgusciare dentro, che sensazione pazzesca. Ti ha proprio fottuto? Si, con tutto il pugno dentro; ha iniziato a muovere la mano, piccoli colpi, delicati. Non è riuscito  a ruotare la mano, ma ad allargare il pugno sì: mi sentivo molto più piena, che figata. Ha iniziato a entrare e uscire varie volte, finché gli sembrava di avere la mano sottovuoto, così ha infilato altre due dita dentro per fare entrare un po’ di aria e riuscire a togliere la mano. Questa non l'avevo mai sentita! Gli è piaciuto molto quando con dentro la mano io rilassavo e contraevo i muscoli. lui da dentro sentiva tutto. Ho rivoluto la mano dentro ancora varie volte. “Alla signora piace la mano nella figa, che vacca, che puttana”. Ho detto basta solo perché le ginocchia non mi reggevano più, altrimenti avrei continuato ancora. Dopo la fistata, per riposare mi sono distesa sul materasso, a pancia in su. Lui è rimasto tranquillo un attimo, ma aveva sempre il cazzo duro. Quindi mi è saltato sopra, cazzo in figa e con colpi forti mi ha fatto venire. E mentre venivo, mi sputava in faccia gridando: “brava troia, vieni, vieni porca, da brava, così”. E la sborra? se mi dai il tempo… arriva la sborra. Dopo avermi fatto venire, dice: “avevamo promesso una sborrata alla signora”. Così lui si è messo in piedi, io sotto che gli lecco un coglione, la sua Troia che gli lecca l'altro, lui che si mena il cazzo. Quando è stato il momento di sborrare, lo ha fatto sulla mia faccia: bella calda, l'avevo dappertutto. “Puliscile la faccia, troia” ha detto a Lei. E così Lei ha iniziato a leccarmi la faccia. Occhi, fronte, guance, naso, labbra. La lingua calda che mi ripuliva. Quando ha finito, io mi sono leccata i rimasugli passando le dita sul viso e poi leccandole. Lui è crollato inerme sul divano. Sfinito. Due brave cagne. Alla fine, mi sono lavata e rivestita. Salutato, ringraziato. Son tornata la signora per bene che era entrata dalla porta prima di prendere il cazzo in mano. Lui mi ha abbracciato forte, ho abbracciato lei. La promessa di sentirci, di rivedersi, di organizzare altri incontri da sola o in compagnia del Sig. F o del Sig. D o di entrambi. Chissà… Li ho sorpresi, non pensavano che fossi così. Si aspettavano una donna che dicesse di no a questo, no a quello, più moderata. invece si son trovati davanti una gran Troia per la felicità soprattutto di lui. E io ho incontrato due persone vere, umane e simpatiche, come piacciono a me. Liberi di parlare di tutto, ci capivamo. Mi sono divertita, è stata una piacevole sorpresa anche per me.
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frncsccrstn · 1 year
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Pranzo di lavoro
Io in giacca e cravatta, la signora L. in tubino nero. Il nostro sembra davvero un pranzo di lavoro. Sì, sembra. In realtà, siamo lì per decidere dove e quando incontrarci senza vestiti e con quali specifici obbiettivi. Il ristorante l’ha selezionato lei, basandosi su Tripadvisor, ma studiato alla rovescia. La scelta è così caduta su un locale cinese praticamente deserto. Solo un tavolo è occupato da un gruppetto di colleghi d’ufficio, che ci lasciano soli dopo un quarto d’ora. Da bravo cavaliere, ho portato con me un piccolo omaggio: un plug, che la invito ad indossare.  L. mi sorride e si ritira in bagno. Torna comunicandomi che si sarebbe aspettato qualcosa di più grosso. Mi sfida: bene, avrà ciò che si merita. Ordiniamo e comincio subito ad allungare una mano sulla sua gamba nuda. La nostra sembra davvero una conversazione di lavoro: nessuno sospetterebbe che stiamo progettando che uso fare del suo culo e quale sarà la destinazione della mia sborra. Le caste carezze non mi bastano più. Invito la signora ad aprire le gambe, perché voglio constatare se davvero è senza mutandine come mi aveva promesso e, soprattutto, quale sia lo stato della fica. Il clitoride è gonfio e, grazie a qualche suo abile movimento di bacino, prima due dita e poi tre scivolano in mezzo alle labbra fradice. La signora è praticamente seduta sulla mia mano, ma noi conversiamo come se niente fosse: solo i nostri sguardi, sicuramente, ci tradirebbero.  Andiamo in bagno, mi sussurra con uno sguardo da lupa. Per tutta risposta, ordino alla cameriera cinese due caffè. Andiamo in bagno, torna a chiedermi. Stavolta l’accontento. Lei va avanti e io la seguo. La cameriera finge di non vederci. Mi ha spiegato che vuole essere trattata con durezza, scendendo nei più crudi dettagli. Le darò un brevissimo assaggio di ciò che l’aspetta. Piegata in avanti, le mani sul bordo della tazza e le gambe aperte, la masturbo pesantemente con quattro dita. Poi le sfilo il plug e lo sostituisco con due dita, mentre con l’altra mano spingo la sua testa quasi dentro la tazza. Il trattamento è stato apprezzato, mi informerà poi. Usciamo dal bagno, paghiamo e sul marciapiede ci stringiamo la mano. Il contratto è concluso e presto verrà adempiuto. In natura.
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frncsccrstn · 1 year
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Le confessioni della signora Ura
Hai di nuovo incontrato F. Ti ha distrutto o no?
Il suo dovere l'ha fatto. E io pure . È venuto a prendermi a casa, hotel,  doccia, cena (non siamo stati zitti un attimo), di nuovo hotel.
Da cosa avete cominciato?
Alt. Dopo la doccia l’ho salutato a dovere, come fa una Cagna.
Cioè gli hai leccato il culo, brava
Sì, mi ha messo in faccia il suo culo pulito, un gran bacio e una bella succhiata e leccata al buco. Poi è toccato a lui leccarmi la fica, prima di mettermi a pecora per un assaggio di cazzo. Che bei colpi che mi ha dato. Mi fanno ancora male le scapole, perché si aggrappava alle mie spalle per pomparmi meglio. Mi ha anche succhiato le tette fino a farmi quasi urlare. Si è messo sopra di me, ha preso in mano le tette e passando da una all'altra me le ha succhiate fortissimo. All'inizio è stata dura, poi pian piano mi sono abituata ed è stato bello, forse perché mi teneva le braccia bloccate, una forzatura, un possesso bellissimo.
Un aperitivo prima della cena
Oh sì. Avremmo continuato se non avessimo avuto fame entrambi
Passiamo al dopocena…
Erano già quasi le 22, baci nell'ascensore, man mano ci siamo svestiti, mi ha preso e ha iniziato a baciarmi. Sono rimasta con le autoreggenti nere. Abbracci, baci e dita nella fica. “Sai che non devo chiedere – mi dice -  me la prendo, è a mia disposizione"
Parole sante…e quindi ti ha fistato?
 Avevamo questo obiettivo da raggiungere. La mano in fica l’avevo già presa, ma da lui non ancora. Lo volevamo entrambi anche se era perplesso, perché riteneva impossibile che la sua entrasse. Dopo un po’, ha preso il gel e lì ho capito che voleva tentare. Mi ha guardato sorridendo: “sai già cosa voglio fare”
So già com’è andata a finire. Hai urlato?
No. All'inizio mi ha dato un leggero fastidio, sentivo la forzatura. Sentivo lui che diceva “sto avanzando”. E poi “è dentro”. È  stato molto emozionante per entrambi, proprio perché non lo credevamo possibile. Con la mano dentro, si è messo di fianco a me, mi parlava, mi baciava, “ti rendi conto che ho la mia mano nella tua fica? ti piace, stai bene, tutto a posto? Continuo?”. Molto premuroso. È  rimasto dentro per un bel po’, se l'è gustata appieno, descrivendomi le sensazioni che provava. Io ho messo una mano sul suo braccio per sentirlo muovere e capire fin a che altezza entrava. A un certo punto, pian piano, ha spinto la mano ancora più in dentro, ha quasi passato il polso. Lui si muoveva dentro e la fica si abituava, si rilassava, si apriva sempre di più. Ha iniziato a pomparmi, dentro e fuori, su e giù. Ormai entrava e usciva a suo piacimento. F. se l'è goduta davvero. Si vedeva che era contento. Mentre mi pompava con la mano, ci baciavamo, parlavamo e ridevamo (mentre ridevo mi muovevo, e lui sentiva la fica stringersi intorno al pugno: una sensazione stupenda, dice). Un obiettivo condiviso riuscito appieno.
Ti ha fottuta col pugno. Che Vacca!
 E sono pure venuta
 E poi?
In modo rude, quasi strattonandomi, mi ha detto “girati” e mi ha aiutato a mettermi a pecora, in posizione per scoparmi la fica, tutta bagnata di gel, di piscia, di umori
E ti ha sbattuto?
Eccome se mi ha sbattuto. Sentivo il cazzo tutto dentro e il pube  contro le chiappe. Colpi potenti, secchi. Io inarcata, mentre mi teneva per le spalle per sbattermelo meglio dentro. Poi mi ha fatto girare ancora, supina. Cazzo in fica, gambe in alto sulle sue spalle.
…e tu bagnavi il letto
Qui sì ho bagnato un po’ il letto. Poi, come una specie di trottola, mi ha fatto girare ancora e mi ha inculato. Anzi, sodomizzato, come piace dire a lui;. cazzo entrato subito, “hai un buco bello morbido”
…un buco da Troia
Me l’ha sbattuto dentro subito fino in fondo
Roba da lasciarti senza fiato, ottimo!
 ah gli strilletti che ho lanciato. Di godimento, intendiamoci. Prima sono stata a quattro zampe, poi mi ha inculato supina con le gambe in alto, poi di nuovo da dietro, con la faccia sul letto e il culo in aria. E mi ha montato finché non è venuto. Cazzo che colpi…
Culo pieno di sborra
Sì. Mi sono addormentata così, senza lavarmi. Eravamo stanchi, ci siamo sistemati e dopo quattro coccole abbiam provato a dormire. Ma prima mi ha detto: “sai che anche stanotte sei a mia disposizione, se mi dovessi svegliare e avessi voglia, non te lo chiedo, ti prendo e basta”
E l’ha fatto?
Verso le 5.30  mi si è avvicinato da dietro e  mi ha di nuovo scopato la fica. Poi, verso le 7, baci e tenerezze, per poi prendermi di nuovo per scoparmi ancora la fica, però questa volta a pecora. Ancora bei colpi secchi, si sentiva che aveva riposato. Colpi più forti, molto più decisi, pieni. Dopo avermi dato il cazzo, mi ha girato e mi ha infilato in fica un plug a pompa
Ti ha dilatato bene?
Mi ha pompato, lasciandomi un attimo così, mentre baciava e succhiava tette. Poi mi ha inculato di nuovo, mentre ancora avevo la fica piena. Non ha dilatato moltissimo perché lui voleva fare altro. “Ora che sappiamo che la mia mano entra, non te lo chiederò più, sarà una cosa che farò sempre”
Giusto. Quindi ti ha fistato di nuovo?
 Oh sì eccome, per la sua gioia e la mia. E ci ha dato dentro di brutto
 Te l’ha spaccata? Racconta…
Come la sera prima, gel e poi dentro. Ormai aveva capito come fare. è entrata subito.
Ti ha proprio scopato
Esatto, mi ha scopato con la mano. Tra i miei vari urletti, vai piano, ecco così, rallenta, prova a girare, prova a andare più in fondo, mi ha scopato la fica con la mano. Si vedeva che godeva come un porco. E io sono venuta di nuovo, sotto i colpi della sua mano. Dentro tutta, fuori tutta, dentro e fuori veloce, su e giù, destra sinistra, la ruotava, l'ha spinta dentro sotto mia indicazione. Era a tratti doloroso ma godevo come una porca, al solo pensiero che avevo la sua mano nella figa e a vederlo contento, emozionato, pieno di sensazioni da non stare zitto. Mi parlava, gli parlavo, uno scambio di emozioni, viviamo di emozioni e di sensazioni condivise. L'ha tenuta dentro per un bel po’. “Posso restare dentro ancora un po’? ti da fastidio?”. “Stai pure dentro quanto ti pare”. “Quando siamo insieme, lo sai, questa fica è mia e ne faccio quello che voglio. E ogni volta sarà così, me la prenderò, la fisterò senza chiedere”.
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frncsccrstn · 1 year
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Le mutandine appese dal Sig. D.
(Edit: aggiunti un paio di paragrafi)
È già successo in un altro incontro, il modo in cui il Sig. D. mi ha sfilato le mutandine e le ha appese alla maniglia della porta. E mi ripromisi di scattare una foto appena fosse successo ancora. Stamane ce l'ho fatta!
È iniziata così la nostra stupenda sessione di giochi e tenerezze. Recuperato alla stazione, e poi in auto al motel. La prossima volta cercherò di ricordarmi io, di sfilarmi le mutandine e appenderle alla porta. Il segnale d'intesa tra me e lui. Un modo per dire, da ora in poi sono a tua disposizione.
Baci che attendevo da 10 giorni. Mani che aspettavo che si insinuassero di nuovo dentro di me. Dovresti saperlo cosa devi fare appena entriamo in camera. Via le mutandine, subito. Et voilà, appese. Dai, svestiti. Vieni qui Troia, sulle mie gambe. Dammi il culo che te lo scaldo. Mi metto in posizione OTK e attendo. Non troppo perché la prima sculacciata su una chiappa arriva immediatamente come un fulmine. Secca. Da stampo da cinque dita. L'altra arriva subito dopo e le altre a seguire. Devo aver lacrimato e le madonne che ho richiamato mi erano tutte in testa. Non ti sei comportata bene. Hai troieggiato troppo con altri in questi giorni. Te le meriti. Sì, le merito in effetti, sono una troietta che quando vede un cazzo...
Forza, mettiti a quattro zampe, Vacca. Fammi sentire come sta la fica e il culo, che ieri sera hai provato a inserire una bottiglietta di birra per prepararlo per oggi, e sei venuta come una cagna in calore. Sentilo com'è morbido, Troia che non sei altro. Sentiamo la fica invece. Senti com'è già bagnata. Ed ecco che inizia, come suo solito fare, a sporcarmi la faccia, con i miei umori, per iniziare. La Vacca deve essere lurida e schifosa. Accetto, mi piace sentirmi lurida. Soprattutto con e per lui.
Si sposta, viene al centro del letto, in ginocchio. Mi allunga il suo cazzo in bocca. Poi si sdraia accanto a me, così ho la possibilità di godermelo meglio. La sua mano sulla mia testa mi domina i colpi. Affonda. Mi manca il fiato per pochi secondi, sembrano interminabili. Una, due, tre volte, l'ultima tenuta più a lungo. Un conato. Un fiotto di saliva bagna il suo cazzo. Fai il filo, Cagna, che ti faccio una foto. Che spettacolo vedere il cazzo pieno di saliva legato alla mia bocca da un filo di bava e altra che scende sull'asta. Brava la mia Cagna, guarda come sbava. Continua sì, così tutti vedranno come sei, una Cagna ingorda di cazzo. E io ci sputo sopra, lascio colare la saliva, faccio i fili. Gioco. Mi piace.
Mi sdraio vicino a lui, mi asciuga la bocca con la lingua, io cerco la sua lingua per giocarci. Sei una Troia. Dillo che sei una Troia. Ti piace esserlo. Guarda quanto sorridi, Vacca. Tra poco non sorriderai più e sai anche perché.
Mi fa girare a pecora, il suo cazzo affonda nella mia figa. Io mi appoggio al letto, inarco la schiena più che posso. Stantuffi goduriosi invadono la fica spalancata. Iniziano i suoi ruttini d'aria. Senti come rutta, la porca. Prendi il vibratore Vacca. Lo so che poi inizi a pisciarmi sul cazzo. Forza, fallo!
Basta un attimo di movimenti suoi e miei per iniziare, con piccole spinte, le mie pisciatine che cadono sui due asciugamani stesi sul letto, uno sopra l'altro. Sentila la Vacca come piscia. Pisciami in mano, Vacca. Subito. E subito dopo mi arriva una lavata di faccia con il mio piscio. Lecca anche la mano, lurida schifosa. Lecco tutto, ubbidiente. Godo nel farlo.
A lungo resta in figa, movimenti lenti e poi forti. Poi si ferma e sculetto un po' io, sentendo il cazzo in ogni angolino del mio buchetto. La Cagna che sculetta, ma brava. Ma guarda questo culo come si muove. Cagna! Mi sta preparando la fica, me la sta scaldando per benino, perché poi vorrò la sua mano dentro. Son 10 giorni che ci penso alla sua mano nella mia fica.
Sembra sia arrivato il momento perché mi fa girare supina. Baci, coccole e gambe attorcigliate alle sue. La sua mano che scende tra le mie gambe. Io col cazzo in mano. Infila le dita, ormai due dita non le sento neanche più, continua con tre, quattro. E io con le gambe piegate, piscio sulla sua mano. Ma che Vacca, continui a pisciare. Indovinate che fa? Altra lavatina di faccia, mi dà le dita da leccare. Pisci troppo, te ne rendi conto? Ti meriti anche altro, per punizione. Lo so che cosa vuoi fare, fallo, adesso. Lo vuoi Troia? Dimmelo che lo vuoi. Voglio i tuoi sputi su di me. Fallo! Uno sputo mi arriva tra gli occhi, un altro sulle guance. Mi spargo i suoi sputi sulla mia faccia, le sue mani sono occupate. Brava, bene, così. Visto che impari in fretta. Devi essere lurida, una Vacca lurida.
La sua mano continua a muoversi dentro di me, lo fa bene, sente i miei mugolii. Tre, quattro, cinque dita. È ora, me lo fa capire con gli occhi e con la mano che spinge. Una fitta di dolore, che pian piano si unirà ad altre, man mano sempre più piacevoli. Fermati! Falla abituare. Ma porca, tocca, lo senti il mio orologio? Siamo già al polso. E io non me ne sono accorta. Ormai sono una Troia sfondata. Mi vien da ridere. Mi ritrovo in una posa oscena. Quasi sul fianco, la sua mano dentro, le gambe larghe, la gamba alzata, la mia mano che tiene la gamba e la fica aperta. Brava, cerca di tenerla aperta. Lui, con la mano nella fica, cambia posizione, prende la macchina fotografica, inizia a scattare quelle pose oscene, che diventano sempre più oscene perché io allargo tutti i buchi. Lui scatta da varie angolazioni. Questa ti farà impazzire e farà sbavare dall'invidia qualcun altro che non è qui ma vorrebbe esserci. Che porca, che Gran Vacca che sei. Ma ti rendi conto che foto oscene sono uscite, luridamente oscene. Sei una Troia, mia cara. E chissà perché queste pose mi piacciono. Amo mostrarmi porca a lui, perché ti risponde con un bellissimo sorriso di godimento. Un Gran Porco il Sig. D.
Gli dico di restare dentro ancora un po'. Lui ritorna accanto a me, mi bacia. Il suo pugno dentro. Un ingombro che è nello stesso tempo fastidioso ma che vorresti restasse lì per sempre. Brividi di piacere. Non ci credo ancora di avere un pugno in figa. Tanto desiderato, tanto voluto. È un dolore che poi ripaga. Forti sensazioni, emozioni che mi riempiono gli occhi di lacrime. Sono oscenamente felice. Penso lui se ne sia accorto. Mi bacia. Mi coccola.
Sento uscire la mano, quasi un sollievo ma già mi manca. Esci già? Vacca, vuoi ancora la mia mano? Sì, mi piace. Dimmelo forte cosa vuoi. Fallo! Dopo voglio ancora la tua mano nella mia fica, il tuo pugno dentro di me! Lo farà più tardi.
Un attimo di riposo, abbracciati. Bacini e succhiate di lingua. Son senza saliva, me ne passi un po'? Lo sento che con la bocca la crea. Apri! Io ubbidisco e apro la mia bocca. Una colata di saliva passa dalla sua bocca alla mia. Molto, molto da porci. Bellissimo.
Lo sai che ti devo frustare. Decidi tu, prima la mia mano nella fica o prima le frustate. Decidi tu. No, mia cara, decidi tu. Sei tu responsabile del tuo destino. Cosa vuoi? Il piacere o il dolore? Scelgo il dolore con il flogger, almeno poi non ci penso più. A quattro zampe, subito! Ubbidiente, riesco a posizionarmi da vederci nello specchio grande appeso alla parete. Così so, vedo, quando parte il colpo. Per varie punizioni, mi toccano 30 frustate. Ma non saranno 30, ahimé. Iniziano. Alla fine delle prime 15 ho gli occhi lucidi. Ah, ridi Troia? Ti piacciono così tanto che ridi? Ti sto facendo il solletico? No, mi fan troppo male che alla fine rido per non piangere o piango per non ridere, non lo so nemmeno io. Continua pure. Riprende. Un po' sulla chiappa, un po' sull'altra. Risale e prova verso la schiena. Che filettate. La trentesima bella secca. Mi scappa un Bastardo! Non ho capito bene, ripeti. Che cosa ho sentito? Ripeti! Mi hai fatto male, sei un Bastardo schifoso. Tre o più frustate secche e continue mi colpiscono il culo, senza avviso. Ormai ho le chiappe che non le sento più. È tutto un dolore unico. Occhi stralucidi. Trattengo il pianto.
Lui lo capisce. Iniziano le coccole per farmi dimenticare tutto, mentre massaggia il culo tutto arrossato e scatta qualche foto quando i segni si fanno più vividi. Nel mentre gli racconto una mia fantasia che spero prima o poi si realizzerà. Cosa farei se avessi una figa qui nel letto. Le farei allargare le gambe, mi tufferei con la lingua sulla sua figa, me la gusterei bene come se fosse la mia, infilerei le dita, proverei a fistarla, le leccherei le labbra e la clitoride fino a che non mi squirta in bocca e viene come una porca. Lui sorride. E brava la mia Vacca. La troveremo una figa per te, vedrai.
Lo guardo, mi guarda, mi sorride. Sorrisetto malizioso da parte mia. So cosa vuoi, Lurida ingorda. Di nuovo vuoi sentirti fistare, porca. Mmmm sìì. Rientra, gli tengo il braccio, il polso così sento quanto affonda. Fin dove arriva. Fermati un attimo. Muoviti lento, così, sì, avanza ancora un po' sempre lento, ecco così, fermo, vai, vai piano, ahi, resta così. Aspetta che rilasso tutta la zona. Prendi il vibra! Metti dentro anche quello. Ma dove che non c'è spazio? Cerca di spostarsi, e il vibra entra un poco, ma ciocca tra la mano e le mie ossa, dolore, via subito, troppo male. Provo a spingere, magari con la mano entri meglio. E la spinta dà il via a una bacinella di piscia che scorre nella sua mano e poi sull'asciugamano ormai zuppo. Ma Vacca, ma pisci ancora? Lurida schifosa. La sua mano esce e via di nuovo sulla mia faccia. Lurida e contenta.
Telefonata in arrivo per lui, riposo per me, anche se il vibratore è ancora acceso e lo uso per tenermi accesa e stuzzicare lui mentre cerca di parlare seriamente con un collega voltandosi per non guardarmi. Che biricchina che sono.
C'è ancora tempo per il suo treno del ritorno. Che ne dici se diamo un'occhiata a quel bel culetto? Proviamo a fistare anche lui? Io non rifiuto perché è uno dei miei obiettivi essere fistata anche nel culo, però non è molto allenato, quindi procederemo lentamente. Prima però tocca al cazzo darmi una pompatina a pecora, lo fa tranquillamente con solo un lieve fastidio, ormai il suo bastone entra facilmente, il buco lo riconosce, lo lascia entrare. Io mi godo il tutto guardandoci nello specchio. Alza una gamba, alza l'altra. Mi monta. Si appoggia alla mia schiena. Che porco, sta montando. Lo vedo nello specchio. È dentro fino ai coglioni, mi dice. Smette. E comincia con le dita. Tre, quattro ci entrano e forse ci sono entrate anche tutte e cinque, perché si è messo a fotografare dicendo Quasi ci siamo. Però che male, ragazzi. Me lo sentivo mescolare, una voglia di espellere che levati, la mano che andava avanti e indietro, sempre più dentro finché ha capito dai miei lamenti e dal buco, che non era ancora il momento, ci vuole ancora un po' di pratica, di anal training per poterci entrare fino al polso e oltre. Però gli ho detto di rimanere dentro, perché il suo andare avanti e indietro mi sta per procurare un orgasmo vaginale. Vengo con le sue dita nel culo, il vibra dentro la figa e sulla clitoride. Mi lascio andare completamente. Dio come ho goduto. Pisciando anche, ovviamente.
Lui che va a lavarsi le mani e io che rimango a pecora, non so perché ma in quel momento mi sento comoda in quella posizione, io che ho problemi alla schiena e alle ginocchia, avendo superato i primi anta e pure i secondi. Ritorna, stupito della mia posa mantenuta. Sto bene così, dopo mi sdraio. Lui traffica con la macchina fotografica. Resta così, non ti muovere. Allargati la figa con le mani, dai che ci arrivi. La posa, le mani, non so il motivo, ma la piscia comincia a uscire copiosamente. Vai in bagno a prendere un bicchiere, dai! Lui velocemente lo va a prendere e me lo mette sotto la figa, tipo distributore di bibite. Mentre scatta in continuazione, io tengo il bicchiere che man mano si riempie. Lo senti ridere come un bambino, esaltato per aver visto una cosa che gli piace da matti. Dio santo quanta ne stai facendo. Ho aperto i rubinetti, come mio solito. Piscio ancora, anche se il bicchiere è già pieno da un po'. Ho inzuppato due asciugamani.
Mi giro supina, altre foto con la figa spalancata dalle mie dita. La posa facilita l'uscita della pipì. Lui ride perché tanto ormai sa cosa succede. Un rivolo di piscia scorre sulla figa, la riempie, scivola tra le chiappe e va a perdersi nell'asciugamano. E lui scatta. Ne continuo a fare, quasi zampilla perché il buchetto dell'uretra è verso l'alto, sembro una fontana dei giardinetti. Tornando a casa mi autoproclamerò Pissing Queen. Una regina disidratata al massimo.
La pipì però è ancora lì nel bicchiere appoggiato per terra. C'era una fantasia tra di noi, scritta in chat, e che ora sarebbe stata messa in pratica. Andiamo in bagno, subito! Entra nella doccia! E ora goditi la tua piscia. Mi versa il bicchiere addosso a partire dal viso, mi entra in bocca. La sento poi scorrere sui seni, sulla pancia per poi colare giù per le gambe. Bella calda. Lui gode a vedermi così. Lurida Cagna, prendi la tua piscia. Era questo che volevi. La prossima volta farai la doccia con la mia di piscia. Che lurida, guardati allo specchio, guarda come sei lercia da far schifo. Mi bacia che so di piscio. Un Porco. Come me. Per non farmi mancare nulla, una sputata in pieno viso. Ecco, così sei ancora più lurida. Torniamo di là per completare il quadretto.
Mi sdraio sul letto grondante di goccioline di pipì. Si mette in ginocchio di fianco a me, mi ficca il cazzo in bocca. Succhialo bene, Troia, fammi venire. Dopo poche succhiate, Apri la bocca! La sborra che schizza sulla guancia e in bocca. Godo tantissimo da Troia golosa. La ingoio, prendo con le dita quella sulla guancia, avidamente me le lecco. Non sprechiamo una cosa così buona. Bacio al sapor di sborra prima di crollare esausto sul letto.
Bisogna cominciare a muoversi o lui perderà il treno. In bagno, prima io prima tu, si raccoglie il vibra, il gel, la macchina fotografica viene riposta nella borsa, si riveste, mi rivesto. Calze, reggiseno, maglia, gonna, scarpe. Mah, mi manca un pezzo. Dove cazzo stanno le mutandine? Dove son finite?
E loro là, per tutto il tempo appese alla maniglia, mi guardano, quasi le vedo sorridere di piacere perché andranno a coprire una figa fistata ricolma ancora di umori e un culo morbido al tatto. Si impregneranno. Le annuserò poi a casa quando esausta mi spoglierò, mi laverò e mi metterò già il mio pigiamone primaverile a cuoricini blu.
Le mutandine appese dal Sig. D. alla maniglia della porta hanno goduto anche loro, invidiandoci.
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frncsccrstn · 1 year
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La provocazione funziona solo quando c’è anche l’intelligenza,altrimenti è solo circo e volgarità.
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