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L'Arte e i suoi derivati

Godere d'amore e d'arte: le uniche due cose per cui vale la pena vivere. Enjoy thanks to the love and art: the only two things that make life worth living.

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eproz · 4 years

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untitled by Madeline Keyes

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eproz · 5 years

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Twenty years ago also disappeared Mark Sandman (Morphine)

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eproz · 5 years

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Dopo aver letto il titolo, in un bar, ho controllato due volte sia la prima pagina che l’intestazione, perché non riuscivo a crederci. E no, non è Lercio e non è nemmeno Libero, non è Il Giornale, non è La Padania e non è nemmeno il giornaletto delle Hitler Jugend. È Il Messaggero.

Non un clone satirico, non "Il Fessaggero", eh. Il Messaggero. Allora mi sono armato di antiemetici e ho letto tutto l’articolo, perché volevo capire.

I capi d’accusa contro Carola Rackete sono più o meno questi:

1) è ricca (e dunque? Lo dice lei stessa, di provenire da una famiglia ricca, di sentirsi privilegiata. E proprio per questo di sentire l’obbligo morale di aiutare chi è nato con meno possibilità. Anche San Francesco nasce ricco, ma quando si spoglia dei suoi beni per darli ai più bisognosi mi pare che la gente faccia la ola, e non ricordo d’aver visto titoli che dicevano: “storia di Francesco, che fa il santo coi soldi di papà”).

2) ha studiato, cito, “una curiosa materia, conservazione ambientale”. Ma che cazzo vuol dire curiosa? Che ha di curioso il fatto che una persona studi conservazione ambientale? Ma che modo di fare giornalismo è?

3) “Quelli come lei” (titolo del paragrafo, giuro) sfidano le leggi italiane ma “non li abbiamo mai visti sfidare le leggi e la polizia per esempio ungheresi”, cosa che non solo è falsissima (si pensi ai molti che sono andati a prendere le persone in macchina in Ungheria rischiando pene severissime) ma sminuisce i rischi che sta correndo Carola (fino a 15 anni di carcere, il sequestro della nave, e incriminazioni serissime come “resistenza a nave da guerra”).

4) illazioni varie riassiumibili con “kitipaka?”.

Adesso uno può anche fare spallucce e dire vabbè, è un articolo. Ma se un giornale sostanzialmente moderato pubblica una roba così schifosamente scorretta nei toni e nelle argomentazioni, è il segnale che la diga sta cedendo, anzi ha già ceduto. E non sono più quattro idioti nutriti di propaganda a dire eh, ma queste Ong, signora mia. Dopo anni di fake news, alla gente piace sentirsi dire questo, e la stampa si adegua, contribuendo alla diffusione dell’idea che si possa dubitare della morale e delle intenzioni di chiunque faccia del bene.

È il delitto perfetto, perché non c’è un colpevole. Ci sono centinaia, poi migliaia, poi centinaia di migliaia di colpevoli.

Un giorno saremo governati da terrapiattisti, e continueremo a chiamarla democrazia, perché i terrapiattisti avranno vinto le elezioni. Ecco, non so, forse bisognerebbe chiamare democrazia solo quella forma di governo in cui il voto viene espresso da persone che vengono informate in maniera decente. Se no si chiama circonvenzione d’incapace. E non ha nulla, nulla di democratico.

Francesco Trento su fb

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eproz · 5 years

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“Allora, i fatti sono questi: - Una mamma gira un video al figlio piangente bullizzato, il video diventa virale, il mondo si indigna, i personaggi famosi si mobilitano e tirano fuori 60mila dollari (che porca di quella troia fosse esistita ‘sta roba quando ero bimbo io i milioni facevo. I milioni!). - Il giorno dopo si scopre che la famiglia del piccolo è tipo suprematisti bianchi, bandiere confederali, bibbia e fucili. Metà mondo si indigna: “Cazzo, son fasci razzisti! Lo vedevo io che quel bimbo era brutto forte, probabilmente si accoppiano tra consanguinei – Fosse stato in classe con me lo avrei menato dalla campanella d’entrata a quella d’uscita, con doppie mazzate alla ricreazione”. L’altra metà del mondo si indigna, ma per motivi diversi: “Ecco, bullizzato per il credo politico, saranno stati dei ne*ri. È invasioneeeeee!” – “Questo è quello che vuole la Boldrini (Che ci sta sempre bene)”. I furbi di internet, che sono sempre furbi dopo, mai prima: “HAHA! Ci siete cascati coglioni! E gli avete dato pure i soldi!” (Io, i soldi, manco li do a mio figlio, figurati se li do a un bimbo americano con la mamma dalla voce di merda). - Poi si viene a sapere che il bimbo ha tendenze omosessuali. Il mondo ora è diviso tipo palla a spicchi (tranne che per i terrapiattisti): “Il bimbo non c’entra nulla con la politica dei genitori” – “Il problema è il gender nella scuole!” – “Sicuramente è adottato, una famiglia bianca per bene non può avere figli gay!” – “Questo è quello che vuole la Boldrini (Che ci sta sempre bene)”. - Verso sera di giovedì si scopre che i bulli sono non solo ne*ri, ma anche ebrei e comunisti il bimbo bullizzato si chiama Edoardo e non solo ha tendenze omosessuali, ma si piscia ancora a letto, è dislessico e ha scritto il Mein Kampf. Il mondo a questo punto non sa cosa commentare. Gente scrive status picchiando tasti a caso sulla tastiera, Repubblica posta una foto del bimbo e scrive un articolo con le 10 spiagge più belle del Mediterraneo. Il Messaggero pubblica le tette della madre, undicimila condivisioni, trecentomila like, un famoso debunker riesce a trovare i parenti dei bambini ne*ri in una tribù della Sierra Leone, si scopre che il telefonino con cui la madre ha girato il video è rubato, poi no, poi sì, in un tweet le celebrities chiedono i soldi indietro, anche bitcoin va bene. Alla fine di questa storia tutti sembrano aver dimenticato solo una cosa: un bambino di dieci anni.”

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eproz · 5 years

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I terrapiattisti mi mettono tristezza perché non sono solo oscurantisti: sono pure poco fantasiosi. La terra per loro è un disco. Non un dodecaedro, non una sezione conica: un banale disco. E quando penso a un banale disco mi viene in mente Eros Ramazzotti. Ecco, forse è per questo che i terrapiattisti mi mettono tristezza: mi fanno pensare a Eros Ramazzotti.

— L’Ideota

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eproz · 5 years

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