Tumgik
dfjourney · 3 years
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Sono pronto
00:27 - 31 dicembre 2020
Appena finito di scrivere gli obiettivi per il prossimo mese nel mio amato Moleskine. Acquistato nell’ormai lontano 2015 come regalo per me e per il mio primo fidanzato. Attualmente lo posseggo quel quaderno nero in pelle, lui non so se c’è l’ha ancora. Con il passare degli anni ha cambiato spesso la sua ragione di utilizzo e negli ultimi mesi per me rappresenta a colpo d’occhio tutti gli obiettivi mensili che con il tempo prefisso di volta in volta. 
Non sempre li ho rispettati, ma sto cercando di non esagerare con i desideri e sceglierne tre, così da non confondermi e semplicemente stilare una lista della spesa di obiettivi che poi non sono in grado di rispettare. Quest’anno, come d’altronde per tutti, è stato atipico. Non mi sento di definirlo complessivamente negativo, mentirei. Sicuramente ha messo alla prova la capacità di adattamento ed apertura mentale di ogni essere umano nello stesso tempo. Tutti insieme a lottare contro l’imbattibile incertezza del divenire. Disarmati e con le spalle al muro cercando di lottare un nemico invisibile. Questo è quello che la maggior parte delle persone afferma nella maggior parte delle conversazioni quotidiane. Premetto di essere fortunato e quindi questi ragionamenti fanno capo alla personale realtà che ho vissuto in questi ultimi 365 giorni. Mi sono reso conto che per me è stato un periodo di grande riflessione e, nonostante tutto posso tranquillamente dichiarare che questa situazione abbia rallentato il mio processo di laurea. Ma d’altra parte tutto sommato mi sento cresciuto e sicuramente più stabile di quanto lo fossi precedentemente. Saranno gli ultimi giorni in cui cerco di mettere in ordine tutti i lavori e sforzi degli ultimi mesi per tirar fuori un progetto di tesi che possa soddisfare le mie aspettative; ma sono felice di dove mi trovo. Ritengo, seppur trascorrendo la totalità delle mie giornate tra un letto ed una scrivania, di aver acquisito maggiore consapevolezza di chi sono e fiducia nelle mie potenzialità. Forse è solo autoconvinzione personale. Non scontrandomi quotidianamente con altre realtà più grandi di me, vedremo, ma sento dentro di me la forza e soprattutto la voglia di ricominciare. Mettermi in gioco e mettere la faccia in quello che voglio realizzare. Il prossimo mese ho intenzione di riprendere duramente a lavorare e rifinire l’idea iniziale che ho avuto lo scorso novembre 2019 riguardo al mio progetto di tesi. Per adesso posso dire che mi rende carico e con la voglia di scoprire il mondo che mi circonda ancora di più. Ho 22 anni, sto crescendo e noto i cambiamenti che avvengono costantemente dentro e fuori di me. Sono certo, come lo sono sempre stato, che ho voglia di continuare a lottare per la mia indipendenza. Sotto ogni punto di vista, costi quel che costi. So che sono in grado di farcela ed aspetto con fiducia il momento in cui mi renda conto di avercela fatta. Voglio aiutare la mia famiglia e poter ripagare i loro sacrifici per avermi permesso di studiare e farmi vivere nella città che avevo scelto quel lontano giorno in cui l’ho visitata per la prima volta. Beh, non vedo l’ora di poter viaggiare di nuovo ed avere la possibilità di farlo, esplorare ed imparare quante più nozioni e lezioni di vita possibili. Voglio riprendere contatto con me stesso e anche iniziare un percorso di crescita personale, semmai affiancato da persone competenti che possano darmi ancora più fiducia e forza nei miei confronti e delle persone che mi circondano. 
Si tratta naturalmente di un flusso di coscienza senza limiti e sono consapevole che tutto ciò è utile in primis a me che in futuro rileggerò quanto appena scritto e, semmai qualcuno dovesse leggerlo, spero possa essere utile. Uno stimolo personale e per le poche persone che potranno leggere i pensieri di un ragazzo che si prepara, come sua abitudine, ad affrontare l’inizio di un nuovo anno. Ricorda di amarti sempre e non cercare di mantenere ogni aspetto della tua vita sotto controllo. Hai imparato benissimo, soprattutto lungo il corso dell’ultimo anno che per quanto tu avessi creato lo schema più preciso del tuo futuro può succedere di tutto. Tieniti pronto e sappi sempre dove vuoi andare, che è ciò che ti differenzia rispetto agli altri, ma sì pronto ad accettare cambi di rotta improvvisi senza alcun avviso. Non dimenticare che anche tu sei un essere umano e qualche volta non essere in vena o non produrre quanto ti aspettavi di ottenere non è la fine del mondo, accade a tutti. Prenditi meno sul serio che in fondo anche tu sai essere simpatico. Se vorrai sperimentare nuove cose, lanciati. Non pensare alle conseguenze o soprattutto di non essere all’altezza perché non rispecchi determinati standard imposti da te. Raggiungere livelli alti in qualsiasi cosa tu voglia fare è un’ottima caratteristica ma non far si che questo diventi un limite così forte da precluderti di vivere nuove esperienze. Farai una figuraccia perché hai sbagliato qualcosa? Sti gran cazzi, fregatene. Qualcun altro avrà fatto il tuo stesso errore, forse anche peggio. Amati e non dimenticare di farlo mai, ogni giorno o ogni qual volta che ne avrai bisogno concediti del tempo per rientrare nel tuo mondo, ti sarà utile. Mi raccomando, la prossima volta che leggerai questo testo spero avrai risolto il tuo problema con la guida. Sai benissimo che sei in grado di guidare, non è un dramma se qualche volta la macchina si spegne o impieghi trenta secondi in più per parcheggiare, affronta le tue paure e supera i tuoi limiti.
Amati, amami. 
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dfjourney · 4 years
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Ti ringrazio
Strano ma vero, 00:38 30 marzo 2020, ero steso al buio sul letto. Riflettevo sulla mia vita in generale, nessuna meta, torcia in mano e pronto a camminare nei miei abissi più reconditi della mia anima. Non so perché ma ho pensato al mio spazio qui su Tumblr, non lo uso quasi mai praticamente.
All’inizio per me è stata la mia unica valvola di sfogo in un periodo nuovo e non del tutto leggero. Scrivere mi ha aiutato nel mio processo per accettare una parte di me e mostrarmi con meno filtri alle persone che mi circondano.
Ero in uno stato vago. Vagavo tra i miei pensieri e mi tuffavo da un ricordo all’altro. Vagavo tra le miliardi di emozioni che ho provato in questi anni. Vagavo in ogni cambiamento che la mia personalità ha affrontato e fatto parte di me. Un viaggio con una foschia perenne che mi avvolgeva la pelle. Soffice ed umida nella sua leggerezza.
Ad un tratto iniziavo a ricordarmi di tutti i momenti in cui avevo scelto di scrivere. Lasciare traccia di come mi sentivo e cosa pensavo.
Adesso che lo sto facendo, ringrazio me stesso. Ho riletto l’ultimo testo che ho pubblicato nell’ormai lontano 2018 ed ammetto che un pizzico di carica in più l’ho avvertito. Quest’ultimo mese per me è stato, ma per tutti, particolarmente inusuale. Non esco di casa dal 20 febbraio se non per fare la spesa. C’è una fitta ed angosciante paura che si libra nell’aria e tutti (tranne gli irresponsabili di turno in giro) sono rintanati nelle loro piccole realtà casalinghe. Distanti ma vicini grazie ai nostri schermi che ci permettono di fare videochiamate e sentire la voce di tutte le persone che ci mancano. Ho conoscenti ed amici che hanno contratto il virus e per fortuna, ancora per ora, nessuno dei miei cari ha avuto gravi problemi di salute.
Stando sempre in casa gli stimoli iniziano a vacillare e nonostante io stia cercando di creare una routine con impegni annessi, ci sono momenti in cui non sono proprio al massimo del mio entusiasmo generico. Da domani spero di cambiare approccio, voglio applicare davvero quello che sto provando a fare in questi giorni particolari.
Voglio sfruttare questa situazione per:
- Iniziare con l’attività fisica (sono ormai tre anni che l’ho lasciata in attesa, forse dovrei richiamarla e fare amicizia di nuovo con lei)
- Risistemare tutti i miei vecchi lavori, universitari ed anche esterni
- Continuare con lo spagnolo
- Impegnarmi nel processo universitario e soprattutto in quello di tesi
- Riequilibrarmi e fortificare la mia persona
Cinque punti per adesso penso che possano bastare. Sono positivo e credo di riuscirci. Voglio provarci.
A distanza di anni sento come sempre il piacere di lasciar traccia di me, nell’attesa del prossimo momento d’ispirazione abbraccio tutti e spero che tale sofferenza mondiale possa presto terminare in grande gioia e liberazione.
Confido in te e so che puoi raggiungere i tuoi obiettivi.
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dfjourney · 6 years
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No sense.
21:07 16 ottobre 2018
Serata un po’ così. Non mi sento nel mood perfetto, forse ecco perché sento la necessità di vomitare l’intera palette colori di emozioni che si sta ingrigendo dentro di me. Tra ieri sera ed oggi non sono stato molto felice, sarò sicuramente influenzato dalla probabile multa che la scorsa sera credo di aver preso dopo aver transitato in una strada a corsia preferenziale bus e taxi. Non è nulla di grave alla fine, mi son sentito stupido e quindi di conseguenza in colpa. Avrei potuto spendere i soldi in alti cento modi, so che non l’ho fatto di proposito e se l’avessi saputo avrei sicuramente evitato, ma è andata così. Pazienza.
Scrivo per dare ordine ai miei pensieri, quando un ordine non c’è l’hanno. Di fianco c’è il mio ragazzo, lui al telefono ed io dal pc con la speranza di cadere nell’assuefazione del suono della tastiera. In realtà mi ha appena invitato ad uscire per andare a casa di un suo amico, ma non ho voglia e poi domani oltre ad andare in accademia devo anche andare al lavoro. Quindi passo.
Sento che devo dare una svolta, o meglio riprendere le mie vecchie buone abitudini. Sono ancora positivo, sarà che adesso sono un po’ triste, ma sento come se da quando mi sono trasferito a Milano la mia tendenza alla meditazione e soprattutto al rilassamento fosse affievolita giorno dopo giorno. Non so anche adesso non ho voglia di continuare il testo che ho iniziato a scrivere, ma ho deciso che voglio portarlo a termine perché non voglio lasciarmi cose in sospeso. Sono sicuro che è questione di rimettermi in sesto e prepararmi per un nuovo inizio, forse sto cambiando ancora una volta e nel notare delle trasformazioni in me avverto un certo senso di stranezza che vaga nel mio corpo. Sicuramente potrò darmi risposta nel prossimo futuro, ma per adesso voglio essere concentrato nel presente e scegliere di essere felice da adesso. 
Propositi per i prossimi mesi? Beh mi sembra una buona sfida da lanciare a me stesso visto che adesso, mi sento non al 100%. 
- Iniziare un percorso di depurazione interiore, eliminando alla radice abitudini dannose e soprattutto rimuovendo tutto ciò che è superfluo. 
- Coltivare le mie passioni in modo consapevole e donando del tempo per me stesso senza chiedere nulla in cambio. 
So bene che è un dico e non dico poiché entrambe le due richieste significano tutto e niente allo stesso tempo, ma sono sicuro che leggendo in futuro tutto ciò saprò per certo se sarò andato o meno nella direzione giusta. 
In bocca al lupo! Positivo!
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Ps. Ho appena smesso di ridere perché il mio ragazzo prima di andare via mi è stato vicino. Sono felice di vivere insieme a lui anche non sempre va tutto liscio ed è normalissimo, ti amo amore mio!
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dfjourney · 6 years
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Last night
Ma salve, mia cara ispirazione, bentornata!
Quest’estate ammetto avrei potuto scrivere, in realtà l’ho fatto e ne sono felice. Ho iniziato un nuovo libro/diario in cui quando ne sento la necessità inizio a scriverci, questa volta ho deciso di farlo in inglese. Da marzo in poi sto mettendo alla prova la mia capacità linguistica, l’inglese mi è sempre piaciuto e per rafforzare le mie conoscenze non posso fare altro che mettermi in gioco. 
11 settembre 2018 ore 22:08. 
Steso sul letto matrimoniale, l’ultima sera qui. 
Esatto, da domani in poi inizierà un nuovo capitolo della mia vita. Andrò a convivere con il mio attuale fidanzato. Il solo scriverlo mi riempie di entusiasmo e gioia. Ammetto con sincerità che la foga che scorreva nelle mie vene quando avevo 16 anni nel vivere con la persona che amassi si è trasformata. Avverto più la realtà della vita che la magia utopica che frullava nella mia mente romantica. Mi sento sempre uguale, sempre gentile verso il prossimo e pronto a donare amore con tutto il mio cuore, ma con consapevolezza. Con il tempo ho imparato, lo spero, a incanalare le mie emozioni e stati d’animo evitando di passare da sbalzi d’umore troppo repentini.
Sono innamorato e domani dopo un mese rivedrò finalmente la persona che amo. La mia gioia cammina mano nella mano al timore di commettere errori dovuti ai miei difetti. Ma questo mix che a primo impatto può destabilizzare ormai ha trovato il suo equilibrio. Ho capito che se non commettessi mai errori la storia andrebbe verso la monotonia o comunque non si crescerebbe come si dovrebbe. Sbagliando si impara e sono pronto a rimediare alle mie eventuali lacune ed accettare eventuali situazioni non perfette, poiché è solo un illusione puntare ad esse. 
Sono felice di iniziare un nuovo capitolo di questa vita. Sono fortunato e voglio cogliere il meglio da tutto ciò che questo nuovo anno mi porterà. 
Sono pronto a raccogliere ed allo stesso tempo piantare nuovi semi di pace e serenità. 
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dfjourney · 6 years
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Tieni duro.
22:45 07 lug 2018 Steso sul letto matrimoniale che per questi primi dieci mesi mi ha dato la possibilità di viaggiare con i miei sogni notturni. Beh si perché ormai è solo nei sogni che riesco a viaggiare, in questo periodo ma in generale quest’anno tempo libero non ne ho avuto molto. È stata una mia scelta e non me ne pento minimamente, anzi. Ammetto però, con tutta onestà che la stanchezza di un anno la inizio ad avvertire.  Anche il secondo semestre di questo primo anno universitario è arrivato. Hanno bussato e continuano imperterriti con ostinazione a suonare alla porta scadenze, ansie e progetti da portare a termine.  Sarò in grado di aprire la porta e di accoglierli come un vero e proprio padrone di casa che si rispetti? Spero e farò di tutto affinché quest’avventura possa concludersi per il meglio.  Questo semestre sto preparando sei esami, mentre lo scorso ne ho preparati cinque. Se tutto va bene dovrei essere in regola con i mei tanto carini undici esami ed altri due (inglese ed abilità informatiche) obbligatori. 
Università a parte, passando al lato lavorativo. Ho iniziato a lavorare agli inizi di aprile come promoter per un servizio di sharing a Milano. La paga era veramente misera ma abbastanza da potermi lasciare la libertà di offrire un aperitivo/cena al mio ragazzo senza doverci pensare troppo. Verso maggio ne ero ormai stanco e la situazione mi era stretta quindi ho deciso di chiedere se all’interno dell’azienda c’era bisogno di una figura nel reparto grafica e comunicazione, sperando almeno di poter lavorare per il mio probabile indirizzo ed allo stesso tempo guadagnare qualcosina in più. La fortuna in questo caso ha ruotato a mio favore perché solo dopo poche settimane sono stato ricontattato direttamente dall’azienda la quale mi chiedeva di presentarmi ad un colloquio con i miei lavori e di parlare meglio sulle possibilità lavorative presenti in azienda. A distanza di due mesi eccomi qui che rivesto il ruolo di grafico cercando di dare il massimo sia dal punto di vista universitario che lavorativo.  Devo ammettere che non è poi così semplice, anche perché ho iniziato, e ne sono consapevole, nel periodo più sbagliato, ossia quello della sessione estiva. È stata una sfida con me stesso e spero di riuscirla a gestire nel migliore dei modi. La mia migliore amica in questo periodo è la stanchezza ma ormai ci rispettiamo l’un l’altro e solo in alcuni casi c’è bisogno del pronto intervento delle sorelle gemelle Positività e Costanza, senza le quali forse sarei già caduto più volte del previsto. 
Dal punto di vista sentimentale, ne ho già parlato, ma ovviamente con il passar del tempo tutto si evolve ed anche la mia storia che l’ultima volta era allo sbocciare adesso possiamo definirla in processo di fioritura o almeno di preparazione per il campo seminato.  Se son rose fioriranno.  Da settembre c’è il progetto di andare a vivere insieme e di mettere alla prova i nostri sentimenti e di conseguenza questa storia che pochi giorni fa con esattezza il quattro notte ha compiuto quattro mesi.  So benissimo che paragonare le storie attuali con quelle precedenti è stupido perché nessuno su questa faccia della terra è uguale e quindi ogni tipo di relazione sentimentale e non è unica nel suo genere, però per i primi tempi e delle volte mi capita ancora. Ripenso al tipo di amore che ho provato e quello che provo ora e sono molto diversi. Delle volte la cosa mi spaventa perché mi fa sorgere i dubbi di ciò che provo, però poi quando sono insieme a lui sono felice e tutto ciò che mi circonda passa in secondo piano poiché mi sento tranquillo. Con il tempo, come giusto che sia, mi sto rendendo conto di quanto ci tengo a lui e dei piccoli passi che stiamo facendo insieme. Siamo coetanei e quindi entrambi inesperti della vita allo stesso livello, si impara e si sbaglia insieme. Non so come andrà né voglio crearmi delle aspettative per un futuro che alla fine non so neanche io come potrà evolversi.  Come sempre mi rispondo, cerca di assaporare i piccoli gusti del presente poiché è grazie a quelli che si plasmerà il tuo futuro prossimo. 
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dfjourney · 6 years
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La fine di un inizio.
Complimenti! Beh si, diciamo che ti ho trascurato abbastanza.
Eh si, mia cara scrittura non ho dedicato affatto il tempo necessario per dare forma alle tempeste passeggere che hanno inondato il mio essere. Di tempo ne è passato, eccome!
Dalla maturità sono accadute nella mia vita un'infinità di cambiamenti. Nuove amicizie, abitudini, amori, conoscenze e chi più ne ha più ne metta.
Nonostante le coordinate geografiche siano diverse e lo strumento attraverso il quale do vita alla parte interiore che è stata messa in pausa per questi mesi, sono ancora una volta deciso a dare spazio alle mie emozioni.
Il sogno che aspettavo dalla terza superiore si è avverato,  sono a Milano e mi sono trasferito dalla fine di settembre per iniziare davvero un nuovo capitolo della mia vita. Come ogni buon libro, all'inizio di un nuovo capitolo vengono stravolti, o quasi, gli equilibri costruiti in precedenza per movimentare la narrazione generale affinché il lettore percepisca delle suspense e sia invogliato a continuare la lettura. È accaduto lo stesso anche a me. Dal punto di vista sentimentale, anche se dentro di me sapevo già che sarebbe andata così, ho avuto la conferma dell'allontanamento del ragazzo con cui sono stato insieme per quasi tre anni. Da settembre ad oggi ci siamo soltanto visti una volta. Per quanto una persona possa essere impegnata con il lavoro e tutte le problematiche che possono affliggere un essere umano, prima o poi il tempo per vedere le persone care lo si trova. Tutto sommato forse sono anche felice che sia andata così. L'ho amato davvero e non nego che tutt'oggi gli voglio veramente bene. Le nostre strade ormai se si avesse voluto intraprendere una relazione stabile e seria erano troppo distanti, quindi per provare ad avvicinarle sarebbe stato necessario un forte interesse da entrambe le parti da riequilibrare le proprie abitudini e lasciar spazio per un nuovo tipo di vita, ma ciò ovviamente non è accaduto.
Nulla è lasciato al caso. Ho dovuto, lo ammetto, metabolizzare questa situazione ed ancora oggi spesso ripenso al passato ed ai momenti di magia che ho vissuto con lui. So perfettamente che vivere nei ricordi è assolutamente deleterio per il mio presente e di conseguenza per il futuro che verrà. Mi ci vuole tempo, sono fiero di come ho gestito tale situazione perché pensavo di soffrire molto di più, non che non sia stato male eh, però mi aspettavo di peggio. Mi sentivo solo, dal punto di vista amoroso non avevo nessuno che mi fosse accanto facendomi sentire amato. Forse dovevo amare prima di tutto me stesso per poter solo pensare di ricevere amore da qualcun altro.
29 aprile 2018 ore 18:59.
La storia è completamente diversa di quanto io avessi potuto immaginare con la mia fervida immaginazione. Sono fidanzato da quasi due mesi con un ragazzo iraniano di 25 anni. Non ci avrei mai pensato ma è vero. Sono felice e sto vivendo questa nuova relazione nel migliore dei modi, anche perché a volte la lingua non è a nostro favore. Spesso ci siamo fraintesi, entrambi siamo abbastanza bravi in inglese e ce la caviamo, ovviamente non essendo la nostra lingua nativa è normale che alcune parole o frasi idiomatiche non riusciamo a tradurle nel modo più corretto. Semplicemente scherzare, non è stato poi così scontato e banale, poiché essendo abituato ad utilizzare anche parole della mia città, che in italiano non hanno alcun senso, tradurle in inglese è al quanto complesso. Fino a qualche ora fa ero tra le sue braccia, ero e sono così felice che lui sia arrivato nella mia vita. Abbiamo caratteri diversi ed infatti sono curioso di scoprire come andrà in futuro tra di noi. Spero il meglio e credo che per adesso un punto di conclusione sia la scelta migliore poiché da studente fuorisede quale sono, devo iniziare a cucinare.
XOXO
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dfjourney · 7 years
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Ancora poco
Eggià, manca poco. Il tempo scorre e l’esame si avvicina. 07 giugno 2017 ore 20:49 Sono in camera di mia sorella, precisamente sul suo letto, non sapevo dove poter stare in pace e soprattutto da solo. Nella mia stanza c’è mio padre che si ostina ad usare il mio computer nonostante gli abbia regalato un portatile, dettagli. Oggi ho iniziato a lavorare seriamente per l’esame e soprattutto per la presentazione che farò vedere durante gli orali. Non so se dipende dal caldo, ormai arrivato in molte città, ma non ho molta voglia in generale. Oggi nonostante fosse martedì avrei dovuto allenarmi poiché lunedì sera avevo la cena di fine anno con i professori. Spero sia una fase di passaggio, il solito punto di cambiamento. Oggi particolarmente, mi sento molto atipico. Vuoto, solo e con una forte carica di emozioni. Avrei dovuto allenarmi come dicevo, ma ho provato a piangere con la faccia nel cuscino, senza risultati purtroppo. Lessi giorni fa che piangere depura il corpo e la mente, facendoci sentire meglio e liberi. Sento che ne ho bisogno. Ho troppe cose dentro e ho bisogno di liberarmi in qualche modo. La scrittura ancora una volta mi viene in contro e mi accompagna durante la mia crescita personale. L’orario di cena è alle porte e probabilmente sentirò la voce di mia madre dalla cucina urlante, per avvisarmi che il piatto è già a tavola fumante. Teoricamente se non mi vengono a chiamare non dovrei riuscire a sentire nulla, come buon isolante ho portato con me le mie amate cuffie, in realtà le ho “rubate” a mia sorella ma lei non l’ha mai notato, che mi fanno viaggiare in un’altra dimensione al di fuori di quella che attualmente mi circonda. Qui a casa è un casino vero e proprio. In cucina non si capisce nulla, la nostra veranda, ossia il luogo dove ci sono le migliaia paia di scarpe della sorella maggiore e di tutti gli altri componenti della famiglia, ha la muffa lungo i muri. Da giorni tutti i mobili e le scarpiere che erano nascosti da porte scorrevoli adesso sono sparsi ovunque per la cucina e il salotto è sommerso da scatole di scarpe. Poi c’è mio padre che borbotta per qualsiasi cosa; anche aprire il frigo e prendere la bottiglia della gassosa è motivo di imprecazioni, non scherzo. È un periodo particolare un po’ per tutti immagino e mi auguro che esso si risolverà nel migliore dei modi perché ho bisogno di essere in un clima sereno. 
Please, deep breath right now!
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dfjourney · 7 years
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Studente fatti coraggio, l’esame si avvicina.
Breve riassunto psicologico ed emotivo, tra una sessione di studi e l’altra. Vai così, anche questa esperienza di vita si supererà a testa alta con un bagaglio culturale più ampio rispetto a quello di partenza.
Positivo!
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dfjourney · 7 years
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Nessuna scusa
Voglio scrivere, voglio finalmente risentire di nuovo quel suono armonico delle dita che saltellano da una lettera all’altra della tastiera. Ore 22:55 del 03 aprile 2017. Sono pessimo, non ho mantenuto una minima costanza nella scrittura, nonostante essa sia liberatoria, non ho trovato e voluto trovare il tempo da dedicare ad essa. Sostanzialmente celarsi dietro un “giusto” alibi non serve a nulla. Adesso ho sentito fosse il momento esatto in cui svuotarmi di tutto ciò che ho raccolto con cura durante questi mesi. Ho analizzato minuziosamente il raccolto, forse un giorno sarò un ottimo contadino. Lo spero davvero, saper raccogliere il meglio dalla propria vita è un giusto passo per essere in grado di viverla in modo sereno. Non ricordo bene, forse questa è la prima volta che scrivo dall’inizio del nuovo anno, al massimo la seconda. Se quanto ho detto è vero sono passati quattro mesi. Partendo con ordine, quattro mesi fa ero ancora in vacanza, natalizia; ero già con la testa verso il nuovo anno ed ai preparativi affinché esso iniziasse con il piede giusto. Ho concluso il 2016 con il mio ultimo shooting di fine anno seguito dal mio ultimo bagno caldo dell’anno, un mix tra egocentrismo e pace interiore se così si può definire. Nei giorni a seguire ho ripreso i ritmi, i soliti ritmi, casa - scuola, scuola - casa; correlati allo studio costante. A fine gennaio ho finalmente concluso i miei rapporti con la scuola guida superando l’esame pratico per la patente B, in teoria finalmente posso guidare anche la macchina liberamente senza problemi. Dopo poco è anche finito il quadrimestre, soddisfatto dei risultati sono entrato in una fase tendenzialmente down, quasi come se dovessi scaricare tutto lo studio intenso accumulato nei giorni precedenti in cui ho sostenuto i soliti compiti e interrogazioni finali. Ho sonno, vado a dormire. Venerdì 05 maggio 22:00 Come ho scritto un mese fa, sono pessimo. Non ho trovato il tempo per aggiornare questo raccoglitore dei frammenti della mia vita. Sostanzialmente il tempo non ho voluto trovarlo. Affermare di non avere tempo è una delle frasi più stupide che vengono pronunciate da tutti (me compreso). Qualsiasi sia l’argomento in questione, se si vuole fare davvero una cosa il tempo lo si trova, sempre. Anche in questo momento potrei fare altre mille attività, invece questa sera, rileggendo alcuni dei miei vecchi post uniti alla costante voglia di comunicare, ho deciso di scrivere qualcosa. Una volta che si inizia, le parole si legano con le altre in modo quasi impercettibile, come se fossero sempre state pronte ad essere pronunciate. Perfetto dai, introduzione a parte, l’ultima volta stavo cercando di riassumere in modo esaustivo i primi mesi dell’anno. In linea di massima nel complesso ho continuato a studiare, anche se come ho accennato un mese fa, alla fine del primo quadrimestre la voglia di studiare è un po’ calata; come mi accade ogni anno alla fine. Diciamo che quest’anno è leggermente diverso, ho la maturità. Quindi non posso permettermi di restare troppo arretrato con gli studi. Ammetto che sono stato abbastanza attento sotto questo punto di vista e non ho grandi buchi da dover colmare in qualche modo. Restando coerenti al titolo che ho scelto per quest’articolo, questa settimana sono stato costante anche per quanto riguarda l’attività sportiva, che da quest’anno ho deciso di fare a casa. La mia palestra, da settembre ha chiuso per motivi ancora oggi non chiari e di conseguenza tale avvenimento mi ha fatto risparmiare abbastanza soldi che sono ovviamente stati inseriti nel fondo cassa per Milano. Inizialmente ero costante, non appena ho iniziato le verifiche nel periodo del primo quadrimestre ho fatto crollare tutti i buoni propositi che avevo stabilito e mi sono un po’ lasciato andare. Ovviamente le lezioni di yoga il sabato mattina non le ho mai saltate e ancora oggi da quasi due anni mantengo il mio ritmo quanto il più costante possibile. Volendo dare una spiegazione al mio comportamento di abbandono temporaneo verso l’attività fisica, posso mettere in gioco le abitudini. È vero, l’ho detto prima, quando si vuole fare qualcosa non ci sono scuse, il tempo si trova e su questo non ci piove. Un’altra questione è prendere o perdere determinate abitudini. Lo scorso anno dal 14 dicembre mi ero abituato ad andare tre volte a settimana (quando ci riuscivo) in palestra. Dal momento in cui non ho dovuto più andarci e ho iniziato ad allenarmi a casa, avrei dovuto aggiungere questa nuova abitudine ma ammetto che ancora oggi devo ancora prenderci la mano. Sembra assurdo, ma è così. Ci vuole anche la forza di volontà, ovviamente sono fiducioso e mi auguro di continuare pian piano a mantenere/raggiungere un ritmo più costante possibile. Restando in tema “wellness”, ho iniziato a leggere/comprare diversi libri che trattano in modo dettagliato la corretta alimentazione. Ho quasi finito il libro che spiega la dieta differenziata in base al proprio gruppo sanguigno e mi aspetto di continuare in questo mood in modo da sapere meglio ciò che introduco ogni giorno nel mio corpo e capendo i vari effetti che il cibo ha su di me. Oltre a queste letture, forse non molto interessanti per altri, mi sto dedicando, come sempre alla crescita interiore con libri “Lo Zen e l’arte di innamorarsi”. Quest’ultimo mi ha colpito in modo particolare, infatti durante la sua lettura ho avvertito un cambiamento nel modo di percepire il mondo che mi circonda e soprattutto le persone che mi sono accanto, particolarmente con le quali sono più legato. Tutti siamo convinti di saper amare e ci sentiamo i maestri al riguardo, ammetto però, con totale umiltà di non saperne abbastanza e sono pronto ad accettare tutte le lezioni che l’amore avrà in serbo per me.
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dfjourney · 7 years
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Improvvise lacrime
Mezz’ora dopo aver dato la parola ai miei occhi, ho deciso di scrivere l’ultima volta nel 2016. Che bravo neh! Ero casualmente su YouTube e tra i suggerimenti c’era una video collection dei provini più belli di TheVoice (per chi non lo sapesse è un programma di canto)che, pensandoci adesso, io neanche lo guardo. Ammetto che dal primo ragazzo, cantava Hello di Adele, ho iniziato a provare qualcosa dentro di me, sentivo che tale sentimento cercava di uscire man mano che il video proseguiva, infatti, verso la metà ho iniziato a piangere in modo incontrollato; più continuavo ad ascoltare le note delle canzoni e più una forte energia legata all’emozione che vivevo in quel momento stava uscendo fuori. Non contento del risultato ho deciso di ascoltare per l’ennesima volta la canzone che mi ha fatto ascoltare una persona davvero importante per me, Same Love. Inutile dire che dalla prima scena ho aperto i miei due rubinetti e ho dato libero sfogo alle emozioni, ne avevo davvero bisogno. Probabilmente l’ultimo sfogo vero di fine anno mi serviva, la notte del mio onomastico, tra l’altro, questa può essere solo una coincidenza; come oggi 29 dicembre 2016 è esattamente trascorso un anno dall’ultima volta che ho rasato i miei capelli a zero. Il tempo passa e dopo aver riequilibrato la mia mente e il mio corpo, come ho appena letto in un forum di psicologia, mi sento sicuramente meglio. Libero, almeno per il momento da pensieri negativi e tutte le difficoltà che ogni giorno mi sono vicine come se non si stancassero mai di seguirmi, una pausa no eh! Ma sono magnanimo e le accolgo nonostante esse non si comportino ugualmente nei miei confronti. Mi rendo conto di quanto io possa essere fortunato. Ho una famiglia, per quanto essa sia fuori dal normale e quanto possa essere colma di imperfezioni e lesioni mi è sempre vicina, non sempre come vorrei ma c’è e so che ci sarà ogni volta che ne avrò veramente bisogno. Sono fortunato perché ritengo di aver costruito solide amicizie in questi anni con persone meravigliose nonostante i loro difetti, nonostante tutto per me sono importanti e devo tanto anche grazie a loro. Ringrazio coloro i quali mi sono vicini ogni giorno e con un semplice messaggio o una nota vocale fatta anche soltanto per strapparmi un sorriso mi hanno aiutato nel cammino che ho percorso quest’anno. 365 giorni o quasi sono trascorsi e sono immensamente felice di aver imparato tantissime cose in ognuno di questi frammenti di vita. Di errori ne ho commessi veramente un’infinità e forse il ringraziamento più sincero lo rivolgo a loro, nonostante essi siano vissuti agli occhi di tutti con malessere, a mente fredda e lucida capisco invece quanto siano importanti per raggiungere la pace interiore e per migliorare se stessi e quindi di conseguenza tutti quelli che ci sono vicini e cospargono le nostre giornate d’emozioni, positive o negative che siano. Quest’anno lo concludo così un 2016 davvero intenso, antecedente sicuramente ad  altro anno ancora più colmo di emozioni e novità. Immagino e mi auguro che una nuova fase della mia vita stia per iniziare e che i cambiamenti attesi a lungo stiano in cantiere pronti per essere realizzati con la migliore impresa di costruzioni. Su forza mettiamoci al lavoro che qui bisogna costruire il futuro ed il presente della propria vita!
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dfjourney · 7 years
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Anche questa volta la mia volontà mi ha fatto trascorrere una giornata diversa dalle altre. Ieri 08 dicembre 2016 come consuetudine io e mia sorella abbiamo addobbato l’albero di natale insieme, questa volta c’erano come spettatori dal nostro comodo divano: mia madre e il fidanzato di mia sorella. Non so quest’anno non sento molto lo spirito del Natale, mi sembra strano, quasi surreale ma vero. Il Natale è la festa che preferisco in tutto l’anno, quest’anno non ho lo spirito adatto probabilmente. Non saprei, forse devo ancora rendermi conto che manca davvero poco al suo arrivo. Tornando alla frase iniziale, si esatto la mia determinazione, mi ha dato la possibilità di trovarmi in questo momento nella biblioteca nazionale della città. Ci sono sempre passato, ogni volta decidevo di andarci un giorno, un giorno qualsiasi, come al solito le cose dette così senza nessun’organizzazione restano soltanto chiacchiere. Avevo la mattinata libera e dopo aver fatto più di un’ora di fila per aprire un conto corrente in banca mi sono rifugiato e mimetizzato tra tutti gli studenti che come me, hanno scadenze da rispettare e con tutte le loro forze cercano di dare il massimo per non miseramente fallire e sentirsi inetti. Non avevo mai provato a studiare in questo modo, eppure ha un suo perché. Quest’atmosfera così silenziosa ma piena di pensieri e progetti per come affrontare le proprie vite personali si riesce a respirare così bene che anche una persona raffreddata riuscirebbe ad apprezzare. Ero partito studiando sistemi, il compito martedì mi aspetta quindi mi sembrava ragionevole prepararmi ma dopo circa un’oretta sono passato ad italiano anticipando i riassunti per la prossima interrogazione. La concentrazione non manca o meglio sembriamo tutti così concentrati, forse invece ognuno di noi sta pensando a cosa indossare stasera o come fare per raggiungere quel tanto desiderato 18  per quell’esame che “non se ne scende proprio” come si è soliti dire in situazioni del genere. Dopo vorrei provare a scattare almeno una foto perché sicuramente riuscirei a creare qualcosa di figo per poi poterlo postare nella mia pagina Instagram, beh almeno appaio come una persona colta neh! Sono davvero soddisfatto e felice di aver realizzato questo mio piccolo desiderio e penso che in futuro qualche altra passeggiatina appena avrò tempo proverò a farla. Ho appena diminuito la grandezza del font perché in questa come immagino in tutte le biblioteche, sono presenti grandi tavole comuni quindi chi mi è affianco può tranquillamente leggere quello che sto scrivendo e finora la ragazza che mi era vicino era uscita per la pausa pranzo che giustamente alle 14:37 è ormai terminata. È strano ma vero giorno dopo giorno mi rendo conto che sto crescendo e questo processo mi lascia varie volte interdetto, vogliamo sempre sembrare così grandi e così forti, invece quando siamo quanto più vicini dal diventarlo rimpiangiamo i momenti in cui l’ingenuità era la cosa più leggera d’affrontare. In questo momento mi sento bene con me stesso e sono fiero della strada che sto cercando di costruire sarà sicuramente questione di tempo e nel frattempo mi godo il presente intorno a me e soprattutto l’affresco fantastico che sarà da anni e anni a sorvegliare e proteggere tutti gli studenti che saranno passati nella storia in questo luogo così intrigante. Saluti dallo studente che darà il massimo in questo compito di sistemi e in generale in qualsiasi difficoltà la vita gli presenterà, si ritorna ad essere positivi dai.
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dfjourney · 7 years
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Cambiamenti?
Puuf eccomi qui improvvisamente a scrivere di nuovo, tener traccia dei miei cambiamenti/progressi o semplicemente disegnare un percorso seguendo la linea guida della mia vita mi ha sempre affascinato. Rileggere ciò che scrivo dopo tempo, mi fa capire se la strada che sto percorrendo o che ai tempi ho percorso era giusta o meno. Interessante no? Sempre la stessa persona a scrivere eppure di quante cose pensate, dette o non dette. Ero al letto, forse in procinto di addormentarmi, per mantenere come sto cercando di fare da quando ho ripreso con la scuola, a dire meglio, da quando l’aggiornamento dell’iPhone ha aggiunto il calcolo delle ore di sonno, sto cercando di mantenere costante le 8 ore di sonno. Non so se oggi ci riuscirò, la voglia di scrivere e dare sfogo ai miei pensieri ha prevalso, quindi anche oggi 05 dicembre alle 22:07 lasciamo prendere vita le anime che sono presenti nei nostri pensieri. Questa sera sono perplesso. Dopo una settimana esatta che non ho parlato con il mio ragazzo, devo ammettere che non ho provato quel piacere che ero abituato a provare. Abbiamo parlato al telefono nel primo pomeriggio e anche stasera per qualche minuto, ammetto che la conversazione di stasera era abbastanza silenziosa. Lui ascoltava delle canzoni che lo ispiravano, dato che domani avrà uno shooting, mentre io lo ascoltavo e devo essere sincero non avevo nulla da dirgli nonostante trascorsa una settimana. Quasi avrei voluto terminare la conversazione, difatti neanche a farlo apposta qualche minuto dopo abbiamo dovuto attaccare perché doveva dare una mano al suo compagno; sono sincero la cosa non mi ha dispiaciuto come in passato spesso mi è capitato. Eppure parlare al telefono mi ha non dico sempre, ma quasi lasciato con quel pizzico di felicità o leggerezza che soltanto lui riusciva a darmi. Che cosa sta succedendo? So che nutro ancora dei sentimenti verso di lui, in giornata spesso ma spesso penso a lui e a questa nostra situazione particolare, forse devo essere meno serio e prenderla più alla leggera e non ragionare dietro ogni comportamento, analizzare forse a volte è meglio non farlo. Forse è solo qualcosa di passeggero, forse rileggerò tutto ciò e mi sembrerà come un semplice testo scritto in prima persona oppure l’anticipazione di un eventuale capitolo della mia vita, chi lo sa! So che spero tanto di raggiungere la pace interiore e di star bene con me stesso ma per davvero. Analizzarsi costantemente ti fa rendere conto di tutti i tuoi difetti e degli scheletri nell’armadio che ognuno di noi ha nel proprio inconscio ma che la stragrande maggioranza delle persone decide di non voler vedere per paura di scoprire qualcosa di non essere in grado di affrontare. In questo momento dal letto della mia stanza, con il senno di poi aspetto e sono pronto ad ascoltare ciò che il destino ha in servo per me e che la positività mi porti sempre a condurre strade quanto più serene possibili.
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dfjourney · 7 years
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I’m back, still live
Mentre ascolto la canzone che preferisco quando ho lezione di Yoga, ho ritrovato finalmente la voglia e il piacere di scrivere. Entrambe probabilmente si muovevano in tempi diversi l’uno dall’altro; quando avrei voluto scrivere il signor-tempo mi ricordava che non avrei potuto dedicare del tempo alla scrittura e forse quando di tempo c’è n’era la voglia ormai stava già riposando sfinita. Il quinto anno è ben inoltrato, anche a me sono toccati i discorsi d’inizio anno pre-esame di maturità. Finora in ambito scolastico procede tutto in modo lineare o meglio, mi sto impegnando al massimo affinché non abbia i miei soliti arretrati con i quali fino al terzo anno ero solito convivere, li guardavo lì indifferente e continuavo semmai ad accantonarli. Il giorno dell’interrogazione/verifica si avvicinava e beh ….  si può immaginare. Tra poco più di mezz’ora mi aspetta l’istruttore per continuare le guide, sperando siano utili affinché riesca a superare la prova pratica per la patente, positivi no? Allo stesso tempo sto conciliando lo studio alla preparazione per la mia partenza verso Milano. Sto inoltre lavorando per l’uscita del mio sito web in modo tale da avere un approach professionale nel mondo del lavoro, qualora cercassero il mio nome su Google.
Ehm forse non sono davvero ispirato abbastanza, credo continuerò in un altro momento questo testo, per adesso sono le 18:54 del 24 novembre 2016
XOXO
01 dicembre 2016 ore 15:14.
Mi ero promesso di terminare ciò che avevo iniziato ed esattamente dopo una settimana, la cosa non era premeditata, mi ritrovo ad ascoltare i miei pensieri e dare loro vita, nero su bianco, o meglio digit dopo digit sulla tastiera. Dicembre è arrivato, la mia percezione del tempo probabilmente scorre in modo diverso dalla realtà perché sento ancora molto vicina la fine della primavera e l’inizio dell’estate, mentre il suono dell’inverno si fa sentire sempre più. Voglio ricostruire, o provare almeno a farlo, ciò che ho vissuto da quel giorno in cui ero seduto su quel prato in quel parco a Milano. Il mio soggiorno non è stato semplice, tuttora ne sono convinto. Certamente sono stato in compagnia del ragazzo che ormai frequento da più di un anno, ma non c’è stata un’aria rilassata come in passato. Forse perché ero lì per lavorare e concentrarmi con lui sull’uscita del suo sito e organizzare interviste, shooting e tutto ciò che riguardava questo suo nuovo progetto al quale attualmente sta lavorando al massimo delle sue forze. Non c’era il clima e anche perché nella stessa città c’erano entrambe le persone che gli sono più vicino, io e il suo ragazzo. Ho vissuto in prima persona ciò che forse ho sempre provato a non credere completamente, ho sempre saputo che lui fosse già con un’altra persona da molti anni, siamo sempre stati chiari e sinceri l’un l’altro. Diverso è vivere e vedere con i propri occhi la quotidianità di quel loro rapporto che nonostante sia particolare e non si veda l’amore che siamo abituati a sentire quando due persone che si amano sono vicine. Non riuscivo forse neanche io a godere quell’esperienza al massimo, ancora adesso la ricordo meravigliosa e se potessi la rivivrei molto volentieri. Focalizzandomi invece sul rapporto complessivo che ho vissuto con il ragazzo a cui ho detto ti amo per la prima volta, beh probabilmente cercherei di migliorare molti litigi e momenti in cui  avrei voluto farla finita del tutto. Momenti dolci e pieni delle nostre piccole cose che ci rendono felici ne ho vissuti ma se guardo complessivamente quel periodo no, non è stato sereno, come del resto l’estate e fin quando siamo stati insieme. A distanza di mesi mi sento di dire che non credevo più nel nostro rapporto e non riuscivo nemmeno a essere poi così dolce com’ero stato in passato. Ho preso troppo sul serio ciò che il destino mi ha donato, quando dall’inizio mi ero promesso di godermi quest’esperienza al massimo e di vedere tutto ciò che di positivo avessi potuto vedere. Non è semplice, non lo è affatto. Il nostro cervello può anche pensare a ciò che ritiene meglio scegliere, le emozioni però, molto spesso ci guidano verso i sentieri più contorti e pieni di spine per raggiungere, forse, quella vista così meravigliosa che riesce a togliere il fiato anche a colui che ha un cuore privo di impulsi d’amore. In questo momento non so fino a che punto sarò disposto a guardare le gocce di sangue che continuano a cadere su quel sentiero che difficilmente riesco a percorrere. Forse cerchiamo cose diverse dall’amore, lui in questo momento come ho già detto è completamente focalizzato nel suo progetto e raggiungere tutti gli obiettivi che ha deciso di raggiungere in ambito lavorativo; personalmente gli auguro solo il meglio e spero lui sia felice e forse un giorno sarà fiero di quello che avrà fatto. A volte sono interdetto, perché da un lato questa sua mancanza e assenza mi fa un po’ piacere perché mi lascia vivere in modo libero la mia vita, non ho nessuna o meglio non ho molte limitazioni. La distanza ci lascia liberi di uscire quando vogliamo al prezzo d’essere distanti quando entrambi ci desideriamo. Altre volte vorrei che lui mi fosse vicino, ma non lo è del tutto. Anch’io ormai faccio parte della categoria dei maggiorenni e lui non c’è stato, anche in questo momento, per me molto importante, non c’è stato. Mi ha deluso ma forse me ne sono fatto una ragione e sto provando a non fregarmene delle sue mancanze, ma credo che prenda in giro me stesso perché so in fondo che per me lui è ancora importante. Probabilmente questo sarà uno dei miei punti di sfogo nei momenti in cui lui è assente e avrei bisogno della sua presenza e invece non c’è. Un giorno farò una scelta e rileggere tutto questo mi farà soltanto sorridere, domani, tra un mese, o mai. Non potrò sapere quando qualcosa accadrà, spero nel frattempo di riuscire a godere di più la mia vita per quello che posso perché infondo è triste da dire, con o senza la sua presenza la mia vita andrà avanti ed in qualche modo riuscirò stare bene e raggiungere la mia pace interiore che tanto desidero, più di ogni altra cosa. Questo sarà solo un tassello del mio grande cammino verso la felicità e forse è solo un modo per crescere e imparare a migliorare me stesso, questo è solo uno strumento e voglio imparare a saperlo maneggiare nel migliore dei modi per essere una persona migliore di quella che sono. Il tempo passa.
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dfjourney · 8 years
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Sorrounded by “green”
Chi l’avrebbe detto, me in un parco al centro di Milano scrivendo. Ho coronato anche questo mio piccolo desiderio da sempre immaginato nella mia mente. È cosí rilassante ascoltare il suono della natura ed allo stesso tempo dar vita ai propri pensieri sotto forma di lettere l’una affiancata all’altra, ma unite per rappresentarmi. Mi fa davvero piacere ritrovare il tempo per scrivere, infatti ho colto subito l’occasione in balzo. Diciamo che è capitato per puro caso, ma forse sono stato atratto dal parco e sono arrivato qui senza neppure conoscere la strada per arrivarci. Ho appena terminato di lavorare e ho accompagnato il mio ragazzo in palestra (ero troppo stanco per allenarmi anche io) e non sapendo come impegnare il tempo nel frattempo che lui finesse, ho iniziato a pedalare in sella alla mia amata bicicletta per il quartiere. La conosco leggermente la zona, quindi mi sono affidato all’istinto fin quando non ho trovato del verde e seguendo la strada eccolo lì l’ingresso per un ora e mezza di relax circondato dal verde. Nella città in cui vivo nonostante ci siano i parchi non ho mai fatto una cosa del genere, non so perché ma è la verità. Mi guardo intorno e tutto mi ispira, alzo la testa e il mio sguardo cade nei mille dettagli delle foglie sopra il mio capo, tutti i rami intrecciati dall’unione di un tronco spesso e possente radicato in un soffice e verde prato. Il sole alla mia sinistra sta per tramontare, ma non vuole arrendersi ancora, si fa sentire come per dire : “Ehi, io sono ancora qui!”. I suoi raggi delicati riscaldano l’ambiente aggiungendo un tocco di tranquillità a questo semplice parco di quartiere popolato da cani, atleti, ciclisti e uomini che ormai stanno godendo il resto della loro vita insieme agli amici dell’infanzia con cui hanno condiviso mille ricordi. Infine ci sono io, che osservo da un ottima visuale tutto ciò che accade dinanzi ai miei occhi scrutatori, leggermente stanco dopo una giornata di lavoro. Il mio compagno Sonno Arrtetrato mi fa compagnia da qualche giorno e non capisco per quale motivo non vuole abbandonarmi, nonostante la sua presenza non è assolutamente ben voluta. Sono sicuro che in futuro o se ci riesco prima di ripartire vorrei fare un pic-nic in un bel parco isolato dallo stress e da ogni forma di problema futile. La prossima volta organizzerò meglio, con un telo grande, il MacBook carico al 100%, un paio di cuffie accompagnate da qualche stuzichino per lasciarmi andare un intero pomeriggio in relax totale. Probabilmente la mia stancezza è più che altro mentale, da quando sto lavorando parlo diciamo tre lingue nella stessa giornata. Inglese o italiano per parlare con la ragazza che mi ha prestato questo computer, portoghese perchè la maggior parte per non dire tutti i clienti parlano portoghese quindi con il tempo (dall’anno scorso) ho imparato a capire anche questa lingua, mai studiata prima. Tutto ciò mi rende fiero e felice allo stesso tempo, capisco di essere davvero fortunato a poter vivere determinate situazioni alla mia età però devo essere sincero che con il passare dei giorni la stanchezza inizia a farsi sentire, forse dovrei semplicemente dormire di più. Ogni volta che rientro a casa per me è un emozione particolare, un mix tra gioia e nostalgia. La felicità di ritornare nel proprio luogo privato organizzato da solo legato in modo inscindibile alla consapevolezza che da un giorno all’altro dovrò lasciare qui la mia “totale” libertà per poi riaverla indietro probabilmente il prossimo anno. La mia famiglia mi manca, eccome! Ne parlavo proprio ieri con mia sorella, ma vivere da soli non ha prezzo è fantastico nonostante ci siano tutte le conseguenze “spiacevoli”. Ammetto che può essere non automatico gestirsi autonomamente essendo abituati a non dover far null’altro che chiedere alla mammina tutto ciò di cui abbiamo bisogno, ci si abitua, si cresce e con il tempo commettendo tante cazzate si impara proprio da quelle, infondo sono fondamentali per la crescita. Chi non ne ha mai fatta una? Da quando sono arrivato ad ora la luce è cambiata, il sole ha terminato il suo lavoro almeno per oggi e tutti hanno lasicato il parco, tranne me. Sono ancora qui, adesso davvero in tranquillità, in dolce compagnia del brusio in lontananza delle foglie scosse dal vento sottile che sta per dare il benvenuto alla notte.
14/15 luglio 2016.
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dfjourney · 8 years
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From Milan with positivity
Giornata ormai terminata, luci spente eppure la voglia di scrivere non vuole lasciarsi andare al dolce ed ammaliante Morfeo nonostante sia stata richiamata già svariate volte. Decisa ed irremovibile mi guida, lasciando andare la mente e soprattutto le dita su questa tastiera che probabilmente ne avrà scritte di cose, beh sicuramente non in questa lingua. Esatto, non in italiano. Il MacBook che in questo periodo sto utilizzando è della ragazza con la quale sto lavorando. Attualmente sono a Milano e voglio scrivere nonostante dovessi dormire perché la sveglia non vede l’ora d’interrompere i miei meravigliosi sogni. Cosa ci faccio a Milano nel pieno dell’estate? Beh può sembrare strano ma è proprio la verità. In data 18 giugno 2016 a bordo del mio fedele treno delle 07:20 sono partito per raggiungere la tanto amata Milano per partecipare ad un workshop all’univerisità che spero davvero di riuscire a frequentare. Date ed orari a parte, nella settimana dal 20 al 24 giugno sono andato tutti i giorni in sede e per assaporare in qualche modo la mia possibile futura vita universitaria al corso di Graphic Design and Art Direction. Ho legato subito con persone credo siano davvero interessanti, vorrei conoscerle in futuro e con il tempo perché no! Forse potranno essere i prossimi amici universitari con cui condividere ansie, scadenze e nottate pre-esame su mattoni da dover leggere. Devo dire che il gruppo in cui sono capitato mi è piaciuto molto, ci siamo attirati l’uno con l’altro probabilmente, chi lo sa. Al termine dell’orientamento abbiamo esposto il nostro progetto e illustrato a tutti gli altri ragazzi che come noi partecipavano al workshop che abbracciava anche altri rami come design, fashion design, pittura; un’accademia di belle arti sostanzialmente. Nel frattempo la settimana è volta al termine e ho dovuto cambiare appartamento perché quello prenotato appena mi iscrissi a questo corso veniva occupato da altre persone. In questo momento sono nel mio primo vero appartamento fittato per un periodo a “lungo termine”, almeno per me. Non ho mai vissuto l’esperienza di essere fuori casa per un mese assolutamente da solo e sono fiero di mettermi alla prova a 17 anni cercando di raggiungere la mia indipendenza non appena sarà possibile. Ho imparato molte cose durante questa mia permanenza nella “città della moda”, come fare una lavatrice senza allagare casa ad esempio. Perché sí! Mi è davvero capitato, ma questo è un altro discorso. Che dire, Milano mi piace davvero molto. Ormai penso di averlo scritto, detto, pensato abbastanza e immagino sia chiaro il mio desiderio. Sto cercando di iniziare a fare un passo alla volta, questo mese sono venuto per l’università, per lavorare e per stare finalmente insieme al mio ragazzo. Ad essere sincero tutte e tre le cose stanno andando bene. Una settimana dopo il workshop ho ricevuto una mail dall’università che mi comunicava l’ammissione ai corsi triennali non appena avrò conseguito il diploma. Sto lavorando con il mio ragazzo a vari progetti, sto costantemente imparando anche soltanto guardandomi intorno. Credo che me la sto cavando bene, principalmente mi occupo del campo della fotografia e un po’ della grafica, ma faccio anche altro e non mi limito soltanto a scattare ed editare in post-produzione. Contemporaneamente sono in compagnia del mio ragazzo e appena possiamo stiamo insieme semplicemente abbracciati o in giro mano nella mano rinnovando il nostro amore che a distanza di un anno sembra non essere diminuito anzi si è trasformato secondo me in qualcosa di più maturo forse anche perché entrambi stiamo cambiando. Lo stiamo facendo insieme ed ognuno di noi vede e vive i cambiamenti dell’altro, siamo connessi e fusi dal legame più potente di tutti. L’Amore. Sento dirmi: “Ah ma lui è il primo amore della tua vita, è soltanto il primo”. Ogni volta mi viene da pensare che l’amore molte volte trasforma le persone. È vero, molte persone sono state deluse dall’amore, pugnalate nel posto più remoto e fragile della loro anima da non riuscire più a trovare la forza di volontà ed il coraggio nel scommettere per l’ennesima volta nell’amore. L’essere scettici nei confronti dell’amore è la cosa più sbagliata. A mio parere l’essere umano ha bisogno di amore, non importa sotto quale forma, ognuno di noi ha bisogno di attenzioni e cure da qualcun altro al di fuori di noi. È proprio quello il bello, ricevere esattamente quella carezza nel punto esatto in cui noi desideravamo nello stesso istante in cui il nostro cervello ha elaborato quella sete di affetto e dolcezza. Dal mio comodo divano letto del monolocale che mi ha accolto in questa calda estate metto un punto per il momento, ma soltanto per un momento a questi miei pensieri serali delle 01:18 di martedì 12 luglio 2016.
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dfjourney · 8 years
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dfjourney · 8 years
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