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Linguaggio e comunicazione
L’uomo è per definizione un animale sociale, interagisce e comunica con l’altro attraverso il linguaggio verbale e non, tutto questo ci sembra abbastanza scontato perché siamo abituati a parlare e metterci in relazione con l’altro in maniera molto automatica senza difficoltà. In realtà la comunicazione è una materia molto più complessa di quanto si possa pensare. Fatta di una di una struttura complessa, immagini, segni, parole, intonazione della voce, utilizzo della punteggiatura, tutte cose che sembrano naturali ma che per la verità sono acquisite attraverso l’apprendimento e l’imitazione. Si da piccolissimi i bambini imparano ancor prima delle parole a sviluppare il contatto visivo con la figura di riferimento, in questo modo assimila tutta una serie di informazioni alla base del proprio sviluppo linguistico che gli servirà per entrare in relazione con gli altri e con il mondo esterno. Come ad esempio, le espressioni facciali, i movimenti della bocca quando si parla, e soprattutto la loro abilità necessaria per poter provare ad imitare e ripetere ciò che vede e sente.
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Le competenza vanno pian piano ad ampliarsi, prima utilizzando lo sguardo, i gesti e la parole, in questo l’imitazione ha un ruolo fondamentale. Imitando gli adulti e osservando cosa fanno quando parlano e ripetendo, piano piano affinando i suoni ed i movimenti articolatori. Questa però non è sempre una capacità innata ma bisogna che venga acquisita piano piano.
Questo significa che è molto importante dedicare del tempo alla comunicazione e all’interazione con il vostro bambino, trovando delle soluzioni piacevoli con cui poter stimolare in lui la propria capacità di comunicazione. Esistono dei modi semplici ed efficaci che hanno il fine di stimolare il bambino, bisogna semplicemente partire dalle azioni quotidiane. Ad esempio descrivendo tutte le varie azioni e renderlo partecipe, come dal vestirsi al bagnetto, non limitatevi ad indicare ma accompagnato i gesti con le parole. Usate un linguaggio semplice e no abbiate fretta perché ogni bambino ha i suoi tempi e se non parla subito prima di giungere a conclusioni affrettate dategli il tempo che ci vuole per potersi esprimere.
 UN metodo efficace è quello di riprodurre i versi degli animali, in questo modo il bambino comincia ad allenarsi con i suoni che poi utilizzerà per pronunciare le parole.
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 Non dimenticate anche di leggere molto, libri con le figure, fiabe e canzoncine, un ottimo modo per stimolare il piccolo. I giochi elettronici sono un ulteriore aiuto in alcune fasi della crescita, come le schede elettroniche con l’associazione di parole e immagine ad esempio.
La ripetitività dei gesti anche quelli quotidiani, comprese le espressioni del volto, l’intonazione della voce, e le parole che accompagnano le azioni, come il vestirsi, il lavarsi, il mangiare ecc… sono ideali perché il bambino tenderà a ripeterli e anticiparli, creerete così un contesto assolutamente adeguato per stimolarlo. Utilizzate tutti i canali di comunicazione, come il contatto visivo, fate in modo che lui vi guardi e mettetevi alla sua altezza quando parlerete, aiuterà ad attirare la sua attenzione e a motivarlo positivamente.
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Movimento e sport migliorano le capacità cognitive
Il movimento per i bambini è un gesto assolutamente spontaneo e necessario per poter scaricare le proprie frustrazioni ed energie, inoltre e non  meno importante si tratta di uno dei modi giù incredibili e inaspettati che secondo gli esperti esaltano la capacità di apprendimento del piccolo. Una aspetto che non avremmo mai pensato possibile, e invece gli studi confermano. In poche parole attiva il cervello stimolandolo  a captare tutte le informazioni e memorizzarle più velocemente.
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Questo significa che non per forza avere un bambino molto movimentato sia un male, nonostante spesso si pensi il contrario, anzi bisogna prendere atto del fatto che il  movimento ha una valenza fondamentale per la loro crescita mentale e lo sviluppo cognitivo, oltre che quello fisico e  psicologico. Con il movimento il bambino riesce a esprime se stesso e soprattutto si diverte.
Questo deve far riflettere sul fatto che l’attività fisica è fondamentale per uno sviluppo e una crescita sana ed equilibrata del piccolo, anche per l’acquisizione di sempre maggiori capacità di coordinamento ed equilibrio. Essenziale per stimolare la produzione di neurotrofine, responsabile della crescita delle cellule nervose esistenti e la produzione di nuove cellule nervose, al fine di stimolare la crescita del cervello.
Tutto questo per dare conferma del fatto che lo sport e l’attività fisica per i bambini sono elementi essenziali che devono essere praticati sin dalla tenera età, come lo sono lo stare all’aria aperta e il gioco. Essenziali per crescere felici sviluppando sia il corpo che la mente. Calcio, tennis, basket, arti marziali, judo, karate e tanti altri, la cosa importante è che il piccolo si muova e si diverta, vanno benissimo anche le passeggiate, la cosa importante è muoversi e che si divertano.  
Poi vi sono davvero infiniti benefici per i piccoli, a partire dal miglioramento  della crescita muscolare oltre che scheletrica, la postura e soprattutto da non sottovalutare la prevenzione contro malattie infantili sempre più diffuse, quali obesità o diabete che purtroppo hanno spesso conseguenze dannose sullo sviluppo e sulla crescita del bambino. 
Lo sport e il movimento sono ottimi alleati contro l’aggressività, spesso utilizzati come i metodi in assoluto migliori per bambini con disturbi di diverso genere che presentano tale sintomatologia. Praticare uno sport fin da piccolini mette nelle condizioni il bambino di imparare il rispetto delle regole e degli altri, a conoscere e controllare il proprio corpo e le proprie capacità, aumentando la stima e la consapevolezza di se stessi. Dando anche ottime spinte alla capacità di socializzazione.
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I diritti dei bambini, verso un mondo migliore
Troppo spesso i bambini sono le prime vittime indifese delle decisione di adulti senza scrupoli, della cattiveria, della guerra, della fame, della povertà e ancor peggio della violenza. Fenomeni difficilissimi da arrestare ma che chiedono l’aiuto di tutti per poter dare una speranza ai nostri piccoli per un mondo migliore. Proprio da queste premesse nasce la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un trattato il cui obbiettivo è quello di difendere i diritti dei bambini.
Un argomento che deve essere onnipresente nelle scuole a tutte le età, uno strumento che deve servire per anche per sensibilizzare il mondo intero e a maggior  ragione i più piccoli. I bambini nonostante le diversità hanno tutti diritto alla cura, alla protezione e all’amore, a costruirsi un  proprio futuro e di essere tutelati e accompagnati nel presente.
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Per questo è fondamentale che i più piccoli siano sempre più coscienti e consapevoli non solo dei propri diritti di essere bambini ma anche di quello che succede al di fuori del proprio contesto. Discriminazione ad esempio, prestare maggiore attenzione alle condizioni di vita dei più piccoli e, in particolare, dei più vulnerabili. 
Gli adulti, tra cui genitori, scuola e istituzioni, giocano un ruolo fondamentale per la comprensione di un tema così delicato come i diritti dei bambini, un tema che deve smuovere gli animi di tutti soprattutto sensibilizzare la società moderna su quello che accade nei confronti dei bambini di tutto il mondo, su fatto che non necessariamente si deve andare troppo lontano per assistere alla violazione di uno dei diritti che sono propri di ciascun bambino. I piccoli diritto ad un infanzia felice, a giocare ad essere spensierati, all’istruzione e in particolare alla libertà di poter essere bambini felici. Bisogna fare i conti sul fatto che le violenze avvengono quotidianamente, non solo dove ci sono le guerre, o in terre lontane, ma anche nei contesti molto più vicini a noi. Situazione si cui è possibile intervenire e prevenire, partendo proprio dall’educazione dei nostri piccoli e dalla conoscenza, per costruire un mondo migliore, il loro.
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Educazione, bambini ed empatia
Studi recenti hanno riportato dati allarmanti sulla capacità di empatia soprattutto delle nuove generazioni, una questione su cui fare una profonda riflessione soprattutto per il futuro. Quali sono le motivazioni per cui si è meno empatici? Cosa sarebbe opportuno fare?
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Empatia sta a significare la propria capacità di comprendere nel profondo lo stato d’animo dell’altro così da immedesimarsi nel prossimo stabilendo un contatto unico, sincero e soprattutto efficace. Si crea così una sintonia emotiva, capace di farci sentire quello che l’altro sente e a sua volta di renderlo partecipe di quello sentiamo. Emozioni con cui è possibile stabilire delle relazioni che siano effettivamente capaci di creare un legame e così una condivisione che può portare a uno scambio reciproco. Una capacità che in parte potrebbe anche essere innata ma dall’altro si acquisisce soprattutto durante l’infanzia.
Questo significa che se ci troviamo di fronte a generazioni meno empatiche qualcosa non va. Educare all’empatia è uno degli elementi più importanti che deve esserci durante la crescita. Il primo vero rapporto empatico si ha proprio con la mamma e poi con il papà. Figure fondamentali per i piccoli, per fare la prima vera esperienza empatica, sintonizzandosi in maniera molto naturale allo stato emotivo dell’altro, che sta alla base di un perfetto sviluppo psicologico, ponendo le premesse di ogni apprendimento possibile e alla base della capacità di comunicazione.
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Educare all’empatia non è cosa semplice, il segreto soprattutto con i bambini è l’apertura e l’ascolto, è mettersi nei suoi panni per cercare di sentire come lui sente, per vedere come lui vede e per osservare come lui percepisce il mondo. Questo richiede grande attenzione e soprattutto la capacità per l’adulto soprattutto di riuscire a cambiare la propria prospettiva e ascoltare cosa il bambino non solo dice ma anche come lo dice, promuovere un clima di fiducia senza giudicare, in modo da consentirgli di tirare fuori tutto il suo potenziale.
Bisogna prendere atto che educare non è semplice ma che regole e disciplina sono importanti e vanno rispettate ma amore e empatia non possono prescindere da queste, soprattutto per i bambini. Siate partecipi della loro vita, parlate con loro, ascoltateli, aperti alla comunicazione, sforzatevi di comprendere il loro punto di vista, questo gioverà al loro sviluppo emotivo e soprattutto a crescere felici e aperti alla vita e alle altre persone.
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