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caterinaadele-blog · 7 years
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La sua tecnica è unica e incredibilmente dettagliata, e unendo la moda, l’arte e il design, da profondità e significato ai suoi tatuaggi, sto parlando di..
La tatuatrice indiana Saira Hunjan è conosciuta tra i circoli di celebrità come “la ragazza con l’ago dorato”.
La sua vera ispirazione arriva dall’India. Ha trascorso settimane a Bhuj, Gujarat, visitando diversi villaggi e conoscendo la vera arte. Si è fatta trascinare dall’atmosfera magica dei tessuti e dipinti a mano, capanne di fango decorate con specchi e simboli di una tradizione lunga anni. Come afferma l’artista..
“ in realtà non c’è posto come casa per farsi ispirare..”
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Alcuni artisti stanno spingendo i confini, sono come designer che progettano su misura un certo pezzo di abbigliamento. È un affare serio, come dovrebbe essere. Se vuoi indossare un tatuaggio per il resto della tua vita, non importa quanto tempo dovrai aspettare o quanto dovrai viaggiare per un artista particolare.
Saira per distinguersi ha deciso di non fermarsi a tatuare le persone ma di estendere il suo lavoro all’artigianato e alla calzature. E’ molto diverso tatuare la pelle dalla carta. Sulla pelle, c’è solo una certa quantità di dettagli che si possono aggiungere, mentre su carta si può andare più profondità. Le dee si trasformano in animali che raffigurano diverse personalità del divino.
Da qualche mese sta lavorando ad un progetto molto interessante, una collaborazione con il marchio Tod’s in cui Saira incide personalmente ciascun accessorio. L’idea era di creare qualcosa di romantico, pur comprendendo immagini forti e potenti, Il disegno principale è simbolico, una bestia mitica con una testa di leone (un simbolo di Tod’s) e il corpo di un drago che si blocca in un cuore con le zampe mentre lo piega con la coda del drago.
L’obbiettivo di combinare la cultura contemporanea con l’elevato standard di artigianato su cui è stato costruito il nome di Tods.
  C’è un senso di narrazione in ogni borsa o scarpa che disegna..
India Calling La sua tecnica è unica e incredibilmente dettagliata, e unendo la moda, l'arte e il design, da profondità e significato ai suoi tatuaggi, sto parlando di..
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caterinaadele-blog · 7 years
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Come definirlo? Geniale? Rivoluzionario? Azzardato? La sua figura e il suo percorso sono costellati da innumerevoli successi, Paul Poiret è considerato il primo creatore di moda in senso moderno..
Da minuscoli vestiti per bambole fatti con gli scarti di stoffa del padre, ad opere di lusso amate dalle maggiori dive degli anni Venti. Se tutti pensavamo che Coco Chanel avesse liberato la donna ci sbagloiavamo, prima di lei Poiret rivoluzionò la figura femminile fino ad allora costretta nei bustini.
Le sue invenzioni provocarono un radicale cambiamento rispetto alla tradizione, paragonabile a quello che ha rappresentato Picasso nella pittura.
La lunghezza dei suoi abiti slanciava la figura, la loro morbidezza rendeva la donna più sicura di sé e delle sue forme. Riuscì a creare in maniera silenziosa, ma al contempo rumorosa, una femmina nuova: libera, disinvolta, misteriosa, a tratti esotici, avvolta in tessuti moderni e trasparenti.
Gli abiti e gli accessori che proponeva erano sempre estremamente innovativi; dai turbanti ai pantaloni harem, dalla gonna pantalone al manatello-kimono.
Le maggiori fonti di ispirazione di Poiret provenivano soprattutto dall’oriente e dal mondo esotico, i suoi abiti lanciarono la moda del “giapponesismo”. Le sue creazioni erano incastonate di pietre preziose e illuminate da colori vivaci, sembravano pensate per una chic Sharazade.
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Non molti sanno che il contributo donato da Paul Poiret non si limita solo alla moda nel suo aspetto creativo, ma lo stilista francese fu letteralmente il primo imprenditore di se stesso. Lui sapeva di essere un artista e da tale si è comportato, proprio per questo arriva a progettare il suo lavoro. Nel 1903 inaugurò la sua prima boutique, il negozio prevedeva ampie vetrine che davano sulla strada, biglietto da visita e attrattiva per i passanti. Ma la vera rivoluzione fu proprio nell’aspetto del marketing, Poiret infatti arrivò a progettare il suo lavoro e le sue collezioni pubblicizzando a scopo promozionale i propri bozzetti.
Working Title/Artist: Paul Poiret (French, 1879–1944) Opera Coat, 1912 Department: Costume Institute Culture/Period/Location: HB/TOA Date Code: Working Date: photography by mma, MetImages DP142046.tif retouched by film and media (jnc) 7_16_08
  La fame del couturier arrivò oltreoceano grazie alle sue innovazioni tecniche e commerciali, grazie alla capacità di conciliare utilità, lusso e ornamento.
Ma come spesso capita, i geni di un epoca trovano ostacoli e non riuscì mai a conciliare gli ideali e l’estetica del modernismo con quelli della sua visione artistica.
      Il Giapponesismo di Paul Poiret Come definirlo? Geniale? Rivoluzionario? Azzardato? La sua figura e il suo percorso sono costellati da innumerevoli successi, …
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caterinaadele-blog · 7 years
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Come avrete letto nella home del blog, nella vita studio moda, per questo oggi voglio parlarvi di quello che faccio nella vita..
Vivere e studiare fashion styling a Milano è una grande opportunità, mi permette di fare attività ed avere a disposizione qualsiasi cosa. Il corso scolastico che frequento mi da la possibilità di poter essere sempre a contatto con modelle, agenzie e show-room grazie ai diversi servizi fotografici che scatto durante l’anno.
Uno degli ultimi shooting che ho fatto si intitola “Magical Machin”.
  Per questa storia ho voluto ispirarmi agli abiti e alle shapes usati negli anni 40. Sono gli anni della guerra in cui il mondo vive un periodo molto duro e la moda e lo stile diventano austeri.
Tessuti sono poveri e poco pregiati, le linee sono dritte e i capi squadrati sono i dettami di una moda che sembra voler unire lo stile femminile a quelli del soldato al fronte.
Gli outfit del mio shooting sono coordinati con spalle larghe e vita stretta per le giacche, camicie e gonne a tubo fino al ginocchio. I colori sono altresì militari: marroni, verdi, beige e nero.
Mi sono immaginata di dover vestire una donna di quel periodo, con le sue insicurezze da un lato e la sua voglia di essere alla moda dall’altro. Sciarpe, cappelli e guanti diventano accessori indispensabili per contraddistinguere la propria personalità: che siano di lana riciclati da vecchi maglioni, o di fibre sintetiche. Le scarpe si abbassano drasticamente, preferendo la stabilità di un tacco più modesto e robusto.
Le pose ritraggono una donna dalla doppia personalità: avvolte elegante e molto femminile e in altri scatti drasticamente più “grossolana”.
Volevo ottenere un effetto di confusione nell’atmosfera per questo mi sono aiutata con i props (dei manichini addobbati con diversi ritagli di tessuti) e con degli accessori “di scarto” che ho attaccati ai diversi capi come ad esempio le spille da bagli, vecchie stoffe e cerniere..
Sono molto soddisfatta di questo mio shooting perché credo di essere ben riuscita ad interpretare il passato e a cogliere il vero spirito degli anni 40. La moda è questo..
    MAGICAL MACHIN Come avrete letto nella home del blog, nella vita studio moda, per questo oggi voglio parlarvi di quello che faccio nella vita..
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caterinaadele-blog · 7 years
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Fondato dal celebre stilista spagnolo Cristobal Balenciaga, l’omonimo marchio d’alta moda Balenciaga è rappresentante di lusso ed alta classe. Da qualche anno però è in atto una rivoluzione..
Tra i diversi e celebri direttori creativi di cui ha vantato la casa di moda ci sono Nicolas Ghesquière e Alexander Wang. Nel 2012 sotto la direzione del giovane Wang, rispettando e rimanendo fedele alla filosofia Balenciaga, viene aggiunto un tocco giovanile e urban allo stile del marchio.
Adesso ad orchestrare il grande impero si trova Demna Gvasalia.
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Lo stilista interrompe i tradizionali canoni di bellezza per dare spazio alla ricerca di persone interessanti per sfilare in passerella.
Solitamente la mossa dei nuovi designer arrivati in una nuova casa di moda è quella di celebrare la storia e il patrimonio del brand, Gvasalia sta facendo il contrario, rinforzando Balenciaga attraverso il disappunto strategico.
Così le classiche sagome di Balenciaga che nelle collezioni anni ’50 avevano la delicata e morbida consistenza del vetro soffiato, oggi si presentano come giubbotti gialli dalla forma di salvagenti.
I leggins e gli stivali a coscia sono l’interpretazione di Gvasalia del rapporto tra un couturier come Cristobal Balnciaga e i suoi clienti della frontiera feticista. Si nota l’interesse ossessivo nel raggiungere una particolare forma e sensazioni che sorgono quando tessuti specifici toccano la pelle.
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In particolare nell’ultima collezione invernale l’eredità di una casa moda di tale storia era più evidente. Gvasalia ha approfondito e si è ispirato agli archivi questa volta, guardando fotografie mai viste dell’alta moda di Cristobal Balenciaga.
Questo è stato evidente in alcuni dei materiali utilizzati, quasi come se fossero oggetti “trovati”. In una uscita una gonna era fatta da un tappetino di un auto. Le maxi bag sono fatte dallo stesso materiale e colore del look con cui sono indossati.
Balenciaga stesso non avrebbe mai creato una collezione ready to wear, non avrebbe potuto immaginare una collezione senza sapere chi l’avrebbe indossata.
Demna Gvsalia è ritornato a questa mentalità presentando una serie di abiti couture ripresi dall’archivio ma allo stesso tempo rivolgendo un pensiero pratico per la donna moderna indossatrice. 
        New Balenciaga Couture Fondato dal celebre stilista spagnolo Cristobal Balenciaga, l’omonimo marchio d’alta moda Balenciaga è rappresentante di lusso ed alta classe.
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caterinaadele-blog · 7 years
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REVOLVING STYLE
Ho sempre pensato che solo la moda potesse prendere ispirazione dall’esterno, ma questo artista mi ha dimostrato che anche ispirandosi alla moda stessa si possono creare lavori fantastici.. (more…)
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caterinaadele-blog · 7 years
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La loro è una dichiarazione d’amore alla Sicilia, alla tradizione artigianale e ai suoi colori. Ma più che nostalgica è un operazione folcloristica, sto parlando di..
Le collezioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana non tradiscono mai la loro terra, un viaggio che rende omaggio al barocco siciliano e ai simboli del meridione.
La timelessness e la pertinenza di queste creazioni sono alla loro semplicità e alla loro immediata riconoscibilità, e come queste sono cariche di significato e di simbolismo che vanno oltre la moda.
“Le passioni qui sono più forti, i colori sono più luminosi, la storia è più ricca”
  Entrare nelle curve sensuali del design di Dolce & Gabbana è come sperimentare una bellezza diversa, come esplorare il maestoso paesaggio siciliano con le sue città barocche, i monasteri, le strade tranquille, il ricco terreno fiorenti di aranci e limoni, le sue spiagge di sabbia bianca.
Così pompom tradizionalmente artigianali, tessuto di paglia come i sacchi di caffè tradizionali, applicazioni specchio, passamaneria e altro ancora continuano a caratterizzare le loro collezioni sia per gli accessori che l’abbigliamento.
Chi di voi non si era innamorata di questi occhiali?! Il riferimento si vede chiaramente, e io li trovo bellissimi.
La loro ispirazione si può vedere sin dai primi tentativi del duo di moda. Guardando alle prime collezioni, che hanno lanciato Dolce & Gabbana sulla scena, il riferimento a Sicilia è trasparente e disinibito. La collezione Autunno Inverno 1987-88 è stata semplicemente denominata “La Sicilia” e gli abiti neri puliti e ispirati dalle donne contadine del sud dell’Italia che popolano la regione hanno reso desiderabile la classica “vedova” siciliana.
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Proprio come il suo patrimonio familiare, le tradizioni popolari della Sicilia percorrono le collezioni Dolce & Gabbana, talvolta apertamente referenziate, altre volte, nascoste come un riferimento segreto che solo coloro che conosceranno.
Nel corso degli anni, queste ispirazioni sono state trasposte su moda, accessori per la casa e altri, dimostrando così che..
alimentato dall’amore e dal rispetto non c’è niente che l’immaginazione di Dolce & Gabbana non possa evocare.
MY SICILY La loro è una dichiarazione d’amore alla Sicilia, alla tradizione artigianale e ai suoi colori. Ma più che nostalgica è un operazione folcloristica, sto parlando di..
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caterinaadele-blog · 7 years
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Chi l’ha detto che le modelle debbano essere tutte alte, bionde e magre?!
Se siete d’accordo con me, continuate a leggere il post qui sotto..
Da sempre la moda detta le regole della bellezza, con i suoi mali, i suoi bene, le sue ambizioni facendosi portavoce delle esigenze estetiche di uomini e donne.             Partendo dalle donne minute ed esili degli anni 20 fino a quelle curve degli anni 50 fino ad arrivare al trionfo delle top model negli ottanta, belle da far paura strette nei loro jeans attillati.
La bellezza della donna si imponeva nella società come un requisito a dir poco indispensabile, in qualsiasi campo.
Nell’ ultimo periodo però la questione si è a dire poco ribaltata. Sembra che finalmente abbiamo imparato ad apprezzare e a valorizzare la bellezza nel modo giusto senza per forza tendere verso un unico modello estetico.
Tra le passerelle troviamo modelle proveniente da ogni parte del mondo, alte, basse, magre e meno magre. Il primo a iniziare questa rivoluzione è stato nel 2015 il designer di Gucci, Alessandro Michele. Le sue modelle, come afferma lo stilista stesso
“hanno qualcosa di sbagliato, un errore nella loro perfezione , ed è questo che le rende così magiche. Il fattore inquinante è fondamentale”
Molte sono le modelle over 60 comparse a sfilare per il prossimo autunno-inverno, perché non è mai troppo tardi per sentire il brivido di una sfilata.. lo sanno bene i designer di Aganovich, Dries Van Noten, Vetements e Gareth Pugh.
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La modella e attrice Carmen dell’Orefice, alla veneranda età di 85 anni, vanta alle sue spalle 66 anni di carriera e non ha alcuna intenzione di andare in pensione. Infatti è sempre richiestissima da designer e magazine per servizi fotografici.
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Miu Miu per il suo spettacolo sceglie di far sfilare diverse tipologie di bellezza proveniente da diverse parti del mondo. Passeggiano per la designer Miuccia Prada ragazze indiane, orientali, del sudamerica, inglesi e africane. Un mix di colori e lineamenti che movimentano la collezione in modo omogeneo e coordinato.
Questo mondo è capace di farci apprezzare la pelle di colore, gli occhi a mandarla o qualche chilo di troppo con estrema facilita.
Ho sempre amato la moda per questo, se presa nel modo giusto, è un’arte che non ha confini e che non ha bisogno di risposte.
Bellezze in Passerella Chi l’ha detto che le modelle debbano essere tutte alte, bionde e magre?! Se siete d’accordo con me, continuate a leggere il post qui sotto..
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