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brunonianscoves · 7 years
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MUSICALLY INTERESTING SONGS: devozione e rispetto della musica.
Il racconto di Blaine Anderson Harris: la giovinezza smarrita e solitaria, il matrimonio, la paternità e i suoi progetti per il futuro. 
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E' un giorno molto importante per il panorama musicale contemporaneo: Blaine Anderson Harris, noto compositore e cantautore mette momentaneamente da parte le colonne sonore per le grandi industrie cinematografiche e lascia nuovamente che i riflettori brillino su di lui. Quest'oggi Blaine Anderson Harris dà ufficialmente vita alla sua casa discografica, la Musically Interesting Songs il cui scopo, come ribadisce a più riprese, è dare voce al talento e alla dedizione sincera e rispettosa della musica.
In occasione del lieto evento ci concede una lunga intervista in cui ci parla in anteprima del suo prossimo progetto musicale autonomo: un ritorno alla composizione e al canto che i suoi fan hanno atteso trepidanti per molto, moltissimo tempo. Anderson Harris parla con la tipica esuberanza e tranquillità, ammicca alle telecamere con la consueta sicurezza, talvolta ricorrendo a termini espliciti e senza alcun pelo sulla lingua nel formulare le sue opinioni ben ferme su cosa significhi davvero essere un artista e un amante della musica. "La musica è stata la mia salvezza nei momenti peggiori, si può dire che mi abbia guidato verso il mio destino, o non sarei qui quest'oggi. Io le devo tanto ed era giunto il momento che cominciassi a ricambiare il favore e impegnarmi a dare voce a coloro che condividono la mia visione delle cose. Non è solo un hobby a cui dedicare del tempo sottratto al lavoro o alla famiglia: è una passione che deve scuotere nel profondo. Bisogna essere disposti a riversare se stessi, anche e soprattutto i lati scomodi, più intimi e anche i lati oscuri di ognuno di noi e farlo senza pentimento. Bisogna mettersi a nudo. Il mio motto è molto semplice: «più emozioni, introspezione e verità e meno culi, toraci palestrati e tette in esibizione [risata]». "Non che io sia un puritano - ammette l'attimo dopo con un'altra fragorosa risata - ma è un lavoro che va preso molto seriamente. E' fin troppo facile promuovere un artista di bell'aspetto, chiedergli di sedurre l'obiettivo e i fan. Ma il vero artista è quello le cui parole valicano il tempo e lo spazio e universalmente colpiscono l'uomo di qualsiasi cultura, età, orientamento sessuale ed estrazione sociale. La musica deve abbattere barriere e confini ed entrare nella mente, nell'anima e nel sangue di chi l'ascolta e la interiorizza".
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Anderson Harris non ha alcun timore di aprirsi al proprio pubblico, anche raccontando i suoi trascorsi personali e indugiando nei momenti più difficili. "Non ho avuto un'adolescenza serena. Non ho mai avuto un vero legame con mio padre,  non ho mai conosciuto mia madre e mi sono sentito a lungo abbandonato da mio fratello, l'unica persona che potessi definire "la mia famiglia". Mi limitavo a sopravvivere ai tempi del liceo, continuando a domandarmi a quale pro mia madre avesse scelto la mia vita anziché la sua, condannandomi a vivere senza un padre e una matrigna che si prendessero cura di me, senza alcuna prospettiva certa per il futuro e apparentemente incapace di legarmi realmente a qualcuno. La mia unica «ora d'aria» era al rientro da scuola, quando ero solo in quella villa e mi sedevo al pianoforte. E' stata la mia governante a insegnarmi i primi accordi, quando ero bambino e a mostrarmi gli spartiti preferiti di mia madre e in quelle ore sentivo che quella rabbia e quell'arsura si placavano. Avevo persino la sensazione che fosse al mio fianco. Smaniavo di imparare e di trovare le note più dolci che mi facessero pensare a lei. Cominciai a prendere lezioni di chitarra e di violino e a comporre le prime melodie. E' così ancora oggi. Quando l'ispirazione langue o devo riflettere su un problema, torno a suonare quelle melodie e ritrovo quella serenità interiore che mi dà la forza di affrontare ogni cosa".
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Giungiamo a conoscere le circostanze più delicate e tormentate dei primi amori e del distacco definitivo con la famiglia d'origine. E' in quei momenti che lo sguardo ambrato si fa più fosco e sembra perdere momentaneamente quello scintillio più brioso. "Nei momenti che trascorrevo lontano dalla musica e nelle prolungate assenze di mio fratello a causa dei suoi studi di economia... sì, lo so, è incredibile, ha frequentato un semestre a Yale, ma ha superato a malapena due esami e lì ha incontrato il suo futuro mentore che lo ha spinto alla recitazione [...] Mi sentivo pieno di rabbia e irrequieto, ero insoddisfatto, mi sentivo un estraneo nella mia stessa casa e dannatamente solo e sperduto, fino a quando non sono giunto al punto di rottura. Quando mio padre non ha accettato la mia vera natura e l'idea che mia madre avesse sacrificato la sua vita per un figlio malato e difettoso. Scappai di casa, vendetti la mia amatissima Porsche e mi trasferii a New York e successivamente a Providence. E lì cambiò tutto", mormora alla fine del lungo discorso e lo scintillio dello sguardo torna a brillare, persino più intensamente.
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Il primo singolo del suo prossimo album, "Lost Boys Life" non è una mera o banale canzone d'amore, ma già nei primi versi che ci concede di sbirciare, si riesce a cogliere la sua verità, la sua stessa vita e la consapevolezza che la musica e l'amore gli abbiano salvato la vita. "Every night in a different bed", recitano i primi versi e ancora una volta Anderson Harris si confessa senza remore. "Ho fatto cose di cui non sono particolarmente fiero. Dopo essermi allontanato da Washington e avere tagliato i ponti con la mia vita precedente, per molto tempo ho transitato da un'avventura all'altra, da un letto all'altro. Rapporti occasionali, alcol e festini e alla fine della settimana neppure ricordavo il nome, tanto meno lo sguardo dell'ultimo ragazzo con cui avevo passato la notte. Oh, è stato un racconto tutt'altro che banale quando è arrivato il momento di fare il 'discorsetto' ai miei figli [risata] Non avrebbe avuto senso nascondere loro la verità e il mio obiettivo era permettere loro di imparare dai miei sbagli e non replicare gli stessi,ma farne altri. Anche più interessanti magari [risata]".
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Giungiamo quindi a scavare ulteriormente nella sfera intima di Anderson Harris e se ha raccontato con aria quasi spavalda e sfrontata delle sue avventure giovanili, nella nostra conversazione c'è un repentino cambiamento di tono e di espressione, quando giunge il momento in cui gli chiedo di raccontarmi del primo incontro con il ragazzo che è stato il suo compagno di vita da quel momento in poi. Lo sguardo si addolcisce e così la voce si fa più soffusa, il sorriso è meno sfrontato ma più devoto. "Kay era il miglior amico di Greengrass [Greengrass Masterson, noto attore] che disprezzavo di più al mondo [risata] e devo ammettere che se inizialmente il nostro flirt telematico (sì ci scambiammo messaggi ai limiti della censura prima che arrivasse in America) era in parte legato anche alla mera soddisfazione di dar fastidio a Greengrass, le cose hanno preso una piega differente. Mi ritrovai letteralmente intrappolato in una rete: io che volevo semplicemente sedurre ed essere sedotto, mi ritrovai fin da subito avvinto da quell'empatia e quella sintonia. E non sto parlando soltanto di quella sessuale, anche se so bene che nessuno la potrebbe mettere in dubbio [ammiccamento] Era come se quella parte più temuta e celata, quella più fragile e delicata, tornasse a risvegliarsi. Ero ossessionato da lui, dal suo respiro, dal battito del suo cuore, da quei riccioli che ricadevano scomposti sul cuscino, da quell'accento inglese, dal luccichio complice del suo sguardo e da quel sorrisetto impudente. Anche a distanza di ore ricordavo il suo tocco, il calore della sua pelle, la morbidezza dei suoi capelli, e avrei saputo disegnare la linea della mascella o delle clavicole. Stavo perdendo il controllo e mi sembrava qualcosa di intollerabile. Poco contava che cercassi di cacciarlo dalla mia mente, che mi sforzassi di andare nuovamente per locali, alla ricerca di un altro paio di occhi azzurri che potessero rimpiazzare i suoi. Tutto ciò che volevo era lui e che lui volesse me, anche se per entrambi significava rinunciare a quella libertà e gettarsi in qualcosa di dannatamente serio e pericoloso. Fu il più grande rischio che corremmo e non me ne sono pentito un solo secondo. In breve tempo è diventato la famiglia che non solo non avevo mai avuto, ma che neppure avevo mai avuto il coraggio di sognare. Ci incontrammo il 31 Ottobre del 2012 e tre anni dopo ci sposammo", conclude con un sorriso più dolce. E proprio il 31 Ottobre di quest'anno, in occasione dell'anniversario, uscirà il suo singolo: un racconto autobiografico e una dedica d'amore.
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A questo punto cerco di estrapolargli altre notizie sulla sua famiglia e sulla paternità e ancora una volta ci concede qualche delizioso sprazzo di famiglia, con la consueta vivacità e uno scintillio più dolce dello sguardo. "Diventare padre è stata la mia seconda più grande avventura. Fin da ragazzino mi ero sempre detto che se mai un giorno avessi costruito la mia famiglia, avrei dato tutto me stesso a mio figlio, perché si sentisse protetto, amato e accolto qualunque fossero le sue inclinazioni, i suoi desideri e i suoi sogni per il futuro. Non avrei mai permesso che si sentisse solo, abbandonato e indesiderato. Al contempo vivevo nel terrore che qualche gene di mio padre con il tempo prendesse il sopravvento e fallissi miseramente. Ma la prima volta che tenni tra le braccia un bambino - Ryan, il mio figlioccio - seppi che era ciò che più desideravo al mondo. Un bambino che mi guardasse con lo stesso amore incondizionato e la stessa purezza. Volevo il bambino dell'uomo che amavo", commenta e al ricordo la voce sembra affievolirsi prima che un sorriso ne increspi nuovamente le labbra. "E fu davvero interessante scoprire che lui guardandomi con Ryan avesse desiderato lo stesso. Non soltanto stavamo ponderando l'idea di diventare genitori, ma volevamo entrambi amare e crescere il bambino dell'uomo che amavamo. Fu chiaro fin dall’inizio di quella conversazione che desideravamo due bambini". Sposto quindi la conversazione sui due figli. Si comincia dal primogenito, un altro volto pubblico e amatissimo: Darren Harris Anderson noto per il ruolo di Connor Walsh nella serie tv con l'attrice Premio Oscar Viola Davis, How to Get Away With Murder. "Che posso dire? Interpretare così bene un assassino deve averlo preso da me [risata]", allude alla sua partecipazione ad American Crime Story di cui il regista che aveva già conosciuto ai tempi di Glee, lo scelse per interpretare uno dei serial killer più famosi,  l'affascinante e scaltro Andrew Cunanan. "Se sarà poi vero che la Coliver giungerà al matrimonio, allora mi sembrerà di tornare ai tempi di Glee e della CrissColfer [risata] Darren è letteralmente cresciuto in un set cinematografico. All'epoca io recitavo in Glee e mio fratello si vedeva rinnovato l'ennesima stagione di White Collar. Ricordo ancora quanto si divertisse a gironzolare sul set, guardandosi attorno e osservando affascinato la cinepresa e il modo in cui uno script prendesse letteralmente vita di fronte ai suoi occhi. Credo che fin da quei momenti sia nata la sua passione e quando la maestra gli chiese di mettere su carta i suoi sogni sul futuro, non ebbe alcuna esitazione. Naturalmente mio marito e io lo incoraggiammo, ma cercammo di fornirgli altri stimoli, affinché capisse con il tempo quale era davvero la sua strada. Ad esempio lo portavo spesso con me nel mio studio di registrazione, ho ancora le registrazioni delle sue prime filastrocche imparate a memoria e ha voluto imparare a suonare la chitarra. Assistendo alle sue performance teatrali ai tempi del liceo, divenne sempre più evidente che non solo avesse serbato quella passione, ma che, come nel caso di mio fratello, quello era indubbiamente il suo destino. Temetti segretamente che si sarebbe trasferito alla UCLA ma decise di continuare gli studi alla Tisch Academy e potei trattenere il fiato ancora per qualche anno, prima che diventasse Mr Hollywood".
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Quando gli chiedo se in famiglia guardano regolarmente gli episodi delle serie tv di cui è protagonista annuisce con vigore. "Non ci perdiamo un episodio, ma spesso dobbiamo guardarlo più di una volta. Una per seguire attentamente la trama e la prima per commentare ogni sua espressione. Dobbiamo ancora riprenderci da quell'inquadratura di Connor dopo la proposta di matrimonio di Oliver [risata]. Mi piace il personaggio di Connor, per certi versi mi ricorda quel me stesso di cui non sono particolarmente fiero. Ma è cresciuto incredibilmente in quest'ultima stagione, dalla puntata in cui sembra prendersi a cuore il destino di una prigioniera accusata di aver ucciso il marito violento fino alla scena del dialogo tra lui e Viola Davis. A mio modesto e del tutto parziale punto di vista, è stata una delle scene migliori non solo dell'ultima stagione ma dall'intera serie. Puro talento. Dovrebbero girare più scene insieme, ca*** [risata]".
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Sposto la conversazione sul secondo figlio che per molto tempo ha brillato di luce riflessa per suo stesso volere, conosciuto principalmente come "il figlio di" o "il fratello minore di" o persino: "il fidanzato della stilista di successo", Luke Anderson Harris. "Mr Writer?", lo appella con una nota ironica e scherzosa che sembra contraddistinguere il loro rapporto. "Oltre ad essere full time il mio nutrizionista e dietologo indesiderato ma devoto [risata] ha sempre avuto una natura molto pacata, incredibilmente paziente e silenziosa. Ancora non so da chi abbia ereditato questi tratti. E' un ragazzo fottutamente intelligente e riflessivo, pondera ogni questione fino allo sfinimento per essere certo di prendere la decisione più giusta. Non ama molto essere al centro dell'attenzione, è quel tipo di persona che sa ascoltare come pochi altri, quindi quella a cui ti rivolgi quando sei in affanno e non sai cosa fare. Anche se poi sei consapevole che metà di quello che dici diventerà un ingranaggio delle sue sinapsi letterarie. Sarei stato fiero di me stesso se in passato gli fossi somigliato anche solo in parte... ma sono fiero comunque che abbia ereditato il mio bel fondoschiena e il gancio destro [risata]. Ha sempre avuto la passione per la scrittura, seconda solo a quella per la sua fidanzata storica, e la sua ambizione più grande era vedere realizzato sullo schermo ciò che era nato nella sua mente da romanziere amante dell'epoca vittoriana, dei gialli e dei thriller”.
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Sembra tuttavia che anche il più piccolo di casa Harris Anderson stia meditando di sorprenderci nell’immediato futuro. “Nelle ultime settimane, SPOILER ALERT, si sta preparando con mio marito a un'audizione che potrebbe portarlo sui palchi di Broadway. Ebbene sì, sta ponderando di darsi anche alla recitazione e devo dirmi molto sorpreso ma interessato alla prospettiva. Saremo in prima fila ovviamente".
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Quando gli chiedo, un po' provocatoria, se lui e suo marito non si sono mai pentiti di non aver avuto una figlia, non ha alcuna esitazione. "Assolutamente no. Onestamente eravamo terrorizzati all'idea di avere a che fare con una bambina che avesse i nostri geni, soprattutto nel periodo della pubertà con il ciclo mestruale e la "chiacchierata"... eww, rabbrividisco al solo pensiero", commenta con una smorfia dall'effetto comico. "Ma posso ringraziare di molte cose la mia interessantissima nipote, Beth. Credo che mio fratello e la mia meravigliosa cognata non avrebbero potuto renderla un esemplare Anderson al femminile più perfetto neppure se l'avessero programmata in laboratorio", commenta ridendo. " Mio marito ed io ci siamo sempre prestati volentieri a ospitarla a casa nostra e permetterle di organizzare qualche pigiama party o serate tra ragazze con trucco, parrucco, pulizie del viso, ciance sui ragazzi e via dicendo. Inoltre le sono grato perché è la dimostrazione vivente che anche con un paio di tette e la voce femminile, sarei stato davvero un bell'esemplare di interesse", aggiunge con aria più scherzosa.
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L'ultima parte della nostra intervista verte nuovamente sul fronte professionale e gli chiedo se abbia già in mente qualche artista da corteggiare per l'esordio della sua etichetta. La risposta è repentina, come se una parte di sé l'avesse sempre saputo, da quando il progetto della casa discografica ha avuto il via. "Il mio spietato corteggiamento non è ancora in atto. Ho sondato indirettamente il terreno parlando con la sua manager e, a titolo informale, con la sua famiglia durante le vacanze estive, ma non tarderò la mia chiacchierata con la Mini Berry”.  Stella St. James, così scherzosamente appellata, ex membro delle Fifth Harmony è figlia della nota cantante di Broadway ed ex collega di Anderson Harris in Glee, Rachel Berry. “Intendo metterle sul piatto la mia proposta e chiarire fin da subito quali sono i miei suggerimenti per il suo primo album e i progetti di lungo periodo per la mia etichetta cui potremmo collaborare. Spero che le mie idee possano collimare con le sue e viceversa. Sono molto curioso di leggere le bozze che sta preparando in via non ufficiale. Sono pronto a offrirle la mia esperienza, la mia fiducia e il mio supporto, i miei studi di registrazione, i migliori collaboratori sulla piazza e sono pronto a conoscere e confrontarmi con le sue idee per garantirle un preludio molto, molto interessante nella sua carriera da solista e cantautrice". 
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Non posso fare a meno a quel punto, soprattutto alla luce delle ultime pagine di cronaca rosa che l'hanno riguardata da vicino, di chiedergli provocatoriamente se questa decisione sia legata ai risvolti della relazione con il primogenito e se non teme che ciò possa creare un conflitto di interesse.  Ancora una volta spazza via ogni mia possibile obiezione con il suo parlare diretto e conciso, dimostrando anche di conoscere profondamente la giovane artista. "Stronz***. Conosco la MIni Berry praticamente dal giorno in cui è stata concepita [risata] e posso garantirvi che la sua nascita è la congiunzione di due talenti sopraffini: ha la presenza scenica e la passione di sua madre e l'ispirazione di suo padre. Era ora che si decidesse a fare questo passo verso la sua carriera da solista. Ho avuto modo di testare personalmente il suo talento ai tempi di Anastasia [musical liceale al quale la St. James partecipò nei panni della protagonista accanto a Darren Harris Anderson] quando ancora la sua voce non aveva raggiunto l'estensione vocale odierna. Offrii a mio figlio Darren e a lei il mio studio di registrazione per potersi concentrare al meglio e un giorno le chiesi di cantare un brano che avevo scritto per un film che sarebbe uscito nelle sale cinematografiche da lì ad un anno. Non dimenticai quella performance, credetemi. Certo, aveva ancora del lavoro da fare e non parlo soltanto della sua voce, perché, come le dissi allora, aveva letteralmente bisogno di sverginarsi. Musicalmente parlando ovviamente. Non vorrei ricevere una denuncia da sua madre prima della fine dell'intervista [risata]. L'ingresso nel gruppo delle 5H è stata una svolta importante che le ha permesso di crescere, acquisire maggiore sicurezza e scioltezza di fronte a un pubblico, ma non ho potuto che sentirmi sollevato, quando ha deciso di intraprendere la carriera da solista per dare voce alle sue idee e ai suoi sentimenti. Per molti lasciare un gruppo così noto e acclamato è stato un rischio, una follia e una mossa poco saggia. Io credo sia solo l'inizio della sua vera carriera". 
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Quando gli chiedo di parlarci della sua reazione al singolo della St. James, non può che reagire con la consueta energia. "Caz**. Ci pensate che è solo il suo primo singolo e ha iniziato a scriverlo quando era solo una ragazzina? Quella canzone è il simbolo della sua rinascita e del ricongiungersi della sua anima da artista con quella della ragazza che per tanto, troppo tempo forse, si è sentita inadeguata e poco visibile. Milioni di ragazze in tutto il mondo si sono riconosciute, si riconoscono e continueranno a riconoscersi in quel sentimento perché è autentico e finalmente ha cominciato a sverginarsi. Musicalmente parlando, di nuovo [risata] Ascoltando quel brano, ho avuto la conferma che il suo modo di scrivere è esattamente ciò che cerco e mi aspetto da un artista con cui sarei felice di lavorare: sentimento, emozione e introspezione.  E sono certo che sia solo il primo passo ma abbia ancora molto altro da offrirci. Le farò un'offerta che non potrà rifiutare. O ricorrerò al ricatto. Ma vorrei davvero lavorare con lei e aiutarla a realizzare questo progetto [annuisce con vigore]. Le dedicherò tutto il tempo necessario perché la sua carriera da solista e la mia casa discografica esordiscano nel miglior modo possibile.".
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Purtropppo il nostro tempo a disposizione volge quasi al termine e gli chiedo quali sono le previsioni per i prossimi mesi. "Lavorerò assiduamente al mio nuovo album. Ho quasi finito di comporre la sesta canzone, ma c'è ancora del lavoro da compiere, per cui credo che potrò offrire qualcosa di molto interessante per il prossimo anno. Andrò alla caccia di nuovi talenti da corteggiare estenuamene e... credo proprio che lavorerò alle loro canzoni e ai loro album. Sarà una totale immersione nella musica, quindi non mi rivedrete presto in tv. Ma potrete consolarvi con il mio primogenito o respirare un po' di teatro per incoraggiare il mio secondogenito e farvi sedurre come sempre da un accento inglese di nostra conoscenza. Sì, ho anche intenzione di mangiare molto, alla faccia dei miei consulenti nutrizionisti [risata]".
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Non ci resta che attendere trepidanti il prossimo 30 Ottobre per lasciarci incantare sulle note di "Lost Boys Life", un'anteprima del prossimo cd di questo straordinario cantautore. E aspetteremo trepidanti di conoscere gli artisti che entreranno a far parte della "Musically Interesting Songs".
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brunonianscoves · 7 years
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pooka_st.james: Ciao bilancia. 🐾 Ooh, si è accesa!!  Aspetta, cosa? Io non sono ingrassato! Spegniti, spegniti, spegniti!
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brunonianscoves · 7 years
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Three Steps With You. A love story from Russia to L.A.
Nessuna dichiarazione ufficiale per il momento. Uno scatto rubato tra le acque limpide che bagnano la Spiaggia del Principe (Sardegna, Italia), un momento di intimità sottratto ai riflettori e al mondo dello spettacolo. Ma non ai fan che li hanno riconosciuti e immortalato il momento che tanti si aspettavano o almeno sospettavano.
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Starren. Un nome noto a chiunque sia fan dell'attore o della cantante. E' impossibile affacciarsi ai loro social, alle foto d'infanzia e dell'adolescenza, alle interviste che toccano ricordi personali o gusti musicali e cinematografici, alle foto attuali delle vacanze di gruppo, senza che l'uno appaia come una presenza costante nella vita dell'altro. Un nome coniato ben prima che divenissero entrambi personaggi pubblici, ai tempi della loro primissima collaborazione nel musical scolastico, "Anastasia" alle cui audizioni hanno partecipato con un duetto ben noto agli intenditori di musica russa e agli appassionati di cartoni firmati Walt Disney, "Once Upon A Dream". 
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Nonostante la tenera età (14 anni all'epoca), la St. James aveva già dimostrato un sorprendente talento innato che ha affinato nel corso degli anni, continuando a partecipare ai musical scolastici, diventando una punta di diamante del Glee Club e specializzandosi alla Juilliard, prima di diventare una dei membri fondatori delle Fifth Harmony. Altra carriera per Harris Anderson, altra specializzazione e il musical scolastico è stato il corollario degli sforzi e degli studi liceali, gli diede crediti e lustro che arricchirono il suo portfolio già ben nutrito che gli garantì l'ammissione alla Tisch School of Arts che, come ha rivelato in un'intervista, era sempre stata tra le sue favorite.  L'intesa sul palcoscenico nelle canzoni e nei momenti romantici, il memorabile duetto finale e il bacio di scena sono tuttoggi contemplati dai fan di entrambi come evidenti prove di una chimica e di una complicità che avrebbe potuto facilmente evolversi in una relazione di ben altro tipo. In un'intervista molto amata dai fan e molto personale, la St. James, parlando del primo bacio, dichiarò di averlo ricevuto a quell'età e lasciò trasparire la tenerezza e l'emozione di un primo passo verso quell'amore che le avrebbe ispirato il suo successo più noto fino a questo momento. I tre passi cui allude la canzone sembrerebbero la metafora dei tre anni di differenza e delle inevitabili separazioni scaturite dalle tappe della loro formazione scolastica e professionale, affrontate in diverse fasi della loro vita. Harris Anderson, in seguito all'ingaggio in Mercy Street nei panni di "Frank Stringfellow" si trasferisce dapprima in Virginia e poi a L.A. in cui per diverso tempo abiterà insieme allo zio e celebre attore, Cooper Anderson. Nonostante la fama, la distanza da casa e le nuove amicizie, non sembra aver mai dimenticato le persone della sua infanzia. Molte delle sue fan si imbattono spesso nelle risposte ai tweet personali della St. James quando ancora racconta delle gesta del suo cane, delle disavventure del suo Senior Year o delle sue scorribande in auto. Molte si interrogano su chi sia "la fortunata" che riesce sempre a carpirne l'attenzione e che è persino parte della sua lista di following. Non soltanto. Se Harris Anderson sembra sempre interessato al suo stato d'animo, non manca spesso di invitarla a raggiungerlo sul set (come effettivamente farà durante le vacanze di primavera).
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La St. James, d'altro canto, seppur militante nel Glee Club, impegnata a comporre le sue prime canzoni (tre delle quali entrano nel repertorio più o meno noto delle Fifth Harmony, "SledgeHammer", "Write on me", "Squeeze") e nella spasmodica attesa dell'ammissione alla Juilliard, non perde la sua nota passione per le serie tv cui dedicare le serate in casa. Sembra avere una particolare predilezione per le detective fiction (BBC Sherlock, Elementary), fiction in costume (Downton Abbey, sceneggiati della BBC in generale) e programmi di cucina (MasterChef USA, MasterChef Celebrity USA, Hell’s Kitchen, Ramsay's Kitchen Nightmares ). Non manca mai, tuttavia,  l'occasione di far sentire il suo sostegno all'amico a distanza, anche con riferimenti indiretti e scherzosi che, come prevedibile, catturano sempre l'attenzione e le premurose risposte di Harris Anderson con tanto di reciproca speranza di riunirsi presto.
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Il reciproco sostegno non viene meno quando la St. James diviene a sua volta una celebrità e continua a seguire la parallela ma distante carriera dell'amico, anche quando è impegnata in un tour mondiale con le colleghe. Anche il tour diviene un’occasione per passare le serate libere guardando fiction in albergo o componendo canzoni.
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Repentina è la risposta e la soddisfazione di Harris Anderson e la promessa di essere presto parte del suo pubblico.
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Cresce il numero di fan della St. James che iniziano a seguire Harris Anderson e viceversa e questo fandom che si battezza "Starren" non può che andare in visibilio, quando i due si incontrano in qualche occasione pubblica. Dai loro gesti e dallo scambio di tweet la felicità del rivedersi è spontanea e genuina e i fan più fortunati non soltanto collezionano i loro autografi, ma possono assistere ad uno scambio di saluti più affettuoso. 
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Finalmente i tre passi, almeno per qualche ora si annullano seppur per una sola serata e un abbraccio e un bacio di saluto sembrano annullare le distanze degli ultimi mesi e confermare quel reciproco e profondo affetto.
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Anche quando separati continuano a sostenersi e i reciproci complimenti sono sempre contraddistinti dalla speranza più o meno espressa esplicitamente di poter presto riunirsi.
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La riunione tanto attesa da loro stessi e dai ranghi sempre più numerosi degli Starren che sperano di veder concretizzata una loro relazione sentimentale, avviene con l'avvicinarsi delle vacanze natalizie che sembrano rappresentare un punto di svolta importante per la loro carriera e la loro amicizia. Dopo aver assistito al tenero abbraccio di saluto in aeroporto, gli Starren trascorrono qualche giorno lontano dai social e filmando segretamente. Se i fan della St. James ancora sperano che faccia la sua apparizione come guest star in HTGAWM, le fan di Harris Anderson lo hanno visto per la prima volta cimentarsi in panni meno kiler e più romantici. Come la St. James ha rivelato in una lunga livechat  a L.A. come ospite di Harris Anderson a pochi giorni dal suo compleanno (per l'appunto!), la giovane ha chiesto personalmente all'amico di interpretarne il protagonista maschile e quest'ultimo è stato più che entusiasta e lusingato alla prospettiva di avere un ruolo di così primo piano in una svolta decisiva alla sua carriera. La canzone così genuina e sentita, sincera e profonda, sembra un'autentica confessione d'amore, una sintesi personale, intima e vissuta di un sentimento coltivato nel tempo. Divengono sempre più forti i sospetti che Harris Anderson sia la persona cui è stata dedicata, ma le immagini del videoclip interpretate o improvvisate e le dichiarazioni del regista, sembrano lasciar intendere che Harris Anderson ne fosse consapevole. E potremmo azzardarci a presumere che lui stesso, in quel momento, si sentisse a tre passi dalla St. James.
“Ho dato loro  poche indicazioni: la magia del video è soltanto merito loro e di come siano naturali di fronte alla telecamera. A volte avevo la sensazione che si fossero dimenticati di essere ripresi [risata]. Ad esempio la scena in cui Stella, al Prom, appariva dolorante per le scarpe e Darren l'ha sollevata tra le braccia, non era prevista nel copione. Ma i loro sorrisi e il dondolarsi a mezz’aria erano così spontanei e naturali che non avremmo potuto tagliare la scena, senza compromettere la veridicità e l’atmosfera del video”.
Dopo giorni di silenzio e di apparente distacco dai riflettori, Harris Anderson riceve l'invito al Trevor Project cui è fiero di partecipare, come in passato era stato per i genitori. Sarà proprio la St. James ad accompagnarlo nel breve soggiorno a L.A. e in una serata di beneficenza in cui entrambi spiccano tra i presenti per il naturale fascino che esercita la loro vicinanza. Sono giorni brevi ma sembrano particolarmente sentiti da entrambi, tanto da poter lecitamente sospettare che l'evoluzione romantica della loro amicizia sarebbe iniziata proprio in quei giorni. Tornano attivi sui social, seppur in modo giocoso e scherzoso e Harris Anderson ancora una volta dimostra le sue spontanee premure nei confronti della bella cantante assecondandone la predilezione per i dolci.
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A pochi giorni dal ritorno a NY e prima delle consuete vacanze natalizie con la loro comune compagnia di amici, Harris Anderson condivide un ricordo che simboleggia quella natura giocosa e buffa della St. James ma intriso di una premura più dolce che non sfugge all'occhio attento dei fan.
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Le vacanze natalizie e il Veglione di Capodanno sono festeggiati con gli amici, in una località remota e lontanissimo dai riflettori, riemergendo soltanto per gli auguri affettuosi ai loro fan. Non ci sono ancora testimonianze o ricordi dei giorni di vacanza, ma da allora l'incrinatura romantica del loro legame sembra divenire di giorno in giorno più palese.
E' il 20 Febbraio 20** quando Harris Anderson si trova al party di festeggiamento della fine delle riprese di HTGAWM. Il party coincide con il suo compleanno e la St. James è catturata in qualche scatto fotografico.
E' "elementare", cari lettori, dedurre che la giovane sia stata ospite di Harris Anderson almeno fino al proprio compleanno come si evince dalle fotografie di famiglia e degli amici che rivelano i festeggiamenti posticipati dei loro compleanni. Durante quel periodo il videoclip di "Thee Steps Away From You" viene rilasciato e ottiene un incredibile record di visualizzazioni già nelle prime 24 ore dal rilascio e presumibilmente candidato ai prossimi VMA.
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Il successo del singolo sembra corollare il sempre più accentuato distacco della St. James dal gruppo delle 5th Harmony e la successiva separazione. Sembra un momento di meritato distacco e di pausa dalle reciproche carriere, ma nei social sono soventi gli scambi di tweet, di ricordi e di dediche che fanno alimentare i sospetti dei fan e crescere il numero di domande relative alla loro relazione. Le risposte sono sempre pacate, attente e morigerate, ma di quando in quando quell'effluvio di affetto e di tenerezza sembra incapace di venir soffocato del tutto. Se non sono le loro parole a lasciar trasparire del tutto il cambiamento, le immagini sembrano eloquenti quanto i versi di una canzone.
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All'indomani dall'inizio delle riprese delle quarta stagione di HTGAWM e tra una lezione e l'altra di chitarra e versi di canzone condivisi su twitter per incuriosire i fan o rassicurarli del suo ritorno sulle scene, c'è tempo per una vacanza di gruppo. Ancora una volta il tutto avviene nella massima discrezione possibile: gli amici e il fratello di Anderson Harris si premuniscono di non lasciare indizi eloquenti della località prescelta, il Bel Paese. Non la capitale, non le città d'arte, non la romantica Venezia, ma una delle isole più belle del Mediterraneo.
Poche immagini condivise per loro iniziativa sui social e poco generose coi loro fan.
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Ma i tre passi di distanza sono stati colmati e sembra divenuto difficile fingere che non sia così. Che si tratti di un tenero bacio sulla guancia, tra una tuffata e una passeggiata sulla spiaggia.
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O un momento più intimo e privato, cercando una spiaggia solitaria, al tramonto del sole per siglare quel momento di pace. Non ci sono registi a guidare la scena, non ci sono le note di una canzone d'amore. E' tutto silenzio e tutto scomparso.
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Non ci sono più passi tra loro. E, forse, dopotutto non ci sono mai stati. TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: THREE STEPS WITH STARREN
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brunonianscoves · 7 years
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Buon compleanno a una delle donne più incredibili che abbia mai avuto l’onore di conoscere di persona. Spero di poter presto pronunciarli di persona e magari accompagnarli da un caloroso abbraccio. Ma fino a quel momento, mi limito a farlo virtualmente.
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brunonianscoves · 7 years
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ShawnMendes: great time in Milan. Pretending to be a model for a night. Grazie Giorgio ;) 
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brunonianscoves · 7 years
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Non troverò mai le parole per esprimere la mia gratitudine perché mi hai concesso l'onore di essere parte della tua vita. Ogni volta che ti vedo non posso che essere orgogliosa di aver avuto un piccolo ruolo nella straordinaria persona che stai diventando e nella benedizione che arrechi a chiunque entri nella tua vita. Buon compleanno, con tutto il cuore.
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brunonianscoves · 7 years
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STELLA ST. JAMES E L’ADDIO : “Le 5H mi hanno permesso di compiere i primi passi, ma devo andare avanti da sola”.
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E’ un amaro risveglio quello che attende le Harmonizers, ma la notizia è finalmente ufficiale e non giunge poi così tanto inaspettata. Dopo settimane e settimane di tentate trattative tra il management della fortunata girl-band e i rappresentanti della St. James, l’inevitabile addio.  Sui social media delle altre quattro giovani cantanti appare un annuncio ufficiale nel quale Lauren, Ally, Dinah e Normani si dicono addolorate per i « vani ma molteplici tentativi di trattenere la collega ed amica» ma al contempo si rivolgono ai loro fan, tranquillizzandoli. Il gruppo non si scioglierà. E’ possibile che in futuro si sceglierà una quinta cantante che prenda il posto della St. James, ma per il momento resteranno in quattro e, come rassicurano, «abbiamo il massimo rispetto per i nostri fan e non dimentichiamo a chi dobbiamo il nostro successo. Siamo perfettamente consapevoli che non saremmo chi siamo e dove siamo senza di voi e senza la nostra etichetta che continua a credere in noi».  Dunque le 5H promettono di sopravvivere all’uragano St. James e annunciano di essere già al lavoro per il prossimo singolo che dovrebbe uscire il mese prossimo. 
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Ma la St. James non si nasconde e soprattutto non manda avanti i suoi rappresentanti per comunicare al mondo la sua decisione. Decide di farlo nel mondo più diretto e sincero possibile, concedendo una lunga intervista video a @jasmine-jackson e spiegando le sue ragioni, guardando la telecamera come se si stesse rivolgendo a tutti i suoi fan. In alcuni momenti la mestizia e la tristezza della separazione ne rendono lo sguardo lucido, si scusa coi fan che resteranno addolorati dalla notizia e cerca di spiegare con la consueta semplicità ma intensità il suo bisogno di distaccarsi da un’etichetta che non era in grado di rappresentarne la personalità o permetterle di realizzare la sua arte.  «Le Fifth Harmony mi hanno dato tanto, tantissimo. E questo non potrò mai dimenticarlo. Ma con il tempo la nostra immagine è cambiata e le ragazze acqua e sapone, piene di sogni e di aspettative sono presto scomparse. Dovevamo diventare donne di successo, provocanti e sensuali. E dovevamo farlo in fretta, se volevamo sperare in un secondo album e in una nuova occasione per far sentire le nostre voci, anche attraverso parole e musica altrui».
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La St. James scava più a fondo tra i ricordi spiacevoli, rivelando il disagio di costumi di scena e di riprese video che la costringevano in atteggiamenti lontani dal suo naturale pudore e dalla sua reale personalità.  «Il sesso vende. Non sono cresciuta in una campana di vetro e lo so bene, nonostante i tentativi eroici di mia madre [risata]. Non fraintendetemi. Non c’è nulla di sbagliato nel mostrare la propria sensualità, se è ciò che si vuole. Se si è pronti a farlo. Non era il mio caso, a dispetto dell’immagine che hanno cercato di costruirmi addosso.Molte volte ho dovuto pestare i piedi, ribellarmi e rifiutarmi di indossare dei costumi di scena che mi facessero sentire a disagio o che mostrassero un lato di me che non ero pronta a condividere con il mondo. Ma dovevo rispettare un contratto e cantare testi sempre più espliciti che non erano stati scritti da me e che non avrei mai cantato spontaneamente di fronte alla mia famiglia, ai miei amici e tanto meno a un fidanzato [risata]».
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  Si giunge così alla ragione più importante che le ha permesso di prendere la decisione più delicata e importante della sua carriera fino a questo momento. «Per molto tempo mi sono sentita divisa e sdoppiata tra l’artista che si esibiva con movenze e sguardi provocanti e la ragazza dietro le quinte, introversa, sognatrice e troppo insicura persino per confessare la sua prima cotta ai tempi di liceo. Ho continuato ad esibirmi per rispettare il mio contratto, i fan che venivano da tutto il mondo per assistere ai nostri concerti o che aspettavano per ore e ore in fila solo per avere l’occasione di rivolgerci un saluto, chiederci un autografo e una fotografia. Ogni abbraccio che ho dato, ogni mia risposta a un tweet, ogni fotografia scattata con loro; ognuno di questi gesti era sincero ed era della vera Stella che spero sia riuscita a far entrare nei loro cuori. Almeno per un istante».
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Il suo primo singolo da solita “Three Steps Away From You” sembra essere stato soltanto l’inizio. La St. James non nasconde che il successo stratosferico ottenuto in poche settimane e i milioni di visualizzazioni del videoclip (il cui co-protagonista è l’amico di infanzia, Darren Harris Anderson, protagonista della fortunata serie tv How To Get Away With Murder) sembra essere stato la conferma di quel desiderio che ha coltivato in segreto per tanto tempo. «Ho trascorso gran parte dell’ultimo tour ritirandomi in camera mia per scrivere canzoni. Scrivevo per ore intere per calmarmi, per ritrovare la mia voce e la mia serenità, soprattutto quando la nostalgia di casa, della mia famiglia e dei miei amici era particolarmente dolorosa. “Three Steps Away From You” rappresenta moltissimo per me. Volevo cantare dell’amore, ma nella sfumatura più dolce e del suo inizio. Volevo cantare del momento più delicato nella vita di una persona: scoprirsi innamorati di qualcuno ritenuto irraggiungibile e l’essere disposti a tacere il sentimento, senza riuscire però a negarlo. Quel sentimento, in qualche modo, ci aiuta a crescere e diventare persone migliori e soprattutto a imparare ad amare in modo sincero, puro e incondizionato. Quella canzone è la cosa più sincera che io abbia mai scritto finora: il primo passo per congiungere di nuovo l’artista e la ragazza dietro le quinte e farle diventare un’unica persona. Me stessa». Da qui l’inevitabile conclusione: «Le 5H mi hanno permesso di compiere i primi passi, ma devo andare avanti da sola. Devo essere me stessa anche e soprattutto nella possibilità di scrivere le mie canzoni e nel cantarle di fronte al mondo. Devo essere me stessa per offrirmi completamente alla musica, ai miei fan e alle persone che sono il riflesso delle mie canzoni e della mia vita» 
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La St. James tuttavia non manca di rivolgersi ai fan delle 5H Harmony: «So che questa notizia ferirà molti di voi. Vorrei potervi guardare negli occhi e porgervi le mie più sentite scuse. Ogni ringraziamento e ogni pensiero che vi ho dedicato finora erano sinceri. So bene che il mio primo singolo non avrebbe avuto successo senza di voi... e senza i milioni di fan di Darren [risata]. Ma spero che riuscirete a capirmi con il tempo. Vi ho sempre incoraggiato a seguire i vostri sogni e la vostre voce interiore, anche quando il mondo esterno sembrano condurvi in un’altra direzione. Che esempio sarei se mettessi a tacere la mia voce per continuare ad essere ciò che gli altri hanno deciso che io fossi? I nuovi inizi fanno sempre paura ma sono l’unico modo per crescere come persona e come artista. Spero resterete con me. Anche solo per qualche passo. Spero mi darete l’occasione di permettervi di conoscermi realmente. Vi amo come prima, nulla è cambiato da questo punto di vista e sarete sempre nel mio cuore».
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Non manca un riferimento alle quattro colleghe, seppur la St. James lasci intendere che la decisione è stata presa in tutta serenità e che nessuna circostanza personale l’abbia spinta ad abbandonare il gruppo. «Non dimenticherò i meravigliosi momenti che ho passato con tutte loro. Sono delle cantanti, ma soprattutto delle persone straordinarie che ho imparato a conoscere e amare non solo come colleghe, ma come amiche. So per certo che il futuro destinerà loro innumerevoli successi e momenti di gioia e di serenità. Auguro loro, dal profondo del cuore, di trovare la stessa serenità che sento in me in questo momento. Sia come gruppo che come singole cantanti. Grazie di tutto, Dinah,  Normani, Lauren e Ally».
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Una decisione che, come prevedibile, ha già diviso in due l’opinione pubblica, i fan e i colleghi delle 5H Harmony. Se le Little Mix si dicono shockate dalla decisione della St. James, ritenendo che la forza del gruppo sia tutto, Shawn Mendes è il primo che si mostra entusiasta. «Ho avuto la fortuna di conoscere la vera Stella fin dai tempi del liceo e potete credermi, quella ragazza è nata per essere una “stella”. I suoi genitori non avrebbero potuto scegliere nome migliore [risata]. So che stupirà tutti, soprattutto i primi che la giudicheranno da questo momento in poi, senza realmente conoscerla. Stella St. James è destinata a grandi cose e sarò sempre il suo primo fan».
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Parole di stima e di apprezzamento giungono anche da Ed Sheeran che dichiara di essere stato un fan delle 5H e di aver apprezzato la cover che la girl band gli ha dedicato. Sembra che in tale occasione la St. James abbia esercitato un grande ascendente su di lui, tanto che: «So che cosa vorrei che Stella cantasse. Sto pensando di scrivere una canzone per lei anche se, conoscendola, ne riscriverà il 90% dei versi per renderla perfetta e a sua immagine [risata]. Sì, vorrei incidere un duetto con lei». 
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Se l’addio alle 5H sarà solo il primo passo verso una sfolgorante carriera da solista, lo scopriremo presto. Nel frattempo diciamo addio alle 5H come le abbiamo conosciute fino a questo momento. Benvenuta Stella St. James: ragazza sognatrice, timida e introversa e cantautrice.
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Allegato: Video intervista. 
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NORMANI KORDEI, AUDIO CHOC: “SPERO CHE I SUOI TRE PASSI LA PORTINO ALL’INFERNO”. WANGOTANGO: STELLA ST. JAMES PRONTA A FARE BAD THINGS (DI NUOVO).
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brunonianscoves · 7 years
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WangoTango: Stella St. James pronta a fare Bad Things (di nuovo).
Se il futuro delle 5H Harmony sembra quanto mai incerto, Normani Kordei continua a parlare di sé per l’imminente intervista all’ Ellen DeGeneres Show, e per le eccellenti performance a Dancing With The Stars. Ma neppure la St. James resta da parte e si prepara all’esibizione al Wango Tango con Muchine Gun Kelly. I due artisti si esibiranno ancora una volta con il fortunato duetto che si è avvalso recentemente del premio per la Miglior Collaborazione Pop ai Kids Choice Awards. Se gli eventi delle ultime settimane hanno turbato l’animo della St. James, la giovane cantautrice è riuscita perfettamente a dissimulare i suoi sentimenti. Arriva sul Red Carpet sfoggiando un completo sobrio ma sofisticato, molto meno appariscente di quelli cui siamo abituati, marchiato Dream Dress. Scherza coi fotografi, sorride, balla e ammicca di fronte ai flash delle macchine fotografiche e fa mostra del suo nuovo taglio di capelli.  Non resta che attendere la prossima performance e domandarsi a cosa sia dovuto questo cambiamento d’immagine. Imminente nuova svolta per la sua carriera o implicita conferma  delle supposizioni su un nuovo amore?
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brunonianscoves · 7 years
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♥ Love you back mummy. I don’t know why you’re talking about the moon. But I love you with all my wooooffy heart ♥ Thanks you, bud-Darren. You’re so wooooof.  -P.
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brunonianscoves · 7 years
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Decisamente sì. 
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«Quando sono venuto qui non sapevo cosa mi aspettava. Ho visto che molta gente mi odiava ed io… ed io… non sapevo… non sapevo come la dovevo prendere. Poi ho capito che neanche voi mi piacevate, ma durante questo incontro ho visto cambiare le cose: cioè quello che provavate per me e quello che io provavo per voi! Sul ring eravamo in due disposti ad ucciderci l'un l'altro, ma penso che è meglio così che milioni di persone! Però quello che sto cercando di dire è che se io posso cambiare, e voi potete cambiare… tutto il mondo può cambiare!».
Rocky Balboa
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brunonianscoves · 7 years
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Normani Kordei, Audio Choc: “Spero che i suoi tre passi la portino all’inferno”.
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Che tra le Fifth Harmony, l’armonia fosse solo di nome, era un sospetto ormai diffuso. Diverse sono le prove che attestano la tensione crescente all’interno della girl band nata cinque anni fa. Diversi i motivi di malumore e di tensioni crescenti, compreso il pallido successo dell’ultimo cd e l’esponenziale aumento di popolarità della vera e propria “stella” del gruppo. L’ultimo fatto risale a poche ore fa, dopo che le 5th Harmony senza Stella St. James hanno raggiunto Normani Kordei sul palcoscenico di Dancing With The Stars, esibendosi in una performance. L’assenza della St. James ha fatto molto discutere, seppur la giovane abbia dichiarato che fosse una scelta “politically correct” per rispetto ad un’altra partecipante, Brittany Pierce Clarington (backup dancer di Beyoncé, meglio nota al pubblico come Heather Morris in Glee), madre dell’amica di infanzia della St. James. La bella cantante e ballerina texana ha potuto contare sull’appoggio delle altre colleghe, ma il vero spettacolo è avvenuto dietro le quinte, quando, in un momento di evidente sfogo, ha espresso inequivocabilmente i suoi sentimenti per la St. James, quali riportati nella registrazione clandestina.
”Vorrei sapere chi c**** crede di essere”, si sfoga tra le lacrime rabbiose. “Non sarebbe nessuno senza i suoi genitori, i suoi amichetti famosi da far comparire nei video con quella sua faccia da finta santarellina”, continua, incurante dei tentativi della Jauregui di calmarla. “No, Lauren, sono stanca di fingere, se si crede la nuova Beyoncé allora che ci lasci in pace e se ne vada... spero che i suoi tre passi la portino all’inferno!”. L’audio è stato diffuso in rete ed è diventato virale in poche ore, ma non ci sono ancora dichiarazioni di alcuna sorta da parte della St. James, insolitamente quieta e ritirata dai social, dopo il periodo di tempo trascorso a Los Angeles, presumibilmente in compagnia proprio del co-protagonista del video, Darren Harris Anderson, uno dei protagonisti della fortunatissima serie tv con il Premio Oscar, Viola Davis, How To Get Away With Murder. Stella St. James è da sempre la componente più discussa del gruppo: le Harmonizers (nome attribuito ai seguaci del gruppo) si dividono tra chi crede che sia la leader naturale del gruppo data l’estensione vocale unica e la creatività artistica che l’hanno vista spopolare con il suo primo singolo (e la promessa della St. James di nuove canzoni) e le collaborazioni con altri artisti tra cui la fortunatissima hit con Shawn Mendes e il recente duetto con il rapper Machine Gun Kelly. Altrettanto numerose le persone che le attribuiscono ingratitudine verso il gruppo e verso Shawn Mendes che la St. James conosce dai tempi di liceo o che ritengono che la giovane, in virtù delle sue cover e delle collaborazioni esterne al gruppo, sia divenuta eccessivamente confidente nel proprio talento. Mancano pochi giorni alla scadenza del contratto delle cinque componenti e sembra farsi largo l’ipotesi che proprio la St. James abbandonerà il gruppo per intraprendere una carriera da solista. E non senza aspettative a lei favorevoli. I numeri parlano chiaro: il singolo “Three Steps Away from you” è entrato in tempi record nella top 50 degli ascolti mondiali su Spotify, surclassando i successi delle 5th Harmony e il videoclip ha raggiunto in pochi giorni più di 500mila visualizzazioni su youtube. Tanta felicità per il successo non sembra universalmente condivisa dal menagement delle 5th Harmony e dalle altre componenti del gruppo che le hanno dedicato blande parole di congratulazioni. Lo sfogo della Kordei è forse una conferma della reale natura (o eredità) della St. James, tenuta a controllo fino a questo momento?
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Oppure il segno inequivocabile di una faida interna tra la St. James e la Kordei per stabilire chi sia la reale leader del gruppo?
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Le 5th Harmony sarebbero ancora tali  senza Stella St. James?
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Allegati:  - audio Normani Kordei
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brunonianscoves · 7 years
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darrenharrisanderson:
Oh ciao Pooka, cosa c’è nel frigo, oltre a tutto il mondo?
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Non i miei croccantini :(  Ma le lasagne vegetariane di Rachel erano buonissime. Ma forse avrei dovuto chiedere il permesso. Speriamo non si arrabbi. 
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brunonianscoves · 7 years
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brunonianscoves · 7 years
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itsajessestjames:
Il più delle volte si ritrovava di fronte a casi come quello: studenti convinti di avere la verità universale in tasca, di essere gli unici al mondo, di essere eccellenti e di non avere altre persone intorno. Quasi peggio che al liceo, in cui l’ambiente era quantomeno considerato in vista di un’ascesa personale. Continuò ad osservarla con il medesimo cipiglio critico che le avrebbe dedicato durante un’esibizione, e ne ascoltò l’ulteriore sfogo. In realtà completamente privo di interesse, ma ciò non avrebbe dovuto interessare la giovane.  “Io credo che tu passi automaticamente dalla parte del torto quando ti riferisci a delle persone specifiche pur non nominandone il nome,” rispose. “Non ho mai favorito nessuno: tutti siete stati valutati su criteri ben precisi prima che io arrivassi qui, so benissimo il range vocalico di ognuno di voi e so bene a chi serva maggiore pratica e chi può usufruire di studio individuale per eccellere.” Riprese a tambureggiare sul tavolo. “Per questo ti trovo nel torto: so bene che il tuo malcontento non deriva da una mia disattenzione nei tuoi confronti, poiché nessuno monopolizza il palco a lezione - magari, avrei la certezza che tutti siete appassionati - ma perché so che tu vuoi solo i riflettori, nel comune eccesso da Diva che c’è in chi, come te, è dotato di una voce potente per grazia di natura.” Rilasciò infine un sospiro, sentendo che era giusto prendere fiato dopo quello sproloquio e sorrise appena. “Per cui, diciamo che ti premierò con un assolo in competizione solo nel momento in cui vedrò uno sforzo concreto da parte tua e non una lamentela aprioristica che procura solo noie e, diciamolo, anche malcontento generale. Per il resto, mi sembra equo dare a tutti la possibilità di dimostrare di essere più che validi e preparati in vista delle Nazionali.”
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Non era la sola a pensare che qualcosa di poco professionale fosse in atto tra il Professore del Glee Club e Rachel Berry. A tutti era noto il drastico cambiamento di atteggiamento della ragazza: non che fosse divenuta più cordiale o di buone maniere, ma per qualche motivo, aveva cominciato a credere realmente non solo di poter cantare, ma di ambire persino alla ribalta del palcoscenico, senza curarsi di calpestare i diritti di chi vi era letteralmente nato sopra. E solo in virtù di una simpatia che non riusciva a spiegarsi.  Aggrottò le sopracciglia nel sentirsi attribuire un complesso da Diva e non poté che sorridere con un’ombra più ironica, reclinando il viso di un lato, le braccia ancora serrate al petto. “E’ la sua opinione: voglio solo che ognuno abbia ciò che merita, ma le dimostrerò sul palcoscenico di non essere da meno. E il “malcontento” non è soltanto a causa mia, glielo assicuro”. Era certa che più di una parte del Glee Club (a parte ovviamente Anderson, Harris e la cricca degli amichetti della Berry) a credere che non fosse naturale che l’ultima arrivata, musicalmente parlando, ottenesse così tanto credito, a scapito altrui. Annuì alle parole finali, levandosi in piedi, il cipiglio ancora infastidito. “E’ esattamente ciò che chiedo: una possibilità di farla ricredere sul mio conto”, un cenno del capo e aveva allungato il braccio. “La ringrazio e scusi il disturbo”.  Uscita dall’ufficio, lo sguardo era caduto su Rachel e aveva inarcato le sopracciglia, sorridendo sferzante tra sé e sé. Le si era avvicinata, chinandosi appena in sua direzione.  “Goditela finché dura, Berry, mi riprenderò il posto che mi spetta di diritto”. 
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brunonianscoves · 7 years
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itsajessestjames:
Vide qualcosa fremere nel cipiglio altresì fermo di Mercedes e qualcosa in lui scattò. Non tenerezza, al contrario, qualunque altro insegnante si sarebbe intenerito e avrebbe fatto mostra di un cuore di burro di fronte alla lamentela di chi ‘aveva lavorato tutta la vita’. Che gran bugiarda, rifletté tra sé continuando a dondolarsi sulla sedia girevole come nulla fosse. Attese che finisse il proprio sproloquio senza mostrare una minima emozione, salvo poi battere le palpebre, quasi volesse chiederle se avesse concluso. “Mercedes, posso chiamarti Mercedes, giusto? I toni sembrano presupporlo a questo punto,” non ne attese risposta e continuò. “Non so a quale insegnante prima di me tu abbia fatto questo discorsetto dell’impegno, ma siamo onesti: da quando sono l’insegnante del Glee Club, il tuo impegno non si è mai alzato sopra una soglia anormale, come sembri lasciare intendere tu.” Si soffermò a contemplarne l’espressione, ma continuò a parlare prima che potesse interromperlo. “Hai una bella voce? Sì, certo, sei dotata di una potente voce soul che però resta tecnicamente poco sfruttata se escludiamo le tue esercitazioni al di fuori del Glee Club, che immagino prevedano un coro gospel. Ora, non sto qui ad illustrarti le differenze tra un coro gospel e il canto coreografato, non vorrei bruciarmi le due ore di ricevimento che ho, ma d’altronde nel mio Club non hai mai fatto più di nessun altro, che sia arrivato prima o dopo di te. Dunque ripeto: dove sta la lamentela? O meglio, vale la pena lamentarsi quando si sa di essere in torto?”
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Impassibile. Jesse St. James era l’insegnante più esasperante con cui avesse mai avuto a che fare. Il massimo dell’emozione che, fino a quel momento, gli aveva visto esprimere, erano commenti ironici e al limite della maleducazione, condensati da espressioni stoiche e insofferenti. Persino in quel momento non sembrò coglierne l’intensità dello sfogo.  Incrociò le braccia al petto nel sentirne la risposta e il suo cipiglio parve approfondirsi maggiormente, di parola in parola, continuando ad osservarlo. “Non credo di essere nel torto, Professore”, ribatté con voce risentita, ma cercando di mantenere i toni più moderati, respirando profondamente. “Credo seriamente di essere una delle poche persone - non l’unica, ma una delle poche - che realmente ha rispetto per il canto e mi dispiace di averle dato un’impressione diversa”. Sospirò, come a svuotarsi della tensione accumulata. “Da parte mia mi impegnerò maggiormente, ma chiedo soltanto che si venga giudicati esclusivamente per quello che si mostra sul palcoscenico: non credo di essere inferiore a nessuno e non comincerò a pensarlo adesso, anche se lei ripone fiducia in altre persone”, concluse con uno scuotimento del capo. 
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brunonianscoves · 7 years
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itsajessestjames:
Mercedes Jones era il classico esempio di persona che, dall’alto di una voce donata da madre natura, pensava fosse corretto aver tutto presentato su un bel piatto d’argento. Spesso si era morso la lingua per non sciorinarle in faccia ciò che pensava realmente di lei, ma forse era arrivato il momento.  Tamburellò sulla superficie di legno per raccogliere la calma e sospirò, poi, dondolando appena con la sedia da ufficio. “E in che modo non avrei apprezzato il tuo potenziale, Miss Jones? Non mi sembra di aver proibito a nessuno di esibirsi al Glee Club,” commentò, allargando le mani. “Esponga meglio la sua lamentela.”
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Ne attese la reazione, cercando di mantenersi composta e calma, anche quando ne scrutò l’espressione che sembrava tutt’altro che comprensiva o incoraggiante. Si corrucciò ulteriormente. Un conto era che, nei fatti, non le fosse mai stato riconosciuto il ruolo che le spettava di diritto e un conto che realmente sembrasse ignorare quale fosse il problema. O fingesse di non capirlo. “Davvero me lo sta chiedendo? Credo sia palese a tutti, anche se nessuno ha il coraggio di dirlo”, ribatté in tono risentito, ma si sforzò di mantenere la calma, sospirando. “Non è mia abitudine parlare male di chi non è presente e non può difendersi, ma francamente credo di avere il più alto livello di preparazione in questo Glee Club e lei lo sa bene quanto me”, continuò, acquistando sempre più sicurezza. “Non starò ferma a guardare mentre l’ultima arrivata, per un capriccio momentaneo, ottiene quello per cui io ho lavorato da una vita!”, esclamò infine, gesticolando più animatamente.
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brunonianscoves · 7 years
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itsajessestjames:
I giorni di ricevimento, per chi allenava un glee club, non erano pieni come quelli di altri colleghi, ma la possibilità di dover fare una ramanzina a qualcuno degli studenti non era mai allettante, per quanto raro fosse negli ultimi tempi. Quel giorno riusciva a fare eccezione. Era tutto preso dalla propria scaletta parziale, delle mezze idee che aveva in vista della competizione, quando sentì bussare e vide la Jones fare capolino in ufficio. Chiuse il blocco per appunti e si rilassò contro lo schienale. “E’ ciò per cui è fatto il ricevimento, Miss Jones,” rispose, con tono di ovvietà. “Prego, si accomodi.”
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Si chiuse la porta alle spalle, muovendo qualche passo in avanti per accomodarsi di fronte alla  sedia libera, con un ringraziamento sussurrato.  Si accomodò contro lo schienale della sedia e sembrò voler raccogliere le idee per un breve attimo, prima di cercare di esprimere il suo pensiero in modo cortese ma deciso.  “In tutta onestà, non capisco, Professore”, esordì senza celare la reale confusione. “Credo di averle dimostrato più di una volta il mio potenziale, eppure lei non sembra apprezzarlo. Non quanto mi sarei immaginata, almeno”, convenne con un vago scuotimento del capo. 
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