Tumgik
#ps: guardate i video di khadija mbowe che 😘🤌 (sarebbe un chef's kiss)
riflussi · 1 year
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Pick-me girl
Per la serie "riflessioni non richieste", ho appena visto un video di Khadija Mbowe riguardo il tema. Per chi non sapesse, è un termine che si riferisce a tutte quelle ragazze che "non sono come le altre" e che sostanzialmente preferiscono stare con i ragazzi, sono sempre "al naturale" etc. Spero abbiate capito. E niente, mi ha dato molto da riflettere, anche perché sono uscita abbastanza tardino dalla mia era pick-me, quindi mi sono presa maluccio mentre guardavo il video.
Ma, esattamente come Mbowe studia e analizza questo modo di essere in cui tutte prima o poi incappiamo, voglio analizzare cosa mi ha portato a vivere così tanto a lungo.
Sì, per lo più maschilismo. Non dico misoginia perché ho sempre preferito di gran lunga stare con le ragazze, anche se trovavo molti comportamenti futili e un po' sciocchi (con i ragazzi era pure peggio, volevo strozzarli la maggior parte delle volte). Voglio sottolineare che i comportamenti futili e sciocchi lo erano solo dal mio punto di vista, non perché io fossi particolarmente intelligente, bensì il contrario. Il patriarcato si presenta in forme piuttosto subdole, in primo luogo (esattamente come fa presente Mbowe) sotto le spoglie di femminismo bianco. Quel femminismo che in realtà è conservatore, quello di mia madre per intenderci, che odiava truccarsi perché "tutte le altre lo facevano, ma lei era diversa, non lo faceva perché non voleva compiacere gli uomini" e poi piange perché col divorzio ha rovinato una famiglia. E da un certo punto di vista non è nemmeno così sbagliato come ragionamento (quello del trucco, non del divorzio), perché quante volte mi sono sentita dire da ragazzi quanto sarei stata bene con anche solo un po' di mascara. Da un certo punto di vista le pick-me fondano il loro essere sul cercare di contrastare questo patriarcato in maniera molto goffa e sbagliata, cioè cercando di somigliare agli uomini (quindi rafforzando il patriarcato). Essendo cresciuta in una famiglia dove questo concetto non era ben presente, di più, ho faticato tantissimo ad avvicinarmi al trucco e al vestirmi in maniera carina. Il cambio più radicale (sebbene già prima non avessi nulla contro le ragazze che avevano come abitudine quella di truccarsi o di vestirsi bene) è avvenuto quando grazie a Instagram e Tiktok si è diffusa la percezione per cui truccarsi era un modo per esprimersi. Da quel momento ho cominciato a percepire davvero la libertà. Perché non volevo dare la soddisfazione ai ragazzi che frequentavo di dirmi che stavo meglio col trucco (cosa che è successa tantissime volte e venivo anche rimproverata se non lo mettevo, non solo per il mascara come detto prima). Non volevo che il mio volto non truccato risultasse emaciato, malato, sbagliato. Se vogliamo era una sorta di proteziond. "Io sono così, non puoi dirmi che non te l'avevo detto" (non so se vi ricordate quanto andasse di moda il dire che sotto il trucco le ragazze erano diversissime e ti accalappiavano con questo metodo subdolo, come se il trucco non esistesse proprio per cambiare i propri connotati o per abbellirli).
Mi rendo conto solo adesso che vedevo tutto in una prospettiva maschile. Che tutti questi ragionamenti, per quanto logicamente corretti in una determinata prospettiva, erano estremamente sbagliati. Che la libertà sta proprio nel lasciare libere le persone di vivere come meglio credono.
E questo sia da un lato chi vuole truccarsi un po' meno, dall'altro chi vuole truccarsi con più costanza. E che se i ruoli in un periodo della propria esistenza cambiano non succede nulla. Che la libertà è proprio questo.
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