Tumgik
#nazionale italiana maschile pallavolo > nazionale italiana maschile calcio
cinquecolonnemagazine · 9 months
Text
Lo Sport Femminile in Italia: Un Cammino Verso la Parità e l'Ispirazione
Lo sport femminile in Italia sta attraversando una fase di crescita senza precedenti, contribuendo a ridefinire l'immagine delle donne nell'ambito sportivo e a ispirare generazioni future. Mentre le atlete italiane continuano a scalare le vette del successo e a sfidare gli stereotipi di genere, il paese sta lentamente ma inesorabilmente guadagnando terreno nella promozione dell'uguaglianza nello sport. Lo sport femminile in Italia: difficoltà Nel corso degli anni, lo sport femminile in Italia è stato spesso oscurato dalla predominanza dell'atletica maschile. Tuttavia, negli ultimi decenni, le donne hanno fatto passi da gigante nel dimostrare che la passione, la determinazione e il talento non conoscono distinzioni di genere. Discipline sportive come il calcio, il ciclismo, la pallavolo, il tennis e la ginnastica artistica hanno visto emergere talenti straordinari che hanno brillato sulle scene internazionali. Nuova popolarità Il calcio femminile, ad esempio, sta raggiungendo nuove vette di popolarità e riconoscimento. L'Italia è ora rappresentata da squadre competitive in diverse competizioni internazionali e la Lega Calcio Femminile (Serie A Femminile) sta guadagnando visibilità grazie a partnership e investimenti crescenti. Le atlete italiane stanno dimostrando la loro abilità e dedizione, lottando per ottenere la stessa attenzione mediatica riservata ai loro omologhi maschi. Le grandi eccellenze Anche il ciclismo femminile ha fatto grandi progressi in Italia. Atlete come Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli hanno dimostrato la loro superiorità in competizioni come il Giro d'Italia Femminile e le Olimpiadi. Questi successi hanno ispirato una nuova generazione di giovani cicliste a percorrere la strada del professionismo e a lottare per un riconoscimento paritario e giusto nello sport. La pallavolo femminile ha sempre goduto di popolarità in Italia, con squadre che hanno dominato le competizioni internazionali. La nazionale italiana di pallavolo femminile è una forza da non sottovalutare, con numerose medaglie d'oro e successi nei campionati europei e mondiali. Questi trionfi hanno contribuito a costruire una cultura di ammirazione e rispetto per le atlete femminili. Verso la parità ma con degli ostacoli Tuttavia, la strada verso la parità nello sport femminile in Italia non è priva di sfide. Le atlete spesso si scontrano con disparità di trattamento nei finanziamenti, nella visibilità mediatica e nelle opportunità di carriera. È cruciale che istituzioni, sponsor e media lavorino insieme per promuovere il cambiamento e assicurare che le atlete ricevano il riconoscimento e le risorse che meritano. Il successo delle atlete italiane non si limita ai risultati sul campo, ma ha anche un impatto sociale significativo. L'ascesa delle donne nello sport è un potente messaggio di empowerment e di sfida agli stereotipi di genere. Le giovani ragazze possono ora guardare alle atlete italiane come modelli di ruolo, ispirandosi a perseguire i propri sogni e a superare ogni ostacolo. Evoluzione e crescita In conclusione, lo sport femminile in Italia sta vivendo un periodo di evoluzione e crescita, aprendo nuove possibilità e spazi per le donne in un ambiente tradizionalmente dominato dagli uomini. Le atlete italiane stanno dimostrando il loro talento, la loro dedizione e la loro capacità di ispirare, creando un futuro in cui lo sport non conosce limiti di genere. Mentre l'Italia continua il suo viaggio verso la parità nello sport, la strada è illuminata dalla passione delle atlete che stanno cambiando il volto dell'atletica italiana. Lo sport femminile in Italia sta attraversando una fase di crescita senza precedenti, contribuendo a ridefinire l'immagine delle donne nell'ambito sportivo Foto di Nicolas Hoizey su Unsplash Read the full article
0 notes
diceriadelluntore · 2 years
Text
Le Parole del 2021
Tampone:  s. m. [dal fr. tampon, forma nasalizzata di tapon, affine all’ital. tappo] In medicina e igiene, nome dato a varie confezioni o preparazioni in materiale assorbente (...) A seconda della finalità igienica o terapeutica, essi vengono o semplicemente applicati sulla parte interessata (...) oppure premuti (...) o anche strisciati. La locuzione “fare il tampone” è diventata nell’anno che sta finendo una nuova forma di indagine intima, dai più svariati risvolti, anche filosofici.
Positivo:  agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus] Se sfogliamo il vocabolario a questa voce, si apre un mondo incredibile (evento che accade in quasi tutte le pagine di un vocabolario, pratica che consiglio a chiunque). Dal significato di stabilito per istituzione divina o umana, quindi per atto di una libera volontà, alle terminologie della grammatica o agli usi tecnici (in campo chimico, medico, elettrotecnico, matematico), dal suo valore di “reale, effettivo”, al suo significato di “semplice, modesto”. Da due anni passa dall’essere una condanna o una seccatura, trasformandone ogni senso, segno della vitalità di ogni espressione culturale, che si modella sotto ogni spinta sociale (uno dei motivi per cui si dovrebbe studiare).
Dittatura: s. f. [dal lat. dictatura, der. di dictator «dittatore»]. In senso storico, il dittatore era nella Roma repubblicana, magistrato straordinario investito di pieni poteri civili e militari, che rimaneva in carica sei mesi: deve il suo nome all’atto di dictare, «dettare» le disposizioni. In senso politico ha valore di un regime politico caratterizzato dalla concentrazione di tutto il potere in un solo organo, monocratico o collegiale, che l’esercita senza alcun controllo. Secondo alcuni, ne stiamo vivendo una sanitaria, altri la invocano appena qualcosa non rientra nei proprio obiettivi, sia come mezzo per arrivarci sia come impedimento alla propria riuscita, indifferentemente a volte. Ennesimo termine che richiama periodi tragici piuttosto recenti, usati per attirare l’attenzione.
Morte: s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso. Quest’anno son morte in quanto femmine (o qualità annesse) 116 donne, e sono morti oltre mille lavoratori e lavoratrici sul proprio luogo di lavoro o in situazioni connesse alla loro attività. Tragicamente questa è una significativa parola di ogni anno.
Campióne s. m. [dal lat. mediev. campio -onis, der. di campus nel senso di «campo di battaglia»] Nel Medioevo, chi combatteva nei giudizî di Dio o prendeva parte a un duello al posto di altri. Traslato in ambito sportivo, il vincitore di una gara o di un complesso di gare, sia individuali sia a squadre. Il 2021 sarà ricordato per il record assoluto di medaglie conquistate ai Giochi Olimpici di Tokyo, XXXII edizione dell’era moderna, e per quelle ottenute alle Paraolimpiadi di Tokyo, XVI edizione. A ciò, si aggiugano la conquista del campionato europeo a squadre nel Calcio, nel bellissimo Torneo Itinerante in Europa, delle squadre della Pallavolo Maschile e Femminile, a distanza di pochi giorni l’una dall’altra. Ai successi nel ciclismo ai mondiali, agli Europei. E tutta una serie di altre manifestazioni sportive e... non, dato che sulla scia dei trionfi sportivi sono saliti alla ribalta quelli della nazionale italiana Pasticceri e di altre singolari discipline, in una dei pochi momenti di orgoglio nazionale che ci rimangono, con i programmi di Alberto Angela e poche altre cose. Ah ovviamente campione ha anche valore di piccola quantità di una cosa in medicina, parte o frammento di organo o di tessuto, o piccolo quantitativo di liquido organico (...) da sottoporre a esame. Ma non parliamo sempre di cose mediche vi pare?
Ripresa: s. f. [der. di riprendere, part. pass. ripreso]. – 1. L’azione di riprendere, il fatto di venire ripreso, nel sign. di prendere di nuovo, tornare di nuovo in possesso di una cosa. È d’uso per lo più limitato a locuzioni ant., come la r. dei bàrberi, cioè la fase finale della corsa di cavalli liberi (v. barbero), quando i cavalli venivano ripresi (a Roma la piazza dove essa aveva luogo, oggi piazza Venezia, si chiamò in passato la Ripresa). 2. Il fatto di riacquistare o di andare riacquistando vigore, incremento. Questo è il valore della ripresa che ogni giorni sentiamo, ovviamente solo come equivalente di crescita economica: tornare a fare attività che fanno bene all’economia, dimenticando quanto fare quelle stesse cose faranno più male a tutto il resto.
Transizióne s. f. [dal lat. transitio -onis, der. di transire «passare»]. – 1. a. Passaggio da un modo di essere o di vita a un altro, da una condizione o situazione a una nuova e diversa; parola che diventerà la nuova “resilienza” con lo stesso risultato: tutti la nomineranno senza sapere davvero cosa diavolo voglia dire davvero.
E quali sono le vostre parole dell’anno? Tutte le definizioni sono tratte dal Vocabolario Treccani.
11 notes · View notes
spettriedemoni · 5 years
Text
Calcio
Quando ero piccolo ho incontrato pochissime donne a cui piaceva il calcio. Ancora meno erano quelle che ci giocavano. C'erano ma erano pochissime. A me personalmente è capitato di incontrare solo 2 ragazze con cui ho giocato a calcio per le strade sotto casa.
Tendenzialmente alle ragazze della mia generazione piaceva più la pallavolo forse per via dei vari cartoni giapponesi tipo Mimì Ayuara e Mila e Shiro.
Il calcio però era roba da uomini. Lo è ancora oggi, lo è per molti almeno l'ultimo baluardo della fallocrazia o se preferite del maschilismo più becero che sconsiglia alle donne di giocare al calcio perché vengono le gambe grosse. Milena Bartoli, allenatrice della nazionale femminile racconta che anche una sua amica la pensava così e non voleva che la figlia giocasse a calcio per questo motivo. Bartoli a calcio ci ha giocato per anni e ha mostrato a questa madre le sue di gambe. Non erano "grosse" come temeva. Oggi questa ragazzina, grazie a Milena Bartoli gioca in Serie A perché sua madre si è convinta di avere uno stupido pregiudizio.
Tumblr media
Credo ormai tutti sappiamo che sono in corso i mondiali femminili. La nostra nazionale si è qualificata nello stesso periodo in cui quella maschile veniva eliminata dal mondiale di Russia a opera della Svezia.
La foto qui sopra ritrae le nostre convocate per il mondiale e in primo piano c'è Sara Gama, capitano e difensore centrale della squadra. A tutti salta all'occhio che è di colore perché il papà è congolese, mi pare. Ma è italiana, nata a Trieste e di madre triestina. Italiana come lo era Leonardo, per dire. Già il vederla in primo piano a qualcuno ha fatto storcere il naso, non ha i cromosomi, secondo gli analfarazzisti.
Non è l'unica discriminazione che subiscono queste donne. C'è il fatto che non è riconosciuto loro lo status di professioniste dello sport, sono dilettanti e dunque fanno anche altri lavori per vivere, qualcuna di loro studia per poter avere un futuro. Si impegnano e tanto perché il loro paese che orgogliosamente rappresentano possa fare bella figura. L'Italia non si qualificava a un mondiale da 20 anni, ora sono lì come outsiders e mai avrebbero pensato di passare come prime del loro girone, un girone con l'Australia e il Brasile, nazionali più forti di loro. Le australiane erano passate in vantaggio ma le Azzurre sono riuscite a vincere in rimonta con due gol di Bonansea che ha esultato con il pollice in bocca come Totti. Ha poi fatto il gol del 2-1 al 95' anche qui come Totti nel 2006, sempre contro l'Australia. Coincidenze beneauguranti, chissà.
Siamo prime del girone quindi forse agli ottavi troveremo avversarie più abbordabili.
Dove possiamo arrivare? Intanto agli ottavi.
Mi ha fatto notare un'amica che dico "Siamo prime" usando il femminile. Siamo tutti Azzurre. Come dice Girelli dopo i 3 gol alla Giamaica, loro ci sono sempre state, noi tifosi no. Le abbiamo scoperte ora e io ammetto di commuovermi un po' per loro, per i sacrifici che fanno, l'impegno e l'entusiasmo. Sto imparando i loro nomi come feci nel 1982 per i Mondiali di Spagna quando imparai la litania "Zoff, Gentile, Cabrini..."
E oggi è "Giuliani, Guagni, Gama..."
Tumblr media
E proviamo a sognare, perché no?
21 notes · View notes
sciscianonotizie · 2 years
Text
Centro Ester, una giornata di pallavolo per ricordare Vincenzo Esse ed Ignazio Langella
Il 15 maggio 400 miniatleti in campo a Barra in memoria dei dirigenti rossoblù scomparsi
Una giornata di sport per ricordare insieme due persone che hanno scritto pagine importanti della pallavolo napoletana con il colori del Centro Ester Napoli. Il 15 maggio è in programma la prima edizione del Memorial dedicato a Vincenzo Esse e Ignazio Langella.
Una mattinata dedicata ai più piccoli con la partecipazione di 59 squadre di volley S3 (il nuovo nome che da qualche anno è stato dato al minivolley) più dieci squadre in lizza per i due Memorial.  Evento che gode del patrocinio della Federazione Italiana Pallavolo. Del Comitato Regionale della Campania e di quello Territoriale di Napoli.
“E’ la prima occasione -spiega l’organizzatrice Consiglia Crescente– dopo questi anni difficili per ricordare due figure importanti che hanno dato tanto non solo al Centro Ester ma a tutta la pallavolo della regione Campania”. Al suo fianco il direttore Salvio Russo che coordina le attività dell’Associazione di Barra dal giorno della riapertura fortemente voluta dal presidente Pasquale Corvino.
Vincenzo Esse è stato per anni il vicepresidente del settore pallavolo al fianco del presidente Angelo Di Bello prima e di Rino Improta poi. Contribuendo a porre le basi per la grande scalata al volley nazionale. Il suo obiettivo principale era quello di indirizzare verso la pratica sportiva i giovani e le giovani di Barra e di San Giorgio a Cremano. E’ scomparso nel giugno del 2019 vittima di un caso di malasanità in Lombardia.
“Con Vincenzo Esse -continua Consiglia Crescente- abbiamo anche sfiorato uno scudetto nel 1989 a Caspoggio quando con la squadra di San Giorgio a Cremano disputammo la finale del SuperMinivolley contro Trieste con un gruppo poi diventato tutto Centro Ester”. A lui è dedicato il Memorial Under 12 femminile 4X4.
Ignazio Langella invece è fra i personaggi che più si identificano con il Centro stesso. Prima da giocatore, poi da dirigente ma soprattutto da dipendente è sempre stato presente all’interno della struttura di Via Giambattista Vela.
Punto di riferimento dell’organigramma del settore pallavolo ha contribuito in maniera determinante a raggiungere i prestigiosi risultati che sono nella memoria di tutti. Le promozioni, le vittorie in Coppa Italia e in Coppa Cev. E’ stato dipendente del Centro Ester fino a quando è stato possibile, prima di esser costretto a cambiare lavoro.
E’ scomparso pochi mesi fa. A febbraio si è arreso ad un male improvviso ed incurabile. A lui è dedicata la categoria Under 12 maschile.
Una giornata di sport che vuole lanciare un messaggio di pace. Saranno presenti oltre quattrocento miniatleti provenienti da tutta Italia. Sul campo di calcio del Centro Ester, che ospita l’evento, arriveranno: Perugia Volley Team, Pallavolo Isernia, Volley Angels Project Marche, Volley Volla, Sporting Portici, Interserinese Volley, Fiamma Torrese, Centro Volley, Elisa Volley.
Si parte alle ore 8.45 con la sfilata dei gruppi di partecipanti all’evento “Green Volley per la Pace S3”. Si procede poi con le gare e le sfide del Memorial Under 12. In campo anche esibizioni di ginnastica artistica ed Hip Hop. Conclusione intorno alle 13 con premiazioni e ringraziamenti.
source https://www.ilmonito.it/centro-ester-una-giornata-di-pallavolo-per-ricordare-vincenzo-esse-ed-ignazio-langella/
0 notes