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#i limoni d'inverno
qualbuonvento · 5 months
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Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo
Lev Tolstoj
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dolcementefemmia · 8 days
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«Pierre was right when he told me that to be happy you must first believe in the possibility of being happy: I believe it now. Let the dead bury the dead, but as long as you are alive, you must live and be happy."
Tolstoy, War and Peace
Dal film Limoni d'inverno...
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leggeracomeisognii · 7 years
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Anno nuovo? Vita nuova, è così che dicono, ma secondo me non cambierà niente. Scuola, compiti, amici, genitori, persone che danno il tormento, le cavolate, l'acqua l'ultimo giorno di scuola, gli scherzi a carnevale, insomma tutto quello che si fa ogni anno, che alla fine la maggior parte sono tutti stress che hai, stress che si devono abolire, esatto abolire. Andrò io al Parlamento e dirò: “Mi spiegate a cosa serve la scuola se ormai siete tutti raccomandati?”, è una bella domanda, ormai al Parlamento tutti raccomandati, dottori raccomandati, insegnanti raccomandati, studenti raccomandati, persone che nella vita non faranno mai niente, ma hanno già un posto di lavoro riservato senza aver fatto niente, mentre le persone laureate e diplomate finiscono dietro la cassa di un supermercato, ho 14 anni ma ho già capito tutto della vita. Sono estroversa, non mi faccio sfuggire nulla, sono molto attenta ai minimi dettagli di qualsiasi cosa e persona, la cosa più importante nella vita è saper vivere; troppe ragazze depresse senza motivo, troppe che non sanno amare ciò che hanno, ragazze che chiedono aiuto solo perchè i loro genitori gli vietano qualcosa e fingono di essere depresse e mollano, insomma senza una vita. Bisogna lottare per i propri sogni e le proprie aspettative della vita, bisogna sempre avere il coraggio di alzarsi e dire: “ Lotterò anche per le cose insulse!”. Anche se si sbaglia bisogna dire scusa, perchè non puoi fingere di avere ragione quando hai torto, perchè chiedere scusa non ti toglie la dignità, e questo l'ho capito solo adesso, quando fingevo di avere ragione, ma ero sempre dal lato del torto, ma grazie al cielo che l'ho imparato. Meno male che ho imparato qualcosa pure io e che sarò per sempre giovane anche quando avrò 120 anni,i anni passano ma i ricordi restano e quando racconterò tutta la mia giovinezza mi sentirò una ragazzina di 14 anni ancora con una vita davanti, perchè non si è mai vecchi nella vita, per i propri sogni non si è MAI vecchi.Ho una vita normale e banale, che in realtà mi ha donato tanto ed ecco perchè non bisogna giudicare il libro dalla copertina, pure questo l'ho imparato adesso, adesso ho capito a cosa servono i proverbi. Tentar non nuoce, anche se dopo ti penti di averlo fatto, ma almeno hai goduto solo un po’. E forse impari tutto dai 11 ai 20 anni, lì la vita ti rivela tutti i suoi segreti più nascosti, tutte le sue vie strette e piccole, le sue insidie, le sue autostrade, le sue scorciatoie, che ti portano ad un castello. Ed ecco sì che bisogna saper vivere. Da piccola avevo un piccolo segreto, potevo avere come minimo 9 anni. Avevo scopereto che una gallina di mia nonna aveva dei pulcini da covare, era il periodo estivo; per prendermi cura di quella gallina ho passato l'intera estate da lei, amavo la natura, gli animali, i loro versi, mi trasmettevano un senso di libertà. La mattina presto le davo da mangiare da una scodella che mi tenevo nelle mani, in modo tale da non farla alzare e poter covare bene le sue uova, finito di mangiare mi alzavo e scorazzavo nell'immenso giardino con Fred (un cucciolo di labrador nero) mi divertivo da matti,verso mezzo giorno mia nonna dava da mangiare ai cavalli e ai conigli. Nella sua piccola fattoria si sentiva quell'odore strano di animali, ma a me piaceva un sacco, adoravo stare lì; davo da pranzare alla gallina e andavo a mangiare io, dopo pranzo riposavo un po’ con mia nonna e in seguito chiamavo mia madre che mi pregava qualche volta di andare al mare, ma io non ci volevo mai andare, verso le 18.00 uscivo e giocavo con mia nonna oppure raccoglievamo i limoni e le pesche; l'aiutavo poi con le pesche, marce, a fare una confettura, oppure faceva un succo, mi sentivo libera, senza pensieri. Verso il mese di Settembre si schiudono le uova ed escono fuori 4 pulcini gialli ,sembravano palline da tennis, ed io amavo accarezzarli. Questa è stata la mia estate per circa 2 anni. Mi isolavo sempre, non giocavo con i mie amici d'estate, tranne durante il periodo di ferragosto che mia madre mi obbligava a stare con loro, ma io mi annoiavo, le mie amiche parlavano sempre delle serie TV o di smalti, mentre io ,se dovevo andare a mare ci dovevo andare per stare un sacco di tempo in acqua a mare, per me quello è il massimo del divertimento al mare, ma loro entravano 5 minuti ed uscivano. Questo mi ha portato a fare parecchie cose da sola, sapevo divertirmi senza amici, nonostante mia madre mi facesse fare mille cose in compagnia, ma io tendevo ad isolarmi, oppure a stare con le bambine di 1 anno più piccole di me,a mare mi piaceva nuotare, dato che lo praticavo 3 volte a settimana d'inverno. Al mare mi piaceva giocare ai pirati sui gommoni oppure alle sirene in acqua come Ariel; erano dei giochi che mi facevano vivere l'avventura senza gli animali, e le persone che mi guardavano giocare così da sola mi giudicavano per una bambina ritardata; ma non sapevano che le altre bambine mi escludevano spesso perchè ero “strana” per loro. Mia nonna mi ripeteva sempre “Vivi ogni giorno come fosse l'ultimo” ed io pensavo a fare talmente tante cose che la sera ero stanchissima. Un giorno succede una catastrofe però…
leggeracomeisognii
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