Tumgik
#comunque fuori c'è un tramonto bellissimo
perpassareiltempo · 5 months
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Quel giorno ci fu un tramonto così insolitamente prolungato, nel cielo rosso erano nere le case e il nostro giardino deserto. (…) E quella sera me ne andai, pensavo al nostro destino, pensavo al mio amore, di nuovo – a me e a te.
Nina Nikolaevna Berberova
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i-am-a-polpetta · 5 years
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"Sono le 19:45 e sono su al terzo piano seduta sulla finestra a guardare il bellissimo tramonto che c'è fuori. Sto ascoltando 'Scintille' di Gazzelle e ti penso anche se so perfettamente che non dovrei. Quando sono tornata a casa quel lunedì sera ho ascoltato questa canzone da Porto a Bologna (quindi due ore precise) ININTERROTTAMENTE. Mi sentivo veramente di merda un po' come mi sto sentendo in questi mesi che non vogliono per niente farsi meno pesanti. Dirti che potevi dormire serena perché 'in fin dei conti sto bene' nonostante fossi davvero perduta per ciò che era o meglio non era, successo. Da quel giorno mi sono addormentata in tantissime bottiglie soprattutto di gin e di vodka perché lo sai che la birra non mi piace, ma non ci ho trovato per niente conforto, sono solo stata peggio. 'Momenti in cui vorrei non morire mai// Momenti che, lo sai, fermano il tempo// Momenti che non basta neanche un momento per vivere'. È vero. È sufficiente un istante per farsì che la tua vita cambi: un momento prima avrei voluto durasse per sempre e fermare il tempo a quando ti guardavo con occhi a cuoricino, un istante dopo tutto crolla e di questo non rimane che un ricordo talmente lucido da metterti addosso una malinconia terribile. Adesso in due non ci siamo più e non ci siamo nemmeno mai state (strano morire di angoscia per qualcosa che non vivrai mai, no?) lontane e divise in 2, 3 o mille, come i pezzi in cui ci siamo fatte perché siamo due ragazze e per di più frocie e distruggerci ci è venuto spontaneo (che fosse per riuscire ad incastrarci meglio?). Fatto sta che io continuo a pensarti anche se non dovrei, a vederti bellissima anche se dovrei smetterla, a infilarti nei miei pensieri perché sai, la vita non lo fa mica abbastanza. La canzone dice 'in fin dei conti sto bene' ma voglio essere sincera con te, ho mentito e non sto bene per niente. Cerco in tutti modi di non sprofondare dentro questa vita che sembra avercela con me più che mai, il tutto unito a quel mio incredibile talento nell'autodistruggermi e nel distruggere qualsiasi cosa bella mi capiti, esattamente come ho fatto con te. Mi dispiace tantissimo per non essere stata all'altezza. Mi dispiace tanto per tantissime cose ma ormai non posso farci nulla se non vivere di bei ricordi riflessi consapevole del fatto che la tua assenza mi dia comunque conforto più della presenza del resto del mondo. Adesso ti lascio alla tua serata sperando che tu stia bene e sia felice perché non vorrei niente più di questo. Sono patetica, lo so, così come so di essere tarda, cogliona e poco maliziosa. Nel mentre ti dico anche che mi manchi che comunque non si sa mai..."
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babivilla · 6 years
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SCUSA NEMO, TI SPOSTI?
Aqaba: una volta importante città romana, con tanto di porto da cui partivano le spezie per le coste laziali e del resto dell'impero dopo aver attraversato la strada che guarda caso porta lo stesso nome VIA DELLE SPEZIE (ok portavano anche metalli a dorso di cammello e mulo ma non avendogli dedicato una strada non li menziono!), oggi praticamente non ha un tubo di attraente se non la riserva marina ed una vista spettacolare su tre paesi diversi (Giordania, Egitto e Palestina). Quindi che cosa ci sarò mai venuta a fare? Di certo non lo shopping, ma…Diving!!! Bravi siete preparati, 20 punti a grifondoro! Già pregustavo le mie immersioni programmate da giorni via mail mentre facevo una colazione pantagruelica guardando le rive del mar rosso sbucare dalla foschia mattutina, immaginatevi quindi la delusione a sentirsi dire: eh ma la notturna non si può fare, perché ci vogliono almeno quattro persone (troviamole, fammi andare due minuti fuori e vedi se non le trovo) e bisogna prenotare la barca ( scusa, ho capito che le immersioni qui sono dalla spiaggia, ma avevo prenotato…) sempre se non hanno delle cose da fare loro ( ma loro chi???? Se po’ sape’ di chi caspita e’ sta barca? La compro!) però…(ok ragazzo mi piaci vai così) ho pensato che ne facciamo una al tramonto, così non sarà una notturna ma quasi, e ne fai comunque tre! Che ne pensi? (Penso che quasi quasi ti bacio, anche se sei piccolo e scuretto e probabilmente poi dovrò convertirmi all'Islam e condividere la casa con altre tre mogli!). L'albergo, chiamarlo resort e’ davvero troppo, e’ praticamente vuoto, ci sono più lavoranti che turisti e di questi solo due sono Diver: io e Victor, 26enne tedesco informatico fresco di “open water” che sarà il mio buddy; così preparate le sacche saliamo sul pulmino e raggiungiamo da riserva marina, che alle 10,30 e’ tutta solo per noi! Brefing e controlli di rito (muta da 0,5mm e maschera al loro battesimo nei flutti del mar rosso….la classe non si sciacqua c'è poco da fare) e si entra in acqua quasi col doppio della zavorra…che diventa un DECISAMENTE doppio con due pietroni aggiunti nelle tasche del gav per contrastare la salinità (ed innalzare di una tacca la mia autostima). Ed ecco che è di nuovo magia, silenzio, leggerezza e scoperta. Chi non si è mai immerso non può capire la sensazione di tornare a casa, di ritrovare il proprio posto. E in questo blu tagliato dai raggi del sole comincio a sentirmi dentro ad un documentario mentre guardo i coralli di mille colori ancora morbidi che si muovono con la marea, che respirano, che fanno da scenografia al balletto dei pesci luna, ai tonni che inseguono branchi di alci, alle murene schive, ai pesci ago, alle meduse tanto eteree da sembrare fatte di sogno. Il relitto e’ una sorpresa stranissima, e mi fa sentire una esploratrice degli abissi, turistico da matti, ma è divertente girarci attorno ed andare a scovare i pesci palla che giocano a nascondino nelle enormi cabine. Sulla via del ritorno mi ritrovo con l'aria a 40…no dico 40! Ma me la sono bevuta invece che respirarla? Omar divide la sua bombola con me, ed è carino fare un pezzo (un BEL pezzo) di risalita assieme, prima dello stop e dell'uscita, con la mia bombola. Pausa con te’ caldo sulla spiaggia, che intanto si è popolata di una scolaresca di bambini ululanti e mamme in jellaba e niqab, e quattro chiacchiere sull'islam con Khaled che ci accompagnerà nella seconda uscita verso la barriera di corallo. E qui ci vorrebbe una pausa ad effetto, un sipario che si apre, un faro di luce, un rullo di tamburi, per presentare l'ingresso in scena di una…TARTARUGA! Bella, bellissima, grande, colorata….e affamata! Mentre noi restavamo lì a guardarla come ebeti col sorriso che si intravedeva sotto al respiratore, infatti, lei si è sbafata un paio di meduse prima di allontanarsi placida fino a sparire nel blu. Ad un tratto: coralli, pesci pagliaccio nascosti negli anemoni, serpenti di mare, murene, relitti…sono spariti tutti! Ho visto una tartaruga dal vivo, posso morire felice! E quasi quasi mi prendo in parola da sola visto che ho prosciugato la seconda bombola! Così mi tocca mezza via del ritorno a braccetto con Khaled ( starò mica facendo le prove per la 104????) cosa che alla fine è anche divertente, almeno per me, per quanto riguarda lui avrei anche delle riserve. Ridendo e scherzando s'e’ fatta l'una e ritorniamo all'hotel per una doccia prima di partire alla volta di Aqaba…dove ci sono due cose in croce, e’ vero, ma almeno vediamole! Khaled e’ nostro ospite, e come locale lo lasciamo ordinare…mai errore fu più grande, sono le 20 adesso e ancora sto digerendo! 4 passi dopo il dolce sono più che d'obbligo e ci portano fino al forte (da cui Lawrence sconfisse i turchi, sono preparatissima!)…che però è chiuso per restauri, e non perché è l'ora della siesta come insisteva Khaled, così come il museo attiguo, e la bandiera (di dimensioni ragguardevoli a giudicare dalla mega asta alta tipo 70mt che svetta sul lungomare) e’ stata tolta perché ieri c'era un vento da volare via! Quindi: in città c'era poco da vedere, e quel poco non era nemmeno disponibile…Meglio tornare sott'acqua va! Con Omar nuovo cambio di programma: niente più giardino giapponese, ma aereo e carro armato che secondo lui per oggi sono meglio; vorrei dirgli: guarda caro fai te, a sto punto mi va bene pure la visita allo scivolo dimenticato della playmobil basta che andiamo che mi sto immergendo sotto!!! Lo spettacolo, la meraviglia, l'incanto….si è capito che lo spot era bellissimo? Ma nulla può davvero dare l'idea di cosa sia stato entrare nella carlinga ed avvicinarci alla cabina di pilotaggio (un filino inquietante il finto capitano ancora alla cloche, bisogna ammetterlo) dove danzava una colonia di enormi pesci leone! Mi sono sentita Indiana Jones underwater! Per non parlare dell'enorme pesce scorpione sbucato dalla sabbia sotto il carro armato, dei coralli neri, della murena dalla bocca gialla spalancata, e dei tre sub zen che erano a 5mt di profondità a fare yoga…non sto scherzando YOGA SOTT'ACQUA! Momenti muoio dall'attacco di ridarella guardando Omar che mi faceva segno che erano fuori di testa. Un tramonto spettacolare sulla penisola del Sinai ha fatto da cappello a questa prima giornata incredibile, ed ora diciamolo, mi sentirei anche un tantinello stanchina ed il richiamo del letto (comodissimo tra l'altro) si fa sentire… C'è tempo giusto per un elenco delle cose speciali di questa giornata: Quel: sei araba? Di due ragazze nella doccia mentre avevo ancora la muta addosso Tutti i: benvenuta in Giordania! che mi hanno fatta sentire accolta e mi hanno ricordato la Siria I sorrisi dei bambini che ti guardano come se fossi un supereroe quando esci dall'acqua…a qualunque latitudine Il dolce spettacolare di formaggio, zucchero e pistacchio mangiato guardando la gente passeggiare Khaled che guardando due donne coperte da capo a piedi le ha chiamate NINJA (lui musulmano praticante) ancora rido! Le chiacchiere con questi nuovi amici La luna spuntata sopra l'Egitto… L'ho pensato sopra il pulmino (che ha decisamente visto tempi migliori) che mi riportava in questo albergo piccolo, senza nessuna pretesa, essenziale, a 2 stelle ma con un'accoglienza fuori dal comune, e mi dicevo che queste sensazioni non puoi averle in un resort top di gamma patinato come una pagina di Vogue, e che sono davvero fortunata a vivere questa vita MERAVIGLIOSA!
Nota: in un giorno ho già ingurgitato gli zuccheri consigliati per una settimana…andiamo alla grande, meno male che non si bevono alcolici da queste parti!
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saggiosguardo · 7 years
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La WWDC 2017 è stata un passo avanti... ma la direzione è giusta?
Appena si è concluso il keynote di apertura della WWDC 2017 ho fatto in tempo ad installare la prima beta di iOS 11 sull'iPad Pro 9,7", ordinare il 10,5" e partire. Sono rimasto sempre nella mia città ma gli impegni di lavoro mi hanno portato comunque lontano, al punto da non poter neanche leggere gli articoli che i miei amici e colleghi hanno scritto qui su SaggiaMente. Chi ha seguito il nostro live #SaggioMela ci ha sentiti piuttosto contenti delle novità introdotte da Apple, credo di aver detto più di una volta che erano anni che non assistevo ad un evento così ricco. Hanno viaggiato talmente spediti che facevamo fatica a stargli dietro e leggere i contenuti delle slide riassuntive che apparivano sullo schermo per pochissimi istanti. Un bel passo avanti rispetto quei keynote così lenti e noiosi in cui si poteva giocare a briscola per ingannare l'attesa. Mettersi ora a criticare ha dell'assurdo e lo so bene, ma ci sono certamente delle aree in cui si sarebbe potuto fare meglio o magari diversamente. È di queste che vorrei parlare insieme a voi, sempre che teniate a mente che si tratta di riflessioni più che di vere critiche e che, in sintesi, il mio pensiero sull'evento appena archiviato si riassume nella frase
ce ne fossero di altri keynote come questo!
Partirei dagli assenti, che in ambito hardware vuol dire Mac mini. Quasi 1000 giorni di anzianità per il modello "attuale", rimasto fermo al 2014 e con tecnologia Intel Haswell. Persino il MacBook Air, stretto tra MacBook e MacBook Pro di ultima generazione e con architettura superiore (Broadwell) ha ricevuto un minimo di attenzione ed un piccolissimo speed bump, possibile che non si potesse far nulla per il mini?
A differenza del segmento portatili, dove la scelta c'è ed è già variegata, in ambito desktop ci si trova con pochissime alternative. Se escludiamo gli all-in-one, molto validi ma non adatti a tutti per i costi e l'imposizione di quegli specifici schermi (per dimensioni e risoluzione), le opzioni sono solo due: Mac mini e Mac Pro; con quest'ultimo dichiaratamente imbarcato sul viale del tramonto. Apple non sembra essere mai stata affezionata al piccoletto di casa e ho sentito i fan interpretare e proporre motivazioni di ogni tipo dietro tale scelta, ma la realtà dei fatti è che si tratta di un prodotto intelligente e fondamentale nel completamento dell'offerta, che possiede una vastissima schiera di affezionati. Apple: vogliamo un Mac mini al passo coi tempi e che riceva le giuste attenzioni. Così com'è non ha più senso lasciarlo in vendita, ricevono update più frequenti i morenti iPod ed è tutto dire.
La WWDC è dedicata al software e in tal senso ci sono state belle novità, con maggiore attenzione ad iOS 11 ed al suo sviluppo su iPad Pro. Era quel che si chiedeva a gran voce da almeno due anni ed Apple ha dimostrato di ascoltare la sua comunità e di fare finalmente dei passi avanti. Quello che sto vedendo nella beta su iPad Pro fa ben sperare, per quanto si potrebbe anche dire "era ora" o forse "meglio tardi che mai". Non c'è la multiutenza, ma non è così necessaria, mentre l'implementazione del nuovo Dock, del drag&drop, dell'app Files e dell'App Switcher, ci portano finalmente a poter sperare di fare qualcosa di più con il tablet. Forse si arriverà anche ad usarlo per applicazioni altamente professionali in futuro, ma già il fatto di poter svolgere più comodamente i compiti del quotidiano sarà una grande conquista.
Il buon Razziatore ha fatto il punto su iOS 11 qualche giorno fa, per cui non mi ripeto, ma cosa vogliamo dire dell'hardware? Sono in attesa di provare il modello da 10,5" (che sembra di dimensione ottimale) e non ho dubbi che sarà comodo, veloce, bello e ben costruito come i suoi predecessori, ma vogliamo capire se serve o no il 3D Touch? Su iPad non è ancora implementato e alcune delle sue possibili applicazioni in iOS 11 sono state sostitute da un tap prolungato, come sulle sezioni del nuovo Control Center che si aprono per fornire più contenuti. E per muovere il cursore nel testo è stata confermata la possibilità di usare due dita sulla tastiera, in sostituzione dell'omologo comportamento che si ottiene col 3D Touch su iPhone, ma senza la selezione rapida del testo. Io credo che si dovrebbero uniformare le esperienze d'uso e che avere tecnologie e sistemi di interazione differenti sulla medesima piattaforma rappresenti un errore. È logico che iPhone e iPad non siano la stessa cosa e ci debbano essere delle specificità, ma queste devono enfatizzare e massimizzare le potenzialità di ogni device e non il contrario. La selezione del testo è una delle cose più importanti nella scrittura produttiva, John Gruber aveva fantasticato a riguardo pochi giorni fa, ma Apple l'ha resa più efficace su smartphone che su tablet, dove anche l'acquisto e l'uso della Smart Keyboard non aiuta più di tanto.
Ci sono tantissime altre cose che vorrei dire e che proverò ad approndire nella prossima puntata del SaggioPodcast, mentre qui ne voglio aggiungere una sola sull'iMac Pro. Un grigio più scuro con mouse e tastiera estesa in tinta sono cose che gli utenti sperano di avere dal 2011 e non solo sull'inarrivabile modello Pro. L'iMac più carrozzato di sempre non potrà essere acquistato prima di dicembre e solo da chi deciderà di spendere $4999 per un all-in-one con schermo da 27". È bello, è bellissimo e l'hardware si preannuncia interessante (anche se sulle GPU AMD Vega abbiamo solo speranze per il momento) ma è un prodotto sensato? Io gli auguro di venderne un miliardo e che si riveli il successo del secolo, però se mi chiedete cosa ne penso dal punto di vista della sua posizione su target/obiettivi vi dico che mi sembra un qualcosa di totalmente al di fuori di ogni logica possibile. I più facoltosi dei fan potranno anche decidere di spendere tanto per averlo ed esserne soddisfattissimi come è giusto che sia ma se il suffisso Pro qui doveva essere rivolto ad una sfera professionale in cui servano davvero quelle potenze di calcolo, allora ci si è sbagliati drammaticamente una seconda volta.
D'altronde non lo dico io ma loro stessi, che hanno riconosciuto il medesimo identico errore nell'ultimo Mac Pro e promesso l'arrivo di un modello nuovo con il ritorno di una parolina magica: modularità. Dove prodotti del genere hanno senso e si investono cifre importanti nessuno è disposto a trovarsi con un computer blindato. La batosta appena presa non sembra avergli insegnato nulla, purtroppo, perché questo iMac Pro doveva essere concepito in modo diverso. Intanto dovevano andare sul 32" e non dare una mano di vernice a questo, e poi si dovevano lasciar stare gli Xeon e la RAM ECC, tanto chi ha bisogno di queste cose non spende 6000€ per un all-on-one dal bell'aspetto. Non esiste proprio. Dovevano puntare invece sulle nuove CPU Intel-X e, se lo chiedete a me, una bella NVIDIA 1080 Ti o Titan X (ormai ci sono pure i driver). Avrebbero ottenuto un prezzo inferiore ed resa maggiore nel reale e potenziale bacino di utenza. Negli ultimi anni e in special modo in questo WWDC 2017, Apple ha dimostrato di fare tanto, di saper fare auto-critica e guadare avanti senza rimanere vincolata dai legacci della propria tradizione e del non fare per paura di sbagliare. Nel mio piccolo quello che le critico è di trascurare colpevolmente una visione d'insieme o, forse, di non essersi impegnata nel farcela capire (sempre che ne abbiano una).
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