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#tatiana uomo
scorcidipoesia · 2 months
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Intuisci che la delusione per un uomo o un’amica sta passando, quando trascorrono i giorni e non ci pensi più. Una presenza importante nella tua vita cessa improvvisamente di esserci ma sai che non è stato per cause drammatiche ma una scelta. E inizi a dimenticare. Incredibile a dirsi ma si dimentica tutto quello che non era sincero, puro. È come se la vita possedesse un filtro che nel lungo periodo ti svela tutto. E la sola cosa a rammaricarti non è più aver perso quella persona ma aver donato tempo, onestà e affetto. Il vero spreco della vita umana è affezionarsi a persone che mettiamo sul piedistallo:il tempo le fa cadere con una muta ma precisa selezione.
Tatiana Andena
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teenagedirtstache · 3 years
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TITOLO: Il Cavaliere D'Inverno; Tatiana & Alexander; Il Giardino D'Estate (trilogia)
AUTRICE: Paullina Simons
CASA EDITRICE: BestBUR
COSTO: rispettivamente 10 €, 10.90 € e 10.90 €.
TRASPOSIZIONI CINEMATOGRAFICHE: Nessuna.
GIUDIZIO: 10/10
Siamo a Leningrado, è estate e corre l’anno 1941. Tatiana e Dasha sono due sorelle che condividono tutto, persino il letto, nella casa affollata dove abitano con i genitori. Un annuncio alla radio manda tutto in frantumi: la Germania ha invaso la Russia. È la guerra. Proprio uscendo per fare scorte di cibo, Tatiana, piccola esserina bionda, innocente e delicata incontra Alexander, ufficiale dell’Armata Rossa e tra loro nascerà un’amore in grado di andare oltre tutto. Insieme passeggeranno sotto i bombardamenti, attraverso la distanza, dentro il dolore, con la gioia e nella drammaticità. Tatia e Shura sono in grado di far raggiungere le più alte vette di infelità, possono far piangere, ma vi trascineranno anche nella più intensa sensazione che potrete mai provare: l’amore immenso. Vi troverete ad arrabbiarvi e dispiacervi con Tatiana, ad essere invidiose della stessa sorella, ad arrabbiarvi e vi verrà voglia di chiudere il libro tantissime volte, perché Paullina Simons è in grado di farvi disperare e soffrire e poi di farvi toccare una felicità assoluta. Correrete tra la guerra, tra il dolore che essa porta, poi sarete su un bel prato verde, nel fresco di un ruscello, poi tornerà la neve e con essa il gelo, e infine non vorrete lasciare mai questa storia.  E’ la realizzazione più bella e delicata che potrete avere di due vite, destinate alla sofferenza, che sfideranno il mondo intero, anche senza avere nulla per cui combattere, anche quando forse lottare non basta più. Proverete il desiderio di aiutare voi Tatiana e Alexander (alcune volte anche di essere meno delicate con lui), ma soprattutto capirete cosa vuol dire sfidare la vita, la morte e l’amore stesso. E’ un trionfo su tutto quello che c’è di negativo dalla vita, non abbattetevi quando penserete di stare per vedere la luce nella storia e al contrario ricadrete in un buio ancora più profondo. Sperate, come hanno fatto Tatiana ed Alexander. Non arrendetevi, mai. NOTE DI LARAGAZZADELLIBRO: Questa trilogia resterà sempre stampata nel mio cuore perchè dire che è bellissima sembra banale, è la storia d'amore più struggente e delicata nella quale sono incappata e ho divorato i tre libri uno dietro l'altro nel giro di una settimana, nonostante la mole di pagine. Anche la parte storica è ricostruita alla perfezione, quasi come se foste voi i reali protagonisti, ma più di tutto vi stupirà la maestria con cui l'autrice descrive i sentimenti di Tatiana e di Alexander, ostacolati fin da subito dall'età, dai ruoli sociali, dalla famiglia, dalla vita, dalla guerra e dalla morte, nonchè dalle responsabilità e dalla paura; li amerete incondizionatamente e vivrete davvero una delle più fantastiche storie d'amore tra due persone in continua lotta per sopravvivere, per cancellare i ricordi che li hanno segnati per sempre ed, infine, per impedire che il passato li macchi ancora. PAULLINA SIMONS nasce a San Pietroburgo nel 1963. Le vicende dei tre bestseller “Il cavaliere d’inverno”, “Tatiana & Alexander” e “Il giardino d’estate” sono ispirate alla storia della sua famiglia, emigrata negli Stati Uniti negli anni Settanta. «Tatiana gli teneva le mani intorno al collo. Le labbra appoggiate alla gola. “Mio Dio, Alexander”, ansimò, “devi aiutarmi. Io non riesco a sopportare tutto questo.” “Non posso”, le rispose.”Non ce la faccio neppure io.” Alexander si sentiva un uomo finito. A ventitré anni. Non aveva più fiato. La baciò, sopraffatto da un esserino così delicato. Lei l’aveva battezzato con il suo corpo. Il vecchio Alexander non esisteva più. Era morto e rinato dentro quel cuore perfetto, dentro un’anima pura donatagli direttamente da Dio. A lui e per lui.»(da "Il Cavaliere D'Inverno")
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weirdesplinder · 3 years
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Chiedo a un autore italiano i suoi libri preferiti:
oggi tocca a Francesca Cani
Era da tempo che volevo sperimentare questa mia picola idea. Intendo dedicare una serie di post e video a delle interviste con gli autori, in cui chiederò loro di confessarci i loro libri preferiti da lettori. Cosa ne pensate?
Iniziamo con la scrittrice Francesca Cani, e questa è la sua top five, i suoi cinque libri preferiti di sempre:
1. IL CAVALIERE D’INVERNO di  Paullina Simons
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Trama: Leningrado,  1941. In una tranquilla sera d’estate Tatiana e Dasha, sorelle ma  soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore  quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso  la Russia: è la guerra. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana  incontra Alexander, un giovane ufficiale dell’Armata Rossa che parla  russo con un lieve accento, e tra loro scatta subito un’attrazione  reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile che potrebbe  distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista  stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, la dolce  Tatiana dal cuore generoso e il valoroso soldato Alexander trarranno la  forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame  segreto, sempre più intenso e profondo, che li unisce… La storia di due  indimenticabili protagonisti e di un sentimento puro e assoluto, sullo  sfondo delle terribili sofferenze e dei quotidiani eroismi di un intero  popolo travolto dal flusso della grande Storia.
2. ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di Jane Austen
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Trama: I  Bennet vivono con le cinque figlie a Longbourne, nello Hertfordshire.  Charles Bingley, ricco scapolo, va ad abitare vicino a loro con le due  sorelle e un amico, Fitzwilliam Darcy. Bingley e Jane, la maggiore delle  Bennet, si innamorano; Darcy, attratto dalla seconda, Elisabeth, la  offende con il suo comportamento altezzoso. L’amore trionferà comunque?
3. Piccole donne di Louisa May Alcott
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Trama: Le sorelle March sono quattro: c’è  Meg, che non può fare a meno di sognarsi circondata dai lussi di cui la  povertà la priva; c’è Josephine, detta Jo, una passione smisurata per le  storie e un’insofferenza soffocante per i limiti che le impone l’esser  nata donna; Beth, quieta e silenziosa, più appagata dal fare da  spettatrice alla vita delle sorelle che dall’essere protagonista della  propria; e infine Amy, vanitosa ed egoista, troppo concentrata a  rimirarsi in ogni superficie riflettente per curarsi di ciò che accade a  chi le sta intorno. Meg, Jo, Beth ed Amy sono quattro “piccole  donne” dai caratteri diversi eppure complementari, unite da quel legame  unico e speciale che si alimenta di risate sotto le coperte e risvegli  condivisi, di litigi furiosi e scuse accigliate, di abiti prestati e  prime volte vissute nei racconti l’una dell’altra: la sorellanza. Ed è  proprio la potenza di questo legame che rende grande una storia piccola  come le sue protagoniste, una storia in cui il percorso di una diventa  quello di tutte.
4. Dracula, di Bram Stoker
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Trama:  In Transilvania per concludere la vendita di una casa londinese al  Conte Dracula, discendente di un'antichissima casata locale, il giovane  agente immobiliare Jonathan Harker scopre che il suo cliente è una  creatura di mistero e orrore... Dracula, archetipo delle infinite storie  di vampiri narrate dalla letteratura e dal cinema, mette in scena  l'eterna lotta tra il Bene e il Male, ma anche tra la ragione e  l'istinto, tra le pulsioni più inconfessabili e il perbenismo non solo  vittoriano.
5. La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo
di Audrey Niffenegger  
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Trama: Clare incontra Henry per la prima volta quando ha sei anni e lui le  appare come un adulto trentaseienne nel prato di casa. Lo incontra di  nuovo quando lei ha vent'anni e lui ventotto. Sembra impossibile, ma è  proprio così. Perché Henry DeTamble è il primo uomo affetto da  cronoalterazione, uno strano disturbo per cui, a trentasei anni,  comincia a viaggiare nel tempo. A volte sparisce per ritrovarsi  catapultato nel suo passato o nel suo futuro. È così che incontra quella  bambina destinata a diventare sua moglie quando di fatto l'ha già  sposata, o sua figlia prima ancora che sia nata...
PAGINA AMAZON DEDICATA AI LIBRI DI FRANCESCA:
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L’ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA FRANCESCA :
Isabella d’Este Il regno del diamante, di Francesca Cani
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Trama: 1473. Per generare un diamante occorre sangue puro, per questo motivo il  duca Ercole d’Este, detto Tramontana, sposa la principessa Eleonora  d’Aragona. Una delle figlie di questa unione andrà a casa Gonzaga per  riparare il difetto genetico che fa nascere i marchesi di Mantova con la  gobba. Isabella è perfetta, intelligente, scaltra e di  bell’aspetto, cresce in un mondo di eruditi sapendo di andare in moglie a  un uomo che le è socialmente inferiore, nonostante ciò gli dovrà  obbedienza e contribuirà ad aumentarne la fama. Ma le lotte per il  potere e l’ambiente di corte forgiano lo spirito della giovane donna  fino a renderlo eccezionale, lei è la vera stratega e abile mente  politica di Mantova. Francesco Gonzaga è un soldato, erede di una città  che è una pietra grezza, troppo rozzo per comprendere fino in fondo il  potenziale di una moglie colta. Il loro matrimonio ha basi di cristallo,  conosce alti e bassi e la terribile rivale Lucrezia Borgia, ma la  dinastia è fondata e l’obiettivo di Isabella è renderla immortale.  Guerre, nemici di ogni sorta, invidie, adulazioni e macchinazioni sullo  scenario delle più prestigiose corti italiane. L’ambizione, la  grandezza, il sogno, il ritratto di una donna che rompe gli schemi. “Né con speranza, né con timore” dirà Isabella, la dama più imitata del Rinascimento, la prima donna d’Italia.
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chez-mimich · 3 years
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OUVERTURE”, BOURSE DE COMMERCE, COLLECTION PINAULT (II PARTE)
(Segue) Dopo la gigantesca tela di Martial Raysse con una delle sue mitologie contemporanee, in questo caso una spiaggia della Costa Azzurra, cominciamo a salire nei piani della rotonda per calarci nel cuore della collezione cominciando dal livello uno con una strabiliante serie fotografica di Michel Journiac le “24 heures d’une femme ordinaire”, che in realtà di ordinario non ha proprio nulla, poiché la donna colta nei vari momenti di una giornata, è in realtà un uomo. Ma è chiaro che se siete visitatori alla ricerca dell’ordinarietà, questo luogo non fa per voi. Lo si percepisce benissimo anche dalle glaciali fotografie di bicchierini di plastica per il caffé di Louise Lawler, uno per ogni rappresentante dei deputati di Capitol Hill eletti sotto l’amministrazione Regan: identici, conformi e uniformi, “Helms Amendament”, prende il nome dal senatore americano che con un emendamento abolì l’assistenza agli stranieri per l’aborto. Come si vede cambiano i tempi, ma le ingiustizie razziste sembrano essere sempre le stesse. Altrettanto straordinarie, anche se molto più narrative le fotografie di Sherrie Levine, le inquiete ed inquietanti donne di Cindy Sherman, il West di Richard Prince, il glamour poco glamour di Martha Wilson. Col secondo livello si apre una grandiosa visione sulla “pittura” contemporanea, ne avevo fatto cenno in un precedente post: la pittura è tornata con rinnovata forza sulla scena dell’arte internazionale e non da ora. La Collection Pinault contiene pezzi incantevoli della “nuova pittura mondiale”. A cominciare dal pittore fotografico (o fotografo pittografico), Rudolph Stingel, con le sue grandissime tele che ammiccano ad un “sublime” tutto contenuto nella figura umana. Ci accompagnano lungo il percorso le poltroncine elaborate di Tatiana Trouvé, sulle quali sono appoggiati oggetti che sembrano abbandonati o dimenticati. Impossibile citare tutti gli autori, Xinyi Cheng, l’immenso Peter Doig con la sua pittura iconica, le figure spettrali e le variazioni sul teschio umano di Marlene Dumas. Poi le “nigrizie” pittoriche di Kerry James Marshall, le anatomie grossolane dei nudi di Ser Serpas, tanto ammiccanti a Lucien Freud e allo stesso tempo così pregne di novità stilistica, le adolescenze incerte di Claire Tabouret, gli umani astratti di Lynette Yiadom-Boakye, le fantasmatiche apparizione delle “sinopie” pittoriche di Miriam Cahn, il simbolismo primitivo di Antonio Oba, gli sguardi vacui e inutili del grande Luc Tuymans, e poi ancora l’iperrealismo sfatto di Martin Kipperberger, le desolazioni umane di Florian Krewer, le sculture fuori misura di Thomas Schütte, che per qualità nulla hanno da invidiare a quelle della concorrente collezione della Fondation Vuitton. È tutto? No, resta la fantastica mostra temporanea con l’opera di quel raccoglitore di reperti umani che è David Hammons, che occupa una buona fetta del piano terra. Ma manca ancora qualcosa: i piccioni di Maurizio Cattelan che anche qui, come nello spazio del Pirelli Hangar Bicocca, guardano i visitatori stando appollaiati sul un cornicione interno dell’immensa cupola. È tutto? Non ancora, l’installazione iper tecnologica di Pierre Huyghe e per finire l’antica colonna-faro all’eterno della Bourse affidata ad un genio della luce quale è Philippe Parreno. Ora non avete più alibi: se da troppi anni non siete tornati a Parigi, approfittate di questa ennesima meraviglia per programmarvi un soggiorno. Se Parigi non la conoscete, allora anche le mie parole sono inutili…
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vecchiorovere-blog · 3 years
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Intuisci che la delusione per un uomo o un’amica sta passando, quando trascorrono i giorni e non ci pensi più. Una presenza importante nella tua vita cessa improvvisamente di esserci ma sai che non è stato per cause drammatiche ma una scelta. E inizi a dimenticare. Incredibile a dirsi ma si dimentica tutto quello che non era sincero, puro. È come se la vita possedesse un filtro che nel lungo periodo ti svela tutto. E la sola cosa a rammaricarti non è più aver perso quella persona ma aver donato tempo, onestà e affetto. Il vero spreco della vita umana è affezionarsi a persone che mettiamo sul piedistallo:il tempo le fa cadere con una muta ma precisa selezione. Tatiana Andena
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scorcidipoesia · 4 months
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Un treno corre nella notte. Attraversa un paese, lo unisce, lo compagina. Dalle mura di antichi castelli circondati di uliveti, fonti e scalinate, a una città del nord fredda, con pochi colori e molte persone che camminano su marciapiedi disegnando mondi ed etnie. Il treno attraversa colli, città, profumi nell’aria, venti. Una foglia lotta sulla rotaia e si stacca a metà viaggio finendo al centro, il treno continua a correre perché c’è una stazione che lo aspetta. Una stazione molto bella. Antica. Bianca. I grattacieli della città fredda si affacciano sui passeggeri che scendono, si alzano il bavero del giubbotto e si sistemano la sciarpa. Salgono sui taxi e vanno verso i loro appuntamenti, impegni di lavoro, riunioni. Sono già parte della città appena arrivano.
Una donna in auto cerca di districarsi nella circonvallazione. Nel freddo ha abbondato di rossetto e di profumo, perché attende un uomo che arrivi a portarle il mondo. Nei palmi delle mani , un tripudio di colori. Nella voce, un mappamondo di parole.
Si è alzato un vento di inverno sulla città, ha spazzato le nuvole e un azzurro insolito fa capolino sopra i monumenti che finalmente brillano, svelandosi maestosi anche agli abitanti.
È l’inverno che si annuncia, è l’inizio di una settimana importante in cui le sue sorti cambieranno, le sue radici saranno spazzate via e le occorrerà cercarne altre . Perché ‘il luogo migliore è quello in cui devi ancora andare’.
Ha passato tutta la notte a tremare, con le dita dentro la barba di lui in allucinazioni reali, si è sentita viva e con il cuore impazzito. La mente ha iniziato un viaggio, quell’uomo è sceso dal treno, ci sarà uno sguardo, e da quello sguardo potrà nascere un’opera d’arte. Qualsiasi forma avrà quell’opera, sarà un regalo, sarà una forma di gratitudine che lei terrà nel cuore per molto tempo e lui sorriderà, risalendo sul suo treno, verso la sua città tra gli ulivi, tra le sue opere e i profumi della terra. Tatiana Andena
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teenagedirtstache · 2 years
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