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#socialità
eseildomanifosseieri · 9 months
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Oggi ho chiesto a mia madre di fare dei dolci insieme, ho bisogno di un po di tempo con lei e con la mia famiglia; il lavoro mi sta allontanando da tutti e mi sembra di avere terra bruciata intorno ma allo stesso modo sono sempre così stanca che non riesco a fare grandi cose per nessuno...
Chiedo scusa, a chiunque io stia togliendo tempo ma sto provando a fare del mio meglio❤️
#Raggidiquotidianità.
-Eseildomanifosseieri.
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Mi è capitato di fare giusto 2 chiacchiere con una del gruppo del mio ragazzo, poi su Instagram mi ha anche mandato un video e io oggi gliene ho mandato un altro e boh, mi sento a disagio, sono passati (non scherzo) 7 anni dall'ultima volta che ho socializzato con una ragazza così, dall'università praticamente, e niente mi fa così strano, quasi mi spaventa, mentre aspettavo le sue risposte sentivo un po' di ansia, iniziano le pippe mentali (mi giudicherà, cosa pensa, le farà piacere?) e poi non so, anni fa avevo sempre la risposta pronta a qualsiasi cosa, mentre ora trovo davvero faticoso portare avanti una conversazione tant'è che spesso vorrei davvero stare vicino a chi magari ha un momento no ma poi mi ritrovo a non saper cosa dire, io ascolterei volentieri una persona in difficoltà ma se non so come aiutarla mi sento a disagio e penso "ecco, un motivo in più per non socializzare, sono inutile", forse anche per questo sono restia a fare amicizia, ho paura di non saper esserci per l'altra persona. Ho tanta paura del giudizio, questo mi spaventa moltissimo perché sono fatta male per certi versi e ho paura di non poter trovare qualcuno che mi accetti per come sono. Un tempo non ero così spaventata, sono sempre stata introversa e lo sono tuttora ma quando trovavo qualcuno che mi piaceva sapevo essere molto amichevole, spontanea, invece ora mi blocco, non ci so fare più. E mi dispiace di questo, perché sto avendo modo di conoscere qualche ragazza e il mio cervello pare si spenga. A volte è anche colpa dell'altra persona, che o è un po' come me oppure non è così interessata a conoscermi e quindi non si creano conversazioni interessanti e ciò mi crea ancor più disagio nel far conoscenze perché tanto se non sono interessate a me, che mi sforzo a fare? Vorrei solo dei rapporti reciproci e non forzati, ma è così difficile per me, che palle.
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noneun · 1 year
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Ogni tanto sento dire che gli animali in cattività sarebbero più felici
Siccome vivono più a lungo.
Perché non devono preoccuparsi di procacciarsi il cibo, difendersi dai predatori, mentre si ammalano più raramente.
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Parliamo allora, ad esempio, degli scimpanzé.
In natura vivono fra i 15 e i 30 anni, mentre in cattività arrivano a vivere fra i 30 e i 40 anni.
Rispetto al loro comportamento abituale in natura però, quando sono in cattività, smettono di condividere il cibo gli uni con gli altri, di formare sottogruppi coalizzati per il raggiungimento di un qualche scopo, di cacciare in maniera cooperativa, di pattugliare in gruppo i confini del loro territorio. Smettono anche di consolare i membri del gruppo dopo un’aggressione e non adottano i piccoli a loro non imparentati, dopo che questo sono diventati orfani. (*)
Ovvero in natura esibiscono comportamenti sociali sbalorditivi, che rendono la loro esperienza di vita sicuramente più piena. Per non parlare delle conoscenze trasmesse culturalmente, che differenziano le tecniche di caccia e di comunicazione a seconda dei gruppi, ma non sono comportamenti innati perché tramandati di generazione in generazione.
E adesso ditemi se vivere qualche anno in più possono essere una qualche vaga ricompensa al non vivere pienamente come scimpanzé.
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sommersadallanoia · 2 years
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pensavo che l’università avrebbe migliorato la mia vita sociale ma da quando ho scoperto la ‘sessione’ sto andando solo a peggiorare
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il-mondo-idealizzato · 9 months
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più credi nelle persone, più queste ti stupiranno in positivo.
Non stare mai da solo, chi non ha amici é perché ha paura della gente e della vita ma non sa cosa si perde.
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yourtrashcollector · 2 years
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Il nostro linguaggio si è formato sui pettegolezzi. Secondo questa teoria, l’Homo sapiens è innanzitutto un animale sociale. La cooperazionesociale è la nostra chiave della sopravvivenza e della riproduzione. A ogni uomo o donna presi a sé non basta sapere dove ci sono i leoni o i bisonti. Molto più importante per loro è sapere chi, nel loro gruppo, odia chi, chi dorme con chi, chi è onesto e chi è un imbroglione.
Yuval Noah Harari, Sapiens: da animali a dei. Breve storia del genere umano
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lucrezia00 · 2 years
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Sperimento questo forte dualismo tra il desiderio di chiusura e quello di totale apertura. Mi impongo di stare bene da sola, di concentrarmi sulle attività importanti per la mia formazione e la mia salute, costello la mia giornata di impegni, anche più del necessario, pur di convincermi che va bene non avere amici, frequentazioni, conoscenze. Eppure, anche se a breve ho un esame da dare a cui tengo tanto, per cui ho perso giornate intere pur di approfondire ogni argomento, c’è qualcosa che mi frena giunta agli sgoccioli, agli ultimi giorni. C’è questa forza dentro di me che vuole eccellere, e l’altra che invece vuole solo sganciarsi dai voti e dai giudizi esterni. C’è una parte di me che vorrebbe uscire, avere scambi interessanti, relazioni profonde e soddisfacenti. E ancora un’altra che dice che non sono fatta per le situazioni sociali “normali”, che ogni volta mi sono sentita inadeguata, forzata a restare in situazioni che non mi appagavano pur di sforzarmi di creare una rete sociale. Ogni volta è stato un fallimento, perché non facevo altro che farmi andar bene delle persone che non c’entravano niente con me, ma neanche tra di loro. Rapporti forzati o di convenienza prolungati nel tempo. In ogni contesto sociale mi sono sempre sentita così al di fuori di quelle dinamiche. Forse è perché non ci sono abituata, ma anche nei momenti in cui tentavo di essere come gli altri, di mascherare la mia riservatezza, di tentare di apprezzare gli altri, in quei momenti ottenevo un’accettazione momentanea, ma ero estranea a me stessa. Non ero io in quelle situazioni. Mi riempivo la bocca di chiacchiere, opinioni sincere sì, ma espresse con le parole comuni, con il tono di voce che alla gente piace. I pensieri erano miei ma non il modo di esprimerli. Poche volte mi sono sentita accolta da qualcuno che mi ha ascoltata davvero, ha ascoltato ciò che avessi con le modalità che mi si confanno. Nel resto dei casi, inutile parlare. Mi hanno ascoltata solo quando ho imposto la mia voce, quando ho tentato di creare uno spazio comune in cui anche l’altro potesse darmi il suo contributo sono stata sopraffatta. E per questo non mi sento adatta alle situazioni sociali, non mi sento adatta a questo snaturamento della mia personalità. Poi guardo una mia compagna che a settembre si trasferisce a Milano, la città emblema del tipo di socialità che mi repelle, e l’ammiro, perché riesce a buttarsi nella mischia. Mentre io sono ancora in questo paese schifoso, aspettando di laurearmi per trasferirmi in una città che mi permetta di fare nuove esperienze, con la consapevolezza che potrei non farcela a causa dei continui attacchi di ansia e di pianto. E mi sento così inetta. Vorrei tanto avere una vita sociale normale, delle persone che mi riconoscano per ciò che sono. Ma al momento, almeno qui, non c’è niente che mi motivi a cercare persone. Se solo non fosse per questo senso del dovere, di questo “devi fare esperienze altrimenti arrivi a 30 anni che sei ancora così”. Se solo non fosse un “devo farlo per sopravvivere” ma un “voglio farlo per arricchirmi”.
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gelatinatremolante · 5 months
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Le probabilità che vada tutto bene e che le mie si rivelino solo paranoie inutili sono alte ma sono così entusiasta della prospettiva di dover per forza uscire stasera, di mercoledì, per andare a cena fuori con persone con cui non sono mai andato a cena fuori che guardandomi nessuno direbbe: "Ehi quel tizio ha proprio l'aria di uno contento perché sta andando a mangiare la pizza".
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Gli ultimi due fine settimana sono stati piacevoli. Sia per la festa a sorpresa che ho organizzato al mio ragazzo, insieme ai suoi amici e sia questo weekend che abbiamo passato con una mia vecchia amica (che ora abita all'estero) del liceo, siamo andati al mare e poi mi ha fatto rivedere casa sua e niente, oggi è stato il pomeriggio dei ricordi liceali, quando la mia vita andava decisamente meglio di come mi va oggi, anche se quasi ogni giorno avevo di che lamentarmi, però gli anni di scuola li ripeterei in loop. Mi ha fatto bene stare in spiaggia, bere qualcosa, stavo insolitamente tranquilla. Questa sera invece ho socializzato, wow, con delle ragazze che fanno parte del gruppo di amici del mio ragazzo, una mi si è messa a parlare e io tipo "oddio che ansia, come si socializza non ricordo, noo non voglio" però è simpatica dai, mi ha fatto stranissimo, non ci ero abituata più a parlare con una ragazza. Non mi faccio illusioni sul fatto di diventare amiche, sono troppo selettiva e ho sempre paura di non poter essere me stessa come lo sono col mio ragazzo ma sono stata comunque brava e socievole, quindi un biscotto a me.
Ps. Forse è tutto merito degli psicofarmaci quindi w il mio psichiatra.
Pps. No, è merito del fatto che sabato mattina non ho lavorato, stare lontano dal lavoro mi fa bene cazzo, anche se la mia distimia è ancora abbastanza presente.
Però ho passato 2 weekend, anzi 3 con Roma, piacevoli e spensierati.
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deathshallbenomore · 2 years
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certo che però le persone che per vederle c’è da chiedere udienza mesi prima che nemmeno dal papa un po’ le odio. io al contrario sono l’amica perfetta perché sono incredibilmente simpatica ma anche incredibilmente poco sociale, quindi c’è molta più probabilità di trovarmi libera e di essere tra i pochi privilegiati destinatari della mia impareggiabile simpatia
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attimi-sfuggenti · 17 hours
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Lasciatemi stare, lasciatemi sola. Solo da sola sono capace di essere forte. Voi mi state solo limitando, e io ve lo concedo per pigrizia.
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gennarocapodanno · 5 months
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Napoli, "Casa della socialità": a quasi un mese dalla consegna delle chiavi ancora chiusa al pubblico
Cumulo di rifiuti abbandonati lungo la facciata principale Arenella, via Verrotti, Casa della socialità ancora chiusa             ” Con un comunicato stampa della Giunta comunale del 17 ottobre scorso, veniva annunciata l’inaugurazione della “Casa della socialità”, posta in via Verrotti, nel quartiere Arenella. Nel comunicato si leggeva quanto segue:  ” “Casa della socialità”: Apre il nuovo…
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ifattinews · 1 year
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Municipio IV, “Progetto ECO360 Casal Monastero" un aggregatore di iniziative...
Municipio IV, “Progetto ECO360 Casal Monastero” un aggregatore di iniziative…
Sostenibilità, e socialità progettuale Una delle cose che abbiamo notato, quando si parla del “Progetto ECO360 Casal Monastero”, è il grande entusiasmo che ruota attorno a questa iniziativa, sia da parte di chi lo ha proposto e lo sta portando avanti nel quartiere, che da parte delle Istituzioni e dei cittadini coinvolti. Il progetto ha anche ottenuto il gratuito patrocinio del Municipio Roma IV…
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raffaeleitlodeo · 25 days
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Un’immagine che vale più di mille parole: oggi abbiamo rimosso i braccioli sulle panchine lungo le Regaste di San Zeno. Le panchine devono essere luogo di socialità e non di divisione.
Stefano Benini, Facebook
#piccole_liberazioni #verona
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