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#set fotografico
undiariocheparladime · 5 months
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Ieri ho fatto il mio primo set fotografico e contro ogni aspettativa mi sono divertita e mi è piaciuto molto ✨
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Bolle di sapone al mare 🫧
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studiotreart · 1 year
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Sessione fotografica di Natale 2022
Sessione fotografica di Natale 2022
Vivi l’esperienza del Natale con la tua famiglia nel nostro studio! Quest’anno, per la nuova sessione fotografica di natale 2022, abbiamo pensato di offrirvi due set Natalizi esclusivi entrambi ambientati in una situazione di “esterna”! Avremo una scenografia che raffigura il famosissimo negozio di Gingerbread, inspirato allo stile inglese, con una vetrina ricca di biscotti di pan di zenzero,…
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brat-ciok · 3 months
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pensieri delle 6 del mattino: voglio farmi un set fotografico con camicia e niente sotto
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unpoorno · 4 months
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Janice Griffith
nata il 3 luglio 1995 è un'attrice e imprenditrice americana di film pornografici. Ha iniziato la sua carriera di attrice pornografica nel 2013 e da allora ha ricevuto due nomination agli AVN Award e ha vinto l'XBIZ Award 2019 per la migliore scena di sesso - All-Girl.
Janice è nata da genitori con un passato nelle forze dell'ordine ed è cresciuta da loro nel Queens, a New York. Da giovane frequentò una scuola cattolica privata e andò al liceo nel Queens e a Long Island, New York, dove all'epoca risiedeva il suo padre biologico. La madre di Griffith è musulmana e lei, Griffith, ha dichiarato di considerarsi "culturalmente musulmana", anche nonostante debba affrontare continue molestie online da parte di musulmani per il suo lavoro. Etnicamente/razzialmente, si è descritta come persone multirazziali e per metà indiane. Considera la collega artista per adulti April O'Neil una sua cara amica.
Griffith è entrata nell'industria per adulti nel 2013 dopo aver appena compiuto diciotto anni con l'intenzione di girare una sola scena. Tuttavia, ha deciso di rimanere nel settore a causa della paga che offre e del fatto che coinvolge il sesso, che ha dichiarato di amare. Il suo ingresso nel settore l'ha spinta a trasferirsi da New York a Los Angeles, in California. Per quanto riguarda la scelta del nome d'arte, ha scelto il nome "Janice" dal nome della sua migliore amica e "Griffith" dal nome di una cameriera con cui lei e la migliore amica hanno cenato una volta. Finora nella sua carriera, Griffith ha recitato in più di 300 scene ed è stata nominata per la categoria Miglior nuova stellina ai 32esimi AVN Awards 2015. Inoltre, una scena in cui recitava accanto a Bonnie Rotten e Manuel Ferrara nel 2014 è stata nominata per la migliore scena di sesso a tre – categoria Ragazza/Ragazza/Ragazzo negli stessi premi. Anche se non ha ricevuto entrambe le nomination, più avanti nella sua carriera ha vinto l'XBIZ Award 2019 nella categoria Miglior scena di sesso - All-Girl, un premio che ha condiviso con Ivy Wolfe per il loro ruolo in una scena ragazza-ragazza del 2018.
Nel corso della sua carriera, Griffith ha protestato ogni volta che si è sentita insicura o a disagio sul set e ha incoraggiato altre attrici, soprattutto quelle nuove, a fare lo stesso. Ha espresso felicità e soddisfazione per la sua vita nel settore per adulti. Janice ha espresso antipatia per le persone che le inviano nudi o materiale sessuale poiché non fa parte del suo lavoro e perché non sono consensuali. Inoltre, ha espresso disinteresse nel fare sesso con i fan e non accoglie volentieri gli inviti a farlo.
Nel 2017, Griffith, insieme a molte altre persone, ha fondato SpankChain, un sito Web basato su blockchain e un sistema di pagamento online specializzato nell'offerta di soluzioni di pagamento alle lavoratrici del sesso nel settore degli adulti
Nel dicembre 2014 l'attore e giocatore professionista di poker Dan Bilzerian venne citato in giudizio da Janice Griffith, che aveva gettato giù dal terrazzo di una casa la ragazza, nell'aprile 2014, con l'intento di farla atterrare in una piscina come parte di un servizio fotografico della rivista per adulti Hustler. La Griffith, però, atterrò male e colpì il bordo della piscina, rompendosi un piede. La allora diciottenne chiese a Bilzerian un risarcimento pari a 85.000 dollari, che rifiutò di pagare. Di conseguenza, Griffith intentò causa sia a Hustler che a Bilzerian, i cui legali risposero che la ragazza era sotto contratto e che quindi Bilzerian non poteva essere ritenuto responsabile dell'accaduto, tantomeno Hustler.Nel gennaio 2015 i legali di Hustler dichiararono l'incidente un "caso fortuito", affermando che nulla poteva essere imputato alla rivista circa l'infortunio della ragazza
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unwinthehart · 5 days
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🤍 ma questo set fotografico carrolliano ne vogliamo parlare?
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Questa versione del Bianconiglio l'avrei onestamente inseguita pure io
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canesenzafissadimora · 5 months
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Benvenuti nel XXI secolo...
qui il sesso è d’obbligo, e l'amore
una tasca vuota d’emozioni.
Perdere il cellulare fa male, più che
perdere i propri valori.
Devi bere: se non lo fai, sei obsoleto
e il bagno è diventato un set fotografico.
Benvenuti nel XXI secolo...
Dove uomini e donne,
temono una gravidanza inaspettata,
molto più che contrarre l’HIV.
Dove il fattorino delle pizze
arriva a destinazione
prima di un medico con la sua ambulanza.
Dove i vestiti, decretano il valore
di una persona e avere soldi,
è più importante che avere una famiglia.
Benvenuti nel XXI secolo...
dove i bambini sono in grado di rinunciare
ai loro genitori per uno smartphone in più.
Dove i genitori dimenticano cosa significa avere una famiglia, perché troppo presi dagli smartphone.
Benvenuti nel XXI secolo...
Dove tutti vogliono relazioni senza obblighi
e l'unico impegno, è quello di postare foto per ostentare amori fondamentalmente fragili.
Dove l'amore è diventato palcoscenico.
Dove non vali nient’altro che il numero dei tuoi likes su Instagram e Facebook.
Dove le persone si dimenticano dello Spirito, dell'anima.
Dove le persone decidono di amare la carne ed il peccato.
Benvenuti nel XXI secolo...
il secolo in cui può affrontare questa società, solo chi si affida alla ragione, perché chi usa il cuore non se ne farà mai una ragione.
cit.
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diana-io · 2 years
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Sorrido e compatisco le donne che postano foto e video facendo credere di essere loro, così da ricevere complimenti, ovviamente non meritati (spesso con un secondo fine) dai maschi che ci cascano. Loro ringraziano così da dare la certezza, a questi, di trovarsi di fronte il volto ed il fisico della proprietaria del blog…che tristezza, questo la può dire lunga sul loro disagio e ciò che in sono in realtà, e non mi riferisco solo all’aspetto estetico.
Ma d’altronde sono anche furbe, perché sanno benissimo quanti creduloni, marpioni e affamati, ci cascano…la fame di tutto ciò che capita a volte…
E a loro favore gioca il fatto che molte immagini non sono da set fotografico, ma sembrano semplici fotografie
Io concluderei con un “poverini entrambi”
Considerazionidelmattino…😁☕️
Ps: io sono quella alla vostra destra🤣
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smokingago · 2 years
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BENVENUTO NEL XXI SECOLO.
Qui il sesso è d’obbligo e l'amore
una tasca vuota d’emozioni.
Perdere il cellulare fa male, più che
perdere i propri valori.
La moda è fumare.
Devi bere: se non lo fai, sei obsoleto.
Il bagno è diventato un set fotografico.
XXI secolo.
Dove uomini e donne temono
una gravidanza inaspettata molto più che contrarre l’HIV.
Dove il fattorino delle pizze arriva a destinazione prima di un medico con la sua ambulanza.
Dove i vestiti decretano il valore di una
persona e avere soldi è più importante che avere una famiglia.
Secolo XXI.
Dove i bambini sono in grado di rinunciare ai loro genitori per uno smartphone in più.
Dove i genitori dimenticano cosa significa avere una famiglia perché troppo presi dagli smartphone.
Dove uomini e donne vogliono
relazioni senza obblighi e il loro unico
impegno è quello di postare foto per ostentare amori fondamentalmente fragili.
Dove l'amore è diventato palcoscenico.
Dove non vali nient’altro che il numero dei tuoi likes su Instagram e Facebook.
Dove le persone si dimenticano dello Spirito, dell'anima.
Dove le persone decidono di amare la carne ed il peccato.
Secolo XXI.
Il secolo in cui può affrontare questa società solo chi si affida alla ragione, perché chi usa il cuore non se ne farà mai una ragione.
Raffaele Di Matteo
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fashionbooksmilano · 1 year
Photo
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Giorgio Armani  Spring Summer 1998
Milano 1998, 23,5 x 31 cm,  29 prints by Paolo Roversi (Women) and 27 prints by Aldo Fallai (Men),   Black paper folding slipcase.
Black & White  Photo Sets by Paolo Roversi and Aldo Fallai , Still- Life by Carlton Davis
euro 220,00
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Portfolio fotografico con 56 fotografie litografiche offset a fogli mobili in Duotone su carta pesante di alta qualità.  Il portfolio è diviso in due sezioni : 29 fotografie di abbigliamento e accessori da donna + 27 fotografie di abbigliamento e accessori da uomo.  
11/03/23
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intertriste · 4 months
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oggi abbiamo fatto questa sorta di set fotografico super carino…. Purtroppo una maestra come me non la troveranno mai più nella vita è così è così
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blackrosesnymph · 5 months
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Posato per set fotografici o disegni?
Set fotografico
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seoul-italybts · 7 months
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[✎ ITA] Dazed : JungkookOra Viaggia in Una Corsia Tutta Sua | 12.09.2023
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Si Cambia Marcia
Jungkook Ora Viaggia in Una Corsia Tutta Sua
Quando Jung Kook si è addormentato al pc, quest'estate, sei milioni di fan sono rimastə a guardarlo.
Ora, dopo aver spalancato le porte del pop per gli artisti dell'Asia Orientale, ci sta guidando nella tana del coniglio con la sua 'sorprendente' nuova era solista.
__ di TAYLOR GLASBY |  Twitter | 📽 Retroscena
Jungk Kook, uno degli idol K-pop più grandi al mondo, anzi, una delle pop star più grandi al mondo – punto - sta cercando di descriverci come funziona il suo istinto.“È un po' come...”, ma non conclude la frase, mentre giocherella con i due piercing sul lato destro delle sue labbra. La maglietta bianca rende ancor più vistoso il suo braccio tatuato. “Non credo sia descrivibile”
Poi ride, dandosi un leggero colpetto di palmo sulla fronte. “Non mi vengono brividi o niente del genere, ho semplicemente quella sensazione, del tipo, sono certo questo andrà bene, è la cosa giusta da fare.”
La prima volta che ha sentito “Seven” - il suo singolo di debutto solista dalle sonorità UK garage, che vede la partecipazione della rapper americana Latto - era, riflette, tipo marzo e lui se n'è immediatamente innamorato. “Abbiamo subito fissato una sessione di registrazioni [a Los Angeles] e poi una riunione per discutere il concept del video musicale. È filato tutto assolutamente liscio”, ricorda.
La traccia, rilasciata a luglio, ha trascorso diverse settimane nella classifica singoli sia in Regno Unito che in America (dove ha raggiunto la pos. n.1), e si è conquistata il titolo Spotify come brano più rapido nella storia – soli 6 giorni – ad aver raggiunto le 100 milioni riproduzioni. Su YouTube, il suo video musicale – cui ha partecipato anche l'attrice sud-coreana Han So-hee – è stato visto 39 milioni di volte in un sol giorno. L'unica altra occasione in cui ha avuto una reazione così viscerale riguardo una canzone, ci dice, è stato con “I Need U” (2015), il primo singolo tratto dal terzo, pluri-acclamato album dei BTS, The Most Beautiful Moment in Life Part 1, universalmente considerato come uno dei trampolini più importanti verso la fama globale del gruppo.
Jung Kook tiene gran conto di tutto ciò che è istintuale ed intangibile: il primo è ciò che guida il suo presente, mentre il suo futuro è nelle mani del secondo, o almeno per quanto riguarda la visione che ha di sé come artista. Ma su questo torneremo più tardi, perché Jung Kook – che ha da poco compiuto 26 anni, ma è incredibilmente popolare già da 10 anni – al momento è più concentrato sulla sua identità presente. “Credo di essere piuttosto aperto sotto il punto di vista emotivo”, dice. “Cambio in fretta. Quindi ciò che voglio fare devo farlo subito.”
La nostra conversazione avviene via Zoom, Jung Kook si trova in un'anonima stanza dell'enorme edificio che è il quartier generale della HYBE, a Seoul – la società multi-etichetta nata come Big Hit Entertainment nel 2005 e che, prima dei BTS, non aveva mai preparato un gruppo di idol K-pop. La settimana scorsa, Jung Kook era a Londra, e quella prima, a New York, alle prese con un raffreddore testardo che però è riuscito a nascondere alla grande, sotto la perfezione delle sue esibizioni in diretta televisiva.
Nello studio, a Nord di Londra, in cui si tiene questo servizio fotografico, Jung Kook è paziente ed accomodante, ma anche estremamente silenzioso, lo sguardo che segue il via-vai attorno a sé. Di natura è introverso e, ad occhio e croce, sul set ci sono 40 persone, metà delle quali sono parte del suo entourage, comprese le due guardie del corpo in completo. Gli occhi di tutti sono costantemente puntati su di lui, attenti ad ogni sua mossa, fino al minimo spostamento di capelli, piega nei vestiti o cambio d'espressione. Dev'essere davvero estenuante. Un membro del suo staff scrolla le spalle e, sorridendo, commenta, “Ci è abituato.”
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Tra uno scatto e l'altro, Jung Kook viene a salutarci. Ci eravamo già incontrati nel 2018, quando il successo dei BTS era sul punto di diventare stratosferico, quando stavano per passare dai concerti nelle arene agli stadi sold out. Già allora, era silenzioso, sebbene emanasse piuttosto una inquieta insofferenza, sia fisica che mentale. Ha ancora un po' di quella smania interiore, di cui non sembra in grado di disfarsi, ma la cosa è mitigata da una nuova baldanza e sicurezza di sé che, ci dice, non crede di avere mai avuto prima. Tratti questi che incarna da sempre sul palco, ma che solitamente non lo accompagnano nel quotidiano: “Quando salgo sul palco, tutti i pensieri e le emozioni vaganti, si spengono”, confida, e si è sempre esibito talmente tanto, che il divario tra questi suoi due mondi non sembrava poi così vasto.
Finché la pandemia non ha reso necessaria la cancellazione del Map of the Soul tour dei BTS, nel 2020, Jung Kook non aveva fatto che viaggiare in giro per il mondo con il gruppo, fin dal 2014. Tra il 2021 e il 2022, i BTS hanno tenuto concerti a Seoul, Los Angeles e Las Vegas, prima di annunciare una pausa temporanea nell'ottobre 2022, con l'intenzione di permettere ai 7 membri di sperimentare cose nuove attraverso progetti personali e, come da obbligo per tutti gli uomini sud-coreani, svolgere 18 mesi di servizio militare. Questo intervallo ha permesso a Jung Kook di disfare alcuni dei suoi nodi, dandogli così l'opportunità di affrontare i suoi attriti interiori, tra i quali troviamo quella che lui descrive come “pigrizia”, che - fino a quel momento lasciata incontrollata – aveva smorzato un po' le sue ambizioni e spirito competitivo. “È una cosa che non mi è mai piaciuta di me”, dice Jung Kook. “Credo fosse proprio per quello che non avevo autostima.” La soluzione, però, non è stata disfarsene, ma cercare di guardare a se stesso sotto una luce diversa. “Da quando ho cambiato prospettiva, ho scoperto di avere molti più tratti positivi. Invece di rimpiangere le opportunità mancate e colpevolizzarmi per questa pigrizia, invece di pensare ‘Perché non l'hai fatto quando ne avevi la possibilità’, ho deciso di accettarmi per quello che sono e di concentrarmi su ciò che sono in grado di fare. Fare le cose seguendo i miei ritmi è sicuramente un vantaggio. E se ho voglia di restare a letto o guardare la TV tutto il giorno, perché non spendere la giornata proprio così?”
Questo ha creato una sorta di effetto domino, permettendogli di comprendere meglio ciò che fa e come approcciarvisi. “Voglio diventare un cantante famoso, popolare, e per riuscirci devono esserci sintonia ed interazioni tra l'artista e le/i fan. Devi saper dare amore ed accettarlo. Tuttavia, non potevo che domandarmi e chiedere alle/gli ARMY ‘Perché mi date così tanto amore? Perché mi volete bene?’. Credo fossi davvero desideroso d'amore e sicuramente non lo do per scontato”, confida Jung Kook. “Sono sempre stato estremamente grato per l'affetto che ricevo, ma ad un certo punto ho imparato anche ad accettarlo, con molta umiltà. E forse sarà perché è trascorso altro tempo, ma trovo che ora sia il contrario: dato che ricevo così tanto amore e supporto dalle/i fan, vorrei tuttə loro fossero più sicurə di sé, che avessero più autostima, grazie a me. Ecco perché cerco sempre di fare del mio meglio.”
Una cosa che le/gli ARMY ripetono da lungo tempo è "i BTS hanno aperto/spianato la strada (BTS paved the way)". Specialmente in America, il gruppo ha spalancato porte che fino a quel momento erano appena appena socchiuse per gli artisti asiatici. La loro ascesa al successo è stata talmente intensa, veloce ed inaspettata che l'industria dell'intrattenimento statunitense, presa alla sprovvista, è riuscita a mala pena a rispolverare i ricordi della Beatlemania, sostituendola con ‘BTS-mania’. Il successo del gruppo è fatto di un trionfo epocale dopo l'altro, i quali hanno fruttato ai BTS 5 nomination ai Grammys e vendite album globali che si attestano approssimativamente intorno alle 105 milioni unità.
Nel corso degli anni, Jung Kook ha parlato con moltissimə ARMY e ora comprende alla perfezione per quale motivo il gruppo sia così amato dalla gente, qualunque sia la loro lingua, età, gender o provenienza.“I messaggi trasmessi dalle nostre canzoni e performance sono di conforto”, dice. “Credo la nostra musica abbia ampliato e diversificato i gusti musicali di chi ci ascolta, e culturalmente la diversità è importante.” Ma il cantante attribuisce il merito dei confini abbattuti anche agli sforzi fatti dalle/i loro fan per diffondere la musica dei BTS e “quella dei tanti artisti coreani che si esibiscono sui palchi di tutto il mondo, nonché le personalità [coreane] appartenenti al mondo del cinema, della TV e della moda. Non ci siamo solo noi.”
A dispetto dell'enorme influenza ed impatto di Jung Kook in quanto artista e superstar – prendiamo, ad esempio, le mega collaborazioni pubblicitarie come quella con Calvin Klein; il modo in cui tutto ciò che usa e – per caso – mostra alle/i fan va immediatamente esaurito, che si tratti di ammorbidente o kombucha; o dei tatuaggi ispirati ai brani solisti dei BTS, come “Euphoria”, sfoggiati con orgoglio dalle/gli ARMY – il suo portamento è modo di fare è molto terra terra e modesto. Jung Kook ha debuttato quando aveva 15 anni, e sebbene la cultura pop non sia sempre pietosa nei confronti delle star così giovani, lui è cresciuto sotto lo sguardo attento dei suoi compagni di gruppo, i quali hanno saputo metterlo in riga, quando necessario. Jung Kook è premuroso, sempre educato, curioso e dotato di un umorismo sbarazzino. Quando ha registrato “Seven” con gli autori/produttori Andrew Watt e Cirkut, non vedeva l'ora dare il meglio con un genere in cui non si era ancora mai cimentato, era visibilmente agitato di fronte al microfono ma anche visibilmente felice per tutti i complimenti ricevuti.
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“Voglio provare quanti più generi musicali possibile, per vedere che tipo di musica posso creare con la mia voce”, commenta. Ma il successo del suo singolo di debutto solista, aggiunge, non andrà in alcun modo ad influire sul sound delle sue prossime canzoni. “Quando sento della musica che mi piace, ci lavoro su, qualsiasi sia il genere. Sono felice che la gente pensi ‘Oh, se la cava in tutti i generi’, sì, mi diverte sorprendere il pubblico.”
Fino ad un paio di anni fa, il cantante era solito eliminare quasi tutto ciò che scriveva. Ripensando a quel periodo, sorride, la luce che si riflette sui suoi orecchini. “Sto cercando di liberarmi di quell'abitudine, scrivere canzoni e poi cestinarle, ma quando riascolto tracce composte in passato, il me stesso di adesso non è molto soddisfatto. Se non è perfetto, preferisco non rilasciare nulla, ed evidentemente quei brani non mi sembravano un granché; ecco perché cancellavo tutto.”
Finché i BTS non si riuniranno, i limiti che Jung Kook vorrebbe superare sono i suoi personali. A settembre dello scorso anno, ha scritto una lettera che poi è stata inclusa nella Collector's Edition di Proof, dei BTS, e in un estratto da questo messaggio leggiamo: “Continuo a vivere con la convinzione che il protagonista della mia vita non sia altri che me. Ovunque io mi trovi e chiunque io abbia attorno, desidero pormi in primo piano, senza lasciarmi condizionare e con la certezza data dall'autocontrollo. È qualcosa che cerco di non dimenticare mai.” (tra parentesi, non c'è nessun accordo esplicito per cui Jung Kook debba filmare a petto nudo, per la sua copertina di Dazed; nessuno degli abiti a sua disposizione contemplavano espressamente questa possibilità, ma quando Jung Kook emerge dai camerini, è a torso nudo sotto una giacca di pelle nera. È lui ad aver deciso come vestirsi. Silenzioso, va a sedersi al volante di una Mercedes-Benz d'epoca, gli addominali definiti, e guarda fisso in camera, allettante.)
Jung Kook, il membro più giovane dei BTS, sa bene che la sua immagine da coniglietto nonché piccolino del gruppo è ancora predominante. “So che vi piace molto”, ha detto alle/i fan quando era a Londra, durante uno dei suoi frequenti live stream. “Poniamo che sia qualcosa che piaccia di me. Se dovessi solo sempre seguire quell'immagine, come potrei cambiare? Questo sono io, è la mia vita. Voglio cambiare. Voglio dire alle persone che mi vogliono bene, ‘io sono così’. Non siete obbligatə ad apprezzarmi. Sono sempre alla ricerca di cose nuove. Voglio creare qualcosa di nuovo e divertente. Ma vorrei anche le/gli ARMY mi accettassero per come sono.” Nella stessa occasione, ha anche risposto alle persone che gli chiedevano perché avesse pensato di includere una versione esplicita di “Seven”, in cui i versi “Ed è per questo che, notte dopo notte, ti amerò con passione” diventano “Ed è per questo che, notte dopo notte, ti scoperò con passione”. “Se tu l'hai percepita come volgare”, ha detto, “io cosa ci posso fare?... E poi, pensateci, quanti anni ho?”
Nel corso degli ultimi anni, Jung Kook ha iniziato a praticare pugilato, si è fatto piercing alle sopracciglia e sul labbro e ne ha aggiunti anche alle orecchie. Si è lasciato crescere i capelli ed è pesantemente tatuato. “Mi piacciono le cose un po' estreme”, confessa ridendo. “Tutti mi dicono sempre che sembro tondo e pacioccoso. Mentre io vorrei un'immagine più tagliente e d'impatto.” Il suo singolo di debutto solista, dice Jung Kook, “non era un tentativo di distanziarmi dalla mia immagine”. Ma crede questa sua evoluzione sia già iniziata e che “Seven” rispecchi quello che è ora. Ecco perché, durante quella fatidica diretta Weverse, è stato risoluto e schietto. “Ci tenevo a mostrare quanto sono maturato, anche come artista solista, ed il modo per farlo è accettare nuove sfide”, ci spiega Jung Kook “non restare nella mia bolla o accontentarmi di ciò cui sono abituato. Volevo essere molto onesto e chiaro a riguardo con le/i mie/i fan.”
E questo bisogno di trasparenza ed onestà nasce proprio dal profondo legame emotivo che Jung Kook condivide con le/gli ARMY. Quando ne parla, i suoi occhi si illuminano. “Quando penso alle/gli ARMY o ne sento la mancanza, attacco una diretta e passo un po' di tempo con loro”, racconta. Solo quest'anno, ha fatto 2 dozzine di live stream sulla piattaforma creata dalla HYBE, Weverse, principalmente da camera sua o dal salotto di casa, e spesso in piena notte, trascorrendo ore ed ore a rispondere ai commenti più disparati, sia seri che divertenti. In queste live, lo vediamo cantare, cucinare, bere, persino piegare la biancheria. A giugno, Jung Kook si è addormentato a metà di uno stream e 6 milioni di persone sono rimaste a guardarlo per circa 45 minuti, finché un membro dello staff, accortosi della cosa, ha staccato la diretta da remoto.
Quando le/gli ARMY gli dicono di andare a dormire o di non bere troppo, Jung Kook rifiuta con garbo, ma “lo dicono soltanto perché sto loro a cuore e mi vogliono bene, quindi non mi dà alcun fastidio”, confida. Quando le/i fan lo aspettano presso la palestra o gli mandano del cibo a casa, Jung Kook – con educata fermezza – chiede loro di smetterla. “Non è un rapporto poi così complicato. Io parlo loro apertamente e le/gli ARMY possono fare lo stesso con me, sta a me scegliere se ascoltarlə oppure no. Se dicono qualcosa di inappropriato, anche in quel caso è una mia scelta, sono libero di accettarlo o ignorarlo.”
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In un'intervista del 2021 con Vogue Korea, Jung Kook si è descritto come un esagono grigio (“un colore neutro, che non si è ancora evoluto in nulla”) e crepato che vorrebbe essere perfetto, nonché una persona che aspira a “vette più alte”. Ma l'ha detto con freddezza, e con un pizzico di speranza, perché questo pensiero lo motiva a fare di più. Nel suo vocabolario – ora come allora - ‘di più’ significa “diventare un cantante migliore, più figo”, ci dice con passione. “Personalmente, non credo d'essere il cantante che volevo diventare, non rispecchio l'immagine che mi ero fatto di un cantante, ecco perché voglio di più.”
Ma quel ‘di più’ è tuttora un mistero, perché fa parte di un futuro che Jung Kook considera ancora intangibile, fatto di sensazioni più che di obiettivi chiari. L'artista non sa spiegare quale sia effettivamente l'immagine cui vorrebbe assomigliare: “Non ne sono ancora sicuro, ma ho questa sensazione, so che c'è qualcosa.” E indica un punto imprecisato a mezz'aria con l'indice. “È proprio lì, lo so. Solo che non ci sono ancora arrivato.”
Al Jung Kook del 2023 va bene non avere ancora un'idea chiara. Cerca di vivere al presente e di non complicarsi l'esistenza, anche se è più facile a dirsi che a farsi. “Non pensarci affatto è impossibile”, sospira. “Sapete la sensazione di quando torna in mente qualcosa e non si riesce a smettere di pensarci e si finisce sempre più in un buco senza ritorno? Potrebbe anche risultare in qualcosa di positivo ma io, a volte, mi lascio trascinare da pensieri negativi. Però, ora che mi sento più sicuro di me, sono più le volte che riesco ad escludere il pessimismo, che il contrario.” E, nelle occasioni in cui, appunto, si esercita a trovare pace mentale, riesce a “preoccuparmi meno per ciò che deve ancora accadere, e mi dico, ‘E anche non dovessi riuscire a rispecchiare le mie aspettative?’”
Ma in fondo in fondo, Jung Kook – che sta lavorando a nuova musica in previsione di un album solista – sa quanta strada ha già fatto. “Ho seguito il mio istinto [per il mio singolo di debutto solista], chiedendomi, ‘Così facendo, riuscirò ad arrivare al pubblico? A tante persone?’ E credo di aver avuto la mia risposta, di aver dimostrato di potercela fare.” E ora, invece d'essere quell'ambiguo esagono grigio, Jung Kook – che sorride del sorriso più grande il suo viso possa ospitare – confida, “Preferirei essere bianco, così da potermi colorare di qualsiasi sfumatura io desideri.”
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Estratti extra non inclusi nell'articolo finale | by Taylor Glasby
In un'intervista del 2021, ti sei descritto come un esagono grigio. . .
JungKook: Ricordo d'aver detto d'essere un esagono grigio e crepato, e credo quelle crepe, ora, siano state colmate perché sono più sicuro di me.
(ride) In realtà, no, non penso siano ancora del tutto sparite.
Non è qualcosa che vale per tutti? Abbiamo tutti dei difetti.
JungKook: Non credo riuscirò mai a colmare quelle lacune, nel corso della mia vita.
Provi attaccamento rispetto le tue cose? Ad esempio, ti affezioni spesso a cose come vestiti o libri...?
JungKook: Sono solito regalare cose, come oggetti di elettronica o vestiti, alla mia famiglia o alle persone più care. Ma non provo un attaccamento particolare per le mie cose.
Immagino ti adorino per questo...
JungKook: Mi chiamano “l'angelo delle donazioni” (ride).
⠸ Ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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lewelle1965 · 2 years
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Tunisia 1976
Ribat di Monastir
Claudia CARDINALE sul set del Capolavoro di Franco ZEFFIRELLI
GESÙ DI NAZARETH
Servizio fotografico di Angelo FRONTONI
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aworldapartsblog · 1 year
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Allo scoccare dei miei 31 anni, invece di essere felice ed allestire un set fotografico con palloncini a tema come fa la maggior parte dei miei coetanei, sono qui che mi chiedo cosa cazzo avrò mai fatto in questa od in una vita precedente per soffrire così tanto oggi.
Chi mi sta accanto non sa cosa sia l’empatia, non si cura nemmeno di procurarsi uno straccio di regalo, chessò un foglio colorato per cui prenderlo gli ha fatto pensare a me.
Anche no, cosa merito io? Malattia, mentale e fisica, sofferenza, cari per cui esisto solo quando fila tutto liscio come l’olio.
La vita? Fa schifo.
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bangtanitalianchannel · 11 months
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[TRAD ITA] 230429 TWEET DI BTS OFFICIAL:
“Servizio fotografico di copertina del Video Musicale di ‘AMYGDALA’ di #AgustD su (https://weverse.io/bts/media/4-117794942…) su (https://facebook.com/media/set/?vanity=bangtan.official&set=a.835364137947639…)
#SUGA #AgustD #D_DAY #AMYGDALA ”
Traduzione a cura di Bangtan Italian Channel Subs (©Xina)
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