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#semplicemente perfetto
janniksnr · 2 years
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obsessed with his side profile
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inzaghismo · 2 years
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peachy 🍑
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yomersapiens · 4 months
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Ratti auguri di buon Rattale!
A Vienna si calcola esistano una cosa come tre milioni di ratti che vivono nel sottosuolo della città. C'è un tour che ti fa esplorare le complesse linee fognarie dove ti raccontano di tutti questi ratti che girano. Tre milioni di ratti sono quasi due ratti a testa per ogni abitante della città. Quindi, in un mondo perfetto, questo Natale in casa saremmo in quattro: io, Ernesto e due ratti. I due ratti durerebbero poco. Uno Ernesto se lo mangerebbe in un secondo. L'altro lo difenderei a spada tratta e diventerebbe il mio alleato eterno e lo chiamerei Ratteo, così, per avere un essere vivente a cui tramandare quello che ho imparato durante la mia esistenza.
Ho deciso di passare il Natale lontano dall'Italia perché negli ultimi mesi sono stato troppo in giro e mi stavo dimenticando di uno dei valori principali su cui è fondata la mia stabilità: la solitudine. Ho fatto in modo di andare a cena da mio fratello molto molto presto, per essere in grado di finire prestissimo e tornare a casa quando il resto delle famiglie si stanno sedendo a tavola. È stupenda Vienna quando in giro non c'è anima viva. O per meglio dire, quando in giro ci siamo solo noi immigrati, senza famiglia, senza nessuno. No ok io ho un gatto e un ratto a cui sto insegnando tutto di me e che spero un giorno prenda il mio posto nella società. Lo vestirei con i miei stessi abiti. Forse gli farei pure gli stessi tatuaggi.
Vienna di per sé non è mai troppo affollata, c'è da dire. Ma vederla ancora più deserta del solito è rinvigorente. La solitudine che tanto mi manca è ovunque. Il bus si muoveva sinuoso tra le strade senza l'ombra di una macchina in movimento. I semafori lampeggiavano sincronizzati con le luci degli alberi negli appartamenti di chi non vedeva l'ora di festeggiare. Tante lingue diverse. Del tedesco neanche una lontana eco. Prima di rientrare sono passato dal supermercato turco, loro sono sempre aperti. Ecco un altro pilastro della mia stabilità. Due ragazzini prima di me stavano comprando quella che penso fosse la loro cena natalizia. Una confezione di pane da toast, del formaggio già tagliato a fette, del prosciutto, qualche sacco di patatine e una marea di coca zero. Quanto li ho invidiati. Non dovevano essere di qua, intendo abitanti della zona. Avevano l'aspetto dei turisti. Erano giovani, vestiti male, capelli orrendi, con pochissimi soldi ma stavano avendo la serata che vorrei tanto aver avuto io con te. In una città di cui non sappiamo niente, in un momento in cui tutti si ricongiungono con i familiari, noi, andare via da tutto e avere tutto quello che ci serve tra i filamenti del formaggio sciolto del toast. Unica differenza, lo si farebbe senza prosciutto, che lo diamo a Ernesto e Ratteo.
Quando ottieni quello che hai sempre voluto è il momento in cui ti rendi conto di quanto era bello semplicemente desiderare, senza le responsabilità che derivano dall'ottenere. La felicità è un atto di responsabilità e va difesa. Devi lavorare ancora più di prima per mantenerla. Consuma un sacco. Ha sempre fame. Ci mette un attimo ad ammalarsi e deperire e mutare e non appena diventa anche solo di un gradiente meno luminosa ecco che pensi di averla persa. Sono successe tante cose in questo anno terribile che mi hanno reso felice e solo dire la parola "felice" mi fa sentire sporco perché quella voce che costantemente urla in testa "tu non meriti di essere felice!!!" non è che ha smesso di urlare eh, continua a farlo, ma vedendo che un pochino io sono sereno ha fatto il broncio, incrociato le braccia, sbattuto forte i piedi per terra e si è andata a mettere in un angolo del cranio a escogitare un piano per farmela pagare.
Ho lavorato tanto in questi anni e neanche me ne sono reso conto. Tutte le volte che venivo qua a scrivere mi stavo preparando per fare qualcosa che non avrei mai pensato potesse accadere. Non ho la forza ahimè, per raccontare la mia storia a tutti, ancora, cosa che dovrei fare dato che devo andare in giro e promuovere la mia carriera di autore e spiegare pure tutte le altre attività che svolgo e cercare di sembrare interessante e intelligente e sagace e invece sono solo a pezzi e la socialità mi esaurisce.
Questo Natale lo sto passando come John McClane. Decisamente lurido e unto, senza scarpe, con un gran mal di testa, chiuso nel condotto di areazione mentre scappo da tutti. Mi farei portare di tanto in tanto qualche biscottino da Ratteo ma poi come cacchio riesco a strisciare fuori da qua dentro. La mia pancia ha raggiunto livelli che mai avrei pensato potesse raggiungere e il bello è che non mi interessa minimamente. Solo quando mi allaccio le scarpe dai, lì un po' intralcia. Non mi interessa perché sono entrato nei quaranta e finalmente "ho dato". Posso dirlo con fierezza. Ho dato. Ora tocca a qualcun altro darsi da fare ed essere bello e atletico e magro e muscoloso e pieno di talento io, ho dato. C'ho provato. Ha funzionato per un frangente e poi ha smesso e ho passato anni a cercare di rimanere come nei miei ricordi finché non mi sono reso conto che ero rimasto fermo. Bloccato. E non nel sistema di areazione come questa notte.
Ernesto non è più abituato a guardarmi scrivere, in effetti sono passati parecchi mesi. Non riuscivo più ad avvicinarmi a una tastiera se non per piccoli frangenti di tempo. Per rispondere a delle mail o per digitare nel motore di ricerca la categoria con la quale mi piacerebbe masturbarmi. Ernesto mi ha attaccato un piede, segnale che non accetta io sia distratto e che non lo stia degnando delle attenzioni che ritiene di meritare e meno male che non mi stavo adoperando per masturbarmi altrimenti sai che dolore se mi avesse addentato altro. Tipo il piccolo Ratteo che ho tra le gambe e che, nonostante la pancia sia cresciuta, resta sempre delle stesse dimensioni contenute.
Lo psicologo l'altro giorno mi ha chiesto cosa vorrei fare se scoprissi che in sei mesi tutto sarebbe finito. Gli ho chiesto cosa intendesse con tutto. Ha risposto tutto. Tu, il mondo. L'umanità: tutto. Anche la mia famiglia? Sì, anche la tua famiglia. No aspetta ma quindi anche mio nipote? Sì, anche tuo nipote. Cercherei di salvare la mia famiglia. Ha detto che non potrei farci nulla. Allora ho detto che andrei per strada e urlerei a tutti che il mondo sta per finire e che mancano solamente sei mesi anche se poi sembrerei uno di quei pazzi che urlano che siamo fottuti con un cartello scritto male e un cappello di stagnola e che quando li becchi mica gli dai retta, pensi che siano pazzi e torni a casa e te ne dimentichi mentre cerchi qualcosa di nuovo con qui masturbarti. Mi ha detto che non posso dirlo a nessuno, che sono l'unico ad essere informato e devo tenermelo per me. Allora ho pensato davvero a cosa avrei voluto fare, ma c'era un'altra domanda da porgli. Dovrei continuare a prendere farmaci oppure sarei senza la mia malattia? Ci ha riflettuto un attimo e poi mi ha fatto un grande dono. Saresti senza. Allora ho elencato tutti i posti che vorrei vedere e le cose che vorrei fare e il Giappone e nuotare con le balene e i cibi che vorrei mangiare e le droghe che vorrei provare per poi finire dicendo che un mese lo vorrei passare abbracciato a mio nipote, che non capirebbe e anzi, probabilmente mi caccerebbe via dicendo "zio Pattejo coza fuoiii" però a me andrebbe bene lo stesso. Voi cosa fareste, se rimanessero solo sei mesi?
Mi mancava la solitudine e sentirmi solo e parlare da solo e scrivere in questa condizione di silenzio totale. Nel palazzo di fronte non c'è nessuna luce accesa. Forse sono tutti usciti per cena o forse sono tutti rientrati nei loro paesi di appartenenza. Se ancora sono a Vienna è per questo motivo, da nessuna altra parte del pianeta riesci a sentirti così solo come qua. Per questo poi ti affidano due ratti.
Ernesto si è appallottolato sul divano. Ratteo si è addormentato sulla mia spalla. Spengo le luci, apro i regali che mi sono fatto e aspetto sia domani. È un Natale bellissimo ma sarà ancora più bello quando potremo farci dei toast insieme e raccontarci cosa ci ha insegnato il silenzio.
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be-appy-71 · 3 months
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*Non era semplice sintonia,
era un incastro
dannatamente perfetto,
la congiunzione e il completamento
di due anime tempestose,
erano semplicemente
uno dentro l’altro... ♠️🔥
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V. Cassetta
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ilpianistasultetto · 6 months
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IN LIBERA USCITA
Non credo di essere perfetto, anzi, sono l'antitesi della perfezione, ma amo il mio disordine, la mia ricerca giornaliera di tutto ciò che avevo messo da qualche parte, forse in quel cassetto, forse nella cartellina, ma di quale colore? Boh...
Non ho tempo per posare le cose dov'erano in origine, e nemmeno i pensieri riesco a contenerli in una logica razionale.
La dispersione, la casualità, il trovare più che cercare mi affascina e trovare nuove soluzioni per accomodare il mio carattere mi porta ad essere impegnato più del dovuto.
Diceva Eduardo che l'uomo è uomo quando sa che ha sbagliato e riconosce il proprio errore; amerei essere così, semplicemente uno che riconosce i propri errori, per saper chiedere scusa quando si ferisce qualcuno.
Non credo di averlo mai fatto di proposito ma se qualcuno si è mai offeso per i miei comportamenti o parole, allora chiedo scusa, non so a chi, ma chiedo scusa in anticipo.
Che mondo bello sarebbe se il disordine diventasse solo un modo per ritrovare le cose che noi inseguiamo e gli errori, che possono esserci, si dissolvessero con un semplice: scusami.
Scusate, ma era solo un pensiero in libera uscita. @ilpianistasultetto
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haiku--di--aliantis · 4 months
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Ci si ama. Si discute. Ci si lanciano parole di fuoco. Ci si ritrova. E ritrovarsi è forse più bello che conoscersi per la prima volta: perché gia sai che meravigliosa donna lei sia. E quanto amore abbia da elargire. Malgrado tutto però, nei nostri cuori risiedono sacche oltranziste di gelosia e incomprensione.
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Siamo esseri perfettibili. Fragili. Spesso inclini a cadere nel pregiudizio. Facili nel ferire e facilissimi a soffrire. È inevitabile che si viva, tutti noi, con nodi irrisolti. Che esitiamo ad affrontare e sciogliere. Si va avanti così. Potremmo migliorare. Ma allora non saremmo più noi. E poi... chi mai amerebbe un essere perfetto!
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Amami, baciami. Desiderami, cercami. Accarezzami, mettimi il broncio solo per fartelo baciare. Poi smetti di cercarmi e io impazzirò. Cercherò di capire cos'hai, ma tu non hai niente: sei semplicemente una donna! E le donne sono nate per far uscire di senno gli uomini. Ti troverò e ti sbatterò al muro. L'esigenza di amarci.
Aliantis
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Il suono della domenica (Zucchero)
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burnphoenix · 6 months
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Per te
La parte più difficile di ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo bene che all’inizio di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi sono detta -Ora o mai più-.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei semplicemente rimasto. 
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. 
Era troppo tempo che non davo fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. 
Non sono abituata a stare bene, o comunque, non realmente. Ho sempre avuto relazioni sbagliate, relazioni dove quella fiamma magari si accendeva ma non mi riscaldava abbastanza.
Così sono rimasta lì, con le mani ghiacciate, e ho capito in fretta che a tenerle in tasca si scaldavano di più.
Poi sei arrivato tu, che magari non sei perfetto, ma sei reale. E’ bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo se tu non mi avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici. Siamo così simili ma in certi casi diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l’unica persona che mi restituisce tutto l’amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla. 
Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato. 
Ti ho amato fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto. 
Ormai occupi tutto, tutto lo spazio che c’è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto. Hai reso tutto pieno di significato, pieno d’amore e di timori. 
Lo so che è un casino. Che siamo sempre troppo impegnati per dedicarci tutto il tempo che meriteremmo. Però io dico di tenere duro, non dico che sarà una passeggiata o che sarà tutto perfetto, ma sarà più facile e sarà nostro.
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circes-grotto · 2 months
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Alfa semplicemente felicissimo di tutto aver cantato accanto al professore aver fatto ballare l'ariston aver fatto tutto perfetto insomma lui sa di aver fatto il suo lavoro
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canesenzafissadimora · 10 months
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Allora, avrai due amori nella vita, uno possibile con cui costruire, uno impossibile con cui vivere in sogno ciò che sarebbe potuto essere. Ho sempre pensato che la vita ti regali con ogni persona al massimo un paio di occasioni, la seconda, se per qualche strano motivo hai buttato via la prima. Tu le sprecherai entrambe, poi continuerai a pensarci sempre, come una condanna, un tormento, un chiodo fisso distratto dal muro solo alcuni secondi, il giusto tempo per staccarsi e far crollare in terra, in mille pezzi, le tue certezze di anni. Perché in cuor tuo sai che avrai dovuto rinunciare per cause di forza maggiore, non avresti voluto. Conoscerai cos'è la disperazione, conoscerai l'impotenza che consiste nel riporre il domani in una speranza negata. Tutto ciò che vivrai con chi avrai accanto ti risveglierà sempre un ricordo sottile, prepotente, assoluto, selvaggio e passionale com'è una storia non consumata, un'emozione proibita. Uno sguardo incancellabile, e lo sapevo, lo sapevo già, credimi, lo sapevo come un giuramento che non l'avrei dimenticato, né avrei potuto ritrovarlo mai più negli occhi di nessuno. Lei aveva uno sguardo che sapeva tutto di me e io sapevo tutto del suo, senza esserci potuti dire quasi niente che potesse giustificare quella strana sintonia. Due persone che si guardano e si spogliano di tutto, hai presente? Si percorrono, come si fa con una strada che conduce nel punto più alto che c'è ma poi devono rivestirsi, nascondere la propria intimità e cedere al potere del "non si può", divisi su un bivio beffardo. Ma io quello sguardo lo conservo dentro di me come un segreto ribelle che si è svelato al respiro e fa parte di ciò che mi tiene in vita, non me lo sfilo dal cuore. Perciò ogni mio respiro lo alimenta ancora. - e quindi si sceglie il primo tipo di amore? Credo di sì, a malincuore, ecco il perché di tanta gente infelice. Forse sprecando il momento perfetto poi ci si consola così, quasi fosse una giustificabile punizione. Io no, io non ce l'ho fatta. Ho preferito niente. Ma oggi penso che forse, più semplicemente, la natura degli uomini sia questa qui. Noi amiamo essenzialmente quello che ci manca. 
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kuromiwriter · 9 days
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Buongiorno, come state?
Sono nuova in questo blog e sto riprendendo a scrivere dopo due anni. Cosa aspettarti da questo blog? onestamente non so come definire lo stile di questo blog, scrivo solo le mie storie, il casino che si presenta nella mia vita e della tempesta di pensieri nella mia mente.
Partendo dalla protagonista di questo blog (me) mi descriverei con 4 parole:
zucchero filato, agrodolce, peperoncino, caffè.
Sono dolce come lo zucchero filato, incomprensibile e talvolta incoerente come il gusto agrodolce, passionale e piccante come il peperoncino ma al tempo stesso rilassata come una tazzina di caffè al mattino quando ti stai ancora svegliando e tutto è immobile, silenzioso e perfetto. ti godi semplicemente la serenità e la pace innaturale dell'attimo
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janniksnr · 2 years
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carotino <3
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telefonamitra20anni · 3 months
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Infondo cosa vuol dire divo? sono semplicemente Marcello.
Gli uomini della mia generazione sono cresciuti con miti di ogni natura, il divismo era un immagine mistica, onirica, negli occhi dello spettatore. Sognare rendeva leggeri, creativi, romanzieri. Lo ammetto a volte da ragazzo, da bambino, l'ho fatto anche io, ho usato i miei sogni, sceneggiato speranze e mi sono riscoperto a vivere molte vite ritrovandomi poi, con il successo, in una visione divistica negli occhi dello spettatore. Io, Divo! Infondo cosa vuol dire divo? sono semplicemente Marcello, la forma più concreta dell'uomo, nella sua bellissima e intera fallibilità. Sono il contrasto perfetto, più adeguato, più discutibile. Mi domando, come possa la gente trovare in me, un esempio di uomo da divizzare. Il divismo, forma-immagine così astratta in una realtà sostanziale da rifuggire. Ecco forse, cosa spinge a trovare in me il divo, una fuga che permetta leggerezza, quella sottile irraggiungibilità che alimenti la voglia e il desiderio, proprio come accade in amore. Ma divo io, non mi ci sento affatto. Privilegiato, fortunato, pubblicizzato sono aggettivazioni più opportune. I divi hanno temperamenti più spigolosi, definiti, a cui io sento di non appartenere, mi appartengono i mezzi toni, perché gioco in rimessa. Il divo è una figura eterea, e a me piace il concreto, prendere tutta la bellezza, io apprezzo il tangibile. Il divo elargisce sogni, io pezzi di cinica verità, mentre stai sognando. La differenza è sottile, intelligibile, dolcissima. Non sento di appartenere ad una immagine ma ad una riconoscibilità della stessa. Sento di essere entrato in un vortice, in una fenomenologia, ma ne rifuggo fortemente l'etichetta, la forma, il confine, il concetto, la sua volgarità sottile. È l'unico potere che ho, l'unico tratto più acuto, più spigoloso che mi concedo per difesa mentre tu, rimani a sognare.
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yomersapiens · 10 months
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Ho l'algo-ritmo nel sangue
Non riesco ad accettare il fatto che oramai l'algoritmo mi conosca meglio degli amici di una vita. Ricevo un sacco di video, reels, stories, quelle robe che ci si manda per generare un sorriso e a me non generano da sorridere anzi mi viene da dubitare dell'intelligenza delle persone che me li mandano. Ma come è possibile. Dovresti conoscere i miei gusti. Abbiamo condiviso serate, giornate, annate. Questo secondo te dovrebbe farmi ridere? Non so come interagire in questi casi. Si aspettano una risposta? Forse devo mandare una risposta. Ringrazio? O forse vogliono che mi metta a ridere digitando ahahaha ma io non voglio mentire anche se si tratta solamente di ripetere due innocue lettere per un pochino ahahahah. Non posso far capire quanto tutto questo mi faccia cagare, ché già lo sanno quanto me la tiro ma ho fatto credere di essere migliorato. Devo sembrare normale. Dimostrare apprezzamento ma vorrei pure smettessero ma poi se smettono chi cacchio mi caga? Il mio telefono vibra pochissimo e quando lo fa mi sorprendo e penso stia tirando gli ultimi. Sto bene con i video accuratamente selezionati nel corso di anni di passivo utilizzo di social. Ho educato l'algoritmo. Ora lui è dalla mia parte ma non posso uscire a bere una birra con l'algoritmo, almeno non ancora, magari con il prossimo aggiornamento sarà possibile. Posso uscire con i miei amici ma ora so che hanno gusti di merda e non apro manco più quello che mi mandano perché poi metti che il mio algoritmo pensa che i miei gusti stiano cambiando e decide di adattarsi di conseguenza e mi manda video di stand up comedians italiani. Ho molta paura. I comici italiani mi spaventano. "Ti mando un video di un comico che quando lo ascolto mi ricorda un casino te e il tuo stile di scrittura" cioè davvero secondo te faccio così pena? Eh ok, me la metto da parte. Cioè ci sta sono un morto di fame del resto, comprendo il tuo volermi dare il colpo di grazia. Ho deciso di usare delle emoji. Dovrei averle installate da qualche parte nel telefono. Mando la scimmia con le mani in faccia, quella funziona sempre perché non sai bene come interpretarla.
Ho provato a mandare altrettanti video di risposta, per far vedere che comunque faccio anche io parte di questo universo, però lo faccio senza nessuna voglia, mando cose a caso che nemmeno guardo perché tanto sono sicuro che dall'altra parte non saranno guardate. Ecco forse è questo il segreto. Ci si manda video che nemmeno si guardano solo per ricordarci della reciproca esistenza. Ma a questo punto non erano meglio gli squilli? O non sarebbe meglio ignorarsi e andare avanti. Ho eliminato molte persone dalla mia vita andando semplicemente avanti, ogni tanto le sogno ancora ma sono sogni di relativa importanza. Ecco questa è davvero una buona qualità che ho perfezionato nel tempo: eliminare e andare avanti senza serbare rancore. Mi spiace, certo, ma tutto è diventato simile alla mia infinita collezione di videogiochi. Alcuni li ho aperti e provati, altri li ho finiti, molti li ho accantonati. Me ne dimentico, lascio che prendano polvere, vado avanti con il prossimo. (Ho molta paura di espormi ancora più del necessario specialmente con te perché tu mi spaventi quasi più dei comici italiani contemporanei e non voglio essere costretto ad eliminare e andare avanti da te).
Quando scrivo mi chiudo e ho evitato di scrivere perché volevo essere aperto alle novità ma se le novità sono video di merda mandati da amici mentre magari stanno cagando anche no. L'algoritmo non deve mai andare in bagno. L'algoritmo vuole solo nutrirti mentre stai steso sul divano ad aspettare il video della durata massima di 15 secondi perfetto, prima di mandartene un altro subito dopo altrettanto giusto. Vorrei che l'algoritmo mi aiutasse anche con i rapporti umani e vorrei che tutti i rapporti umani avessero durata massima di 15 secondi, come me a letto.
Ero ad un'inaugurazione e c'era una ragazza incinta, le ho detto "Sai cosa sarebbe divertente? Se io ora andassi a svuotare la bottiglia di birra che sto bevendo e la riempissi con acqua e te la portassi e tu andassi in giro a bere facendo credere a tutti che ti stai allegramente sbronzando mentre sei incinta, non pensi sarebbe troppo divertente? Magari poi dici pure che è solo la terza e che ci stai andando piano, poi arrivo io e ti chiedo una sigaretta e tu me ne offri una e poi mi chiedi se ho droga e se possiamo andare in bagno a farne uso, come? Non lo trovi divertente? Che palle." Mi sono sentito come uno dei video che mi mandano i miei amici. Incompreso. C'è un intero cimitero di video non divertenti che vengono ignorati da qualche parte nei meandri oscuri del web.
Devo andare avanti con il mio libro ma devo sentirmi pronto. Mi è stato suggerito di leggerne un altro prima di tornare a lavorare sul mio. L'ho fatto ma ovviamente mi sono lamentato dicendo che non sarebbe servito a nulla perché IO so tutto e invece manco per il cazzo, avevano ragione. È bello quando ci azzeccano con le cose e ti consigliano un libro e il libro non solo è bello ma è pure utile e fa proprio al caso tuo. Durante le prime pagine di lettura me la tiravo come al solito "Figurati se sto libro mi piace, ma come si permettono, io so cosa voglio e cosa è giusto" ma già dopo poco era chiaro che non sapevo proprio nulla e il mio atteggiamento da coglione me lo dovevo mettere su da qualche parte. Forse è un bonus che ho sbloccato dopo aver ricevuto un milione di video sbagliati mandati da amici: numero 1 libro bello in omaggio.
Vogliono vedere la mani che si muovono. Sentirti sbagliare nella pronuncia. Fingere che non ti vengano le parole. Devi dargli l'Italia perché sono entrati nel locale per questo motivo. Entrano gruppi di persone e vogliono il caffè e glielo preparo. Il cappuccino è ancora uno schifo e talvolta ne faccio di così brutti che chiedo scusa. Dovrebbe essere naturale per me fare un cappuccino sono italiano che diamine, eppure no, non funziona, la schiuma non si monta e il latte resta piatto. Ma del resto posso dire che è così che lo beviamo noi italiani il cappuccino, che ne sanno i viennesi, io dico che questo è "il metodo originale superiore" e loro mi tirano soldi e scrosciano gli applausi. Entrano per l'italiano con il grembiule, come una scimmia nella sua gabbia in uno zoo decisamente razzista. Vogliono i cannoli e tutto quello che puoi raccontare riguardo la storia dei cannoli ma io non so niente dei cannoli così mi invento storie casuali e tutti ridono e si soffermavano sul movimento delle mani. Copio le battute dei comici italiani, a qualcosa sono serviti quei video orribili. Ricevo un sacco di mance che investo in cene da solo mentre parlo con cameriere a cui faccio pena. "Sei al primo appuntamento con un ragazzo, ti farebbe più schifo se lui si vomitasse o se si cagasse addosso? Non capisco perché il vomito sia più accettato della merda, anche tu la pensi così. Sì certo, capisco, vai pure, ci sono altri tavoli da servire" ma io lo vedo che il locale è vuoto e anche questa volta non vengo compreso.
Il dermatologo mi guarda i nei. Oramai trovarli è sempre più difficile con tutti i tatuaggi che mi sono fatto ma vedo che lui si diverte e anzi, forse sono come una copia della Settimana Enigmistica con la pancia per lui. "Sta facendo sport ultimamente?" e io sento che mi prende per il culo, se c'è una cosa che si capisce subito quando mi si guarda completamente nudo è che io non faccio sport. "Dottore siamo seri suvvia" gli dico sperando in un po' di clemenza. "Glielo chiedo perché queste macchie sono un fungo che spunta quando si suda molto, le prescrivo una pomata, deve applicarla una volta al giorno qua dietro la schiena, è un po' difficile da raggiungere come posto, ha qualcuno che la può aiutare nel farlo?" e lì mi sono sentito molto solo. No. Non ho nessuno che mi può spalmare la crema dietro la schiena. Ho quasi quarantanni e nessuno che mi spalma la crema. Ho un gatto ma figurati se lui lo farebbe. Ho molte piante. Ho moltissimi videogiochi. Ma sono solo. Ho amici che mi mandano video sbagliati e che stanno tutti lontani, dentro le loro chat nei rispettivi social. Ho l'algoritmo che mi conosce bene ma che non ha mani, non esce a bere con me. "In effetti no dottore, non ho nessuno a casa che mi può aiutare. Però posso venire qua, magari una delle sue assistenti potrebbe assistere me. Potrei pagarla, sto lavorando qualche ora in un bar siciliano, ricevo molte mance muovendo le mani come si addice a un italiano, potrei pagare volendo!" dico sperando di impietosirlo. Mi dice di tornare a settembre e di trovare una compagna nel frattempo.
Farò come gli orsi, spalmo la crema sulla corteccia di un albero e poi mi ci strofino sopra con la parte posteriore del corpo. Mi noteranno, "Aiuto!!! C'è un uomo seminudo che si strofina sugli alberi come un orso!!!" e qualche cacciatore sentirà le urla e accorrerà imbracciando il fucile ed esclamerà "È l'orso più glabro e pieno di tatuaggi e disgustoso che ho mai visto! Meglio porre fine alle sue sofferenze!" e non mi sparerà, perché sarà un cacciatore non violento, semplicemente avviserà i miei amici di smettere di mandarmi video di merda e piuttosto di venire a spalmarmi la crema dietro la schiena. Grazie amico cacciatore. Lui mi guarderà, sorridendo, e si toglierà il cappello e finalmente lo riconoscerò. "Non sono un cacciatore qualunque, sono l'aggiornamento dell'algoritmo che tanto desideravi. Rivestiti che andiamo a bere una birra, offro io".
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orotrasparente · 1 year
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sarà che non sto vivendo il mio miglior rapporto con l’università ultimamente ma la storia della ragazza di 19 anni della IULM mi ha colpito abbastanza e più che altro perché mi chiedo come si faccia ad aspettarsi concretamente che un ragazzo o una ragazza a 20/25/27 anni sia in grado di essere perfetto e impeccabile? nessuno è infallibile, il “fallimento” è giusto, il problema non è fallire ma come questo viene percepito, il problema non è il ragazzo che dà meno esami o la ragazza che ha un blocco o qualsiasi altra cosa, il problema è che non c’è una società in grado di sorreggerti se vacilli, se non ce la fai da solo/a crolli, viviamo in un paese in cui i giornali non fanno altro che parlare dei “prodigi” quando magari sono semplicemente persone che hanno avuto la fortuna di crescere nella famiglia giusta, un paese in cui gli studenti vengono trattati come bestie da macello in nome di chissà quale lotta alla sopravvivenza mascherata da spirito di competizione, un paese in cui o sei un genio o sei un fallito, senza vie di mezzo, ragazzi lo studio è importante, ma lo è ancora di più la crescita umana e personale e quella non te la insegna nessuno
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arreton · 3 months
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In fin dei conti non posso dire con esattezza chi sono e cosa desidero, se la mia persona è un individuo o un agglomerato di paure e traumi altrui. Non ho mai avuto una parola di incoraggiamento a svilupparmi in qualcosa di mio, dunque ho sempre cercato di imitare gli altri e di farli contenti ché magari così sarebbe bastato a farmi volere bene. Ricordo che ero brava in disegno, a scuola, solo perché copiavo le opere degli altri; un'altra scena, questa volta delle elementari: presi ottimo e lode solo per aver tagliato ed incollato delle figure di scoiattolo, evidentemente era tutto preciso e ben fatto pure se anche allora mi chiesi il perché di quel voto dato che il lavoro non era poi così preciso. Ecco, forse adesso capisco perché è significativo questo ricordo – uno dei poi che ho delle elementari –, perché forse è da lì che stavo sviluppando la mia nevrosi: tutto era perfetto e pulito e ordinato, io ero quella brava che faceva le cose come dovevano essere fatte. Tuttavia non sono mai stata eccellente in nulla e paradossalmente ho sempre scoraggiato, con atti di profonda timidezza (come la chiamavano) insicurezza ed evitanza, quei pochi che cercavano di incoraggiarmi: alla fine avevo introiettato ciò che nel mio ambiente era la regola base, e cioè che ero un essere buono a nulla e che non avevo futuro tanto meno speranza, la mia esistenza era inutile così come tutto quello che facevo dunque ogni tentativo di cambiamento, ogni slancio emotivo che vedeva un minimo di interesse per qualcosa era bloccato sul nascere. Adesso non mi aspetto nulla da me stessa se non riuscire a campare decentemente: un tetto sopra la testa, un piatto caldo davanti, riuscire a pagare quel che devo pagare senza dovermi svenare. Parlarmi di desiderio è totalmente inutile, parlarmi di progetti futuri e obiettivi è semplicemente ridicolo. Gli unici desideri, forse, sono solo le mie più grandi paure: morire sofferente, sola, povera e pazza.
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blackrosesnymph · 6 months
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Spiegaci il dom perfetto per te
Ma che ne so, semplicemente uno che ne sappia davvero qualcosa di BDSM e che sia capace di introdurmi a quel mondo seriamente e con divertimento, non uno che semplicemente vuole fare il maschio alpha perché soffre di evidenti problemi di autostima
Di BDSM ne so poco e nemmeno mi piace probabilmente, ma sono una ragazza tendenzialmente molto curiosa e mi piace provare le cose prima di dire che non fanno per me
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