San Giovanni Evangelista, San Polo, Venezia.
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San Giovanni di Dio si celebra, per uno strano gioco di calendario, l'8 marzo, in occasione di una festa laica dedicata all'universo femminile. Il suo nome è legato, in particolare, all'istituzione degli Ospedali Fatebenefratelli, la cui denominazione deriva da un suo celebre slogan.
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(via 27 dicembre: San Giovanni, apostolo ed evangelista)
San Giovanni nell’isola di Patmos, dove ebbe le visioni dell’Apocalisse. Liberato dall’esilio, esercitò una supremazia sulle Chiese dell’Asia Minore.
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“Ramificazioni – Branching out”
Dopo lo straordinario successo della mostra di Ugo Rondinone, chiusa il 17 settembre, lo straordinario spazio espositivo Badoer ospita una nuova mostra collegata alla Biennale di Venezia.
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Ugo Rondinone, [the sun], (exhibition view), Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, Venezia, 2022 [Mennour, Paris. © Ugo Rondinone]
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Day 62: Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia | Daily Venice for you!
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TÍTULO: Santa Felicidad es testigo del martirio de sus siete hijos
AUTOR: Pier Antonio Bernabei
TÉCNICA: Óleo sobre lienzo
DIMENSIONES: 198 x 139 cm
ORIGEN: Parma, iglesia de San Giovanni Evangelista
INVENTARIO: GN 146
Información e imagen de la web del Conjunto monumental de la Pilotta, Parma.
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“ Eravamo nell'atrio, tutto rivestito di capelvenere. Dinnanzi m'era lo scenario che godevo da un mese e che mi sembrava di vedere ogni giorno per la prima volta. Il declivio verde di aranci, costellato di frutti d'oro, poi l'azzurro del mare, l'azzurro del cielo; e su quell'orizzonte a tre smalti diversi, i piú divini modelli che l'arte dorica abbia, col Partenone, tramandato sino a noi. Il Tempio della Concordia, e vicino il Tempio d'Era con la sua fuga di venti colonne erette e di venti colonne abbattute, e, piú oltre, il Tempio d'Ercole, ossario spaventoso della barbarie cartaginese, meraviglia ciclopica tale che la nostra fantasia si domanda non come sia stato costrutto, ma come sia stato abbattuto; e oltre ancora il Tempio di Giove Olimpico, il Tempio di Castore e Polluce: tutte le sacre rúine che Agrigento spiega a sfida tra l'azzurro del cielo e del mare, ecatombe di graniti e di marmi che sembra dover ricoprire tutta la terra di colonne mozze o giacenti, di capitelli, di cubi, di lastre, di frantumi divini.
Ma dinnanzi a noi era quello che Miss Eleanor chiamava «il mio tempio», il tempio di Demetra, eretto ancora sulle sue cinquantaquattro colonne, l'unico intatto fra dieci altri abbattuti, l'unico sopravvissuto, per uno strano privilegio, al furore fenicio e cartaginese, al fanatismo cristiano e saraceno.
— No, amico mio. Dobbiamo ai cristiani e ai saraceni se il tempio è giunto intatto fino a noi.
Fu San Rinaldo, nel IV secolo, che lo scelse fra «i monumenti infernali dell'idolatria» per convertirlo in una chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, chiesa che fu trasformata in moschea al tempo dell'invasione saracena. E l'edificio divino fu salvo, mascherato e protetto come un fossile nella sua custodia di pietra e di cemento. Quale grazia del caso! Pensate allo scempio che fu fatto degli altri! Pubblicherò un manoscritto di mio padre dedicato tutto allo studio di queste distruzioni nefande. Pensate a quel colossale Tempio d'Ercole che forni materiale per tutti i porti nel Medio Evo! Tutto fu abbattuto e spezzato. Abbattute le colonne ciclopiche, ogni scannellatura delle quali poteva contenere un uomo, come in una nicchia, abbattuti i giganti e le sibille alte dodici metri che reggevano l'architrave, meraviglia di mole titanica e di scultura perfetta. Pensate le teste, le braccia, le spalle divine, i capitelli intorno ai quali si gettavano gomene colossali, tese, tirate da schiere di buoi fustigati, mentre le seghe tagliavano, le vanghe scalzavano i capolari alle basi. E le moli precipitavano in frantumi spaventosi, con un rombo che faceva tremare le terra. Ora sulle nudità divine, tra le pieghe dei pepli, nidificano le attinie e i polipi di Porto d'Empedocle.
— Cose da invocare un secondo toro di Falaride per i cristianissimi demolitori.
— Il gregge! Il gregge dell'Abazia! — Miss Eleanor si interruppe ad un tratto, ebbe uno di quei suoi moti fanciulleschi di bimba sopravvissuta, — il gregge dell'Abazia! Guardate che incanto!
Dall'interno del Tempio, sul grigio delle colonne immani, biancheggiarono d'improvviso due, trecento agnelle color di neve. Uscivano dal riposo meridiano, dalla fresca penombra, correvano lungo il pronao, balzavano sui plinti, scendevano con grandi belati e tinnir di campani. Tre pastori s'affaccendavano con i cani per adunare le disperse e le ritardatarie. Alcune, le piccoline, non s'attentavano a balzare dagli alti cubi di granito, correvano disperate lungo il pronao, protendevano il collo invocando soccorso, con un belato lamentevole. I pastori le prendevano tra le braccia, passandole dall'uno all'altro, tra l'abbaiare dei cani. “
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Brano tratto dal racconto di Guido Gozzano Alcina, pubblicato per la prima volta sulla rivista culturale milanese L’illustrazione italiana il 26 dicembre 1913.
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Ugo Rondinone, “burn shine fly”.
Veduta dell’installazione presso Scuola Grande San Giovanni Evangelista, Venezia, 2022. Fotografia di Andrea Rossetti.
Galerie Eva Presenhuber, Zurigo; Esther Schipper, Berlino; Sadie Coles HQ, Londra; Gladstone, New York; Kamel Mennour, Parigi; Kukje Gallery, Seoul.
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file: Scuola emiliana, mdonna in trono col bambino, san giovannino, il battista adulto, san giovanni evangelista e angeli musicanti, 1549.jpg
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• 1411: San Giovanni Evangelista - Donatello
• 1499: Pietà - Michelangelo
• 1515: Mosè - Michelangelo
• 1599: Ercole e il centauro Nesso - Giambologna
• 1624: David - Gian Lorenzo Bernini
• 1752: Modestia - Antonio Corradini
• 1801: Perseo con la testa di Medusa - Antonio Canova
• 1850: La Vergine Velata - Giovanni Strazza
• 1880: Ondina che emerge dalle acque - Chauncey Ives
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San Giovanni e il 27 dicembre, data per ricordare l'autore del Vangelo che porta il suo nome e da non confondere con S. Giovanni Battista, il Santo dell'estate e dei falò che viene invece ricordato il 24 giugno, (detto anche Natale d'estate o Natale estivo) pochi giorni dopo il Solstizio estivo e del quale era, peraltro, discepolo e legato, come vedremo, a filo doppio.
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Ugo Rondinone: Burn Shine Fly
-Installation at Scuola Grande di San Giovanni Evangelista in Venice.
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The Vision of St. John at Patmos by Correggio: San Giovanni Evangelista, Parma, Italy, 16th century
Photos: Livioandronico2013 (top) / Sailko (both at the bottom) / wikimedia commons / CC BY-SA 4.0
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The Elijah Complex and the Whisper of God
We may have an Elijah complex when we think we are the only ones following God.
BRESCIA, ITALY – MAY 23, 2016: The painting Prophet Elijah Receiving Bread and Water from an Angel in church Chiesa di San Giovanni Evangelista by Alessandro Bonvicino – Moretto
Do you identify with Elijah? Do you squirm thinking about his zeal? Do you feel guilty about not sharing the Gospel with your neighbor? Then, maybe a new look at Elijah may resonate with you.
We know Elijah for his zeal…
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