Tumgik
#rigido
ragazzoarcano · 2 years
Text
“Se tu adesso hai bisogno di me, che c'è di male ad appoggiarti a me? Perché vedi le cose in modo così rigido? Prova a lasciarti andare.”
— Haruki Murakami, Norwegian Wood: Tokyo Blues
97 notes · View notes
Text
Una vez me tocó trabajar en una empresa que se creía Google en Uruguay y no era más que una destartalada supuesta startup (cuando llegué ya estaba bastante consolidada pero insistían en su condición de “empresa emergente” para no pagar sueldos dignos). Se dedicaban a reciclar sus propios productos para disfrazarlos de nuevos, plagiar las ideas de la competencia para camuflarlas como propias, mostrar una imagen de bondad y actuar con maldad mientras mostraban una sonrisa de oreja a oreja. Esa actitud que mantenían frente al mundo la replicaban con nosotros. Juraban ser un paraíso terrenal porque no marcábamos nuestro horario en nigún momento aunque lo teníamos. Su argumento era que confiaban en nosotros. Quisieron comprar nuestra alma con una mesa de ping pong. Se jactaban de que siempre nos pagaban el primer día del mes, y era cierto. Pero:
¿Te pagaban el 1º de cada mes? Sí. ¿Pagaban presentismo? No (momento ilegal Nº1) ¿Pagaban horas extras? No (momento ilegal Nº2) ¿Hacías horas extras? Sí (momento ilegal Nº3).
¿Marcabas tu horario? No. Eso no impidió que uno de los jefes pusiera una pizarra donde escribió “el horario de entrada es a las 9”, bien grande, con letras remarcadas donde se sospechaba un poco de violencia psicológica. La colocó en un corredor, sobre el piso, donde todo el mundo tenía que saltarlo con considerable esfuerzo sí o sí.
¿Jugaban al ping pong? Sí. Pero te pedían hacer mil tareas además de las tuyas, y con las tuyas te presionaban, estaban encima a cada rato. También más de unx le tocó trabajar sábados y domingos en eventos extraordinarios, sin cobrar un solo peso extra. Por aquello de ponerse la camiseta, somos una familia y yo que sé. Historietas de gente que se ve que ni se le ocurre la posibilidad de trabajar para pagar las cuentas, así que se inventan esas fábulas de que uno trabaja para buscar una segunda familia o vestir no se que casaca sagrada.
Por eso desconfío de los lugares laborales flexibles, huelo una trampa.
Una vez me tocó trabajar en una empresa rígida: marcar horario con huella, incluso el descanso (lo elegías previamente y no lo podías cambiar más). No podías usar el teléfono en horario laboral, ni hablar muchas cosas personales con tus compañerxs, ni tomar un café o agua en tu puesto (podías ir medio rápido a la cocina con tal fin). Pero: pagaban presentismo con una tolerancia de hasta 90 minutos, pagaban horas extras, nunca dijeron la palabra “camiseta” o “familia” o “compromiso” (somos profesionales tratando con profesionales, ningún misterio), y nadie nunca jamás te estaba encima pidiendo tareas fuera de las tuyas, ni presionando para que hicieras lo que hay que hacer. Si lo hacés: bien, y si no: te va a ir mal, chau. Creo que cuando las reglas son claras, nadie las rompe. Pero cuando se disfrazan de Google, te venden flexibilidad y te olvidás que existe la flexibilidad en contra.
Tumblr media
(ACLARACIÓN: el texto que acabas de leer no aplica en lo más mínimo a un Call Center, trabajar ahí es meterse en un multiverso: cualquier cosa puede pasar)
Acostumbradoalfindelmundolandia: linktr.ee/acostumbradoalfindelmundo
3 notes · View notes
keysu5 · 1 year
Photo
Tumblr media
¿Te identificas en alguna de estas acciones? Tal vez tu herida predominante sea el abandono. Hacer consciente la causa que originó tu forma de actuar es un paso para iniciar el camino de la sanación. Ven a terapia. Ven a Constelar. Vive tu vida con plenitud. #constelacionesfamiliares #analisistransaccional #heridasdelainfancia #heridasemocionales #heridasdelalma #rechazo #huidizo #abandono #dependencia #humillacion #masoquista #traicion #controlador #injusticia #rigido #berthellinger #ordenesdelamor #louisborbeau #sanandoelalma #ucdm #hoponopono #holistic #arbolfamiliar #ancestros #ego #responsabilidadafectiva #sistemafamiliar #pertenencia #lealtad #fidelidad #reparacion (en Sistémica Serendipia) https://www.instagram.com/p/CleMp1WuSOo/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Text
🔴🇮🇹 RIGIDITA' MUSCOLARE E IPNOSI? IPNOSI DCS UNICA AL MONDO
0 notes
omarfor-orchestra · 7 months
Text
Oggi amico fotografo mi deve fare una foto da mandare ad un concorso come si dice quando sei emozionata ma lui ha in mente un parco come sfondo e non sai se ti puoi fidare?
1 note · View note
cristinabcn · 7 months
Text
COLOMBIA: EL RODADERO, UN TESORO Y POR SU GRAN AFLUENCIA DE TURISTAS SE DECIDE RECUPERAR SU MALLA VIAL - VIRNA JOHNSON
COLOMBIA: EL RODADERO, A TREASURE AND DUE TO ITS LARGE FLOW OF TOURISTS, IT WAS DECIDED TO RECOVER ITS ROAD MESH – VIRNA JOHNSON Internacional Mundo, para los que no conocen “El Rodadero” es una famosa zona turística ubicada en la ciudad costera de Santa Marta, Colombia ubicado en la región del Caribe colombiano con las siguientes características: World, for those who do not know “El Rodadero”…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
Text
La historia detrás de los corsés
La historia detrás de los corsés
La historia polémica de los corsés. Los corsés eran unas prendas interiores rígidas que levantaban los senos y ceñían la figura que eran elaboradas con muchos materiales y venían en varios diseños. La palabra “ corsé ” puede definirse como una prenda ceñida y apretada que usaban las mujeres en los siglos XVIII y XIX para lograr una figura similar a la de un reloj de arena. El corsé fue una…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
ma-pi-ma · 2 months
Text
Tumblr media
Quest'anno l'inverno feroce e rigido mi ha colpito
sorprendendomi senza fiamma e senza giovinezza,
e giorno dopo giorno mi aspettavo davvero di svenire
per le strade innevate.
Ma ieri, quando il sorriso di marzo mi ha incoraggiato
e ho cominciato a ritrovare i vecchi sentieri,
al primo profumo di una rosa lontana
i miei occhi si sono inumiditi.
Kostis Palamas, da Città e solitudine, 1912
24 notes · View notes
ambrenoir · 1 month
Text
IL CORPO SOMATIZZA I MALESSERI DELLO SPIRITO
Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima, quello che il n...ostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l'anima.
Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore "cola" quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola "tampona" ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.
Il diabete "invade" quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l'odio che corrode l'amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l'umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l'aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione "sale" quando la paura imprigiona. Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell'immunità sono all'erta. Le ginocchia "dolgono" quando il tuo orgoglio non si piega. le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. la diarrea è un atto di difesa dell'organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti... forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c'è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E' ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida... chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione).
17 notes · View notes
tulipanico · 5 months
Text
Mi sono addormentata, mi sono svegliata di soprassalto credendo fossero le tre di notte ed un'altra serie di cose. Erano le diciassette e quarantadue, mi sono sentita disperata. Solo che poi quella tristezza mi si è incollata addosso, vestito aderente cucito su misura, ma di tessuto grezzo, rigido, soffocante. Ora ho una tazza fumante di camomilla, un disco che gira sul piatto ed un libro davanti che non riesco a leggere. Magari serve solo dormire per andare a ritroso, tornare indietro, tornare vagamente serena.
38 notes · View notes
Text
- Se tu adesso hai bisogno di me, che c'è di male ad appoggiarti a me? Perché vedi le cose in modo così rigido? Prova a lasciarti andare. È perché sei tutta così tesa che vedi le cose in questo modo. Se ti rilassi un po', tutto ti sembrerà più leggero.
- Perché dici questo? - chiese Naoko, e la sua voce suonò terribilmente arida.
Dal suo tono capii che dovevo aver detto qualcosa di sbagliato.
- Perché? - ripeté Naoko guardando fisso la terra ai suoi piedi.
- A capire che se uno si rilassa si sente più leggero ci arrivo anch'io. Ma non capisci quanto è assurdo dirmi una cosa del genere? E sai perché? Se io provassi a rilassarmi, andrei a pezzi. Ho sempre vissuto così, da tanto tempo, e anche adesso è l'unico modo in cui posso vivere. Se una sola volta mi lasciassi andare, non potrei più tornare indietro. E se andassi a pezzi, il vento mi spazzerebbe via. Perché non lo capisci?
Haruki Murakami, "Norwegian wood"
18 notes · View notes
gregor-samsung · 9 days
Text
" Carlo si arruolò in convento con il sogno pio di divenire papa, papa Carlo, senza primo o secondo, papa Carlo e basta, pontefice della religione, pioniere di un papato incorruttibile e vicino al senso cristiano della vita. Dopo pochi mesi Carlo già primeggiava in ogni disciplina, era terzo in latino, quarto in geografia, ottavo in preghiera a corpo libero, diciassettesimo al salto della cavallina, trentaduesimo al giro delle Fiandre, secondo in goliardia, sesto in condotta, novantaquattresimo in letteratura e settimo nelle opere buone. Tutti parlavano di Carlo, si chiedevano di come potesse eccellere in tutte le discipline, qualcuno sospettava doping e vennero prelevate le urine notturne di Carlo per sottoporle ai test pertinenti.
Le prodigiose urine erano ghiacciate, una granatina di cristalli a trenta gradi sotto lo zero, un escremento cetaceo con una temperatura corporea vicina a quelle norvegesi. Dopo un solo anno Carlo era pretore, eccelleva in diritto e in dovere, scriveva testi di esegetica e continuava a primeggiare in tutte le discipline: quarto in pesca trotacea, diciottesimo al salto triplo, ventunesimo in fioretto cattolico, settantatreesimo in toponomastica e terzo in preghiera con rito rigido. Dopo un anno e due mesi Carlo era arcivescovo di tutte le scozie, eccelleva e basta, senza bisogno di elencarne le vittorie che non sono poche: quinto al Tour, sesto a Stoccolma, ottavo a San Sebastian, centotrentaduesimo sul Tourmalet ecc. ecc. Dopo tre anni Carlo era papa, la fumata era bianca ma Carlo era più bianco della fumata, fumava tutto il vaticano e la cortina nascondeva il pontefice che appariva squarciandola come visione francese. Fumava bene Carlo, spezzava le sigarette, le porgeva ai suoi discepoli e le arricchiva. Il sesto giorno di pontificato Carlo, non vedendo più nulla, proibì il fumo e Roma tornò a respirare. "
Antonio Rezza, Non cogito ergo digito (romanzo a più pretese), La nave di Teseo (collana i Delfini, n° 62), 2019; prima edizione: Bompiani, 1998. [ Libro elettronico ]
8 notes · View notes
crazybutsensible · 7 months
Text
Tumblr media
Una volta c'erano gli odori di ottobre:
l'odore della cartella nuova,
dell'astuccio con tutti i colori,
la scatolina con dodici matite colorate
con l'immagine di Giotto ragazzetto
che disegnava su un masso.
Il barattolino della colla Coccoina
che profumava di mandorle
con dentro un pennellino
che inevitabilmente si appiccicava,
il sussidiario e il libro di lettura
che qualcuno foderava
con le foderine di plastica spesse
dal cartolaio
e qualcuno con la carta dei regali,
e poi i quadernini, due o tre, e quello grosso per la bella copia,
le penne bic, blu e rossa, e solo dopo quelle con il tic tac.
il panino comprato nella bottega sotto casa
avvolto in quella carta scura e sottile che il bottegaio teneva sul bancone.
Era un bel profumo quello di ottobre
che metteva un po' d'ansia
anche per il grembiulino nero
a maniche lunghe
ancora rigido e inamidato
che non aveva ancora preso confidenza
con l'età dei proprietari
e con un fiocco sempre in movimento
indossato già dal primo giorno di scuola.
Il primo ottobre era l'inizio di qualcosa che durava un anno
i genitori raramente accompagnavano i figli a scuola.
I figli venivano affidati allo sguardo vigile dei fratelli più grandi
o dei vicini di casa.
I figli facevano i figli,
avevano un piccolo cuore
che batteva sotto al grembiulino nero
e affrontavano da soli quel mondo sconosciuto:
la maestra, i bidelli, il direttore,
i pavimenti del lungo corridoio tirati a lucido,
le cartine dell'Italia e la foto del Presidente separati da un Crocefisso,
e in prima elementare,
sulla parete sopra la fila degli appendiabiti,
le letterine dell'alfabeto con i disegni colorati.
Era il primo di ottobre
cominciava la scuola
cominciava in tutta Italia
l'Italia era, allora, una Repubblica fondata sul lavoro
da nord a sud, isole comprese,
eravamo tutti in fila
con l'odore di ottobre nella cartella
con l'ansia di chi comincia una cosa nuova
con la ricerca del compagnetto di banco.
In tutta Italia alle 8,30 suonava la campanella:
nell'aria c'era l'odore di ottobre.
25 notes · View notes
lunamagicablu · 17 days
Text
Tumblr media
«Se non ricordo male, il sonetto è composto da quattordici versi, tutti in pentametro giambico, che di per sé è una struttura, o meglio, un metro molto rigido, giusto?» «Sì» annuì Calvin. «Ogni verso deve tener presente un preciso schema di rime. Se il poeta non lo rispetta, quel che otterrà non sarà un sonetto, giusto?» «Giusto». «Ma all’interno dello schema dato, il poeta è totalmente libero di dire quello che vuole, non è così?» «Sì» Calvin annuì di nuovo. «Perciò…» disse la signora Cosè. «Perciò, cosa?» «Oh, non fare il finto tonto, ragazzo!» lo rimproverò la signora Cosè. «Sai benissimo dove voglio arrivare!» «Sta forse paragonando le nostre vite a un sonetto? La forma è data ma il resto è lasciato al libero arbitrio?» «Sì» rispose la signora Cosè. «La forma ti viene imposta, ma il sonetto lo scrivi tu. E spetta solamente a te scegliere cosa dire». Madeleine L’Engle (Nelle pieghe del tempo ) art by_raeseddon2_ ********************** «If I remember correctly, the sonnet is composed of fourteen lines, all in iambic pentameter, which in itself is a structure, or rather, a very rigid meter, right?» “Yes,” Calvin nodded. «Each verse must keep in mind a precise rhyme scheme. If the poet doesn't respect it, what he gets won't be a sonnet, right?" "Right". «But within the given scheme, the poet is totally free to say what he wants, isn't he?» “Yes,” Calvin nodded again. “So…” said Mrs. Cosè. “So, what?” “Oh, don't play dumb, boy!” Mrs. Cosè scolded him. «You know exactly where I'm going with this!» «Is he comparing our lives to a sonnet? The form is given but the rest is left to free will?” “Yes,” replied Mrs. Cosè. «The form is imposed on you, but you write the sonnet. And it's entirely up to you to choose what to say." Madeleine L'Engle (A Wrinkle in Time) art by_raeseddon2_ 
7 notes · View notes
alonewolfr · 2 months
Text
Tumblr media
Proprio come un fiore sboccia dopo aver sopportato il rigido freddo invernale, un sogno può avverarsi solo se si è preparati a sopportare i tormenti che ne accompagnano la realizzazione e a compiere tutti gli sforzi necessari!
|| Daisaku Ikeda
9 notes · View notes
t-annhauser · 4 months
Text
Lettera di Joyce alla moglie Nora:
"Tutto ciò che ho appena scritto, è frutto di un momento di follia bestiale. L'ultima goccia di seme ha appena stillato dentro di te che questa follia inizia a placarsi, ed il mio amore sincero per te, l'amore delle mie poesie, l'amore dei miei occhi per i tuoi occhi speciali e tentatori, viene a soffiare sul mio cuore come un vento odoroso. L'uccello è ancora caldo, rigido, tremante per l'ultima spinta brutale che ti ha inferto, che già si ode un inno leggero salire dai chiostri bui del mio cuore, cantare la mia adorazione tenera e pietosa per te. Nora la mia cara fedele, la mia piccola scolara canaglia dagli occhi languidi, sii la mia puttana, la mia amante, fin quando lo vorrai."
Tumblr media
12 notes · View notes