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#ricordati
ragazzoarcano · 1 year
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“Ricordati di rischiare sempre.
Perché la felicità si conquista con il coraggio.”
— Carène Ponte dal Libro Il tuo tempo é adesso.
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sebaxyana · 1 month
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Ti ricorderai di me
..quando m’avrai perduto
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...💝 ⠀ Prima di distruggere un cuore che ti ama veramente ricorda che la prima persona a cui farai del male sei proprio tu. @pensierinellapioggia ⚡ ⠀ © Copyright - I contenuti di questa pagina sono di mia proprietà. La copia è autorizzata solo a patto che venga citato l'autore, ovvero ''Pensieri nella pioggia''. ⠀ #frasibellissime #ricorda #aforismiitaliani #aforismadelgiorno #aforisma #pensieriparole #parolesante #citazionifamose #citazionilibri #citazionifamose #pensieriprofondi #pensaci #riflessioni #riflessioniprofonde #riflessioninotturne  #ricordati #amorisfigati #amarsi #amarsisempre https://www.instagram.com/p/CnpoOavtyKL/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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loloartblog · 2 years
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phantomladyoverparis · 5 months
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A mosca cieca (1966), dir. Romano Scavolini
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acribiatellurica · 1 month
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Il 95% dei miei interlocutori non si rende pressoché mai conto di avere a che fare con una persona parecchio malata nemmeno se lo faccio presente più volte, e di passare ai particolari più torbidi neanche se ne parla, perché si instaurano poi altri meccanismi che distorcono l’idea della persona che ci si trova di fronte. Ciononostante, questa abietta ignoranza perseguìta con dolo ha tutto un suo corredo dalle più variopinte conseguenze, prima tra tutte il fatto che sommergi il malato dei cazzi tuoi senza ponderare un bel nulla, investendolo dei rigurgiti del tuo ego fino a farlo sentire in colpa perché non partecipa come vorresti dei tuoi guai- guai che il più delle volte sono facilmente e mediamente risolvibili. Io non ce l’ho aprioristicamente con chi si sfoga con me o più in generale con chi si sfoga coi malati cronici, a patto però che ci sia un mutuo scambio, che l’ago della bilancia non penda sempre verso un lato considerando che 99/100 volte l’altro sta peggio di te e se proprio non si può tirarlo su di morale almeno bisognerebbe dargli la requie di un po’ di neutralità. Ho avuto un episodio di forte epistassi completamente a caso e se può sembrare una cosa come un’altra in realtà credo sia legata a doppio filo all’ipertensione endocranica, di cui assai probabilmente ho iniziato a soffrire e che è diventato un ennesimo peso da novanta della mia vita. Non è l’episodio sporadico di “sangue dal naso” dei bambini, per capirci, ma qualcosa di molto più serio, qualora le ipotesi mie e di mia madre che è medico vengano avvalorate, nel prossimo futuro. Il tutto mentre combatto con altre patologie croniche e orchestro la mia vita sull’orlo di un baratro (di morte effettiva) che mi risucchia verso il basso come un vento di tramontana anche nei momenti più insospettabili, in cui sembrerei star meglio. Sta a me non cadere, sta solo a me. Una delle sole cose valide che quella psicologa ostinata e venale mi abbia detto è stata il fatto che l’ansia per la mia salute risulta paradossalmente bassa in rapporto a come sto, come se l’avessi introiettata. Infatti, se di rado parlo di salute non è solo per risparmiarne lo strazio a un eventuale uditore, ma anche perché per me è relativamente lo status quo della mia vita. Solo che se si aggiungono sempre più variabili io davvero perdo le redini. Tuttavia, nel frattempo, ho le app di messaggistica intasate dai problemi del padre del padre di chi mi scrive senza che ciò si coniughi all’ombra della delicatezza di bisbigliare, anche solo a settimane alterne “sì, ma tu come stai?”. Solo questo. Non mi sembrano pretese egoiche, non mi ritengo egomaniaca o narcisista. Tra i risultati di quella scema mi era tra l’altro emersa un’empatia al di sopra della norma che francamente non aveva nemmeno bisogno di attestazioni. Vallo però a spiegare, perché se non hai il cancro non stai male abbastanza e, ancora, se non fai l’eroe stai permettendo alla malattia di vincere. Retoriche oscurantistiche da far venire i brividi al peggior terrapiattista. A che cazzo serve la medicina, allora? Facciamoci forza ché tutto si risolve con un decotto di malva. Nel frattempo chi affronta problemi quotidiani risolvibili attira il decuplo dell’attenzione di un povero cristo che non si è scelto e mai volontariamente avrebbe potuto scegliersi un genoma fallato, pronto a esplodere al primo contatto al di fuori della campana di vetro, in cui noi fallati dovremmo forse stare dalla nascita fino alla morte. Chi ci passa sa che l’ego e il bisogno di attenzioni non c’entrano un assoluto cazzo e a volte mi viene voglia di tagliare i contatti con chiunque non abbia idea (nemmeno a partire dall’arte e dalla finzione) di cosa sia e cosa comporti sentirsi in un certo modo: non solo/banalmente rinunciare, non adeguarsi, non reinventarsi giocoforza, che pure sono cose difficilissime da fare e rifare negli anni. Ma sentire COSTANTEMENTE male, dolore. Occupare uno spazio qualsiasi nel mondo e anche nella più assoluta tranquillità di circostanze essere soggetti agli attacchi smaccatamente gratuiti del proprio organismo contro se stesso.
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fortezzabastiani · 7 months
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Entrano i rumori e l’abbaiare di un cane dalla finestra aperta; con una brezza che passa sulle tue braccia nude, sulla fronte. Se chiudi gli occhi la senti sulle palpebre e sembra la mano di chi ti vuole bene a passare e tutto il male del mondo va via con gli occhi chiusi mentre passa la mano. E sei tu e il tuo respiro dentro alla brezza e stai fermo e ti fidi come una pace appena nata.
(Pierluigi Cappello)
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ilfascinodelvago · 3 months
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Tu non sei un delicato e irripetibile fiocco di neve. Tu sei la stessa materia organica deperibile di chiunque altro e noi tutti siamo parte dello stesso cumulo in decomposizione.
Fight Club, Chuck Palahniuk
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iuliana01 · 6 months
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E non dare la colpa alla goccia che ha fatto traboccare il vaso. C'era un mare là dentro che hai fatto finta di non notare
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luigimancini · 5 months
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Hanno memoria del primo amore, i viali d’autunno, e le foglie hanno tutta l’aria di quei “per sempre” che non sono potuti essere, che resteranno comunque e per sempre.
Luigi Mancini
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ragazzoarcano · 1 year
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🌺
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Bambina cara,
quando nel buio senti un respiro forte, come l'ansito di un grande cane,
non avere paura.
Non sta arrivando un nemico cattivo.
È il tuo orso, che si è destato dal letargo
e ora viene a raccontarti come è dolce il miele
raccolto nel favo se ne lasci un pò a chi lo fece.
È il tuo lupo, che viene a ricordarti di rispettare il branco,
ma di non avere paura della solitudine
perché lì risiede il tuo più intimo amico da ascoltare.
È la tua tigre, che ti spiega come la bellezza
stia nella simmetria di nero e oro
e non nel nero soltanto, o soltanto nell' oro.
È il tuo gufo, che ti porta nel buio e ti fa capire
come anche nell'oscurità può esserci luce,
se sai vederla o anche portarla.
È il tuo cervo che ti fa correre veloce,
Evitando i cacciatori che sempre insidiano
sia i cervi che le bambine.
Sorridi loro e ringraziali per essere venuti
e aver portato con loro la tua stessa saggezza
che la Madre di tutti, te e loro,
ha voluto riscoprissi nel tuo cuore
dove sempre è stata, attendendo
I suoi araldi, i suoi simboli, le sue immagini,
che ti dicessero:
“Guarda l'orso, il lupo, la tigre, il gufo, il cervo, che sempre sono stati in te perché tutti sono te e riconosci e accetta e ama le loro qualità
che sono anche tue, se vorrai ricordare
come si mangia il miele selvatico senza temere le api
e come si corre, come si vola,
come si vive con gli altri
e da soli.
[Franco Coletti]
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crazy-so-na-sega · 5 months
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gente che mangia i grilli, gli parrà del tutto normale...
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Sono convinta che per conoscere bene una persona sia necessario sapere il suo autore preferito 📖
Cit. dal film "Ricordati di te"
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Ogni tanto mi chiedo se mi pensi, se quando non hai niente da fare ti fermi e provi ad immaginare come sto, cosa faccio, cosa provo. Io con te lo faccio sempre ed è bello saperti felice, anche se non sei più con me.
-ilragazzodalsorrisomaledetto
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