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#ricchezza
ragazzoarcano · 2 months
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"Potrai avere tutte le ricchezza materiali di questo mondo, ma se non hai amore nel cuore resterai sempre povero."
— Massimo Troisi
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mariopulcini · 10 months
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Mario Pulcini Coaching
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maurosempre · 3 months
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Chi, essendo amato, può dirsi povero?
(Oscar Wilde - Antonio Canova)
Ricchezza è nel cuore di chi sa amare...
Ed io mi sento amato...
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scogito · 8 months
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Suggerimento non richiesto per figli e adolescenti.
Se avete a che fare con genitori che costantemente hanno il focus sul denaro e soprattutto sull'invidia di chi guadagna troppi soldi, sugli immeritati introiti di chicchessia, sul vedere sempre un problema di soldi quando si trattano argomenti vari, allontanatevene prima possibile.
Senza rendervene conto farete vostre quelle convinzioni, col risultato molto probabile di non riuscire a generare ricchezza nella vostra vita. Nemmeno se a livello mentale credete che basterà lavorare sodo.
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altri-menti · 4 months
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Ciò che nella vita rimane, non sono i doni materiali, ma i ricordi dei momenti che hai vissuto e ti hanno fatto felice. La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente. È nelle emozioni che hai provato dentro la tua anima.
(Alda Merini)
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Source ➺ liberamente-me
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ninocom5786 · 10 months
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Caro Briatore, che sei diventato miliardario con il lavoro altrui, che fai la morale su chi può o non può studiare negli atenei in base al mestiere del proprio padre, non capisci un cazzo di noi figli di operai, contadini, falegnami e muratori.
Io sono figlio di un operaio oramai in pensione da poco e ci ho messo 10 anni per laurearmi in lingue straniere. Adesso lavoro come assistente amministrativo a TD presso un istituto comprensivo nel bresciano.
E quelli come me non dovrebbero permettersi la laurea solo perché si è figli di lavoratori? E allora cosa dovrei fare, l'operaio come mio padre per forza? E tu come li paghi i tuoi dipendenti nelle tue aziende? Come troppi imprenditori fanno, naturalmente, solo miseri salari con più ore di lavoro.
La tua morale su chi può o non può andare all'università mi fa tantissima pena perché di noi figli di lavoratori non capisci una mazza. Tu pensa per i fatti tuoi che il resto ci penso io. E se fossi tuo figlio, mi sarei vergognato di avere un padre ricco così balordo, ignorante, arrogante e persino sfruttatore.
Se ci sono così tanti e anzi troppi suicidi nelle università e i figli di dirigenti di aziende e banche si laureano in così poco tempo, è perché la nostra università non è più eccellente, è scadente così come tutto il sistema scolastico italiano.
Il problema non siamo noi giovani che non riusciamo ad avere la laurea e un lavoro, non è questione di non aver voglia di lavorare, il problema vero siete voi che lagnate per mancanza di dipendenti nei settori più ambiti per poi pagare sotto i mille euro e lavorare più di otto ore.
Verrà un giorno, spero al più presto possibile, che voi e i vostri figli immersi nei miliardi vi metteremo con le pezze al culo e asseggerete ciò che noi stiamo affrontano.
Non è invidia, mio caro, è disgusto per ciò che vedo perché la vita che voi fate non è bella, è assolutamente brutta, cupa, grigia e triste.
A noi ci fare un baffo.
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silviaaquilini · 10 months
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yankeece · 1 month
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"Lavori per fare soldi e avere una vita migliore, ma per farne abbastanza devi lavorare tutto il tempo e non ti godi mai quella vita migliore per cui ti stai impegnando tanto. Bel paradosso, eh? [...] Non sprecare la vita a lavorare tutto il tempo per arricchirti. Prendila come capita." — Mutatsu, Persona 3 Reload
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leparoledelmondo · 1 month
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Finanza climatica
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Come trovare fondi da investire nella transizione? Soprattutto per quei Paesi che più hanno bisogno di risorse e che subiscono maggiormente gli effetti non solo del cambiamento climatico, ma anche di un sistema socioeconomico profondamente iniquo. Insomma, oserei dire che è una questione di equità e giustizia. Una definizione di “finanza climatica” è ardua, con i Paesi in via di sviluppo che premono per stabilire linee guida chiare su cui basare i contributi finanziari, e i Paesi sviluppati che preferirebbero ovviamente mantenere l’ambiguità attuale.
Ma dal nostro piccolo blog potremmo suggerire soluzioni come, ad esempio, incrementare i finanziamenti pubblici facendo pagare i responsabili della gran parte delle emissioni. 
Altri soluzioni potrebbero essere: una tassa sui profitti record delle aziende fossili, l’abbandono delle sovvenzioni ai combustibili fossili, una tassa sui maxi-redditi (il 10% più ricco della popolazione mondiale è responsabile del 50% delle emissioni). 
Così, giusto per fare qualche esempio che gira nell’aria.
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ilguardianodelfaro · 1 year
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Il tempo paga con la sua moneta
falsa, con il suo conio fuori corso,
e quando sarò ricco non potrò
comprare nulla.
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ragazzoarcano · 2 months
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“Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi.”
— Émile-Auguste Chartier
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gregor-samsung · 1 year
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“ Invece di decifrare i mille volti del perdente, i sociologi si attengono alle loro statistiche: valore medio, devianza standard, distribuzione normale. Raramente arrivano a ipotizzare che potrebbero a loro volta fare parte dei perdenti. Le loro definizioni sono come quando si gratta una ferita: stando a Samuel Butler, quella poi prude e duole piú di prima. Fatto sta che da come l’umanità si è organizzata – «capitalismo», «concorrenza», «impero», «globalizzazione» – non solo il numero dei perdenti aumenta di giorno in giorno; come in ogni compagine di massa presto si verifica un frazionamento; con un processo caotico e indecifrabile le schiere dei soccombenti, dei vinti, delle vittime si scindono tra loro. Il fallito si rassegna alla propria sorte, la vittima chiede soddisfazione, il vinto si prepara alla prossima tenzone. Ma il perdente radicale si ritrae in disparte, diventa invisibile, coltiva il suo fantasma, raduna le proprie energie e attende la sua ora. Forse mette conto di inquadrare il suo antipodo, il vincente radicale. Anche costui è un prodotto della cosiddetta globalizzazione, e sebbene tra i due gruppi non si possa istituire alcuna simmetria, essi hanno in comune alcune caratteristiche. Anche il Master of the Universe in campo economico, che per potere e ricchezza supera tutti i suoi predecessori, è socialmente del tutto isolato, in balía costante dei propri fantasmi, già per meri motivi di sicurezza è affetto da perdita della realtà, si sente frainteso e minacciato.
Certo è che con le categorie dell'analisi di classe non è possibile venire a capo delle contraddizioni che qui si prospettano. Chi si accontenta dei criteri oggettivi, materiali, degli economisti, dei loro indici e delle deprimenti diagnosi degli empirici, non capirà nulla dell'effettivo dramma del perdente radicale. Quasi sempre si tratta di un soggetto maschile. Appurarne i motivi può sembrare banale, ma non è superfluo. Chi si attribuisce una superiorità, per il passato lapalissiana, e non si è rassegnato al fatto che i giorni del primato sono finiti, molto difficilmente accetterà la propria perdita di potere. (Non molto tempo fa esisteva ancora nelle famiglie tedesche un «gestore domestico»). Per tutte queste ragioni un uomo che si sente un perdente radicale avverte una caduta immaginaria, in genere non percepita da una donna. Va detto però che al perdente, per radicalizzarsi, non basta quello che gli altri pensano di lui, siano essi concorrenti o sodali, esperti o vicini di casa, compagni di scuola, capi, nemici o amici, ma soprattutto la moglie. Egli stesso deve metterci del suo; deve dirsi: io sono un perdente e basta. Finché non sia convinto di questo, per quanto se la passi male, per quanto povero e impotente, umiliato e sconfitto, diventa un perdente radicale soltanto quando ha introiettato il giudizio degli altri che ritiene vincenti. Solo allora va in tilt. “
Hans Magnus Enzensberger, Il perdente radicale, traduzione di Emilio Picco, Einaudi, 2007. [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Schreckens Männer. Versuch über den radikalen Verlierer, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main, 2006 ]
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Che sia perché ti hanno abbandonato o perché la vita ha deciso di portartele via, penso che la vera ricchezza in questa vita sia avere ancora le persone con cui condividi istanti, momenti e pezzi di vita e poterli ricordare insieme.
-laragazzadagliocchitristi
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scogito · 1 year
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Ottima sintesi della società della svogliatezza.
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hopelessheav · 1 year
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